Magazzino 18 - il finale

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 9 фев 2017
  • il finale da brividi di magazzino 18..
    "Scende la notte e si abbraccia il silenzio
    sul Porto Vecchio si affaccia la luna
    su questa terra che tutto comprende
    che tutto perdona…
    Io non ho un nome, potrei averne cento
    come le vittime di questa storia
    io porto il nome di chi non conosce
    nessuna vittoria…
    Non è un’offesa che cede al rancore
    non è ferita da rimarginare,
    è l’undicesimo comandamento:
    «Non dimenticare»…

Комментарии • 37

  • @lucreziaambruoso8886
    @lucreziaambruoso8886 3 года назад +12

    Una gaffa da me fatta mi trovavo a Trieste dove mi recco più volte per affetto ,una signora con avanti nei anni mi da il buongiorno io contracambio e lei mi chiede di dove sono ,gli rispose del sud,e voi chiesi : di Istria .io le disse quindi è slovenia,lei mi disse tutta arrabbiata sono Italiana e Istria é ITALIA e mi raconto tutto il vissuto . Fu una gaffe ma senza quella gaffe non avrei mai conosciuta un esula dal vivo e dal vivo raconto.grazie signora di avermi raccontato la vera realtà.😘😘😘😘😘😘😍😍😍😍😍😍

  • @wladimirmatesic2806
    @wladimirmatesic2806 3 года назад +9

    Quando Verità, Storia e Poesia si incontrano in un abbraccio liberatorio che riconcilia... capolavoro di respiro universale, epico che ci porta per mano a guardare con con coraggio a quello che veramente è stato: ricordare è la migliore garanzia per non ripetere. Mai più oblio!

  • @MrGaccio
    @MrGaccio 11 месяцев назад +4

    Davvero un ricordo straziante. la mia POLA

  • @francoromagnoli5673
    @francoromagnoli5673 3 года назад +4

    Bravo Cristicchi, bellissima sensibilità e umanità. Ha tutto il mio sostegno e affetto per la disavventura a Scandicci. Io sono toscano, e mi vergogno di tanti miei corregionali, miserabili e infami!

  • @fiorellasemprini3056
    @fiorellasemprini3056 4 года назад +6

    Che meraviglia quanta delicatezza

  • @mariosantarossa6910
    @mariosantarossa6910 2 года назад +3

    Da figlio di esuli....grazie...non serve dire altro....il paradiso di ogni esule istriano è il ritorno alla propria terra alla propria casa dove lo aspettano chi è già tornato...in una dimensione in un tempo da dove NESSUNO lo potrà più cacciare...

  • @miriamrisa3460
    @miriamrisa3460 4 года назад +7

    Grande come sempre ,mi associo alla signora che ti ha fermato a Trieste per dirti Grazie.
    Grazie perché hai fatto emergere le storie di Italiani come nessuno aveva fatto prima e che anzi avevano ben tenuto nascoste .

    • @mariannaterzini9057
      @mariannaterzini9057 4 года назад +1

      bravo Cristicchi ai una sensibilità enorme sei bravissimo unico al mondo con tanta intelligenza e tanto cuore❤❤❤

  • @rosario2502
    @rosario2502 5 лет назад +9

    Il più grande

  • @annamariatundo1297
    @annamariatundo1297 9 месяцев назад +1

    Tutta la mia amministrazione per la delicatezza del racconto e se con il teatro si possono raccontare tante atrocità nascoste, grazie grazie e grazie ancora 👏👏👏

  • @occhiodilince8422
    @occhiodilince8422 4 года назад +9

    Undicesimo comandamento: non dimenticare! ❤🌹

  • @MadMax19851
    @MadMax19851 2 года назад +1

    Grazie Simone ❤️🌹

  • @annamariatundo1297
    @annamariatundo1297 9 месяцев назад

    Aggiungo che ho visto questo spettacolo qualche anno fa, a Melendugno (Lecce) ed è stato una delle cose più belle e toccanti che abbia mai visto.Bravissimo

  • @user-ls8bv9cw5f
    @user-ls8bv9cw5f 5 месяцев назад

    Bravo,Cristicchi!

  • @channel62-g9n
    @channel62-g9n 10 месяцев назад +3

    No io non perdono ,mia nonna si chiamava Maria è morta il 18 agosto a Vergarolla ,no io non perdonerò mai ,onore alla mia famiglia materna di Pola e non Pula (Pula è in Sardegna )

  • @gabriellaterroni5806
    @gabriellaterroni5806 3 года назад +4

    Ragazzo speciale .. .io non sapevo di tutto questo ...

  • @giovannasalerno4275
    @giovannasalerno4275 9 месяцев назад

    meraviglioso ❤

  • @didodado5995
    @didodado5995 10 месяцев назад

    Storia molto triste.

  • @giugiu333
    @giugiu333 3 дня назад

    Non capisco perché non hanno mai fatto uno spettacolo di cristicchi in TV....!!!!!!mahhhh

  • @gerardogaetani7199
    @gerardogaetani7199 2 года назад +2

    Scende la notte, si abbraccia il silenzio sul porto vecchio si affaccia la luna, su questa
    terra che tutto comprende, che tutto perdona.
    lo non ho un nome, potrei averne 100 come le vittime di questa storia. lo porto il nome
    di chi non conosce nessuna vittoria.

  • @marinasimbula3506
    @marinasimbula3506 Год назад

    Noi che siamo figli di quel dolore immenso, l'abbiamo inscritto nel DNA....

  • @rastkopietrochircopopovic9245
    @rastkopietrochircopopovic9245 3 года назад +4

    Cristicchi ha origini jugoslave, i cognomi che finiscono per "icchi" generalmente sono italianizzazioni della desinenza slava "ich". Cristicchi era un tempo Cristich, ovvero Kristić, un tipico cognome jugoslavo. Infatti Cristicchi è romano, e il centro Italia si riempì di Slavi nel corso del Cinquecento, fuggivano dall'avanzata degli Ottomani e traversavano l'Adriatico per stabilirsi nelle Marche, negli Abruzzi, nel Molise, nella Puglia, e anche a Roma, dove esisteva una comunità di Slavi già dai primi del Quattrocento "Venerabilis Societas Confallonorum Slavorum Burghi S. Petri ". I popoli si muovono, fuggono, cambiano sede, è la natura della storia.
    Sapete cosa diceva dell'Adriatico Mussolini: "Per la creazione del nostro sogno mediterraneo, è necessario che l'Adriatico (entrambe le sue sponde), che è il nostro golfo, sia in mano nostra; di fronte alla inferiorità della razza barbarica quale è quella slava". Sapete dei 14 campi di concentramento stabiliti dall'esercito regio italiano, sparsi tra Trieste, l'Istria, la Slovenia, la Dalmazia? Generalmente nessuno in Italia sa di questo: è più facile che una nazione si stringa intorno al dolore, certo sincero e drammatico, dei propri connazionali, piuttosto che intorno alle proprie responsabilità, alle proprie colpe. Gli italiani, prima dell'esodo giuliano-dalmata, hanno condotto decenni di barbarie, praticato orrori indicibili, in quelle stesse terre. Prima bisogna conoscere a pieno l'entità di questi orrori, e poi valutare con equilibrio quale poteva essere la memoria, il trauma, che questi hanno lasciato negli Slavi dell'area, e quindi la percezione che gli Slavi, i quali avevano perso figli, mariti, fratelli, madri, nel più orribile dei modi e per colpa del regio esercito italiano (sottolineo, regio esercito, non squadristi soltanto) potevano avevere degli italiani.

    • @francescofantozzi8016
      @francescofantozzi8016 3 года назад +10

      Con rispetto, il suo è un racconto parziale e con errori significativi.
      Istria e Dalmazia sono terre storicamente latine, veneziane e italiane, la componente slava è arrivata dopo e non è quella autoctona. I primi a subire discriminazioni pesanti e aggressioni sono stati gli italiani già nel XIX sec. sotto l'Austria.
      La stessa yugoslavia del ventennio fu un paese piu' fascista dei fascisti, nazionalista e pesantemente discriminatore delle minoranze.
      1 - La desinenza in ICH è di derivazione tipicamente latina, diversamente da quella in IC, slava.
      2 - Nel XVI l'adriatico orientale era massicciamente a maggioranza italiana, italo dalmata, veneziana, neolatina. Queste erano le identità autoctone, non quelle slave.
      Istria, Fiume e Dalmazia sono terre storicamente italiane, veneziane, latine.
      Le popolazioni slave sono arrivate a piccoli gruppi solo a partire del VI sec. d.c., mentre sulla costa sono arrivate diversi secoli dopo. A parte in alcune zone della Liburnia e della Dalmazia interna, sono comunque rimaste minoritarie fino a tempi recenti, ben dopo la caduta della Serenissima nel 1797.
      3 - L'Austria slavizzò e de italianizzò pesantemente già durante il XIX-inizio XX sec, con la collaborazione fattiva di croati e sloveni. Nella 1° guerra mondiale migliaia di civili italiani finirono nei campi di concentramento austriaci.
      4 - Nel ventennio, invece, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni poi divenuto yugoslavia fece molto peggio del fascismo. Discriminazioni, massacri come la strage di Marburgo nel 1919, slavizzazioni , il tutto a scapito di italiani, austriaci, albanesi, ungheresi. La yugoslavia pianifico' anche due pulizie etniche contro italiani e albanesi, rispettivamente nel 1943 e 1937.
      5 - Dopo il 1943, infine per gli italiani di Istria, Carso, Fiume e Dalmazia fu l'orrore. Tra 10000 e 15000 morti, un totale di 300000 persone mancanti all'appello, 350000 esuli. Massacri contro civili, donne, bambini, preti e anche comunisti. Legati a un fil di ferro e gettati in foiba, o gettati in mare. Genitali tagliati e ficcati in bocca. Teste mozzate e usate per giocare a calcio. Corpi fatti a pezzi.
      QUESTA E' LA STORIA, LE RADICI DELL'ORRORE CHE DEVONO ESSERE RACCONTATE.
      Istria e Dalmazia per sempre Terre Italiane, noi non dimentichiamo

    • @rastkopietrochircopopovic9245
      @rastkopietrochircopopovic9245 3 года назад +2

      La ringrazio per l'ampiezza dal commento, ma non posso tenerle una lezione di storia in questa sede. Se vuole la mia mail è rapichipo@gmail.com. Lei ha bisogno di essere indirizzato su testi di qualità accademica. Come può dire che la desinenza in ICH è tipicamente latina? ICH non è che la traslitterazione secondo la convenzione internazionale dell'IĆ serbo-croato o dell'IČ proprio degli altri popoli slavi, Sloveni compresi. Che poi ci siamo stati casi di slavizzazione per cui ad un cognome senza ICH (o IĆ, veda lei se preferisce la traslitterazione o la dicitura in lingua) si aggiungesse appunto la ICH, è fuori di dubbio. Ma il cognome non fa la nazionalità: nel 19. secolo ormai la mescolanza era tale, e la componente slava così maggioritaria, che persone come il grande pittore Biagio Faggioni, di Dubrovnik, avevano di latino appunto solo il cognome, sua madre, la madre di suo padre ecc. erano slave; ma perché questo le possa essere chiaro dovrei introdurla meglio a certe questioni di genealogia. Faggioni cambiò il suo nome, preso da passione risorgimentale illirica, ovvero jugoslava, ed è da tutti noto come Vlaho Bukovac. Ciò che era latino in Dalmazia dopo l'arrivo degli Slavi, era la classe aristocratica, arroccata nelle città, la quale mantenne pretese di latinità per tutto il medioevo e anche oltre, usando questa idea come elemento che la distinguesse dalla plebe, dal popolo, che era slavo. Ma questa aristocrazia dalmata, dai nomi ancora latini, inizia a slavizzarsi linguisticamente già dal Trecento, secondo quanto risulta dalle fonti ragusee di quel periodo; nel Seicento è già ampiamente slavizzata sia linguisticamente (l'italiano rimane lingua amministrativa) sia geneticamente; quest'ultimo aspetto in virtù appunto della progressione genealogica a cui accennavo prima, ovvero della slavizzazione genetica che avviene per rami femminili della famiglia e quindi non risulta nel cognome, attribuito per via patrilineare. Dunque una storia di convivenza, intimissima, tra Slavi e Latini, tra i quali è impossibile tracciare confini netti, almeno finché il nazionalismo ottocentesco e fascista poi non hanno acceso queste forme di odio. Per finire, non è affatto detto che essere latino significhi essere Italiano: ci sono tanti latini nella penisola balcanica, i Rumeni ad esempio, o le minoranze Valacche in Albania e Macedonia, eppure a nessuno viene in mente di chiamarli italiani, perché? Perché non abitano in Italia, la quale è una penisola molto ben definita. Italiani sono coloro che abitano o che hanno origini della penisola Italiana. La Dalmazia non fa parte di questa penisola e quindi dire dei latini che abitano fuori dai confini dell'Italia (ovvero i latini di Dalmazia) che sono italiani, è concetto del tutto discutibile. Un caro saluto

    • @gabrielemodonutti4346
      @gabrielemodonutti4346 3 года назад +5

      Mi sembra che nella sua risposta abbia scantonato abilmente il riferimento alle pesanti discriminazioni verso gli italiani, avvenute in Dalmazia, nel XIX secolo...

    • @gabrielemodonutti4346
      @gabrielemodonutti4346 3 года назад +3

      Curioso poi il fatto che chi abita, o è nato fuori dalla penisola italiana non può essere definito italiano ma, ad esempio, gli sloveni di Trieste siano da considerarsi sloveni a tutti gli effetti. Propaganda trita e ritrita a noi già nota...

    • @francescofantozzi8016
      @francescofantozzi8016 3 года назад +5

      ​@@gabrielemodonutti4346 Quello fu l'inizio del problema, e i primi a subire pesanti discriminazioni, cambio di nomi e cognomi ed esilio furono gli italiani di Istria e Dalmazia già dal XIX sec. Inoltre la componente slava dove già presente era comunque arrivata dopo le popolazioni italofone e latine o neolatine. In particolare Venezia permise una forte immigrazione slava tra XIV° e XVII° sec., anche a seguito di alcune grandi epidemie. Sloveni e Croati furono ospiti in una terra altrui che poi hanno derubato