C'è un bellisimo canale di musica antica ( in inglese, abbastanza per addetti ai lavori, ma con toni divulgativi e simpatici) che spiega molto bene la storia dei temperamenti Per chi volesse approfondire , si chiama "Early music sources" . È composto di varie playlist, una delle quali tratta dei temperamenti. Fanno anche esempi musicali, con musicisti che si occupano di musica antica. Ho fatto ascoltare a mio figlio che ha commentato:"Sono stonati". In realtà ormai stiamo così abituati al temperamento equabile, che gli altri temperamenti ci sembrano "stonati"
... Però ti schiaffano i cookies, un gran peccato. Avrei voluto saperne di più, ma pazienza. Nel frattempo YT continua con lo stesso stile impedendomi di ascoltare Vito, e pazienza. Prima o poi arriverà il momento che sarà troppo anche per la mia sopportazione. Qui in Europa possiamo rifiutare la pubblicità, e possiamo rifiutare la vendita dei ns. dati a terze parti. Quindi com'è la storia? a YT non gli piace l'Europa?
Capisco che un temperamento pitagorico medievale possa (se non altro all'inizio, quando si è totalmente assuefatti all'equabile) stonato... ma penso che anche un ascoltatore digiuno totale in musica antica ci metterebbe poco a cogliere la meravigliosa bellezza dei mesotonici, ad esempio il Gerle-Dowland a un sesto di comma : )
Da completa profana non ci ho capito niente, ma ho ascoltato affascinata nel constatare la complessità della musica. Quanto un musicista deve sapere e studiare. Grazie.
Il risultato di questo temperamento è stato che Bach in alcuni brani del Clavicembalo ha toccato addirittura tutte e 12 le tonalità nel stesso preludio e fuga ,anticipando di almeno 100 anni il sistema dodecafonico,un miracolo che studiandolo mi ha procurato emozioni forti che auguro a tutti di provare. Grazie per questo esposto ❤
Caro Vito, buona sera… Hai espresso un concetto difficilissimo, come sempre utilizzando un linguaggio intelleggibile anche ai più profani…🌟🌟👏👏 La metafora del parcheggio è perfetta. 🙌 Per citare il simpaticissimo Francesco salvi… “C’è da spostare una macchina…! “ 😉😉
Buona sera Maestro, ottima spiegazione, chiara e - per quanto possibile - semplice di un agomento alquanto ostico e complesso, sicuramente da approfondire. Chapeau! Un caro saluto
Ottimo lavoro, come sempre! 👍 Trovo carina ma inesatta la metafora del parcheggio: in effetti, le note musicali non sarebbero rappresentate dai posti auto, ma dalle linee che li separano. I posti invece sarebbero gli intervalli, cioè la distanza fra le linee/note. Sono le auto che non c'entrano... è come se dovessimo parcheggiare delle bici sulle linee! 😉 Un caro abbraccio e alla prossima 🤗
Giusta osservazione : quando si cerca di banalizzare gli argomenti difficili , in pratica si incasinano ancora di più ! Pitagora ha cercato di impostare la scala in senso matematico , ma l'orecchio non era d'accordo...allora un colpo al cerchio e uno alla botte ... e tutti vissero felici e d'accordo ! ( o , meglio , " temperati " )
@@sertorio1040l’orecchio non era d’accordo ma neanche la matematica lo poteva essere perché non è matematicamente possibile far rientrare un’ottava giusta nel raddoppio delle vibrazioni in Hz con la suddivisione in 12 note. Tutte le accordature da quella pitagorica a quella mesotonica agli infiniti temperamenti storici ed infine al temperamento equabile sono tutti un colpo al cerchio e uno alla botte.
Grazie Maestro, davvero. Capisco che l'idea di aggiungere un altro lavoro alla sua già pienissima carriera la possa far sussultare, ma lei ha decisamente tutti i numeri per fare alta divulgazione storico-musicale anche con pubblicazioni (penso ai bei libri di Giovanni Bietti, per dare un'idea).
Grazie del bellissimo complimento. Per ora sono pieno di lavoro e RUclips è un part-time. Un part-time però che devo ammettere che mi piace fare. Vedremo in futuro…
Grazie per questa sintesi ineccepibile! Per approfondire questo argomento inesauribile suggerisco la lettura di "Temperamento. Storia di un enigma musicale" di Stuart Isacoff.
Mi conforta il fatto di non essere stato l'unico bambino a immaginare un signore vestito all'antica che tempera il clavicembalo degli Addams (l'unica immagine di tale strumento che potessi visualizzare, all'epoca) come una matita.
Come sempre chiaro e cristallino, pur apprezzando lo sforzo per semplificare una materia potenzialmente insidiosa, forse avrei apprezzato se stavolta il nostro Prof si fosse preso qualche rischio in più per approfondire un momentino. Ammetto che per chi ne fosse totalmente digiuno possa bastare cosi. Magari ci starebbe una continuazione che ci porti un po' più in là, facendoci apprezzare meglio anche le implicazioni pratiche, magari con qualche esempio audio. Quanto ai SUV, con tutto il rispetto direi che si, a volte danno parecchio fastidio, tipo quando si prendono due stalli per stare comodi (ma questo il buon Bach non poteva prevederlo...). Grazie Prof!
Mi è piaciuta molto la storiella dei suv e delle smart, sempre chiaro Maestro e divertente, che non guasta. Sono un cultore del Mesotonico, là dove si può e, credo, si deve. Ma altrettanto dell' equabile là dove era già in uso. Complimenti x la spiegazione e x la curiosità che sa stimolare. A presto.
Un argomento non semplice spiegato in modo non solo chiaro, ma anche piacevole: grazie! Mi sono subito iscritto e la seguirò con piacere. Alla prossima! Luigi
L'argomento è davvero ben scelto. Talvolta sento anche parlare di temperamento dell'armonia, senza capire di cosa si tratti. Devo però ammettere che, dopo aver ascoltato il video, mi rimangono ancora dei dubbi. Forse il principale riguarda il ciclo delle quinte
Ottimo..anche se non per profani.Bello l'esempio del pacheggio .per approfondire l' affascinate libro di Jacob Stuart....il mistero del temperamento equabile.
In realtà non ci sono prove che Bach utilizzasse il temperamento equabile (Infatti si dice BEN temperato e nulla più). La maggioranza dei musicologi tendono a ritenere che utilizzasse un temperamento irregolare (tipo Werckmeister) che sicuramente poteva in qualche modo avvicinarsi all'equabile ma questo è un altro discorso. Va detto poi che già un secolo prima Vincenzo Galilei nel suo trattato proponeva l'utilizzo del sistema equabile (della serie Bach non si è inventato nulla). E qui veniamo al secondo punto. E cioè che non solo per la questione della modalità e della tonalità, ma di fatto in passato non si utilizzava il sistema equabile perché per il tipo di repertorio dell'epoca risultava stonato. Quando era più importante prediligere l'intervallo di quinta si utilizzava il pitagorico (che ha la quinta naturale pura, senza battimenti, mentre quella equabile è stonata in quanto leggermente più bassa), quando risultava più importare privilegiare l'intervallo di terza si utilizzavano i vari temperamenti mesotonici (quinte bassissime e stonate, ma terze molto intonate, quasi naturali, laddove invece la terza equabile è stonatissima in quanto piuttosto alta).
Se divido il cerchio in dodici con i gradi mi và benissimo. In misure vengono numeri assurdi dal pi greco. Si è capito bene cosa sia il temperare, si tratta quasi di cercare un compromesso per far andar d'accordo i diesis e i correlati bemolle. Una volta vorrei in futuro più profondità su un argomento difficilissimo ma importantissimo. Come temperare? La cosa bella è che l'argomento esula completamente dalle spinose questioni "la verdiano" vs "440" che in questo caso c'entrano nulla fortunatamente. Il discorso e davvero importante e molti sentirebbero una voce autorevole perché profonda nel campo e nella pratica della musica che vive nei concerti.
Gentile maestro, mi chiedevo se potesse spiegare dal punto di vista del numero di vibrazioni l'uguale distanza tra i 12 semitoni. La ringrazio e mi complimento per la passione e la serietà che lei mette nel dedicarsi a diffondere la riflessione sulla musica presso il grande pubblico.
Senza la minima pretesa di integrare un Maestro come Vito, provo brevemente a rispondere. Nel sistema temperato equabile il semitono diatonico (Quello che tutti noi chiamiamo "tono" è suddiviso in 8 parti chiamte Commi: ne consegue che dal Do naturale piu 4 commi si trovi il do diesis e dal Re naturale successivo meno 4 commi si trovi il re bemolle. Essendo i commi nel numero di 8 è evidente che le 2 frequenze di do diesis e re bemolle si sovrappongano e quindi il suono sia identico. Nel sistema non temperato invece i commi sono 9 per cui il do diesis e Do piu 5 commi e il re bemolle è Re meno 5 commi: ecco che re bemolle risulta una nota leggermente più grave di do diesis che sarà leggermente piu acuta. Ora do diesis e re bemolle non sono più la stessa nota!😉
L'equabile è una droga dal quale disintossicarsi è tuttora possibile, anche se (chiaramente) molta musica lo esige e va bene così. Viva sempre i mesotonici e in particolare lo splendido Gerle-Dowland! 😊
Questa ottava, l'intervallo che raddoppia la frequenza è cosa che si considera ci arrivi da Pitagora credo. Ma non credo. Deve essere precedente. È una scelta di campo conscia ( e a mio avviso anche pratica). È dettata da le leggi della fisica terrestre e anche universale. Una delle forme del divino in noi e fuori di noi ( c'è differenza? ). Sono uno sporco autodidatta (venticinque anni di tanto tanto blues che ho suonato dal vivo e in registrazione. Adesso mi iscrivo a questo canale e imparo meglio i nomi di tutto ciò che riguarda la musica, e forse qualcosa di altro.....
Buongiorno maestro, tonalità e modalità di cui le ha parlato c'entrano qualcosa con il jazz modale, tirato in ballo quando si parla di Miles Davis e del suo capolavoro Kind of Blue (più altri dischi memorabili anche di altri autori)?
Video molto, molto interessante! Tant'è che avrei voluto durasse almeno altri venti minuti (ma probabilmente è solo il mio subconscio pseudo-melomane a desiderarlo). Se mi ha spinto ad approfondire l'argomento? Certamente si! Domanda sulle tonalità: è vero che alcune tonalità venissero poco usate o per nulla poiché c'era la credenza che fossero tonalità nefaste, malauguranti o addirittura diaboliche?
No. Alcune tonalità erano poco usate perché la tecnica costruttiva degli strumenti (soprattutto quelli a fiato) le rendeva particolarmente ostiche da un punto di vista tecnico e soprattutto facilmente cagionevoli di stonature. Inoltre, in un sistema non temperato, ogni tonalità "suonava" in maniera leggermente diversa dalle altre, e quindi trasmetteva un "carattere" diverso. Re maggiore, per esempio, che era una tonalità che permetteva l'utilizzo delle trombe (e di conseguenza dei timpani, i due strumenti erano spesso abbinati), suonava come particolarmente brillante e festosa, e quindi adatta per brani come i Magnificat. Fa minore aveva un carattere diverso e non permetteva l'utilizzo di determinati strumenti, che la rendeva adatta per gli Stabat Mater, e così via.
Salve maestro Sono appena reduce da una meravigliosa serata al Maggio musicale Fiorentino per la Tosca diretta da Gatti. Una serata davvero memorabile, e un allestimento davvero interessante nonostante la trasposizione temporale. Vorrei sapere la sua opinione sulla direzione di gatti, qualcosa davvero di mai sentito prima che a me personalmente è piaciuta molto. Grazie
Ben temperato non vuole dire equabilmente temperato ...il discorso è alquanto più complesso così si rischia di far intendere il solito luogo comune ...e Wohltemperierte Clavier non vuol dire Clavicembalo ben Temperato ma Tastiera Ben Temperata altrimenti Bach avrebbe scritto das Wohltemperierte Cembalo
Anche i modi vanno spiegati meglio. Hanno tutti nomi greci ma è da dove parte la scala. I diesis e bemolle cambiano non di intervallo ma di ordine per forza di cose. E da origine a sentimenti differenti.
Spiegazione molto chiara. Una domanda però: abbiamo diviso l' ottava in 12 parti uguali ottenendo 12 suoni ma i nostri simboli (le note) sono rimaste sette E invece di aggiungere 5 simboli abbiamo inventato le alterazioni trovandoci nel paradosso di non avere univocità tra suono e simbolo. Perché?
@@Vito_Lo_ReGrazie, conoscevo già la risposta. Ho voluto solo attrarre l' attenzione perché credo fermamente che un sistema di notazione a 12 note sarebbe il giusto coronamento del temperamento equabile e renderebbe lap vita più semplice a tutti
@@OneHundredProdutionsle note sono sette per retaggio della musica greca, poi ereditata nel medioevo dalla musica modale, in cui non esistevano le alterazioni. Infatti a seconda dell’alternanza tra toni e semitoni nelle scale modali si ottenevano diversi effetti emozionali a seconda del modo usato. Si può cambiare dopo secoli, a coronamento del temperamento equabile, i nomi delle note dando uguale importanza a ogni nota (anche a quelle alterate)? Certo che si può! È un cambiamento che porta un miglioramento pratico? No! È una cosa economica? No, perché allora bisognerebbe ripensare anche tutto il metodo di notazione musicale (il pentagramma andrebbe modificato o comunque ripensato totalmente), gli strumenti andrebbero modificati, soprattutto quelli a tastiera (ad esempio il pianoforte dovrebbe avere 88 tasti bianchi tutti uguali), ecc… Verrebbe ben recepita da tutti i musicisti del mondo? Ovviamente no! Da alcuni sì, da altri invece no! Ergo: è una reale necessità pratica o un semplice vezzo?
Maestro il catalogo è questo alle belle..etc e sono le Nozze di Figaro. Ma mi chiedo da curiosa e, pertanto, non addetta ai lavori perché solo Bach e Mozart abbiano avuto il loro catalogo e il resto degli altri grandissimi compositori non altrettanto? Grazie. v.v. -:)
Secondo me lei dovrebbe scrivere un libro ( oltre che continuare con questi video divulgativi ). Per me Lei è il Piero Angelo della musica!!!!!!! Se ho capito bene, tra un ottava e l’altra si è deciso di suddividere ulteriormente questo “spazio” sonoro in 12 uguali, per cui tra una nota e quella immediatamente successiva ( o precedente ) lo spazio è sempre quello. In pratica, la distanza tra 220 hz e 440 hz ( a titolo di esempio ) e’ stata suddivisa in 12 parti uguali tra loro. Mi viene in mente una cosa però……. Le opere classiche create prima di questa convenzione/sistema, vuol dire che performate nei teatri in origine “suonavano” in maniera leggermente differente da come suonano oggi? Stesse note sulla carta, ma differente frequenza nella pratica. Lei cosa dice?🤔 Intanto grazie e un bacione😘
@@Vito_Lo_Re Grazie mille! Mi piacerebbe conoscere ( in maniera più approfondita ) le caratteristiche principali di un suono, ossia intensità ( e la differenza con il volume )/altezza/timbro/durata. Restando nella altezza, ossia gli hz, mi ha sempre affascinato il fatto che a parità di hz ( le oscillazioni ) uno strumento sia riconoscibilissimo dall’altro, soprattutto se suonato a scopo didattico, uno dopo l’altro. Mi viene in mente la stessa nota prodotta dal clavicembalo da un pianoforte. Il timbro. Per me un “mistero” affascinante. Grazie di tutto!
@@francescaghidotti5212provo a rispondere io: la differenza di timbro dipende dal punto di vista pratico banalmente da come viene prodotta la vibrazione (il suono è sempre un oggetto che viene fatto vibrare e la cui vibrazione si propaga attraverso l’aria, oppure dall’aria stessa che viene fatta vibrare). Dal punto di vista tecnico, ogni modo di produrre vibrazione genera un suono che è la somma di tutti i suoi armonici superiori e inferiori (i suoni armonici sono tutti i suoni che non sono il suono principale ma che vibrano per “simpatia” insieme al suono principale e sono sempre suoi multipli o divisori delle sue vibrazioni calcolate in Hz). Ad esempio gli armonici superiori di un La 440 Hz saranno la sua ottava superiore (La 880 Hz), una quinta ancora sopra (Mi 1320 Hz), un’altra quarta sopra (La 1760 Hz), una terza maggiore ancora sopra (Do# 2200 Hz), una terza minore sopra (Mi 2640 Hz), ecc… In modo simile quelli discendenti saranno le note che corrisponderanno ai divisori di 440 Hz. A seconda di quali siano gli armonici più evidenti all’interno del suono generato e che si affiancano al suono principale, si caratterizza la tessitura timbrica di ogni strumento.
Ciao Vito, questo è un campo minato😂 Forse dovevi aggiungere che dopo la seconda quinta (re) andava riportata giù di un"ottava per completare il re dopo il do altrimenti si sale fino agli ultrasuoni😂 Per approfondire consiglio di cercare sul web "la pagina dell"organo". Vedo se si riesce a mettete il link
A 3:15 Lei usa il sintagma «temperamento equabile». Sul primo elemento, ci siamo: mi sembra d'aver capito. Ma quel «equabile» mi riesce del tutto oscuro. Mi sono quindi recato in una biblioteca fornita e ho consultato un vocabolario di latino (per quel po' che mi ricordo). Ebbene, è saltato fuori che «temperamentum aequabile» significherebbe «proporzione stabile». Messa così, l'espressione mi risulta più chiara.
Il sistema equabile non è nato sugli strumenti a tastiera ma su quelli a corde tastate, come il liuto, la chitarra, la viola da gamba, per ovvie ragioni costruttive (se dividi una corda secondo la scala naturale, quella corda sarà accordata perfettamente, ma quelle adiacenti no). E infatti ne parlano già Giovanni Maria Lanfranco ("Scintille di musica", 1533), Vincenzo Galilei ("Il Fronimo", 1568 e 1584, "Dialogo della musica antica & della moderna", 1581) e Marin Mersenne ("L'Harmonie Universelle", 1634), fornendo anche le dimostrazioni matematiche del perché questo sistema funzioni e - compositivamente parlando - offra più possibilità. Esistono anche raccolte di musiche per liuto e per chitarra barocca che contengono composizioni in tutti i toni maggiori e minori: Giacomo Gorzanis ("Libro de intabulatura di liuto nel quale si contengono vinti quatro passa mezi dodeci per be molle et dodeci per be quadro sopra dodeci chiave", 1567), Vincenzo Galilei ("Libro d'intavolatura di liuto", manoscritto, 1584) e Angelo Michele Bartolotti ("Libro primo di chitarra spagnola", 1640). In quest'ultimo libro troviamo 24 passacaglie disposte secondo il circolo delle quinte (esattamente come farà Chopin con i suoi Preludi), che però verrà teorizzato solo una quarantina d'anni dopo (Nikolay Diletsky, "Grammatika", 1677). Spiace vedere come, nonostante queste cose siano risapute ormai da decenni, continui ad essere proposto sempre e solo il punto di vista "tastieristico", che da un punto di vista storico è in ritardo di almeno centocinquant'anni sulla musica per liuto e chitarra. Sono gli strumenti a tastiera che si sono adattati a quelli a corde, non viceversa. Già Galilei sfotteva i colleghi tastieristi perché era rimasti indietro rispetto ai progressi della pratica e della teoria musicale: "essendo l’accordatura del Liuto tanto più vicina alla perfettione di quella dello Strumento di tasti, mi maraviglio assai, che i sonatori di essi non l’habbino dopo haverla conosciuta, ridotta in quella si fatta maniera"...
Sono chitarrista (o almeno lo ero un secolo fa) e una vaga idea di cosa voglia dire accordare ce l’ho. Non mi sembra di aver detto che il sistema equabile sia nato sugli strumenti a tastiera.
@fabiorizza vogliamo negare la diffusione e l’importanza di questa composizione? Non significa che sia stata la prima ad affrontare la questione. Al contrario: io la vedo come il punto di arrivo di una questione che si dibatteva da un paio di secoli.
@@Vito_Lo_Re andrebbe però chiarito bene (perché chi ascolta probabilmente si confonderà facilmente) che "ben temperato" non significa affatto "temperamento equabile", che Bach con quasi assoluta certezza non usava, sebbene fosse stato inventato molto tempo prima, persino da un teorico cinese oltre che da Vincenzo Galilei e Stevino. Ma non fu adottato per un bel po'. E' quasi certo che Bach usasse un temperamento simile al Neidhart e comunque un temperamento inequabile.
Scusa maestro, sono molto ignorante, e chiedo scusa anche a tutti gli addetti ai lavori, non conosco la musica, ma mi interessa. So cos'è un'ottava e una quinta, ma non capisco: note più grosse o più piccole in che senso? riguardo l'altezza? e neppure capisco i dodici intervalli identici, identici rispetto a cosa? Perchè pari dignità alle note? Sto facendo una figuraccia lo so
Sì: riguardo all’altezza; ovvero coi vecchi sistemi alcuni intervalli risultavano a volte più alti e a volte più bassi degli stessi intervalli oggi. I 12 intervalli sono identici tra loro. Pari dignità perché in passato il numero di tonalità usate era molto più basso di oggi; in più si riteneva che alcune tonalità avessero caratteristiche sonore proprie e che le altre tonalità non avevano. Nessuna figuraccia, ci mancherebbe!
Video molto, molto interessante! Tant'è che avrei voluto durasse almeno altri venti minuti (ma probabilmente è un desiderio del mio inconscio pseudo-melomane). Se mi ha spinto ad approfondire l'argomento? Certamente si! Domanda sulle tonalità poco usate nel passato: è vero che alcune tonalità venissero usate poco poiché c'era la credenza che fossero tonalità nefaste, malauguranti o addirittura malefiche?
Ha mai provato a spiegare a qualcuno che non conosce la teoria musicale il perché esistono note con lo stesso nome anche se sono suoni diversi? mi sono trovato in difficoltà - soorattutto non avendo un pianoforte a disposizione in quel momento!
Faccio una domanda che non c'entra granché con questo video, ma colgo l'occasione visto che lei ha citato il "Clavicembalo ben temperato". Un mio caro amico studente di conservatorio si accanisce particolarmente contro questo titolo ed é particolarmente ostinato a chiamare l'opera bachiana "La tastiera ben temperata" condannando la, secondo lui, generalizzazione dell'adattamento italiano . Questa scelta si spiega con il fatto che klavier in tedesco é un termine generico che indica gli strumenti a tastiera ( quindi non per forza il clavicembalo), il ragionamento regge , tuttavia tutte le edizioni italiane traducono con clavicembalo, generando in questo mio amico una grande frustrazione a quanto pare... Volevo chiederle che ne pensa lei a questo proposito, secondo me non è una tragedia tradurlo come si é sempre fatto, peró non escludo che magari siamo bestie di satana a chiamarlo in modo sbagliato
@@Vito_Lo_Re Mi scuso se infilo il dito nella piaga, ma vorrei riaprire brevemente la discussione e chiederle un parere: la tesi che le ho esposto precedentemente sulla traduzione di "Das Wohletemperierte Klavier" è supportata anche da, per quel che ne posso sapere io, un autore affermato ossia Alessandro Zignani, il quale nel suo libro "Ludwig van Beethoven Una nuova interpretazione della vita e delle opere" dice questa frase, cito testualmente "L'insegnamento del nuovo Maestro di Beethoven (Neefe) a partire dal 1780, si basò sopratutto sul "Das Wohletemperierte Klavier" di Bach Vater, ovvero, per farla finita una volta per tutte con la storia del "clavicembalo", la TASTIERA ben temperata." Quest'ultima frase designa una posizione ferrea, e fa pensare che sia al pari di una blasfemia chiamare l'opera bachiana "clavicembalo ben temperato": si può vedere come un'invito a mantenere le opere del passato nella propria integrità in ogni più piccolo particolare, però c'è da dire che Bach non se ne può più lamentare, e il rischio è quello di parlare di aria fritta. Io la penso come lei maestro e penso appunto che non sia un errore così grave, tuttavia questo accanimento dell'autore mi fa pensare che ci sia una discussione ancora aperta e magari spinosa, poi magari la vedo in modo esagerato, ma intanto le espongo nuovamente i miei dubbi. Detto questo, volevo chiederle un parere su Zignani, se lei conosce quest'autore. La ringrazio ancora molto anche per la sua precedente e tempestiva risposta.
@@carlogomiero8420lo ribadisco: nessuno contesta la correttezza storico-linguistica di quella traduzione. Ma ormai per il grosso del pubblico si chiama così.
Ho scritto senza ascoltare tutto il video e spero mi si discolpi. Gli argomenti sono oggetto dei miei pensieri da anni. Chiedo un favore. Ho notizia che la musica indiana divida l'ottava in quarantanove. Se so contare dovrebbe essere un quarto di croma più di noi. Da dove lo pescano non so ma sapranno loro. Mi basta un si, è corretto. Un no, non è corretto. Grazie comunque sia
Devo raccontare la storia di una "volontaria" che presa dalla mania delle pulizie ha usato un prodotto per lucidare i mobili sulle tastiere dell'organo?
C'è un bellisimo canale di musica antica ( in inglese, abbastanza per addetti ai lavori, ma con toni divulgativi e simpatici) che spiega molto bene la storia dei temperamenti
Per chi volesse approfondire , si chiama "Early music sources" . È composto di varie playlist, una delle quali tratta dei temperamenti. Fanno anche esempi musicali, con musicisti che si occupano di musica antica. Ho fatto ascoltare a mio figlio che ha commentato:"Sono stonati". In realtà ormai stiamo così abituati al temperamento equabile, che gli altri temperamenti ci sembrano "stonati"
... Però ti schiaffano i cookies, un gran peccato. Avrei voluto saperne di più, ma pazienza. Nel frattempo YT continua con lo stesso stile impedendomi di ascoltare Vito, e pazienza. Prima o poi arriverà il momento che sarà troppo anche per la mia sopportazione. Qui in Europa possiamo rifiutare la pubblicità, e possiamo rifiutare la vendita dei ns. dati a terze parti. Quindi com'è la storia? a YT non gli piace l'Europa?
Capisco che un temperamento pitagorico medievale possa (se non altro all'inizio, quando si è totalmente assuefatti all'equabile) stonato... ma penso che anche un ascoltatore digiuno totale in musica antica ci metterebbe poco a cogliere la meravigliosa bellezza dei mesotonici, ad esempio il Gerle-Dowland a un sesto di comma : )
Ottima capacità di rendere facile un argomento ostico e indubbiamente complesso. È sempre stimolante ascoltarti, grazie!
Da completa profana non ci ho capito niente, ma ho ascoltato affascinata nel constatare la complessità della musica. Quanto un musicista deve sapere e studiare. Grazie.
Il risultato di questo temperamento è stato che Bach in alcuni brani del Clavicembalo ha toccato addirittura tutte e 12 le tonalità nel stesso preludio e fuga ,anticipando di almeno 100 anni il sistema dodecafonico,un miracolo che studiandolo mi ha procurato emozioni forti che auguro a tutti di provare. Grazie per questo esposto ❤
Caro Vito, buona sera… Hai espresso un concetto difficilissimo, come sempre utilizzando un linguaggio intelleggibile anche ai più profani…🌟🌟👏👏
La metafora del parcheggio è perfetta. 🙌
Per citare il simpaticissimo Francesco salvi… “C’è da spostare una macchina…! “ 😉😉
😂
Complimenti spiegato bene... Aiuta molto l'esempio del parcheggio🎉🎉🎉
Buona sera Maestro, ottima spiegazione, chiara e - per quanto possibile - semplice di un agomento alquanto ostico e complesso, sicuramente da approfondire.
Chapeau!
Un caro saluto
Benissimo, anche gli esempi concreti..
Ma quanto è bravo Maestro..!!!
Ma quanto è gentile!
Ottimo lavoro, come sempre! 👍
Trovo carina ma inesatta la metafora del parcheggio: in effetti, le note musicali non sarebbero rappresentate dai posti auto, ma dalle linee che li separano. I posti invece sarebbero gli intervalli, cioè la distanza fra le linee/note.
Sono le auto che non c'entrano... è come se dovessimo parcheggiare delle bici sulle linee! 😉
Un caro abbraccio e alla prossima 🤗
Giusta osservazione : quando si cerca di banalizzare gli argomenti difficili , in pratica si incasinano ancora di più !
Pitagora ha cercato di impostare la scala in senso matematico , ma l'orecchio non era d'accordo...allora un colpo al cerchio e uno alla botte ...
e tutti vissero felici e d'accordo ! ( o , meglio , " temperati " )
@@sertorio1040 È uno dei miei motti abituali: "Alla fine è l'orecchio che decide!"
@@sertorio1040l’orecchio non era d’accordo ma neanche la matematica lo poteva essere perché non è matematicamente possibile far rientrare un’ottava giusta nel raddoppio delle vibrazioni in Hz con la suddivisione in 12 note. Tutte le accordature da quella pitagorica a quella mesotonica agli infiniti temperamenti storici ed infine al temperamento equabile sono tutti un colpo al cerchio e uno alla botte.
Grazie Maestro, davvero. Capisco che l'idea di aggiungere un altro lavoro alla sua già pienissima carriera la possa far sussultare, ma lei ha decisamente tutti i numeri per fare alta divulgazione storico-musicale anche con pubblicazioni (penso ai bei libri di Giovanni Bietti, per dare un'idea).
Grazie del bellissimo complimento. Per ora sono pieno di lavoro e RUclips è un part-time. Un part-time però che devo ammettere che mi piace fare. Vedremo in futuro…
Grazie per questa sintesi ineccepibile!
Per approfondire questo argomento inesauribile suggerisco la lettura di
"Temperamento. Storia di un enigma musicale" di Stuart Isacoff.
Mi conforta il fatto di non essere stato l'unico bambino a immaginare un signore vestito all'antica che tempera il clavicembalo degli Addams (l'unica immagine di tale strumento che potessi visualizzare, all'epoca) come una matita.
Io adoro quando lei spiega! Compito arduo svolto con grande maestrìa. ❤
Come sempre chiaro e cristallino, pur apprezzando lo sforzo per semplificare una materia potenzialmente insidiosa, forse avrei apprezzato se stavolta il nostro Prof si fosse preso qualche rischio in più per approfondire un momentino. Ammetto che per chi ne fosse totalmente digiuno possa bastare cosi. Magari ci starebbe una continuazione che ci porti un po' più in là, facendoci apprezzare meglio anche le implicazioni pratiche, magari con qualche esempio audio.
Quanto ai SUV, con tutto il rispetto direi che si, a volte danno parecchio fastidio, tipo quando si prendono due stalli per stare comodi (ma questo il buon Bach non poteva prevederlo...).
Grazie Prof!
Grazie, chiaro ed ottimo stimolo per approfondire
Bellissimo video. L'argomento mi era noto e pensavo di averlo capito. Con questo ne ho avuto conferma. Grazie!
Grazie maestro, ottima spiegazione, sempre molto chiaro.
Mi è piaciuta molto la storiella dei suv e delle smart, sempre chiaro Maestro e divertente, che non guasta. Sono un cultore del Mesotonico, là dove si può e, credo, si deve. Ma altrettanto dell' equabile là dove era già in uso.
Complimenti x la spiegazione e x la curiosità che sa stimolare. A presto.
Ottimo video ed ottima spiegazione. Grazie
Un argomento non semplice spiegato in modo non solo chiaro, ma anche piacevole: grazie!
Mi sono subito iscritto e la seguirò con piacere.
Alla prossima!
Luigi
Molto interessante. Grazie.
La storia del "temperino" mi ha divertito..😊
Chiarissimo! Grazie.
L'argomento è davvero ben scelto. Talvolta sento anche parlare di temperamento dell'armonia, senza capire di cosa si tratti. Devo però ammettere che, dopo aver ascoltato il video, mi rimangono ancora dei dubbi. Forse il principale riguarda il ciclo delle quinte
STRAORDINARIO!!! BRAVISSIMO
Bravissimo 👏
Grazie della lezione Vito
Ottimo..anche se non per profani.Bello l'esempio del pacheggio .per approfondire l' affascinate libro di Jacob Stuart....il mistero del temperamento equabile.
In realtà non ci sono prove che Bach utilizzasse il temperamento equabile (Infatti si dice BEN temperato e nulla più). La maggioranza dei musicologi tendono a ritenere che utilizzasse un temperamento irregolare (tipo Werckmeister) che sicuramente poteva in qualche modo avvicinarsi all'equabile ma questo è un altro discorso. Va detto poi che già un secolo prima Vincenzo Galilei nel suo trattato proponeva l'utilizzo del sistema equabile (della serie Bach non si è inventato nulla). E qui veniamo al secondo punto. E cioè che non solo per la questione della modalità e della tonalità, ma di fatto in passato non si utilizzava il sistema equabile perché per il tipo di repertorio dell'epoca risultava stonato. Quando era più importante prediligere l'intervallo di quinta si utilizzava il pitagorico (che ha la quinta naturale pura, senza battimenti, mentre quella equabile è stonata in quanto leggermente più bassa), quando risultava più importare privilegiare l'intervallo di terza si utilizzavano i vari temperamenti mesotonici (quinte bassissime e stonate, ma terze molto intonate, quasi naturali, laddove invece la terza equabile è stonatissima in quanto piuttosto alta).
Grazie mille.
Sei proprio bravo😊😊
Molto interessante, da approfondire
Se divido il cerchio in dodici con i gradi mi và benissimo. In misure vengono numeri assurdi dal pi greco.
Si è capito bene cosa sia il temperare, si tratta quasi di cercare un compromesso per far andar d'accordo i diesis e i correlati bemolle. Una volta vorrei in futuro più profondità su un argomento difficilissimo ma importantissimo. Come temperare? La cosa bella è che l'argomento esula completamente dalle spinose questioni "la verdiano" vs "440" che in questo caso c'entrano nulla fortunatamente. Il discorso e davvero importante e molti sentirebbero una voce autorevole perché profonda nel campo e nella pratica della musica che vive nei concerti.
Gentile maestro, mi chiedevo se potesse spiegare dal punto di vista del numero di vibrazioni l'uguale distanza tra i 12 semitoni.
La ringrazio e mi complimento per la passione e la serietà che lei mette nel dedicarsi a diffondere la riflessione sulla musica presso il grande pubblico.
Per iscritto temo di no, è un argomento che richiederebbe una puntata dedicata.
Grazie lo stesso! Spero che lei ci pensi...
Ottimo 💫
Bello. Interessante. Mi piacerebbe un video dove entrasse in più dettagli sulla divisione della scala temperata equabile.
Senza la minima pretesa di integrare un Maestro come Vito, provo brevemente a rispondere. Nel sistema temperato equabile il semitono diatonico (Quello che tutti noi chiamiamo "tono" è suddiviso in 8 parti chiamte Commi: ne consegue che dal Do naturale piu 4 commi si trovi il do diesis e dal Re naturale successivo meno 4 commi si trovi il re bemolle. Essendo i commi nel numero di 8 è evidente che le 2 frequenze di do diesis e re bemolle si sovrappongano e quindi il suono sia identico. Nel sistema non temperato invece i commi sono 9 per cui il do diesis e Do piu 5 commi e il re bemolle è Re meno 5 commi: ecco che re bemolle risulta una nota leggermente più grave di do diesis che sarà leggermente piu acuta. Ora do diesis e re bemolle non sono più la stessa nota!😉
L'equabile è una droga dal quale disintossicarsi è tuttora possibile, anche se (chiaramente) molta musica lo esige e va bene così. Viva sempre i mesotonici e in particolare lo splendido Gerle-Dowland! 😊
Eccellente spiegazione👍
Questa ottava, l'intervallo che raddoppia la frequenza è cosa che si considera ci arrivi da Pitagora credo. Ma non credo. Deve essere precedente. È una scelta di campo conscia ( e a mio avviso anche pratica). È dettata da le leggi della fisica terrestre e anche universale. Una delle forme del divino in noi e fuori di noi ( c'è differenza? ). Sono uno sporco autodidatta (venticinque anni di tanto tanto blues che ho suonato dal vivo e in registrazione. Adesso mi iscrivo a questo canale e imparo meglio i nomi di tutto ciò che riguarda la musica, e forse qualcosa di altro.....
Ottima spiegazione
Grazie maestro. Gran bel video. Potrebbe farne uno più approfondito e più tecnico? Grazie
Eccezionale ‼️
Buongiorno maestro, tonalità e modalità di cui le ha parlato c'entrano qualcosa con il jazz modale, tirato in ballo quando si parla di Miles Davis e del suo capolavoro Kind of Blue (più altri dischi memorabili anche di altri autori)?
Parzialmente sì. La modalità negli ultimi decenni è stata “riscoperta” da molti generi; le colonne sonore in primis.
Video molto, molto interessante! Tant'è che avrei voluto durasse almeno altri venti minuti (ma probabilmente è solo il mio subconscio pseudo-melomane a desiderarlo).
Se mi ha spinto ad approfondire l'argomento? Certamente si!
Domanda sulle tonalità: è vero che alcune tonalità venissero poco usate o per nulla poiché c'era la credenza che fossero tonalità nefaste, malauguranti o addirittura diaboliche?
No. Alcune tonalità erano poco usate perché la tecnica costruttiva degli strumenti (soprattutto quelli a fiato) le rendeva particolarmente ostiche da un punto di vista tecnico e soprattutto facilmente cagionevoli di stonature.
Inoltre, in un sistema non temperato, ogni tonalità "suonava" in maniera leggermente diversa dalle altre, e quindi trasmetteva un "carattere" diverso. Re maggiore, per esempio, che era una tonalità che permetteva l'utilizzo delle trombe (e di conseguenza dei timpani, i due strumenti erano spesso abbinati), suonava come particolarmente brillante e festosa, e quindi adatta per brani come i Magnificat. Fa minore aveva un carattere diverso e non permetteva l'utilizzo di determinati strumenti, che la rendeva adatta per gli Stabat Mater, e così via.
Salve maestro
Sono appena reduce da una meravigliosa serata al Maggio musicale Fiorentino per la Tosca diretta da Gatti.
Una serata davvero memorabile, e un allestimento davvero interessante nonostante la trasposizione temporale.
Vorrei sapere la sua opinione sulla direzione di gatti, qualcosa davvero di mai sentito prima che a me personalmente è piaciuta molto.
Grazie
Non ho sentito questa produzione ma Gatti è un signor direttore e sono felice che vada in Scala.
"Lo Re" di nome e di fatto!:)
Ben temperato non vuole dire equabilmente temperato ...il discorso è alquanto più complesso così si rischia di far intendere il solito luogo comune ...e Wohltemperierte Clavier non vuol dire Clavicembalo ben Temperato ma Tastiera Ben Temperata altrimenti Bach avrebbe scritto das Wohltemperierte Cembalo
Sarebbe molto bello un video di spiegazione sul sistema modale
Bravo
👏🏻👏🏻
Anche i modi vanno spiegati meglio. Hanno tutti nomi greci ma è da dove parte la scala. I diesis e bemolle cambiano non di intervallo ma di ordine per forza di cose. E da origine a sentimenti differenti.
Spiegazione molto chiara.
Una domanda però: abbiamo diviso l' ottava in 12 parti uguali ottenendo 12 suoni ma i nostri simboli (le note) sono rimaste sette
E invece di aggiungere 5 simboli abbiamo inventato le alterazioni trovandoci nel paradosso di non avere univocità tra suono e simbolo.
Perché?
Perché la scala era ed è rimasta di 7 note. Ne esistono 12 ma non tutte e 12 vengono utilizzate; dipende dalla tonalità.
@@Vito_Lo_ReGrazie, conoscevo già la risposta. Ho voluto solo attrarre l' attenzione perché credo fermamente che un sistema di notazione a 12 note sarebbe il giusto coronamento del temperamento equabile e renderebbe lap vita più semplice a tutti
@@OneHundredProdutionsle note sono sette per retaggio della musica greca, poi ereditata nel medioevo dalla musica modale, in cui non esistevano le alterazioni. Infatti a seconda dell’alternanza tra toni e semitoni nelle scale modali si ottenevano diversi effetti emozionali a seconda del modo usato.
Si può cambiare dopo secoli, a coronamento del temperamento equabile, i nomi delle note dando uguale importanza a ogni nota (anche a quelle alterate)? Certo che si può!
È un cambiamento che porta un miglioramento pratico? No!
È una cosa economica? No, perché allora bisognerebbe ripensare anche tutto il metodo di notazione musicale (il pentagramma andrebbe modificato o comunque ripensato totalmente), gli strumenti andrebbero modificati, soprattutto quelli a tastiera (ad esempio il pianoforte dovrebbe avere 88 tasti bianchi tutti uguali), ecc…
Verrebbe ben recepita da tutti i musicisti del mondo? Ovviamente no! Da alcuni sì, da altri invece no!
Ergo: è una reale necessità pratica o un semplice vezzo?
Maestro il catalogo è questo alle belle..etc e sono le Nozze di Figaro. Ma mi chiedo da curiosa e, pertanto, non addetta ai lavori perché solo Bach e Mozart abbiano avuto il loro catalogo e il resto degli altri grandissimi compositori non altrettanto? Grazie. v.v. -:)
Secondo me lei dovrebbe scrivere un libro ( oltre che continuare con questi video divulgativi ).
Per me Lei è il Piero Angelo della musica!!!!!!!
Se ho capito bene, tra un ottava e l’altra si è deciso di suddividere ulteriormente questo “spazio” sonoro in 12 uguali, per cui tra una nota e quella immediatamente successiva ( o precedente ) lo spazio è sempre quello.
In pratica, la distanza tra 220 hz e 440 hz ( a titolo di esempio ) e’ stata suddivisa in 12 parti uguali tra loro.
Mi viene in mente una cosa però…….
Le opere classiche create prima di questa convenzione/sistema, vuol dire che performate nei teatri in origine “suonavano” in maniera leggermente differente da come suonano oggi?
Stesse note sulla carta, ma differente frequenza nella pratica.
Lei cosa dice?🤔
Intanto grazie e un bacione😘
Prima del temperamento equabile suonavano sicuramente in maniera diversa. Non pensi a differenze enormi ma diverse sì.
@@Vito_Lo_Re Grazie mille!
Mi piacerebbe conoscere ( in maniera più approfondita ) le caratteristiche principali di un suono, ossia intensità ( e la differenza con il volume )/altezza/timbro/durata.
Restando nella altezza, ossia gli hz, mi ha sempre affascinato il fatto che a parità di hz ( le oscillazioni ) uno strumento sia riconoscibilissimo dall’altro, soprattutto se suonato a scopo didattico, uno dopo l’altro.
Mi viene in mente la stessa nota prodotta dal clavicembalo da un pianoforte.
Il timbro.
Per me un “mistero” affascinante.
Grazie di tutto!
@@francescaghidotti5212provo a rispondere io: la differenza di timbro dipende dal punto di vista pratico banalmente da come viene prodotta la vibrazione (il suono è sempre un oggetto che viene fatto vibrare e la cui vibrazione si propaga attraverso l’aria, oppure dall’aria stessa che viene fatta vibrare).
Dal punto di vista tecnico, ogni modo di produrre vibrazione genera un suono che è la somma di tutti i suoi armonici superiori e inferiori (i suoni armonici sono tutti i suoni che non sono il suono principale ma che vibrano per “simpatia” insieme al suono principale e sono sempre suoi multipli o divisori delle sue vibrazioni calcolate in Hz).
Ad esempio gli armonici superiori di un La 440 Hz saranno la sua ottava superiore (La 880 Hz), una quinta ancora sopra (Mi 1320 Hz), un’altra quarta sopra (La 1760 Hz), una terza maggiore ancora sopra (Do# 2200 Hz), una terza minore sopra (Mi 2640 Hz), ecc…
In modo simile quelli discendenti saranno le note che corrisponderanno ai divisori di 440 Hz.
A seconda di quali siano gli armonici più evidenti all’interno del suono generato e che si affiancano al suono principale, si caratterizza la tessitura timbrica di ogni strumento.
Ciao Vito,
questo è un campo minato😂
Forse dovevi aggiungere che dopo la seconda quinta (re) andava riportata giù di un"ottava per completare il re dopo il do altrimenti si sale fino agli ultrasuoni😂
Per approfondire consiglio di cercare sul web "la pagina dell"organo".
Vedo se si riesce a mettete il link
Certamente, è stata una delle scorciatoie prese che avevo preannunciato.
Il temperamento è un modo di accordatura.
Ecco a cosa serve RUclips quando è usato bene!
A 3:15 Lei usa il sintagma «temperamento equabile». Sul primo elemento, ci siamo: mi sembra d'aver capito. Ma quel «equabile» mi riesce del tutto oscuro. Mi sono quindi recato in una biblioteca fornita e ho consultato un vocabolario di latino (per quel po' che mi ricordo). Ebbene, è saltato fuori che «temperamentum aequabile» significherebbe «proporzione stabile». Messa così, l'espressione mi risulta più chiara.
È equabile perché tutte le 12 note hanno la stessa “dimensione”.
Il sistema equabile non è nato sugli strumenti a tastiera ma su quelli a corde tastate, come il liuto, la chitarra, la viola da gamba, per ovvie ragioni costruttive (se dividi una corda secondo la scala naturale, quella corda sarà accordata perfettamente, ma quelle adiacenti no). E infatti ne parlano già Giovanni Maria Lanfranco ("Scintille di musica", 1533), Vincenzo Galilei ("Il Fronimo", 1568 e 1584, "Dialogo della musica antica & della moderna", 1581) e Marin Mersenne ("L'Harmonie Universelle", 1634), fornendo anche le dimostrazioni matematiche del perché questo sistema funzioni e - compositivamente parlando - offra più possibilità.
Esistono anche raccolte di musiche per liuto e per chitarra barocca che contengono composizioni in tutti i toni maggiori e minori: Giacomo Gorzanis ("Libro de intabulatura di liuto nel quale si contengono vinti quatro passa mezi dodeci per be molle et dodeci per be quadro sopra dodeci chiave", 1567), Vincenzo Galilei ("Libro d'intavolatura di liuto", manoscritto, 1584) e Angelo Michele Bartolotti ("Libro primo di chitarra spagnola", 1640). In quest'ultimo libro troviamo 24 passacaglie disposte secondo il circolo delle quinte (esattamente come farà Chopin con i suoi Preludi), che però verrà teorizzato solo una quarantina d'anni dopo (Nikolay Diletsky, "Grammatika", 1677).
Spiace vedere come, nonostante queste cose siano risapute ormai da decenni, continui ad essere proposto sempre e solo il punto di vista "tastieristico", che da un punto di vista storico è in ritardo di almeno centocinquant'anni sulla musica per liuto e chitarra. Sono gli strumenti a tastiera che si sono adattati a quelli a corde, non viceversa. Già Galilei sfotteva i colleghi tastieristi perché era rimasti indietro rispetto ai progressi della pratica e della teoria musicale: "essendo l’accordatura del Liuto tanto più vicina alla perfettione di quella dello Strumento di tasti, mi maraviglio assai, che i sonatori di essi non l’habbino dopo haverla conosciuta, ridotta in quella si fatta maniera"...
Sono chitarrista (o almeno lo ero un secolo fa) e una vaga idea di cosa voglia dire accordare ce l’ho. Non mi sembra di aver detto che il sistema equabile sia nato sugli strumenti a tastiera.
@@Vito_Lo_Re 11:08 "Ed ecco quindi che il "Clavicembalo ben temperato" di Bach è servito a dare pari dignità a tutte le note".
@fabiorizza vogliamo negare la diffusione e l’importanza di questa composizione? Non significa che sia stata la prima ad affrontare la questione. Al contrario: io la vedo come il punto di arrivo di una questione che si dibatteva da un paio di secoli.
@@Vito_Lo_Re andrebbe però chiarito bene (perché chi ascolta probabilmente si confonderà facilmente) che "ben temperato" non significa affatto "temperamento equabile", che Bach con quasi assoluta certezza non usava, sebbene fosse stato inventato molto tempo prima, persino da un teorico cinese oltre che da Vincenzo Galilei e Stevino. Ma non fu adottato per un bel po'. E' quasi certo che Bach usasse un temperamento simile al Neidhart e comunque un temperamento inequabile.
Ho capito che il re diesis e il mi bemolle non sono esattamente lo stesso suono. Allora, quale dei due è il più acuto?
il re diesis.
@@carlov67 Grazie mille.
Ma perché non spieghi il sistema Kodaly.
Scusa maestro, sono molto ignorante, e chiedo scusa anche a tutti gli addetti ai lavori, non conosco la musica, ma mi interessa. So cos'è un'ottava e una quinta, ma non capisco: note più grosse o più piccole in che senso? riguardo l'altezza? e neppure capisco i dodici intervalli identici, identici rispetto a cosa? Perchè pari dignità alle note? Sto facendo una figuraccia lo so
Sì: riguardo all’altezza; ovvero coi vecchi sistemi alcuni intervalli risultavano a volte più alti e a volte più bassi degli stessi intervalli oggi.
I 12 intervalli sono identici tra loro.
Pari dignità perché in passato il numero di tonalità usate era molto più basso di oggi; in più si riteneva che alcune tonalità avessero caratteristiche sonore proprie e che le altre tonalità non avevano.
Nessuna figuraccia, ci mancherebbe!
@@Vito_Lo_Re Grazie
Buonasera Maestro, l'argomento è davvero arduo 😂, ma lei è bravissimo. Non ho capito tutto, ma come ha detto lei cercherò di approfondire.
Video molto, molto interessante! Tant'è che avrei voluto durasse almeno altri venti minuti (ma probabilmente è un desiderio del mio inconscio pseudo-melomane).
Se mi ha spinto ad approfondire l'argomento? Certamente si!
Domanda sulle tonalità poco usate nel passato: è vero che alcune tonalità venissero usate poco poiché c'era la credenza che fossero tonalità nefaste, malauguranti o addirittura malefiche?
@@francescofilardi più che tonalità, alcuni intervalli (la quarta eccedente, in particolare) avevano questa nomea.
Lo so che sarebbe molto tecnico-matematico però così si capirebbe tutte le implicazioni del temperamento equabile.
Temperato bene è un opinione perché una quinta equabile è un po' stonata, e questo porta ad un diverso carattere musicale non tutte positivo.
Vero.
Ha mai provato a spiegare a qualcuno che non conosce la teoria musicale il perché esistono note con lo stesso nome anche se sono suoni diversi? mi sono trovato in difficoltà - soorattutto non avendo un pianoforte a disposizione in quel momento!
Faccio una domanda che non c'entra granché con questo video, ma colgo l'occasione visto che lei ha citato il "Clavicembalo ben temperato".
Un mio caro amico studente di conservatorio si accanisce particolarmente contro questo titolo ed é particolarmente ostinato a chiamare l'opera bachiana "La tastiera ben temperata" condannando la, secondo lui, generalizzazione dell'adattamento italiano .
Questa scelta si spiega con il fatto che klavier in tedesco é un termine generico che indica gli strumenti a tastiera ( quindi non per forza il clavicembalo), il ragionamento regge , tuttavia tutte le edizioni italiane traducono con clavicembalo, generando in questo mio amico una grande frustrazione a quanto pare...
Volevo chiederle che ne pensa lei a questo proposito, secondo me non è una tragedia tradurlo come si é sempre fatto, peró non escludo che magari siamo bestie di satana a chiamarlo in modo sbagliato
La traduzione del suo amico è indubbiamente corretta ma questo non fa di nessuno una bestia di satana. Direi che possiamo chiudere un occhio.
La ringrazio per la risposta.
Ps. La seguo molto e la apprezzo altrettanto ❤ continui cosí che va benissimo
@@Vito_Lo_Re Mi scuso se infilo il dito nella piaga, ma vorrei riaprire brevemente la discussione e chiederle un parere: la tesi che le ho esposto precedentemente sulla traduzione di "Das Wohletemperierte Klavier" è supportata anche da, per quel che ne posso sapere io, un autore affermato ossia Alessandro Zignani, il quale nel suo libro "Ludwig van Beethoven Una nuova interpretazione della vita e delle opere" dice questa frase, cito testualmente "L'insegnamento del nuovo Maestro di Beethoven (Neefe) a partire dal 1780, si basò sopratutto sul "Das Wohletemperierte Klavier" di Bach Vater, ovvero, per farla finita una volta per tutte con la storia del "clavicembalo", la TASTIERA ben temperata." Quest'ultima frase designa una posizione ferrea, e fa pensare che sia al pari di una blasfemia chiamare l'opera bachiana "clavicembalo ben temperato": si può vedere come un'invito a mantenere le opere del passato nella propria integrità in ogni più piccolo particolare, però c'è da dire che Bach non se ne può più lamentare, e il rischio è quello di parlare di aria fritta. Io la penso come lei maestro e penso appunto che non sia un errore così grave, tuttavia questo accanimento dell'autore mi fa pensare che ci sia una discussione ancora aperta e magari spinosa, poi magari la vedo in modo esagerato, ma intanto le espongo nuovamente i miei dubbi. Detto questo, volevo chiederle un parere su Zignani, se lei conosce quest'autore. La ringrazio ancora molto anche per la sua precedente e tempestiva risposta.
@@carlogomiero8420lo ribadisco: nessuno contesta la correttezza storico-linguistica di quella traduzione. Ma ormai per il grosso del pubblico si chiama così.
Ora capisco qualcosa
Ho scritto senza ascoltare tutto il video e spero mi si discolpi. Gli argomenti sono oggetto dei miei pensieri da anni. Chiedo un favore. Ho notizia che la musica indiana divida l'ottava in quarantanove. Se so contare dovrebbe essere un quarto di croma più di noi. Da dove lo pescano non so ma sapranno loro. Mi basta un si, è corretto. Un no, non è corretto. Grazie comunque sia
Non sono un profondo conoscitore della musica indiana ma che ci siamo i quarti di tono è cosa nota.
Non so... L'idea delle auto più grosse in un parcheggio per esprimere un concetto di distanza fra frequenze mi sembra porti fuori strada
Tua moglie ti ha già fattto notare che sulla tastiera c'era polvere? 🤣
😂😂😂😂
Devo raccontare la storia di una "volontaria" che presa dalla mania delle pulizie ha usato un prodotto per lucidare i mobili sulle tastiere dell'organo?
@@vittoriobacchiega9118 😂
@@vittoriobacchiega9118uhm, dipende di quale tipo; a base di cera d'api o silicone? 😅
@@gloriabarberi1292 so solo che mi volavano le mani sulle tastiere..saranno state le api?
Già anche in conservatorio si semplifica molto!!
Purtroppo nonostante la sua buona volontà la sua è una delle peggiori descrizioni che io abbia mai sentito.
Grazie 🌷