Lorenzo Guadagnucci - Cambiare il mondo è(ra) possibile. Capire il G8 di Genova del 2001

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  • Опубликовано: 18 окт 2024

Комментарии • 2

  • @luciogarofalo64
    @luciogarofalo64 3 года назад +1

    A 20 anni di distanza dal G8 di Genova e da quelle giornate roventi (in tutti i sensi), alla luce della mia esperienza, temo che la maggioranza della gente comune sia diventata del tutto indifferente e sorda alle ragioni e alle istanze socio-politiche avanzate con forza dal cosiddetto "movimento no global", il "movimento dei movimenti", che si rese portavoce di coloro che erano "invisibili" nella società dei consumi, cioè i reietti e diseredati. Quel movimento è stato, nella storia occidentale, l'unico movimento di massa di una certa rilevanza a non rivendicare nulla per sé e ad impegnarsi a favore di una causa globale. Fu un movimento eterogeneo e multiforme, che riuniva in sé una vasta moltitudine di soggetti sociali, politici e sindacali, provenienti da varie realtà nazionali. Il comune denominatore era la condivisione di una visione alternativa, ancor vaga e generica in molti casi, alla globalizzazione economica neoliberista. È evidente che le critiche mosse dai "no global" al sistema economico oggi dominante ed egemone (anche culturalmente) su scala planetaria, erano giuste e sacrosante. Ma i limiti di quel movimento, al di là dei meriti e delle ragioni, consistevano, a mio modesto avviso, in una fragilità progettuale e politica, ovvero in una scarsa unità di intenti sul versante strettamente politico-istituzionale...

    • @robertoantonucci9782
      @robertoantonucci9782 3 года назад +1

      Il peggio è che molti di quelli che allora erano no global, sono diventati no border, il che è un capovolgimento ideologico totale. Si sono convertiti all'accettazione dell'ideologia neoliberista che prima dicevano di avversare. Sono passati da Naomi Klein a Laura Boldrini, ma d'altronde è anche peggio, da Friedrich Engels a Friedrich Von Hayek, a cominciare dall'accettazione acritica del vincolo esterno dell'Unione Europea e della demolizione dei diritti sociali.