Potere Marittimo, Battaglie ed Economia - LIVE #14

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  • Опубликовано: 5 сен 2024

Комментарии • 75

  • @ClaudioReversi-wc5nh
    @ClaudioReversi-wc5nh Год назад +7

    Bellissima live GIulio spero che il pubblico anglosassone iniziera aprire gli occhi su queste cose continua così e questi tipo di video sono molto interessanti

  • @matteofornoli5452
    @matteofornoli5452 Год назад +8

    Alla fine si sa che questo canale è sinonimo di qualità!

  • @peppe123456ful
    @peppe123456ful 6 месяцев назад +3

    Live davvero incredibile. Stupenda. Profondità di analisi e numero di fonti citate, davvero incredibili. Queste live, andrebbero fatte ascoltare a tutti, appassionati e non. L'auto razzismo che ci infliggiamo, ed il discredito che quotidianamente gettiamo verso noi stessi è davvero triste, ed è per questo che il vostro lavoro di verità, è estremamente importante. Grazie e complimenti a te Giulio ed ai tuoi preparatissimi ospiti.

  • @paoloodello3439
    @paoloodello3439 11 месяцев назад +3

    Live semplicemente splendida. Ottimi studi e ragionamenti da parte di tutti. Una valutazione molto sensata e plausibile su ciò che fu veramente il ruolo della R.M. Bravi e grazie!
    Sarebbe bello fare una versione in inglese anche per i nostri amici britannici.

  • @lilianaadamcewicz8320
    @lilianaadamcewicz8320 Год назад +2

    Grazie Giulio e ospiti! Una ottima presentazione!

  • @milanoarte4562
    @milanoarte4562 Год назад +4

    Eccellente, come sempre, ascoltare Michele Gaetani è sempre un piacere per chi ama la storia militare. Complimenti. Leggere ed ascoltare questi approfonditi studi storici fa rimpiangere che il servizio pubblico continui a diffondere leggende e luoghi comuni sugli italiani ed il fascismo che gli storici seri hanno smentito da decenni e che invece se ne debbano occupare piccole realtà come questa. Il fatto di definirvi piccoli vuole essere un complimento per lo sforzo e la professionalità profusa. Se posso permettermi una piccola analisi personale: quello che decisero di fare gli inglesi nell'autunno del 1939 e, ancora di più, nelll'estate del 1940, fu veramente la loro "brightest hour". l'idea che erano consapevoli che continuare la lotta avrebbe potuto portare alla caduta del loro impero e del loro benessere rende ancora più gloria a Churchill ed alla classe dirigente inglese che decise di sacrificare tutto per la libertà del proprio popolo e di conseguenza del mondo. Anche noi dobbiamo chinare il capo di fronte a questi personaggi e vergognarci di chi avevamo come capi all'epoca: un Re vigliacco ed un criminale come Mussolini. Il nostro benessere attuale, la nostra libertà è debitrice agli inglesi, ed in questo dissento educatamente dall'analisi finale di Cernuschi, non da Punta Stilo che fu sì un episodio glorioso della nostra marineria, come tanti altri peraltro, ma non può essere caricato di un peso eccessivo rispetto a vicende molto più grandi di una singola battaglia. Grazie.

  • @andreadefelici183
    @andreadefelici183 7 месяцев назад +2

    Vista soltanto oggi, my fault, my extreme fault come dice il dott. Cernuschi... del qual mi affrettero' a cercare i suoi scritti, senza dubbio

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 Год назад +5

    Comunque caro Giulio, a parte le critiche che rivolgo a Cernuschi, queste due puntate sono state veramente molto interessanti e mi hanno permesso di approfondire molti aspetti di Punta Stilo che non conoscevo, prova che discutere di storia fa sempre bene e accresce la conoscenza, se non altro perchè mettere in dubbio certe tesi costringe anche a rivedere le proprie.

  • @andrearonchetti9837
    @andrearonchetti9837 Год назад +2

    La aspettavo con ansia

  • @danielebriglia7723
    @danielebriglia7723 9 месяцев назад +2

    Complimenti, una diretta, che io ho visto solo.oggi, interessantissima!

  • @pablorubio8972
    @pablorubio8972 Год назад +2

    Ho visto la live con ritardo ed in varie puntate, ciò nonostante spero essere ancora in tempo nel ringraziare Giulio ed i suoi ospiti per l’appassionante esposizione.
    Ho trovato particolarmente ben documentato l’intervento di Michele Gaetani che in una certa maniera corrobora un approfondimento di una decina di anni fa che feci sull’economia del periodo fascista. Le mie fonti erano soprattutto italiane: Banca d’Italia; Istat e tra vari testi quelli di De Felice e uno di Felice Guarneri (Battaglie economiche tra le due guerre) che fu ministro fino alla fine del 1939 e che consiglio a chi volesse approfondire il periodo.
    Trovai particolarmente pertinenti i problemi relativi al carbone, gli accordi con il governo francese per la fornitura di tutto ciò che richiedeva la Francia a guerra contro la Germania già iniziata ed in barba al patto d'acciaio, i contatti con gli inglesi per il cannone anticarro, insomma tutto ciò che ha illustrato Gaetani utilizzando fonti inglesi. Aggiungerei per il carbone che senza l’impresa etiope, secondo me, completamente insensata, la dipendenza dalla Germania sarebbe stata inferiore, tra l’altro onorata, secondo Guarneri, con minerali fossili tedeschi di qualità relativa e dalle consegne molte aleatorie. Apparentemente gli inadempienti non erano gli Italiani. Inoltre trovai una curiosa allocazione delle risorse nei bilanci 1939 e inizio 40. Si evince cioè che erano destinati più fondi alle difese sulla frontiera austriaca (tedesca all’epoca) che su quella francese e iugoslava messe insieme. Continuando scoprii che il primo importatore di materiale bellico ed equiparato era la….Francia, la Germania veniva ben dopo e non ricordo se prima della Gran Bretagna. Da tutto ciò non fa che emergere l’incredibile vespaio in cui si era cacciato il governo italiano e purtroppo per scelte proprie fatte nel corso degli anni trenta.
    Il tema qui è il potere marittimo e Punta Stilo in particolare, è certo un ucronia la mia, ma avrei preferito che si fosse schierato tutto il potenziale bellico italiano sul Brennero ed essere rimasti dalla parte GIUSTA, perché essere stati complici della peggiore cultura e dei più meschini esseri umani della storia dell’umanità rimane per me una brutta macchia nella storia d’Italia. Sicuramente, come ha detto Giulio, il crollo dell’esercito francese complicò ed annebbiò il quadro.
    Non so se l’appunto di Cernuschi riguardo le esportazioni spagnole riguardasse un mio commento espresso nella live di Punta Stilo, in ogni modo dire che le importazioni dalla Spagna tra il 1934 ed il 1938 crebbero del 70%, del 38,7% in termini reali (non considerando l’inflazione) purtroppo significa ben poco se non si hanno i valori in termini assoluti e, dimenticavo, il buco statistico è dovuto alla guerra civile spagnola, citarlo non sarebbe stato male. In poche parole il 70% di non molto fa poco di più...Nelle serie storiche Istat in mio possesso, alla voce: paesi europei dal 1861 agli anni 50, la Spagna non è citata, segno di un mercato d’import/export secondario. Non ho il testo in questione del 1953, ho invece “L’impero ombra di Hitler” di Barbieri che ho già citato ed è detto che il costo dell’intervento italiano in Spagna si attestò a circa 8 miliardi di Lire pari all’8% del Pil, nello stesso periodo i trasferimenti spagnoli (materie prime e valuta) ammontarono a mezzo miliardo, effettivamente un ottimo affare ! Oltre che essersi invischiati volontariamente nella sfera di influenza di un paese più che discutibile.
    Per concludere, e qui sono d’accordo con Cernuschi, il cosiddetto “miracolo economico” fu particolarmente agevolato dalle condizioni di libero scambio poste nel dopoguerra, dalle facilitazioni del piano Marshall e dalla cooperazione europea, almeno nella parte occidentale.
    Capo Stilo in tutto ciò ??? ho ascoltato con molto interesse. Aggiungo solo che il declino dell’impero britannico era iniziato già dalla fine della prima guerra mondiale e coincise con la progressiva perdita di importanza relativa del continente europeo.
    Dimenticavo, il Pil italiano nel 1920 è di 123,9 miliardi di Lire correnti pari a 110,8 miliardi in Lire costanti 1938; nel 1926 è di 188,8 miliardi Lire correnti e di 126,8 miliardi in Lire 1938 ed infine nel 1930 di 143,9 miliardi correnti e 130,0 miliardi lire costanti. In questo caso la fonte è “European historical statistics 1750-1950” di B. Mitchell. Ho preferito questi dati a quelli Istat per via della facilità di lettura che include immediatamente sia i valori a prezzi correnti che quelli a prezzi costanti e che permettono di valutare gli incrementi reali (non influenzati dalle oscillazioni inflattive o deflattive, per cui da considerare sono soprattutto i valori con Lire costanti). Non vedo alcun raddoppio del Pil negli anni 20.

  • @cesareancona8652
    @cesareancona8652 6 месяцев назад +1

    Molto molto interessante, grande contestualizzazione che ben spiega certi comportamenti omissivi e propagandistici anche (o soprattutto) ad uso interno... comportamenti tipici, noti e perfino comprensibilissimi (almeno per chi ste cose le mastica) ma per varie ragioni sottaciuti o addirittura ignoti ai più.
    Tendenzialmente, se dovessimo seguire la "narrazione" (o meglio "le" narrazioni) comune ipersemplificata, la Storia rischierebbe di ridursi ad una favoletta fatta al massimo di aneddotica, tutta in bianco e nero che i colori e le sfumature sono banditi, la complessità rifuggita manco fosse la peste...

  • @MirkoDestefani
    @MirkoDestefani Год назад +3

    Mi sono gustato questa live dosandola poco alla volta data la mole di chicche interessante mai lette prima... complimenti ai tuoi ospiti e a te per organizzare queste serate divulgative, spero proprio ci sia un florido seguito!!

  • @antoniomatteocazzella915
    @antoniomatteocazzella915 Год назад

    Grazie ancora per tutto!

  • @umbertogiancola1370
    @umbertogiancola1370 Год назад

    Dio benedica voi, i vostri ottimi contenuti, il sacro dubbio che deve muovere lo storico e anche noi che ancora non ci arrendiamo ad Alberto Sordi (che purtuttavia guardiamo avidamente).

  • @Varthema
    @Varthema 8 месяцев назад +2

    Pensierino di fine anno. Perché le puntate di quelli che chiamo, ormai i tre maledetti, sono così divisive? Perché o li si apprezza oppure li si detesta? Perché, per certi italiani - quantomeno a giudicare dalla lingua che usano - Punta Stilo deve essere the Action of Calabria, cioè una vittoria britannica a tutti i costi. È ciò nonostante i dubbi sollevati dai tre masnadieri sulla base degli stessi documenti inglesi? E dell'Osprey che, lo confesso, ho già prenotato e non vedo l'ora di leggere? Parlare bene della Marina italiana e dei suoi uomini è proprio la peggiore delle disgrazie? Perché questa cupio dissolvi? È dettata da ragioni politiche? Antipatia personale? O forse è solo invidia professionale di qualche loro concorrente? I tre disgraziati non sono professori, ed è noto che l'ambiente accademico non li ama, tanto più che la maggioranza degli spettatori mostra di apprezzarli. Penso che questo possa essere un buon tema per Giulio, cui va la gratitudine di tutti noi, per il 2024. Come scrisse Sergio Romano 'Perché gli italiani si disprezzano?'. Se saltasse fuori una valida risposta, allora si che saremmo come Drachininfels. Buon anno.

  • @user-tp3kf6wo7z
    @user-tp3kf6wo7z 4 месяца назад +1

    !! Chapeu!!

  • @edi8850
    @edi8850 Год назад

    Bellissima live che ho recuperato in questi giorni. E' un vero peccato che l' Italia abbia perso tanto tonnellaggio mercantile all'inizio della guerra, considerato l'importanza che gli inglesi davano al peso del traffico tanto da improntare la propria strategia offensiva, sembra proprio uno spreco per un paese povero di risorse come il nostro.ciao

  • @Varthema
    @Varthema 6 месяцев назад +1

    Direi, a questo punto, che è possibile fare un primo bilancio. I tre maledetti hanno tirato un sasso in piccionaia. L'importanza delle loro scoperte è relativa. Uno o più colpi a segno sulle navi Inglesi non cambiano il fatto che la guerra sia stata perduta, e che sia stata perduta male da chi amministro', ad orecchio, l'armistizio. Si trattò dei soli generali, per intenderci, come Castellano, il quale andò subito molto oltre i limiti del suo mandato esplorativo e che firmo' il verbale dell'incontro di agosto a Lisbona con gli angloamericani , compromettendo in tal modo l'Italia tutta e provocando, una volta tornato a Roma, una reazione di orrore da parte del ministro degli esteri Guariglia davanti a quel presuntuoso dilettante.
    Le reazioni del pubblico di Giulio sono, a loro volta, indicative. I più apprezzano. Alcuni disapprovano. Poiché buona notizia non fa notizia, vale la pena di analizzare questi ultimi. Cosa adducono? Falsità? No. I documenti inglesi prodotti parlano chiaro Errori? Uno o, forse, due su altrettante foto a fronte delle centinaia di immagini prodotte. Si tratta di una nave e di una data che non è chiaro se risalga a dieci o a venti giorni dopo la battaglia, tra luglio e agosto. I buchi riparati, comunque, ci sono. Obbiezioni che i tre hanno però riconosciuto di propria iniziativa prima che queste contestazioni fossero provate da altri. Trattandosi di un working in progress nel corso di un anno e mezzo di live, più che una colpa é un merito dei tre. Ve lo immaginate un qualsiasi mezzobusto televisivo che dica: 'Ho commesso un errore'? Sarebbe il suicidio. La regola, per certa gente, è come in certi processi dove l'avvocato dice al cliente :'Tu nega tutto, anche l'evidenza' E qui, se ho capito bene, di avvocati ce ne sono stati due. Il fatto, poi, che siano state danneggiate sotto la linea di galleggiamento tanto la Warspite quanto il Liverpool anziché solo quella corazzata, non è precisamente una condanna dei tre, ma una conferma in più del fatto che hanno ragione da vendere.
    Ed allora è proprio questo il punto. I non numerosi, ma rumorosi, contestatori non sopportano, evidentemente, che ci sia qualcosa di diverso e di nuovo rispetto alle vecchie versioni di Trizzino e dei suoi copisti. Sono contenti di quello che hanno studiato a memoria da piccoli e non vogliono fare altra fatica. Sono paghi dell'immagine, riflessa allo specchio, dell'italiano all'Alberto Sordi citato dai terribili tre, dimenticando che quella macchietta, sempre uguale, si riscatta, alla fine, in Tutti a casa, ne La Grande guerra e ne I due nemici. I contestatori (Professori? Ex sessanottini? Spesso le due categorie confluiscono nell'unico filone dei baroni universitari) hanno bisogno di sentirsi vinti senza speranze di riscatto. Un atteggiamento psicologico molto preciso, ma preoccupante.

  • @mauroperossini4785
    @mauroperossini4785 Год назад +3

    Caro Giulio apprezzo moltissimo il suo lavoro e lo seguo sempre ma, ricordandomi quel generale francese sulla carica di Balaklava:" E' magnifico ma non è guerra" in questo caso mi verrebbe da dire: molto divertente ma non è storia.
    Solite ipotesi della prima puntata, senza alcuna conferma. Sospetti, suggestioni, scie anomale, navi inventate dagli aviatori, testimonianze dubbie, pagine che mancano poi si trovano, morti su una nave che finiscono su un'altra, mi pare ci voglia più un esorcista che uno storico per dipanare questa matassa aggrovigliata dallo stesso autore.
    Esiste il libro "Warspite" di Iain Ballantyne che Cernuschi stesso ha detto di stimare: nel capitolo "Victory With a Single Shot" in cui viene analizzata Punta Stilo da parte inglese con annesse le precise testimonianze di tre membri dell'equipaggio: nessuno fa cenno a colpi nostri a segno. Mentono? E perchè? Forse può mentire l'ammmiraglio (anche se dubito) ma loro?
    ll libro è molto dettagliato sulla storia della nave: perchè Ballantyne avrebbe omesso eventuali danni?
    Ma per inquadrare meglio la questione credo valga questo commento di Francesco Mattesini, noto storico navale:
    "A pagina 170 del libro Quando tuonano i grossi calibri (USMM) è erroneamente
    scritto, dagli autori Cernuschi e Tirandola, evidentemente ancora per far colpo su un pubblico
    sensibile, ma a discapito della Storia: “L’ammiraglio Campioni si accorse che la WARSPITE era in
    difficoltà e pertanto mandò i suoi cacciatorpediniere, e quelli della seconda squadra al
    contrattacco”. In realtà, come detto, i cacciatorpediniere italiani andarono all’attacco soltanto dopo
    che la corazzata Cesare era stata colpita, per proteggerne la ritirata mantenendo lontane le unità
    britanniche."
    E la sua opinione sui colpi a segno è:
    "Di fronte ai cinque colpi in pieno messi a segno dalle navi britanniche sulle
    navi italiane (uno sulla Cesare, tre sul Bolzano e uno dall’Alfieri) , ì danni riportati
    dalle navi britanniche nel corso dell’operazione M.A. 5 furono insignificanti, dovuti
    soltanto a schegge. Questo fatto è ancora oggi fonte di polemica strumentale da parte
    di coloro che, scrivendo su pubblicazioni specializzate di carattere militare (Rivista
    Marittima, Storia Militare e purtroppo anche in un libro dell’Ufficio Storico della
    Marina Militare) non accettano la realtà dei fatti."
    Saranno anche gelosie fra storici ma personalmente quando le cose semplici vengono lambiccate all'inverosimile tendo ad applicare il rasoio di Occam.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +2

      Ciao Mauro,
      Abbi pazienza ma la citazione di Mattesini è del tutto errata. A pag. 171 (non 170) si legge ben altro, ovvero: "Campioni apprezzando giustamente il fatto che la corazzata nemica fosse in difficoltà e che proprio per questo motivo avesse mandato all'attacco in quel modo così improvvisato i propri caccia, ordinò alle 15:57 all'ammiraglio Paladini di controbattere le siluranti nemiche una volta che fossero giunte a portata" A pag. 188 si riporta invece correttamente che Campioni ordinò l'attacco dei CT alle 16:05

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +3

      Per quanto riguarda l'altra critica, sono stati mostrati documenti ed elementi a sostegno delle tesi, non si è fatto chiacchiere senza basi, spero che almeno questo tu lo possa attestare

    • @mauroperossini4785
      @mauroperossini4785 Год назад

      @@Italian_Military_Archives Caro Giulio è vero che la citazione non è esatta (male, le citazioni fra virgolette non ammettono varianti)) alla lettera ma la sostanza non cambia: Campioni secondo Cernuschi avrebbe mandato i caccia all'attacco vedendo la Warspite in difficoltà, per Mattesini li mandò per proteggere la ritirata della "Cesare". Considerato come stava andando la battaglia a me pare più plausibile la seconda versione.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +1

      @@mauroperossini4785 abbi pazienza, nel libro c'è scritta una cosa diversa!!!!!

    • @mauroperossini4785
      @mauroperossini4785 Год назад +1

      @@Italian_Military_Archives "sono stati mostrati documenti ed elementi a sostegno delle tesi"
      Le foto aeree con le "scie anomale" a mio giudizio non provano nulla, la nave è in accostata e in quelle condizioni un'asimmetria non capisco cosa provi mentre per lui è una prova decisiva. Il resto sono illazioni, l'unico elemento "sospetto" è costituito dalle perdite del caccia una volta dichiarate e l'altra no, ma derivarne che fu tutto un trucco per coprire quelle della Warspite mi pare ardito, può esserci qualunque causa.
      Vedere l'incredibile vicenda dell' "incrociatore corazzato tipo Warspite", impossibile da confondere con una nave da battaglia e impossibile che esistesse un tale "ibrido". Eppure c'è nero su bianco.
      A me questo metodo di spargere dubbi su ogni aspetto sia che sia pertinente ma anche no (la sparizione delle pagine che poi c'erano) non convince mai.
      Ovviamente Cernuschi fa bene a cercare e portare prove o indizi della sua convinzione, io posso dire che mi fido di più delle fonti storiche: nel dettagliato libro di Ballantyne quando la Warspite viene colpita da una bomba c'è l'estesa testimonianza di un marinaio dell'antiaerea, non si capisce perchè mentre la nave veniva colpita dai proiettili italiani con una ventina di morti, tre marinai testimoni non si siano accorti di nulla o siano tutti d'accordo nel mentire.

  • @giuseppedallabarba2592
    @giuseppedallabarba2592 Год назад

    Consigliate dei libri a riguardo?☺️ Molto interesssante

  • @barbass9782
    @barbass9782 Год назад +1

    Un lavoro così ben fatto ha solo 800 visualizzazioni. Non so cosa dire. Provate a fare un video di tre minuti dove dite che siamo sempre stati ridicoli così fate un milione di visualizzazioni.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +4

      Beh dai è stato trasmesso solo Lunedì sera..diamo tempo al tempo

    • @milanoarte4562
      @milanoarte4562 Год назад

      @@Italian_Military_Archives siamo già ad oltre 1100 visualizzazioni. Per un video che dura quasi 4 ore, su un argomento non certo "leggero" direi che è un eccellente risultato!

  • @user-qq9nz5xs5d
    @user-qq9nz5xs5d 11 месяцев назад

    Caro Giulio, ho cercato invano nei tuoi archivi il video sul bombardamento navale di di Genova perpetrato il 9 febbraio
    1941 dalla Royal Navy , purtroppo Churchill non aveva avvisato l'ammiraglio Sommerville che con la splendida vittoria di
    punta Stilo la Regia Marina , avendo ridotto la Warspite ad un scolabrodo conquisto' il dominio dei mari ordino' alla flotta
    di Gibilterra di sfidare l'immane potenza della flotta di Zuccapelata. Se hai fatto un video sul fattaccio fammelo sapere.
    saluti LUCIANO

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  11 месяцев назад

      Ne ho parlato dentro al video "Corazzate classe Littorio - Parte 2" con tanto di mappa. L'operazione aveva un movente "politico" come ben sappiamo. Resta comunque un fatto che le vie di comunicazione marittime rimasero aperte

  • @riccardocoggio9249
    @riccardocoggio9249 Год назад

    Ottimo video, grazie. Avete mai pensato di raccogliere tutte queste documentazioni in un libro, oppure lo avete già fatto e me lo sono perso?

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  Год назад +1

      Ti consiglio "Quando tuonano i grossi calibri" che raccoglie molte delle considerazioni degli ospiti di questa live

  • @stefano_4593
    @stefano_4593 11 месяцев назад

    1:44 In base a cosa il Lend Lease abbatte l'Impero Britannico?
    Non c'è nessuna informazione offerta durante la live su questa tesi riportata da Gaetani.
    Sono d'accordo che gli americani abbiano sostituito i Britannici in tanti mercati, ma era una conseguenza di trovarsi in guerra, non del Lend Lease.

    • @Varthema
      @Varthema 10 месяцев назад

      Ovvia, il Gaetani è stato chiarissimo. Il Regno Unito si chiuse al commercio mondiale tra il 1931 e il 1932. Imperial preference. Si potevano comprare solo prodotti made in England. Un'autarchia protezionistica molto maggiore rispetto a quella italiana del 1936. Le condizioni del lend lease imonevano agli inglesi di abolire quelle barriere tariffarie che avevano condannato gli USA alla stagnazione dopo la crisi del 29. Il Cernuschi ha spiegato che Washington aveva chiesto la stessa cosa nel 1917. Londra firmò nel 1917 , ma non mantenne la parola, chiudendo gli ultimi spiragli all'impotazione nel 1932 e smettendo di pagare i debiti contratti con gli americani nel dicembre 1931. Nell':aprile 1941, dopo un mese di dubbi, il Gabinetto di guerra londinese firmò la stessa clausola accettando l:Affitti è prestiti in quanto gli americani non vendevano a credito ma solo pronta cassa. E i dollari e l'oro, proprio e altrui. In mano inglese rano finiti, proprio come nella primavera 1917. Speravano, tuttavia di non mantenerla neanche stavolta. Nella primavera 1943, però, l'effetto combinato della perdurante chiusura del canale di Sicilia è le perdite di tonnellaggio non ripianate dalle nuove costruzioni britanniche) gli americani non passavano piroscafi) costrinsero gli inglesi a cedere ai soli americani il controllo delle flotte mercantili alleate e Washington presentò subito il conto: pagamento dei debiti inglesi della prima guerra mondiale (hanno finito nel 2007), pagamento del Lend Lease (ci vorrà tutto il XXI secolo), apertura dei mercati del Commonwealth e, quindi, fine dell'impero britannico, il quale stava in piedi solo se funzionava a circuito chiuso, ossia stampando sterline di carta che circolavano all'interno drll:zEmpirr come i soldi del Monopoli. Trova tutto in Corelli Barnett. The Audit of war, McMillan., Londra, e in Kevin Smith Conflict over convoys Cambridge University Press.

    • @fabrizio9015
      @fabrizio9015 7 месяцев назад

      Basi navali. Vedi Diego Garzia (se non erro) e un po' tutto il medio oriente. Il fatto che la sterlina fosse subissata dal debito in dollari. Il creditore comanda .....

  • @giuseppesanna9230
    @giuseppesanna9230 Год назад

    Una Magna Grecia priva di Neapolis (americana) e di Rhegion (britannica)?!? Fossi stato greco mi sarei indignato!
    Beppe.

  • @damianosalati1735
    @damianosalati1735 8 месяцев назад

    Bella puntata, comunque mi sembra che gli Inglesi avessero sopravvalutato di molto la regia marina prima della guerra

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  8 месяцев назад

      Direi più la Regia Aeronautica

    • @Varthema
      @Varthema 8 месяцев назад

      Nessuna sopravvalutazione. Per loro, fin verso le 3 e mezza del pomeriggio del 9 luglio 1940, quella italiana era una 'sugar cake navy', come hanno ricordato r tre maledetti. Aggiungo (ho letto il loro libro e consiglio, a chi non lo ha fatto, di NON parlare o commentare a vanvera come un qualsiasi tuttologo televisivo d aac strapazzo) che Churchill annunncio' in parlamento, nel giugno 1940, che la Royal Navy era impaziente di verificare se la marina italiana fosse ancora quella della Grande guerra o se era andata definitivamente alla malora (rotten), tra le risate dei presenti. Quanto alla Regia Aeronautica, i terribili tre hanno documentato che su 250 attacchi contro navi mercantili dirette in Spagna, isolate, indifese, lente e prive di scorta, avvenuti nel 1938 partendo dalle Baleari, i danni, maggiori e minori, a quei piroscafi furono pari a zero. Unica eccezione un mercantile italiano il cui comandante, avendo riconosciuto le tipiche sagome dei trimotori, non aveva manovrato, finendo così per essere investito dalle schegge. Gli inglesi non temevano i sommergibili, i bombardieri e le navi italiane. Dopo Punta Stilo è lo stesso Cunningham che scrive, nel rapporto ufficiale dell'ormai famigerato London Gazette, che la sua flotta poteva padroneggiare, grazie all'Asdic, i sommergibili e anche gli aerei italiani, e che il solo ostacoli alla presenza della Mediterranean Fleet nel Mediterraneo centrale, dove si concentrano le rotte italiane con la Libia e l'Albania, erani le navi pesanti nemiche. Non credo si riferisse alla Kriegsmarine, anche se a certi professori (o presunto tali) piace darlo ad intendere.

    • @BrunoPalton
      @BrunoPalton 7 месяцев назад

      Però a pag. 111 del documento mostrato a 1.00.28 del terzo video ruclips.net/video/oSfOOKBms2Q/видео.html c'è scritto "Literally we have had to fight our way back to Alexandria against air attack. I am sure that the reason is that the whole Italian Air Force is now in the South concentrated against the Fleet. I include Force H. WE ARE WELL ABLE TO LOOK AFTER THE ITALIAN FLEET, BUT I DOUBT IF WE CAN TACKLE THE AIR FORCE AS WELL. Is anything being done to attack the North Italian towns? I hope so - if only to draw off some of these birds to the North". Mi sembra quindi che Cunningham temeva più l'aeronautica che la flotta italiana.@@Varthema

  • @lucianoruzzier2203
    @lucianoruzzier2203 11 месяцев назад

    Lietissimo di apprendere dal dottissimo Cernuschi che la regia marina fu' la migliore di tutte le marine possibili
    e che con la fulgida vittoria di puna Stilo conquisto' il dominio del Mediterraneo facendo sentire al mastino inglese
    il morso della lupa di ROMA . Vediamo i dati di questa e delle altre gloriose vittorie : navi da guerra nazifasciste affondate
    italiane 83 +17 tedesche + 11 di Vichi , britannici 76 . Sommergibili : fascisti 84(+ 14 affondati in Atlantico) + tutti
    i 68 nazisti e 7 di Vichi contro i 48 britannici. La marina mercantile poi subi 2.018.616 affondamenti.

    • @Italian_Military_Archives
      @Italian_Military_Archives  11 месяцев назад +1

      Ciao Luciano, beh la tua prosa è simpatica ma non è proprio quello che è stato detto. La RM era una marina di tutto rispetto (certo con i suoi problemi come tutti) ormai lo riconoscono anche gli inglesi, vedi gli storici Alex Clarke, Drachinifel (qui su RUclips) o il buon O'Hara (americano). Si è evidenziato come a Punta Stilo gli inglesi non eliminarono la flotta italiana, che rimase fino al luglio 1943 un elemento fondamentale per il blocco del Mediterraneo, blocco che di fatto devastò l'impero britannico (vedasi il dopoguerra).

    • @Varthema
      @Varthema 11 месяцев назад

      Noto ora che siamo davanti a un professionista della polemica. Costui confonde la carne da cannone, spedita direttamente da India, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda nel Medio Oriente, con la pancetta (Bacon) destinata alle prime colazioni e al beef. Quella doveva fare la rotta del Capo, molto più lunga rispetto a quella mediterranea. Per tacere che le truppe britanniche purosangue (circa il 50 % del totale, oltre ai materiali che colonie e Dominion NON producevano, (salvo qualche autoblindo sudafricana) dovevano passare dal Capo di Buona Speranza. Da due a tre mesi in luogo di 15 giorni. E non si contesti l'equivalenza tempo-spazio. L'ha dimostrata Einstein.

    • @Varthema
      @Varthema 11 месяцев назад +1

      In realtà siamo davanti a un modesto agit-prop che mette in bocca ai personaggi della live parole mai pronunciate per fare poi bella figura. Roba dei tempi di Don Camillo e Peppone. Non funzionò, elettoralmente, allora, né, a giudicare dai risultati delle urne, nel mezzo secolo e passa successivo. Costui sembra disapprovare la conoscenza (usa il termine dotto quasi fosse un insulto). Probabilmente, a giudicare da certi strafalcioni, ha festeggiato, come scriveva Marcello Marchesi, la bocciatura in quinta elementare all' osteria. 😊

  • @lucianoruzzier2203
    @lucianoruzzier2203 10 месяцев назад

    Caro Giulio , lo so che tu apprezzi solo archivi strani et maravigliosi percio' ti mando un riassunto del bollettino del 10 luglio che ispiro' il testone sburtavagoni a sparare le smargiassate riferite da Ciano nel diario del giorno 13 luglio .
    ''... a sud di Creta un nostro sommergibile silurava , affondandolo un cacciatorpediniere
    inimico mentre l' aviazione attaccava alcune navi del convoglio, incendi sono visibili,
    una nave, probabilmente una corazzata e' stata affondata... ecc,,,ecc.. ecc...''

  • @lucianoruzzier2203
    @lucianoruzzier2203 10 месяцев назад +1

    Caro Giulio, nel diario di Ciano nel giorno 13 luglio 1940 ho trovato il buffissimo commento di zuccapelata sullo scontro di punta Stilo , disse lo scemo di Predappio : - in tre giorni ho
    annientato il 50 per cento del potenziale navale britannico in Mediterraneo ! -
    Se vuoi sapere come il deficente e' giunto a questa bislacca opinione leggi i bollettini di
    guerra italiani e ti farai quattro risate.