Видео

Sì è possibile, nel video si parla anche di questo. Qui sotto trovi un link che ti rimanda ad una risposta simile al tuo quesito. Basta rimuovere un po’ più di gutta in direzione apicale, aggiungere un altro po’ di gutta con obtura in modo da isolare la porzione di sigillo apicale e poi detergere bene come al solito il post space.

06:22 Con il cemento bioceramico, nel caso di successiva ricostruzione post endo con un perno, ci sono degli accorgimenti da considerare? ruclips.net/video/OLkUliJqJSU/видео.html

Per trovare i canali anche in situazioni complesse è necessario conoscere anatomia e regole per aprire la cavità e reperire gli orifizi. Ci sono poi strumenti dedicati come endotracer (rosette a gambo lungo) che possono aiutare molto, lo stesso dicasi per gli inserti sonici o ultrasonici. Una volta trovati bisogna sondarli e non perderli: anche qui un po’ di esperienza e strumenti adatti sono fondamentali. K file, c+ file talvolta, irriganti a pioggia. Gli strumenti rotanti infine sono un passaggio fondamentale: preferisci per queste situazioni uno strumento reciprocante austenitico, ma può andare anche un martensitico non troppo morbido (Procodile Q é un mix ideale) se il canale oltre alle calcificazioni presenta anche curve più o meno accentuate.

E' stato usato il dente in trasparenza per far capire meglio la procedura clinica, inoltre nel video vengono mostrati anche alcuni casi su paziente

​@@kometitalia1560 certo, ma nella realtà clinica è molto difficile calibrare l'estrusione del bioceramico, si rischia di fare overfilling o sottoriempimenti, ogni volta che fai la lastra sei li con le dita incrociate, insomma tutto bello sul modellino, nella realtà clinica quotidiana è una tecnica con molte criticità.

@@user-vu4bm3sj4r dopo ormai 9 anni di utilizzo la realtà clinica è molto consistente, gli errori si possono fare con qualsiasi tecnica, molto dipende da esperienza e conoscenza del materiale. L'estrusione è uno dei possibili problemi, ma questo non compromette l'esito della terapia e con la pratica si impara a gestire ogni aspetto. Il sottoriempimento invece non lo avverto come problema nelle mie mani: è sufficiente saper scegliere il cono giusto in base all'anatomia. A dirla tutta ero più in "teso" nella ripresa su modellino dove pensavo fosse più facile avere un'estrusione a causa della mancanza di un tessuto periapicale e apici abbastanza ampi legati al modellino utilizzato.

@@user-vu4bm3sj4r se rispetti lunghezza di lavoro e collare apicale non avrai molta estrusione.

@@af-endo quali aghi utilizza per l'estrusione del cemento nei canali? Gli aghi in dotazione al cemento in genere sono metallici e trovo difficoltà anche solo per arrivare nel terzo medio e se ci arrivo, l'ago si impegna e per rimuoverlo serve esercitare un po' di forza, insomma non è un inserimento passivo, tranne che per canali molto ampi e dritti. Grazie per i suoi contenuti. Un giovanissimo collega con molta stima nei suoi confronti. Buona Pasqua

Grazie per l'apprezzamento di questo servizio gratutito a disposizione degli odontoiatri

Le domande con il relativo minutaggio sono nella descrizione di ogni video, è una funzionalità di RUclips Inoltre sul nostro sito Komet Academy abbiamo pubblicato una pagina che contiene tutte le 117 domande, raggruppate in 24 argomenti (fra parentesi quante domande per ogni argomento, e di ciascuna c'è il link per ascoltare la risposta) (29) Cemento bioceramico (2) Canali calcificati (4) Carrier based (Thermafil) (3) Chiusura/Otturazione (9) Cono di guttaperca (7) EndoPilot (2) EnGO (5) Gauging apicale (1) Granuloma apicale (8) Irriganti (5) Lunghezza di lavoro (Rilevatore apicale) (3) Opener (5) Perni (5) Plugger (4) Procodile (3) Ricostruzione post endo (6) Ritrattamenti (1) Rotazione continua e reciprocazione (3) Rottura degli strumenti (13) Sagomatura (4) Singola seduta vs seduta multipla con medicazione intermedia (1) Sondaggio canali difficili (3) Sonico (3) Terapia antibiotica Questa è la pagina: www.kometacademy.it/endodonzia/lesperto-di-endodonzia-risponde-elenco-domande-fatte-al-dr-fava/

Grazie a te, Stefano

Grazie a te Enrica, ma non ho le competenze adeguate in materia medico legale (so qualcosa, a livello base), ciao!

ruclips.net/video/OLkUliJqJSU/видео.html&lc=UgzqMDXdOrjhyHA_OcZ4AaABAg

No

Grazie Massimiliano, se mi lasci un indirizzo mail ti inoltro le schede

Grazie mille!!

Grazie, lo faccio per ridurre al minimo il rischio di avere dei vuoti in zona apicale e portare con maggiore predicibilità il cemento nella zona critica del nostro sigillo. Il materiale è molto fluido e scorrevole, il rischio di inglobare aria e/o lasciare vuoti esiste e così cerchiamo di ridurlo

E' una tecnica che non conosco (se non per averne letto alcuni lavori scientifici) e non ho mai utilizzato. Chi la usa e la governa ha ottimi risultati e anche la letteratura dà buoni riscontri (l'abbinamento tra compattazione meccanica e termica della guttaperca sembra garantire ottimi risultati nella determinazione del sigillo apicale). Utilizzando tutte le altre metodiche con buoni risultati stabili nel tempo non mi sono mai avvicinato, di certo è una tecnica in cui l'esperienza dell'operatore gioca un ruolo importante e per questo non è considerata "user friendly"

Grazie Stefano, non è fantascienza, avere le idee chiare su cosa fare e conoscere i limiti delle nostre tecniche ci spinge a raggiungere certi risultati. Ritengo che tanti dei casi che pubblico possano essere alla portata di tanti dentisti "generici": studio, passione e gli strumenti adatti ci fanno crescere oltre le nostre aspettative.

Grazie! 🙏

Nel caso delle cementazioni adesive la polimerizzazione del bonding è sempre oggetto di discussione; alcuni ritengono che polimerizzare quello strato resinoso, per quanto sottile, incida sull’adattamento marginale della faccetta, mentre altri, avendo concordato con l’odontotecnico quello spessore, hanno l’opportunità di adattare la faccetta ugualmente bene perché il manufatto comprenderebbe anche quella tolleranza. Si sta parlando di micron… Ciò detto, nella clinica personale non sono propenso a polimerizzare il bonding ma, se il clinico, che nello specifico ha molta esperienza a riguardo, sa come gestire gli spessori, non vedo perché sia da biasimare, in fondo avrebbe una conversione migliore e più sicura del bonding, non un fattore da trascurare nella cementazione adesiva. Sovente gli errori nostri non sono errori per altri… Alla prossima Prof Massimo Gagliani

@@kometitalia1560 salve prof, aldilà delle sue considerazioni trovo sia molto poco predicibile prevedere quanto sarà lo spessore del bonding (tipo di bonding, quanto viene soffiato, aspirato e quant’altro) poi nel video si fa un altro errore e cioè polimerizzarlo con la matrice in situ quindi lungo il margine di chiusura della matrice ci sarà senz’altro uno spessore importante di bonding che potrebbe non fare arrivare la faccetta a fine corsa. Poi si possono anche lasciare degli spazi in più in previsione di ció ma va a discapito della precisione del manufatto. Non polimerizzare il bonding é la scelta più razionale per avere un’ottima adesione in assenza di gap o spessori eccessivi di cemento.

Salve, la risposta alla sua domanda è preferibile le venga data dal proprio odontoiatra di fiducia.

Ciao Massimiliano, non metto cresatin e molto raramente uso idrossido di calcio. Mi fido della tecnica che uso e che si basa essenzialmente sul controllo dell'emostasi. Logico che il paziente non lo lascio così per tanto tempo, nel giro di 7 max 10 gg torna per completare la terapia

Per approfondire il tema delle tecniche adesive (il tipo di cemento) la invitiamo a vedere la relazione del Prof. Pradella: www.kometacademy.it/protesi-dentale/dr-sandro-pradella-video-su-metodiche-di-cementazione-adesiva/ maggiori informazioni sulle procedure cliniche da seguire in caso di inlay, overlay o onlay sono disponibili su www.kometacademy.it