Pier Paolo Pasolini, intervistato il 22 febbraio 1968 all'interno della rubrica televisiva della Rai "Sapere. L'uomo e la società", parla della lingua italiana.
Profondissimo, precisissimo, elegantissimo ma sempre chiaro e semplice...un intellettuale che anzichè definirsi incompreso si è sforzato di farsi comprendere senza banalizzare i contenuti. Grazie Pier Paolo...
Lorenzo Molisso La sua sicura fermezza nelle risposte, unita alla sensibilità della voce gentile, fa capire che in realtà sta conducendo lui la conversazione.
@@Romalvx dici bene..dal momento che ci troviamo in un ambito in cui si disquisisce sull effettivo significato della lingua italiana,ti dico che gentile non è il vocabolo adatto..il tono di Pasolini è cordiale..la gentilezza in un contesto così formale sarebbe inappropriata, poiché poggerebbe le sue basi sul nulla..la cordialità che adotta Pasolini è un preludio ad una gentilezza concreta che può manifestarsi in condizioni di maggior iterazione o maggior dipendenza reciproca..il nesso dello stralcio è proprio questo.. alcune parole non hanno un significato simile per tutti,sicché,spesso si incappa in fraintendimenti(spesso burocratici o giuridici) altri vocaboli,come ad esempio "frigorifero"non lasciano spazio a nessun tipo di fraintendimento, poiché sono di pubblico dominio.. tra le righe del suo intercedere,Pasolini sta dicendo a tutti"leggete, documentatevi,la letteratura è una sorta di convenzione"
@@Case-19Sarà stato un grande successo intellettuale, ma andare con dei ragazzi di 15 / 16 anni ... Ragazzi che vivevano nel degrado più assoluto, ragazzini poveri , che non sapevano nemmeno leggere , che vivevano nelle capanne , ragazzini che per due lire vigliacche ( avvolte per un piatto di spaghetti) facevano ciò che Pasolini chiedeva . Quei ragazzini , dovevano essere aiutati , e non sfruttati. Non mi sembra un gran bel modo di aiutarli. Se lo faccio io oppure, chicchessia , mi arrestano ( giustamente). Anche perché è illegale Non era una bella persona. Non si può approfittarsi di quindicenni .
He has an ascetic, emblematic, monumental physiognomy, like a modern Petrarca. I can't understand what he is saying, but Italian language is the most melodic and poetic on earth. If I wasn't Greek, I would like to be born in Italy.
he's talking about linguistics and history of the italian language, who directly comes from latin , and is modeled on the dialect spoken in Florence back in 400" , the same that Petrarca, Boccaccio and Dante used. He's saying that the main difference between French, or Spanish is that those language were born because of a commercial ( trades, markets...) use, while italian was born directly from the licterary tradition.
The Greeks are probably the closest relatives of the Italian people(s), especially the ones from the south. The ties are strong even though the language is not as close as say, French or Spanish. In my own city, for instance, they spoke a greek dialect until the middle-ages. It was founded as Παρθενόπη and then became Νεάπολις. Naples was greatly respected by the Romans as a paragon of Hellenistic culture. During the Roman era, the people of Naples maintained their Greek language and customs. Often, scholars preferred to go to Naples to learn Greek instead of going to Athens, as it was geographically closer and virtually the same language, since in Naples and parts of Sicily they spoke a Ionic dialect closely related to the Attic dialect of Athens, while the Doric was most often spoke in the South of Sicily and Tarentum in Apulia.
mantegna1506 Italian comes from Latin and Latin was greatly influenced by old greek and etruscan ... Well I wouldn't say poetic about Italian ... Italian poets weren't comparable to English or German ones ... Italian lacks nouns ... That's our problem ... German and English have twice the nouns we have ... We use the same word for something English speaking people and Germans use three or even four !
Mi piace quando dice che i dialetti sono delle lingue potenziali, ovvero che hanno la stessa dignità della lingua ufficiale ma che per i casi della storia sono rimasti appunto lingua potenziale.
@@virginia12. tutti i dialetti italiani sono lingue, fatta eccezione per toscana, lazio, Umbria e la fascia centrale delle marche, che parlano diverse varietà di italiano e non lingue vere e proprie.
Supercazzolatore Professionista Tutti i dialetti sono lingue. L’italiano che noi parliamo oggi è il fiorentino che è stato normalizzato nel corso degli ultimi secoli affinché potesse essere adottato come lingua ufficiale. Ma tutti i dialetti sono delle lingue non ufficialmente (purtroppo) riconosciute.
virginia _ i dialetti non sono stati normalizzati, perciò non sono lingue ufficiali, ma di fatto sono lingue in potenza, così come le definisce Pasolini (ed io cito dal manuale di dialettologia di Marcato e Loporcaro)
nel 1968 la Rai faceva televisione sullo stile di queste vere e proprie lezioni, di grandi intellettuali (personalmente ammiro Pasolini come letterato); oggi siamo ai Mammuccari
oggi vediamo una semplice barbara d urso, la quale presenta storie di cantanti ormai dimenticati o semplicemente fa pubblicità a persone con uno scarso livello cognitivo per così dire. preferirei mille volte riavere un Pasolini o un Montale in Tv rispetto a questa massa di disinformazione
Oggi dobbiamo subirci il porchettaro Flavio Insinna che ci impone quotidianamente il vomitevole romanesco, ignorando che Roma non è mai stata la culla della lingua italiana.Ma il discorso andrebbe esteso agli autori dei programmi RAI, che Pasolini avrebbe certamente contestato per il loro persistente semianalfabetismo, non solo mentale
@@layboom2383 Rispetto a Mammuccari e' gia' un gran passo avanti. E comunque su Rai 3 e sui tematici c'e' anche molta cultura, e pure Rai 1 a suo modo fa cultura, anche se piu' popolare, speriamo solo duri
incredibile come ogni osservazione di pasolini sulla realtà politica, sociale, e culturale dell'italia sia stata azzeccata con almeno 20 anni di anticipo rispetto anche agli studiosi più affermati dell'epoca
Quanto mi piaceva il suo stile la sua cultura che amava trasmettere. Ha visto avanti negli anni. Oggigiorno vivere è un'impresa che molte volte i giovanissimi neanche vogliono fare!!!🙏🙏🙏🙏🙄🙄🙄🙄
Era molto "lucido" e questo ha fatto si che il bagaglio della sua grande cultura non lo accecasse...tanti uomini si esaltano del proprio potere...sono dei pavoni
Non è che gli studiosi dell'epoca non fossero "arrivati" alle sue conclusioni , tutt'altro è solo che hanno preferito fare i "finti tonti" e lasciare andare avanti gli altri .... un modo mediocre ma efficace per "sbarcare il lunario" senza "schiacciarsi troppo le dita" che denota inoltre assenza di "palle" , scarso attaccamento al proprio lavoro e profonda disonestà ...... anche intellettuale ..... tutto il contrario del Sig. Pier Paolo Pasolini.
"E questo è migliore o peggiore?" "Ma cosa vuole, non è né migliore né peggiore. Esiste e ne prendo atto." A quanto pare, i giornalisti facevano domande deficienti anche in passato. Grandissimo Pasolini.
ma non p che fossero deficienti.dovevano porsi come mediatori tra un intellettuale e il grande pubblico a ciI volevano comunicare certe cose.come quando carmelo costanzo intervista carmelo e cerca di portarlo su argoenti definiti
Per chi ha occhio attento, il "cosa vòle" l'ha ereditato da Ungaretti in Comizi d'Amore, che proprio ad una sua (di Pasolini) domanda rispose così: evidentemente gli è piaciuto così tanto da prenderlo in prestito.
Non era affatto una domanda stupida. Anzi, la dialettica dell'intervistatore ha dell'impressionante. Il modo in cui incalza Pasolini protraendo il suo pensiero a sviluppi sempre più approfonditi, i tempi, la bravura a cogliere istantaneamente il pensiero di Pasolin e a mediarlo riassumendolo, nella domanda successiva ("preferisce questa egemonia tecnologica che non quella letteraria"), lo stile, i toni...assolutamente impressionante. Oggi il giornalista medio si limiterebbe ad annuire non capendo un cazzo, aspettando che finisca la digressione, per poi porgli un'altra domanda fuori luogo e magari far partire un applauso imbarazzante, con quella classica reverenza da ignorante verso l'intellettuale, visto come un alieno. Altri tempi.
È immensa la fortuna che ho avuto di poterlo seguire, vedere ed ascoltare quei pochi anni in cui è vissuto. Da un lato è meglio che non assista allo sfacelo attuale tanto della lingua come del paese.
Pasolini era un genio, intellettualmente stava avanti di 50 anni. Purtroppo noi italiani ormai ci stiamo auto condannando alla morte linguistica. Giornali e giornalisti che si credono più "fighi" utilizzando parole inglesi lì dove potrebbero usare tranquillamente l'italiano. Linguaggio tecnico-informatico ed economico ormai monopolizzato dagli anglicismi. L'usare una lingua e il diffonderla nel mondo dà potere politico alla nazione detentrice di quello stesso idioma, del resto l'hanno capito bene gli anglosassoni. Noi italiani invece di diffondere e finanziare l'insegnamento dell'italiano all'estero (che ricordo essere la quarta lingua più studiata) lo sopprimiamo a casa nostra.
L'inglese è la lingua delle pubblicazioni scientifiche. Se i ricercatori iniziassero a pubblicare in italiano, tedesco, greco... Come si farebbe a ottenere una giusta coesione nella comunità scientifica? Le conoscenze scientifiche devono essere subito alla portata di tutti. L'inglese è diventato lingua comune grazie alla potenza dei Paesi anglosassoni, ma anche grazie alla relativa semplicità delle sue regole. Quale lingua si avrebbe dovuto adottare?
Concordo ma con un distinguo, la nomenclatura universale giuridica, scientifica, astrofisica, chimica, botanica, animale etc ha definizioni latine,,, unica eccezione la musica che ha definizioni per lo più italiane... adagio, rallentando, stringendo, presto, forte etc... per non parlare della lirica che o si conosce l'italiano o non si canta... salvo qualche opera tedesca e francese... ma appunto nella loro lingua... l'inglese è lingua poverissima di vocaboli e declinaziono verbali e quindi a parte la potenza politica questo è diventato un pregio... ed ora ci sono anche le contrazioni tecnologiche della comunicazione... siamo ipertecnologici ma poveri intellettulmente... meno parole si conoscono e più la comunicazione diventa povera e livellata. Insomma diventeremo specializzati e tecnologici ma dei veri ignoranti comunicativi. Forse va bene così per chi non ha conosciuto altro modo di relazionarsi...
@@numetutelare Approssimativamente, l'italiano conta sui 300,000 lessemi; l'inglese, 600,000. La lingua inglese è tutt'altro che povera, soprattutto grazie ai neologismi di origine tecnico-scientifica È vero: buona parte del vocabolario fondamentale delle arti e scienze di origine antica, come la medicina e la botanica, è composta da vocaboli di lingue antiche. Ma è ormai da tempo che il latino ha smesso di essere la "lingua delle pubblicazioni" (venendo soppiantato dall'inglese) e proprio in un momento in cui la rapidità di sviluppo delle scienze è centuplicata. Può notarlo nelle ingegnerie e nell'economia, dove i tecnicismi anglosassoni abbondano
Non ho intenzione di fare discussionei capziose quindi va bene così... resta il fatto che esclusi gli scienziati e gli intellettuali (seppure) di area anglosassone la popolazione standard usa termini poverissimi e forme lessicali elementari... resta che l'inglese sia la lingua del futuro, ma questo non la rende migliore nè apprezzabile nll'espressione e traduzione dal pensiero alla parola. Quanto ai numeri... i giapponesi hanno 700.000 lemmi ma non mi pare che sia una lingua universale. Certo ormai i neologismi scientifici tecnici dll'ultimo secolo sono stati formulati in inglese... e questo conta... tuttavia per l'agilità neuronale e delle connessioni pare che una lingua forbita e soprattutto declinata e sfumata nelle descrizioni denoti una migliore elaborazione mentale... Mi spiego meglio, le lingue tecnologiche sfornano grandi equipe, la formazione del pensierio di lingue letterarie sfornano geni. In Italia dove la ricerca fa schifo non funziona ma appena i nostri ricercatori vanno al,l'estero eccellonio sempre e spesso diventano dei capi equipe o dei luminari nelle loro specializzazioni... Chissà che succederebbe se in Italia la ricerca fosse supportata e sostenuta. In ogni caso quello che sostenevo alla fine non é invalidato... alcune realtà non possono cambiare, un botanico inglrse farà i salti mortali carpiati con la sua lingua ma una pianta sarà sempre in latino... punto, e vale per molte altre realtà, capisco che sembri un argomento poco importante, ma come ho detto, dipende cosa si fa... un tecnico,un imprenditore, un uomo d'affari deve sapere l'inglese... e capisco numericamente è la gran parte della gente, ma come dicevo, uno che vuole cantare la lirica o impara l'italiano o con l'inglese resta al palo. Come per chi studia storia e archeologia... senza greco e latino etc... ha poco da fare. Insomma l'inglese è nella comunicazione parificabile a la city car (termine guarda caso inglese), la usano tutti, scienziati e popolo standard ... Ma sappiamo che la qualità è altra cosa ...
Aggiungerei che la spocchia dei soloni nostrani dimostra solo la assoluta mediocrità della "cultura", massimamente sinistrorsa, e la pochezza della nostra 'intellighenzia autoreferente e trombona che si attacca ai termini anglosassoni anche per scarsità di padronanza dell'italiano
impressionante intelletto cristallino di pasolini... sempre sul pezzo, mai una parola di troppo, sintesi ed analisi in ordine causale, niente morali stucchevoli o propaganda, altro pianeta sul profilo del ragionamento...
Essere 50 anni avanti e non sentirli per uno come te . Un concentrato di cultura intelligenza capacità di analisi , e farsi capire da "tutti", cosa darei per sentirti parlare oggi ,solo per capire cosa siamo diventati. Dovevi essere trattato con i guanti come un animale in via di estinzione e invece.. Maestro di vita.🙏🎩
L unico intellettuale italiano della seconda meta del secolo scorso che ha lasciato un segno indelebile dentro di me...tanto tanto tempo fa (primi anni 70) ebbi l occasione e la fortuna di trovarmelo vicino di tavolo in un ristorante di Sabaudia....mi colpi' la profondita del suo sguardo ...la seriosita dell espressione del suo volto scavato...un volto da perseguitato come lui di fatto lo era....tutto di lui .emanava un fascino straordinario....oserei dire virile ...eppure era un omosessiale che soffriva terribilmente per la sua condizione in una societa del tutto omofoba ...viveva in una grande solitudine ...odiato disprezzato calunniato e messo all indice dal sistema di cui lui denunciava le nefandezze con estremo coraggio...profetico nelle sue previsioni circa l imbarbarimento inarrestabile della societa italiana tutta volta ad un cieco consumismo alimentato dai media asserviti ai potentati politici ed economici ....il tema dell omologazione ...fenomeno da lui tanto denunciato..... Tutto cio che diceva era attraversato da una grande convinzione e dalla straordinaria passione che profondeva nell approfondimento della realta dei fenomeni sociali ...passione che non aveva nulla a che vedere con le analisi distaccate fredde degli intellettuali di mestiere dell epoca.... E questo era determinato dal fatto che lui e ' stato in primo luogo un grande poeta ...un poeta civile appassionato e questo si avvertiva in tutto cio che diceva ...aveva l istinto profetico visionario del poeta autentico.....
1968 y dice que 20 o 30 años atrás no se podía hablar de un idioma unitario... un testimonio maravilloso. Lo agradezco profudamente como descendiente de italianos.
@frank lapidus está hablando de idioma "unitario" a nivel nacional como estado/nación. Qué tiene que ver tu comentario con que el Italiano se hablaba en las grandes ciudades ? En zona rurales y en la grandes ciudades se hablaba también los dialectos que eran estimados en más en 35 dialectos existentes en aquélla época.
Caro Pasolini, se lei potesse oggi ascoltare in quello che si è convertita la nostra lingua, inorridirebbe, oggi é un creolo di termini inglesi, divulgata dalla stessa città tecnologica che lei citava, persino ormai nelle università ci si studia solo in inglese, può immaginare che fine farà la nostra giovane e amata lingua.
l'integrazione di lessi di origine straniera all'interno della nostra lingua è solo un vantaggio e indice dell'apertura delle barriere che ostacolano la libertà culturale, non un malus... bisogna solo saper contestualizzare utilizzo e necessità
Io mi preoccuperei più in generale della (brutta) fine che sta facendo dimensione letteraria. Se l'italiano d'uso comune diventa sempre più banalizzato e superficiale ma continua ad esistere una dimensione letteraria allora anche la lingua d'uso comune potrà sempre resuscitare e con grande dignità. In tempi di cultura della cancellazione, spesso giustificata dalle più ignobili e menzognere motivazioni del politicamente corretto, è la dimensione letteraria stessa ad essere minacciata.
@@Manuel_Leccese settembre 2022 spazio conad,materiale scolastico vario tra cui il vocabolario,mi ci fiondo. Era presente quello:inglese,spagnolo,francese e italiano,quest'ultimo l'unico zeppo di parole e modi di dire inglesi!Non è un malus?È l'orrore!La morte e sostituzione di una cultura! Qui si sta ostacolando liberamente la nostra cultura e chi appoggia questo crimine è un traditore delle proprie origini,il classico che schifa l'essere italiano,indottrinato dagli USA e soci.C'è anche una parola per definire questo scempio,ma ora non ricordo. Contestualizzo eccome,la sostituzione di un popolo,partendo da una neolingua,utilizzo e necessità per annientarci. Non ne parliamo poi dei parole inglesi italianizzate,doppio orrore!🤦 Usate anche dalla stampa,il degrado declino totale.
@@Gio95forever non ho capito molto della supercazzola perché l'italiano di cui tanto predichi l'utilizzo è venuto a mancare in questo commento in alcuni tratti, ti consiglio solo di adempiere bene a questo neonazismo dandoti una breve lista di parole da sostituire con quelle italiane in modo che tu possa portarlo avanti seriamente. Sostituisci: Push up con spingi su Happy hour con ora felice Wi-fi con fedeltà senza fili Bar con locale con tizio dietro al bancone Social network con reti di lavoro sociale Computer con calcolatore elettronico Smartphone con telefonino intelligente Tweet con cinguettio Selfie con autoritratto fotografico Hashtag con etichetta cancelletto Menù con libretto dei piatti Web con ragnatela Pop corn con mais esploso nella padella Film con pellicola in 35 mm ... e così via. Ovviamente non mi prendo nessuna responsabilità su prese per il culo a piovere quando lo farai. Ah, e visto che ci sei, cambia anche il forever nel nickname con persempre visto che è un orrore questa sostituzione della lingua e della cultura e dell'identità di un popolo e io sono un traditore.
È incredibile che, essendo lo spagnolo l'unica lingua che parlo, riesca a capire perfettamente ciò che viene detto in questa intervista. Es increíble que, siendo el español el único idioma que hablo, pueda entender perfectamente lo que se dice en esta entrevista.
So cosa abbiamo fatto di peggiore: la repressione fascista, poi quella omofoba, poi quella perbenista, poi quella giudiziaria, poi quella dell'apparato culturale conformista, poi quella politica di destra e sinistra, hanno fatto eruttare Pier Paolo, che se fosse nato in Svezia sarebbe diventato Bergman: un grande artista e pensatore e stop, ma non un filosofo e filologo dell'istante del suo tempo, dote rarissima (è un po' estremo come ragionamento ma credo molto vero)
lollobello, che male abbiamo fatto per esserci meritati un Moccia...ha avuto una diffusione...perché gli italiani sono quello che sono e quello invece ci meritiamo, i lucchetti.
lollobello: probabilmente non abbastanza , visto che ce l'hanno tolto azzittendolo in un modo piùttosto brutale per usare un'eufemismo, insabbiando tutta la verità, e noi non abbiamo nemmeno mai fiatato...
@@alessandrochetta3520 So cosa abbiamo fatto di buono: il più grande impero della storia, i più grandi geni, scienziati, inventori, poeti, artisti e musicisti della storia, aver creato l'opera lirica, aver gettato le basi della cultura occidentale...
@@masterjunky863 "Abbiamo"... No Hanno. Fine della Storia. Leggere Paolo Barnard. Smettere di votare caxxo. Non credere più a nessuno , caxxo. Ed EVITARE di lamentarsi senza proporre mai una caxxo di soluzione. Soluzione 1. Smettere di votare. Soluzione 2 Smettere di credere. Soluzione 3 Smettere di fare il tifo per i politici e CRITICARLI Soluzione 4 Smetterla di farsi glj affari propri. SERVE ALTRO SIGNORE ?
Uomo bello e incredibilmente intelligente ovunque oj ogni campo scusa uomo ha voce bellissima parla un italiano perfetto coj una voce stupenda un accento del nord ma molto molto affascinante Pier Paolo Pasolini era semplicemente un genio verp eh
Era un rarissimo esempio di lucidità e lungimiranza, un intellettuale raffinato....oggi, ahimè, in Italia non esiste nessuno che possa neanche avvicinarsi a tanta grazia.
Un'intelligenza suprema quanto ti stimo e lo farò per il resto della mia vita diceva verità tra le più vere e significative con un'eleganza letteraria senza pari l'ultimo filosofo italiano
CHE PERSONA MERAVIGLIOSA !!! OGNI PAROLA OGNI PENSIERO OGNI INFLESSIONE E' PERVASA DA UN GRANDE AMORE PER IL PROSSIMO !! MA QUESTO LO ABBIAMO CAPITO TROPPO TARDI !!
Da 2.44: "Fino a 15, 20 anni fa, 30 anni fa non si poteva parlare di un italiano veramente unitario. Si può cominciare a parlare adesso, anche per merito della televisione [...]". Non penso di dover aggiungere altro.
Se mi è consentito - come pare (dal format, attenzione!) - aggiungerei io qualcosa a quanto da lei affermato. Certo, è vero quel che lei afferma, e in gran parte è confermato da Pasolini nelle sue ultime lettere sui «giovani infelici». Da questo punto lei ha quasi perfettamente ragione (dico “quasi” poiché ci sono eccezioni geografiche a seguire il filo del discorso pasoliniano, le logiche di un discorso «pedagogico»applicate alla città-metropoli), ed è grazie alla televisioneitaliana che si è quasi-uniformato anche - cito da una delle lettere iperprotestanti di Pasolini - «il cazzo»: il grandissimo poeta friulano aveva previsto il Viagra generalizzato per il club dei Poltroni in TVitaliana (da scriversi tutto attaccato, come le chiappesullapoltrona). In questo è stato profeta.
Il bravissimo Pasolini, figlio del suo tempo, oggi che ho 50 anni e siamo lontani da quegli anni di fermento ideologico più che politico, vedo il grande Pasolini come un malinconico, nella sua rinunciataria denuncia di disperazione e opposizione, esattamente il suo periodo storico di cui fu un emergente a suo modo.
Nel giro di pochi anni si è assistito alla distruzione della lingua italiana. Attualmente il problema consiste nel salvaguardare ciò che rimane della lingua e della cultura italiana. A seguito di scellerate politiche, portate sistematicamente avanti da politici autoctoni, avversi al nostro Paese si è assistito alla morte della lingua italiana ed alla sua sostituzione con altri idiomi, in particolare l' inglese. A Milano per esempio si può dire che l' inglese sia diventato la prima lingua, poi ci sono il cinese e l' arabo e poi forse in ultimo l' italiano. Noto con profonda amarezza come le nuove generazioni dimostrino forti difficoltà a parlare italiano. Vi è una forte povertà di linguaggio dove ormai gli inglesismi si impongono e vieni pure visto male o non compreso se non ti esprimi con tali parole. Il linguaggio dei giovani di oggi è schiavo delle tecniche di manipolazione a fini commerciali, comprensive di apposite parole chiave e modi di dire uniformati. In linea con il divenire storico di tale decadenza è l' esempio del grande Totò quando dice a Peppino che quest'ultimo non riusciva a leggere le istruzioni del trattore (in inglese), poiché erano scritte in milanese......
Quello che dice Pasolini sulla vitalità della lingua tecnologica è molto vero: sono friulano, proprio come le sue origini, e mi viene in mente che il friulano è stato criticato quale lingua veicolare in quanto non ha delle parole sue per indicare termini scientifici o tecnici, ma si limita a fare una traduzione sommaria. Questo chiaramente si applica a un gran numero di lingue minoritarie e dialetti, ma questo non si vede per esempio nel francese, che chiama computer "ordinateur".
Quanta cultura e informazione si faceva fino a 40 anni fa, poi è arrivato Berlusconi e ha distrutto la cultura italiana. Pasolini lo ascolterei per ore
non si può, perché c’è stata una mutazione in noi, dovremmo ritrasformarci in Principe Azzurro, diventare pietroburghesi, o napoletani… paghiamo il canone per espiare il nostro post-coloniale senso di colpa (siamo diventati una colonia di noi stessi)
@@dabideo Non faccio per dire ma io tutte queste cose e anche di più le sapevo già a 25 anni e non sono nemmeno italiano ma svedese. Non mi sembra che Pasolini abbia detto nulla di speciale, anzi fa tutto parte di una buona cultura generale.
Pasolini: l'italiano deve cambiare per essere più unitario. Lo diceva Pasolini in una televisione in bianco e nero, e ancora oggi c'è chi si ostina a non voler evolversi.
Bellezza e bruttezza sono criteri insignificanti e anche un po' soggettivi. Le lingue importano parole da altre lingue ed è una cosa normale. L'inglese stesso ha più prestiti stranieri che autentiche parole anglosassoni. Però sostituire parole esistenti con altre straniere che non aggiungono nulla è un inutile imbastardimento e svilimento della lingua. Oggi l'80%, se non addirittura il 90% degli anglicismi usati dagli italiani è superfluo. L'ultimo che ha invaso il parlato quotidiano è "location", parola traducibile a seconda del contesto con "posto, luogo, locale".
@Cristian Costa Corri traferisciti a Londra!!! Qui in Italia abbiamo una lingua romanza raffinata, non quella lingua inglese che è germanica barbarica, in glottologia viene definita "mediocre".
Una lingua che purtroppo sta scomparendo, essendo soppiantata dall'Inglese. Basti guardare da come scrivono i media, ai giovani dai 13 ai 30 anni, ormai 1/4 delle parole non so per quale motivo vengono sostituite con l'Inglese, parole che benissimo potrebbero essere utilizzate in Italiano( vedi; location, marketing, meeting etc ho sentito anche ''uploadare'') Povero Pasolini, menomale che se ne sia andato prima di vedere questo scempio culturale a mano di questa nuova generazione serva, ignorante, omologata, e non meno colpevole della vecchia generazione perchè bensi i giovani non fanno nulla per far rifiorire questo paese tramite una rivoluzione che dovrà partire dalla cultura,.. altro che economia..ed economia
+Michele Goya spiega a Livio che non c'entra nulla la cultura globale, e a parer mio anche l'idea di una cultura globale non servirà ad altro che renderci più controllabili da queste lobby . Una lingua universale era stata creata, chiamata Esperando, ma a quanto pare ai signori anglo-sassoni non piacque l'idea di promuoverla, promuovendo invece la propria lingua. Sta di fatto che il primo passo per colonizzare un popolo lo si fa propio soppiantandolo con la cultura e la lingua del popolo colonizzatore. E poi infine, e questo è prettamente personale, trovo fastidioso e presuntuoso vedere dei giovani americani, ignoranti come capre, a cui non passa per la testa di fare alcun sforzo per imparare una seconda lingua. Per giunta fanno gli smorfiosi al momento che incontrano degli stranieri che parlano inglese con il propio accento, ridicolo!
fulippu annaghiti UN COMMENTO CAPOLAVORO, CHE SAREBBE UN DELITTO INTEGRARE DI UNA SOLA SILLABA ... COMPLIMENTI VIVISSIMI A TE E E RASSICURAZIONI PER ME, DOVUTAMENTE AL FATTO CHE TU SEI LA TESTIMONIANZA CHE CI SONO GIOVANI INTELLIGENTI E CON VERI VALORI -OLTRE I TITOLI TOSSICI ED I BUNGA BUNGA ...- SE LIVIO NON CAPISCE, INCONSAPEVOLMENTE SI PRIVA DI UN PRIVILEGIO VERO ...; RICHIESTO IL PERMESSO D'INCLUDERTI NELLE MIE CERCHIE ... ED IL PRIVILEGIO D'INCLUDERTI NELLE MIE ..., ET SALVIS IURIBUS. MICK!!!
***** concordo ... solo che dopo 30 anni circa di immigrazione scellerata ... a detrimento anche del linguaggio linguistico...bisognerebbe porre fine, per l'appunto a tale piaga ... invece, vedi il caso Carminati & c., tra cui il vaticano, il business del dialogo e dell'integrazione non deve cessare ... a spese degli equita[g]liati ... ovviamente ...; nel caso Carminati, in una delle intercettazioni telefoniche, è emerso il seguente "normale in equita[g]lia altrimenti inquietante dialogo ...": ma quale business della droga??? Aggiornati ... adesso c'è il business dell'immigrazione ..." porco dio ... aggiungo io ... ed è il caso ... essendoci ancora in mezzo ai coglioni il vatic-ano ...
Bellissima intervista, ma l'italiano letterario è nato in Sicilia, con Jacopo da Lentini e la scuola letteraria siciliana. Lo stesso Dante lo cita diverse volte
Hai proprio ragione, l'italiano si sta indebolendo e presto morirà a colpa del provincialismo diffuso. Mi pare davvero assurdo come noi italiani, che la miglior cosa che abbiamo è senza dubbio la lingua e la cultura, ci siamo inginocchiati di fronte alla "cultura" americana di filme e videogiochi. Ormai nessuno ingloba più i forestierismi, ed anzi questi hanno addirittura preso il posto dei corrispettivi italiani, vedi "freezer" al posto di "congelatore" e tanti altri.
C’è da vergognarsi al giorno d’oggi ad accendere la tv, nonostante siano cresciuti esponenzialmente i contenuti, prima, quel poco che c’era, era di livello.
Dimentica di dire che l'italiano prima di Manzoni non esisteva neppure se non nella poesia. Era già milanese da molto tempo. Il romanzo storico di Don Lisander, con un linguaggio ispirato forse più al dialetto lombardo che al francese, ha svecchiato e dato le basi per una lingua nazionale parlata
In verità l'italiano, almeno come lingua scritta, esisteva già da molti secoli: lasciando stare Dante, posso dire che quando facevo ricerche per la mia tesi di laurea all'Archivio di Stato di Milano ho trovato alcune lettere di Ludovico il Moro scritte alla fine del '400 in volgare fiorentino (cioè, in pratica, in italiano) con alcuni inserti dialettali - tipo “barba” al posto di “zio” - ma ancora perfettamente comprensibili a più di mezzo millennio di distanza.
La stanno rovinando i professoroni del menga. L'altra settimana un insegnante mi ha ripreso perché ho usato la parola "pochettino"... Premesso che al bar ogniuno parla come cacchio gli pare... Purtroppo per lui Il termine pochettino è presente nel vocabolario della Crusca già dal 1612 ... Poi non stupiamoci se gli studenti hanno qualche problema.
Mi sento privilegiata anche per il solo fatto di parlare italiano e avere la possibilità di ascoltarlo e comprendere le sue parole
Alessia Panella idem
Poeta dotato di una sensibilità e di una eloquenza immensa ❤️
eu consigo compreender o que ele fala aqui sem saber o idioma
io di essere fiorentino
Verissimo 👍🏻
Profondissimo, precisissimo, elegantissimo ma sempre chiaro e semplice...un intellettuale che anzichè definirsi incompreso si è sforzato di farsi comprendere senza banalizzare i contenuti. Grazie Pier Paolo...
Lorenzo Molisso La sua sicura fermezza nelle risposte, unita alla sensibilità della voce gentile, fa capire che in realtà sta conducendo lui la conversazione.
Certo non assomiglia a quelli di.oggi,la cui unica prerogativa e'di fare i buonisti a spese altrui..
@@Romalvx dici bene..dal momento che ci troviamo in un ambito in cui si disquisisce sull effettivo significato della lingua italiana,ti dico che gentile non è il vocabolo adatto..il tono di Pasolini è cordiale..la gentilezza in un contesto così formale sarebbe inappropriata, poiché poggerebbe le sue basi sul nulla..la cordialità che adotta Pasolini è un preludio ad una gentilezza concreta che può manifestarsi in condizioni di maggior iterazione o maggior dipendenza reciproca..il nesso dello stralcio è proprio questo.. alcune parole non hanno un significato simile per tutti,sicché,spesso si incappa in fraintendimenti(spesso burocratici o giuridici) altri vocaboli,come ad esempio "frigorifero"non lasciano spazio a nessun tipo di fraintendimento, poiché sono di pubblico dominio.. tra le righe del suo intercedere,Pasolini sta dicendo a tutti"leggete, documentatevi,la letteratura è una sorta di convenzione"
@@Case-19Sarà stato un grande successo intellettuale, ma andare con dei ragazzi di 15 / 16 anni ... Ragazzi che vivevano nel degrado più assoluto, ragazzini poveri , che non sapevano nemmeno leggere , che vivevano nelle capanne , ragazzini che per due lire vigliacche ( avvolte per un piatto di spaghetti) facevano ciò che Pasolini chiedeva . Quei ragazzini , dovevano essere aiutati , e non sfruttati. Non mi sembra un gran bel modo di aiutarli. Se lo faccio io oppure, chicchessia , mi arrestano ( giustamente). Anche perché è illegale
Non era una bella persona. Non si può approfittarsi di quindicenni .
@@alcidebava1854 erano consenzienti e in tutto il mondo l età del consenso è fissata tra i 14 e 16 anni. Fatela finita vigliacchi
He has an ascetic, emblematic, monumental physiognomy, like a modern Petrarca. I can't understand what he is saying, but Italian language is the most melodic and poetic on earth. If I wasn't Greek, I would like to be born in Italy.
he's talking about linguistics and history of the italian language, who directly comes from latin , and is modeled on the dialect spoken in Florence back in 400" , the same that Petrarca, Boccaccio and Dante used. He's saying that the main difference between French, or Spanish is that those language were born because of a commercial ( trades, markets...) use, while italian was born directly from the licterary tradition.
mantegna1506 You're lucky too... Aristotele Platone
una faccia, una razza
The Greeks are probably the closest relatives of the Italian people(s), especially the ones from the south. The ties are strong even though the language is not as close as say, French or Spanish. In my own city, for instance, they spoke a greek dialect until the middle-ages. It was founded as Παρθενόπη and then became Νεάπολις. Naples was greatly respected by the Romans as a paragon of Hellenistic culture. During the Roman era, the people of Naples maintained their Greek language and customs. Often, scholars preferred to go to Naples to learn Greek instead of going to Athens, as it was geographically closer and virtually the same language, since in Naples and parts of Sicily they spoke a Ionic dialect closely related to the Attic dialect of Athens, while the Doric was most often spoke in the South of Sicily and Tarentum in Apulia.
mantegna1506 Italian comes from Latin and Latin was greatly influenced by old greek and etruscan ... Well I wouldn't say poetic about Italian ... Italian poets weren't comparable to English or German ones ... Italian lacks nouns ... That's our problem ... German and English have twice the nouns we have ... We use the same word for something English speaking people and Germans use three or even four !
Mi piace quando dice che i dialetti sono delle lingue potenziali, ovvero che hanno la stessa dignità della lingua ufficiale ma che per i casi della storia sono rimasti appunto lingua potenziale.
"Una lingua è un dialetto con un esercito e una marina"
Vero! Bisogna difendere i dialetti
@@virginia12. tutti i dialetti italiani sono lingue, fatta eccezione per toscana, lazio, Umbria e la fascia centrale delle marche, che parlano diverse varietà di italiano e non lingue vere e proprie.
Supercazzolatore Professionista Tutti i dialetti sono lingue. L’italiano che noi parliamo oggi è il fiorentino che è stato normalizzato nel corso degli ultimi secoli affinché potesse essere adottato come lingua ufficiale. Ma tutti i dialetti sono delle lingue non ufficialmente (purtroppo) riconosciute.
virginia _ i dialetti non sono stati normalizzati, perciò non sono lingue ufficiali, ma di fatto sono lingue in potenza, così come le definisce Pasolini (ed io cito dal manuale di dialettologia di Marcato e Loporcaro)
nel 1968 la Rai faceva televisione sullo stile di queste vere e proprie lezioni, di grandi intellettuali (personalmente ammiro Pasolini come letterato);
oggi siamo ai Mammuccari
oggi vediamo una semplice barbara d urso, la quale presenta storie di cantanti ormai dimenticati o semplicemente fa pubblicità a persone con uno scarso livello cognitivo per così dire. preferirei mille volte riavere un Pasolini o un Montale in Tv rispetto a questa massa di disinformazione
sì e no, ma... diciamo di sì
Oggi c'è Valerio Lundini
Oggi dobbiamo subirci il porchettaro Flavio Insinna che ci impone quotidianamente il vomitevole romanesco, ignorando che Roma non è mai stata la culla della lingua italiana.Ma il discorso andrebbe esteso agli autori dei programmi RAI, che Pasolini avrebbe certamente contestato per il loro persistente semianalfabetismo, non solo mentale
@@layboom2383 Rispetto a Mammuccari e' gia' un gran passo avanti. E comunque su Rai 3 e sui tematici c'e' anche molta cultura, e pure Rai 1 a suo modo fa cultura, anche se piu' popolare, speriamo solo duri
Che purezza di pensiero , che chiarezza espressiva , che precisione chirurgica nell’uso del linguaggio
Un intellettuale di prima grandezza
incredibile come ogni osservazione di pasolini sulla realtà politica, sociale, e culturale dell'italia sia stata azzeccata con almeno 20 anni di anticipo rispetto anche agli studiosi più affermati dell'epoca
Quanto mi piaceva il suo stile la sua cultura che amava trasmettere. Ha visto avanti negli anni. Oggigiorno vivere è un'impresa che molte volte i giovanissimi neanche vogliono fare!!!🙏🙏🙏🙏🙄🙄🙄🙄
Era molto "lucido" e questo ha fatto si che il bagaglio della sua grande cultura non lo accecasse...tanti uomini si esaltano del proprio potere...sono dei pavoni
Non è che gli studiosi dell'epoca non fossero "arrivati" alle sue conclusioni , tutt'altro è solo che hanno preferito fare i "finti tonti" e lasciare andare avanti gli altri .... un modo mediocre ma efficace per "sbarcare il lunario" senza "schiacciarsi troppo le dita" che denota inoltre assenza di "palle" , scarso attaccamento al proprio lavoro e profonda disonestà ...... anche intellettuale ..... tutto il contrario del Sig. Pier Paolo Pasolini.
"Noi non abitiamo una nazione ma una lingua. La nostra lingua é la nostra madre patria " Emile Cioran
Giusto 👍
È verissimo.
"E questo è migliore o peggiore?"
"Ma cosa vuole, non è né migliore né peggiore. Esiste e ne prendo atto."
A quanto pare, i giornalisti facevano domande deficienti anche in passato.
Grandissimo Pasolini.
ma non p che fossero deficienti.dovevano porsi come mediatori tra un intellettuale e il grande pubblico a ciI volevano comunicare certe cose.come quando carmelo costanzo intervista carmelo e cerca di portarlo su argoenti definiti
Per chi ha occhio attento, il "cosa vòle" l'ha ereditato da Ungaretti in Comizi d'Amore, che proprio ad una sua (di Pasolini) domanda rispose così: evidentemente gli è piaciuto così tanto da prenderlo in prestito.
Giacomo Mieli, è un'espressione piuttosto usata in Romagna, e credo anche a Bologna.
ahahah corretto!
Non era affatto una domanda stupida. Anzi, la dialettica dell'intervistatore ha dell'impressionante. Il modo in cui incalza Pasolini protraendo il suo pensiero a sviluppi sempre più approfonditi, i tempi, la bravura a cogliere istantaneamente il pensiero di Pasolin e a mediarlo riassumendolo, nella domanda successiva ("preferisce questa egemonia tecnologica che non quella letteraria"), lo stile, i toni...assolutamente impressionante. Oggi il giornalista medio si limiterebbe ad annuire non capendo un cazzo, aspettando che finisca la digressione, per poi porgli un'altra domanda fuori luogo e magari far partire un applauso imbarazzante, con quella classica reverenza da ignorante verso l'intellettuale, visto come un alieno. Altri tempi.
È immensa la fortuna che ho avuto di poterlo seguire, vedere ed ascoltare quei pochi anni in cui è vissuto. Da un lato è meglio che non assista allo sfacelo attuale tanto della lingua come del paese.
ce lo deve raccontare, per Pier Paolo e tutti noi
Sono sicuro che non si sarebbe tirato indietro
Pasolini era un genio, intellettualmente stava avanti di 50 anni. Purtroppo noi italiani ormai ci stiamo auto condannando alla morte linguistica. Giornali e giornalisti che si credono più "fighi" utilizzando parole inglesi lì dove potrebbero usare tranquillamente l'italiano. Linguaggio tecnico-informatico ed economico ormai monopolizzato dagli anglicismi. L'usare una lingua e il diffonderla nel mondo dà potere politico alla nazione detentrice di quello stesso idioma, del resto l'hanno capito bene gli anglosassoni. Noi italiani invece di diffondere e finanziare l'insegnamento dell'italiano all'estero (che ricordo essere la quarta lingua più studiata) lo sopprimiamo a casa nostra.
L'inglese è la lingua delle pubblicazioni scientifiche. Se i ricercatori iniziassero a pubblicare in italiano, tedesco, greco... Come si farebbe a ottenere una giusta coesione nella comunità scientifica? Le conoscenze scientifiche devono essere subito alla portata di tutti. L'inglese è diventato lingua comune grazie alla potenza dei Paesi anglosassoni, ma anche grazie alla relativa semplicità delle sue regole. Quale lingua si avrebbe dovuto adottare?
Concordo ma con un distinguo, la nomenclatura universale giuridica, scientifica, astrofisica, chimica, botanica, animale etc ha definizioni latine,,, unica eccezione la musica che ha definizioni per lo più italiane... adagio, rallentando, stringendo, presto, forte etc... per non parlare della lirica che o si conosce l'italiano o non si canta... salvo qualche opera tedesca e francese... ma appunto nella loro lingua... l'inglese è lingua poverissima di vocaboli e declinaziono verbali e quindi a parte la potenza politica questo è diventato un pregio... ed ora ci sono anche le contrazioni tecnologiche della comunicazione... siamo ipertecnologici ma poveri intellettulmente... meno parole si conoscono e più la comunicazione diventa povera e livellata. Insomma diventeremo specializzati e tecnologici ma dei veri ignoranti comunicativi. Forse va bene così per chi non ha conosciuto altro modo di relazionarsi...
@@numetutelare
Approssimativamente, l'italiano conta sui 300,000 lessemi; l'inglese, 600,000. La lingua inglese è tutt'altro che povera, soprattutto grazie ai neologismi di origine tecnico-scientifica
È vero: buona parte del vocabolario fondamentale delle arti e scienze di origine antica, come la medicina e la botanica, è composta da vocaboli di lingue antiche. Ma è ormai da tempo che il latino ha smesso di essere la "lingua delle pubblicazioni" (venendo soppiantato dall'inglese) e proprio in un momento in cui la rapidità di sviluppo delle scienze è centuplicata. Può notarlo nelle ingegnerie e nell'economia, dove i tecnicismi anglosassoni abbondano
Non ho intenzione di fare discussionei capziose quindi va bene così... resta il fatto che esclusi gli scienziati e gli intellettuali (seppure) di area anglosassone la popolazione standard usa termini poverissimi e forme lessicali elementari... resta che l'inglese sia la lingua del futuro, ma questo non la rende migliore nè apprezzabile nll'espressione e traduzione dal pensiero alla parola. Quanto ai numeri... i giapponesi hanno 700.000 lemmi ma non mi pare che sia una lingua universale. Certo ormai i neologismi scientifici tecnici dll'ultimo secolo sono stati formulati in inglese... e questo conta... tuttavia per l'agilità neuronale e delle connessioni pare che una lingua forbita e soprattutto declinata e sfumata nelle descrizioni denoti una migliore elaborazione mentale... Mi spiego meglio, le lingue tecnologiche sfornano grandi equipe, la formazione del pensierio di lingue letterarie sfornano geni. In Italia dove la ricerca fa schifo non funziona ma appena i nostri ricercatori vanno al,l'estero eccellonio sempre e spesso diventano dei capi equipe o dei luminari nelle loro specializzazioni... Chissà che succederebbe se in Italia la ricerca fosse supportata e sostenuta. In ogni caso quello che sostenevo alla fine non é invalidato... alcune realtà non possono cambiare, un botanico inglrse farà i salti mortali carpiati con la sua lingua ma una pianta sarà sempre in latino... punto, e vale per molte altre realtà, capisco che sembri un argomento poco importante, ma come ho detto, dipende cosa si fa... un tecnico,un imprenditore, un uomo d'affari deve sapere l'inglese... e capisco numericamente è la gran parte della gente, ma come dicevo, uno che vuole cantare la lirica o impara l'italiano o con l'inglese resta al palo. Come per chi studia storia e archeologia... senza greco e latino etc... ha poco da fare. Insomma l'inglese è nella comunicazione parificabile a la city car (termine guarda caso inglese), la usano tutti, scienziati e popolo standard ... Ma sappiamo che la qualità è altra cosa ...
Aggiungerei che la spocchia dei soloni nostrani dimostra solo la assoluta mediocrità della "cultura", massimamente sinistrorsa, e la pochezza della nostra 'intellighenzia autoreferente e trombona che si attacca ai termini anglosassoni anche per scarsità di padronanza dell'italiano
Dobbiamo essere fieri di aver avuto un intellettuale come Pasolini. Era veramente avanti!
Straordinaria la facilità espositiva. Una grande lezione davvero
Lo ascolterei per ore e ore, incredibile
Che piacere di ascoltare Pier-Paolo Pasolini! Il suo italiano e proprio purissimo.
Sempre un piacere ascoltare quest`uomo.
impressionante intelletto cristallino di pasolini...
sempre sul pezzo, mai una parola di troppo, sintesi ed analisi in ordine causale, niente morali stucchevoli o propaganda, altro pianeta sul profilo del ragionamento...
Essere 50 anni avanti e non sentirli per uno come te .
Un concentrato di cultura intelligenza capacità di analisi , e farsi capire da "tutti", cosa darei per sentirti parlare oggi ,solo per capire cosa siamo diventati.
Dovevi essere trattato con i guanti come un animale in via di estinzione e invece.. Maestro di vita.🙏🎩
L unico intellettuale italiano della seconda meta del secolo scorso che ha lasciato un segno indelebile dentro di me...tanto tanto tempo fa (primi anni 70) ebbi l occasione e la fortuna di trovarmelo vicino di tavolo in un ristorante di Sabaudia....mi colpi' la profondita del suo sguardo ...la seriosita dell espressione del suo volto scavato...un volto da perseguitato come lui di fatto lo era....tutto di lui .emanava un fascino straordinario....oserei dire virile ...eppure era un omosessiale che soffriva terribilmente per la sua condizione in una societa del tutto omofoba ...viveva in una grande solitudine ...odiato disprezzato calunniato e messo all indice dal sistema di cui lui denunciava le nefandezze con estremo coraggio...profetico nelle sue previsioni circa l imbarbarimento inarrestabile della societa italiana tutta volta ad un cieco consumismo alimentato dai media asserviti ai potentati politici ed economici ....il tema dell omologazione ...fenomeno da lui tanto denunciato.....
Tutto cio che diceva era attraversato da una grande convinzione e dalla straordinaria passione che profondeva nell approfondimento della realta dei fenomeni sociali ...passione che non aveva nulla a che vedere con le analisi distaccate fredde degli intellettuali di mestiere dell epoca....
E questo era determinato dal fatto che lui e ' stato in primo luogo un grande poeta ...un poeta civile appassionato e questo si avvertiva in tutto cio che diceva ...aveva l istinto profetico visionario del poeta autentico.....
Grazie per questa preziosa analisi ed interessantissima riflessione. Speriamo sempre per il meglio.
Che bel modo di esprimersi!
1968 y dice que 20 o 30 años atrás no se podía hablar de un idioma unitario... un testimonio maravilloso. Lo agradezco profudamente como descendiente de italianos.
@frank lapidus está hablando de idioma "unitario" a nivel nacional como estado/nación. Qué tiene que ver tu comentario con que el Italiano se hablaba en las grandes ciudades ? En zona rurales y en la grandes ciudades se hablaba también los dialectos que eran estimados en más en 35 dialectos existentes en aquélla época.
... di fronte a tanto genio, rischia di passare in secondo piano perfino la classe e l'eleganza dell'intervistatore !
Ad avercelo un docente così
Grazie YT che a caso mi metti questo video dopo 12 anni dalla sua uscita..
Caro Pasolini, se lei potesse oggi ascoltare in quello che si è convertita la nostra lingua, inorridirebbe, oggi é un creolo di termini inglesi, divulgata dalla stessa città tecnologica che lei citava, persino ormai nelle università ci si studia solo in inglese, può immaginare che fine farà la nostra giovane e amata lingua.
La cosa bella delle lingue è che la gente comune può farci qualcosa, quindi possiamo e dobbiamo contrastare questo fenomeno
l'integrazione di lessi di origine straniera all'interno della nostra lingua è solo un vantaggio e indice dell'apertura delle barriere che ostacolano la libertà culturale, non un malus... bisogna solo saper contestualizzare utilizzo e necessità
Io mi preoccuperei più in generale della (brutta) fine che sta facendo dimensione letteraria. Se l'italiano d'uso comune diventa sempre più banalizzato e superficiale ma continua ad esistere una dimensione letteraria allora anche la lingua d'uso comune potrà sempre resuscitare e con grande dignità. In tempi di cultura della cancellazione, spesso giustificata dalle più ignobili e menzognere motivazioni del politicamente corretto, è la dimensione letteraria stessa ad essere minacciata.
@@Manuel_Leccese settembre 2022 spazio conad,materiale scolastico vario tra cui il vocabolario,mi ci fiondo.
Era presente quello:inglese,spagnolo,francese e italiano,quest'ultimo l'unico zeppo di parole e modi di dire inglesi!Non è un malus?È l'orrore!La morte e sostituzione di una cultura!
Qui si sta ostacolando liberamente la nostra cultura e chi appoggia questo crimine è un traditore delle proprie origini,il classico che schifa l'essere italiano,indottrinato dagli USA e soci.C'è anche una parola per definire questo scempio,ma ora non ricordo.
Contestualizzo eccome,la sostituzione di un popolo,partendo da una neolingua,utilizzo e necessità per annientarci.
Non ne parliamo poi dei parole inglesi italianizzate,doppio orrore!🤦
Usate anche dalla stampa,il degrado declino totale.
@@Gio95forever non ho capito molto della supercazzola perché l'italiano di cui tanto predichi l'utilizzo è venuto a mancare in questo commento in alcuni tratti, ti consiglio solo di adempiere bene a questo neonazismo dandoti una breve lista di parole da sostituire con quelle italiane in modo che tu possa portarlo avanti seriamente. Sostituisci:
Push up con spingi su
Happy hour con ora felice
Wi-fi con fedeltà senza fili
Bar con locale con tizio dietro al bancone
Social network con reti di lavoro sociale
Computer con calcolatore elettronico
Smartphone con telefonino intelligente
Tweet con cinguettio Selfie con autoritratto fotografico
Hashtag con etichetta cancelletto
Menù con libretto dei piatti
Web con ragnatela
Pop corn con mais esploso nella padella
Film con pellicola in 35 mm
... e così via.
Ovviamente non mi prendo nessuna responsabilità su prese per il culo a piovere quando lo farai. Ah, e visto che ci sei, cambia anche il forever nel nickname con persempre visto che è un orrore questa sostituzione della lingua e della cultura e dell'identità di un popolo e io sono un traditore.
Pasolini dove sei ! Ogni volta che lo ascolto mi sento rivitalizzata Grazie
Quanto Era Avanti questo Uomo!!!!
Guardando questa trasmissione del passato fa capire quanto è caduta in basso la qualità delle trasmissioni televisive di oggi.
Semplicemente straordinario e al contempo straordinariamente semplice
The Italian language hasn't changed that much in the last 60 years, because I learned Italian 4 years ago and I understood this entire interview.
50 anni fa predisse quello che poi oggi è accaduto.
Immenso
È incredibile che, essendo lo spagnolo l'unica lingua che parlo, riesca a capire perfettamente ciò che viene detto in questa intervista.
Es increíble que, siendo el español el único idioma que hablo, pueda entender perfectamente lo que se dice en esta entrevista.
quest'uomo vedeva il futuro.
Quel homme, quelle intelligence !
Si vede chiaramente che si scogliona alle domande del giornalista...
si pero' si lasciava intervistare x la parcella,altro che!
@@pinodangelo5442 e grazie al cazzo. Sei furbo guarda.
Qui secondo me Pasolini ha sottovalutato il ruolo della televisione nella diffusione dell’italiano tra le masse.
Un des plus grands artistes du XXème siècle, et des plus lucides sur notre monde 👍👍🙏🙏❤️❤️
SURE
Pier Paolo Pasolini il più grande intellettuale del Novecento
Ascoltarlo è un piacere.
Se questa intervista fosse durata 10 ore la avrei guardata di fila
Ancora mi chiedo cosa abbiamo di buono fatto per meritarcelo...
So cosa abbiamo fatto di peggiore: la repressione fascista, poi quella omofoba, poi quella perbenista, poi quella giudiziaria, poi quella dell'apparato culturale conformista, poi quella politica di destra e sinistra, hanno fatto eruttare Pier Paolo, che se fosse nato in Svezia sarebbe diventato Bergman: un grande artista e pensatore e stop, ma non un filosofo e filologo dell'istante del suo tempo, dote rarissima (è un po' estremo come ragionamento ma credo molto vero)
lollobello, che male abbiamo fatto per esserci meritati un Moccia...ha avuto una diffusione...perché gli italiani sono quello che sono e quello invece ci meritiamo, i lucchetti.
lollobello: probabilmente non abbastanza , visto che ce l'hanno tolto azzittendolo in un modo piùttosto brutale per usare un'eufemismo, insabbiando tutta la verità, e noi non abbiamo nemmeno mai fiatato...
@@alessandrochetta3520 So cosa abbiamo fatto di buono: il più grande impero della storia, i più grandi geni, scienziati, inventori, poeti, artisti e musicisti della storia, aver creato l'opera lirica, aver gettato le basi della cultura occidentale...
@@masterjunky863
"Abbiamo"...
No Hanno.
Fine della Storia.
Leggere Paolo Barnard.
Smettere di votare caxxo.
Non credere più a nessuno , caxxo.
Ed EVITARE di lamentarsi senza proporre mai una caxxo di soluzione.
Soluzione 1.
Smettere di votare.
Soluzione 2
Smettere di credere.
Soluzione 3
Smettere di fare il tifo per i politici e CRITICARLI
Soluzione 4
Smetterla di farsi glj affari propri.
SERVE ALTRO SIGNORE ?
Uomo bello e incredibilmente intelligente ovunque oj ogni campo scusa uomo ha voce bellissima parla un italiano perfetto coj una voce stupenda un accento del nord ma molto molto affascinante Pier Paolo Pasolini era semplicemente un genio verp eh
Pasolini riusciva a capire l'aria che l'Italia stava respirando fino a prevederne il futuro: genio magico!
Era un rarissimo esempio di lucidità e lungimiranza, un intellettuale raffinato....oggi, ahimè, in Italia non esiste nessuno che possa neanche avvicinarsi a tanta grazia.
Bravo anche l' intervistatore
Una grandissima analisi, c'è questo pezzo anche un video sul mio canale. :)
Un'intelligenza suprema quanto ti stimo e lo farò per il resto della mia vita diceva verità tra le più vere e significative con un'eleganza letteraria senza pari l'ultimo filosofo italiano
Ridateci Pasolini, per favore!
No grazie, lasciamo questo adescatore di giovinetti nel posto che merita, ossia all'inferno.
@@eugeniogentili1048 tra i cardinali ci sono almeno mille adescatori di giovinotti. E allora?
Sentisse come si parla oggi.... vede nel futuro quest uomo
Ad ogni intellettuale la TV che si merita! Grandi entrambi allora,e che pena oggi.
CHE PERSONA MERAVIGLIOSA !!!
OGNI PAROLA OGNI PENSIERO OGNI INFLESSIONE E' PERVASA DA UN GRANDE AMORE PER IL PROSSIMO !! MA QUESTO LO ABBIAMO CAPITO TROPPO TARDI !!
Se ci fosse oggi Pasolini e Pertini, ne vedremmo delle belle!!!!!!!!!!!!
Da 2.44: "Fino a 15, 20 anni fa, 30 anni fa non si poteva parlare di un italiano veramente unitario. Si può cominciare a parlare adesso, anche per merito della televisione [...]".
Non penso di dover aggiungere altro.
Se mi è consentito - come pare (dal format, attenzione!) - aggiungerei io qualcosa a quanto da lei affermato. Certo, è vero quel che lei afferma, e in gran parte è confermato da Pasolini nelle sue ultime lettere sui «giovani infelici». Da questo punto lei ha quasi perfettamente ragione (dico “quasi” poiché ci sono eccezioni geografiche a seguire il filo del discorso pasoliniano, le logiche di un discorso «pedagogico»applicate alla città-metropoli), ed è grazie alla televisioneitaliana che si è quasi-uniformato anche - cito da una delle lettere iperprotestanti di Pasolini - «il cazzo»: il grandissimo poeta friulano aveva previsto il Viagra generalizzato per il club dei Poltroni in TVitaliana (da scriversi tutto attaccato, come le chiappesullapoltrona). In questo è stato profeta.
Il bravissimo Pasolini, figlio del suo tempo, oggi che ho 50 anni e siamo lontani da quegli anni di fermento ideologico più che politico, vedo il grande Pasolini come un malinconico, nella sua rinunciataria denuncia di disperazione e opposizione, esattamente il suo periodo storico di cui fu un emergente a suo modo.
si gradirebbe se la RAI pubblicasse tutti gli interventi di Pasolini grazie
Molto interessante. E che qualità video!
Nel giro di pochi anni si è assistito alla distruzione della lingua italiana. Attualmente il problema consiste nel salvaguardare ciò che rimane della lingua e della cultura italiana. A seguito di scellerate politiche, portate sistematicamente avanti da politici autoctoni, avversi al nostro Paese si è assistito alla morte della lingua italiana ed alla sua sostituzione con altri idiomi, in particolare l' inglese. A Milano per esempio si può dire che l' inglese sia diventato la prima lingua, poi ci sono il cinese e l' arabo e poi forse in ultimo l' italiano. Noto con profonda amarezza come le nuove generazioni dimostrino forti difficoltà a parlare italiano. Vi è una forte povertà di linguaggio dove ormai gli inglesismi si impongono e vieni pure visto male o non compreso se non ti esprimi con tali parole. Il linguaggio dei giovani di oggi è schiavo delle tecniche di manipolazione a fini commerciali, comprensive di apposite
parole chiave e modi di dire uniformati. In linea con il divenire storico di tale decadenza è l' esempio del grande Totò quando dice a Peppino che quest'ultimo non riusciva a leggere le istruzioni del trattore (in inglese), poiché erano scritte in milanese......
Pasolini: il fascino
Dell'intelligenza
@@accountdiscorta5257 Ne ha combinate di zozzerie questo qui..
Eugenio Gentili dici che era uno sporcaccione ? Io credo di no
@@eugeniogentili1048 andare con degli uomini? Chiamasi omosessualità
@@user-ee4tp9xz9x Veramente frequentava pure minorenni a quanto pare.
Quello che dice Pasolini sulla vitalità della lingua tecnologica è molto vero: sono friulano, proprio come le sue origini, e mi viene in mente che il friulano è stato criticato quale lingua veicolare in quanto non ha delle parole sue per indicare termini scientifici o tecnici, ma si limita a fare una traduzione sommaria. Questo chiaramente si applica a un gran numero di lingue minoritarie e dialetti, ma questo non si vede per esempio nel francese, che chiama computer "ordinateur".
Quanta cultura e informazione si faceva fino a 40 anni fa, poi è arrivato Berlusconi e ha distrutto la cultura italiana. Pasolini lo ascolterei per ore
grandissimo Pier Paolo
Credevo fosse il Goblin, Willem Dafoe
Non si può tornare a questa televisione, sentendo discorsi interessanti da persone intelligenti e preparate? Dobbiamo pagare il canone per cosa?
non si può, perché c’è stata una mutazione in noi, dovremmo ritrasformarci in Principe Azzurro, diventare pietroburghesi, o napoletani… paghiamo il canone per espiare il nostro post-coloniale senso di colpa (siamo diventati una colonia di noi stessi)
Non si può perché non esistono più
Per vedere Vieri a ballando con le stelle
la massoneria non lo permette
un genio
CHI PARLA COSI OGGI? FANTASTICO....
un piacere sentirlo parlare
Dal dialetto all'italiano
Dall italiano all'inglese
Il giornalista non mi sembra abbia compreso molto.
quanti di quelli che oggi hanno visto il video hanno compreso di cosa parla?
@@dabideo Niente di troppo complesso
@@dabideo Non faccio per dire ma io tutte queste cose e anche di più le sapevo già a 25 anni e non sono nemmeno italiano ma svedese. Non mi sembra che Pasolini abbia detto nulla di speciale, anzi fa tutto parte di una buona cultura generale.
Oggi si sentono parole come “ministra” “capitana” “tuttə”… povero Pasolini
no ragazzi,lui e' stato il migliore di tutti,in assoluto.non capitera' mai piu' una persona come lui!
@Cristian Costa asmr non intenzionale
Quanto ce manchi Pierpà
Aveva un linguaggio eccezionale
Era un genio Pasolini.
Sarebbe interessante anche sentire lingua italiana che parla di Pier Paolo Pasolini.
Bastante interesante saberlo
Intelligente, colto, pragmatico.
Sto imparando l'italiano da un anno ormai, e posso capirlo.
2:29 "certo"
P.P.P. sempre al 🔝
Quando la TV mandava in onda interviste costruttive e di significato
Pasolini: l'italiano deve cambiare per essere più unitario. Lo diceva Pasolini in una televisione in bianco e nero, e ancora oggi c'è chi si ostina a non voler evolversi.
Grazie Pasolini. Bisogna difendere i dialetti e tramandarli nel tempo
Inglese e italiano devono rimanere lingue separate. Questo sì. Ma quelli che dicono che l'inglese sia una lingua brutta... fatemi il piacere
L'inglese è bello ma dopo un po' stanca e ho bisogno di tornare al mio adorato italiano che invece non stanca mai, un po' come la pizza :D
Bellezza e bruttezza sono criteri insignificanti e anche un po' soggettivi. Le lingue importano parole da altre lingue ed è una cosa normale. L'inglese stesso ha più prestiti stranieri che autentiche parole anglosassoni. Però sostituire parole esistenti con altre straniere che non aggiungono nulla è un inutile imbastardimento e svilimento della lingua. Oggi l'80%, se non addirittura il 90% degli anglicismi usati dagli italiani è superfluo. L'ultimo che ha invaso il parlato quotidiano è "location", parola traducibile a seconda del contesto con "posto, luogo, locale".
@Cristian Costa Corri traferisciti a Londra!!! Qui in Italia abbiamo una lingua romanza raffinata, non quella lingua inglese che è germanica barbarica, in glottologia viene definita "mediocre".
Non avevo mai pensato alla lingua tecnica come cemento unificante... molto interessante.
Una lingua che purtroppo sta scomparendo, essendo soppiantata dall'Inglese. Basti guardare da come scrivono i media, ai giovani dai 13 ai 30 anni, ormai 1/4 delle parole non so per quale motivo vengono sostituite con l'Inglese, parole che benissimo potrebbero essere utilizzate in Italiano( vedi; location, marketing, meeting etc ho sentito anche ''uploadare'') Povero Pasolini, menomale che se ne sia andato prima di vedere questo scempio culturale a mano di questa nuova generazione serva, ignorante, omologata, e non meno colpevole della vecchia generazione perchè bensi i giovani non fanno nulla per far rifiorire questo paese tramite una rivoluzione che dovrà partire dalla cultura,.. altro che economia..ed economia
A me piace pensare positivo e credere che le parole inglesi possano contribuire a creare una cultura globale
+Livio Biondo Si, con il militarismo ed il liberismo di loro convenienza colonialista ...
+Michele Goya spiega a Livio che non c'entra nulla la cultura globale, e a parer mio anche l'idea di una cultura globale non servirà ad altro che renderci più controllabili da queste lobby . Una lingua universale era stata creata, chiamata Esperando, ma a quanto pare ai signori anglo-sassoni non piacque l'idea di promuoverla, promuovendo invece la propria lingua. Sta di fatto che il primo passo per colonizzare un popolo lo si fa propio soppiantandolo con la cultura e la lingua del popolo colonizzatore. E poi infine, e questo è prettamente personale, trovo fastidioso e presuntuoso vedere dei giovani americani, ignoranti come capre, a cui non passa per la testa di fare alcun sforzo per imparare una seconda lingua. Per giunta fanno gli smorfiosi al momento che incontrano degli stranieri che parlano inglese con il propio accento, ridicolo!
fulippu annaghiti UN COMMENTO CAPOLAVORO, CHE SAREBBE UN DELITTO INTEGRARE DI UNA SOLA SILLABA ... COMPLIMENTI VIVISSIMI A TE E E RASSICURAZIONI PER ME, DOVUTAMENTE AL FATTO CHE TU SEI LA TESTIMONIANZA CHE CI SONO GIOVANI INTELLIGENTI E CON VERI VALORI -OLTRE I TITOLI TOSSICI ED I BUNGA BUNGA ...- SE LIVIO NON CAPISCE, INCONSAPEVOLMENTE SI PRIVA DI UN PRIVILEGIO VERO ...;
RICHIESTO IL PERMESSO D'INCLUDERTI NELLE MIE CERCHIE ... ED IL PRIVILEGIO D'INCLUDERTI NELLE MIE ...,
ET SALVIS IURIBUS. MICK!!!
***** concordo ... solo che dopo 30 anni circa di immigrazione scellerata ... a detrimento anche del linguaggio linguistico...bisognerebbe porre fine, per l'appunto a tale piaga ... invece, vedi il caso Carminati & c., tra cui il vaticano, il business del dialogo e dell'integrazione non deve cessare ... a spese degli equita[g]liati ... ovviamente ...; nel caso Carminati, in una delle intercettazioni telefoniche, è emerso il seguente "normale in equita[g]lia altrimenti inquietante dialogo ...": ma quale business della droga??? Aggiornati ... adesso c'è il business dell'immigrazione ..." porco dio ... aggiungo io ... ed è il caso ... essendoci ancora in mezzo ai coglioni il vatic-ano ...
Bellissima intervista, ma l'italiano letterario è nato in Sicilia, con Jacopo da Lentini e la scuola letteraria siciliana. Lo stesso Dante lo cita diverse volte
C'è ben di peggio, ad esempio Fabiovolo e Jovannotti che vengono presentati come fossero poeti e scrittor.i
Hai proprio ragione, l'italiano si sta indebolendo e presto morirà a colpa del provincialismo diffuso. Mi pare davvero assurdo come noi italiani, che la miglior cosa che abbiamo è senza dubbio la lingua e la cultura, ci siamo inginocchiati di fronte alla "cultura" americana di filme e videogiochi. Ormai nessuno ingloba più i forestierismi, ed anzi questi hanno addirittura preso il posto dei corrispettivi italiani, vedi "freezer" al posto di "congelatore" e tanti altri.
Sono passati 7 anni , cosa pensi oggi ?
@@LANGOLODIDARIO sono passati 9, adesso gli italiani parlano direttamente inglese, da quanti inglesismi fottutamente forzati usiamo
Sono convinti faccia più figo
Sempre um piacere ascoltare Pasolini!
Immenso
gigachad Pasolini
C’è da vergognarsi al giorno d’oggi ad accendere la tv, nonostante siano cresciuti esponenzialmente i contenuti, prima, quel poco che c’era, era di livello.
Che carisma.
Non lo condividevo politicamente ma era un genio, calpestato anche e soprattutto dai suoi!
Dimentica di dire che l'italiano prima di Manzoni non esisteva neppure se non nella poesia. Era già milanese da molto tempo. Il romanzo storico di Don Lisander, con un linguaggio ispirato forse più al dialetto lombardo che al francese, ha svecchiato e dato le basi per una lingua nazionale parlata
In verità l'italiano, almeno come lingua scritta, esisteva già da molti secoli: lasciando stare Dante, posso dire che quando facevo ricerche per la mia tesi di laurea all'Archivio di Stato di Milano ho trovato alcune lettere di Ludovico il Moro scritte alla fine del '400 in volgare fiorentino (cioè, in pratica, in italiano) con alcuni inserti dialettali - tipo “barba” al posto di “zio” - ma ancora perfettamente comprensibili a più di mezzo millennio di distanza.
DANTE, PETRARCA E BOCCACCIO, gioco partita incontro.
Il più grande intellettuale che l'italia abbia mai avuto...il verbo della vita.Ogni insulto a lui e' partorito da individui che sono nati per caso.
Concordo pienamente
Grande scrittore
La stanno rovinando i professoroni del menga.
L'altra settimana un insegnante mi ha ripreso perché ho usato la parola "pochettino"...
Premesso che al bar ogniuno parla come cacchio gli pare...
Purtroppo per lui Il termine pochettino è presente nel vocabolario della Crusca già dal 1612 ...
Poi non stupiamoci se gli studenti hanno qualche problema.
Grande...