Grazie e come sempre la sua parola mi spinge a una maggiore profondità. Magari potessimo interpretare fino in fondo il sogno di Dio su ciascuna delle nostre vite e realizzarlo.
Non è possibile pensare che Giuseppe abbia interpretato i sogni con astuzia, a suo favore? O perché a conoscenza di particolari non immediatamente noti a noi, o perché ha potuto determinare le sorti dei due. Giuseppe avrebbe sperato in ciò che poi è avvenuto. Prof vescovo!
Stare bene potrebbe già bastare, perché stare "alla grande"? Cosa significa? E gli altri che magari stanno solo bene? ...magari... Buona giornata a tutti🌈
@bella,prof! E noi siamo Dei diceva Gesù , quindi quando ci sarà il risveglio gli uni si accorgeranno di cosa è male e gli altri avranno sempre saputo di cosa è bene ! Cioè la vita stessa che è un dono immenso . Che può essere ristabilito in base a ciò che si pensa , perché prima della creazione c’è stato un pensiero di creazione , tutto avviene per un volere !
Il sogno..il buio...la cisterna in cui era Giuseppe e mi chiedo se questo buio in cui tutti noi siamo immersi non serva a niente altro che a una preparazione..un buio importante come la luce dove gli occhi non servono e dove l ' allenamento a cercare il collegamento di immagini contribuisca a capire il Senso..di un linguaggio personale dove tutto diventa esperienza riferita al singolo che ne comprenda l' importanza nel momento che prepara e diviene presente.La coppa ..il vino..il pane ..tutto anticipa..il sogno ..e Maria nel sogno.La relazione vera con Dio che da sogno diventa Realtà.Passato Presente e Futuro allora convivono insieme...diventano il Regno .Imparare a credere e volere fortemente anticipa ciò che già è qui.Manca solo il credere fortemente nel sogno che si fa realtà.Un balzo e ci si sveglia tutti...speriamo senza piu ' buio ..ma dove buio e luce saranno la stessa realtà di Rivelazione sorprendentemte attuata.
Buona giornata professore. Vorrei rivolgerle un quesito riguardante la crocifissione di Gesù. Ho posto la stessa domanda a vari miei amici "credenti" che però mi hanno ripetuto le stesse stesse spiegazioni che sento da quando ero bambino e che, alla mia età, 80 anni, mi sembrano davvero puerili. Ossia il sacrificio di Gesù come prova del suo amore per noi, e come remissione dai peccati dell'uomo. 1) Ora, sul primo punto rimango perplesso, dal momento che mi sfugge la connessione tra amore e sacrificio. E come se si dicesse che per dimostrare amore al prossimo, non é sufficiente "amarlo", ma bisogna essere sacrificati. Dunque ne consegue, per esempio, che la mia mamma NON mi amava dal momento che é morta in ospedale e non sacrificata come Gesù. 2) sul fatto della remissione dai peccati, direi che il significato di "remissione" sia la "restituzione" allo stato primigenio della persona colpita da punizione, tramite il condono o la rinuncia a punire e a perseguire, colpe, peccati, mancanze del soggetto in questione. Nel caso specifico dell'uomo, egli, tramite appunto la remissione, doveva tornare alla condizione precedente, ossia tornare a vivere nel Paradiso Terrestre, ma, come evidente, la cosa é stata ampiamente disattesa. Grazie dell' attenzione. Ario G. Benedetti mail : ariogiovanni@yahoo,it
Buona sera, Ario. Provo a rispondere. Sul sacrificio: diciamo che può essere compreso come la somma espressione dell'amore. L'amore che vuole il bene dell'altro è spesso disposto, per questo fine, a rinunciare al proprio. Questo è forse l'amore espresso nel suo modo più sincero e profondo. Al massimo grado, coincide con la rinuncia al bene della vita per la vita dell'altro. Non è possibile fare di più per amore. In questo senso, il gesto di Gesù sulla croce può essere interpretato come "sacrificio" (di fatto lo è per un credente). Diventa allora chiaro che sua madre l'abbia amato tantissimo vivendo per lei, suo figlio, anche se, di fatto non è andata incontro alla morte volontariamente (senza escludere che lo avrebbe fatto per i suoi figli). Per quanto riguarda la "remissione" dei peccati: la lettura cristiana della redenzione non si limita a una restituzione, ma a un dono ancora superiore: quello della stessa vita divina. I padri cristiani greci amano per esempio parlare più di "divinizzazione" che di redenzione, ma il concetto espresso è analogo. C'è da precisare che tale vita divina è però preceduta da una fase di partecipazione, ciascuno in modo proprio e unico, alla passione e alla morte del Signore, vissuti come una realizzazione del proprio battesimo. Questo collega nell'animo del credente le miserie del tempo presente all'attesa della speranza nel mondo che verrà: "Chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Gv 1, 25).
@@arioben100 Buonasera signor Ario le do anche la mia risposta da Agnostica. Adamo disobbediente è secondo la scienza impossibile. Gesù secondo gli storici era un uomo buono giustiziato, poi si sa poco altro. Che sia venuto a togliere il peccato di Adamo mi pare poco reale dato il preambolo che le ho fatto prima ma, se anche fosse venuto per quello io credo che non sarebbe stato necessario soffrire e perire per 49 ore. Spero gradisca anche la mia risposta. Con cordialità
Grazie Trofeo per il tuo pensiero. Anche io ritengo che non fosse necessario condannare Gesù, e peraltro lo riteneva pure Pilato. Grazie ancora e buona notte. Ario.
@@arioben100 Veramente io parlavo che non è valido il motivo del sacrificio. La scienza con l'evoluzione ci dimostra che adamo non è esistito e quindi non poteva commettere disobbedienza chi non è esistito... quindi perchè togliere una disobbedienza che non c'è stata con un sacrificio peraltro così cruento .Buonanotte Ario.
Grazie e come sempre la sua parola mi spinge a una maggiore profondità. Magari potessimo interpretare fino in fondo il sogno di Dio su ciascuna delle nostre vite e realizzarlo.
Professore e sempre un piacere sentirla e vederla😊
Non è possibile pensare che Giuseppe abbia interpretato i sogni con astuzia, a suo favore? O perché a conoscenza di particolari non immediatamente noti a noi, o perché ha potuto determinare le sorti dei due. Giuseppe avrebbe sperato in ciò che poi è avvenuto.
Prof vescovo!
Stare bene potrebbe già bastare, perché stare "alla grande"? Cosa significa? E gli altri che magari stanno solo bene? ...magari... Buona giornata a tutti🌈
Grazie Prof.
Grazie Prof!
@bella,prof! E noi siamo Dei diceva Gesù , quindi quando ci sarà il risveglio gli uni si accorgeranno di cosa è male e gli altri avranno sempre saputo di cosa è bene ! Cioè la vita stessa che è un dono immenso . Che può essere ristabilito in base a ciò che si pensa , perché prima della creazione c’è stato un pensiero di creazione , tutto avviene per un volere !
❤Grazie ❤
Grazie!
L'immeritata bonta divina ❤❤
Il sogno..il buio...la cisterna in cui era Giuseppe e mi chiedo se questo buio in cui tutti noi siamo immersi non serva a niente altro che a una preparazione..un buio importante come la luce dove gli occhi non servono e dove l ' allenamento a cercare il collegamento di immagini contribuisca a capire il Senso..di un linguaggio personale dove tutto diventa esperienza riferita al singolo che ne comprenda l' importanza nel momento che prepara e diviene presente.La coppa ..il vino..il pane ..tutto anticipa..il sogno ..e Maria nel sogno.La relazione vera con Dio che da sogno diventa Realtà.Passato Presente e Futuro allora convivono insieme...diventano il Regno .Imparare a credere e volere fortemente anticipa ciò che già è qui.Manca solo il credere fortemente nel sogno che si fa realtà.Un balzo e ci si sveglia tutti...speriamo senza piu ' buio ..ma dove buio e luce saranno la stessa realtà di Rivelazione sorprendentemte attuata.
Buonasera prof!
A me succede, sin da piccolissima, che ogni "spaventoso sogno" si verifica alla lettera nella realtà.
Buona giornata professore. Vorrei rivolgerle un quesito riguardante la crocifissione di Gesù. Ho posto la stessa domanda a vari miei amici "credenti" che però mi hanno ripetuto le stesse stesse spiegazioni che sento da quando ero bambino e che, alla mia età, 80 anni, mi sembrano davvero puerili. Ossia il sacrificio di Gesù come prova del suo amore per noi, e come remissione dai peccati dell'uomo. 1) Ora, sul primo punto rimango perplesso, dal momento che mi sfugge la connessione tra amore e sacrificio. E come se si dicesse che per dimostrare amore al prossimo, non é sufficiente "amarlo", ma bisogna essere sacrificati. Dunque ne consegue, per esempio, che la mia mamma NON mi amava dal momento che é morta in ospedale e non sacrificata come Gesù. 2) sul fatto della remissione dai peccati, direi che il significato di "remissione" sia la "restituzione" allo stato primigenio della persona colpita da punizione, tramite il condono o la rinuncia a punire e a perseguire, colpe, peccati, mancanze del soggetto in questione. Nel caso specifico dell'uomo, egli, tramite appunto la remissione, doveva tornare alla condizione precedente, ossia tornare a vivere nel Paradiso Terrestre, ma, come evidente, la cosa é stata ampiamente disattesa. Grazie dell' attenzione.
Ario G. Benedetti mail : ariogiovanni@yahoo,it
Buona sera, Ario. Provo a rispondere. Sul sacrificio: diciamo che può essere compreso come la somma espressione dell'amore. L'amore che vuole il bene dell'altro è spesso disposto, per questo fine, a rinunciare al proprio. Questo è forse l'amore espresso nel suo modo più sincero e profondo. Al massimo grado, coincide con la rinuncia al bene della vita per la vita dell'altro. Non è possibile fare di più per amore. In questo senso, il gesto di Gesù sulla croce può essere interpretato come "sacrificio" (di fatto lo è per un credente). Diventa allora chiaro che sua madre l'abbia amato tantissimo vivendo per lei, suo figlio, anche se, di fatto non è andata incontro alla morte volontariamente (senza escludere che lo avrebbe fatto per i suoi figli). Per quanto riguarda la "remissione" dei peccati: la lettura cristiana della redenzione non si limita a una restituzione, ma a un dono ancora superiore: quello della stessa vita divina. I padri cristiani greci amano per esempio parlare più di "divinizzazione" che di redenzione, ma il concetto espresso è analogo. C'è da precisare che tale vita divina è però preceduta da una fase di partecipazione, ciascuno in modo proprio e unico, alla passione e alla morte del Signore, vissuti come una realizzazione del proprio battesimo. Questo collega nell'animo del credente le miserie del tempo presente all'attesa della speranza nel mondo che verrà: "Chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Gv 1, 25).
Grazie professore della cortese, articolata e molto gradita risposta. Buona lavoro.
@@arioben100 Buonasera signor Ario le do anche la mia risposta da Agnostica. Adamo disobbediente è secondo la scienza impossibile. Gesù secondo gli storici era un uomo buono giustiziato, poi si sa poco altro. Che sia venuto a togliere il peccato di Adamo mi pare poco reale dato il preambolo che le ho fatto prima ma, se anche fosse venuto per quello io credo che non sarebbe stato necessario soffrire e perire per 49 ore. Spero gradisca anche la mia risposta. Con cordialità
Grazie Trofeo per il tuo pensiero. Anche io ritengo che non fosse necessario condannare Gesù, e peraltro lo riteneva pure Pilato. Grazie ancora e buona notte. Ario.
@@arioben100 Veramente io parlavo che non è valido il motivo del sacrificio. La scienza con l'evoluzione ci dimostra che adamo non è esistito e quindi non poteva commettere disobbedienza chi non è esistito... quindi perchè togliere una disobbedienza che non c'è stata con un sacrificio peraltro così cruento .Buonanotte Ario.