Il problema oggi è che come esseri umani ci siamo rammolliti, e la voglia di avere tutto semplificato ed accessibile non si trova unicamente nei videogiochi ma anche negli altri media e in genere in tutto ciò che riguarda l'esperienza umana. Quel tale anime è "pretenzioso" perché fa uso di concetti che non capisco, quel videogioco è assurdamente difficile perché la trama non è di facile comprensione e il gameplay è punitivo, quel libro è illeggibile perché utilizza un linguaggio complesso, e così via; tutte scuse per giustificare ai nostri occhi la mediocrità. Un tempo si desiderava l'Assoluto, il costante perfezionarsi e la sfida continua con sé stessi, ora si predilige il semplice, l'immediato, l'astratto. Credo che manifestare questa attitudine negativa volta al consumo rapido e semplicistico di qualcosa nel ramo delle nostre passioni più grandi riveli la più grande ripercussione della caduta dei tempi moderni; le nostre passioni dovremmo volerle vivere al massimo con tutte le loro sfide, ma così non è più per la maggior parte della gente.
Quando eravamo dei avevamo 30 anni in meno, dei riflessi fulminei e poco altro a cui pensare, la mia attuale vita, con tanto di turni notturni non è più compatibile con il T&D come un tempo, ma mi sento anche di difendere le nuove generazioni, la scuola è diventata più pressante, mille impegni extra scolastici, ci sta che vogliano adottare uno stile di gioco più morbido, poi diciamocelo, se non avessero puntato sulla difficoltà all'epoca, avremmo avuto giochi con una durata massima di un'ora più o meno (tanto ci mettevo a finire Sonic le volte successive), ora si possono fare giochi più profondi anche senza puntare sulla difficoltà.
A parte il fatto che per ampliare il pubblico dei vg hanno reso i videogiochi più facili e a portata di tutti , anche delle pippe. Io ho riflettuto pure del fatto che prima i videogiochi erano indirizzati a un pubblico di adolescenti che avevano molto tempo libero. C'erano anche meno videogiochi, spesso si possedeva solo una console (Nintendo o Sega) e spendevamo 160.000 lire per un gioco (che valevano come 160 euro di oggi), quindi quel vg lo spolpavamo da cima a fondo. Oggi abbiamo un mercato 100 volte più grande, giochi indie e giochi in sconto a 5 euro, un backlog infinito. Tutto ciò sommato vuol dire che noi siamo più adulti, abbiamo molto meno tempo libero, abbiamo un sacco di giochi da finire, è normale che non vogliamo più dedicare tempo e fatica a un solo vg ma vogliamo provarne quanti più possibile. Però ho notato che i videogiochi non ti rimangono dentro impressi nel cuore come una volta.
Ciao Frankie. Non credo dipenda solo da noi giocatori, la verità è che un gioco oggi non è solo rivolto ai bambini che hanno tempo da vendere, ma in buona parte da gente che lavora; anche io, se mi trovo un Soul come Sekiro davanti a me a questa età faccio fatica a relazionarmici (P.S. in questo caso no, ho deciso di riprenderlo in mano, ma lo faccio solo per lui, unico! ;-) . In più oggi le case produttrici non vogliono far durare il gioco più di un tot settimane, perché il cliente deve acquistare altri giochi, magari della stessa software House: „business is business“. È vero quello che dici ed un poco mi dispiace, ma poi penso che se a 50 anni ancora mi emoziono davanti ad un videogame, non è solo per la soddisfazione di superare degli ostacoli molto difficili, ma per i bei momenti che si passano davanti alla Console, grazie ad una bella la storia che si dipana, alle musiche che mi accompagnano, ad una grafica che mi stupisce e a degli amici con cui condividere tutto ciò. Quindi trovo confortevole che oggi si possa scegliere la difficoltà, anche se sì, prima era tutto un altro mondo 🙂
idem, io a quasi 37 anni non ce la faccio più, sono troppo stanco la sera, troppo stress. Così tanto stress che sto' per abbandonare anche i Multiplayer Online.
Hai perfettamente ragione. Io sono un retrogamer da sempre, riprendo sempre i giochi vecchi in mano. Ed a volte mi rendo conto che coi giochi moderni vado spesso avanti per inedia, col pilota automatico. Che ogni 10 ore passate su un gioco, quelle che valevano davvero la pena di essere giocate erano 2 o 3. Come uno di quei giochi mobile dove se non paghi devi sorbirti ore ed ore di farming ed attività noiose. E lo stesso vale per le curscene che una volta erano abbozzate, stilizzate e limitate dall'hardware. Eppure erano talmente concise ed efficaci, da risultare impattanti ed iconiche anche a decenni di distanza. E (come ben dici) a quei tempi il premio era l'essersi goduti fino alla fine un'avventura epica, fatta di mille ostacoli e difficoltà. Cosa che ti faceva immergere davvero nei giochi e sentirti un eroe. Perchè quando arrivavi a sconfiggere il re dei demoni di turno, era DAVVERO forte come un dannato re dei demoni. Mentre coi giochi moderni ti trovi costantemente in dissonanza cognitiva per via della poca cura posta nel bilanciamento del gameplay, e per una forzata rincorsa al realismo anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
Caro Frankie, dal mio punto di vista tutto cambia, nulla è statico, tutto si evolve. Così come la nostra coscienza si evolve, non è statico nemmeno l'universo. Allo stesso modo anche i videogiochi si evolvono. Io gioco dal 1983, ho 50 anni e questa evoluzione l'ho vissuta direttamente e ne sento gli effetti continuamente. Non me la sento di dire che fummo degli Dei, eravamo solo più piccoli e vivevamo i videogiochi secondo i canoni di quegli anni. Se, ad esempio, uno di questri canoni era il fatto che il videogioco era puro gameplay (e quindi avevano senso concetti come divertimento, difficoltà, rigiocabilità e scoperta di segreti), successivamente si è evoluto in un qualcosa di più profondo, cioè si è trasformato in un'esperienza (da vivere, quindi, una sola volta). Mi vengono in mente Life is strange e Red Dead Redemption, ad esempio. Questa stessa evoluzione ha abbracciato anche i Jrpg, e secondo me giudicare i giochi di adesso secondo i canoni di decenni fa non ha senso. Comunque esistono anche oggi giochi difficili; chiunque vuole mettersi alla prova può farlo ancora. Grazie per la tua riflessione, molto interessante.
io personalmente proprio per la mia volontà di scoprire l'origine di alcune saghe famose mi sono messo a recuperare molti titoli vecchi per vedere come sono cambiati i videogiochi nel corso del tempo. Ho recentemente terminato Final Fantasy IV versione super famicom senza l'aiuto di alcuna guida e devo ammettere che è stato bello impegnativo riuscire a sconfiggere il boss finale, ma una volta che ce l'ho fatta con le mie sole forze è stato molto soddisfacente. Stessa cosa ho fatto anche per Dragon quest 1 per famicom in cui per orientarmi sulla mappa ho consultato solo il manuale di istruzioni cartaceo che mi è stato molto utile anche per capire il funzionamento degli oggetti che andavo a comprare. Adesso mi sto invece cimentando a giocare il primo Final Fantasy su famicom e devo dire che giocarli per come sono stati pensati senza consultare guide online da effettivamente tutt'altra sensazione. Non sono un amante del gaming moderno proprio per questo voler imboccare così tanto il giocatore con titoli che spesso non lasciano nulla perché non offrono sfide vere e proprie.
Per il mio personale punto di vista, un gioco tendo a volerlo finire il prima possibile perché con il lavoro ho avuto la possibilità di accumularne tanti. Quando facevi le elementari ne avevi solo uno, i tuoi non te ne prendevano quasi mai altri, quindi o te li facevi prestare da amici o spremevi a fondo quello che avevi. Perlomeno da quando giocai la Reignited Trilogy di Spyro mi è tornato lo stimolo di completare alcuni giochi al 100%
Concordo con te (a parte Sonic in cui sono ancora un MOSTRO 😜). Oggi tutti prendono un gioco, lo finiscono a NORMAL, poi passano ad altro. Avendo 36 anni e quindi essendo della stessa generazione (e condividiamo anche la stessa passione per i jrpg) continuo a pensare che il videogioco sia un'esperienza, e ci sto anche mesi sullo stesso titolo, completandolo, perfezionando le mie skills e prediligendo giochi con una storia e con caratterizzazione dei personaggi profonda proprio perchè deve lasciarmi qualcosa. E concordo anche sul fatto che i trofei abbiano rovinato l'esperienza di gioco! Alcuni trofei del tipo: "uccidi 50 nemici con le frecce avvelenate", ma perchè? Perchè devo giocare come dici tu? Perché devo fare una cosa che probabilmente manco mi divertirà? 😂
Grande frankie!!sinceramente mi ritrovo nella tua analisi,all epoca non mi spaventava nulla e riuscivo a dedicare molto tempo ad un singolo gioco,sopratutto perché c’era un desiderio dentro di me nel giocare implacabile,ora invece mi ritrovo a giocare un titolo dopo l altro senza troppo gusto. Una cosa che mi ha fatto riflettere è FF9,è il mio gioco preferito in assoluto,l ho giocato in tutte le salse,prendendo ogni segreto,sconfiggendo ogni boss,l ho ripreso in mano l anno scorso e mi sono ritrovato a non riuscire nemmeno a fare la quest dei chocobo,penso sia proprio un discorso legato al voler tutto subito ma anche al fatto che difficilmente oggi diamo ai giochi il valore che avevano un tempo
Secondo me il discorso sulla difficoltà nei videogiochi è talmente complesso e soggettivo che ridurlo tutto al "eh ma il gioco mi deve rilassare", oppure "eh ma lo faceva pure prima" è un po' troppo semplicistico. Mi spiego almeno per quanto riguarda me: ho iniziato da poco Trials of cold steel 1, l'ho messo a normal ed effettivamente lo sto trovando troppo facile, ma semplicemente perché ho esperienza con i Jrpg a turni e perché essendo ovviamente un gameplay più statico di un action, mi richiede "solo" di usare il cervello per scegliere come sfruttare un turno. Gli action o i souls (che pure mi interessano) invece richiedono di pensare a più cose contemporaneamente, tenere d'occhio i movimenti dell'avversario e premere tasti con il giusto tempismo. Quest'ultima cosa per me è fisicamente quasi impossibile da fare per miei problemi di vista e coordinazione occhio mano, perciò non ho maj potuto approfondire un tipo di gioco che in realtà mi affascina, mentre invece ci sonp persone che reputano sfiancante il ragionamento che ti richiede un FF o un DQ... Il punto è che non ci vedo nulla di male ad inserire facilitazione facoltative nei videogiochi, perché i motivi per cui una "easy mode" viene richiesta possono essere i più disparati a seconda del soggetto e non sempre si riduce tutto al "mi voglio rilassare"
Condivido il senso del discorso, i giochi odierni sono più un'esplorazione mentre prima erano un insistente try&die, si tratta di filosofie diverse. Comunque il mondo odierno dei videogame è talmente vasto che ognuno può trovare la sua nicchia, anche oggi ci sono giochi difficilissimi, anche più di quelli infami degli anni 80/90, che spesso erano buggati più che difficili.
Da bimbo, con il Nes, riuscivo a finire senza perdere vite a Dubble dragon 2, Super mario bros ed altri. Quando gli riprovo oggi, non riesco a fare salti o mosse che ai tempi trovavo veramente semplici!!!
2:15 "Senza social, senza riflettori, senza classifiche, senza trofei" hai dimenticato senza internet :D io sono anni 90 e da piccola non avevo accesso a un pc, quindi finii Final Fantasy X ma con l'aiuto della guida ufficiale. Le guide erano molto utili all'epoca per avere le soluzioni nei giochi con gli enigmi o le boss battle difficili... certo non si trovavano di tutti i giochi se mi bloccavo in un punto dovevo per forza farcela da sola o chiedere aiuto, ma niente walkthrough. Oggi è impensabile :")
Sul discorso trofei sono d'accordo con te invece, infatti quando parlo di "completismo" lo intendo più come un "fare tutto quello cjd il gioco ha da offrire" poi se a quello corrisponde qualche trofeo tanto meglio perché comunque un po' di soddisfazione la da. Per quello gli unici giochi che sono riuscita a platinare in 25 anni di vita sono stati FF1 e Diofield Chronicles, perché tanto fare tutte le mappe, completare il bestiario e gli eventi secondari sono cose che se gioco faccio normalmente proprio per farmelo durare un po' di più
Discorso troppo lungo e oggi siamo in molti di più a giocare, i giochi di una volta salvo casi rari li rigioco anche oggi senza problemi, mi sono pure fatto una No Death Run su Shock Troopers per intenderci, poi ovvio sfida personale, nessuno mi ha puntato alla testa la pistola per farlo, il videogioco nasce come forma di intrattenimento e divertimento in primis, vero che una volta erano più difficili, però salvo casi rari erano costruiti con una difficoltà sensata, ed era appagante e soddisfacente giocarci! Oggi vengono costruiti svariati giochi con un elevata difficoltà artificiale, che non è vera difficoltà, ma semplicemente un escamotage che fa morire anche i giocatori più bravi (questo genericamente parlando) vedasi Crash Bandicoot 4, ed amo e ho finito tutti i Crash, però poi se mi metti Boss come Malenia, che si cura colpendo uno scudo a Torre... Mysterious Figure in Kingdom Hearts BBS altro Boss senza senso, ove per vincere devi spammare continuamente la stessa mossa, altrimenti è praticamente imbattibile, Alvess la Fiamma Eterna in Afterimage...e ci sono tantissimi altri esempi che potrei fare... discorso selettore difficoltà dipende anche li, prova a giocare The Evil Within a Normal o Ninja Gaiden, e dimmi se li trovi facili... io personalmente amo sia i giochi facili e difficili, ma difficili come detto prima in maniera intelligente... e non da arrivare a frustrarmi la vita e cosi via, non è vero che la gente non ha voglia di impegnarsi ed apprendere. Molti magari si, altri semplicemente se si rendono conto che la difficoltà è settata male in un videogioco lo ammettono e stop, e magari mollano il gioco per frustrazione, e non per mancanza di abilità, c'è anche la questione tempo da spendere che non è da sottovalutare. Discorso trofei dipende, alcuni giochi sono divertenti e appaganti da platinare perché ti portano a fare tante cose, non necessariamente tutto... e ti pongono anche davanti a una sfida severa ma giusta. Alcuni trofei invece sono un tumore assoluto, e non aggiungono nulla di divertente al gioco, vedasi il trofeo di non morire in Slain: Back From Hell oppure prendere tutte le S in DMC V in tutte le modalità. Sfide senza senso e masochiste. Che poi possono piacere è un discorso, ma sono sbagliate. E la cosa che si è persa di più negli anni per me è appunto che il gioco deve divertire, e non necessariamente essere a tutti i costi una sfida con se stessi, o peggio con gli altri. Questa è la mia visione alla veloce, oltretutto oggi c'è ne sono ancora di giochi tosti e non pochi... su alcune cose sono d'accordo, tipo che il platino ha dato alla testa a tante persone, anche però le challenge che si impongono alcuni giocatori possono sfociare nel tossico... quando iniziano a discutere su chi abbia fatto la Boss Fight perfetta o più figa da vedere, il videogioco non è questo.
Io invece sono molto più bravo oggi, anche grazie all'esperienza. Ad esempio, poco tempo fa terminai D/Generation su Amiga emulato in un unico tentativo. L'originale lo consumai ma non riuscii mai a terminarlo. Ma non solo, in passato ero anche più superficiale: mi piaceva provare tante cose di fila e spesso mi accontentavo di giocare e non della prestazione. Forse perchè sono di scuola inizio anni 80, molto legato al clima delle edicole dell'epoca, per cui quando in casa entravano le cassette per Vic 20 e C64 da 5-7-10-30 giochi la cosa che più importava era passare i pomeriggi a fare rotazione di tutti i giochi. A volte capitava di trovare il gioco più bello a cui dedicavo più tempo, ma anche in quel caso il mio scopo non era proprio terminarlo, ma giocarci (come Impossibile Mission: non mi ponevo nemmeno la questione di cosa bisognava fare per terminarlo). Chiaramente con eccezioni: ricordo come esultai quando terminai Raid Over Moskow, in cui divenni così bravo che lo giocavo a ripetizione finendolo a ripetizione. Con Amiga le cose cambiarono lentamente perchè si era più costretti a dedicare più tempo ai singoli giochi (niente cassette da edicola se non dischetti con delle demo e anche i giochi piratati costavano dalle 8000 lire in su l'uno, quindi iniziava la vera selezione) e in effetti iniziavo a terminarli con più frequenza, ma non tutti (il livello di difficoltà spesso era anche ROTTO, come in Project X e tanti altri action dell'epoca). Oggi per me è difficile anche concepire i discorsi sulle difficoltà. Ad esempio, Normal non significa nulla, perchè non esiste una codifica della difficoltà di un VG. Normal in un titolo può essere Hard in un altro e solo per una cerchia di persone, laddove Hard in un altro titolo significa solo più HP ai nemici, quindi una scusa per nascondere un pessimo design.
Bellissimo vdeo Frankie! io ho cominciato col Nes e li mangiavo ero un mostro😂idem col snes e gameboy....non avevo fretta ma li prosciugavo li facevo e rifacevo...mia mamma povera era disperata ne chiedevo uno alla settimana 😆ma rimpiango che ora ne finisco uno e ne arrivano dieci🤭comunque si eravamo Dei vestali del gaming ❤💪un abbraccio Frankie😄
Forse bisognerebbe trovare una via di mezzo se mi dai la possibikita di scegliere la difficoltà se scelgo facile non me lo rendi frustrante mebtre se scegli difficile hai la sfida vera. Sulla questiome trofei si secondo me sfugge un po di mano alla gente, sono dell idea che se fai un qualcosa con piacere è un bene ma se diventa un osessione negativa no. Grazie mille per questi spunti Frankie❤
Condivido con molti il pensiero che attualmente il giocatore medio vuole tutto e subito senza sforzo, ma è anche vero che prima il gioco medio ,nonostante il tempo a disposizione , durava mesi . Questo per dire che la maggior parte dei giochi sono prodotti fatti per essere consumati nel giro di 1 mese al massimo, per passare al prossimo prodotto, tutta roba consumata stile fast food. Come per tante cose la "verità" sta nel mezzo ,giocatori che fagocitano giochi solo per platinare e giochi sviluppati che non lasciano niente..
Ah beh.. dopo che ho che io e la tosa ci incitavamo a vicenda sulle reliquie d'oro su crash abbiamo cominciato con gli indie cattivi tipo celeste o the Messenger. Ridiamo e basta e non ci rimani lì ore
Pensare che nell’estate della fine delle elementari (1990) riuscii a finire Shinobi nel bar sotto casa con un solo gettone senza mai continuare…vero eravamo tarati su livelli di difficoltà incredibili
Ricordo ancora che io fui il primo a terminarlo senza gettoni aggiuntivi ma pian piano riuscirono a portarlo a termine anche altri 2 miei amici, ricordo benissimo quella estate e quando lo rigioco ancora oggi con i miei figli su Xbox mi scende davvero una lacrimuccia…è il mio gioco preferito di sempre in assoluto
Personalmente è più una questione di tempo,quando ero piccolo riuscivo senza guide perché avevo più tempo per provarci,oggi tra lavoro,figlia ecc.. riesco a finire un gioco in qualche mese,prima massimo una settimana
Parlo da semi-completista (nulla contro a chi non lo è), se un gioco mi prende e faccio un esempio con la serie di devil may cry, prendo e me lo vado a platinare, per dire dmc 5 ci ho messo 6 mesi per platinarlo, rigiocato a difficoltà must die più volte, oramai so tutti i pattern a memoria e sferrando combo al secondo switchando le armi si finisce che è una bellezza. La sfida nei giochi deve esserci a parere mio, ma ognuno di noi la vede in un certo modo, baci ❤.
Ce da dire che non era centralizzato ma molto spesso avevi una gallery da finire, una spunta su tutto da mettere ... Un alternativa ai trofei è da piu tempo che esiste. Cmq condivido il discorso pienamente e sono proprio come te, come ben sai. L'unica differenza è che sono sempre stato forte. U.u
Il problema è che c'è troppa carne al fuoco e troppo poco tempo. Una volta c'erano pochi giochi disponibili e c'era molto più tempo da dedicarci. E poi una volta era tutto innovativo. Oggi di originale non c'è quasi più nulla.
Da piccolo i giochi mi arrivavano col contagocce e li spolpavo per bene facendo piu' e piu' run. Mentre ora,lavorando,ho una sfilza di giochi in attesa ed il tempo per giocarci e' molto meno. Quindi faccio una run,sempre con calma cercando di scoprire piu' cose possibili,pero' una volta visto il finale non ho piu' quella voglia di un tempo di tornare indietro e fare tutto al 100%. Sara' anche la stanchezza dovuta al lavoro,ma non riesco piu' a godermeli come una volta 😢😂 Per quanto riguarda la difficolta' i jrpg li faccio a difficile mentre giochi piu' action a normale
Si cresce. È normale. A me sinceramente stupisce di più il contrario. Ossia il 50 enne che dopo 8 ore di lavoro si fissa per platinare tutti i giochi...
D'accordo su tutto. Io infatti ormai è da un anno e più che ho deciso di giocare per il piacere di giocare e non per finire il più infretta possibile un gioco. Ci metto 3 5 mesi ha finirlo ma me lo godo tutto . In certi momenti penso anche "no no adesso abbasso la difficoltà. Ma poi spego ci rimirgino sopra tutto il giorno e torno il giorno dopo più carico" e riuscire a vincere è una sensazione magica ogni volta . Però non sono completamente d'accordo sul fatto di non andare a Livellare o cercare equipaggiamento migliore davanti ad un boss difficile. Io quando mi blocco 2 o 4 livelli lj vado a tirare su, e magari scopro anche piccole cose che avevo tralasciato. Quindi penso che pure quello faccia parte al 100per100 dell'esperienza. Poi che dire mai guardato a i trofei
Ciao Frenkie, credo che siamo più o meno della stessa generazione. Anch'io poco tempo fa ho proprio platinato la megaman x collection, che ritengo un assoluto gioiello. Sono abbastanza d'accordo con te sui platini, io però li faccio solo su alcuni giochi come una forma di rispetto verso quel dato prodotto, come ad esempio mega man che è uno dei miei giochi preferiti di sempre. Se guardi sul mio psn quindi vedendo i platini vedi semplicemente miei giochi preferiti, non mi sognerei mai di platinare uno spiderman ad esempio (con tutto il rispetto, si tratta di gusti). A conferma di quello che dicevi io che li ho finiti negli anni '90 con sane blind run, ho ripreso la mano velocemente, mia figlia invece (12 anni), che vedendo me ha voluto finirli pure lei ha avuto pane per i suoi denti, al momento è riuscita solo con x 1 e x 2... prima o poi ci riuscirà, ma la difficoltà per chi è abituato ai giochi di oggi non è banalissima. Però io me le ricordo le decine e decine di morti, adesso è più facile e lei non si capacita di come superi una schermata a lei molto ostica ....eehhh...se ne riparla alla nostra età, non puoi avere giovinezza ed esperienza insieme 😆 A presto Frenkie!Bel canale, mi fai immergere sempre nei ricordi quando passo di qui 👍
Recuperando i vecchi titoli mi sono reso conto che erano mooolto più difficili i giochi... Ora capisco perchè sono malato coi SaveGame ogni 5 minuti ancora adesso 😅
@@FrankiesLair eh si è persa quella "tensione appagante" di cercare un SavePoint... ricordo che quando vedevo il prisma colorato di FF7 era come aver trovato l'oro 😂 senza contare il limite degli Slot di salvataggio, era una tortura scegliere ogni volta quale "salvataggio salvare"🤣 però questo ti permetteva di dare reale VALORE alla partita... che nostalgia e che scuola di vita🥰
Me lo sono chiesto tante volte, come ho fatto a finire Mario 3 e DK Country 2 da piccolissimo va oltre la mia comprensione. 😂 Ma la cosa più bella era scoprire segreti totalmente da solo e a caso, cosa che oggi si è persa purtroppo, a parte rarissimi casi. La rigiocabilità dei titoli di oggi è prossima allo zero, sono per lo più esperienze usa e getta.
Infatti ogni volta che qualcuno mi dice che deve platinare il gioco io mi sono sempre chiesto a che serve e a che pro lo fai. I vecchi videogiochi come GA, SoR, X-Men vs SF, Crash Bandicoot, Rockman X ecc, mica avevano questa boiata, ma vanno sminuiti? NO!!! Il termine videogioco è soprattutto far divertire il gamer mentre gioca con la console. Io infatti vado sempre con le old school game e non con quelli di adesso che hanno perso l' anima
Ho provato questo brusco risveglio con ultimate ghost'n'goblins su PSP. Su NES finì il primo( con molte difficoltà), ultimate su psp mi ha fatto realizzare di aver lasciato le mani attaccate al pad NES 😂
Non so, mi sembra un discorso molto semplicistico su un argomento vasto e complesso. Bisognerebbe considerare genere, target ed esperienza del giocatore. Anche oggi esistono tanti giochi difficili che non ti prendono per mano e, in alcuni casi, sono fin troppo difficili senza ragione alcuna. Prendi ad esempio Hollow Knight che non ti da tante indicazioni se non quelle generali e ti porta ad una difficoltà sempre maggiore fino ad un punto sinceramente disonesto nei pantheon, oppure Crash 4 (cambiando genere) inutilmente difficilissimo. Diciamo che dipende ed il tutto mi sa davvero troppo di discorso da boomerone, ma ti si vuole bene lo stesso ❤
E' uno spunto di riflessione, di sicuro non una tesi all'università del videogioco, grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. ps. Sono Millennial, come te ;)
@@FrankiesLair ma certo che non sei boomer nel senso anagrafico, era per esprimere il concetto. Poi capisco volesse semplicemente essere uno spunto di riflessione è che mi è sembrato partisse da basi fin troppo semplicistiche, tutto qui.
Anch'io mi rendo conto di quanto si sia abbassata la difficoltà. Quando ho ripreso in mano Mega Men 2 per Famicom ad un certo punto mi sono detto:" Non ho più voglia di passare settimane a rimemorizzare i pattern dei nemici e tutte le mappe per rifinirlo". Possedere pochi giochi e prendersi il tempo (mesi) per finirli è una combinazione che non capiterà più.
Io non ritengo che i trofei siano un male assoluto. A me se un gioco è piaciuto molto, una volta terminato, i trofei possono essere uno stimolo per completarlo ma senza che diventi un'ossessione. Se gli obiettivi richiesti sono assurdi lascio perdere e passo ad altro ma so che non è così per tutti. Riguardo all'argomento difficoltà dei titoli, c'è da dire che quando eravamo piccoli non avevamo una collezione di giochi così ampia ed eravamo "obbligati" a giocare e rigiocare un videogioco per riuscire ad avanzare anche solo di un livello (io che giocavo su NES avevo TMNT con il maledetto livello delle bombe sotto l'acqua e Probotector, mai portati a termine). I tempi cambiano ma chi è in cerca di sfide, di titoli che fanno smoccolare ce ne sono e ce ne saranno anche in futuro.
Non siamo più abituati al 2d tra le altre cose,prova oggi ad emulare le imprese che facevi a sf2 o a kof... oggi giorno devono fare game sempre più semplici per far sì che il prodotto sia per più persone. Il platino riguarda da quanto ho capito io almeno un qualcosa che riguarda più la completezza rispetto ad una vera e propria difficoltà in molti casi.
Io ho continuato a giocare a picchiaduro 2d ininterrottamente, il problema è solo che oggi hanno inserito i comandi semplificati su tutto, quindi io se uso quelli classici devo fare il triplo della fatica per avere la stessa resa di uno che preme a ripetizione Ttiangolo X X X quadrato senza mezze lune o diagonali 🤣
C'è da dire che ai tempi finire uno di quei giochi senza salvataggi ci potevi mettere anche mesi, però era anche un modo per affezionarsi al gioco. Oggi questa cosa non scatta perché apri internet e vedi gente che speedrunna il tuo gioco e passa al prossimo, ti fa sentire uno scemo.
Ricordo che da bambino finivo strider senza subire un singolo danno…l’ho riprovato qualche tempo fa’ e non ho superato il secondo livello…stesso dicasi per revenge of shinobi e altri titoli del genere…mi sono impigrito😂
O forse hai capito che non vale la pena impegnarsi così tanto per un videogioco che dovrebbe divertire e non farti bestemmiare. Il livello di sfida ci sta ma i vecchi giochi erano ridicolmente difficili, per lo più perché molti giochi erano così per ciucciare soldi nelle sale giochi... E le conversioni casalinghe seppur un po' meno rimanevano comunque difficili. Da ragazzino certe cose le fai, da adulto meno...hai semplicemente altre priorità. E magari tornando dal lavoro vuoi svagarti e non bestemmiare tutti i santi
Beh il motivo della facilità dei giochi è che ora giocano in tanti, mentre una volta era un hobby di nicchia. Non giudico chi non cerca le sfide, a seconda dei giochi anch’io non cerco la sfida a tutti i costi. Anche perché le bestemmie che ho tirato dietro a Luca Blight le ricordo ancora oggi a distanza di più di vent’anni 😂
@@FrankiesLair eh magari fossi stato un bimbo, sono più vecchio di te 🤣🤣🤣🤣 Ho fatto l’esempio di Luca Blight perché è rimasto nella mia mente, ma i giochi veramente complicati erano sicuramente altri, ma Lucone è una pietra miliare del mio odio, personaggio scritto divinamente. I giochi difficili erano effettivamente altri, io ero bravino nei platform (anche perché erano i giochi più diffusi quando ero ragazzino) e i picchiaduro sia a scorrimento che 1v1, i giochi di oggi sono effettivamente più facili e ci sta, ma quello su cui sono d’accordo è che l’ossessione del platino rende la gente scema e la necessità di flexare porta le persone a cercare in rete come fare un determinato boss o sezione di gioco per poi bullarsi. Un po’ quello che dicevi nel video sul dlc di elden ring, per capirci
Si... Platino = Completismo INGIUSTIFICATO ma assolutamente ≠rispetto alla Skill nuda e cruda, mentre oggi la gente intende i Platini come misuratori di abilità, mettiamola così: se fossimo in Dragonball, usando lo scouter su di me uscirebbe fuori livello combattivo ZERO, poi però quando iniziamo a darci le mazzate fai la stessa faccia di Freezer quando Goku diventa ssj la prima volta ;)
Ho 37 anni e nn posso che essere super d'accordo con te, purtroppo pero ti devo dire che quelle esperienze e ricordi che abbiamo da bambini/ragazzini non torneranno più proprio per le questioni che hai citato,tempo e lavoro in primis. Ti faccio il mio esempio dayone di ff7 rebirth e l'ho terminato a metà giugno,e ho giocato solo quello,lev cap al max ma ho droppato diverse sidequest perché ero stufo e per me il gioco mi aveva già appagato in toto,magari lo riprendo magari no e nel mentre ho iniziato ff16 bello si ma un bel film non un gioco, purtroppo credo che ormai non ci resti che il retrogaming e bof3 sarà il prossimo titolo da rifare(ora che è in italiano 🎉) e poi magari ff6 della pixel remastered da prendere senza indugi!! Buon ferragosto signore dei jrpg!!!
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Me ne sono accorto quando molti anni dopo il mio periodo con Cybernator su Super Nintendo ho riprovato il gioco su emulazione. Mi sono sentito l'ultimo dei rincoglioniti, con un gioco che all'epoca conoscevo a memoria, frame per frame. 🥲
Un pò è anche vero e per giunta ti scrivono su normal che è l'esperienza per come è stata concepita dagli sviluppatori, ma a volte è palese che sia abbastanza facilitata e che in realtà sia la modalità hard quella tarata sulla difficoltà più "equilibrata".. per questo a me non dispiace quando il gioco non ha selettore di difficoltà, così sei sicuro che è la vera esperienza come è stata pensata dagli sviluppatori.. poi per carità esistono ancora dei giochi/saghe in cui già a normal sono abbastanza impegnative..
Secondo me le generazioni 8bit e 16bit erano troppo difficili ma giustificate dal fatto che altrimenti i giochi duravano solo 2/3 ore se non meno. Il livello di difficoltà con cui mi sono trovato di più a mio agio è stata la generazione PS1 e forse PS2 ma sicuramente negli anni è diventato fin troppo facile giocare
Non credo che lo scopo dei trofei sia quello di flexare 😅 o almeno non solo quello.. D"altronde quando finivi un gioco al 100% o scoprivi qualcosa di non comune in game lo si flexava agli amici.. anzi qualcuno flexava per finta raccontando cazzate giusto per fare invidia 😎 La rovina dei giochi, come tra l'altro hai detto tu in più di un occasione, è che alla minima difficoltà la maggior parte va a vederei i tutorial e non si sforza.. aggiungici il fatto che reperire un gioco o ricercare ciò che fa per ognuno di noi è estremamente facile oggi a differenza di ieri... Tutto questo per dire che i trofei secondo me sono una aggiunta simpatica all' interno di un gioco
Per quanto riguarda il discorso famiglia, anche io la pensavo come te, ma ti assicuro che una volta che ne hai una, cambierai modo di pensare. È già tanto se riesco a giocare un ora ogni due giorni 😂 Ah, ovviamente prima di dormire, durante la giornata è impossibile. Comunque non mi privo di esperienze competitive/impegnative, l'anno scorso finii Elden Ring, quest'anno ho recuperato Sekiro e preso SF6, a breve recupererò Sifu che ho sentito dire sia abbastanza complesso da padroneggiare; semplicemente laddove un tempo a finire un videogioco ci mettevo una settimana, ora ci metto qualche mese, causa appunto il poco tempo a disposizione (ovviamente se parliamo di videogiochi con una durata notevole). Poi non nascondo che nei periodi in cui sono più stressato per problemi miei, lavoro, ecc... ogni tanto mi concedo qualche videogioco facile e rilassante giusto per sgombrare la mente, ma non ci vedo nulla di male sinceramente. Secondo me il principio cardine da seguire del videogioco, è quello di divertirsi principalmente, poi ovvio che per diversificare l'esperienza, ogni tanto è bene buttarsi su qualcosa di più inpegnativo, anche per soddisfazione personale. PS: Che poi ora parliamo di Elden Ring o simili, ma vogliamo parlare ai tempi delle monete spese sul cabinato di Ghouls n Goblins?
In generale trovo il tuo discorso condivisibile, però non cadrei nell’errore di glorificare per intero la difficoltà dei vecchi videogiochi. Ninja Gaiden che hai citato (NES), ha una difficoltà giusta e sfidante per 3/4 di gioco, poi diventa frustrazione pura. Ti fai un sacco di stage mille volte, sempre uguali, per arrivare ad un boss che puoi studiare per poco prima di morire. La difficoltà è un dare ed avere e va calibrata come qualsiasi altro aspetto del game design. Altro appunto che faccio al discorso è che se i videogiochi fossero rimasti difficili e ci fossimo abituati a quello, il mercato sarebbe rimasto una nicchia e ci sarebbero molti meno appassionati al media, questo mi dispiacerebbe…
Da piccolo non avendo più di tante rotture di palle me le cercavo io giocando roba difficile e avendone soddisfazione , adesso che ne ho le voglio evitare. Anche e soprattutto se dovrei divertirmi. Per questo i giochi troppo difficili non fan più per me. Non avrei più la pazienza di giocare roba come ghouls n ghost...questo non significa essersi rammolliti.. Significa aver cambiato priorità e modo di vedere il divertimento. Le palle di una persona non le vedi da cosa e come finisce i videogiochi...
prima la difficoltà stava anche nei comandi che erano legnosi e poco reattivi, non come oggi, comandi fluidi e reattivi che funzionano come sfiori il tasto, comunque ricordo di avere giocato di tutto, uno dei giochi tra i + difficili che ho finito è bart's nightmare x SNES, che oggi non lo farei neanche se mi pagassero, senza salvataggi, un gioco assurdo, o kickle cubicle x NES, anche lui senza salvataggi, e aveva molti livelli, molto lungo, e tanti altri
I trofei non hanno ucciso proprio un bel niente... Semplicemente chi ha una... (non so come dirlo senza risultare offensivo), un'ossessionata passione per i trofei, ha trovato pane per i suoi denti... Se vuoi sapere cos'ha ucciso il videogioco, allora azzarderei a dire il fatto che sia diventato un "hobby mainstream", mercato più ampio,più gusti da dover soddisfare, più manfrine da gestire... Semplicemente questo. IMHO ovviamente.
Nel mio gruppo di amici ero l'unico che riusciva a fare i bonus stage di sonic, ci riprovare l'anno scorso su emulatore e devo dire che me la cavo ancora
@@FrankiesLair ti ricorderai sicuramente che Sonic & Knukles era compatibile con sonoc 3 e unendo le due cartucce si completavano in un gioco solo. C’era SuperSonic con gli emerald semplici e potevi anche sbloccare HyperSonic completando gli stages dei super emerald. C’ho passato l’infanzia su quel gioco. Riuscivi a farli solo io nel mio gruppo di amici
L'ho pure messo nel video Hyper Sonic ;) voglio sapere se sei certo di riuscire a fare i Bonus Stages di Sonic 3 ora (a parte il primo) e SENZA save ststes ;)
è successo perchè dovevano ampliare il pubblico e per definizione..la massa non è proprio sta cima...Bethesda cos'ha combinato con Elder Scrolls e con Fallout? Bioware cos'ha combinato con Dragon Age? Square Enix con'ha combinato con Final Fantasy? Hanno rammollito l'esperienza per vendere i giochi ad un pubblico più ampio. Per fortuna è arrivata From a rimettere ordine...
Secondo me invece la rovina di tutto sono stati 3 punti: 1 il multiplayer e specialmente i free to play 2 proprio i souls e tutti i suoi derivati 3 le pretese della grafica perfetta e poi il gameplay fa cagare Io ricordo che hai tempi della PlayStation 1 fino alla xbox 360/PlayStation 3 mi sono sempre divertito e anche quelle console vantavano centinaia e centinaia di videogiochi nella libreria di cui quello che sono riuscito a recuperare me li ricordo tutti dal più brutto al più bello e di grafica erano terribili però pisciano in testa alla maggior parte dei prodotti di adesso e poi i souls ragazzi hanno rotto le palle....Oggi se un videogioco non è souls-like è na merda...Ma chi ve l'ha detto
Avere meno tempo per giocare e l'abbondanza di titoli promettenti che si desidera giocare, spesso reperibili ad un costo contenuto grazie a sconti e promozioni, fa si che si preferisca finire il gioco più velocemente possibile così da poter passare ad altro. I trofei, al contrario allungano di molto il gioco. Se sono trofei intelligenti, ti senti anche appagato ad ottenerli, almeno in quei giochi che ti piacciono davvero tanto e che non vorresti finissero o che magari rigiochi di tanto in tanto. Discorso diverso per i giochi che richiedono di svolgere azioni inutili e super ripetitive per ottenere un determinato trofei. Poi ci sono i giochi Nintendo che non hanno alcun trofeo 😅. Ho passato due mesi, sia su Zelda Breath of the wild che su Tears of the Kingdom. Quasi un mese su Super Mario Odeyssy per ottenere TUTTO. Li non lo fai per i trofei ma perchè bramoso di scoprire tutto o quasi. Anche Dragon Quest 11 mi ha tenuto compagnia per due mesi. Da non molto ho giocato Octopath Traveler 2 che ho giocato per un intero mese come è stato per Elden ring, mostrato qua nel video. Ecco se pensiamo ai gdr o ai jrpg, capiamo che probabilmente non è solo il gameplay ma anche la durata di questi titoli che li rende poco appetibili. Sento che alcuni hanno paura di iniziare alcuni giochi come the Witcher 3 per via della loro vastità e durata. Questo è il motivo per cui i giochi non andrebbero diluiti in favore di una longevità esagerata.
Sono abbastanza d'accordo e ti rispondi da solo sulla questione Trofei citando giochi incredibili che non li hanno e dimostrano che non servono a niente 🫡
Ma mi vuoi paragonare un 2D con un gioco moderno in 3D? Le regole di base nei VG sono cambiate con i tempi, stai interpretando male, o forse stai prendendo in mano un discorso non tuo. Lo so succede anche a me si interviene e non si guarda la reale questione, i minimi termini. Try and die, try and error veramente simpatico. Di questo me ne sono accorto pure io gioco per i trofei non più per il gioco in se stesso e se già prima facevo fatica a provare cose adesso è molto più difficile. Ma io ho fatto un salto di 10 anni ho smesso di videogiocare nel 2005 riprendendo nel 2013 con PS3, anni strani quelli.
Ehm, sei fermo all'era PS1 se fai ancora la distinzione tra 2d e 3d, esistono moltissimi giochi moderni in 2d, ed in ogni caso non capisco cosa c'entri scindere i due stili visivi, Hollow Knight è un gioco difficile in 2d ed Elden Ring è un gioco difficile in 3d. Ma ripeto, non fa assolutamente differenza :)
@@FrankiesLair la struttura è importante è parte del gameplay non si può paragonare un Assassin Creed con un elden ring e dire che col primo danno la paletta pronta. Effettivamente parlando di altro ho acquistato PS2 nel 2003 non c'erano tanti giochi 3D open world il mio primo dovrebbe essere stato un GTA giocato nel 2010 mi trovai spaesato fino ad allora avevo provato altro, giochi a camera fissa, giochi in 2,5D, simulazioni di guida, qualche horror ma dal 2005 fino al 2013 non percepivo uno stipendio mentre tutti gli altri facevano esperienza, io giocavo e rigiocavo i miei soliti giochi.
secondo me questo video è impacchettato male e salta un po da una parte all'altra, sensa una reale ragione ad esempio, che centrano gli achievements?.. le imprese sono la cosa piu arcade dei giorni nostri, l'unica cosa che da un barlume di competitività. (si, "tossica"), ma ti relaziona agli altri. è sostanzialmente quando andavi in sala giochi a lasciare il punteggio piu alto, ma pagando 0,200£, poi 0.500£ fino ad arrivare a 1 euro su alcuni cabinati per PROVARCI è praticamente la stessa cosa,ma su larga scala e rimodulata per invogliarti a comprare un altro "gioco" è proprio qui, che si è andati oltre.. proprio sulla parola "gioco", è la psicologia dei giochi e il loro linguaggio, ad essere cambiato e io gia me ne accorsi molti anni fa che i giochi diventavano stupidi MA piu "belli" solo perche 3D.. a caso "NON perche il gioco fosse bello... ma perche "UN BEL GIOCO" era stato reso 3D" ma questa è solo la punta dell'iceberg.. perche non passa molto fino al punto in cui hanno iniziato a mettere le sequenze scriptate (e non parliamo di cutscene) parliamo proprio di una sequenza di movimenti che parte quando richiesto dalla pressione di un tasto al momento giusto inoltre si è capito che le persone non sono in grado di capire che se un quadrato lo colori nero o rosso, è sempre lo stesso quadrato ma colorato in modo diverso. (è lo stesso discorso dei giochi corridoio.. che sono tutti uguali con le textures diverse il discorso è che in realta la gente SE NE ACCORGE che sta giocando un gioco uguale all'altro anche se nel piu dei casi non vuole ammetterlo, o comunque deve giustificare la spesa e farselo piacere gli effetti di questi giochi pattumiera, e quindi il risultato, si vedono con il fatto che la gente tende a non giocare piu direttamente (poi si, si attacca ad altri 100 altri motivi.. la vita il lavoro.. il gioco troppo lungo) ( infatti questa gente che compra il gioco di tendenza, non puo essere definita GAMER.. sono casual gamer sono polli da spennare per le grosse case di produzione) e sono bambini, che come hai detto anche TU , sono nati con QUESTA concezione di gaming (praticamente nati dal 2005 in poi e cresciuti con la ps3 in casa) ma la verita è che il 90% dei giochi odierni, si basano su bozze gia esistenti sono giochi "compia incollati" con il nome diverso
Riflessione interessante con la quale sono in parte d'accordo, anche se il "concetto" di gioco uguale reskinnato esisteva anche in passato, prendi i vari platform, erano projcipalmente la copia di Mario, Sonic o Ninja Gaide /Shinobi. I picchiaduro erano la copia di Street Fighter o Fatal Fury e così via. Sulla questione Trofei, non è solo una questione di "Ranking" legata all'abitá perché oggi per Platinare al 100% un gioco è richiesta una forma di completismo senza ragione, tipo uccidi 50 nemici con le frecce avvelenate o guarda ogni singolo finale del gioco o colleziona tutte le armi ed armature del gioco ecc ecc ecc, ed io penso che fare queste cose non significhi né dimostrare di essere più abile degli altri, dimostra solo che molte ore che potevi investire attivamente su qualche altro gioco, sei stato costretto a spenderle per fare attività di COLLEZIONISMO becere fini a sé stesse che poco hanno a che fare con una "sfida" vera e propria, e purtroppo c'è gente che psicologicamente è schiava di queste meccaniche e se non "platina" un gioco non riesce ad andare oltre, era questo il senso del discorso. Poi se mi fai solo Archivments su finisci in Ultra Hard Nightmare nudo senza armi, sono anche contento eh, ma di sicuro se devo trovare tutte le monete nascoste o uccidere 50 nemico con le frecce incendiarie un po' meno ;)
sono assolutamente d'accordo frankie, ma ti devo chiedere, alla luce di queste importanti considerazioni, tu ti senti più "signore", più "jrpg" o più "dei" ?
Il problema oggi è che come esseri umani ci siamo rammolliti, e la voglia di avere tutto semplificato ed accessibile non si trova unicamente nei videogiochi ma anche negli altri media e in genere in tutto ciò che riguarda l'esperienza umana. Quel tale anime è "pretenzioso" perché fa uso di concetti che non capisco, quel videogioco è assurdamente difficile perché la trama non è di facile comprensione e il gameplay è punitivo, quel libro è illeggibile perché utilizza un linguaggio complesso, e così via; tutte scuse per giustificare ai nostri occhi la mediocrità. Un tempo si desiderava l'Assoluto, il costante perfezionarsi e la sfida continua con sé stessi, ora si predilige il semplice, l'immediato, l'astratto. Credo che manifestare questa attitudine negativa volta al consumo rapido e semplicistico di qualcosa nel ramo delle nostre passioni più grandi riveli la più grande ripercussione della caduta dei tempi moderni; le nostre passioni dovremmo volerle vivere al massimo con tutte le loro sfide, ma così non è più per la maggior parte della gente.
D'accordo su tutta la linea
Hai ragione al 100%
Bellissimo commento😊😊purtroppo è tutto vero😔😔
Quando eravamo dei avevamo 30 anni in meno, dei riflessi fulminei e poco altro a cui pensare, la mia attuale vita, con tanto di turni notturni non è più compatibile con il T&D come un tempo, ma mi sento anche di difendere le nuove generazioni, la scuola è diventata più pressante, mille impegni extra scolastici, ci sta che vogliano adottare uno stile di gioco più morbido, poi diciamocelo, se non avessero puntato sulla difficoltà all'epoca, avremmo avuto giochi con una durata massima di un'ora più o meno (tanto ci mettevo a finire Sonic le volte successive), ora si possono fare giochi più profondi anche senza puntare sulla difficoltà.
A parte il fatto che per ampliare il pubblico dei vg hanno reso i videogiochi più facili e a portata di tutti , anche delle pippe.
Io ho riflettuto pure del fatto che prima i videogiochi erano indirizzati a un pubblico di adolescenti che avevano molto tempo libero.
C'erano anche meno videogiochi, spesso si possedeva solo una console (Nintendo o Sega) e spendevamo 160.000 lire per un gioco (che valevano come 160 euro di oggi), quindi quel vg lo spolpavamo da cima a fondo.
Oggi abbiamo un mercato 100 volte più grande, giochi indie e giochi in sconto a 5 euro, un backlog infinito.
Tutto ciò sommato vuol dire che noi siamo più adulti, abbiamo molto meno tempo libero, abbiamo un sacco di giochi da finire, è normale che non vogliamo più dedicare tempo e fatica a un solo vg ma vogliamo provarne quanti più possibile.
Però ho notato che i videogiochi non ti rimangono dentro impressi nel cuore come una volta.
Ciao Frankie. Non credo dipenda solo da noi giocatori, la verità è che un gioco oggi non è solo rivolto ai bambini che hanno tempo da vendere, ma in buona parte da gente che lavora; anche io, se mi trovo un Soul come Sekiro davanti a me a questa età faccio fatica a relazionarmici (P.S. in questo caso no, ho deciso di riprenderlo in mano, ma lo faccio solo per lui, unico! ;-) . In più oggi le case produttrici non vogliono far durare il gioco più di un tot settimane, perché il cliente deve acquistare altri giochi, magari della stessa software House: „business is business“. È vero quello che dici ed un poco mi dispiace, ma poi penso che se a 50 anni ancora mi emoziono davanti ad un videogame, non è solo per la soddisfazione di superare degli ostacoli molto difficili, ma per i bei momenti che si passano davanti alla Console, grazie ad una bella la storia che si dipana, alle musiche che mi accompagnano, ad una grafica che mi stupisce e a degli amici con cui condividere tutto ciò. Quindi trovo confortevole che oggi si possa scegliere la difficoltà, anche se sì, prima era tutto un altro mondo 🙂
Ho 40 anni e pure da bimbo ero una sega con i vg. Amo giocare normal e sono felice così.
idem, io a quasi 37 anni non ce la faccio più, sono troppo stanco la sera, troppo stress. Così tanto stress che sto' per abbandonare anche i Multiplayer Online.
Hai perfettamente ragione. Io sono un retrogamer da sempre, riprendo sempre i giochi vecchi in mano. Ed a volte mi rendo conto che coi giochi moderni vado spesso avanti per inedia, col pilota automatico. Che ogni 10 ore passate su un gioco, quelle che valevano davvero la pena di essere giocate erano 2 o 3. Come uno di quei giochi mobile dove se non paghi devi sorbirti ore ed ore di farming ed attività noiose. E lo stesso vale per le curscene che una volta erano abbozzate, stilizzate e limitate dall'hardware. Eppure erano talmente concise ed efficaci, da risultare impattanti ed iconiche anche a decenni di distanza.
E (come ben dici) a quei tempi il premio era l'essersi goduti fino alla fine un'avventura epica, fatta di mille ostacoli e difficoltà. Cosa che ti faceva immergere davvero nei giochi e sentirti un eroe. Perchè quando arrivavi a sconfiggere il re dei demoni di turno, era DAVVERO forte come un dannato re dei demoni. Mentre coi giochi moderni ti trovi costantemente in dissonanza cognitiva per via della poca cura posta nel bilanciamento del gameplay, e per una forzata rincorsa al realismo anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
Caro Frankie, dal mio punto di vista tutto cambia, nulla è statico, tutto si evolve. Così come la nostra coscienza si evolve, non è statico nemmeno l'universo. Allo stesso modo anche i videogiochi si evolvono. Io gioco dal 1983, ho 50 anni e questa evoluzione l'ho vissuta direttamente e ne sento gli effetti continuamente.
Non me la sento di dire che fummo degli Dei, eravamo solo più piccoli e vivevamo i videogiochi secondo i canoni di quegli anni. Se, ad esempio, uno di questri canoni era il fatto che il videogioco era puro gameplay (e quindi avevano senso concetti come divertimento, difficoltà, rigiocabilità e scoperta di segreti), successivamente si è evoluto in un qualcosa di più profondo, cioè si è trasformato in un'esperienza (da vivere, quindi, una sola volta). Mi vengono in mente Life is strange e Red Dead Redemption, ad esempio. Questa stessa evoluzione ha abbracciato anche i Jrpg, e secondo me giudicare i giochi di adesso secondo i canoni di decenni fa non ha senso. Comunque esistono anche oggi giochi difficili; chiunque vuole mettersi alla prova può farlo ancora.
Grazie per la tua riflessione, molto interessante.
io personalmente proprio per la mia volontà di scoprire l'origine di alcune saghe famose mi sono messo a recuperare molti titoli vecchi per vedere come sono cambiati i videogiochi nel corso del tempo. Ho recentemente terminato Final Fantasy IV versione super famicom senza l'aiuto di alcuna guida e devo ammettere che è stato bello impegnativo riuscire a sconfiggere il boss finale, ma una volta che ce l'ho fatta con le mie sole forze è stato molto soddisfacente. Stessa cosa ho fatto anche per Dragon quest 1 per famicom in cui per orientarmi sulla mappa ho consultato solo il manuale di istruzioni cartaceo che mi è stato molto utile anche per capire il funzionamento degli oggetti che andavo a comprare. Adesso mi sto invece cimentando a giocare il primo Final Fantasy su famicom e devo dire che giocarli per come sono stati pensati senza consultare guide online da effettivamente tutt'altra sensazione. Non sono un amante del gaming moderno proprio per questo voler imboccare così tanto il giocatore con titoli che spesso non lasciano nulla perché non offrono sfide vere e proprie.
Molto bene 🫡 ti consiglio di giocarti anche Lunar Silver Star Story versione ps1 blind, molto bello!
Per il mio personale punto di vista, un gioco tendo a volerlo finire il prima possibile perché con il lavoro ho avuto la possibilità di accumularne tanti. Quando facevi le elementari ne avevi solo uno, i tuoi non te ne prendevano quasi mai altri, quindi o te li facevi prestare da amici o spremevi a fondo quello che avevi. Perlomeno da quando giocai la Reignited Trilogy di Spyro mi è tornato lo stimolo di completare alcuni giochi al 100%
l'intro con le immagini tratte dal film :" il mago dei videogames" è una perla.
@@alessandrobregola9521 ce lo guardiamo quando vieni ;)
Concordo con te (a parte Sonic in cui sono ancora un MOSTRO 😜). Oggi tutti prendono un gioco, lo finiscono a NORMAL, poi passano ad altro. Avendo 36 anni e quindi essendo della stessa generazione (e condividiamo anche la stessa passione per i jrpg) continuo a pensare che il videogioco sia un'esperienza, e ci sto anche mesi sullo stesso titolo, completandolo, perfezionando le mie skills e prediligendo giochi con una storia e con caratterizzazione dei personaggi profonda proprio perchè deve lasciarmi qualcosa. E concordo anche sul fatto che i trofei abbiano rovinato l'esperienza di gioco! Alcuni trofei del tipo: "uccidi 50 nemici con le frecce avvelenate", ma perchè? Perchè devo giocare come dici tu? Perché devo fare una cosa che probabilmente manco mi divertirà? 😂
Grande frankie!!sinceramente mi ritrovo nella tua analisi,all epoca non mi spaventava nulla e riuscivo a dedicare molto tempo ad un singolo gioco,sopratutto perché c’era un desiderio dentro di me nel giocare implacabile,ora invece mi ritrovo a giocare un titolo dopo l altro senza troppo gusto.
Una cosa che mi ha fatto riflettere è FF9,è il mio gioco preferito in assoluto,l ho giocato in tutte le salse,prendendo ogni segreto,sconfiggendo ogni boss,l ho ripreso in mano l anno scorso e mi sono ritrovato a non riuscire nemmeno a fare la quest dei chocobo,penso sia proprio un discorso legato al voler tutto subito ma anche al fatto che difficilmente oggi diamo ai giochi il valore che avevano un tempo
Secondo me il discorso sulla difficoltà nei videogiochi è talmente complesso e soggettivo che ridurlo tutto al "eh ma il gioco mi deve rilassare", oppure "eh ma lo faceva pure prima" è un po' troppo semplicistico.
Mi spiego almeno per quanto riguarda me: ho iniziato da poco Trials of cold steel 1, l'ho messo a normal ed effettivamente lo sto trovando troppo facile, ma semplicemente perché ho esperienza con i Jrpg a turni e perché essendo ovviamente un gameplay più statico di un action, mi richiede "solo" di usare il cervello per scegliere come sfruttare un turno.
Gli action o i souls (che pure mi interessano) invece richiedono di pensare a più cose contemporaneamente, tenere d'occhio i movimenti dell'avversario e premere tasti con il giusto tempismo.
Quest'ultima cosa per me è fisicamente quasi impossibile da fare per miei problemi di vista e coordinazione occhio mano, perciò non ho maj potuto approfondire un tipo di gioco che in realtà mi affascina, mentre invece ci sonp persone che reputano sfiancante il ragionamento che ti richiede un FF o un DQ... Il punto è che non ci vedo nulla di male ad inserire facilitazione facoltative nei videogiochi, perché i motivi per cui una "easy mode" viene richiesta possono essere i più disparati a seconda del soggetto e non sempre si riduce tutto al "mi voglio rilassare"
Condivido il senso del discorso, i giochi odierni sono più un'esplorazione mentre prima erano un insistente try&die, si tratta di filosofie diverse.
Comunque il mondo odierno dei videogame è talmente vasto che ognuno può trovare la sua nicchia, anche oggi ci sono giochi difficilissimi, anche più di quelli infami degli anni 80/90, che spesso erano buggati più che difficili.
Da bimbo, con il Nes, riuscivo a finire senza perdere vite a Dubble dragon 2, Super mario bros ed altri. Quando gli riprovo oggi, non riesco a fare salti o mosse che ai tempi trovavo veramente semplici!!!
Bravo. Bella analisi
2:15 "Senza social, senza riflettori, senza classifiche, senza trofei" hai dimenticato senza internet :D io sono anni 90 e da piccola non avevo accesso a un pc, quindi finii Final Fantasy X ma con l'aiuto della guida ufficiale. Le guide erano molto utili all'epoca per avere le soluzioni nei giochi con gli enigmi o le boss battle difficili... certo non si trovavano di tutti i giochi se mi bloccavo in un punto dovevo per forza farcela da sola o chiedere aiuto, ma niente walkthrough. Oggi è impensabile :")
500 Lire x finire l'intero gioco, era quella la vera sfida
Sul discorso trofei sono d'accordo con te invece, infatti quando parlo di "completismo" lo intendo più come un "fare tutto quello cjd il gioco ha da offrire" poi se a quello corrisponde qualche trofeo tanto meglio perché comunque un po' di soddisfazione la da. Per quello gli unici giochi che sono riuscita a platinare in 25 anni di vita sono stati FF1 e Diofield Chronicles, perché tanto fare tutte le mappe, completare il bestiario e gli eventi secondari sono cose che se gioco faccio normalmente proprio per farmelo durare un po' di più
Discorso troppo lungo e oggi siamo in molti di più a giocare, i giochi di una volta salvo casi rari li rigioco anche oggi senza problemi, mi sono pure fatto una No Death Run su Shock Troopers per intenderci, poi ovvio sfida personale, nessuno mi ha puntato alla testa la pistola per farlo, il videogioco nasce come forma di intrattenimento e divertimento in primis, vero che una volta erano più difficili, però salvo casi rari erano costruiti con una difficoltà sensata, ed era appagante e soddisfacente giocarci! Oggi vengono costruiti svariati giochi con un elevata difficoltà artificiale, che non è vera difficoltà, ma semplicemente un escamotage che fa morire anche i giocatori più bravi (questo genericamente parlando) vedasi Crash Bandicoot 4, ed amo e ho finito tutti i Crash, però poi se mi metti Boss come Malenia, che si cura colpendo uno scudo a Torre... Mysterious Figure in Kingdom Hearts BBS altro Boss senza senso, ove per vincere devi spammare continuamente la stessa mossa, altrimenti è praticamente imbattibile, Alvess la Fiamma Eterna in Afterimage...e ci sono tantissimi altri esempi che potrei fare... discorso selettore difficoltà dipende anche li, prova a giocare The Evil Within a Normal o Ninja Gaiden, e dimmi se li trovi facili... io personalmente amo sia i giochi facili e difficili, ma difficili come detto prima in maniera intelligente... e non da arrivare a frustrarmi la vita e cosi via, non è vero che la gente non ha voglia di impegnarsi ed apprendere. Molti magari si, altri semplicemente se si rendono conto che la difficoltà è settata male in un videogioco lo ammettono e stop, e magari mollano il gioco per frustrazione, e non per mancanza di abilità, c'è anche la questione tempo da spendere che non è da sottovalutare. Discorso trofei dipende, alcuni giochi sono divertenti e appaganti da platinare perché ti portano a fare tante cose, non necessariamente tutto... e ti pongono anche davanti a una sfida severa ma giusta. Alcuni trofei invece sono un tumore assoluto, e non aggiungono nulla di divertente al gioco, vedasi il trofeo di non morire in Slain: Back From Hell oppure prendere tutte le S in DMC V in tutte le modalità. Sfide senza senso e masochiste. Che poi possono piacere è un discorso, ma sono sbagliate. E la cosa che si è persa di più negli anni per me è appunto che il gioco deve divertire, e non necessariamente essere a tutti i costi una sfida con se stessi, o peggio con gli altri. Questa è la mia visione alla veloce, oltretutto oggi c'è ne sono ancora di giochi tosti e non pochi... su alcune cose sono d'accordo, tipo che il platino ha dato alla testa a tante persone, anche però le challenge che si impongono alcuni giocatori possono sfociare nel tossico... quando iniziano a discutere su chi abbia fatto la Boss Fight perfetta o più figa da vedere, il videogioco non è questo.
Io invece sono molto più bravo oggi, anche grazie all'esperienza.
Ad esempio, poco tempo fa terminai D/Generation su Amiga emulato in un unico tentativo. L'originale lo consumai ma non riuscii mai a terminarlo.
Ma non solo, in passato ero anche più superficiale: mi piaceva provare tante cose di fila e spesso mi accontentavo di giocare e non della prestazione.
Forse perchè sono di scuola inizio anni 80, molto legato al clima delle edicole dell'epoca, per cui quando in casa entravano le cassette per Vic 20 e C64 da 5-7-10-30 giochi la cosa che più importava era passare i pomeriggi a fare rotazione di tutti i giochi.
A volte capitava di trovare il gioco più bello a cui dedicavo più tempo, ma anche in quel caso il mio scopo non era proprio terminarlo, ma giocarci (come Impossibile Mission: non mi ponevo nemmeno la questione di cosa bisognava fare per terminarlo).
Chiaramente con eccezioni: ricordo come esultai quando terminai Raid Over Moskow, in cui divenni così bravo che lo giocavo a ripetizione finendolo a ripetizione.
Con Amiga le cose cambiarono lentamente perchè si era più costretti a dedicare più tempo ai singoli giochi (niente cassette da edicola se non dischetti con delle demo e anche i giochi piratati costavano dalle 8000 lire in su l'uno, quindi iniziava la vera selezione) e in effetti iniziavo a terminarli con più frequenza, ma non tutti (il livello di difficoltà spesso era anche ROTTO, come in Project X e tanti altri action dell'epoca).
Oggi per me è difficile anche concepire i discorsi sulle difficoltà. Ad esempio, Normal non significa nulla, perchè non esiste una codifica della difficoltà di un VG. Normal in un titolo può essere Hard in un altro e solo per una cerchia di persone, laddove Hard in un altro titolo significa solo più HP ai nemici, quindi una scusa per nascondere un pessimo design.
Una volta i videogiochi dovevi impararteli a memoria per finirli, studiare strategie, tipo Contra: Hard Corps.
Bellissimo vdeo Frankie! io ho cominciato col Nes e li mangiavo ero un mostro😂idem col snes e gameboy....non avevo fretta ma li prosciugavo li facevo e rifacevo...mia mamma povera era disperata ne chiedevo uno alla settimana 😆ma rimpiango che ora ne finisco uno e ne arrivano dieci🤭comunque si eravamo Dei vestali del gaming ❤💪un abbraccio Frankie😄
Forse bisognerebbe trovare una via di mezzo se mi dai la possibikita di scegliere la difficoltà se scelgo facile non me lo rendi frustrante mebtre se scegli difficile hai la sfida vera.
Sulla questiome trofei si secondo me sfugge un po di mano alla gente, sono dell idea che se fai un qualcosa con piacere è un bene ma se diventa un osessione negativa no.
Grazie mille per questi spunti Frankie❤
È vero ! Io ad esempio ero abituato a rigiocare lo stesso gioco a ripetizione. Alcuni giochi li conoscevo a memoria.
Condivido con molti il pensiero che attualmente il giocatore medio vuole tutto e subito senza sforzo, ma è anche vero che prima il gioco medio ,nonostante il tempo a disposizione , durava mesi .
Questo per dire che la maggior parte dei giochi sono prodotti fatti per essere consumati nel giro di 1 mese al massimo, per passare al prossimo prodotto, tutta roba consumata stile fast food.
Come per tante cose la "verità" sta nel mezzo ,giocatori che fagocitano giochi solo per platinare e giochi sviluppati che non lasciano niente..
Ah beh.. dopo che ho che io e la tosa ci incitavamo a vicenda sulle reliquie d'oro su crash abbiamo cominciato con gli indie cattivi tipo celeste o the Messenger. Ridiamo e basta e non ci rimani lì ore
Pensare che nell’estate della fine delle elementari (1990) riuscii a finire Shinobi nel bar sotto casa con un solo gettone senza mai continuare…vero eravamo tarati su livelli di difficoltà incredibili
@@tommasol9161 Eri una divinità, mai superato il terzo o quarto livello, anche a casa su Master System
Ricordo ancora che io fui il primo a terminarlo senza gettoni aggiuntivi ma pian piano riuscirono a portarlo a termine anche altri 2 miei amici, ricordo benissimo quella estate e quando lo rigioco ancora oggi con i miei figli su Xbox mi scende davvero una lacrimuccia…è il mio gioco preferito di sempre in assoluto
Personalmente è più una questione di tempo,quando ero piccolo riuscivo senza guide perché avevo più tempo per provarci,oggi tra lavoro,figlia ecc.. riesco a finire un gioco in qualche mese,prima massimo una settimana
Parlo da semi-completista (nulla contro a chi non lo è), se un gioco mi prende e faccio un esempio con la serie di devil may cry, prendo e me lo vado a platinare, per dire dmc 5 ci ho messo 6 mesi per platinarlo, rigiocato a difficoltà must die più volte, oramai so tutti i pattern a memoria e sferrando combo al secondo switchando le armi si finisce che è una bellezza. La sfida nei giochi deve esserci a parere mio, ma ognuno di noi la vede in un certo modo, baci ❤.
Ce da dire che non era centralizzato ma molto spesso avevi una gallery da finire, una spunta su tutto da mettere ... Un alternativa ai trofei è da piu tempo che esiste.
Cmq condivido il discorso pienamente e sono proprio come te, come ben sai.
L'unica differenza è che sono sempre stato forte. U.u
Ahahah
Il problema è che c'è troppa carne al fuoco e troppo poco tempo. Una volta c'erano pochi giochi disponibili e c'era molto più tempo da dedicarci. E poi una volta era tutto innovativo. Oggi di originale non c'è quasi più nulla.
Da piccolo i giochi mi arrivavano col contagocce e li spolpavo per bene facendo piu' e piu' run. Mentre ora,lavorando,ho una sfilza di giochi in attesa ed il tempo per giocarci e' molto meno. Quindi faccio una run,sempre con calma cercando di scoprire piu' cose possibili,pero' una volta visto il finale non ho piu' quella voglia di un tempo di tornare indietro e fare tutto al 100%. Sara' anche la stanchezza dovuta al lavoro,ma non riesco piu' a godermeli come una volta 😢😂 Per quanto riguarda la difficolta' i jrpg li faccio a difficile mentre giochi piu' action a normale
Si cresce. È normale. A me sinceramente stupisce di più il contrario. Ossia il 50 enne che dopo 8 ore di lavoro si fissa per platinare tutti i giochi...
D'accordo su tutto. Io infatti ormai è da un anno e più che ho deciso di giocare per il piacere di giocare e non per finire il più infretta possibile un gioco. Ci metto 3 5 mesi ha finirlo ma me lo godo tutto . In certi momenti penso anche "no no adesso abbasso la difficoltà. Ma poi spego ci rimirgino sopra tutto il giorno e torno il giorno dopo più carico" e riuscire a vincere è una sensazione magica ogni volta . Però non sono completamente d'accordo sul fatto di non andare a Livellare o cercare equipaggiamento migliore davanti ad un boss difficile. Io quando mi blocco 2 o 4 livelli lj vado a tirare su, e magari scopro anche piccole cose che avevo tralasciato. Quindi penso che pure quello faccia parte al 100per100 dell'esperienza. Poi che dire mai guardato a i trofei
Ciao Frenkie, credo che siamo più o meno della stessa generazione.
Anch'io poco tempo fa ho proprio platinato la megaman x collection, che ritengo un assoluto gioiello.
Sono abbastanza d'accordo con te sui platini, io però li faccio solo su alcuni giochi come una forma di rispetto verso quel dato prodotto, come ad esempio mega man che è uno dei miei giochi preferiti di sempre.
Se guardi sul mio psn quindi vedendo i platini vedi semplicemente miei giochi preferiti, non mi sognerei mai di platinare uno spiderman ad esempio (con tutto il rispetto, si tratta di gusti).
A conferma di quello che dicevi io che li ho finiti negli anni '90 con sane blind run, ho ripreso la mano velocemente, mia figlia invece (12 anni), che vedendo me ha voluto finirli pure lei ha avuto pane per i suoi denti, al momento è riuscita solo con x 1 e x 2... prima o poi ci riuscirà, ma la difficoltà per chi è abituato ai giochi di oggi non è banalissima.
Però io me le ricordo le decine e decine di morti, adesso è più facile e lei non si capacita di come superi una schermata a lei molto ostica ....eehhh...se ne riparla alla nostra età, non puoi avere giovinezza ed esperienza insieme 😆
A presto Frenkie!Bel canale, mi fai immergere sempre nei ricordi quando passo di qui 👍
Metto like sulla fiducia, dopo guardo e ti dico cosa ne penso 😊
Recuperando i vecchi titoli mi sono reso conto che erano mooolto più difficili i giochi... Ora capisco perchè sono malato coi SaveGame ogni 5 minuti ancora adesso 😅
E tu pensa che tutte le remastered ti permettono ti salvare ovunque stile save state, la morte del videogioco.
@@FrankiesLair eh si è persa quella "tensione appagante" di cercare un SavePoint... ricordo che quando vedevo il prisma colorato di FF7 era come aver trovato l'oro 😂 senza contare il limite degli Slot di salvataggio, era una tortura scegliere ogni volta quale "salvataggio salvare"🤣 però questo ti permetteva di dare reale VALORE alla partita... che nostalgia e che scuola di vita🥰
Me lo sono chiesto tante volte, come ho fatto a finire Mario 3 e DK Country 2 da piccolissimo va oltre la mia comprensione. 😂
Ma la cosa più bella era scoprire segreti totalmente da solo e a caso, cosa che oggi si è persa purtroppo, a parte rarissimi casi. La rigiocabilità dei titoli di oggi è prossima allo zero, sono per lo più esperienze usa e getta.
Infatti ogni volta che qualcuno mi dice che deve platinare il gioco io mi sono sempre chiesto a che serve e a che pro lo fai. I vecchi videogiochi come GA, SoR, X-Men vs SF, Crash Bandicoot, Rockman X ecc, mica avevano questa boiata, ma vanno sminuiti? NO!!! Il termine videogioco è soprattutto far divertire il gamer mentre gioca con la console. Io infatti vado sempre con le old school game e non con quelli di adesso che hanno perso l' anima
Eccomi, avevo finito delle robe su commodore 64 col joystick mezzo fracassato (facevano cagare) che oggi non riuscirei a fare manco 2 metri
Ho provato questo brusco risveglio con ultimate ghost'n'goblins su PSP. Su NES finì il primo( con molte difficoltà), ultimate su psp mi ha fatto realizzare di aver lasciato le mani attaccate al pad NES 😂
Mai finito mezzo GnG
Non so, mi sembra un discorso molto semplicistico su un argomento vasto e complesso. Bisognerebbe considerare genere, target ed esperienza del giocatore. Anche oggi esistono tanti giochi difficili che non ti prendono per mano e, in alcuni casi, sono fin troppo difficili senza ragione alcuna. Prendi ad esempio Hollow Knight che non ti da tante indicazioni se non quelle generali e ti porta ad una difficoltà sempre maggiore fino ad un punto sinceramente disonesto nei pantheon, oppure Crash 4 (cambiando genere) inutilmente difficilissimo. Diciamo che dipende ed il tutto mi sa davvero troppo di discorso da boomerone, ma ti si vuole bene lo stesso ❤
E' uno spunto di riflessione, di sicuro non una tesi all'università del videogioco, grazie per aver condiviso il tuo punto di vista.
ps. Sono Millennial, come te ;)
@@FrankiesLair ma certo che non sei boomer nel senso anagrafico, era per esprimere il concetto. Poi capisco volesse semplicemente essere uno spunto di riflessione è che mi è sembrato partisse da basi fin troppo semplicistiche, tutto qui.
Anch'io mi rendo conto di quanto si sia abbassata la difficoltà.
Quando ho ripreso in mano Mega Men 2 per Famicom ad un certo punto mi sono detto:" Non ho più voglia di passare settimane a rimemorizzare i pattern dei nemici e tutte le mappe per rifinirlo".
Possedere pochi giochi e prendersi il tempo (mesi) per finirli è una combinazione che non capiterà più.
Però Megaman 2 è ancora fattibile... ho provato Megaman 1... nemmeno stipendiato riuscirei a finirlo.
Io non ritengo che i trofei siano un male assoluto.
A me se un gioco è piaciuto molto, una volta terminato, i trofei possono essere uno stimolo per completarlo ma senza che diventi un'ossessione.
Se gli obiettivi richiesti sono assurdi lascio perdere e passo ad altro ma so che non è così per tutti.
Riguardo all'argomento difficoltà dei titoli, c'è da dire che quando eravamo piccoli non avevamo una collezione di giochi così ampia ed eravamo "obbligati" a giocare e rigiocare un videogioco per riuscire ad avanzare anche solo di un livello (io che giocavo su NES avevo TMNT con il maledetto livello delle bombe sotto l'acqua e Probotector, mai portati a termine).
I tempi cambiano ma chi è in cerca di sfide, di titoli che fanno smoccolare ce ne sono e ce ne saranno anche in futuro.
Non siamo più abituati al 2d tra le altre cose,prova oggi ad emulare le imprese che facevi a sf2 o a kof... oggi giorno devono fare game sempre più semplici per far sì che il prodotto sia per più persone. Il platino riguarda da quanto ho capito io almeno un qualcosa che riguarda più la completezza rispetto ad una vera e propria difficoltà in molti casi.
Io ho continuato a giocare a picchiaduro 2d ininterrottamente, il problema è solo che oggi hanno inserito i comandi semplificati su tutto, quindi io se uso quelli classici devo fare il triplo della fatica per avere la stessa resa di uno che preme a ripetizione Ttiangolo X X X quadrato senza mezze lune o diagonali 🤣
una sola parola , battletoads per nes , finito 30 anni fa circa , i livelli con la motoslitta e il monociclo erano un incubo
@@brusil6561 era impossibile zii, mai superato quello della motoslitta🤣
C'è da dire che ai tempi finire uno di quei giochi senza salvataggi ci potevi mettere anche mesi, però era anche un modo per affezionarsi al gioco. Oggi questa cosa non scatta perché apri internet e vedi gente che speedrunna il tuo gioco e passa al prossimo, ti fa sentire uno scemo.
Ricordo che da bambino finivo strider senza subire un singolo danno…l’ho riprovato qualche tempo fa’ e non ho superato il secondo livello…stesso dicasi per revenge of shinobi e altri titoli del genere…mi sono impigrito😂
O forse hai capito che non vale la pena impegnarsi così tanto per un videogioco che dovrebbe divertire e non farti bestemmiare. Il livello di sfida ci sta ma i vecchi giochi erano ridicolmente difficili, per lo più perché molti giochi erano così per ciucciare soldi nelle sale giochi... E le conversioni casalinghe seppur un po' meno rimanevano comunque difficili. Da ragazzino certe cose le fai, da adulto meno...hai semplicemente altre priorità. E magari tornando dal lavoro vuoi svagarti e non bestemmiare tutti i santi
Beh il motivo della facilità dei giochi è che ora giocano in tanti, mentre una volta era un hobby di nicchia.
Non giudico chi non cerca le sfide, a seconda dei giochi anch’io non cerco la sfida a tutti i costi.
Anche perché le bestemmie che ho tirato dietro a Luca Blight le ricordo ancora oggi a distanza di più di vent’anni 😂
Eri un bimbo, bastava aver reclutato un po' di PG medi ed era uno scherzo da ragazzi LB ;)
@@FrankiesLair eh magari fossi stato un bimbo, sono più vecchio di te 🤣🤣🤣🤣
Ho fatto l’esempio di Luca Blight perché è rimasto nella mia mente, ma i giochi veramente complicati erano sicuramente altri, ma Lucone è una pietra miliare del mio odio, personaggio scritto divinamente.
I giochi difficili erano effettivamente altri, io ero bravino nei platform (anche perché erano i giochi più diffusi quando ero ragazzino) e i picchiaduro sia a scorrimento che 1v1, i giochi di oggi sono effettivamente più facili e ci sta, ma quello su cui sono d’accordo è che l’ossessione del platino rende la gente scema e la necessità di flexare porta le persone a cercare in rete come fare un determinato boss o sezione di gioco per poi bullarsi. Un po’ quello che dicevi nel video sul dlc di elden ring, per capirci
Si... Platino = Completismo INGIUSTIFICATO ma assolutamente ≠rispetto alla Skill nuda e cruda, mentre oggi la gente intende i Platini come misuratori di abilità, mettiamola così: se fossimo in Dragonball, usando lo scouter su di me uscirebbe fuori livello combattivo ZERO, poi però quando iniziamo a darci le mazzate fai la stessa faccia di Freezer quando Goku diventa ssj la prima volta ;)
Ho 37 anni e nn posso che essere super d'accordo con te, purtroppo pero ti devo dire che quelle esperienze e ricordi che abbiamo da bambini/ragazzini non torneranno più proprio per le questioni che hai citato,tempo e lavoro in primis.
Ti faccio il mio esempio dayone di ff7 rebirth e l'ho terminato a metà giugno,e ho giocato solo quello,lev cap al max ma ho droppato diverse sidequest perché ero stufo e per me il gioco mi aveva già appagato in toto,magari lo riprendo magari no e nel mentre ho iniziato ff16 bello si ma un bel film non un gioco, purtroppo credo che ormai non ci resti che il retrogaming e bof3 sarà il prossimo titolo da rifare(ora che è in italiano 🎉) e poi magari ff6 della pixel remastered da prendere senza indugi!! Buon ferragosto signore dei jrpg!!!
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Me ne sono accorto quando molti anni dopo il mio periodo con Cybernator su Super Nintendo ho riprovato il gioco su emulazione. Mi sono sentito l'ultimo dei rincoglioniti, con un gioco che all'epoca conoscevo a memoria, frame per frame. 🥲
Un pò è anche vero e per giunta ti scrivono su normal che è l'esperienza per come è stata concepita dagli sviluppatori, ma a volte è palese che sia abbastanza facilitata e che in realtà sia la modalità hard quella tarata sulla difficoltà più "equilibrata".. per questo a me non dispiace quando il gioco non ha selettore di difficoltà, così sei sicuro che è la vera esperienza come è stata pensata dagli sviluppatori.. poi per carità esistono ancora dei giochi/saghe in cui già a normal sono abbastanza impegnative..
Secondo me le generazioni 8bit e 16bit erano troppo difficili ma giustificate dal fatto che altrimenti i giochi duravano solo 2/3 ore se non meno. Il livello di difficoltà con cui mi sono trovato di più a mio agio è stata la generazione PS1 e forse PS2 ma sicuramente negli anni è diventato fin troppo facile giocare
8 bit erano difficili,16 bit no, era perfetto.
Serve il ritorno della cultura del 1CC (o addirittura 1LC).
Ma cos'è sta musica stratosferica alla fine? La voglio intera!
ruclips.net/video/dz9hKzW--Hk/видео.html
Hai ragione buon ferragosto
Altrettanto!
Non credo che lo scopo dei trofei sia quello di flexare 😅 o almeno non solo quello..
D"altronde quando finivi un gioco al 100% o scoprivi qualcosa di non comune in game lo si flexava agli amici.. anzi qualcuno flexava per finta raccontando cazzate giusto per fare invidia 😎
La rovina dei giochi, come tra l'altro hai detto tu in più di un occasione, è che alla minima difficoltà la maggior parte va a vederei i tutorial e non si sforza.. aggiungici il fatto che reperire un gioco o ricercare ciò che fa per ognuno di noi è estremamente facile oggi a differenza di ieri...
Tutto questo per dire che i trofei secondo me sono una aggiunta simpatica all' interno di un gioco
Mi ricordi i tempi di X-com e X-com terror from the Deep, un movimento sbagliato e game over....
Per quanto riguarda il discorso famiglia, anche io la pensavo come te, ma ti assicuro che una volta che ne hai una, cambierai modo di pensare.
È già tanto se riesco a giocare un ora ogni due giorni 😂
Ah, ovviamente prima di dormire, durante la giornata è impossibile.
Comunque non mi privo di esperienze competitive/impegnative, l'anno scorso finii Elden Ring, quest'anno ho recuperato Sekiro e preso SF6, a breve recupererò Sifu che ho sentito dire sia abbastanza complesso da padroneggiare; semplicemente laddove un tempo a finire un videogioco ci mettevo una settimana, ora ci metto qualche mese, causa appunto il poco tempo a disposizione (ovviamente se parliamo di videogiochi con una durata notevole).
Poi non nascondo che nei periodi in cui sono più stressato per problemi miei, lavoro, ecc... ogni tanto mi concedo qualche videogioco facile e rilassante giusto per sgombrare la mente, ma non ci vedo nulla di male sinceramente.
Secondo me il principio cardine da seguire del videogioco, è quello di divertirsi principalmente, poi ovvio che per diversificare l'esperienza, ogni tanto è bene buttarsi su qualcosa di più inpegnativo, anche per soddisfazione personale.
PS: Che poi ora parliamo di Elden Ring o simili, ma vogliamo parlare ai tempi delle monete spese sul cabinato di Ghouls n Goblins?
GnG era gioco d'azzardo per minori ;)
In generale trovo il tuo discorso condivisibile, però non cadrei nell’errore di glorificare per intero la difficoltà dei vecchi videogiochi. Ninja Gaiden che hai citato (NES), ha una difficoltà giusta e sfidante per 3/4 di gioco, poi diventa frustrazione pura. Ti fai un sacco di stage mille volte, sempre uguali, per arrivare ad un boss che puoi studiare per poco prima di morire. La difficoltà è un dare ed avere e va calibrata come qualsiasi altro aspetto del game design.
Altro appunto che faccio al discorso è che se i videogiochi fossero rimasti difficili e ci fossimo abituati a quello, il mercato sarebbe rimasto una nicchia e ci sarebbero molti meno appassionati al media, questo mi dispiacerebbe…
Si è perso il concetto della scoperta, delle build
Da piccolo non avendo più di tante rotture di palle me le cercavo io giocando roba difficile e avendone soddisfazione , adesso che ne ho le voglio evitare. Anche e soprattutto se dovrei divertirmi. Per questo i giochi troppo difficili non fan più per me. Non avrei più la pazienza di giocare roba come ghouls n ghost...questo non significa essersi rammolliti.. Significa aver cambiato priorità e modo di vedere il divertimento. Le palle di una persona non le vedi da cosa e come finisce i videogiochi...
prima la difficoltà stava anche nei comandi che erano legnosi e poco reattivi, non come oggi, comandi fluidi e reattivi che funzionano come sfiori il tasto, comunque ricordo di avere giocato di tutto, uno dei giochi tra i + difficili che ho finito è bart's nightmare x SNES, che oggi non lo farei neanche se mi pagassero, senza salvataggi, un gioco assurdo, o kickle cubicle x NES, anche lui senza salvataggi, e aveva molti livelli, molto lungo, e tanti altri
Lo avevo per MD Bart's Nightmare e si, non riuscii a finirlo ;)
E poi ci sono io che nel 2024 gioco a Thacia 776 dove il numero indica la quantità di rinforzi nemici che spawnano ad ogni turno a caso.
Oppure il numero di personaggi che ti muoiono ad ogni mappa, ma tu vai comunque avanti alla faccia del completismo e dei "platini"...
"dèi", cristo "dèi"! Alt0200 ~ È
Grazie della correzione 😉
I trofei non hanno ucciso proprio un bel niente... Semplicemente chi ha una... (non so come dirlo senza risultare offensivo), un'ossessionata passione per i trofei, ha trovato pane per i suoi denti... Se vuoi sapere cos'ha ucciso il videogioco, allora azzarderei a dire il fatto che sia diventato un "hobby mainstream", mercato più ampio,più gusti da dover soddisfare, più manfrine da gestire... Semplicemente questo. IMHO ovviamente.
Io sono un platinatore (ne ho piu di 200)e mi diverto a farlo,per me è una sfida in più
Nel mio gruppo di amici ero l'unico che riusciva a fare i bonus stage di sonic, ci riprovare l'anno scorso su emulatore e devo dire che me la cavo ancora
Sonic o Sonic 3?
@@FrankiesLair ti ricorderai sicuramente che Sonic & Knukles era compatibile con sonoc 3 e unendo le due cartucce si completavano in un gioco solo.
C’era SuperSonic con gli emerald semplici e potevi anche sbloccare HyperSonic completando gli stages dei super emerald.
C’ho passato l’infanzia su quel gioco.
Riuscivi a farli solo io nel mio gruppo di amici
L'ho pure messo nel video Hyper Sonic ;) voglio sapere se sei certo di riuscire a fare i Bonus Stages di Sonic 3 ora (a parte il primo) e SENZA save ststes ;)
@@FrankiesLair sì sì confermo, come dici nel video al terzo livello se sai la posizione degli emerald hai già supersonic
Viva i trofei e i Platino !!
è successo perchè dovevano ampliare il pubblico e per definizione..la massa non è proprio sta cima...Bethesda cos'ha combinato con Elder Scrolls e con Fallout? Bioware cos'ha combinato con Dragon Age? Square Enix con'ha combinato con Final Fantasy? Hanno rammollito l'esperienza per vendere i giochi ad un pubblico più ampio. Per fortuna è arrivata From a rimettere ordine...
Secondo me invece la rovina di tutto sono stati 3 punti:
1 il multiplayer e specialmente i free to play
2 proprio i souls e tutti i suoi derivati
3 le pretese della grafica perfetta e poi il gameplay fa cagare
Io ricordo che hai tempi della PlayStation 1 fino alla xbox 360/PlayStation 3 mi sono sempre divertito e anche quelle console vantavano centinaia e centinaia di videogiochi nella libreria di cui quello che sono riuscito a recuperare me li ricordo tutti dal più brutto al più bello e di grafica erano terribili però pisciano in testa alla maggior parte dei prodotti di adesso e poi i souls ragazzi hanno rotto le palle....Oggi se un videogioco non è souls-like è na merda...Ma chi ve l'ha detto
chi di voi quando ha parlato delle olimpiadi gli è venuto in mente la tizia della break dance? rovinando tutta la magia?
Avere meno tempo per giocare e l'abbondanza di titoli promettenti che si desidera giocare, spesso reperibili ad un costo contenuto grazie a sconti e promozioni, fa si che si preferisca finire il gioco più velocemente possibile così da poter passare ad altro.
I trofei, al contrario allungano di molto il gioco. Se sono trofei intelligenti, ti senti anche appagato ad ottenerli, almeno in quei giochi che ti piacciono davvero tanto e che non vorresti finissero o che magari rigiochi di tanto in tanto.
Discorso diverso per i giochi che richiedono di svolgere azioni inutili e super ripetitive per ottenere un determinato trofei.
Poi ci sono i giochi Nintendo che non hanno alcun trofeo 😅.
Ho passato due mesi, sia su Zelda Breath of the wild che su Tears of the Kingdom. Quasi un mese su Super Mario Odeyssy per ottenere TUTTO. Li non lo fai per i trofei ma perchè bramoso di scoprire tutto o quasi.
Anche Dragon Quest 11 mi ha tenuto compagnia per due mesi.
Da non molto ho giocato Octopath Traveler 2 che ho giocato per un intero mese come è stato per Elden ring, mostrato qua nel video.
Ecco se pensiamo ai gdr o ai jrpg, capiamo che probabilmente non è solo il gameplay ma anche la durata di questi titoli che li rende poco appetibili.
Sento che alcuni hanno paura di iniziare alcuni giochi come the Witcher 3 per via della loro vastità e durata.
Questo è il motivo per cui i giochi non andrebbero diluiti in favore di una longevità esagerata.
Sono abbastanza d'accordo e ti rispondi da solo sulla questione Trofei citando giochi incredibili che non li hanno e dimostrano che non servono a niente 🫡
Finire la sferografia completa di Final Fantasy X su PS2 e uppare a 255 tutte le statistiche dei pg mi costò un pezzo di anima in termini di tempo...
Ne è valsa la pena? ;)
@@FrankiesLair riuscire a battere Der Richter senza finality di Jogimbo in 2 ore esatte... Certo ❤️
Porterai shadow of the erdtree?
Franki prova sekiro. Dagli una chance
Ma mi vuoi paragonare un 2D con un gioco moderno in 3D?
Le regole di base nei VG sono cambiate con i tempi, stai interpretando male, o forse stai prendendo in mano un discorso non tuo. Lo so succede anche a me si interviene e non si guarda la reale questione, i minimi termini.
Try and die, try and error veramente simpatico.
Di questo me ne sono accorto pure io gioco per i trofei non più per il gioco in se stesso e se già prima facevo fatica a provare cose adesso è molto più difficile.
Ma io ho fatto un salto di 10 anni ho smesso di videogiocare nel 2005 riprendendo nel 2013 con PS3, anni strani quelli.
Ehm, sei fermo all'era PS1 se fai ancora la distinzione tra 2d e 3d, esistono moltissimi giochi moderni in 2d, ed in ogni caso non capisco cosa c'entri scindere i due stili visivi, Hollow Knight è un gioco difficile in 2d ed Elden Ring è un gioco difficile in 3d.
Ma ripeto, non fa assolutamente differenza :)
@@FrankiesLair la struttura è importante è parte del gameplay non si può paragonare un Assassin Creed con un elden ring e dire che col primo danno la paletta pronta.
Effettivamente parlando di altro ho acquistato PS2 nel 2003 non c'erano tanti giochi 3D open world il mio primo dovrebbe essere stato un GTA giocato nel 2010 mi trovai spaesato fino ad allora avevo provato altro, giochi a camera fissa, giochi in 2,5D, simulazioni di guida, qualche horror ma dal 2005 fino al 2013 non percepivo uno stipendio mentre tutti gli altri facevano esperienza, io giocavo e rigiocavo i miei soliti giochi.
Parole sante, condivido tutto...... Spero che la gente ci mediti sopra sul tuo discorso... Hai detto delle cose super intelligenti e giuste.
secondo me questo video è impacchettato male e salta un po da una parte all'altra, sensa una reale ragione
ad esempio,
che centrano gli achievements?.. le imprese sono la cosa piu arcade dei giorni nostri,
l'unica cosa che da un barlume di competitività. (si, "tossica"),
ma ti relaziona agli altri.
è sostanzialmente quando andavi in sala giochi a lasciare il punteggio piu alto,
ma pagando 0,200£, poi 0.500£ fino ad arrivare a 1 euro su alcuni cabinati per PROVARCI
è praticamente la stessa cosa,ma su larga scala e rimodulata per invogliarti a comprare un altro "gioco"
è proprio qui, che si è andati oltre.. proprio sulla parola "gioco",
è la psicologia dei giochi e il loro linguaggio, ad essere cambiato
e io gia me ne accorsi molti anni fa che i giochi diventavano stupidi MA piu "belli" solo perche 3D.. a caso
"NON perche il gioco fosse bello... ma perche "UN BEL GIOCO" era stato reso 3D"
ma questa è solo la punta dell'iceberg.. perche non passa molto
fino al punto in cui hanno iniziato a mettere le sequenze scriptate
(e non parliamo di cutscene) parliamo proprio di una sequenza di movimenti
che parte quando richiesto dalla pressione di un tasto al momento giusto
inoltre si è capito che le persone non sono in grado di capire
che se un quadrato lo colori nero o rosso, è sempre lo stesso quadrato ma colorato in modo diverso.
(è lo stesso discorso dei giochi corridoio.. che sono tutti uguali con le textures diverse
il discorso
è che in realta la gente SE NE ACCORGE che sta giocando un gioco uguale all'altro
anche se nel piu dei casi non vuole ammetterlo, o comunque deve giustificare la spesa e farselo piacere
gli effetti di questi giochi pattumiera, e quindi il risultato,
si vedono con il fatto che la gente tende a non giocare piu direttamente (poi si, si attacca ad altri 100 altri motivi.. la vita il lavoro.. il gioco troppo lungo)
( infatti questa gente che compra il gioco di tendenza, non puo essere definita GAMER.. sono casual gamer
sono polli da spennare per le grosse case di produzione)
e sono bambini, che come hai detto anche TU , sono nati con QUESTA concezione di gaming (praticamente nati dal 2005 in poi e cresciuti con la ps3 in casa)
ma la verita è che il 90% dei giochi odierni, si basano su bozze gia esistenti
sono giochi "compia incollati" con il nome diverso
Riflessione interessante con la quale sono in parte d'accordo, anche se il "concetto" di gioco uguale reskinnato esisteva anche in passato, prendi i vari platform, erano projcipalmente la copia di Mario, Sonic o Ninja Gaide /Shinobi.
I picchiaduro erano la copia di Street Fighter o Fatal Fury e così via.
Sulla questione Trofei, non è solo una questione di "Ranking" legata all'abitá perché oggi per Platinare al 100% un gioco è richiesta una forma di completismo senza ragione, tipo uccidi 50 nemici con le frecce avvelenate o guarda ogni singolo finale del gioco o colleziona tutte le armi ed armature del gioco ecc ecc ecc, ed io penso che fare queste cose non significhi né dimostrare di essere più abile degli altri, dimostra solo che molte ore che potevi investire attivamente su qualche altro gioco, sei stato costretto a spenderle per fare attività di COLLEZIONISMO becere fini a sé stesse che poco hanno a che fare con una "sfida" vera e propria, e purtroppo c'è gente che psicologicamente è schiava di queste meccaniche e se non "platina" un gioco non riesce ad andare oltre, era questo il senso del discorso.
Poi se mi fai solo Archivments su finisci in Ultra Hard Nightmare nudo senza armi, sono anche contento eh, ma di sicuro se devo trovare tutte le monete nascoste o uccidere 50 nemico con le frecce incendiarie un po' meno ;)
Ecco perché adoro la mentalità di fromsoftware
Altro che trofei.. il 99 percento dei gioki non aveva memory card.si iniziava.ogni partita da zero...... Ma era fantastico
Non sono assolutamente d'accordo
sono assolutamente d'accordo frankie, ma ti devo chiedere, alla luce di queste importanti considerazioni, tu ti senti più "signore", più "jrpg" o più "dei" ?
You shall be as Gods.