Mia madre aveva un carattere forte e impulsivo. Dopo la nascita di mia sorella, di due anni più piccola di me, affetta da gravi problemi di salute e a seguito di altri problemi conseguenti, l'ansia e lo stress la portarono non solo a sfogare su di me una violenza inaudita, ma si creò inoltre in lei l'idea che tutto il suo mondo dovesse girare attorno a quella che era la preoccupazione/scopo della sua vita, mia sorella. Io non avevo un buon rapporto con lei, da subito si innescò una gelosia, alimentata per altro ad arte non solo dalle attenzioni e cure maggiori che mia sorella riceveva, ma anche da atteggiamenti chiaramente irresponsabili dei miei genitori. Si creò così in ma madre la convinzione che "io fossi cattiva" "una nemica", degna di qualsiasi punizione e umiliazione. Quando avevo nove anni la situazione ebbe un brusco peggioramento. Mia sorella tornò a casa dopo un lungo periodo ospedaliero, problemi economici e di ogni genere si assommarono, la rabbia esplose incontrollata, per mesi assistevo giornalmente o peggio ero vittima di violenze e umiliazioni di ogni genere. Al rientro a scuola a settembre ero chiaramente in uno stato di trauma, non riuscivo più a concentrarmi, a studiare, non ero più in grado di mantenere relazioni con i coetanei... Mia madre anziché aiutarmi, ne approfittò per "darmi ancora più addosso". Ad ogni brutto voto, ad ogni fallimento mi massacrava di insulti e ingiurie. A questi gesti violenti tuttavia ne sono sempre seguiti altri "affettusi", a volte si mostrava premurosa e attenta. Istintivamente percepii quei gesti come falsi... non erano che l'altra faccia delle violenze, il mezzo per mia madre di dire a sé stessa "ecco vedi... sono un buon genitore". Compresi che quei gesti erano rivolti ad una figlia idealizzata, alla sua idea di buona madre. E così l'unico affetto che ho vissuto era solo un'ipocrisia, una bugia, un mezzo per giustificare violenze e umiliazioni. Fin da bambina odiavo essere abbracciata, accarezzata (in senso buono), per dirla in breve... "odiavo l'amore". E ancora adesso, oltre ai problemi creati dai traumi infantili, alle insicurezze e ai disagi, odio istintivamente chiunque mi mostri affetto. Anche se non credo ci siano speranze di recupero per me, questo atteggiamento è troppo radicato, anche se ne sono consapevole non riesco a disfarmene. Vorrei comunque sapere se esiste a riguardo una letteratura a riguardo o dei testi da consultare.
Ti capisco perfettamente. I traumi sono la causa dell'odio di sé e il male ricevuto lo proietti verso tutti. Da un lato vorresti un aiuto, dall'altro vorresti stare da sola col tuo dolore. Magari a qualcuno ti ci affezioni, ma poi te ne allontani o si allontana lui non sapendo come aiutarti. Io l'ho sempre chiamato buco nero nell'anima, che niente e nessuno può colmare. Ormai la mia vita è distrutta
leggere cose che potrei scrivere io da altre persone.. mi fa provare una intensa compassione, x voi...e per me. A 50 anni imparo che nn sono sola .. molti bambini perfetti, figli di qlc ..bambini sfortunati hanno subìto i comportamenti di altre persone che x i loro motivi, hanno rovinato quella bellezza e le loro potenzialità. Secondo me guarire il più possibile e la rivincita migliore...nn smetterò mai di cercare di guarire ...capisco lo scoramento e il dolore che rallenta e so che nn saremo mai sani ...Puoi aggiustare e nn mollare, cadi ti rialzi..almeno io mi sento menomata e condannata ...nn mi arrendo anche se nn so se servirà. Scelgo adesso che posso scegliere...
Leggere questa testimonianza mi fa rivivere molti ricordi( non belli) anch’io ho purtroppo vissuto in una famiglia disfunzionale fortunatamente mi sono staccata presto.. Ora devo fare i conti con un forte disagio di dovermi occupare dei miei genitori che sono anziani, tristi , soli.
Mamma.mia quanta sofferenza assurda !!!basterebbe così poco (tanto) basterebbe amare,ma è una catena che deve essere spezzata con il perdono e la compassione., perché genitori che hanno agito così , è perche a loro volta hanno subito le stesse cose ,quindi bisogna prenderne atto e perdonare ,liberandosi da questa sofferenza ,altrimenti la vita è uno schifo .Io l ho fatto ,non è tutto risolto ,ma.lavoro sempre su questo .❤
Dopo un certo tempo dal trauma subito ho iniziato a chiedermi perché nessuno ne parla di questo, perché si nasconde sotto il tappeto tutta questa sporcizia? Perché esiste questo silenzio su questi aspetti? Tacendo, non parlando apertamente darà la possibilità ad altri genitori di fare gli stessi errori, di essere inconsapevoli della profondità del danno che stanno facendo ai loro propri figli, che continuano a perpetuare i schemi del loro vissuto infantile. Questa cosa mi fa salire la rabbia, una società che non porta alla luce il pericolo che incombe su ogni figlio che ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia dove gli abusi fisici e psicologici sono visti come normale educazione deve andare a bruciare perché le basi della famiglia sono malate. Bisogna evolvere, mettere nero su bianco la verità. Complimenti Dottore per aver avuto l'iniziativa di aprire un argomento che prima era tabù.
@Elisa Giorgino Alagna perché e così diffuso ed è così normale che non se ne rende conto nessuno di questa piaga che è il non essere consapevoli del danno che fanno gran parte dei genitori che mantengono come da generazioni prima lo sporco sotto il tappeto. I panni si lavano in famiglia e se uno parla gli altri lo guardano pure male perché non si fa, esponi la famiglia alla vergogna davanti alla gente quindi te lo devi pure tenere sto fango addosso. Meno male che il risveglio sta un po' iniziare a toccare più persone così qualcosa cambierà, ci sono tantissime persone come me e anche che hanno subito di peggio che iniziano a parlare, certo, non è facile vista la vergogna che senti quando devi parlare ma bisogna avere coraggio. Un abbraccio. 🙏
@Elisa Giorgino Alagna ti potrei anche dire che c'è una risposta, ci sono delle persone che ci sono passate come te,come me e come tanti altri. Se vuoi mi trovi su Facebook e da li ci possiamo mettere in contatto ma ce bisogno di una scelta tua per riemergere. Non siamo soli mai ma bisogna avere il coraggio di aprirsi. Un abbraccio, io ci sono se vuoi parlare. Ci si riconosce tra di noi,ci si riesce ad andare avanti.❤️😊🙏
@Elisa Giorgino Alagna per alleggerire se è una tua scelta. Io ci sono come dicevo prima.🙏 Parlandone di persona possiamo comprendere meglio sia io che te. 🙏
@Elisa Giorgino Alagna io ci sto uscendo, c'è la sto mettendo tutta però rispetto la tua scelta. Non conosco la tua vita, ci mancherebbe altro, il dolore va rispettato sempre.❤️
Si chiama Complex Post Traumatic Stress Disorder da adulto. In Italia la psicoterapia è abbastanza indietro. Negli usa esistono 2 tecniche per convivere con i triggers che questa condizione porta... Presto faro un video, mettendoci la faccia, per me è il primo passo per guarire quell' inner child che è in noi. ❤
Per caso ti riferisci al neurofeedback dinamico? Perché in alternativa all'EMDR, fallimentare, solo di questo un utente ha parlato bene, senza però passare i martiri!
Grazie per aver parlato di questo argomento che tanto mi appartiene ,infatti mi sono ritrovata in molti punti della questione ..Anch'io ho avuto un trauma infantile da abbandono .Mi piacerebbe che approfondisse di più l'argomento ...la ringrazio di cuore
Mia madre mi ha sempre trascurata, a 9 anni sono andata a vivere con mio padre che si era riaccompagnato con una strega psicopatica che mi ha massacrata dai 9 ai 15.poi sono scappata. Ho ancora le cicatrici nel corpo ho 40 anni.... A volte mi vengono delle ondate di depressione. Sono diventata una psicologa .
La ringrazio per questa esposizione che mi ha aiutata molto a capire i meccanismi del trauma nell'infanzia. Mancava, secondo me, ma spero di trovare un altro approfondimento da parte sua, di dire che il trauma quando è stato estremamente grave, il bambino lo rimuove. Farà parte solo del suo inconscio e da adulto ci starà male tutta la vita se non lo scopre...
Per esperienza, ho 42 anni ormai, trovo che la psicoterapia, in caso di fortissime resistenze inconsce, sia solo fine a se stessa. Percorsi lunghi, in cui ci si arena perché il dolore è troppo forte. E poi secondo me gli psicologi ci marciano molto su questa cosa che elaborare, rielaborare il o i traumi abbia una funzione curativa, secondo me è andare a toccare e ritoccare sempre quel nervo scoperto senza che le ferite effettivamente vengano rimarginate. I farmaci ti possono tamponare la sofferenza, ma guarirla assolutamente. Secondo me la classe di psicologi farebbe bene a fare coning out e amnettere i limiti che le loro terapie hanno anziché illudere inutilmente i pazienti con la solita storiella che con un buon lavoro si guarisce o si migliora. A volte la rassegnazione o accettazione del fatto che quello che è successo è immodificabile (comprese le emozioni repressse ad esso associate) tolga a chi ne soffre inutili sensi di colpa e soprattutto facciano risparmiare quattrini, visto che le sedute vanno ormai dai 50 euro in su e non si tratta certo di fare un percorso di pochi mesi.
Buongiorno, la ringrazio per il commento. È importante affrontare le opinioni contrarie o critiche, perché possono mettere in evidenza gli aspetti meno funzionali anche di un percorso in cui personalmente credo, e che ho reso il mio lavoro. In terapia occorre il terapeuta giusto per il singolo paziente, quindi non un terapeuta bravo in assoluto ma bravo con quella persona che gli chiede aiuto, occorre una relazione terapeutica empatica e umanamente sintonizzata non solo sulla sofferenza del paziente - importantissimo - ma anche sulle sue risorse, sulle sue aspettative, sui suoi dubbi. E bisogna partire dal presupposto che sicuramente non tutte le terapie funzionano, la terapia è un'esperienza umana per entrambi i soggetti coinvolti, di conseguenza non vi può essere la certezza assoluta della sua riuscita. È un investimento - spesso oneroso, mi rendo conto - sulla possibilità di un cambiamento che probabilmente non sarà mai totale e che verrà continuamente aggiustato e migliorato nel corso della vita.
La cosa più dolorosa è che questi traumi nei rapporti coi genitori ricadono poi sulle relazioni sentimentali e di coppia, che nella maggior parte dei casi sono poi disfunzionali.
@@starseeker1979 Buonasera, c'è sicuramente questo rischio ma c'è anche la possibilità di scrivere una storia almeno in parte diversa..anche se posso immaginare la fatica..
sono vittima di violenza all,eta del non ricordo 4 annicira subita nelsonn0 ho 77primaverere ne pago tuttora le conseguenze ssendo la miia vita da allora distrutta in tutti i sensi c,e speranza di riemegere dal trauma ho perdonato tuto etutti il trauma mi è emerso 15 anni fa in un momento di rcordi nostalgici
Posso immaginare quanto dura sia la sua vita a seguito di un trauma. Ciò che le posso consigliare è di valutare la possibilità di intraprendere un percorso con un professionista al fine di affrontare il suo trauma.
Complimenti Gianluca Frazzoni per la chiarezza e la semplicità con cui ha fatto questa esposizione. In particolare è una delle poche volte che sento sottolineare il sintomo che più mi disturba: la perdita di contatto con le emozioni. A volte ancora prima che riescano ad affiorare alla consapevolezza. Questo distacco diventa per me anche incapacità di ideazione, di espressività, e mi precipita in uno stato di apatia e demotivazione. Ma tutto parte proprio dalla perdita di contatto con me stessa. Per paura? Per difesa? La prego di voler tornare sull’argomento. Grazie
La sofferenza è ovunque, tutto quello che si è subito è frutto a sua volta di quella degli altri che senza saperlo o volerlo, te l'hanno inflitta, capirlo ti aiuta a cercare rimedi e consolazioni.
Grazie Gerardo per le sue parole. Si intraprende un percorso di terapia e si elabora il trauma col tempo, riuscendo a soffrire meno per quel ricordo, anzi facendolo diventare un ricordo che non ha più un impatto così duro sulla vita presente. Saluti!
Collega ma alla fine secondo te non riguarda anche tutti noi psicologi che trasformiamo la disorganizzazione dell'attaccamento in inversione dell'accudimento?
Buonasera Silvia, certamente quello di cui parli è un rischio concreto di chi fa il nostro mestiere. Ogni persona, quindi anche ogni psicologo, può avere delle ferite di attaccamento che spesso gestisce prendendosi cura degli altri, in primis i propri genitori. Il passaggio evolutivo che bisogna fare con i pazienti è unire un sano accudimento, alla base di ogni buona psicoterapia, ad una definizione adulta del ruolo e delle competenze del terapeuta, in modo da fornire un aiuto che sia allo stesso tempo empatico e professionalmente credibile. Buon lavoro!
il dott mi disse che ho un trauma rimosso ma come si fa' ,intendo dire faccio fatica a seguire il percorso terapeutico,perché ho sempre fatto tutto sola,è diventato quasi impossibile per me affidarmi anche se lo vorrei...sono preoccupata.... se ciò che mi tiene ingabbiata da quasi 40 anni è quel trauma non eborarato di cui mi ha parlato il medico ,mi chiedo adesso come faccio
Buongiorno, credo che uno dei problemi principali che nascono quando si viene da un passato doloroso riguardi proprio la fiducia, il potersi fidare degli altri, e quindi anche il potersi fidare di uno psicoterapeuta e di una psicoterapia. La sfiducia fa parte della ferita che una persona si porta con sé, ma anche la sfiducia può essere superata, e proprio grazie alla psicoterapia, anche se occorrono tempo, pazienza e fatica. Lo scopo è riuscire a occuparsi di sé stessi riuscendo a darsi quell'amore che non si è ricevuto.
Gentile utente, darle una risposta precisa non è possibile dalle poche informazioni. Detto ciò potrebbe essere importante per lei riflettere sul come mai prova queste emozioni? Quali pensieri si legano a queste emozioni che sente verso il genitore a cui fa riferimento. Provi a porgere l'attenzione su di sè.
Gentile Marisa, dare una risposta precisa alla sua domanda non è possibile poiché senza una valutazione di tutti gli elementi, e senza sapere che livello di autismo, non ci sono le condizioni sufficienti. Tuttavia se fosse interessata al tema le potrei consigliare qualche lettura di approfondimento.
Buonasera Giovanna e mi scusi per il ritardo nella risposta. Credo che sì, purtroppo alcuni bambini abbiano la sfortuna di rappresentare uno schermo sul quale un genitore o entrambi riversano i bisogni e i desideri irrealizzati di cui non sono consapevoli.
Ho capito che scarico la rabbia accumulata coi genitori (li considero solo biologici) con tutte le figure di autorità: il capo, il medico, il sindaco... È la rabbia che non ho saputo scaricare quando dovevo con quelli. La psicologia è utile a capire ma in casi come questi servono azioni anche con la forza. Avrei apprezzato di più un virgulto camionista che desse due pugni alle teste di cazzo e mi avesse cambiato famiglia
Mia mamma picchiava me e mio padre ... Ha sofferto di alcolismo . Ricordo punizione da nazista come ad esempio chiudermi in camera a chiave per 24 ore senza cibo e acqua Usava me per costringere mio papa' a non separarsi ... Grazie
Gentile Paola, quello che lei racconta in queste poche righe, racconta già molto di quello che lei ha potuto vivere e affrontare nella sua infanzia. Grazie per aver condiviso con noi la sua storia.
@@PsicoterapiaemilanoIt Grazie a lei , purtroppo non e' che un nulla riguardo alla mia vita . Veda dottore spesso ci definiscono sopravvissuti. Le auguro una buona domenica , a lei e cari A presto .
@@paolaferoci2264 esattamente. Si definiscono sopravvissuti. Ci si sente come vivi per miracolo dopo una guerra al fronte con bombe ovunque. Senza più niente, ne persone ne cose.
Mia madre aveva un carattere forte e impulsivo. Dopo la nascita di mia sorella, di due anni più piccola di me, affetta da gravi problemi di salute e a seguito di altri problemi conseguenti, l'ansia e lo stress la portarono non solo a sfogare su di me una violenza inaudita, ma si creò inoltre in lei l'idea che tutto il suo mondo dovesse girare attorno a quella che era la preoccupazione/scopo della sua vita, mia sorella. Io non avevo un buon rapporto con lei, da subito si innescò una gelosia, alimentata per altro ad arte non solo dalle attenzioni e cure maggiori che mia sorella riceveva, ma anche da atteggiamenti chiaramente irresponsabili dei miei genitori. Si creò così in ma madre la convinzione che "io fossi cattiva" "una nemica", degna di qualsiasi punizione e umiliazione. Quando avevo nove anni la situazione ebbe un brusco peggioramento. Mia sorella tornò a casa dopo un lungo periodo ospedaliero, problemi economici e di ogni genere si assommarono, la rabbia esplose incontrollata, per mesi assistevo giornalmente o peggio ero vittima di violenze e umiliazioni di ogni genere. Al rientro a scuola a settembre ero chiaramente in uno stato di trauma, non riuscivo più a concentrarmi, a studiare, non ero più in grado di mantenere relazioni con i coetanei... Mia madre anziché aiutarmi, ne approfittò per "darmi ancora più addosso". Ad ogni brutto voto, ad ogni fallimento mi massacrava di insulti e ingiurie. A questi gesti violenti tuttavia ne sono sempre seguiti altri "affettusi", a volte si mostrava premurosa e attenta. Istintivamente percepii quei gesti come falsi... non erano che l'altra faccia delle violenze, il mezzo per mia madre di dire a sé stessa "ecco vedi... sono un buon genitore". Compresi che quei gesti erano rivolti ad una figlia idealizzata, alla sua idea di buona madre. E così l'unico affetto che ho vissuto era solo un'ipocrisia, una bugia, un mezzo per giustificare violenze e umiliazioni. Fin da bambina odiavo essere abbracciata, accarezzata (in senso buono), per dirla in breve... "odiavo l'amore". E ancora adesso, oltre ai problemi creati dai traumi infantili, alle insicurezze e ai disagi, odio istintivamente chiunque mi mostri affetto. Anche se non credo ci siano speranze di recupero per me, questo atteggiamento è troppo radicato, anche se ne sono consapevole non riesco a disfarmene. Vorrei comunque sapere se esiste a riguardo una letteratura a riguardo o dei testi da consultare.
Ti capisco perfettamente. I traumi sono la causa dell'odio di sé e il male ricevuto lo proietti verso tutti. Da un lato vorresti un aiuto, dall'altro vorresti stare da sola col tuo dolore. Magari a qualcuno ti ci affezioni, ma poi te ne allontani o si allontana lui non sapendo come aiutarti. Io l'ho sempre chiamato buco nero nell'anima, che niente e nessuno può colmare. Ormai la mia vita è distrutta
leggere cose che potrei scrivere io da altre persone.. mi fa provare una intensa compassione, x voi...e per me. A 50 anni imparo che nn sono sola .. molti bambini perfetti, figli di qlc ..bambini sfortunati hanno subìto i comportamenti di altre persone che x i loro motivi, hanno rovinato quella bellezza e le loro potenzialità. Secondo me guarire il più possibile e la rivincita migliore...nn smetterò mai di cercare di guarire ...capisco lo scoramento e il dolore che rallenta e so che nn saremo mai sani ...Puoi aggiustare e nn mollare, cadi ti rialzi..almeno io mi sento menomata e condannata ...nn mi arrendo anche se nn so se servirà. Scelgo adesso che posso scegliere...
Leggere questa testimonianza mi fa rivivere molti ricordi( non belli) anch’io ho purtroppo vissuto in una famiglia disfunzionale fortunatamente mi sono staccata presto.. Ora devo fare i conti con un forte disagio di dovermi occupare dei miei genitori che sono anziani, tristi , soli.
Mamma.mia quanta sofferenza assurda !!!basterebbe così poco (tanto) basterebbe amare,ma è una catena che deve essere spezzata con il perdono e la compassione., perché genitori che hanno agito così , è perche a loro volta hanno subito le stesse cose ,quindi bisogna prenderne atto e perdonare ,liberandosi da questa sofferenza ,altrimenti la vita è uno schifo .Io l ho fatto ,non è tutto risolto ,ma.lavoro sempre su questo .❤
Dopo un certo tempo dal trauma subito ho iniziato a chiedermi perché nessuno ne parla di questo, perché si nasconde sotto il tappeto tutta questa sporcizia? Perché esiste questo silenzio su questi aspetti? Tacendo, non parlando apertamente darà la possibilità ad altri genitori di fare gli stessi errori, di essere inconsapevoli della profondità del danno che stanno facendo ai loro propri figli, che continuano a perpetuare i schemi del loro vissuto infantile. Questa cosa mi fa salire la rabbia, una società che non porta alla luce il pericolo che incombe su ogni figlio che ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia dove gli abusi fisici e psicologici sono visti come normale educazione deve andare a bruciare perché le basi della famiglia sono malate. Bisogna evolvere, mettere nero su bianco la verità. Complimenti Dottore per aver avuto l'iniziativa di aprire un argomento che prima era tabù.
@Elisa Giorgino Alagna perché e così diffuso ed è così normale che non se ne rende conto nessuno di questa piaga che è il non essere consapevoli del danno che fanno gran parte dei genitori che mantengono come da generazioni prima lo sporco sotto il tappeto. I panni si lavano in famiglia e se uno parla gli altri lo guardano pure male perché non si fa, esponi la famiglia alla vergogna davanti alla gente quindi te lo devi pure tenere sto fango addosso. Meno male che il risveglio sta un po' iniziare a toccare più persone così qualcosa cambierà, ci sono tantissime persone come me e anche che hanno subito di peggio che iniziano a parlare, certo, non è facile vista la vergogna che senti quando devi parlare ma bisogna avere coraggio. Un abbraccio. 🙏
@Elisa Giorgino Alagna posso chiedere il tipo di problemi sono? Salute fisica o psicologica? Scusa, non voglio essere invadente. 🙏🙏😊
@Elisa Giorgino Alagna ti potrei anche dire che c'è una risposta, ci sono delle persone che ci sono passate come te,come me e come tanti altri. Se vuoi mi trovi su Facebook e da li ci possiamo mettere in contatto ma ce bisogno di una scelta tua per riemergere. Non siamo soli mai ma bisogna avere il coraggio di aprirsi. Un abbraccio, io ci sono se vuoi parlare. Ci si riconosce tra di noi,ci si riesce ad andare avanti.❤️😊🙏
@Elisa Giorgino Alagna per alleggerire se è una tua scelta. Io ci sono come dicevo prima.🙏 Parlandone di persona possiamo comprendere meglio sia io che te. 🙏
@Elisa Giorgino Alagna io ci sto uscendo, c'è la sto mettendo tutta però rispetto la tua scelta. Non conosco la tua vita, ci mancherebbe altro, il dolore va rispettato sempre.❤️
Si chiama Complex Post Traumatic Stress Disorder da adulto. In Italia la psicoterapia è abbastanza indietro. Negli usa esistono 2 tecniche per convivere con i triggers che questa condizione porta... Presto faro un video, mettendoci la faccia, per me è il primo passo per guarire quell' inner child che è in noi. ❤
Per caso ti riferisci al neurofeedback dinamico? Perché in alternativa all'EMDR, fallimentare, solo di questo un utente ha parlato bene, senza però passare i martiri!
La traumatologia semplicemente non esiste nella psichiatria SSN.
Grazie per aver parlato di questo argomento che tanto mi appartiene ,infatti mi sono ritrovata in molti punti della questione ..Anch'io ho avuto un trauma infantile da abbandono .Mi piacerebbe che approfondisse di più l'argomento ...la ringrazio di cuore
La ringrazio. Terrò in considerazione la sua richiesta per i video futuri.
Mia madre mi ha sempre trascurata, a 9 anni sono andata a vivere con mio padre che si era riaccompagnato con una strega psicopatica che mi ha massacrata dai 9 ai 15.poi sono scappata.
Ho ancora le cicatrici nel corpo ho 40 anni.... A volte mi vengono delle ondate di depressione. Sono diventata una psicologa .
Almeno la metà delle persone non dovrebbe mettere al mondo figli. Purtroppo rubare una bicicletta è un reato, distruggere la psiche a un bambino no.
❤👏👏👏
@@rockybalboa2484sono d'accordo
Gentile Dottore,
questo è quello che ho vissuto.
@@rosafeniello6276 Buonasera Rosa, grazie per il suo intervento.
La ringrazio per questa esposizione che mi ha aiutata molto a capire i meccanismi del trauma nell'infanzia. Mancava, secondo me, ma spero di trovare un altro approfondimento da parte sua, di dire che il trauma quando è stato estremamente grave, il bambino lo rimuove. Farà parte solo del suo inconscio e da adulto ci starà male tutta la vita se non lo scopre...
@@saabferr4114 Buonasera, la ringrazio per la sua osservazione. Certamente ne terrò conto in un eventuale nuovo video sul trauma. Saluti!
È da poco che la seguo,e devo dirle che Lei è molto bravo.
Grazie per il supporto. Felice di sapere che i miei contenuti le piacciono.
Per esperienza, ho 42 anni ormai, trovo che la psicoterapia, in caso di fortissime resistenze inconsce, sia solo fine a se stessa. Percorsi lunghi, in cui ci si arena perché il dolore è troppo forte. E poi secondo me gli psicologi ci marciano molto su questa cosa che elaborare, rielaborare il o i traumi abbia una funzione curativa, secondo me è andare a toccare e ritoccare sempre quel nervo scoperto senza che le ferite effettivamente vengano rimarginate. I farmaci ti possono tamponare la sofferenza, ma guarirla assolutamente. Secondo me la classe di psicologi farebbe bene a fare coning out e amnettere i limiti che le loro terapie hanno anziché illudere inutilmente i pazienti con la solita storiella che con un buon lavoro si guarisce o si migliora. A volte la rassegnazione o accettazione del fatto che quello che è successo è immodificabile (comprese le emozioni repressse ad esso associate) tolga a chi ne soffre inutili sensi di colpa e soprattutto facciano risparmiare quattrini, visto che le sedute vanno ormai dai 50 euro in su e non si tratta certo di fare un percorso di pochi mesi.
Buongiorno, la ringrazio per il commento. È importante affrontare le opinioni contrarie o critiche, perché possono mettere in evidenza gli aspetti meno funzionali anche di un percorso in cui personalmente credo, e che ho reso il mio lavoro. In terapia occorre il terapeuta giusto per il singolo paziente, quindi non un terapeuta bravo in assoluto ma bravo con quella persona che gli chiede aiuto, occorre una relazione terapeutica empatica e umanamente sintonizzata non solo sulla sofferenza del paziente - importantissimo - ma anche sulle sue risorse, sulle sue aspettative, sui suoi dubbi. E bisogna partire dal presupposto che sicuramente non tutte le terapie funzionano, la terapia è un'esperienza umana per entrambi i soggetti coinvolti, di conseguenza non vi può essere la certezza assoluta della sua riuscita. È un investimento - spesso oneroso, mi rendo conto - sulla possibilità di un cambiamento che probabilmente non sarà mai totale e che verrà continuamente aggiustato e migliorato nel corso della vita.
NE SONO CONVINTA ANCH'IO!
La cosa più dolorosa è che questi traumi nei rapporti coi genitori ricadono poi sulle relazioni sentimentali e di coppia, che nella maggior parte dei casi sono poi disfunzionali.
@@starseeker1979 Buonasera, c'è sicuramente questo rischio ma c'è anche la possibilità di scrivere una storia almeno in parte diversa..anche se posso immaginare la fatica..
sono vittima di violenza all,eta del non ricordo 4 annicira subita nelsonn0 ho 77primaverere ne pago tuttora le conseguenze ssendo la miia vita da allora distrutta in tutti i sensi c,e speranza di riemegere dal trauma ho perdonato tuto etutti il trauma mi è emerso 15 anni fa in un momento di rcordi nostalgici
Posso immaginare quanto dura sia la sua vita a seguito di un trauma. Ciò che le posso consigliare è di valutare la possibilità di intraprendere un percorso con un professionista al fine di affrontare il suo trauma.
Complimenti Gianluca Frazzoni per la chiarezza e la semplicità con cui ha fatto questa esposizione. In particolare è una delle poche volte che sento sottolineare il sintomo che più mi disturba: la perdita di contatto con le emozioni. A volte ancora prima che riescano ad affiorare alla consapevolezza. Questo distacco diventa per me anche incapacità di ideazione, di espressività, e mi precipita in uno stato di apatia e demotivazione. Ma tutto parte proprio dalla perdita di contatto con me stessa. Per paura? Per difesa? La prego di voler tornare sull’argomento. Grazie
Gentile Emily, la ringrazio per il commento terrò, in considerazione la sua richiesta. Sono felice di esserle stato di aiuto con i miei contenuti.
Grazie...allora sono condannata o posso imparare qlc di nuovo e guarire?
La sofferenza è ovunque, tutto quello che si è subito è frutto a sua volta di quella degli altri che senza saperlo o volerlo, te l'hanno inflitta, capirlo ti aiuta a cercare rimedi e consolazioni.
Ciò che ci accade non possiamo cambiarlo o modificarlo, bisogna accettare ed elaborare il nostro passato per poter affrontare il presente.
@@PsicoterapiaemilanoIt ASPETTAVO UNA RISPOSTA PER IL VIDEO DA TE CARICATO SUL TRAUMA INFANTILE, SE PUOI ASPETTO IL TUO PENSIERO. CIAO E SCUSAMI.
A volte il problema e il nostro specchio interiore. Le nostre ferite le vogliamo sfogare con gli altri
Il trauma post da stress e bruttissimo ci vuole duro lavoro questo psicoterapeuto e bravo comunque
Bellissima spiegazione..ma come si supera ?
Grazie Gerardo per le sue parole. Si intraprende un percorso di terapia e si elabora il trauma col tempo, riuscendo a soffrire meno per quel ricordo, anzi facendolo diventare un ricordo che non ha più un impatto così duro sulla vita presente. Saluti!
La musica di sottofondo distrae dalla comprensione del discorso
@@aldotiberio9095 Buonasera Aldo, la ringrazio per l'osservazione. Cercherò di tenerne conto nei prossimi video. Saluti!
Dottore potrebbe fare un video sul doc da relazione?
è possible o è assolutamente vietato parlare di molestie o abusi sessuali a cui dovessero essere sottoposti bambini o adolescenti?
Collega ma alla fine secondo te non riguarda anche tutti noi psicologi che trasformiamo la disorganizzazione dell'attaccamento in inversione dell'accudimento?
Buonasera Silvia, certamente quello di cui parli è un rischio concreto di chi fa il nostro mestiere. Ogni persona, quindi anche ogni psicologo, può avere delle ferite di attaccamento che spesso gestisce prendendosi cura degli altri, in primis i propri genitori. Il passaggio evolutivo che bisogna fare con i pazienti è unire un sano accudimento, alla base di ogni buona psicoterapia, ad una definizione adulta del ruolo e delle competenze del terapeuta, in modo da fornire un aiuto che sia allo stesso tempo empatico e professionalmente credibile. Buon lavoro!
il dott mi disse che ho un trauma rimosso ma come si fa' ,intendo dire faccio fatica a seguire il percorso terapeutico,perché ho sempre fatto tutto sola,è diventato quasi impossibile per me affidarmi anche se lo vorrei...sono preoccupata.... se ciò che mi tiene ingabbiata da quasi 40 anni è quel trauma non eborarato di cui mi ha parlato il medico ,mi chiedo adesso come faccio
Buongiorno, credo che uno dei problemi principali che nascono quando si viene da un passato doloroso riguardi proprio la fiducia, il potersi fidare degli altri, e quindi anche il potersi fidare di uno psicoterapeuta e di una psicoterapia. La sfiducia fa parte della ferita che una persona si porta con sé, ma anche la sfiducia può essere superata, e proprio grazie alla psicoterapia, anche se occorrono tempo, pazienza e fatica. Lo scopo è riuscire a occuparsi di sé stessi riuscendo a darsi quell'amore che non si è ricevuto.
Salve, Sentire di avere paura rabbia nei confronti di un genitore magari dello stesso sesso può essere legato a traumi in relazione a quel genitore?
Gentile utente, darle una risposta precisa non è possibile dalle poche informazioni. Detto ciò potrebbe essere importante per lei riflettere sul come mai prova queste emozioni? Quali pensieri si legano a queste emozioni che sente verso il genitore a cui fa riferimento. Provi a porgere l'attenzione su di sè.
Riceve anche con Line?
Buongiorno, sì svolgo anche colloqui online.
@@PsicoterapiaemilanoIt funziona anche per la psicoterapia senso motoria?
Beh per la terapia sensomotoria consiglio certamente una terapia in presenza, data la natura prevalentemente corporea di quell'approccio terapeutico.
@@PsicoterapiaemilanoIt eh immaginavo ma io abito in Svizzera…
Dottore...un bambino che ha subito un trauma a 11 mesi di vita può avere successivamente lo spettro dell autismo?
Gentile Marisa, dare una risposta precisa alla sua domanda non è possibile poiché senza una valutazione di tutti gli elementi, e senza sapere che livello di autismo, non ci sono le condizioni sufficienti. Tuttavia se fosse interessata al tema le potrei consigliare qualche lettura di approfondimento.
@@PsicoterapiaemilanoItgrazie.
E del bambino ritenuto" speciale" e a cui i genitori richiedono ciò che per loro lui deve rappresentare???? Trattato come un piccolo principe
Buonasera Giovanna e mi scusi per il ritardo nella risposta. Credo che sì, purtroppo alcuni bambini abbiano la sfortuna di rappresentare uno schermo sul quale un genitore o entrambi riversano i bisogni e i desideri irrealizzati di cui non sono consapevoli.
Ho capito che scarico la rabbia accumulata coi genitori (li considero solo biologici) con tutte le figure di autorità: il capo, il medico, il sindaco...
È la rabbia che non ho saputo scaricare quando dovevo con quelli.
La psicologia è utile a capire ma in casi come questi servono azioni anche con la forza. Avrei apprezzato di più un virgulto camionista che desse due pugni alle teste di cazzo e mi avesse cambiato famiglia
Mia mamma picchiava me e mio padre ... Ha sofferto di alcolismo . Ricordo punizione da nazista come ad esempio chiudermi in camera a chiave per 24 ore senza cibo e acqua
Usava me per costringere mio papa' a non separarsi ... Grazie
Gentile Paola, quello che lei racconta in queste poche righe, racconta già molto di quello che lei ha potuto vivere e affrontare nella sua infanzia. Grazie per aver condiviso con noi la sua storia.
@@PsicoterapiaemilanoIt Grazie a lei , purtroppo non e' che un nulla riguardo alla mia vita . Veda dottore spesso ci definiscono sopravvissuti. Le auguro una buona domenica , a lei e cari
A presto .
@@paolaferoci2264 esattamente. Si definiscono sopravvissuti. Ci si sente come vivi per miracolo dopo una guerra al fronte con bombe ovunque. Senza più niente, ne persone ne cose.
@@rockybalboa2484 Una buona giornata Rocky. Grazie 🙋🍀🌻🤝
e possibile fare con lei delle sedute in video chiamata .vivo a roma
ruclips.net/video/heah_Ncqwps/видео.html
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