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Sono perfettamente d'accordo. Di bar inutili ce ne sono già tantissimi. Di bar invece con qualcosa da dire, con una qualità migliore e una capacità di creare valore aggiunto ce ne sono molti meno!

@@gabrielecortopassi7747 sicuramente, ma la cosa mi rende sempre molto dubbioso. Di sicuro se una persona è appassionata nell’ambito non deve scoraggiarsi, però anche il bar più fancy comunque è un business a basso valore aggiunto e comunque può attrarre una clientela ristretta (che magari può apprezzare il prodotto più ricercato ed è disponibile a pagare un po’ di più). Per gli appassionati forse può essere più interessante buttarsi sulla produzione artigianale o semi industriale di prodotti legati al bar, meglio ancora se si riesce ad avere contatti con l’estero. Li le possibilità di sviluppo sono infinite e non si è legati esclusivamente alla clientela locale.

Ciao Salvatore, scusami, mi era sfuggito il commento. Sicuramente quello dei bar rimane un business complicato, con margini ristretti, una concorrenza fortissima e grande difficoltà nel far percepire valore. Dal prossimo episodio però cominceremo a raccontare di bar (ce ne sono molti nel mondo) che grazie ad un solo prodotto hanno davvero sbancato... Insomma, è difficile, ma si può fare!

Magnifico, si può fare! Ha utilizzato una delle tecniche descritte?

Ciao Alice, non veramente. Le licenze non esistono di fatto più e men che mai per i circoli. Quest'ultimo può essere aperto ovunque purchè si rispettino le regole comunali sulla visibilità e a patto di avere una parte food (cucina, somministrazione) in linea con le normative HACCP

@@AprireUnBarVideo grazie mille! Il tuo video è utilissimo per chi, come me, sta iniziando a prendere in considerazione la cosa e farsi una prima idea. Cosa mi consiglieresti per approfondire la legislazione in materia?

Buongiorno! si, di solito senza problema.

Thank you too!

grazie mille, devo dire che il progetto aprire un bar è un pochino fermo, ma contiamo di riprenderlo prima possibile. Grazie mille per il suggerimento!

Gentile Pietro, la partità IVA è un aspetto amministrativo, non ha a che fare con aspetti igienico sanitari come la cottura o il riscaldamento di cibi. La partita IVA va semplicemente aperta nel momento in cui si apre una azienda, fosse anche solo un bar, al di la di cosa prepara. Rimango a disposizione,

Grazie mille!!!

Gentile Amica, mi scuso moltissimo dell'immenso ritardo! Si, facciamo servizi di consulenza tramite il nostro gruppo Espresso Academy. Scrivici pure da li e vediamo il progetto insieme.

Grazie mille Elena!

Mi scuso per l'estremo ritardo, ammetto che mi era sfuggito... Normalmente si può fare in autonomia e con il supporto di un tecnico. E' però sicuramente possibile che l'associzione abbia già dei percorsi "consolidati" da cui possiamo trarre vantaggio...

Grazie mille!

Ciao Angelo, grazie mille del tuo contributo. Da persone come te fa sempre davvero piacere!

@@gabrielecortopassi7747 un piacere per me

Facci sapere fra 365 giorni qui nei commenti di questo episodio!

Grazie Mille Nicolas!

Anch'io ho piaciuto il video!

Ciao, essendo una attività collegata al cibo direi di si, a meno che tu non possa accedere ai requisiti per una delle condizioni (lavoro, studio, vecchio REC, preposto) di cui parliamo nel video. In bocca al lupo!

Ciao, grazie a te! Assolutamente si, come in ogni associazione il compenso per i collaboratori/lavoratori andrà a far parte delle uscite dell'attività e quindi del bilancio.

@@gabrielecortopassi7747 perfetto grazie mille !!! Molto gentile e cordiali saluti !!!

@@davidefrancia-g2m Grazie a te!

@@gabrielecortopassi7747vorrei farle un altra domanda, ho visto un circolo che penso sia culturale dove acquisti dei gettoni in plastica per poi prendere le consumazioni da bere, è possibile che hanno optato per un circolo culturale con regime agevolato rispetto a un circolo bar e quindi con questa opzioni appunto non devono essere un circolo bar ma possono comunque somministrare bevande? lei sa dirmi qualcosa a riguardo ?

@@davidefrancia-g2m Ciao, a meno che in certe regioni non ci sia un regolamento diverso, un circolo è un circolo e un bar è un bar, Come dicevamo il circolo può avere un bar all’interno come forma di finanziamento, senza fini di lucro e senza accesso dall’esterno, altrimenti, almeno per tutte le nuove aperture, è un bar. I gettoni di plastica probabilmente sono solo una scelta della gestione per far circolare meno contante e avere un miglior controllo della gestione. Probabilmente gli avventori cambieranno dei soldi veri ricevendo in cambio queste “fiches” che poi potranno spendere nel locale.

Sarà un piacere Antonio! E grazie mille per i complimenti!

Certo!

Passione per la caffeina!

Grazie mille!

Grazie Mille Dave!

Ciao Sofia, la classica tazza da caffè alla turca è un po più grande di quella da espresso, e più sottile. Diciamo che come capienza va, più o meno, da 70 a 100ml

Ciao Riciard, grazie mille dei complimenti, super apprezzati! Provo a rispondere alle due domande in fila: Salvo alcuni particolari regolamenti comunali (magari perchè il locale è in una zona troppo turbolenta) non ci sono regolamenti particolari per gli orari di apertura. IN molti comuni si deve dichiarare nella SCIA e si deve esporre. Se poi si vuole modificare in alcuni casi bisogna comunicarlo tramite PEC e mantenere il nuovo orario per almeno tre mesi. Credo di poter dire che spesso non si apre di notte sia perchè, naturalmente e salvo casi particolari (pasticcerie notturne, strade di grande passaggio anche notturna, vicinanza di discoteca) di notte si lavora poco o nulla, sia perchè si fa già tanta fatica durante il giorno, e il personale costa caro… In un circolo privato, applicando le norme alla lettera, non ci può essere nessuna pubblicità o insegna che sia rivolta all’esterno. Per chiarire il concetto potrei dire che il locale deve essere impossibile per chiunque non sa che esiste. Spesso viene dato il permesso di mettere una piccola targhetta sulla porta o sul campanello, giusto per essere sicuri di dove bussare…

:-))))

Ciao Enzo, grazie mille per il tuo supporto! Curiosamente proprio due giorni fa siamo stati contattati per l'apertura di un Maid cafè in Finlandia, sembra veramente un concept in crescita! Direi comunque che questo tipo di locali sono assolutamente esperienziali, le persone tendono a rimanervi a lungo, per godere, al di là dell'offerta food and beverage, dell'atmosfera e dei “mirabilia” che si possono trovare in locali così fortemente caratterizzati. Di fatto quindi una certa ampiezza sarà importante, diciamo che il locale non potrà essere troppo piccolo e che, anche considerando un bancone non molto importante (non servirà, spesso i clienti in questi locali vengono serviti al tavolo) almeno un 40/45 metri al pubblico sarà importante averli. Ci sarà da curare bene separazione degli spazi e arredamento, per evitare l’effetto “mensa” con uno stanzone troppo spoglio e senza divisori che, qualora all’inizio il locale non avesse molti clienti, potrebbe davvero dare una sensazione “fredda” In bocca al lupo!

@@gabrielecortopassi7747 crepi!!! Ti ringrazio per la risposta attenta. Approfitto per chiederti dei piccoli approfondimenti sul tema del video. Per spazio al pubblico intendi anche quello dietro al bancone? dove si muove il barista? Infine a parte lo spazio "visibile e calpestabile" dal pubblico un bar quanto devo preventivare di spazio "deposito" (in un bar immagino poco) e di servizi igienici. Sono ordini di grandezza che posso stimare dalla mia conoscenza dei bar (vivo in provincia di Napoli), ma vorrei una risposta professionale. Per me inoltre è importante visto anche che il tema del maid cafè mi impone un business core differente dal food and beverage.

@@EnXoLoVed Ciao Enzo, in un contesto normale con un banco di dimensioni più o meno consuete, possiamo ritenere che il banco rientri nella superficie al pubblico. Cosa diversa se il banco è molto grande e largo (per esempio perché vi si preparano dei piatti). Riguardo a spazi deposito o bagni bisogna fare un distinguo. Se il locale in precedenza non esisteva andrà strutturato secondo le nuove normative e gli spazi “non al pubblico” finiranno per essere, complessivamente, dal 40 al 45% del metri quadri totali. Se invece il locale era già esistente, e nella nostra ristrutturazione non cambiamo la pianta del locale, allora potremmo continuare a suddividere gli spazi come faceva l’attività precedente (di solito in modo più vantaggioso…)

Ciao Luigi, grazie mille per l’apprezzamento, che fa davvero piacere, e per le articolate domande, che, a mio avviso, sono interessanti anche per altri interessati a questi argomenti. Provo a darti un mio parere domanda per domanda. 1- Direi di no, non siamo a saturazione. Sempre più spesso, nei nostri corsi in italiano, incontriamo una “fauna” che una volta apparteneva solo ai corsi in inglese, quella degli “home barista” di coloro che non hanno interesse professionale, ma sono affascinati dal mondo specialty. Mi pare, questo, un segno di una platea che si sta allargando, platea che costituirà anche un bacino di clientela per le caffetterie di livello. Sicuramente una città più grande e cosmopolita può contare su un bacino che già di base è più vasto, ma strutture piccole, con pochi costi, potranno presto vivere bene anche in contesti più provinciali. 2- eh, purtroppo la tua analisi non è per niente sbagliata. Per moltissime caffetterie un singolo dipendente a tempo pieno può rappresentare una spesa difficile da sostenere. Chiaro, come possiamo capire, che sarà il mix dei costi a fare la differenza. Un affitto più basso o l’assenza di finanziamenti in cui rientrare può permetterci, magari tirando un po’ la cinghia, di prendere qualche ora di libertà…

Sai come si lavorano le varie farine ?? Sa che tipo di percentuale di idratazione ha ogni tipologia di pane ??? Truffe ?? Credi davvero che siano delle truffe ???? Se si chiamano in questo modo ci saranno dei motivi non credi !!! Io faccio il panettiere da circa 18 anni , ci sono una miriade di variante di impasti , ore ed ore di studi !!! Prove e tanto , tanto duro lavoro e sacrificio !!!

Ciao Luigi, grazie infinite, peraltro ci hai letto nel pensiero dedicheremo infatti spazio, nel prossimo futuro, agli aspetti imprenditoriali del mondo specialty! Grazie ancora!

Ciao Umma, visto che dovrebbero essere più di due anni negli ultimi 5 no, non dovresti dover fare il corso, Sarebbe per necessario valutare il livello di inqadramento che avevi nel panificio, che tipo di contratto...

Di dove 6