Catalogo Hans Eigenheer “Erranti abduzioni per abbracci di verità”

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  • Опубликовано: 17 фев 2023
  • Una produzione
    Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea
    Catalogo edito
    Hans Eigenheer, “Erranti abduzioni per abbracci di verità”
    Mostra personale presso la Galleria Accademica d’Arte Contemporanea
    della Città d’Arte Canale Monterano di Roma
    Progetto e testi in connubio alle opere artistiche
    Fulvia Minetti
    Editing
    Antonino Bumbica
    ©2022 Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea
    www.accademiapoesiarte.com
    accademia.poesiarte@gmail.com
    L’Artista Hans Eigenheer è nato a Lucerna nel 1937. Non soddisfatto delle convenzioni di una cultura razionale egli ha nutrito la visione del mondo e la ricerca del senso dell’uomo attraverso il viaggio e lo studio della simbologia delle civiltà orientali in Grecia e in India e africane in Egitto; richiamato alla docenza all’Accademia d’Arte di Lucerna e di Zurigo, il Kunstmuseum ad Olten ospita i suoi disegni delle lezioni sulla lavagna ed è onorato del Premio d'arte della città di Lucerna nel 1997, autore di monumenti pubblici come il murale di 72 metri a Lucerna, ha studiato a Parigi, a Firenze, a Via Margutta a Roma e da 60 anni opera a Canale Monterano creando arte, sviluppando una propria originale semiotica etruscologica e ricercando nelle forme dell’arte e del mito la simbologia archetipica di un inconscio collettivo dell’umano, per una universalità di senso, oltre la sovrastruttura culturale di una prospettiva dell’abitudine. Nel 2020 riceve il Riconoscimento al Merito Speciale della Giuria al Premio Accademico Internazionale d’Arte Contemporanea Apollo dionisiaco, il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma con il conferimento del Leone aureo e nel 2022 la nomina di Accademico honoris causa dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea.
    La sua memoria autobiografica ripercorre la sua storia di vita e di arte nell’intreccio nodale di senso degli incontri con le persone a cui rivolge la sua gratitudine: sua madre Ida, che ha assegnato il titolo alla sua prima realizzazione artistica, “Occhi di bue a passeggio nella foresta”, suo padre, che ha finanziato gli studi e i viaggi, Werner Andermatt per il consiglio “mai copiare”, Bernard e Walter Kaufmann per l’invito all’insegnamento, l’incontro con il surrealista Max Von Moos, che popola il visibile dell’invisibile, Peter Killer, direttore del museo di Olten, Roman Candio che l’ha condotto a Roma iniziandolo alla ricerca archeologica, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Luigi Montanarini, per l’invito ad esporre alla Galleria Alibert, Ivanoe Dinaro, che l’ha condotto a Canale Monterano per la visita dei tumuli della Bandita e che ha sollevato la sua inestinguibile passione etruscologica, Otto Wilhelm von Vacano, che ha sospinto la sua ricerca semiologica dei simboli etruschi di Cerveteri al confronto originario con l’arte indiana di Sanchi e la lettura dei testi filosofici di Anagarika Govinda, che hanno stimolato lo studio delle origini tibetane del nome “Ro-ma” nel Pingala solare, che nel sistema yogico si equilibra a Ida, l’energia lunare e opposta del femminile e che individua l’archetipo orientale del caduceo.

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