A prescindere dal pensiero di un autore, a me la cosa che fa incazzare di più è proprio questo continuo accaparrarsi ora questo ora quell'altro intellettuale/influencer/personaggio storico, al solo scopo di alimentare tifo da stadio, senza la benché minima intenzione di comprenderne veramente il pensiero. Insomma una superficialità disarmante, per temi che meriterebbero molta più attenzione e profondità. Grazie Yasmina.
@@federicocartasegna4654 ho letto La decomposizione dell'angelo ma so che andrebbero letti gli altri tre prima! Ci sono delle affinità tra i due per quanto riguarda il rapporto con il passato e per la parabola "pessimista" della riflessione
@@YasminaPani è proprio l'unico che mi manca de Il mare della fertilità. Purtroppo l'avevo cominciata anni fa e dovrei ricominciarla da capo. Comunque ti consiglio vivamente L'età Verde (al liceo l'ho considerato un po' il mio Giovane Holden) e il Padiglione d'oro, entrambi molto legati al concezione pessimistica dell'epoca contemporanea. L'età Verde è anche molto interessante per capire la grossa differenza culturale che potevano esserci tra i giovani irrigimentati dal fascismo e dal nazismo, e i giovani soldati giapponesi cresciuti con la propaganda panasiatica.
Raga' c'è qualcosa che non va, l'ultimo video del canale di Yasmin è STRANO, temo che "qualcuno" ha fatto lo SCHERZONE al suo canale O_0' P.s.: sto facendo il passaparola
Sei sempre la migliore youtuber di questa epoca che parla anche di Pasolini e di poesia non mollare, un abbraccione immenso. Sei una persona stupenda non mollare mai, non cambiare mai.
Esposizione perfetta, davvero un bel video❤ È davvero ridicolo incasellare per forza un intellettuale da una parte o dall'altra: non è che se era di sinistra allora doveva necessariamente pensarla come tutti gli altri. Poi è veramente ridicola questa strumentalizzazione del suo pensiero da parte dei cattolici, lui che era ateo e non nutriva di certo simpatie per la Chiesa. Così come quando viene strumentalizzata la sua "vicinanza" alle figure di San Francesco e Cristo. Il discorso sul rapporto tra sessualità e potere è molto interessante, e su diverse cose direi profetico. Anche Foucault nella sua Storia della sessualità diceva le stesse cose (il primo volume uscì nel 1976, quindi Pasolini lo aveva persino preceduto con queste riflessioni). Foucault ricostruiva una genealogia della sessualità, indagando la relazione che esiste tra il sesso e i dispositivi di potere storicamente atti a normarlo. E notava come a partire dall'Ottocento ci sia stato la una proliferazione di scritti (scientifici e non) sul sesso, da parte di psicologi, sociologi, preti, medici ecc. Questa discussione sul sesso dall'Ottocento a oggi a noi può sembrare positiva perché apparentemente ci ha liberato da certi tabù sul sesso e ci ha fatto conoscere molte cose nuove su come funziona la sessualità. D'altra parte, secondo Foucault, la società ottocentesca borghese (e poi quella successiva) non ha fatto altro che cementificare l'idea della sessualità come qualcosa da normare e contenere che era presente nel cristianesimo, rispetto invece all'antichità dove era vissuta in maniera più libera e inconsapevole proprio perché libera da questi discorsi "critici". Parlando continuamente di sesso, sono state create delle categorie concettuali che prima nemmeno esistevano (una su tutte: omosessualità), le quali venivano di volta in volta etichettate come "normalità" o "anormalità", anzi soprattutto venivano studiati a fondo quei comportamenti sessuali che erano ritenuti folli o pericolosi (anche i "sessualmente diversi" di cui parla Pasolini). Non è un caso che nell'Ottocento si siano diffusi i manicomi e siano progredite discipline come la psichiatria. Quindi, secondo Foucault, il sesso da pratica da compiere liberamente è diventato un qualcosa da "amministrare": a furia di parlare di sesso e di creare concetti nuovi, fai autoconvincere le persone di avere bisogni che in realtà non hanno, e in questo modo le mantieni sotto il tuo controllo. Questo è evidentissimo oggi: quanti soldi girano attorno all'industria del sesso tra pornografia, sex toys, prodotti arcobaleno per il pride month ecc. ? Ne parla anche Caparezza in una sua canzone dal titolo "La rivoluzione del Sessintutto". Una situazione per certi versi simile a quella dello schwa: 20 anni fa a nessuno fregava della "rappresentanza linguistica" e del terzo genere; a furia di produrre discorsi (e creare sovrastrutture) sulla questione del linguaggio inclusivo, la gente crede di avere un bisogno sulla base di un problema inesistente.
Una boccata d’aria fresca, nella arsura del appiattimento culturale in cui viviamo… grazie del regalo donatomi in una ricerca casuale!!! Proprio vero,le gemme spuntano quando lo sguardo è stanco e disincantato…
Ciao Yasmina, sai che ti seguo sempre perche' mi fai riflettere. Ho una domanda da porti, ci sto pensando da un paio di giorni. Posso avere il tuo parere riguardo Aldo Busi? Il.collegamento a Pasolini, alla.cultura e scrittura e alla. Politica, al suo allontanamento non mi sembra un paragone fuori luogo. Grazie come.sempre
Non è un caso che hanno provato a darlo fuori due volte. Si è "azzardato" a parlare di politica e cultura e molto altro. Sono anni che si è ritirato o hanno fatto in modo lo facesse. Era scomodo
Scusa, ma non è perche tu sia una brava linguista che hai autorità per dire pubblicamente che posizioni sono difendibili o meno sull'aborto. E poi la gente ha il diritto ad essere d'accordo con Pasolini in certe cose e non in certe altre, come hai bene accennato.
per prima cosa, non esiste da nessuna parte nessuna regola di inferenza logica per cui solo perché sul calendario c'è scritto "2022" una persona debba avere un'opinione piuttosto che un'altra, quindi è ingiustificato dire che "naturalmente" nel 2022 dobbiamo essere pro-aborto. L'esempio di Pasolini è importante, perché lui non solo è la dimostrazione che un comunista (e omosessuale) poteva essere contro l'aborto, ma come lui stesso sottolineava, era un'idea dei radicali, non tanto dei comunisti, ed era legata a doppio filo al pensiero capitalista. Non a caso i Paesi ultra capitalisti non possono fare a meno dell'aborto. Per precisare: i radicali sono ultraliberisti, non a caso hanno anche governato con Berlusconi. Certo, la Russia socialista lo legalizzò 100 anni fa, ma nessuno, a parte gli stalinisti osanna la Russia per averlo fatto. Lui vabbé non argomenta sul perché l'aborto è o non è omicidio, quindi questa mi pare un'affermazione dogmatica senza giustificazione, qui sono d'accordo con te. Se era contro la regolamentazione in toto allora è un problema, perché comunque proibire non cancella l'aborto clandestino. Il conformismo è repressivo, Pasolini ha ragione, basti pensare a chi si permette di esprimere un'opinione, anche se argomentata. L'aborto c'entra eccome con il consumismo, perché l'effetto collaterale della libertà sessuale etero è la gravidanza, per cui l'aborto serve a rimediare questa cosa. Ovvio che dopo la morte di Pasolini venne fuori l'AIDS per cui nemmeno i gay potevano essere troppo liberi. Oggi sappiamo che è da pazzi avere rapporti non protetti, etero e gay. Oggi Pasolini non so cosa direbbe di questa cosa... Se tu leggessi Bauman (che probabilmente era favorevole all'aborto) capiresti perché OGGI avere una famiglia è un PRIVILEGIO. L'aborto è considerato un diritto, ma non abortire è considerato un privilegio. Qualcosa non mi torna. L'aborto non ci farà estinguere, ma è una cosa legata ovviamente con il controllo delle nascite. E' un problema che non so affrontare, perché il controllo delle nascite avvantaggia chi nasce, a scapito di chi non nasce. Hai presente cos'è il bias del sopravvissuto? Sono d'accordo con lui anche sul fatto che bisogna lottare sulla causa dell'aborto, ma non come dice lui: molte donne in realtà non scelgono di abortire. Sono persone costrette dalla povertà o dalla miseria o dal fatto che non hanno diritto a studiare ed essere madri, non hanno diritto a lavorare, figurati a lavorare ed essere madri, o addirittura, lavorare, studiare ed essere madri. E potrei moltiplicare gli esempi. O in generale, come spiegavo prima, la società in generale non tollera i bambini, perché questi avrebbero diritto a cibo, acqua, sanità pubblica, ecc... e la società non vuole. Quindi, in buona parte condivido il discorso di Pasolini, anche se tu non sei d'accordo spero che tu possa rispettare la mia opinione, e che non mi giudichi come un mostro. Le cose come vedi non sono bianche o nere.
In realtà si, nel senso che essendo persone del 2022 viviamo in un contesto differente e con delle conoscenze più approfondite. Poi questo non significa che dobbiamo avere per forza un determinato tipo di opinione, ma la nostra si forma in un contesto differente. Per esempio te stai ancora a parlare se l'aborto è o meno omicidio, stai pensando a un determinato tipo di conseguenze ed ecc... in sostanza, stai usando una visione contemporanea del problema della questione dell'aborto. Perché mai una persona che ha vissuto in un altro periodo dovrebbe avere la tua stessa impostazione? "Ovvio che dopo la morte di Pasolini venne fuori l'AIDS per cui nemmeno i gay potevano essere troppo liberi.", te pensi sul serio che prima della legalizzazione dell'aborto la gente non andava a letto con chi gli pareva? Se non erro l'AIDS esce fuori in una zona dove non è che ci fosse poi tutto questo ultraliberismo, eh. Guarda anche le zone più colpite del mondo, ci sono i grafici.
Mi dispiace, ma nel 2022 l'aborto è un diritto conquistato e consolidato, che è incivile e retrogrado pensare di togliere alle donne. Abbiamo assodato che la libertà di gestire il proprio corpo è inviolabile, e non è una cosa su cui accetteremo mai un passo indietro: quindi io accetto tutte le opinioni, ma essere contrari al diritto all'aborto significa essere liberticidi. Per quanto riguarda i comunisti, ti faccio sapere che il PCI fu in prima linea nella lotta per il diritto all'aborto, anche se al suo interno c'era una (minoritaria) corrente cattolica; la battaglia fu condotta da radicali e comunisti insieme. Non è che essere comunisti significa opporsi a prescindere a tutto quello che è permesso nella società capitalista: il diritto all'aborto era da garantire e basta, che sia sfruttabile dal capitalismo o no. Del resto se proprio vogliamo essere pignoli, i bambini al consumismo convengono moltissimo: non per niente esiste un enorme business dietro ai prodotti per l'infanzia, per lo più completamente inutili. Il bambini sono consumatori da quando nascono, e lo rimangono per tutta la vita. Poi per il resto io mica ho detto che nulla di ciò che dice Pasolini è condivisibile, anzi ho detto il contrario; semplicemente nessuna di queste cose può essere usata per togliere alle donne il diritto di abortire. E lo stesso vale per quelle che hai detto tu, che considero comunque estremiste: chi l'ha detto che l'effetto collaterale della libertà sessuale etero è la gravidanza? Esiste la contraccezione, e libertà sessuale dovrebbe significare in primis libero accesso a questa. E perché l'aborto dovrebbe essere legato al controllo delle nascite? Da parte di chi? È una scelta individuale, non ha niente a che fare con l'organizzazione della società. La povertà poi può essere collegata anche all'aborto, ma va combattuta di suo, non perché è collegata ad esso, e rimane il fatto che oggi le donne sono libere di non essere madri perché non lo desiderano, e questa è anche una grande conquista culturale rispetto al ruolo rigido di procreatrici.
@@YasminaPani "Abbiamo assodato che la libertà di gestire il proprio corpo è inviolabile". E su questo fatto basilare sono pienamente d'accordo senza ombra di dubbio (bisognerebbe ricordarlo a quelli che da un paio d'anni vogliono obbligarci a v...). Il fatto è che nel caso dell'aborto c'è di mezzo una parte terza, cioè il concepito, che sta all'interno del corpo della donna. Questo rende la questione logicamente irrisolvibile ("il diritto di gestire il proprio corpo si estende al corpo del concepito?"), ed è per questo che io considero il diritto all'aborto un "male minore" necessario, in quanto sarebbe sicuramente peggio - anche per il concepito - costringere una donna a terminare una gravidanza che non vuole assolutamente (diktat inaccettabile, deciso da chi, poi?), o farla abortire illegalmente.
@@andsalomoni in realtà anche a livello logico non si può risolvere se non dando precedenza alla donna, sia perché è lei che deve sacrificare il suo corpo per far nascere l'altro, sia perché lei è un essere umano fatto e finito, senziente e autocosciente, mentre l'altro no.
Ciao Yasmina, un mio professore mi ha detto che è sbagliato scrivere ” vado d’accordo con la mia famiglia e non ci litigo” perché il pronome “ci” risulta inutile. Mi ha anche detto che non è obbligatorio mettere l’accento alla terza persona del verbo dare perché ci sono contesti in cui si capisce se si tratta del verbo o della preposizione. È giusto ciò che mi ha detto?
Mi ha ricordato il capitolo di Realismo Capitalista di Mark Fisher, in cui osserva che il capitalismo lascia spazio nella sua narrazione all'autocritica, che permette ai consumatori dubbiosi o critici di sentirsi appagati e rendere sopite le vere, più feroci istanze rivoluzionarie. Complimenti per il canale, contenuti preziosissimi
Ciao Yasmina. Leggo dopo tempo questo contenuto che mi introduce ad argomenti che mi stanno molto a cuore. Molti aspetti del nostro contratto sociale prevedono una maturità nell'affrontare alcune situazioni. Votare, sposarsi, usare un'arma ed anche abortire, dovrebbero essere affrontati con l'opportuna consapevolezza. La difficoltà è che l'unico criterio adottabile in maniera obiettiva è l'età. A 18 anni si dovrebbe essere mediamente in grado di essere cittadini e gestire il proprio rapporto col contratto sociale. Il matrimonio in sé non è un istituto giusto o sbagliato, una coppia dovrebbe affrontarlo intenzionalmente rispettandone il fine giuridico; poi le cosa vanno male pazienza. L'aborto è estremamente delicato perché la norma specifica situazioni e limiti di applicabilità, e questo contorno è oggetto di "trattativa" nel contratto sociale che può nel tempo essere più o meno estensiva. Il problema diventa la consapevolezza della gravità (nel senso delle conseguenze personali di lungo termine) della scelta, che non va fatta con leggerezza. Io leggo l'avversione al consumismo di Pasolini e la sua posizione verso l'aborto (non come interpretazione autentica ma come mia lettura personalissima) come la carenza di consapevolezza che leggeva nell'evoluzione di quegli anni, come il comunismo di maniera, il radical chic, che massificava l'orientamento rivoluzionario in versione manieristica. Il consumismo è certamente un fenomeno complesso (menomale che Pasolini non conosceva ancora il marketing, o meglio la versione "facile" di questo termine", altrimenti ne sarebbe stato un nemico con mio profondo dispiacere) che personalmente leggo nella spinta politica a dirigere le nuove generazioni verso modelli controllabili dal potere. Da questo la completa distruzione dell'istituzione scolastica vista prima come parcheggio, oggi come funzionale all'integrazione senza competenze, le spinta a convincere queste generazioni a disimpegnarsi della politica, al tanto è tutto un magna magna e voi siete dei superficiali alla "meno di zero" (dai e dai li convinci). Oggi la cultura potrebbe essere facilmente trasmissibile, ma manca il senso critico di affrontarla perché non ce lo ha insegnato nessuno. Un cittadino consapevole affronta le cose in maniera intelligente ed è portato a non giudicare il prossimo in maniera definitiva, perché ogni vissuto ha una sua logica e di conseguenza una scelta coerente. Pur non avendo mai dovuto avvicinarmi nella mia vita all'ipotesi di un aborto per qualsivoglia motivazione, posso immaginare il conflitto interiore di chi debba affrontarlo; e se c'è gente che abortisce perché "fa figo" (ipotesi volutamente parodistica), mi spiace per loro. Qui viene un po' fuori la maggiore differenza del nostro pensiero, in quanto tu sei comunista, io liberale; penso tuttavia che entrambi possiamo focalizzare i guai della società nel tradimento dei nostri modelli di riferimento, ed il problema del confronto culturale nell'associazione dei nostri modelli a propagande estreme del tipo "i comunisti si mangiano i bambini" e "i liberali difendono gli sfruttatori", e da qui non se ne esce.
Sono capitata qui dopo aver cercato l'altro video su Pasolini sotto al quale ho scritto il mio precedente commento e ti ringrazio perché, con questo video, involontariamente (indirettamente) mi hai chiarito un dubbio che avevo da anni sul modo di pensare delle persone che difendono l'aborto. Seguo questo dibattito in vari paesi da una vita e non ero riuscita a chiarirmi questo punto. Mi è sembrato anche molto utile il tuo intento di chiarire il pensiero di Pasolini e ti esprimi molto bene (a differenza mia, soprattutto quando mi registro in video). Nel caso possa interessarti, ti spiego quale fosse il dubbio che mi hai chiarito e ti accenno la mia opinione (che è un po' ampia e non facilmente riassumibile). Spero anche di riuscire a spiegarmi senza dover usare parole come provita e prochoice perché le ritengo tecnicamente improprie, quindi mi scuso se i sinonimi da me usati dovesse ro offendere qualcuno, non è mia intenzione e sono temi delicati per i quali difficilmente le parole risultano del tutto adeguate. Il mio dubbio era questo: non riuscivo a capire perché le persone a favore dell'aborto, e soprattutto gli attivisti legati alla propaganda abortista ufficiale, diciamo, sembrino non notare che, in questo momento storico (da circa 15 anni a questa parte, secondo la mia modesta percezione) i cattolici contrari all'aborto (mi riferisco letteralmente a questo gruppo, sapendo che esistono anche sia atei contrari che credenti favorevoli all'aborto) hanno dimostrato un'apertura mentale nuova e sorprendente, cominciando finalmente a riconoscere di non essere gli unici possibili detentori del discorso contrario all'aborto. Me ne ero accorta vedendo apparire in una manifestazione ipercattolica nel sud della Spagna (zona che si considera la più cattolica che esista, in cui ci sono ancora famiglie che mettono i nomi degli apostoli a un figlio dietro l'altro) un cartello con una frase di Gandhi. In quel momento ho chiesto delucidazioni a una vicina benestante, attivista cattolica con tre figli i cui nomi sono rispettivamente Jesús (Gesù), Maria e il nome di un papa (non me lo ricordo, quello del momento) e lei mi ha risposto candidamente che molte religioni e filosofie hanno buoni argomenti contro l'aborto, il che avvalora la loro tesi, e (con tutto il rispetto per lei come persona e come buona vicina) ho notato chiaramente l'incongruenza del fatto che me lo dicesse come se un atteggiamento così aperto alla collaborazione con altre fedi fosse una cosa normale da che mondo è mondo. Comprendevo che lei fosse molto inebriata dalla sua fede gioiosa e non cogliesse nemmeno il cambiamento in atto nella politica della chiesa, ma l'avevo notato io, e continuo a notarlo. Per quanto mi riguarda sono agnostica, mi afferro al dubbio e dubito persino della mia ombra, inoltre sono cresciuta tra atei anticlericali e, nonostante ciò, per svariate ragioni molto trasversali non mi dichiaro a favore dell'aborto (soprattutto così come viene gestito a livello pratico dalle istituzioni) e noto che riesco a dialogare più facilmente con gente come quella mia ex vicina (anche se ho avuto tre figli di tre colori diversi a cui ho messo il mio cognome, proibirei le campane e mi fa venire l'orticaria la figura di Gesù) che con gli attivisti a favore dell'aborto legale, che hanno un rifiuto totale nei confronti di chi non è a favore per ragioni non religiose. O mi bannano o mi trattano come una pazza da zittire assolutamente, e addirittura in alcuni casi l'estremista di turno ha cercato di farmi del male seriamente. Si è rigirata la frittata, i roghi adesso li accendono gli atei. Non credo assolutamente che la chiesa abbia delle buone intenzioni, sicuramente sta cambiando strategia per ottenere più consenso e magari avrà degli accordi diversi con gli altri poteri in gioco, ma dal basso, attualmente la situazione è questa. Anche tu che in generale dimostri di essere una persona intelligente e ragionevole, usi qui parole di carattere simil religioso come 'diritto sacrosanto' e hai un tono aggressivo nel bollare come 'stupidaggine' una parte del pensiero di un autore che ami. Ciò che mi hai chiarito è che la svolta dei cattolici non è che non l'abbiate notata, solo che voi la interpretate solo come una manovra di comodo e giustamente vi dà fastidio. Quindi ora ciò che vorrei che notaste è la vostra rigidità nella pratica di difesa dei vostri ideali, perché io non vorrei mai che i miei figli adolescenti e i giovani in genere si facessero condizionare da frasi tipo 'non dovremmo discuterne nel 2022!', come se l'anno avesse una valenza dogmatica e gli attivisti dei decenni scorsi fossero dei martiri che se li nomini invano ti fanno precipitare all'inferno. Voglio che i giovani ragionino magari con cognizione di causa ma liberamente, e soprattutto che rimettano tutto in discussione ad ogni minuto che passa, anche grazie a nuove scoperte scientifiche in futuro, oltre che a ragionamenti propri e sempre nuovi. E non certo solamente se a me conviene perché, con la vostra inflessibilità, non difendete un'idea che condivido, ma su tutto. Su tutti gli argomenti possibili. Desidero che tirino fuori idee e mettano in pratica soluzioni anche alternative a quelle che già conosciamo. Questo è il tipo di atmosfera in cui vorrei che potessero vivere.
I roghi non li accendono gli atei come noi ma le femministe che in realtà sono fanatiche credenti dei loro dogmi. In primis che la libertà della donna deve essere illimitata anche quando si tratta di uccidere un altro essere umano in grembo e temo fra poco anche fuori purché sia maskio 😊
la religione è utilizzata dagli abortisti come scusa e pretesto, per non avere argomentazioni giuridiche e così se la dicono e se la raccontano, in quanto l'abortismo è una ideologia, per cui gli abortisti sono convinti che ciò che è giusto o sbagliato esisterebbe in natura, come se esistesse un'entità superiore o divina o un'entità marziana per cui ciò che è gusto o sbagliato esista in natura, e non vogliono ammettere che sono ne sono a favore perché non riguarda loro essere uccisi. Se un essere umano può uccidere un altro essere umano, allora la legge non è uguale per tutto, perché uno ha un potere sull'altro
Ti ho scritto tanti commenti di approvazione e ti seguo con grande interesse. Ho molto amato e studiato Pasolini. Tutto giusto quello che dici ma, credimi, in lui non vi era solo una riprovazione per la manipolazione da parte del potere, attraverso la falsa “liberalizzazione” in quel momento attuata tramite l’introduzione dell’aborto. Certo vi era anche quella, ma Pasolini riprovava l’aborto anche per un motivo “sentimentale”, certamente hai ragione, non religioso. Era un uomo di grande sensibilità, pur nella fermezza delle sue prese di posizione, e su questo tema vibrava molto.
Perdonami ma non ho capito il significato dell'abiura: in che termini ne parla Pasolini e a che cosa si riferisce? In quel punto del video c'è un taglio abbastanza brusco e penso se ne sia andata una parte di spiegazione. Ad ogni modo, è impressionante quanto le sue parole siano più che attuali quasi cinquant'anni dopo, e mi piacerebbe sapere che ne penserebbe Pasolini se venisse a scoprire come siamo riusciti a monetizzare perfino la presenza dello spettro omosessuale (in inglese "queerbaiting", in italiano non so come si potrebbe tradurre, propongo "adescheccamento").
In sostanza Pasolini riteneva che gli italiani avessero rinunciato alla loro originaria giovialità e naturalezza (quella rappresentata nei romanzi di borgata) a favore dell'edonismo, che ne offre invece una falsa, posticcia. È a questo che si riferisce quando parla di "mutazione antropologica" degli italiani, che da sottoproletari e contadini sono diventati piccolo borghesi, non necessariamente perché si sono arricchiti, perché appunto è una questione culturale e antropologica più che di censo.
Nella frase sulla vita prenatale fa riferimento anche al volume Thalassa di Ferenczi, c'è infatti anche una chiave di lettura psicanalitica (il sognare di essere immersi nell'oceano ecc..) che in questo testo non tratta proprio perché, come precisa subito, di altro vuol parlare. Tuttavia, se non ricordo male, è una ragionamento che si trova altrove in altri scritti, forse anche in un altro articolo del '75.
Noto come tu abbia sentito il bisogno di sottolineare più volte la tua personale posizione sull'aborto con un "ovviamente" che a me ha stonato rispetto al tuo modo di porti, schietto e orgogliosamente anticonformista. Perchè "ovviamente"? Forse anche tu ritieni che sia inaccettabile mettere in discussione l'attuale legge sull'aborto? Mettere in discussione nel senso di tenere aperto un dialogo sulla base dell'uso della ragione. Cos'è un dogma? Che tu esprima la tua posizione personale sul tema lo comprendo, ma sembra che tu senta il bisogno di allinearti alla posizione prevalente per non incorrere nell'inevitabile linciaggio. Ecco: volevo sottoporlo alla tua attenzione...
Non me ne frega niente della posizione prevalente, l'aborto è un diritto che non può essere messo in discussione tanto quanto non può esserlo il diritto alla salute e all'istruzione. Non è che per essere intelligenti bisogna per forza essere contro tutto
@@YasminaPani Mi sono imbattuto solo ieri con il tuo canale. Ci sono arrivato casualmente, proposto da RUclips, mentre guidando ascoltavo un podcast su Roscellino e il problema degli universali. Per lavoro faccio tutt'altro. Ho trovato spunti molto interessanti e condivisibili in ciò che ho ascoltato in alcuni tuoi video. Mi pare di capire che il tuo sforzo sia anche quello di argomentare e dimostrare l'inconsistenza di molte posizioni all'interno della scuola mettendo in discussione luoghi comuni ed evidenze non ritenute più tali. Cito ad esempio l'uso dello schwa o il modo diffuso e oggettivamente errato di insegnare argomenti di grammatica latina che ho ascoltato ieri e di cui non ricordo la definizione. Come pure la visione riduttiva del povero Leopardi che la scuola ci propone da decenni. Tu stai dunque contestando giustamente quella che molti oggi definiscono istruzione. Ciò che per molti è istruzione per te è distruzione. Ciò che per me è te è un'evidenza -la scemenza dello schwa- per altri è l'esatto contrario. Per questo spendi tempo ed energie per dimostrare con il cosidetto retto uso della ragione come stanno le cose. Con ciò nessuno potrebbe accusarti di negare il diritto all'istruzione. Semmai la tua idea di istruzione è a tratti diametralmente opposta a quella di altri. Ora, non si capisce perchè l'aborto, che rientra nell'ambito della salute, non debba avere cittadinanza in un dibattito. Non posso nemmeno dire che sia materia di fede perchè, almeno in occidente, anche questa è sottoposta al vaglio della ragione. Anche tu cadi nella trappola che vuole l'aborto intoccabile persino a livello di indagine. Questo non mina il diritto alla salute che infatti non è in discussione, non siamo d'accordo sull'idea di salute. Ma in questo ci dovrebbe soccorrere la ragione al pari dei medioevali che , ieri mi stupivo proprio di questo, non davano assolutamente nulla per scontato pronti a disputare su tutto. Volevo metterti la pulce nell'orecchio perchè tu possa adottare anche su questa questione lo stesso metodo che usi su altri argomenti.
Il tuo è un tranello, anche abbastanza elementare: cerchi di accusarmi di mancare di spirito critico, di assumere un atteggiamento dogmatico nei confronti dell'aborto. Ma è come dirmi che non accetto dibattito sul tema della schiavitù perché affermo che essa non sia accettabile mai in nessun caso: non c'è alcun dibattito perché la società si è evoluta e ha raggiunto la fondamentale acquisizione che gli uomini sono tutti uguali e nessuno può metterne in schiavitù un altro. Lo stesso identico discorso vale per l'aborto: i dibattiti sono già stati fatti, la ragione ha trionfato insieme con la libertà.
@@YasminaPaniin realtà non mi interessa accusarti di niente ma solo farti cogliere una falla nella tua posizione che forse è solo istintiva e di tipo ideologico. Interessante argomentazione la tua se non fosse che il paragone non regge affatto. Paragonare i dibattiti su aborto e schiavitù mi pare una forzatura abnorme. Quello sul secondo, che io sappia, non è più teorizzato ma forse ancora praticato, quello sul primo invece è apertissimo. Definirlo chiuso è un'affermazione del tutto arbitraria. Infatti, senza scadere in inutili e deprecabile etichette, mi pare che siamo più di uno sparuto gruppetto di pazzi isolati a continuare a reclamare diritti anche per il nascituro, che sia ritenuto tale o altro non è argomento di questo scambio di vedute. Cito a titolo di esempio una polemica, se non ricordo male della Cgil, di alcuni mesi fa per la quale si accusava la Sanità dell'eccessiva presenza di medici obiettori negli ospedali a causa dei quali non sembrava garantito l'accesso all'aborto. In realtà la polemica si è poi rivelata una bufala essendo stato dimostrato che in Italia l'aborto non è negato proprio a nessuno. Vero è che ci sono tantissimi medici obiettori. Dunque, se vi sono obiettori fra medici, per non parlare di critici fra politici, filosofi e scienziati, ne discende che il dibattito è tutt'altro che chiuso. La verità è che sono posizioni che tendono ad essere fortemente censurate dai media, non rappresentate, e dunque spacciate per bizzarre, minoritarie, oscurantiste, desuete, ecc... Mi spingo oltre in un paragone che non vuole essere offensivo ma solo far riflettere: quando affermi "non c'è alcun dibattito perchè la società si è evoluta ed ha raggiunto la fondamentale acquisizione...i dibattiti sono stati fatti, la ragione ha trionfato insieme alla libertà" è, come indicavo all'inizio, un giudizio apodittico che sarebbe calzato a pennello sulla bocca dello stesso Hitler arringando la folla sulle leggi razziali e la superiorità della razza ariana. É così punto. In effetti.allora era indiscutibilmente quella la posizione prevalente o, detto alla Pasolini, del Potere. In ogni caso, non ho nessuna aspettativa di ribaltare la tua posizione sull'aborto, ciò richiederebbe una riflessione più profonda non riducibile a una schermaglia dialettica sul web. In un mondo di depensanti, da una che esercita la ragione come te e ama Dante e Leopardi posso aspettarmi una posizione più critica rispetto a quella della massa, consapevole che dubitare pubblicamente di certi temi espone a conseguenze quantomeno ..."scomode".
In sintesi, se non ho capito male, quando lo stato concede un diritto si arroga il diritto di amministrarlo. Togliendo ai cittadini la possibilità di utilizzarlo secondo la propria coscienza?
@@YasminaPani Scusami, in effetti mi sono spiegato male. Quello che volevo chiedere è se Pasolini intendesse che, dal momento in cui un diritto viene riconosciuto e inserito nella costituzione, esso debba essere necessariamente disciplinato da una legge; la creazione e l'amministratore di quest'ultima è a carico dello stato, il quale elimina la possibilità degli individui di servisi del diritto, ossia lo spunto iniziale del processo legislativo, secondo la propria coscienza, portando così inevitabilmente ad un mero conformarsi alla norma. Una volta infatti che tale legge c'è non viene più incoraggiato quel pensiero critico e quelle prese di coscienza che hanno portato alla lotta politica per ottenere il diritto in questione. Esso in sostanza torna ad essere percepito come una delle tante norme sociali che la lotta originaria intendeva sovvertire. Forse però sono andato oltre a ciò che Pasolini intendeva.
Comunque ti stimo profondamente dago che nei tuoi video ho notato una tua anali si lucidissima e molto acuta ed una grandissima profondità di pensiero, di valori e di spirito critico, sono fiero di te, anche se per opinione personale non concordo con alcune cose che hai detto. Sul fatto del calo demografico pure ha sicuramente detto un qualcosa di vero, dato che sostanzialmente non si fanno più figli ed il calo delle nascite è un problema reale. Poi apprezzo sempre questa tua analisi cruda e sincera di queste visioni e di questi fenomeni sociali. Sono sempre quelle che ammiro ed apprezzo maggiormente.
Anzitutto ti ringrazio per l'ottima divulgazione che fai qui su RUclips. Vorrei fare una nota a margine che ritengo importante riguardo all'opinione di Pasolini sull'aborto. Nella serie di articoli pubblicati al tempo nel settimanale "Il Mondo", rivolti ad un ipotetico ragazzo napoletano, Gennariello, e racchiusi nelle Lettere Luterane, ne figura uno dal titolo "Ancora sul tuo pedagogo" del 20 marzo 1975. Qui Pasolini riprende la polemica scaturita dal suo articolo sull'aborto e afferma di essersi pronunciato "contro all'aborto, e a favore della sua legalizzazione", anche se di una legalizzazione "prudente e dolorosa". Spiega poi il motivo per cui sente "con particolare angoscia la colpevolezza dell'aborto": «Perché l'aborto è un problema dell'enorme maggioranza, che considera la sua causa, cioè il coito, in modo cosi ontologico, da renderlo meccanico, banale, irrilevante per eccesso di naturalezza». C'è poi la conferma di quanto di personale fosse presente nel suo intervento: «In ciò c'è qualcosa che oscuramente mi offende. Mi mette davanti a una realtà terrorizzante (io son nato e vissuto in un mondo repressivo, clerico-fascista). Tutto ciò ha dato al mio discorso, sull'aborto una certa «tinta»: «tinta» che proviene da una mia esperienza particolare e diversa della vita, e della vita sessuale». Afferma infine di essere stato attaccato ingiustamente su questa "tinta" e non su ciò che affermava, concludendo così la sua tesi che il diverso sia "tollerato" solo se la sua diversità viene relegata al ghetto mentale a lui assegnato.
Senza alcun dubbio il pensiero di Pasolini si è evoluto fino a prima della tragica morte. Nelle 100 giornate di Salò denuncia una élite violenta che abusa di innocenti indifesi. Costringere a non poter esercitare il proprio credo (contro il senso religioso e tutte le religioni), costringere le proprie vittime a una perenne nudità, costringere alla masturbazione, inscenare matrimoni omosessuali a cui si obbligano le vittime e molto altro. Sin dal principio si dichiara ai rapiti che nessuno di loro uscirà vivo dal luogo dove sono stati condotti. Personalmente ho sempre dubitato che la morte di Pasolini sia stata commissionata dalla elite denunciata nel film. Elite che lui conosceva bene e da cui probabilmente si era man mano allontanato.
Argomento complesso, impossibile entrare nel merito scrivendo un commento a un video. Grazie comunque per averci mostrato quanto il pensiero di Pasolini su questo tema fosse molto più complesso di come viene spesso riassunto, e per averci messo in guardia (ancora una volta) dai volgari manipolatori di citazioni colte. - A proposito di questo tema così divisivo, conosci il racconto "The pre-persons", la controversa distopia firmata dal visionario da Philip K. Dick in risposta alla famosa sentenza "Roe V. Wade" (quella che, come hai ben detto nel video è stata smentita di recente da un pronunciamento della Corte Suprema USA)?
@@YasminaPani evito di anticiparti la trama, ma posso dirti che è un racconto veramente strano, scritto probabilmente per polemizzare sul tema "fino a quando si può legittimamente abortire?" - Ho la sensazione che se lo leggerai, anche per il modo con cui è scritto (in particolare l'interazione uomo-donna) potrebbe uscirti un po' di fumo dalle orecchie. Però, come dicevi tu stessa nel video, non è detto che un grande autore abbia scritto sempre cose eccezionali, non è detto che riconoscerne la grandezza e l'originalità significhi condividere tutto ciò che ha scritto.
Non vi è alcun dubbio che una rappresentazione poetica della realtà può essere molto complessa, da questo non segue automaticamente che il discorso di Pasolini sulle libertà personali viene sminuito dalla normalità in quanto restrittiva rispetto alla libertà sessuale. Impostato in questo modo il discorso, non è la mancanza di libertà sessuale che diventa un problema ma la mancanza di normalità, senza cui si finisce a legittimare una concezione postmoderna della realtà, dove il normale sparisce e ogni forma di ragionamento diventa complémentaire ad una diversa forma di vedere le cose, come la fede nella provvidenza e la cazzo di verità assoluta come quella della velocità della luce.
A lato questa interessante lettura, volendo fare una riflessione più generica sull'atto di prendere come testimonials di una certa idea (o ideologia) un personaggio di rilevo del passato senza assolutamente prendere in considerazione il contesto storico di quando e' vissuto, le sfaccettature che questa persone poteva avere, i lati chiari o scuri (giusto per fare un esempio Einstein, genio della fisica teorica assoluto, ma discutibile compagno di vita) o più semplicemente come tutti noi non sono persone infallibili in ogni campo. Per qualche motivo che non conosco si persegue questa forma di idolatria che arriva fino a travisare completamente il pensiero di certe persone nella storia per portare acqua al proprio mulino e legittimare le proprie idee. Ma lo sappiamo che viviamo nel paese in cui "... aveva fatto anche cose buone".
Ho letto l'articolo, che Lei cita, diverso tempo fa e anch'io, come Lei, ne ho colto il tentativo di riflettere su argomenti diversi. Io, per esempio, ne ho colto il senso di ineluttabilità di deresponsabilizzazione del coito. Mi è anche parso che Pasolini temesse che la legge potesse portare ad un "costume" dell'aborto, ad una pratica usuale. Pasolini, uno degli artisti più fulgidi che abbiamo avuto negli ultimi secoli, credo non abbia notato una cosa fondamentale sulla quale in realtà tutti dovremmo avere un pensiero chiaro: la legge 194 non interviene sulla moralità o l'immoralità dell'atto di abortire. Ma garantisce a tutte le donne, ove con l'aiuto del medico o della struttura lei non convenga ad altra soluzione, la possibilità di ABORTIRE IN SICUREZZA. A mia opinione, tutte le discussioni riguardo a definirsi proaborto o antiaborto, sono assolutamente fuori tema. Persino l'opinione di Pasolini lo è. Per quanto sia assolutamente importante rendere conto di ciò che dice sulla società dei consumi e la nevrosi del sesso. Piccola postilla, la legge 194 non è pienamente attuata, in quanto ogni struttura incaricata dalla regione DEVE provvedere, nonostante il personale obiettore, a garantire l'espletamento del servizio.
Molto interessante, grazie. Non conosco Pasolini. Il suo primo punto è davvero illuminante. Secondo me il secondo non è così ridicolo però. Fare figli significa avere una società con una età media più bassa, più giovane, meno stanca. Quindi non solo più produttiva, magari questo non è importante per alcuni; ma soprattutto una società più propensa al rischio e al volere cambiare se stessa. La rivoluzione la fanno i ventenni, non i quarantenni borghesi. Non credo sia proprio quello che intendeva Pasolini, ma vabbè. :)
In Italia oggi non si fanno figli perchè siamo in un sistema di m****. Se cani e gatti potessero rendersi conto della situazione, neanche loro farebbero più cuccioli.
Si e no... avere solo figli come " ricchezza" è imho fõĺĺë... Pasolini aveva poca acutezza mentale. Inoltre quando Pasolini parla di identità di un popolo non fa altro che attaccarsi alle solite cavolate nazionaliste . Imho.
Quello che dici consente una lettura molto più profonda del pensiero di Pasolini. Però temo che qualche pro-vita più colto, leggendo questo brano, condivida in toto anche il discorso politico-sociologico: spesso si pongono proprio in contestazione di un sistema che ci obbliga a comportarci in un determinato modo e anzi una delle loro bandiere è proprio quella che certifica il loro essere anticonvenzionali e Pasolini qui può essere assunto con più forza (certo non nella legittimazione paradossale del sesso e dell'affettività omosex a fronte del diritto di aborto). In ogni caso, io amo moltissimo il Pasolini saggista: mi sembra che proprio il suo essere poeta gli conferisca una forza visionaria e lucidissima (quella che anche tu sottolinei), che è trascinante anche a dispetto di qualche argomento più banale.
l'aborto no è un diritto, a meno che il diritto esista in natura per cui dovrebbe esistere un'entità aliena o divina che aleggia nell'universo. Il termine aborto è già una granda caz*ata, dal momento che non si può abortire un qualche cosa che esiste. non si può abortire un essere umano (lo si uccide), come non si piò abortire un oggetto (provi a prendere un sasso e ad abortirlo), si abortisce un'idea, un progetto. Si abortisce il lancio di un missile (non il missile). Ciò sta a significare che chi utilizza tale termine peraltro antigiuridico ragiona come i terrapiattisti, per cui ciò che non si vede non esiste. Il che è frutto della cultura che ci è sempre stata imposta per cui diciamo che taluno è venuto al mondo con riferimento al momento della nascita (come se prima o il giorno prima di nascere non esisterebbe nessuno o il feto non esisterebbe, ma si troverebbe in un metaverso). Il termine aborto utilizzato da chi non conosce la linguistica non lo troviamo infatti nella L 194, per la quale l'interruzione della gravidanza con conseguente MORTE del prodotto del concepimento (essere umano), consiste un una necessità della quale ne sono elencati alcuni casi. Se fosse un diritto non esisterebbe la Legge, che nel nostro caso è una legge secondaria, in quanto ciò che non è vietato è già consentito. Non vi sarebbe bisogno di una legge che mi dice che posso schiacciarmi un brufolo, in quanto la legge secondaria è per sè limitazione di libertà. Quindi cominciamo a non utilizzare più termini come aborto o diritto, a meno che qualcuno sia convinto che il diritto esista in natura, e che quindi esista un'entità aliena o divina che stabilisce ciò che è giusto o sbagliato, ma questo non rientra nel nostro sistema di diritti che è chiamato appunto diritto positivo in contrapposizione alle ideologie.
Io non vedo nessuna connessione tra il fatto che Pasolini fosse gay (ammesso che lo fosse veramente, cosa non comprovata a quanto ne so) e la sua impossibilità di essere contrario all'aborto: sono cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma hai voluto cercare questa connessione inesistente per farci un video. Permetti che uno sia contrario a quello che gli pare, o serve la tua autorizzazione? ciao
@@YasminaPani giustamente hai evitato di rispondere nel merito e nicchi su un dettaglio del tutto secondario. Sai cosa ti manca rispetto a Pasolini? il cromosoma Y...che vuoi farci, evidentemente era destino. Apriti onlyfans forse qualche spicciolo in più lo rimedi. ciao
@@YasminaPani tu sei la promozione vivente della misoginia, col tuo modo di porti saccente e arrogante; sai come si scriveva una volta sulla vetrina di certi locali: per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno. Si penso che nel mio intimo condivido il pensiero di Schopenauer, ma ormai non esistono più donne almeno in occidente, siete dei mezzi omuncoli e infatti mi rivolgo a sudamericane, asiatiche e slave che sono parecchie spanne sopra, sopratutto le asiatiche e le slave; mettiamola così, detesto le vagino-munite europee italiche in primis, definirvi "donne" sarebbe come definire furbi i dosati covid, le donne sono ben altra cosa per fortuna La differenza tra maschio e femmina è genetica, sono scoperte piuttosto vecchie credevo che ormai tutti se ne fossero fatti una ragione e invece a quanto pare a te questo dettaglio è sfuggito. Istruisciti, male non ti farà se non forse al tuo ego; ovviamente hai evitato di rimanere nel merito, non che mi aspettassi qualcosa di diverso. Ciao Y-less
Fai un discorso molto contorto, ti rode tanto che Pasolini avesse delle ragioni x non accettare l'aborto ;e dire che certe ragioni vanno prese un po' così perché era un poeta...bah, certo che era un poeta, ma anche un notevole Pensatore, filosofo e critico della società schiava del consumismo.
Mi rode? Pasolini aveva palesemente torto, le sue argomentazioni non stanno in piedi, e soprattutto, come ho detto, non erano nemmeno argomentazioni contro l'aborto di per sé. Non devi certo venire a spiegare a me che era un notevole pensatore, ma non era un sociologo, non era uno psicologo, non era un medico, quindi la sua opinione sull'aborto non è che valesse più della mia o della tua. Era una riflessione interessante e degna di essere letta, ma nulla di più, e non aveva il valore di un trattato scientifico.
@@YasminaPani Consiglio di stare attenti a dare valore alla "scienza a prescindere" su argomenti etici. La scienza non sa NULLA della coscienza, eppure dice che un embrione o un feto non sono coscienti non avendo un cervello del tutto sviluppato. Però ci sono persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno, c'è anche chi ricorda il momento in cui è stato concepito. Capisco che tali affermazioni suonino ridicole a una mente scientista, ma un atteggiamento più saggio sarebbe di non giudicare col metro dell'oggettivismo ciò che non vi rientra.
@@andsalomoni su un argomento come l'aborto non può che essere la scienza a dare la risposta, dato che l'etica ci lascerebbe nel dilemma irrisolvibile di quale vita conti di più, se quella della donna o quella del feto. La scienza ci dice che il feto non ha autocoscienza e quindi non è una persona, ed ecco dunque che qualsivoglia dubbio di natura etica può andare a farsi benedire. Le persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno o il concepimento sono, perdonami, degli stolti, che si sono convinti di qualcosa che è impossibile.
@@YasminaPani Scusa il ritardo nel rispondere, ma ho il computer in panne. "La scienza ci dice che il feto non ha autocoscienza e quindi non è una persona, ed ecco dunque che qualsivoglia dubbio di natura etica può andare a farsi benedire". Come può la scienza essere certa che il feto non è cosciente, essendo la coscienza pura soggettività? Solo il feto può sapere se è cosciente o meno. I praticanti di meditazione possono accedere a stati di coscienza cui il cervello è misurabilmente inattivo (e quindi secondo la scienza dovrebbero essere incoscienti) ma loro rimangono consapevoli (fortunatamente c'è qualche neuroscienziato che si dedica a fare ricerche su questo tipo di situazioni). La scienza oggettiva non ha alcun potere di giudizio sulla soggettività, per definizione stessa di "oggettivo" e "soggettivo", questo dovrebbe essere chiaro e lampante a chiunque sia in grado di ragionare. "Le persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno o il concepimento sono, perdonami, degli stolti, che si sono convinti di qualcosa che è impossibile". Mi spiace dover leggere una simile asserzione, non per il contenuto ma per il tono, che giudica stolto chi vive in un paradigma che non è quello da te adottato. Il Clero giudicava allo stesso modo gli "eretici". Chi, praticando una disciplina, riesce ad accedere al ricordo di stati di coscienza prenatali e pre-cerebrali, non è uno stolto, ma qualcuno che riesce a fare ciò che a te ed alla "scienza" SEMBRA impossibile o senza senso. Continuo a essere d'accordo con te su quasi tutto quello che dici nei tuoi video, ma la posizione che sostieni qui ti qualifica come "credente nella Scienza", non come persona capace di pensiero critico.
ho letto che lei è un'insegnante di linguistica, e a quanto pare non conosce l'italiano, utilizzando il termine ABORTO che già non si trova in alcuna legge italiana (es L 194 che parla di interruzione della gravidanza con conseguente MORTE del prodotto del concepimento, che per la scienza è un essere umano). Non si abortisce un qualche cosa che esiste, non si abortisce un essere umano come non si abortisce un oggetto, altrimenti le chiedo di prendere un sasso e di fare un video nel quale Lei dà dimostrazione di abortire un sasso. Si abortisce il lancio di un missile (non il missile) e una volta che è lanciato si INTERROMPE il viaggio del missile (non il missile), e di fatti la stessa L 194 parla di interruzione della gravidanza con conseguente morte del concepito. A quanto pare Lei ritiene che cambiandone il nome in aborto questo non sia più un omicidio (omicidio quale uccisione di un essere umano ad opera di altro essere umano). Lei poi parla di diritto, come se il diritto esistesse in natura (il giusnaturalismo è finito e disconosciuto secoli orsono), quando la stessa L 194 non parla di diritto (ma di stato di necessità che quindi sarebbe un'esimente), per cui le chiedo come può affermare che una donna possa avere ed esercitare un tale diritto se essa stessa viene uccisa prima di nascere. Uccidere un essere umano è un omicidio, e sostenere che sia legittimo uccidere un essere umano per un fatto di cui non abbia colpa è razzismo. Ritengo che lei sia un' embriofobica #stopembriofobia #stoprazzismo
ho visto alcuni suoi video, e devo dire che è una persona razionale, e che comprende il principio di uguaglianza e di non discriminazione, ma i commenti che ho letto in questo suo video, comprendo che secondo lei esisterebbe un'entità divina o aliena per cui ciò che è giusto o sbagliato esisterebbe in natura e/o sarebbe dettata da questa Sua entità divina, che a quanto pare aleggia nell'universo (mi dica dove si trova!!!), per cui esisterebbero esseri umani di sere A e esseri umani di serie B se i primi possono uccidere i secondi. Mi chiedo dove si trovi questa entità divina, magari con un super telescopio orbitale possiamo scovarla. Ciò che è giusto o sbagliato non sta scritto da nessuna parte, quindi in questo suo post lei segue solo un'ideologia che trova origine solo nella psiche umana @@YasminaPani
@@YasminaPani quindi Lei sostiene che il diritto esista in natura, ovvero che esista un'entità divina, un dio o un'entità aliena per cui che è giusto o sbagliato esisterebbe un base a questa sua divinità?!
Pasolini può essere apprezzato tanto come poeta, ma sia le sue scelte di vita che quelle politiche sono state molto discutibili, sopratutto e rivalutate con gli occhi di oggi. Questo anche perché negli anni in cui lui sviluppava queste opinioni, faceva questo in un contesto estremamente ideologizzato e in cui si sapeva anche poco di cosa succedeva nel mondo a parte le varie narrative. Godiamoci la sua produzione artistica, di tante sue opinioni se ne può fare a meno.
Mi sono imbattuto adesso in questo canale, davvero apprezzabile nel merito del suo specifico, e sono rimasto attonito soffermandomi su questo video, che espone bene un pensiero ma oppone una precomprensione sull'argomento che per metodo stona rispetto allo stile di altri interventi. Per combinazione, stavo reagendo ad una sua nota volendo dare un accento che, poi, scopro simile a quello del commento in cui mi imbatto qui sotto. Allora forse vale proprio la pena di comunque proporre quel mio apporto, nonostante sembrerà che voglia non più che rincarare quanto già segnala il commento precedente il quale poi non sembra esser risultato comprensibile. Ma allora, mi limito ad arguire che non propendo a credere che lei davvero non capisca quel poco che il commentatore le sottoponeva, quanto invece ritengo che si riservi di rigettarne la provocazione. Mi perdonerà se io invece mi ritrovo mio malgrado a volergliela ripresentare. In pratica, su di un piano crudamente fattuale, non pare verosimile che il diritto all'aborto sarebbe un dato acquisito dalla prevalenza pervasiva dell'orizzonte mondiale, per quel semplice motivo del fatto che la realtà africana la quale fra l'altro è chiamata dai progetti delle nazioni unite a sostituirci nella stirpe, non ammette essa affatto una normalità dell'aborto. E dunque, il globalismo mondialista con una mano ci rende radical chic ma con l'altra ci sospinge verso una eterogenesi dei fini che mi stranisce lei rigetti di cogliere. Se crede, mi aiuti a capire la ragione profonda di questa sua anestesia sul fenomeno in questione. Da parte mia aggiungo solo che un ampiamento di paradigma glielo si potrà invocare solo se su tutta una linea: non si potrà in effetti riaprire la questione sull'aborto a meno che, però, non si rimetta in questione tutto l'impianto del ripudio della civiltà dell'onore a favore di quella dei diritti soggettivi. Assurdo aspettarsi che la donna e madre debba farsi implicitamente carico di una gravidanza non desiderata se non imposta, quando poi che parimenti si escluda anche solo di tollerare o depenalizzare la vendetta del suo onore. E tuttavia, guardando appena oltre il crepuscolo del nostro post-occidente woke, forse tragicamente e malauguratamente è tutt'altro che da escludere un così tale cambio di paradigma come che prossimo venturo. O no? Lei ha un'idea a riguardo?
17:30 "No all'aborto perchè è uno dei modi in cui il potere si impossessa dei nostri corpi". Pienamente d'accordo. Basta vedere in USA, dove è consentito l'aborto AL NONO MESE e gli organi dei BAMBINI così soppressi vengono venduti ai laboratori di ricerca biologica. Mi spiace, ma pur essendo favorevole al diritto all'aborto per le donne che SUBITO (non al non mese) decidono di non volere un figlio ("rimaste" incinte per motivi che non discuto - si va dallo stupro alla semplice negligenza...), nel momento in cui il diritto all'aborto viene strumentalizzato per predare organi a bambini che vengono uccisi pochi giorni prima della nascita (e qui si tratta di semplice assassinio), la sentenza della Corte Suprema USA mi dà sollievo - oltretutto non viene vietato l'aborto, ma viene solo lasciata la decisione alla legislazione dei singoli Stati, semplicemente l'aborto non viene considerato un diritto costituzionale - neanche in Italia lo è, il diritto all'aborto non è in Costituzione, ma abbiamo lo stesso una legge che lo consente, accadrà lo stesso negli USA, ogni Stato avrà leggi che lo consentono o meno. Senza polemica, c'è qualcuno che considera l'aborto un "diritto umano inalienabile"? Io lo considero, se attuato correttamente, un "male minore". PS - con la certezza che questo commento verrà rimosso dall'algoritmo di youtube.
Oggi le teorie femministe dicono che l'aborto è uno strumento di controllo del corpo femminile. Quindi tutto il contrario. Ma non so se Pasolini avesse a cuore il tema dei diritti delle donne.
Scusa eh, ma non mi risulta proprio che l'aborto negli USA sia consentito anche fino al nono mese. Se magari mi riporti un testo di legge (statale, ovviamente, che per ora la materia non è regolata da legge federale)... Che poi, sulla questione del diritto costituzionale: la giurisprudenza costituzionale (come la chiameremo noi, visto che la Supreme Court è più una corte di ultimo grado a livello federale) era da sempre pressoché unanime nel ricavare il diritto all'aborto da alcuni emendamenti della Costituzione americana (per esempio il quinto e il quattordicesimo): la sentenza recente ha fatto scalpore proprio perché le ragioni alla base di questo overruling erano sostenute da pochi in dottrina e giurisprudenza (tra cui il fu Nino Scalia).
@@myrmidon7 Non è consentito in generale, ma in alcuni Stati lo è. Sono state fatte inchieste giornalistiche sull'argomento (tranquillo che su youtube non appaiono), e si tratta di vero e proprio traffico con tanto di tariffe. Sono andato a vedere i due emendamenti che citi. Non vi trovo alcun nesso con l'aborto.
Come fa una sentenza del genere a dare sollievo io non riesco proprio ad immaginarlo. Se l'attuale legislazione ha dei buchi (tutti da dimostrare, fonti please), allora la soluzione non dovrebbe essere colpire il diritto di aborto in quanto tale, a livello macro, ma intervenire puntualmente laddove vi sono problemi.
@@artelquessir Le fonti non te le posso linkare, nè posso nominare fonti, perchè youtube rimuoverebbe immediatamente il commento (mi è già successo un'infinità di volte), in quest'epoca di censura bisogna darsi da fare per trovare le notizie, oppure ti affidi ai "professionisti dell'informazione" o ai debancher, a ognuno il suo. In USA, dopo la sentenza, ogni Stato deciderà se permettere o vietare l'aborto, ed in che termini. In Italia è lo stesso: nella Costituzione non è menzionato alcun "diritto all'aborto", ma abbiamo una legge che lo consente, quindi non vedo proprio il motivo di tutto questo chiasso. Il motivo del sollievo è spiegato chiaramente nel mio primo commento, se lo hai letto, non devi immaginare proprio niente. Se non credi che tale traffico esista, puoi fare due cose: cercare in rete notizie al riguardo (da chi ha indagato su ciò - ripeto che se cito fonti mi cancellano il commento), o continuare col sonno ideologico. La scelta è solo tua.
Il suo discorso ha senso per il suo periodo, o quello appena dopo la legalizzazione dell'aborto, ho visto video di donne di quei tempi che dicevano di aver abortito anche 2, 3 volte (rischioso per la propria salute), probabilmente perché ai tempi i contraccettivi erano usati pochissimo e le donne dovevano fare i conti con le conseguenze. Il numero di aborti nel tempo è calato e continua a calare anche nel 2022, grazie all'informazione verso i giovani e ora l'aborto è davvero utilizzato in casi eccezionali, ed è sacrosanto.
Un bel film, del 1965, è "Io la conoscevo bene" con Sefania Sandrelli, in cui viene mostrato come poteva venir considerata la donna all'epoca (e si parla anche del'aborto).
@@YasminaPani Non l'avrebbe legalizzato perché è un assassinio. E come tale non può essere legalizzato. Poi volare basso che le mosche fanno solo muovere le orecchie agli elefanti. ;)
@@andsalomoni Beh in realtà il film mostra anche molto di quanto lei voglia essere protagonista dello stesso sistema prima ancora che vittima. Comunque ottimo film. La parte dove lei pulisce la camera prima di rispondere alla telefonata con in sottofondo mani bucate di Sergio Endrigo mi ha sempre dato un piacevole senso di malinconia.
Direi che il pensiero di Pasolini sull'aborto sia incontorvertibile, lui dice tanti motivi per essere contro l'aborto. Per me è interessante perchè di per sè l'aborto è sbagliato non perchè sei credente ma indipendentemente dalla fede. Direi che ppp ne fa una lettura sociologica. Ma rimane un discorso sulla sua contrarietá all'aborto: non bariamo!
Per esempio sono sempre stato d' accordo con lui sul potere dei mass media ed anche sui consumi ed appoggio pienamente il fatto di incentivare la classe piccolo borghese. Mi fai morire quando hai detto poverini, sei troppo pucciosa ed unica quando hai detto sono rimasti negli anni 70'.
Commento fazioso. Una persona puo dire 100 cose sbagliate e 10 giuste. Bisogna riconoscere cio che e giusto, indipendentemente dalle posizioni politiche. Pasolini era innanzitutto una persona, prima di essere un poeta omosessuale.
Pure sul coito quella pure è un modo di pensare assolutamente vergognoso e retrogrado. Tuttavia c' è qualcosa di autentico e veridico in quello che poi è accaduto anni dopo.
@@YasminaPani capisco perché ha parlato di figli maledetti, ma era suo pensiero assolutamente distopico e non mi risulta attinente con il reale che questo sia mai stato usato come strumento sociale o almeno non come lo intende lui. Sugli aggettivi retrogrado e vergognoso mi riferisco a quanto ha detto che i figli nati sono maledetti, anche se ho capito dal tuo discorso a cosa alludeva sai carissima Yasmina.
@@lorenzo38920 guarda che maledetto non è mica un insulto, e non rappresenta come vede lui i nuovi nati, ma come li vede la società. Significa che non vengono visti come un dono ma come un problema.
Condivido quello che hai detto su questo scritto di Pasolini. E' impossibile comprenderlo se non si conosce la visione complessiva che Pasolini aveva della società dei consumi e della disumanizzazione che, a suo parere, la caratterizzava. Ho scoperto da poco il tuo canale, uno dei più interessanti di youtube, complimenti.
@@YasminaPani nonostante sia da capire io penso che sia in un certo senso razzista anche etichettare una categoria sessuale diventato steriotipo come criminale. Lo stesso fatto di criminalizzare la normalità nonostante quello che ha subito è un pensiero in un certo senso razzista, dato che significa comunque discriminare chi era diverso da lui. Che la concezione di omosessualità come crimine o malattia è un' aberazione in se su come era intesa, ma non giustifca ciò che ha detto per me.
@@lorenzo38920 il razzismo è la discriminazione sulla base della provenienza geografica e dell'etnia, non c'entra nulla qui. E lui non sta dicendo che essere eterosessuali è da criminali, sta parlando di come la normalità sessuale viene imposta, e rappresenta dunque una violenza. È un discorso complesso che tu non hai compreso e che leggi come se fosse un post su Facebook, scusami.
Magari mi é sfuggito qlcosa perché stavo cucinando, peró nemmeno nei commenti trovo alcunché sul fatto che la propaganda gender oggi ha tutte le caratteristiche nefaste , quelle sociologiche e politiche, che PP attribuiva all'ortodossia etero. PP secondo voi sarebbe favorevole al delirio gender ?
@@lordbeerus6384 Non so se eri ironico o meno, il punto è che hai perfettamente ragione. Se si parte dal presupposto che il progressismo dei consumi, come lo chiami tu, abbia sempre ragione, non si va molto avanti con il discorso.
Da ragazzo si giocava per la strada con tanti amici, c'erano poche auto. Ricordo per le strade tante donne con carrozzine, a volte per gemelli. Ora a 70 anni per le strade vedo tutti anziani. Fra 100 anni degli italioti non si conoscerà nulla, fantasmi... Si penserà a noi come noi pensiamo degli etruschi. Saluti e figli maschi : così si salutavano i grandi una volta ; ora cominceremo, chissà, ad augurarci solo una serena morte. Bel passo avanti!...
Fino a qualche secolo fa le infrastrutture venivano costruite in tempi celeri e in modo perfetto, grazie alla manodopera costituita da schiavi...ora invece dobbiamo assumere gente pagandola e garantendo loro diritti lavorativi, che schifo! ah, i bei vecchi tempi.
@@mariapittalis2147 ha mai pensato che i suoi genitori si amassero e per questo è nata lei? Che bei tempi quando gli italiani sentivano normale "il calore della famiglia" ed erano orgogliosi di essere all'altezza di formarne una. Giorgio Gaber cantava "Come è bella la città...".
Potrei tatuarmi "VI DO UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE: SI PUÒ AMARE VISCERALMENTE UN AUTORE SENZA CONDIVIDERE INTERAMENTE IL SUO PENSIERO"
❤
A prescindere dal pensiero di un autore, a me la cosa che fa incazzare di più è proprio questo continuo accaparrarsi ora questo ora quell'altro intellettuale/influencer/personaggio storico, al solo scopo di alimentare tifo da stadio, senza la benché minima intenzione di comprenderne veramente il pensiero. Insomma una superficialità disarmante, per temi che meriterebbero molta più attenzione e profondità. Grazie Yasmina.
Concordo!
Oh mia dea
Purtroppo sì, e questa cosa va combattuta!
@@YasminaPani Assolutamente! Visto che avevo fatto un paragone, l'ultima volta che avevo commentato su Pasolini, hai mai letto nulla di Mishima?
@@federicocartasegna4654 ho letto La decomposizione dell'angelo ma so che andrebbero letti gli altri tre prima! Ci sono delle affinità tra i due per quanto riguarda il rapporto con il passato e per la parabola "pessimista" della riflessione
@@YasminaPani è proprio l'unico che mi manca de Il mare della fertilità. Purtroppo l'avevo cominciata anni fa e dovrei ricominciarla da capo. Comunque ti consiglio vivamente L'età Verde (al liceo l'ho considerato un po' il mio Giovane Holden) e il Padiglione d'oro, entrambi molto legati al concezione pessimistica dell'epoca contemporanea. L'età Verde è anche molto interessante per capire la grossa differenza culturale che potevano esserci tra i giovani irrigimentati dal fascismo e dal nazismo, e i giovani soldati giapponesi cresciuti con la propaganda panasiatica.
Raga' c'è qualcosa che non va, l'ultimo video del canale di Yasmin è STRANO, temo che "qualcuno" ha fatto lo SCHERZONE al suo canale O_0'
P.s.: sto facendo il passaparola
Sei sempre la migliore youtuber di questa epoca che parla anche di Pasolini e di poesia non mollare, un abbraccione immenso. Sei una persona stupenda non mollare mai, non cambiare mai.
Grazie mille :)
Ce lo farai un video introduttivo a Zanzotto? :) Questi poeti, purtroppo, sono ancora troppo sconosciuti, quando si fa divulgazione letteraria :/
Sì, è in programma!
Esposizione perfetta, davvero un bel video❤
È davvero ridicolo incasellare per forza un intellettuale da una parte o dall'altra: non è che se era di sinistra allora doveva necessariamente pensarla come tutti gli altri. Poi è veramente ridicola questa strumentalizzazione del suo pensiero da parte dei cattolici, lui che era ateo e non nutriva di certo simpatie per la Chiesa. Così come quando viene strumentalizzata la sua "vicinanza" alle figure di San Francesco e Cristo.
Il discorso sul rapporto tra sessualità e potere è molto interessante, e su diverse cose direi profetico. Anche Foucault nella sua Storia della sessualità diceva le stesse cose (il primo volume uscì nel 1976, quindi Pasolini lo aveva persino preceduto con queste riflessioni). Foucault ricostruiva una genealogia della sessualità, indagando la relazione che esiste tra il sesso e i dispositivi di potere storicamente atti a normarlo. E notava come a partire dall'Ottocento ci sia stato la una proliferazione di scritti (scientifici e non) sul sesso, da parte di psicologi, sociologi, preti, medici ecc. Questa discussione sul sesso dall'Ottocento a oggi a noi può sembrare positiva perché apparentemente ci ha liberato da certi tabù sul sesso e ci ha fatto conoscere molte cose nuove su come funziona la sessualità. D'altra parte, secondo Foucault, la società ottocentesca borghese (e poi quella successiva) non ha fatto altro che cementificare l'idea della sessualità come qualcosa da normare e contenere che era presente nel cristianesimo, rispetto invece all'antichità dove era vissuta in maniera più libera e inconsapevole proprio perché libera da questi discorsi "critici". Parlando continuamente di sesso, sono state create delle categorie concettuali che prima nemmeno esistevano (una su tutte: omosessualità), le quali venivano di volta in volta etichettate come "normalità" o "anormalità", anzi soprattutto venivano studiati a fondo quei comportamenti sessuali che erano ritenuti folli o pericolosi (anche i "sessualmente diversi" di cui parla Pasolini). Non è un caso che nell'Ottocento si siano diffusi i manicomi e siano progredite discipline come la psichiatria.
Quindi, secondo Foucault, il sesso da pratica da compiere liberamente è diventato un qualcosa da "amministrare": a furia di parlare di sesso e di creare concetti nuovi, fai autoconvincere le persone di avere bisogni che in realtà non hanno, e in questo modo le mantieni sotto il tuo controllo. Questo è evidentissimo oggi: quanti soldi girano attorno all'industria del sesso tra pornografia, sex toys, prodotti arcobaleno per il pride month ecc. ? Ne parla anche Caparezza in una sua canzone dal titolo "La rivoluzione del Sessintutto".
Una situazione per certi versi simile a quella dello schwa: 20 anni fa a nessuno fregava della "rappresentanza linguistica" e del terzo genere; a furia di produrre discorsi (e creare sovrastrutture) sulla questione del linguaggio inclusivo, la gente crede di avere un bisogno sulla base di un problema inesistente.
Sono molto d'accordo e penso che questa cosa si veda sempre di più ora come ora.
Ciao Yasmina. Per caso farai mai un video in cui spieghi come si analizza un testo?
Cos' è un po' troppo generico! Ci sono tanti tipi di testo e ognuno va analizzato secondo certi criteri
non ho capito la parola a 18:10 :
visto in un ottica...?
Idillica
Questo video è servizio pubblico né più né meno. Grazie 🙏
❤
Una boccata d’aria fresca, nella arsura del appiattimento culturale in cui viviamo… grazie del regalo donatomi in una ricerca casuale!!! Proprio vero,le gemme spuntano quando lo sguardo è stanco e disincantato…
Grazie!
@@YasminaPani qualora dovessi bazzicare per sbaglio dalle parti del freddo nord,per un simposio o altro,considerami arruolato 😀
Ciao Yasmina, sai che ti seguo sempre perche' mi fai riflettere. Ho una domanda da porti, ci sto pensando da un paio di giorni. Posso avere il tuo parere riguardo Aldo Busi? Il.collegamento a Pasolini, alla.cultura e scrittura e alla. Politica, al suo allontanamento non mi sembra un paragone fuori luogo. Grazie come.sempre
Ciao, devo dire che è un intellettuale che praticamente non conosco se non per le sue uscite a dir poco bizzarre in televisione!
@@YasminaPani se posso permettermi un consiglio ascolta le sue interviste con gente seria. Ci sono
Non è un caso che hanno provato a darlo fuori due volte. Si è "azzardato" a parlare di politica e cultura e molto altro. Sono anni che si è ritirato o hanno fatto in modo lo facesse. Era scomodo
buongiorno Yasmina, grazie per questo nuovo video. Io non avevo idea del fatto che PPP avesse idee del genere sull'aborto.
Purtroppo sì 🤣
come hai detto un video precedente:> 🤣Sei fortissima!
Scusa, ma non è perche tu sia una brava linguista che hai autorità per dire pubblicamente che posizioni sono difendibili o meno sull'aborto. E poi la gente ha il diritto ad essere d'accordo con Pasolini in certe cose e non in certe altre, come hai bene accennato.
per prima cosa, non esiste da nessuna parte nessuna regola di inferenza logica per cui solo perché sul calendario c'è scritto "2022" una persona debba avere un'opinione piuttosto che un'altra, quindi è ingiustificato dire che "naturalmente" nel 2022 dobbiamo essere pro-aborto.
L'esempio di Pasolini è importante, perché lui non solo è la dimostrazione che un comunista (e omosessuale) poteva essere contro l'aborto, ma come lui stesso sottolineava, era un'idea dei radicali, non tanto dei comunisti, ed era legata a doppio filo al pensiero capitalista.
Non a caso i Paesi ultra capitalisti non possono fare a meno dell'aborto.
Per precisare: i radicali sono ultraliberisti, non a caso hanno anche governato con Berlusconi.
Certo, la Russia socialista lo legalizzò 100 anni fa, ma nessuno, a parte gli stalinisti osanna la Russia per averlo fatto.
Lui vabbé non argomenta sul perché l'aborto è o non è omicidio, quindi questa mi pare un'affermazione dogmatica senza giustificazione, qui sono d'accordo con te. Se era contro la regolamentazione in toto allora è un problema, perché comunque proibire non cancella l'aborto clandestino.
Il conformismo è repressivo, Pasolini ha ragione, basti pensare a chi si permette di esprimere un'opinione, anche se argomentata.
L'aborto c'entra eccome con il consumismo, perché l'effetto collaterale della libertà sessuale etero è la gravidanza, per cui l'aborto serve a rimediare questa cosa.
Ovvio che dopo la morte di Pasolini venne fuori l'AIDS per cui nemmeno i gay potevano essere troppo liberi.
Oggi sappiamo che è da pazzi avere rapporti non protetti, etero e gay. Oggi Pasolini non so cosa direbbe di questa cosa...
Se tu leggessi Bauman (che probabilmente era favorevole all'aborto) capiresti perché OGGI avere una famiglia è un PRIVILEGIO.
L'aborto è considerato un diritto, ma non abortire è considerato un privilegio. Qualcosa non mi torna.
L'aborto non ci farà estinguere, ma è una cosa legata ovviamente con il controllo delle nascite.
E' un problema che non so affrontare, perché il controllo delle nascite avvantaggia chi nasce, a scapito di chi non nasce.
Hai presente cos'è il bias del sopravvissuto?
Sono d'accordo con lui anche sul fatto che bisogna lottare sulla causa dell'aborto, ma non come dice lui: molte donne in realtà non scelgono di abortire.
Sono persone costrette dalla povertà o dalla miseria o dal fatto che non hanno diritto a studiare ed essere madri, non hanno diritto a lavorare, figurati a lavorare ed essere madri, o addirittura, lavorare, studiare ed essere madri.
E potrei moltiplicare gli esempi.
O in generale, come spiegavo prima, la società in generale non tollera i bambini, perché questi avrebbero diritto a cibo, acqua, sanità pubblica, ecc... e la società non vuole.
Quindi, in buona parte condivido il discorso di Pasolini, anche se tu non sei d'accordo spero che tu possa rispettare la mia opinione, e che non mi giudichi come un mostro. Le cose come vedi non sono bianche o nere.
In realtà si, nel senso che essendo persone del 2022 viviamo in un contesto differente e con delle conoscenze più approfondite. Poi questo non significa che dobbiamo avere per forza un determinato tipo di opinione, ma la nostra si forma in un contesto differente. Per esempio te stai ancora a parlare se l'aborto è o meno omicidio, stai pensando a un determinato tipo di conseguenze ed ecc... in sostanza, stai usando una visione contemporanea del problema della questione dell'aborto. Perché mai una persona che ha vissuto in un altro periodo dovrebbe avere la tua stessa impostazione?
"Ovvio che dopo la morte di Pasolini venne fuori l'AIDS per cui nemmeno i gay potevano essere troppo liberi.", te pensi sul serio che prima della legalizzazione dell'aborto la gente non andava a letto con chi gli pareva? Se non erro l'AIDS esce fuori in una zona dove non è che ci fosse poi tutto questo ultraliberismo, eh. Guarda anche le zone più colpite del mondo, ci sono i grafici.
Mi dispiace, ma nel 2022 l'aborto è un diritto conquistato e consolidato, che è incivile e retrogrado pensare di togliere alle donne. Abbiamo assodato che la libertà di gestire il proprio corpo è inviolabile, e non è una cosa su cui accetteremo mai un passo indietro: quindi io accetto tutte le opinioni, ma essere contrari al diritto all'aborto significa essere liberticidi. Per quanto riguarda i comunisti, ti faccio sapere che il PCI fu in prima linea nella lotta per il diritto all'aborto, anche se al suo interno c'era una (minoritaria) corrente cattolica; la battaglia fu condotta da radicali e comunisti insieme. Non è che essere comunisti significa opporsi a prescindere a tutto quello che è permesso nella società capitalista: il diritto all'aborto era da garantire e basta, che sia sfruttabile dal capitalismo o no. Del resto se proprio vogliamo essere pignoli, i bambini al consumismo convengono moltissimo: non per niente esiste un enorme business dietro ai prodotti per l'infanzia, per lo più completamente inutili. Il bambini sono consumatori da quando nascono, e lo rimangono per tutta la vita. Poi per il resto io mica ho detto che nulla di ciò che dice Pasolini è condivisibile, anzi ho detto il contrario; semplicemente nessuna di queste cose può essere usata per togliere alle donne il diritto di abortire. E lo stesso vale per quelle che hai detto tu, che considero comunque estremiste: chi l'ha detto che l'effetto collaterale della libertà sessuale etero è la gravidanza? Esiste la contraccezione, e libertà sessuale dovrebbe significare in primis libero accesso a questa. E perché l'aborto dovrebbe essere legato al controllo delle nascite? Da parte di chi? È una scelta individuale, non ha niente a che fare con l'organizzazione della società. La povertà poi può essere collegata anche all'aborto, ma va combattuta di suo, non perché è collegata ad esso, e rimane il fatto che oggi le donne sono libere di non essere madri perché non lo desiderano, e questa è anche una grande conquista culturale rispetto al ruolo rigido di procreatrici.
@@YasminaPani "Abbiamo assodato che la libertà di gestire il proprio corpo è inviolabile". E su questo fatto basilare sono pienamente d'accordo senza ombra di dubbio (bisognerebbe ricordarlo a quelli che da un paio d'anni vogliono obbligarci a v...).
Il fatto è che nel caso dell'aborto c'è di mezzo una parte terza, cioè il concepito, che sta all'interno del corpo della donna. Questo rende la questione logicamente irrisolvibile ("il diritto di gestire il proprio corpo si estende al corpo del concepito?"), ed è per questo che io considero il diritto all'aborto un "male minore" necessario, in quanto sarebbe sicuramente peggio - anche per il concepito - costringere una donna a terminare una gravidanza che non vuole assolutamente (diktat inaccettabile, deciso da chi, poi?), o farla abortire illegalmente.
@@andsalomoni in realtà anche a livello logico non si può risolvere se non dando precedenza alla donna, sia perché è lei che deve sacrificare il suo corpo per far nascere l'altro, sia perché lei è un essere umano fatto e finito, senziente e autocosciente, mentre l'altro no.
Hai fatto l'unica riflessione puntuale e esatta circa le parole di Pasolini, e, come sempre, non sei stato capito.
Ciao Yasmina, un mio professore mi ha detto che è sbagliato scrivere ” vado d’accordo con la mia famiglia e non ci litigo” perché il pronome “ci” risulta inutile. Mi ha anche detto che non è obbligatorio mettere l’accento alla terza persona del verbo dare perché ci sono contesti in cui si capisce se si tratta del verbo o della preposizione. È giusto ciò che mi ha detto?
Mi risulta difficile credere che un docente abbia detto una cosa simile, ma se lo ha fatto è un ignorante e dovrebbe fare un altro mestiere.
Farai un video su Luca Serianni? :(
Non saprei che dire, e non amo molto i panegirici!
@@YasminaPani va bene. Io in compenso ho imparato un nuovo termine: panegirico ^.^
Mi ha ricordato il capitolo di Realismo Capitalista di Mark Fisher, in cui osserva che il capitalismo lascia spazio nella sua narrazione all'autocritica, che permette ai consumatori dubbiosi o critici di sentirsi appagati e rendere sopite le vere, più feroci istanze rivoluzionarie.
Complimenti per il canale, contenuti preziosissimi
Grazie mille
Grazie mille di tutto da parte di entrambi.
Ciao Yasmina. Leggo dopo tempo questo contenuto che mi introduce ad argomenti che mi stanno molto a cuore.
Molti aspetti del nostro contratto sociale prevedono una maturità nell'affrontare alcune situazioni. Votare, sposarsi, usare un'arma ed anche abortire, dovrebbero essere affrontati con l'opportuna consapevolezza.
La difficoltà è che l'unico criterio adottabile in maniera obiettiva è l'età. A 18 anni si dovrebbe essere mediamente in grado di essere cittadini e gestire il proprio rapporto col contratto sociale.
Il matrimonio in sé non è un istituto giusto o sbagliato, una coppia dovrebbe affrontarlo intenzionalmente rispettandone il fine giuridico; poi le cosa vanno male pazienza.
L'aborto è estremamente delicato perché la norma specifica situazioni e limiti di applicabilità, e questo contorno è oggetto di "trattativa" nel contratto sociale che può nel tempo essere più o meno estensiva.
Il problema diventa la consapevolezza della gravità (nel senso delle conseguenze personali di lungo termine) della scelta, che non va fatta con leggerezza.
Io leggo l'avversione al consumismo di Pasolini e la sua posizione verso l'aborto (non come interpretazione autentica ma come mia lettura personalissima) come la carenza di consapevolezza che leggeva nell'evoluzione di quegli anni, come il comunismo di maniera, il radical chic, che massificava l'orientamento rivoluzionario in versione manieristica.
Il consumismo è certamente un fenomeno complesso (menomale che Pasolini non conosceva ancora il marketing, o meglio la versione "facile" di questo termine", altrimenti ne sarebbe stato un nemico con mio profondo dispiacere) che personalmente leggo nella spinta politica a dirigere le nuove generazioni verso modelli controllabili dal potere.
Da questo la completa distruzione dell'istituzione scolastica vista prima come parcheggio, oggi come funzionale all'integrazione senza competenze, le spinta a convincere queste generazioni a disimpegnarsi della politica, al tanto è tutto un magna magna e voi siete dei superficiali alla "meno di zero" (dai e dai li convinci).
Oggi la cultura potrebbe essere facilmente trasmissibile, ma manca il senso critico di affrontarla perché non ce lo ha insegnato nessuno.
Un cittadino consapevole affronta le cose in maniera intelligente ed è portato a non giudicare il prossimo in maniera definitiva, perché ogni vissuto ha una sua logica e di conseguenza una scelta coerente. Pur non avendo mai dovuto avvicinarmi nella mia vita all'ipotesi di un aborto per qualsivoglia motivazione, posso immaginare il conflitto interiore di chi debba affrontarlo; e se c'è gente che abortisce perché "fa figo" (ipotesi volutamente parodistica), mi spiace per loro.
Qui viene un po' fuori la maggiore differenza del nostro pensiero, in quanto tu sei comunista, io liberale; penso tuttavia che entrambi possiamo focalizzare i guai della società nel tradimento dei nostri modelli di riferimento, ed il problema del confronto culturale nell'associazione dei nostri modelli a propagande estreme del tipo "i comunisti si mangiano i bambini" e "i liberali difendono gli sfruttatori", e da qui non se ne esce.
Sono capitata qui dopo aver cercato l'altro video su Pasolini sotto al quale ho scritto il mio precedente commento e ti ringrazio perché, con questo video, involontariamente (indirettamente) mi hai chiarito un dubbio che avevo da anni sul modo di pensare delle persone che difendono l'aborto. Seguo questo dibattito in vari paesi da una vita e non ero riuscita a chiarirmi questo punto. Mi è sembrato anche molto utile il tuo intento di chiarire il pensiero di Pasolini e ti esprimi molto bene (a differenza mia, soprattutto quando mi registro in video). Nel caso possa interessarti, ti spiego quale fosse il dubbio che mi hai chiarito e ti accenno la mia opinione (che è un po' ampia e non facilmente riassumibile). Spero anche di riuscire a spiegarmi senza dover usare parole come provita e prochoice perché le ritengo tecnicamente improprie, quindi mi scuso se i sinonimi da me usati dovesse ro offendere qualcuno, non è mia intenzione e sono temi delicati per i quali difficilmente le parole risultano del tutto adeguate. Il mio dubbio era questo: non riuscivo a capire perché le persone a favore dell'aborto, e soprattutto gli attivisti legati alla propaganda abortista ufficiale, diciamo, sembrino non notare che, in questo momento storico (da circa 15 anni a questa parte, secondo la mia modesta percezione) i cattolici contrari all'aborto (mi riferisco letteralmente a questo gruppo, sapendo che esistono anche sia atei contrari che credenti favorevoli all'aborto) hanno dimostrato un'apertura mentale nuova e sorprendente, cominciando finalmente a riconoscere di non essere gli unici possibili detentori del discorso contrario all'aborto. Me ne ero accorta vedendo apparire in una manifestazione ipercattolica nel sud della Spagna (zona che si considera la più cattolica che esista, in cui ci sono ancora famiglie che mettono i nomi degli apostoli a un figlio dietro l'altro) un cartello con una frase di Gandhi. In quel momento ho chiesto delucidazioni a una vicina benestante, attivista cattolica con tre figli i cui nomi sono rispettivamente Jesús (Gesù), Maria e il nome di un papa (non me lo ricordo, quello del momento) e lei mi ha risposto candidamente che molte religioni e filosofie hanno buoni argomenti contro l'aborto, il che avvalora la loro tesi, e (con tutto il rispetto per lei come persona e come buona vicina) ho notato chiaramente l'incongruenza del fatto che me lo dicesse come se un atteggiamento così aperto alla collaborazione con altre fedi fosse una cosa normale da che mondo è mondo. Comprendevo che lei fosse molto inebriata dalla sua fede gioiosa e non cogliesse nemmeno il cambiamento in atto nella politica della chiesa, ma l'avevo notato io, e continuo a notarlo. Per quanto mi riguarda sono agnostica, mi afferro al dubbio e dubito persino della mia ombra, inoltre sono cresciuta tra atei anticlericali e, nonostante ciò, per svariate ragioni molto trasversali non mi dichiaro a favore dell'aborto (soprattutto così come viene gestito a livello pratico dalle istituzioni) e noto che riesco a dialogare più facilmente con gente come quella mia ex vicina (anche se ho avuto tre figli di tre colori diversi a cui ho messo il mio cognome, proibirei le campane e mi fa venire l'orticaria la figura di Gesù) che con gli attivisti a favore dell'aborto legale, che hanno un rifiuto totale nei confronti di chi non è a favore per ragioni non religiose. O mi bannano o mi trattano come una pazza da zittire assolutamente, e addirittura in alcuni casi l'estremista di turno ha cercato di farmi del male seriamente. Si è rigirata la frittata, i roghi adesso li accendono gli atei. Non credo assolutamente che la chiesa abbia delle buone intenzioni, sicuramente sta cambiando strategia per ottenere più consenso e magari avrà degli accordi diversi con gli altri poteri in gioco, ma dal basso, attualmente la situazione è questa. Anche tu che in generale dimostri di essere una persona intelligente e ragionevole, usi qui parole di carattere simil religioso come 'diritto sacrosanto' e hai un tono aggressivo nel bollare come 'stupidaggine' una parte del pensiero di un autore che ami. Ciò che mi hai chiarito è che la svolta dei cattolici non è che non l'abbiate notata, solo che voi la interpretate solo come una manovra di comodo e giustamente vi dà fastidio. Quindi ora ciò che vorrei che notaste è la vostra rigidità nella pratica di difesa dei vostri ideali, perché io non vorrei mai che i miei figli adolescenti e i giovani in genere si facessero condizionare da frasi tipo 'non dovremmo discuterne nel 2022!', come se l'anno avesse una valenza dogmatica e gli attivisti dei decenni scorsi fossero dei martiri che se li nomini invano ti fanno precipitare all'inferno. Voglio che i giovani ragionino magari con cognizione di causa ma liberamente, e soprattutto che rimettano tutto in discussione ad ogni minuto che passa, anche grazie a nuove scoperte scientifiche in futuro, oltre che a ragionamenti propri e sempre nuovi. E non certo solamente se a me conviene perché, con la vostra inflessibilità, non difendete un'idea che condivido, ma su tutto. Su tutti gli argomenti possibili. Desidero che tirino fuori idee e mettano in pratica soluzioni anche alternative a quelle che già conosciamo. Questo è il tipo di atmosfera in cui vorrei che potessero vivere.
I roghi non li accendono gli atei come noi ma le femministe che in realtà sono fanatiche credenti dei loro dogmi. In primis che la libertà della donna deve essere illimitata anche quando si tratta di uccidere un altro essere umano in grembo e temo fra poco anche fuori purché sia maskio 😊
la religione è utilizzata dagli abortisti come scusa e pretesto, per non avere argomentazioni giuridiche e così se la dicono e se la raccontano, in quanto l'abortismo è una ideologia, per cui gli abortisti sono convinti che ciò che è giusto o sbagliato esisterebbe in natura, come se esistesse un'entità superiore o divina o un'entità marziana per cui ciò che è gusto o sbagliato esista in natura, e non vogliono ammettere che sono ne sono a favore perché non riguarda loro essere uccisi. Se un essere umano può uccidere un altro essere umano, allora la legge non è uguale per tutto, perché uno ha un potere sull'altro
Ti ho scritto tanti commenti di approvazione e ti seguo con grande interesse. Ho molto amato e studiato Pasolini. Tutto giusto quello che dici ma, credimi, in lui non vi era solo una riprovazione per la manipolazione da parte del potere, attraverso la falsa “liberalizzazione” in quel momento attuata tramite l’introduzione dell’aborto. Certo vi era anche quella, ma Pasolini riprovava l’aborto anche per un motivo “sentimentale”, certamente hai ragione, non religioso. Era un uomo di grande sensibilità, pur nella fermezza delle sue prese di posizione, e su questo tema vibrava molto.
Credevo di averlo detto, ma è passato molto tempo da quando ho fatto il video
uno dei video più onesti intellettualmente e precisi che abbia visto sin'ora
Io ho visto anche dei poster di pro vita e famiglia con ina citazione di Pasolini sull aborto
Una roba indegna
Perdonami ma non ho capito il significato dell'abiura: in che termini ne parla Pasolini e a che cosa si riferisce? In quel punto del video c'è un taglio abbastanza brusco e penso se ne sia andata una parte di spiegazione.
Ad ogni modo, è impressionante quanto le sue parole siano più che attuali quasi cinquant'anni dopo, e mi piacerebbe sapere che ne penserebbe Pasolini se venisse a scoprire come siamo riusciti a monetizzare perfino la presenza dello spettro omosessuale (in inglese "queerbaiting", in italiano non so come si potrebbe tradurre, propongo "adescheccamento").
In sostanza Pasolini riteneva che gli italiani avessero rinunciato alla loro originaria giovialità e naturalezza (quella rappresentata nei romanzi di borgata) a favore dell'edonismo, che ne offre invece una falsa, posticcia. È a questo che si riferisce quando parla di "mutazione antropologica" degli italiani, che da sottoproletari e contadini sono diventati piccolo borghesi, non necessariamente perché si sono arricchiti, perché appunto è una questione culturale e antropologica più che di censo.
Nella frase sulla vita prenatale fa riferimento anche al volume Thalassa di Ferenczi, c'è infatti anche una chiave di lettura psicanalitica (il sognare di essere immersi nell'oceano ecc..) che in questo testo non tratta proprio perché, come precisa subito, di altro vuol parlare. Tuttavia, se non ricordo male, è una ragionamento che si trova altrove in altri scritti, forse anche in un altro articolo del '75.
Ne parla anche in alcune poesie
Noto come tu abbia sentito il bisogno di sottolineare più volte la tua personale posizione sull'aborto con un "ovviamente" che a me ha stonato rispetto al tuo modo di porti, schietto e orgogliosamente anticonformista. Perchè "ovviamente"? Forse anche tu ritieni che sia inaccettabile mettere in discussione l'attuale legge sull'aborto? Mettere in discussione nel senso di tenere aperto un dialogo sulla base dell'uso della ragione. Cos'è un dogma?
Che tu esprima la tua posizione personale sul tema lo comprendo, ma sembra che tu senta il bisogno di allinearti alla posizione prevalente per non incorrere nell'inevitabile linciaggio. Ecco: volevo sottoporlo alla tua attenzione...
Non me ne frega niente della posizione prevalente, l'aborto è un diritto che non può essere messo in discussione tanto quanto non può esserlo il diritto alla salute e all'istruzione. Non è che per essere intelligenti bisogna per forza essere contro tutto
@@YasminaPani
Mi sono imbattuto solo ieri con il tuo canale. Ci sono arrivato casualmente, proposto da RUclips, mentre guidando ascoltavo un podcast su Roscellino e il problema degli universali. Per lavoro faccio tutt'altro. Ho trovato spunti molto interessanti e condivisibili in ciò che ho ascoltato in alcuni tuoi video.
Mi pare di capire che il tuo sforzo sia anche quello di argomentare e dimostrare l'inconsistenza di molte posizioni all'interno della scuola mettendo in discussione luoghi comuni ed evidenze non ritenute più tali. Cito ad esempio l'uso dello schwa o il modo diffuso e oggettivamente errato di insegnare argomenti di grammatica latina che ho ascoltato ieri e di cui non ricordo la definizione. Come pure la visione riduttiva del povero Leopardi che la scuola ci propone da decenni.
Tu stai dunque contestando giustamente quella che molti oggi definiscono istruzione. Ciò che per molti è istruzione per te è distruzione. Ciò che per me è te è un'evidenza -la scemenza dello schwa- per altri è l'esatto contrario. Per questo spendi tempo ed energie per dimostrare con il cosidetto retto uso della ragione come stanno le cose. Con ciò nessuno potrebbe accusarti di negare il diritto all'istruzione. Semmai la tua idea di istruzione è a tratti diametralmente opposta a quella di altri.
Ora, non si capisce perchè l'aborto, che rientra nell'ambito della salute, non debba avere cittadinanza in un dibattito.
Non posso nemmeno dire che sia materia di fede perchè, almeno in occidente, anche questa è sottoposta al vaglio della ragione. Anche tu cadi nella trappola che vuole l'aborto intoccabile persino a livello di indagine. Questo non mina il diritto alla salute che infatti non è in discussione, non siamo d'accordo sull'idea di salute. Ma in questo ci dovrebbe soccorrere la ragione al pari dei medioevali che , ieri mi stupivo proprio di questo, non davano assolutamente nulla per scontato pronti a disputare su tutto.
Volevo metterti la pulce nell'orecchio perchè tu possa adottare anche su questa questione lo stesso metodo che usi su altri argomenti.
Il tuo è un tranello, anche abbastanza elementare: cerchi di accusarmi di mancare di spirito critico, di assumere un atteggiamento dogmatico nei confronti dell'aborto. Ma è come dirmi che non accetto dibattito sul tema della schiavitù perché affermo che essa non sia accettabile mai in nessun caso: non c'è alcun dibattito perché la società si è evoluta e ha raggiunto la fondamentale acquisizione che gli uomini sono tutti uguali e nessuno può metterne in schiavitù un altro. Lo stesso identico discorso vale per l'aborto: i dibattiti sono già stati fatti, la ragione ha trionfato insieme con la libertà.
@@YasminaPaniin realtà non mi interessa accusarti di niente ma solo farti cogliere una falla nella tua posizione che forse è solo istintiva e di tipo ideologico.
Interessante argomentazione la tua se non fosse che il paragone non regge affatto.
Paragonare i dibattiti su aborto e schiavitù mi pare una forzatura abnorme.
Quello sul secondo, che io sappia, non è più teorizzato ma forse ancora praticato, quello sul primo invece è apertissimo. Definirlo chiuso è un'affermazione del tutto arbitraria.
Infatti, senza scadere in inutili e deprecabile etichette, mi pare che siamo più di uno sparuto gruppetto di pazzi isolati a continuare a reclamare diritti anche per il nascituro, che sia ritenuto tale o altro non è argomento di questo scambio di vedute.
Cito a titolo di esempio una polemica, se non ricordo male della Cgil, di alcuni mesi fa per la quale si accusava la Sanità dell'eccessiva presenza di medici obiettori negli ospedali a causa dei quali non sembrava garantito l'accesso all'aborto. In realtà la polemica si è poi rivelata una bufala essendo stato dimostrato che in Italia l'aborto non è negato proprio a nessuno. Vero è che ci sono tantissimi medici obiettori.
Dunque, se vi sono obiettori fra medici, per non parlare di critici fra politici, filosofi e scienziati, ne discende che il dibattito è tutt'altro che chiuso.
La verità è che sono posizioni che tendono ad essere fortemente censurate dai media, non rappresentate, e dunque spacciate per bizzarre, minoritarie, oscurantiste, desuete, ecc...
Mi spingo oltre in un paragone che non vuole essere offensivo ma solo far riflettere: quando affermi "non c'è alcun dibattito perchè la società si è evoluta ed ha raggiunto la fondamentale acquisizione...i dibattiti sono stati fatti, la ragione ha trionfato insieme alla libertà" è, come indicavo all'inizio, un giudizio apodittico che sarebbe calzato a pennello sulla bocca dello stesso Hitler arringando la folla sulle leggi razziali e la superiorità della razza ariana. É così punto. In effetti.allora era indiscutibilmente quella la posizione prevalente o, detto alla Pasolini, del Potere.
In ogni caso, non ho nessuna aspettativa di ribaltare la tua posizione sull'aborto, ciò richiederebbe una riflessione più profonda non riducibile a una schermaglia dialettica sul web.
In un mondo di depensanti, da una che esercita la ragione come te e ama Dante e Leopardi posso aspettarmi una posizione più critica rispetto a quella della massa, consapevole che dubitare pubblicamente di certi temi espone a conseguenze quantomeno ..."scomode".
In sintesi, se non ho capito male, quando lo stato concede un diritto si arroga il diritto di amministrarlo. Togliendo ai cittadini la possibilità di utilizzarlo secondo la propria coscienza?
Se è così, può essere un interessante punto di partenza
Non ho capito, scusami!
@@YasminaPani Scusami, in effetti mi sono spiegato male. Quello che volevo chiedere è se Pasolini intendesse che, dal momento in cui un diritto viene riconosciuto e inserito nella costituzione, esso debba essere necessariamente disciplinato da una legge; la creazione e l'amministratore di quest'ultima è a carico dello stato, il quale elimina la possibilità degli individui di servisi del diritto, ossia lo spunto iniziale del processo legislativo, secondo la propria coscienza, portando così inevitabilmente ad un mero conformarsi alla norma. Una volta infatti che tale legge c'è non viene più incoraggiato quel pensiero critico e quelle prese di coscienza che hanno portato alla lotta politica per ottenere il diritto in questione. Esso in sostanza torna ad essere percepito come una delle tante norme sociali che la lotta originaria intendeva sovvertire.
Forse però sono andato oltre a ciò che Pasolini intendeva.
@@gianlucacomarella8878 sì, sei andato oltre, nel senso che lui questa questione non la pone!
@@YasminaPani ma é opportuno porla, perché é pur sempre un dato oggettivo e cruciale per la ns libertá.
Grazie ❤ per aver spiegato un concetto di grande complessità con grande chiarezza!
Grazie a te 🙂
Video magistrale. Come al solito direi.
Grazie mille
Comunque ti stimo profondamente dago che nei tuoi video ho notato una tua anali si lucidissima e molto acuta ed una grandissima profondità di pensiero, di valori e di spirito critico, sono fiero di te, anche se per opinione personale non concordo con alcune cose che hai detto. Sul fatto del calo demografico pure ha sicuramente detto un qualcosa di vero, dato che sostanzialmente non si fanno più figli ed il calo delle nascite è un problema reale. Poi apprezzo sempre questa tua analisi cruda e sincera di queste visioni e di questi fenomeni sociali. Sono sempre quelle che ammiro ed apprezzo maggiormente.
Anzitutto ti ringrazio per l'ottima divulgazione che fai qui su RUclips. Vorrei fare una nota a margine che ritengo importante riguardo all'opinione di Pasolini sull'aborto. Nella serie di articoli pubblicati al tempo nel settimanale "Il Mondo", rivolti ad un ipotetico ragazzo napoletano, Gennariello, e racchiusi nelle Lettere Luterane, ne figura uno dal titolo "Ancora sul tuo pedagogo" del 20 marzo 1975. Qui Pasolini riprende la polemica scaturita dal suo articolo sull'aborto e afferma di essersi pronunciato "contro all'aborto, e a favore della sua legalizzazione", anche se di una legalizzazione "prudente e dolorosa". Spiega poi il motivo per cui sente "con particolare angoscia la colpevolezza dell'aborto":
«Perché l'aborto è un problema dell'enorme maggioranza, che considera la sua causa, cioè il coito, in modo cosi ontologico, da renderlo meccanico, banale, irrilevante per eccesso di naturalezza».
C'è poi la conferma di quanto di personale fosse presente nel suo intervento:
«In ciò c'è qualcosa che oscuramente mi offende. Mi mette davanti a una realtà terrorizzante (io son nato e vissuto in un mondo repressivo, clerico-fascista). Tutto ciò ha dato al mio discorso, sull'aborto una certa «tinta»: «tinta» che proviene da una mia esperienza particolare e diversa della vita, e della vita sessuale».
Afferma infine di essere stato attaccato ingiustamente su questa "tinta" e non su ciò che affermava, concludendo così la sua tesi che il diverso sia "tollerato" solo se la sua diversità viene relegata al ghetto mentale a lui assegnato.
Senza alcun dubbio il pensiero di Pasolini si è evoluto fino a prima della tragica morte. Nelle 100 giornate di Salò denuncia una élite violenta che abusa di innocenti indifesi. Costringere a non poter esercitare il proprio credo (contro il senso religioso e tutte le religioni), costringere le proprie vittime a una perenne nudità, costringere alla masturbazione, inscenare matrimoni omosessuali a cui si obbligano le vittime e molto altro. Sin dal principio si dichiara ai rapiti che nessuno di loro uscirà vivo dal luogo dove sono stati condotti.
Personalmente ho sempre dubitato che la morte di Pasolini sia stata commissionata dalla elite denunciata nel film. Elite che lui conosceva bene e da cui probabilmente si era man mano allontanato.
Scusa. Non c'entra col video. Una prece per il Professore. Rip
Non mi sembra vero
Argomento complesso, impossibile entrare nel merito scrivendo un commento a un video. Grazie comunque per averci mostrato quanto il pensiero di Pasolini su questo tema fosse molto più complesso di come viene spesso riassunto, e per averci messo in guardia (ancora una volta) dai volgari manipolatori di citazioni colte. - A proposito di questo tema così divisivo, conosci il racconto "The pre-persons", la controversa distopia firmata dal visionario da Philip K. Dick in risposta alla famosa sentenza "Roe V. Wade" (quella che, come hai ben detto nel video è stata smentita di recente da un pronunciamento della Corte Suprema USA)?
No, non credo di averlo letto!
@@YasminaPani evito di anticiparti la trama, ma posso dirti che è un racconto veramente strano, scritto probabilmente per polemizzare sul tema "fino a quando si può legittimamente abortire?" - Ho la sensazione che se lo leggerai, anche per il modo con cui è scritto (in particolare l'interazione uomo-donna) potrebbe uscirti un po' di fumo dalle orecchie. Però, come dicevi tu stessa nel video, non è detto che un grande autore abbia scritto sempre cose eccezionali, non è detto che riconoscerne la grandezza e l'originalità significhi condividere tutto ciò che ha scritto.
Yasmina, faresti la recensione di "La Signorina Nessuno" di Giorgia Soleri, per farci spaccare dalle risate?
Preferirei non darle altra attenzione oltre a quella spropositata che già riceve!
Opinioni ingiustificabili ? Una opinione cattolica, cristiana, umanistica è "ingiustificabile" 🙄 ???
Sì
Poi trovo parecchio buffo e singolare che lui parli di morale sessuale nonostante quella che sia stata la sua condotta di vita sessuale.
Non vi è alcun dubbio che una rappresentazione poetica della realtà può essere molto complessa, da questo non segue automaticamente che il discorso di Pasolini sulle libertà personali viene sminuito dalla normalità in quanto restrittiva rispetto alla libertà sessuale. Impostato in questo modo il discorso, non è la mancanza di libertà sessuale che diventa un problema ma la mancanza di normalità, senza cui si finisce a legittimare una concezione postmoderna della realtà, dove il normale sparisce e ogni forma di ragionamento diventa complémentaire ad una diversa forma di vedere le cose, come la fede nella provvidenza e la cazzo di verità assoluta come quella della velocità della luce.
Tu mi fai morire, la penso esattamente come te su ogni singola parola.
Arriverà qualcosa su cui non concorderai :D
A lato questa interessante lettura, volendo fare una riflessione più generica sull'atto di prendere come testimonials di una certa idea (o ideologia) un personaggio di rilevo del passato senza assolutamente prendere in considerazione il contesto storico di quando e' vissuto, le sfaccettature che questa persone poteva avere, i lati chiari o scuri (giusto per fare un esempio Einstein, genio della fisica teorica assoluto, ma discutibile compagno di vita) o più semplicemente come tutti noi non sono persone infallibili in ogni campo. Per qualche motivo che non conosco si persegue questa forma di idolatria che arriva fino a travisare completamente il pensiero di certe persone nella storia per portare acqua al proprio mulino e legittimare le proprie idee. Ma lo sappiamo che viviamo nel paese in cui "... aveva fatto anche cose buone".
Ho letto l'articolo, che Lei cita, diverso tempo fa e anch'io, come Lei, ne ho colto il tentativo di riflettere su argomenti diversi. Io, per esempio, ne ho colto il senso di ineluttabilità di deresponsabilizzazione del coito. Mi è anche parso che Pasolini temesse che la legge potesse portare ad un "costume" dell'aborto, ad una pratica usuale. Pasolini, uno degli artisti più fulgidi che abbiamo avuto negli ultimi secoli, credo non abbia notato una cosa fondamentale sulla quale in realtà tutti dovremmo avere un pensiero chiaro: la legge 194 non interviene sulla moralità o l'immoralità dell'atto di abortire. Ma garantisce a tutte le donne, ove con l'aiuto del medico o della struttura lei non convenga ad altra soluzione, la possibilità di ABORTIRE IN SICUREZZA. A mia opinione, tutte le discussioni riguardo a definirsi proaborto o antiaborto, sono assolutamente fuori tema. Persino l'opinione di Pasolini lo è. Per quanto sia assolutamente importante rendere conto di ciò che dice sulla società dei consumi e la nevrosi del sesso.
Piccola postilla, la legge 194 non è pienamente attuata, in quanto ogni struttura incaricata dalla regione DEVE provvedere, nonostante il personale obiettore, a garantire l'espletamento del servizio.
Concordo
Molto interessante, grazie. Non conosco Pasolini. Il suo primo punto è davvero illuminante.
Secondo me il secondo non è così ridicolo però. Fare figli significa avere una società con una età media più bassa, più giovane, meno stanca. Quindi non solo più produttiva, magari questo non è importante per alcuni; ma soprattutto una società più propensa al rischio e al volere cambiare se stessa. La rivoluzione la fanno i ventenni, non i quarantenni borghesi.
Non credo sia proprio quello che intendeva Pasolini, ma vabbè. :)
No, non intendeva questo! Che i giovani servano è fuor di dubbio, ma dire che non facciamo figli perché abbiamo l'aborto è assurdo :)
In Italia oggi non si fanno figli perchè siamo in un sistema di m****.
Se cani e gatti potessero rendersi conto della situazione, neanche loro farebbero più cuccioli.
La gente non fa figli perchè si guarda attorno e pensa: "Dovrei mettere al mondo qualcuno in questa situazione da schifo?"
Si e no... avere solo figli
come " ricchezza" è imho fõĺĺë... Pasolini aveva poca acutezza mentale. Inoltre quando Pasolini parla di identità di un popolo non fa altro che attaccarsi alle solite cavolate nazionaliste . Imho.
Quello che dici consente una lettura molto più profonda del pensiero di Pasolini. Però temo che qualche pro-vita più colto, leggendo questo brano, condivida in toto anche il discorso politico-sociologico: spesso si pongono proprio in contestazione di un sistema che ci obbliga a comportarci in un determinato modo e anzi una delle loro bandiere è proprio quella che certifica il loro essere anticonvenzionali e Pasolini qui può essere assunto con più forza (certo non nella legittimazione paradossale del sesso e dell'affettività omosex a fronte del diritto di aborto).
In ogni caso, io amo moltissimo il Pasolini saggista: mi sembra che proprio il suo essere poeta gli conferisca una forza visionaria e lucidissima (quella che anche tu sottolinei), che è trascinante anche a dispetto di qualche argomento più banale.
l'aborto no è un diritto, a meno che il diritto esista in natura per cui dovrebbe esistere un'entità aliena o divina che aleggia nell'universo. Il termine aborto è già una granda caz*ata, dal momento che non si può abortire un qualche cosa che esiste. non si può abortire un essere umano (lo si uccide), come non si piò abortire un oggetto (provi a prendere un sasso e ad abortirlo), si abortisce un'idea, un progetto. Si abortisce il lancio di un missile (non il missile). Ciò sta a significare che chi utilizza tale termine peraltro antigiuridico ragiona come i terrapiattisti, per cui ciò che non si vede non esiste. Il che è frutto della cultura che ci è sempre stata imposta per cui diciamo che taluno è venuto al mondo con riferimento al momento della nascita (come se prima o il giorno prima di nascere non esisterebbe nessuno o il feto non esisterebbe, ma si troverebbe in un metaverso). Il termine aborto utilizzato da chi non conosce la linguistica non lo troviamo infatti nella L 194, per la quale l'interruzione della gravidanza con conseguente MORTE del prodotto del concepimento (essere umano), consiste un una necessità della quale ne sono elencati alcuni casi. Se fosse un diritto non esisterebbe la Legge, che nel nostro caso è una legge secondaria, in quanto ciò che non è vietato è già consentito. Non vi sarebbe bisogno di una legge che mi dice che posso schiacciarmi un brufolo, in quanto la legge secondaria è per sè limitazione di libertà. Quindi cominciamo a non utilizzare più termini come aborto o diritto, a meno che qualcuno sia convinto che il diritto esista in natura, e che quindi esista un'entità aliena o divina che stabilisce ciò che è giusto o sbagliato, ma questo non rientra nel nostro sistema di diritti che è chiamato appunto diritto positivo in contrapposizione alle ideologie.
Io non vedo nessuna connessione tra il fatto che Pasolini fosse gay (ammesso che lo fosse veramente, cosa non comprovata a quanto ne so) e la sua impossibilità di essere contrario all'aborto: sono cose che non c'entrano nulla l'una con l'altra, ma hai voluto cercare questa connessione inesistente per farci un video. Permetti che uno sia contrario a quello che gli pare, o serve la tua autorizzazione? ciao
Non comprovata? 😂 Direi che ti mancano le basi minime per intavolare una discussione su Pasolini con me
@@YasminaPani giustamente hai evitato di rispondere nel merito e nicchi su un dettaglio del tutto secondario. Sai cosa ti manca rispetto a Pasolini? il cromosoma Y...che vuoi farci, evidentemente era destino. Apriti onlyfans forse qualche spicciolo in più lo rimedi. ciao
Pure misogino! Altro?
@@YasminaPani tu sei la promozione vivente della misoginia, col tuo modo di porti saccente e arrogante; sai come si scriveva una volta sulla vetrina di certi locali: per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno.
Si penso che nel mio intimo condivido il pensiero di Schopenauer, ma ormai non esistono più donne almeno in occidente, siete dei mezzi omuncoli e infatti mi rivolgo a sudamericane, asiatiche e slave che sono parecchie spanne sopra, sopratutto le asiatiche e le slave; mettiamola così, detesto le vagino-munite europee italiche in primis, definirvi "donne" sarebbe come definire furbi i dosati covid, le donne sono ben altra cosa per fortuna
La differenza tra maschio e femmina è genetica, sono scoperte piuttosto vecchie credevo che ormai tutti se ne fossero fatti una ragione e invece a quanto pare a te questo dettaglio è sfuggito. Istruisciti, male non ti farà se non forse al tuo ego; ovviamente hai evitato di rimanere nel merito, non che mi aspettassi qualcosa di diverso. Ciao Y-less
Fai un discorso molto contorto, ti rode tanto che Pasolini avesse delle ragioni x non accettare l'aborto ;e dire che certe ragioni vanno prese un po' così perché era un poeta...bah, certo che era un poeta, ma anche un notevole Pensatore, filosofo e critico della società schiava del consumismo.
Mi rode? Pasolini aveva palesemente torto, le sue argomentazioni non stanno in piedi, e soprattutto, come ho detto, non erano nemmeno argomentazioni contro l'aborto di per sé. Non devi certo venire a spiegare a me che era un notevole pensatore, ma non era un sociologo, non era uno psicologo, non era un medico, quindi la sua opinione sull'aborto non è che valesse più della mia o della tua. Era una riflessione interessante e degna di essere letta, ma nulla di più, e non aveva il valore di un trattato scientifico.
@@YasminaPani Consiglio di stare attenti a dare valore alla "scienza a prescindere" su argomenti etici. La scienza non sa NULLA della coscienza, eppure dice che un embrione o un feto non sono coscienti non avendo un cervello del tutto sviluppato. Però ci sono persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno, c'è anche chi ricorda il momento in cui è stato concepito. Capisco che tali affermazioni suonino ridicole a una mente scientista, ma un atteggiamento più saggio sarebbe di non giudicare col metro dell'oggettivismo ciò che non vi rientra.
Comunque era un grande pensatore, pensa solo all sua critica alla società dei consumi, fatta con così lungo anticipo, figurati se vivesse oggi
@@andsalomoni su un argomento come l'aborto non può che essere la scienza a dare la risposta, dato che l'etica ci lascerebbe nel dilemma irrisolvibile di quale vita conti di più, se quella della donna o quella del feto. La scienza ci dice che il feto non ha autocoscienza e quindi non è una persona, ed ecco dunque che qualsivoglia dubbio di natura etica può andare a farsi benedire. Le persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno o il concepimento sono, perdonami, degli stolti, che si sono convinti di qualcosa che è impossibile.
@@YasminaPani Scusa il ritardo nel rispondere, ma ho il computer in panne.
"La scienza ci dice che il feto non ha autocoscienza e quindi non è una persona, ed ecco dunque che qualsivoglia dubbio di natura etica può andare a farsi benedire". Come può la scienza essere certa che il feto non è cosciente, essendo la coscienza pura soggettività? Solo il feto può sapere se è cosciente o meno. I praticanti di meditazione possono accedere a stati di coscienza cui il cervello è misurabilmente inattivo (e quindi secondo la scienza dovrebbero essere incoscienti) ma loro rimangono consapevoli (fortunatamente c'è qualche neuroscienziato che si dedica a fare ricerche su questo tipo di situazioni).
La scienza oggettiva non ha alcun potere di giudizio sulla soggettività, per definizione stessa di "oggettivo" e "soggettivo", questo dovrebbe essere chiaro e lampante a chiunque sia in grado di ragionare.
"Le persone che ricordano il periodo passato nel grembo materno o il concepimento sono, perdonami, degli stolti, che si sono convinti di qualcosa che è impossibile". Mi spiace dover leggere una simile asserzione, non per il contenuto ma per il tono, che giudica stolto chi vive in un paradigma che non è quello da te adottato. Il Clero giudicava allo stesso modo gli "eretici".
Chi, praticando una disciplina, riesce ad accedere al ricordo di stati di coscienza prenatali e pre-cerebrali, non è uno stolto, ma qualcuno che riesce a fare ciò che a te ed alla "scienza" SEMBRA impossibile o senza senso. Continuo a essere d'accordo con te su quasi tutto quello che dici nei tuoi video, ma la posizione che sostieni qui ti qualifica come "credente nella Scienza", non come persona capace di pensiero critico.
ho letto che lei è un'insegnante di linguistica, e a quanto pare non conosce l'italiano, utilizzando il termine ABORTO che già non si trova in alcuna legge italiana (es L 194 che parla di interruzione della gravidanza con conseguente MORTE del prodotto del concepimento, che per la scienza è un essere umano). Non si abortisce un qualche cosa che esiste, non si abortisce un essere umano come non si abortisce un oggetto, altrimenti le chiedo di prendere un sasso e di fare un video nel quale Lei dà dimostrazione di abortire un sasso. Si abortisce il lancio di un missile (non il missile) e una volta che è lanciato si INTERROMPE il viaggio del missile (non il missile), e di fatti la stessa L 194 parla di interruzione della gravidanza con conseguente morte del concepito. A quanto pare Lei ritiene che cambiandone il nome in aborto questo non sia più un omicidio (omicidio quale uccisione di un essere umano ad opera di altro essere umano). Lei poi parla di diritto, come se il diritto esistesse in natura (il giusnaturalismo è finito e disconosciuto secoli orsono), quando la stessa L 194 non parla di diritto (ma di stato di necessità che quindi sarebbe un'esimente), per cui le chiedo come può affermare che una donna possa avere ed esercitare un tale diritto se essa stessa viene uccisa prima di nascere. Uccidere un essere umano è un omicidio, e sostenere che sia legittimo uccidere un essere umano per un fatto di cui non abbia colpa è razzismo. Ritengo che lei sia un' embriofobica #stopembriofobia #stoprazzismo
Embriofobica non me l'aveva ancora detto nessuno 😂
ho visto alcuni suoi video, e devo dire che è una persona razionale, e che comprende il principio di uguaglianza e di non discriminazione, ma i commenti che ho letto in questo suo video, comprendo che secondo lei esisterebbe un'entità divina o aliena per cui ciò che è giusto o sbagliato esisterebbe in natura e/o sarebbe dettata da questa Sua entità divina, che a quanto pare aleggia nell'universo (mi dica dove si trova!!!), per cui esisterebbero esseri umani di sere A e esseri umani di serie B se i primi possono uccidere i secondi. Mi chiedo dove si trovi questa entità divina, magari con un super telescopio orbitale possiamo scovarla. Ciò che è giusto o sbagliato non sta scritto da nessuna parte, quindi in questo suo post lei segue solo un'ideologia che trova origine solo nella psiche umana @@YasminaPani
@@YasminaPani quindi Lei sostiene che il diritto esista in natura, ovvero che esista un'entità divina, un dio o un'entità aliena per cui che è giusto o sbagliato esisterebbe un base a questa sua divinità?!
Pasolini può essere apprezzato tanto come poeta, ma sia le sue scelte di vita che quelle politiche sono state molto discutibili, sopratutto e rivalutate con gli occhi di oggi.
Questo anche perché negli anni in cui lui sviluppava queste opinioni, faceva questo in un contesto estremamente ideologizzato e in cui si sapeva anche poco di cosa succedeva nel mondo a parte le varie narrative.
Godiamoci la sua produzione artistica, di tante sue opinioni se ne può fare a meno.
Era un intellettuale, le sue non sono semplicemente opinioni ma veri e propri saggi che vale la pena leggere
La Fallaci antiabortista? Ho appena visto un dibattito in cui dichiarava l esatto contrario...
Eh, ma siccome ha scritto "Lettera a un bambino mai nato" e la gente è scema, viene presa per antiabortista
Mi sono imbattuto adesso in questo canale, davvero apprezzabile nel merito del suo specifico, e sono rimasto attonito soffermandomi su questo video, che espone bene un pensiero ma oppone una precomprensione sull'argomento che per metodo stona rispetto allo stile di altri interventi. Per combinazione, stavo reagendo ad una sua nota volendo dare un accento che, poi, scopro simile a quello del commento in cui mi imbatto qui sotto. Allora forse vale proprio la pena di comunque proporre quel mio apporto, nonostante sembrerà che voglia non più che rincarare quanto già segnala il commento precedente il quale poi non sembra esser risultato comprensibile. Ma allora, mi limito ad arguire che non propendo a credere che lei davvero non capisca quel poco che il commentatore le sottoponeva, quanto invece ritengo che si riservi di rigettarne la provocazione. Mi perdonerà se io invece mi ritrovo mio malgrado a volergliela ripresentare. In pratica, su di un piano crudamente fattuale, non pare verosimile che il diritto all'aborto sarebbe un dato acquisito dalla prevalenza pervasiva dell'orizzonte mondiale, per quel semplice motivo del fatto che la realtà africana la quale fra l'altro è chiamata dai progetti delle nazioni unite a sostituirci nella stirpe, non ammette essa affatto una normalità dell'aborto. E dunque, il globalismo mondialista con una mano ci rende radical chic ma con l'altra ci sospinge verso una eterogenesi dei fini che mi stranisce lei rigetti di cogliere. Se crede, mi aiuti a capire la ragione profonda di questa sua anestesia sul fenomeno in questione. Da parte mia aggiungo solo che un ampiamento di paradigma glielo si potrà invocare solo se su tutta una linea: non si potrà in effetti riaprire la questione sull'aborto a meno che, però, non si rimetta in questione tutto l'impianto del ripudio della civiltà dell'onore a favore di quella dei diritti soggettivi. Assurdo aspettarsi che la donna e madre debba farsi implicitamente carico di una gravidanza non desiderata se non imposta, quando poi che parimenti si escluda anche solo di tollerare o depenalizzare la vendetta del suo onore. E tuttavia, guardando appena oltre il crepuscolo del nostro post-occidente woke, forse tragicamente e malauguratamente è tutt'altro che da escludere un così tale cambio di paradigma come che prossimo venturo. O no? Lei ha un'idea a riguardo?
Il fatto del potere che ci sta manovrando e dei mass media e del consumo era una fissazione sua ne parlava quasi ovunque ed in qualunque ambito.
Sì, come ho detto sono riflessioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni della sua produzione
Anche a sproposito, a mio parere
17:30 "No all'aborto perchè è uno dei modi in cui il potere si impossessa dei nostri corpi".
Pienamente d'accordo.
Basta vedere in USA, dove è consentito l'aborto AL NONO MESE e gli organi dei BAMBINI così soppressi vengono venduti ai laboratori di ricerca biologica.
Mi spiace, ma pur essendo favorevole al diritto all'aborto per le donne che SUBITO (non al non mese) decidono di non volere un figlio ("rimaste" incinte per motivi che non discuto - si va dallo stupro alla semplice negligenza...), nel momento in cui il diritto all'aborto viene strumentalizzato per predare organi a bambini che vengono uccisi pochi giorni prima della nascita (e qui si tratta di semplice assassinio), la sentenza della Corte Suprema USA mi dà sollievo - oltretutto non viene vietato l'aborto, ma viene solo lasciata la decisione alla legislazione dei singoli Stati, semplicemente l'aborto non viene considerato un diritto costituzionale - neanche in Italia lo è, il diritto all'aborto non è in Costituzione, ma abbiamo lo stesso una legge che lo consente, accadrà lo stesso negli USA, ogni Stato avrà leggi che lo consentono o meno.
Senza polemica, c'è qualcuno che considera l'aborto un "diritto umano inalienabile"? Io lo considero, se attuato correttamente, un "male minore".
PS - con la certezza che questo commento verrà rimosso dall'algoritmo di youtube.
Oggi le teorie femministe dicono che l'aborto è uno strumento di controllo del corpo femminile. Quindi tutto il contrario. Ma non so se Pasolini avesse a cuore il tema dei diritti delle donne.
Scusa eh, ma non mi risulta proprio che l'aborto negli USA sia consentito anche fino al nono mese. Se magari mi riporti un testo di legge (statale, ovviamente, che per ora la materia non è regolata da legge federale)...
Che poi, sulla questione del diritto costituzionale: la giurisprudenza costituzionale (come la chiameremo noi, visto che la Supreme Court è più una corte di ultimo grado a livello federale) era da sempre pressoché unanime nel ricavare il diritto all'aborto da alcuni emendamenti della Costituzione americana (per esempio il quinto e il quattordicesimo): la sentenza recente ha fatto scalpore proprio perché le ragioni alla base di questo overruling erano sostenute da pochi in dottrina e giurisprudenza (tra cui il fu Nino Scalia).
@@myrmidon7 Non è consentito in generale, ma in alcuni Stati lo è. Sono state fatte inchieste giornalistiche sull'argomento (tranquillo che su youtube non appaiono), e si tratta di vero e proprio traffico con tanto di tariffe.
Sono andato a vedere i due emendamenti che citi. Non vi trovo alcun nesso con l'aborto.
Come fa una sentenza del genere a dare sollievo io non riesco proprio ad immaginarlo.
Se l'attuale legislazione ha dei buchi (tutti da dimostrare, fonti please), allora la soluzione non dovrebbe essere colpire il diritto di aborto in quanto tale, a livello macro, ma intervenire puntualmente laddove vi sono problemi.
@@artelquessir Le fonti non te le posso linkare, nè posso nominare fonti, perchè youtube rimuoverebbe immediatamente il commento (mi è già successo un'infinità di volte), in quest'epoca di censura bisogna darsi da fare per trovare le notizie, oppure ti affidi ai "professionisti dell'informazione" o ai debancher, a ognuno il suo.
In USA, dopo la sentenza, ogni Stato deciderà se permettere o vietare l'aborto, ed in che termini. In Italia è lo stesso: nella Costituzione non è menzionato alcun "diritto all'aborto", ma abbiamo una legge che lo consente, quindi non vedo proprio il motivo di tutto questo chiasso.
Il motivo del sollievo è spiegato chiaramente nel mio primo commento, se lo hai letto, non devi immaginare proprio niente. Se non credi che tale traffico esista, puoi fare due cose: cercare in rete notizie al riguardo (da chi ha indagato su ciò - ripeto che se cito fonti mi cancellano il commento), o continuare col sonno ideologico. La scelta è solo tua.
Interessantissima la riflessione
Il suo discorso ha senso per il suo periodo, o quello appena dopo la legalizzazione dell'aborto, ho visto video di donne di quei tempi che dicevano di aver abortito anche 2, 3 volte (rischioso per la propria salute), probabilmente perché ai tempi i contraccettivi erano usati pochissimo e le donne dovevano fare i conti con le conseguenze. Il numero di aborti nel tempo è calato e continua a calare anche nel 2022, grazie all'informazione verso i giovani e ora l'aborto è davvero utilizzato in casi eccezionali, ed è sacrosanto.
Un bel film, del 1965, è "Io la conoscevo bene" con Sefania Sandrelli, in cui viene mostrato come poteva venir considerata la donna all'epoca (e si parla anche del'aborto).
Il suo discorso in realtà era sbagliato e basta, perché comunque lui l'aborto non lo avrebbe legalizzato, e questo è inaccettabile!
@@YasminaPani Non l'avrebbe legalizzato perché è un assassinio. E come tale non può essere legalizzato. Poi volare basso che le mosche fanno solo muovere le orecchie agli elefanti. ;)
@@andsalomoni Beh in realtà il film mostra anche molto di quanto lei voglia essere protagonista dello stesso sistema prima ancora che vittima. Comunque ottimo film. La parte dove lei pulisce la camera prima di rispondere alla telefonata con in sottofondo mani bucate di Sergio Endrigo mi ha sempre dato un piacevole senso di malinconia.
A prescindere da Pasolini e dall'aborto... Mi mancano i video dalle spiagge sarde :) Considerata la stagione... ;)
Condivisibilissimo e profetico
Direi che il pensiero di Pasolini sull'aborto sia incontorvertibile, lui dice tanti motivi per essere contro l'aborto. Per me è interessante perchè di per sè l'aborto è sbagliato non perchè sei credente ma indipendentemente dalla fede. Direi che ppp ne fa una lettura sociologica.
Ma rimane un discorso sulla sua contrarietá all'aborto: non bariamo!
L' ho visto quel video di cui parli.
Quale? Non ricordo di aver citato un video, sono fusa
Domanda: cosa ne penserebbe Pasolini di onlyfans?
Non amo queste domande perché non trovo giusto ipotizzare il pensiero di una persona morta che non può ribattere.
Per esempio sono sempre stato d' accordo con lui sul potere dei mass media ed anche sui consumi ed appoggio pienamente il fatto di incentivare la classe piccolo borghese. Mi fai morire quando hai detto poverini, sei troppo pucciosa ed unica quando hai detto sono rimasti negli anni 70'.
No... Pasolini era essenzialmente un luddista... grave che si scagliasse contro lo scorrere incessante del tempo... imho.
Commento fazioso. Una persona puo dire 100 cose sbagliate e 10 giuste. Bisogna riconoscere cio che e giusto, indipendentemente dalle posizioni politiche. Pasolini era innanzitutto una persona, prima di essere un poeta omosessuale.
Fazioso? Ma dove?
Pure sul coito quella pure è un modo di pensare assolutamente vergognoso e retrogrado. Tuttavia c' è qualcosa di autentico e veridico in quello che poi è accaduto anni dopo.
Perché?
@@YasminaPani capisco perché ha parlato di figli maledetti, ma era suo pensiero assolutamente distopico e non mi risulta attinente con il reale che questo sia mai stato usato come strumento sociale o almeno non come lo intende lui. Sugli aggettivi retrogrado e vergognoso mi riferisco a quanto ha detto che i figli nati sono maledetti, anche se ho capito dal tuo discorso a cosa alludeva sai carissima Yasmina.
@@lorenzo38920 guarda che maledetto non è mica un insulto, e non rappresenta come vede lui i nuovi nati, ma come li vede la società. Significa che non vengono visti come un dono ma come un problema.
Condivido quello che hai detto su questo scritto di Pasolini. E' impossibile comprenderlo se non si conosce la visione complessiva che Pasolini aveva della società dei consumi e della disumanizzazione che, a suo parere, la caratterizzava. Ho scoperto da poco il tuo canale, uno dei più interessanti di youtube, complimenti.
Grazie mille 🙂
Sono d' accordo in parte con quello che dice, ma c' è un che di sessista e razzista in quello che dice sai carissima Yasmine.
Razzista?
@@YasminaPani un po' sì, l' ho letto anche io quel articolo.
@@lorenzo38920 eh spiegami in che modo sarebbe razzista
@@YasminaPani nonostante sia da capire io penso che sia in un certo senso razzista anche etichettare una categoria sessuale diventato steriotipo come criminale. Lo stesso fatto di criminalizzare la normalità nonostante quello che ha subito è un pensiero in un certo senso razzista, dato che significa comunque discriminare chi era diverso da lui. Che la concezione di omosessualità come crimine o malattia è un' aberazione in se su come era intesa, ma non giustifca ciò che ha detto per me.
@@lorenzo38920 il razzismo è la discriminazione sulla base della provenienza geografica e dell'etnia, non c'entra nulla qui. E lui non sta dicendo che essere eterosessuali è da criminali, sta parlando di come la normalità sessuale viene imposta, e rappresenta dunque una violenza. È un discorso complesso che tu non hai compreso e che leggi come se fosse un post su Facebook, scusami.
Magari mi é sfuggito qlcosa perché stavo cucinando, peró nemmeno nei commenti trovo alcunché sul fatto che la propaganda gender oggi ha tutte le caratteristiche nefaste , quelle sociologiche e politiche, che PP attribuiva all'ortodossia etero. PP secondo voi sarebbe favorevole al delirio gender ?
Preferisco non fare ipotesi su cosa penserebbe Pasolini
Io ti adoro,davvero. ❤️
❤
probabilmente della nascita
?
@@YasminaPani hai partecipato a qualcosa concernente il centenario della nascita, non della morte, di pasolini
Intanto beccate sto mi piace sua fiducia. Stasera, con calma, me lo godo!
Grazie ♥️
L'omosessualità è parte della natura, è parte della normalità.. Tra gli animali tanta omosessualità. ciao.
Utilizzo del secondo canale.
Molte noie evitate.
✌🏻
Basta usare il preservativo, non ci vuole molto.
Ho una vagina, non vedo perché non dovrei godere anche attraverso di essa.
@@YasminaPani
Peccato.
Molti dimenticano quanti problemi si risolvono col culo.
@@dan6506 non è che si debba usare solo l'uno o l'altra eh
@@YasminaPani
Okaay (confuso)
Stiamo ancora parlando di come evitare una gravidanza.. vero?
Ti dà fastidio eh che esistano teste pensanti contro il progressismo dei consumi.
Centrato in pieno il senso del video 😂
@@YasminaPani centrato in pieno il senso di Pasolini 😂
@@lordbeerus6384 Non so se eri ironico o meno, il punto è che hai perfettamente ragione. Se si parte dal presupposto che il progressismo dei consumi, come lo chiami tu, abbia sempre ragione, non si va molto avanti con il discorso.
@@igor-d.6008 eh, ma il punto è che Pasolini era contrario, ma si cerca sempre di ridurlo a una macchietta.
Quello che alcuni pensano Pasolini abbia detto: vietato abortire ❌
Quello che ha detto veramente: vietato scopare ❌
Uhm, no 😁
Da ragazzo si giocava per la strada con tanti amici, c'erano poche auto. Ricordo per le strade tante donne con carrozzine, a volte per gemelli. Ora a 70 anni per le strade vedo tutti anziani.
Fra 100 anni degli italioti non si conoscerà nulla, fantasmi...
Si penserà a noi come noi pensiamo degli etruschi.
Saluti e figli maschi : così si salutavano i grandi una volta ; ora cominceremo, chissà, ad augurarci solo una serena morte.
Bel passo avanti!...
Chi se ne frega se quelle donne magari non li volevano quei figli e sono state indotte ad averne.
Fino a qualche secolo fa le infrastrutture venivano costruite in tempi celeri e in modo perfetto, grazie alla manodopera costituita da schiavi...ora invece dobbiamo assumere gente pagandola e garantendo loro diritti lavorativi, che schifo! ah, i bei vecchi tempi.
@@giovannisardisco4541 E anche del fatto che se avessimo continuato così ci saremmo estinti per ben altri motivi.
@@mariapittalis2147 ha mai pensato che i suoi genitori si amassero e per questo è nata lei?
Che bei tempi quando gli italiani sentivano normale "il calore della famiglia" ed erano orgogliosi di essere all'altezza di formarne una.
Giorgio Gaber cantava "Come è bella la città...".
@@giovannisardisco4541 Tu sai se una donna voleva o non voleva i figli che ha?