Amo Murakami in maniera viscerale ed ho finito questo suo libro ieri sera. Appena finito ho avuto la sensazione di incompletezza e di mezza delusione e non sapevo darmi una risposta, anche perché non volevo ammettere che un suo scritto aveva in parte deluso le miei aspettative. Il tuo intervento ha dato parola in maniera esaustiva a tutto il mio sentire su questo libro, condivido tutto ciò che hai espresso. Grazie
Ho letto solo un libro di Murakami prima di leggere questo e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. Ho apprezzato soprattutto i primi racconti che ho trovato pieni di spunti di riflessione molto interessanti e li ho sentiti molto toccanti. A mio parere l'autore vuole raccontare di sé in un modo dolce e poetico, e trarre delle morali dalle sue esperienze da offrire ai lettori (o forse anche a sé stesso). Penso che il secondo racconto in particolare sia una vera perla se lo si legge da una certa prospettiva: in un mondo dove regna l'iper razionalismo, raccontare che nella vita non possiamo comprendere tutto da un approccio logico-razionale, e che le cose più assurde a volte vanno bene così come sono, e anzi sono speciali proprio per quello che sono, l'ho trovato personalmente molto interessante. Ho apprezzato poi anche io molto l'ultimo racconto. Non sono solita condividere la mia opinione qui nei commenti, ma nel caso di questo libro ho tenuto a farlo. Un abbraccio, apprezzo sempre molto i tuoi video❤️
nel primo racconto ho rivisto Vento e Flipper. Devo dire che anche a me ha annoiato e mi sono fermata al secondo racconto, lo continuerò visto che hai consigliato gli ultimi due capitoli! grazie!
Ciao Matteo, innanzitutto grazie poiché devo a te l’attenzione per Murakami, che mi ha portato a leggere tutti i suoi romanzi, qualche raccolta di racconti e “l’arte di correre”( consigliatissimo); ti scrivo perché mi ha stupito il tuo parere su “l’incolore Tazaki...” che trovo il romanzo più riuscito del nostro. Mi permetto di consigliarti di trovare il tempo (se ancora non avessi avuto modo di farlo) di ascoltare l’immancabile musica che accompagna, racconta e detta il ritmo di tutto il libro cioè “Le mal du pays” di Listz, ed, ancora, la pubblicazione di analisi del romanzo: “Pounded in the butt by the handsome physical manifestation of the Haruki’s book Tazaki Tsukuru, oh yeah, let’s go!” di Chuk Tingle. Comunque grazie ancora ✋🙂
Che bello aspettare questo video e visualizzarlo quanto meno te lo aspetti.!anche io amo Murakami e spero nel nobel ogni anno. Cosa ne pensi dell assassinio del commendatore? Ho approfittato degli sconti einaudi per acquistarlo. Abbandonare un gatto é uscito ma il costo lo ho ritenuto eccessivo per le poche pagine quindi aspetterò l'edizione economica. Cercherò la tua recensione. Matteo hai fatto, come sempre, una analisi approfondita del libro! Grazie sempre
Ciao gente, se vi piace scrivere poesie e volete delle critiche costruttive, consigli e un confronto diretto ma sincero, scriveteci alla nostra pagina Instagram. Le più belle le pubblichiamo e commentiamo , inoltre ogni sera siamo su twitch dove discutiamo e diamo pareri sulle poesie che ci mandate. Questa è la nostra prima live, seguiteci! ruclips.net/video/T5zY0vEDZB0/видео.html
Lo so che è fastidioso sentirsi consigliare cose che non ci interessano, ma forse potresti provare con i racconti di Tobias Wolff. Il colpevole è un racconto lungo, per me magnifico, purtroppo ormai di difficile reperibilità. Ho molto amato anche la raccolta La nostra storia comincia.
Ecco proprio oggi mio padre l'ha preso alla Feltrynella...bello sentire poco dopo la tua recensao,vediamo se saremo delusi anche noi o meno.io invece ho preso "La donna dalla gonna viola" di Natsuko Imamura,sembra intrigante.
Ciao ho finito oggi "la paziente silenziosa" di Alex Michaelides è un thriller psicologico che ho divorato in nemmeno 2 giorni e l'ho trovato a dir poco stupendo. Volevo sapere se l'hai letto e cosa ne pensi
Non ricordo dove esattamente, credo nel Mestiere dello scrittore (o in un'intervista vista su yt(?)), diceva che non scrive seguendo una struttura, ma tendenzialmente "come viene", diciamo (o forse solo col primo libro fu così? Non ricordo). Di conseguenza è più che normale che alcune cose deludano, ci sta. Gliela perdoniamo. Comunque di Murakami ormai amo leggere una cosa quasi "ogni morte di papa", tipo un libro all'anno, perché lo amo alla follia e non voglio bruciarmeli tutti. Dei recenti non ne ho letto neanche uno ancora e anche per questo aspetterò, sorry not sorry
Non ho letto l'assassino del commendatore ma ho letto 6 romanzi di Murakami: mi pare che da un po' di anni abbia un po' finito di dire cose nuove e stia un po' scivolando nel "furbone", cioè nel riciclo di elementi/soggetti... In ogni caso ho adorato i suoi grandi romanzi
D'altronde ha una certa età e una marea di libri già scritti è difficile aspettarsi da lui un qualcosa di totalmente nuovo , è tipo un Woody Allen lo vedi sempre volentieri il suo nuovo film ma ormai è 100 anni che li fa e bene o male mischia sempre gli stessi elementi e ne escono film molto simili
Matteo che lotta per cercare di essere imparziale, come quando la tua squadra del cuore perde con disonore, ma tu stoicamente dici: "Però si sono impegnati!" 😁 Scherzi a parte, è normale che uno scrittore abbia alti e bassi. Detto ciò, Muri sempre nel ❤️
Ciao Matteo, grazie, come sempre! Se volessi approcciarmi alla lettura di Murakami da quale libro (romanzo o raccolta) dovrei partire? E' un autore che mi ha sempre incuriosita ma, per un motivo o per un altro, mi ha sempre dato una sensazione di "inquietudine", la stessa che provo quando mi devo approcciare ad un classico della letteratura. Grazie in anticipo, sia che tu risponda o meno!
Ha fatto un video a riguardo, prova a cercarlo. Comunque Matteo consiglia di iniziare con After dark siccome contiene le due "anime" caratteristiche di Murakami, oppure anche La ragazza dello Sputnik. Se si vuoi leggere raccolte di racconti: Salice cieco, donna addormentata (la migliore raccolta); per racconti un po' più sgangherati: L'elefante scomparso.
Amavo molto Murakami prima di trasferirmi in Giappone poi confesso di aver perso gran parte dell'interesse verso questo autore perché ho scoperto che la fascinazione che esercitava su di me era in gran parte dovuta alla mia passione per l'esotico Giapponese. Una volta che l'esotico si è trasformato in normalità, Murakami ha perso totalmente interesse perché non avevo più ragione di leggerlo. Personalmente lo trovo un autore ispirato e capace di evocare atmosfere magiche e spirituali ma di poca sostanza e piuttosto ripetitivo nei temi e nello stile. Capisco il fascino che può esercitare su di noi occidentali, ma per me è solo un autore commerciale che scrive buone opere d'intrattenimento.
Un' esperienza personale, la quale sicuramente influisce sulla fruizione di un'opera, non credo che possa definire oggettivamente la qualità o le reali intenzioni di un testo. Non si può, infatti, generare una definizione o una certezza semplicemente da ciò che hai vissuto, e di conseguenza il tuo modo di percepire un autore non ne definisce la qualità. Io non sono mai stato in Giappone, ma da sempre fagocito i prodotti da esso provenienti: libri, manga, anime, cinema, musica, pittura, fotografia, eccetera. Analizzando i percorsi dei vari autori posso essere quasi certo che Murakami sia il meno orientale tra tutti. Egli stesso non adotta estetiche, tecniche e tematiche care al Giappone ed infatti in patria è molto criticato. Il suo modo di scrivere della quotidianità ha messo profonde radici nello stile di Dazai, tuttavia la tecnica narrativa è molto più vicina ad una visione occidentale, come quella di Joyce o del nostro Svevo. Per quel che riguarda lo sguardo onirico dell'autore, è evidente che esso sia preso a piene mani dalla cultura nipponica, tuttavia Murakami, con somma maestria, riesce ad unirlo con un Giappone, che influenzato dell'occidente, perde identità e ne acquista di nuove, narrando il tutto attraverso personaggi che parlano, vivono e sono metafore, ma allo stesso tempo anonimi individui della massa orientale. Trovo ironica la tua fuga nell' esotico attraverso l'autore meno esotico che c'è e ti consiglio di rileggere 1q84, un' opera che trascende i limiti di luogo e tempo
@@emanueleromano3681 La mia non voleva essere una critica all'opera di Murakami, ma solo il resoconto di un'esperienza personale. Dici che in Giappone è criticato, ed è vero. Ma non credo tanto per lo stile poco giapponese, ma perché è considerato un autore commerciale e sopravvalutato. Conosco prof in Waseda, la stessa università dove studiò Murakami, che me lo dicevano spesso. Ovviamente poi può piacere o meno, sono punti di vista. Io sento che non ha più niente da darmi. Visto che gli autori sono tanti e i libri ancora di più, preferisco approfondire altro. Non sono neanche arrivato a 1q84, ma gli altri libri che ho letto erano per me estremamente esotici. Un esotico evocato da un Giappone contemporaneo, ma pur sempre lontano da un sentire occidentale. I protagonisti sono profondamente giapponesi, anche se immersi in un mondo un po' indecifrabile. Quando lo leggevo, mi immaginavo di essere in ambientazioni simili e mi beavo perso nelle fantasie del mondo fluttuante di Shinjuku. Era più semplice che immaginarsi nel mondo di Genji. E magari anche possibile, come in effetti poi è stato. Una volta vissuta la Tokyo dei giorni nostri, l'esotico del combini ha smesso di esercitare il suo fascino e non trovando nei lavori di Murakami molto altro (opinione personale), l'ho abbandonato. Mentre i classici giapponesi, che in effetti sono anche più esotici, continuano a esercitare un certo fascino su di me.
@@Baroccogiappocredo che la tua idea non sia poi così isolata anche solo tra i fruitori di prodotti nipponici qui in Occidente. Ad esempio Francesco Granziera, uno dei maggiori esperti di animazione giapponese in Italia, così scrive sul suo blog: "Ci sono due scrittori di cognome Murakami: quello privo di spessore e manieristico che più o meno tutti conoscono qui in occidente, Murakami Haruki, che scrive di aria fritta, e quello davvero intellettuale e profondo, Murakami Ryuu, il racconta(non)storie di una Tokyo malata di consumismo e lusso sfrenati (la bolla economica degli anni ottanta, baburu ). Dettaglio non trascurabile per chi un minimo conosce l'animazione giapponese, il secondo è lo scrittore preferito di Anno Hideaki".
Ciao Matteo. Dopotutto, come ci ricorda Murakami, il significato di un libro non è mai in ciò che è, ma in ciò che siamo noi dopo averlo letto.
Amo Murakami in maniera viscerale ed ho finito questo suo libro ieri sera. Appena finito ho avuto la sensazione di incompletezza e di mezza delusione e non sapevo darmi una risposta, anche perché non volevo ammettere che un suo scritto aveva in parte deluso le miei aspettative. Il tuo intervento ha dato parola in maniera esaustiva a tutto il mio sentire su questo libro, condivido tutto ciò che hai espresso. Grazie
Che bello visualizzare questo video a 23 secondi dalla sua pubblicazione.
Carlo Pascale
Io sono arrivata qui a 2 minuti dalla pubblicazione e l'emozione è ancora forte 😊🤣
Ho letto solo un libro di Murakami prima di leggere questo e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. Ho apprezzato soprattutto i primi racconti che ho trovato pieni di spunti di riflessione molto interessanti e li ho sentiti molto toccanti. A mio parere l'autore vuole raccontare di sé in un modo dolce e poetico, e trarre delle morali dalle sue esperienze da offrire ai lettori (o forse anche a sé stesso). Penso che il secondo racconto in particolare sia una vera perla se lo si legge da una certa prospettiva: in un mondo dove regna l'iper razionalismo, raccontare che nella vita non possiamo comprendere tutto da un approccio logico-razionale, e che le cose più assurde a volte vanno bene così come sono, e anzi sono speciali proprio per quello che sono, l'ho trovato personalmente molto interessante. Ho apprezzato poi anche io molto l'ultimo racconto. Non sono solita condividere la mia opinione qui nei commenti, ma nel caso di questo libro ho tenuto a farlo. Un abbraccio, apprezzo sempre molto i tuoi video❤️
nel primo racconto ho rivisto Vento e Flipper. Devo dire che anche a me ha annoiato e mi sono fermata al secondo racconto, lo continuerò visto che hai consigliato gli ultimi due capitoli! grazie!
L'incolora tazaki tuzkuro a me era piaciuto tantissimo😢 ci fai un video per capire come mai lo ritieni debole?
Ciao Matteo, innanzitutto grazie poiché devo a te l’attenzione per Murakami, che mi ha portato a leggere tutti i suoi romanzi, qualche raccolta di racconti e “l’arte di correre”( consigliatissimo); ti scrivo perché mi ha stupito il tuo parere su “l’incolore Tazaki...” che trovo il romanzo più riuscito del nostro.
Mi permetto di consigliarti di trovare il tempo (se ancora non avessi avuto modo di farlo) di ascoltare l’immancabile musica che accompagna, racconta e detta il ritmo di tutto il libro cioè “Le mal du pays” di Listz, ed, ancora, la pubblicazione di analisi del romanzo:
“Pounded in the butt by the handsome physical manifestation of the Haruki’s book Tazaki Tsukuru, oh yeah, let’s go!” di Chuk Tingle.
Comunque grazie ancora ✋🙂
Che bello aspettare questo video e visualizzarlo quanto meno te lo aspetti.!anche io amo Murakami e spero nel nobel ogni anno. Cosa ne pensi dell assassinio del commendatore? Ho approfittato degli sconti einaudi per acquistarlo. Abbandonare un gatto é uscito ma il costo lo ho ritenuto eccessivo per le poche pagine quindi aspetterò l'edizione economica. Cercherò la tua recensione. Matteo hai fatto, come sempre, una analisi approfondita del libro! Grazie sempre
Ciao gente, se vi piace scrivere poesie e volete delle critiche costruttive, consigli e un confronto diretto ma sincero, scriveteci alla nostra pagina Instagram. Le più belle le pubblichiamo e commentiamo , inoltre ogni sera siamo su twitch dove discutiamo e diamo pareri sulle poesie che ci mandate. Questa è la nostra prima live, seguiteci! ruclips.net/video/T5zY0vEDZB0/видео.html
Lo so che è fastidioso sentirsi consigliare cose che non ci interessano, ma forse potresti provare con i racconti di Tobias Wolff. Il colpevole è un racconto lungo, per me magnifico, purtroppo ormai di difficile reperibilità.
Ho molto amato anche la raccolta La nostra storia comincia.
Wow 😍 deve essere bellissimo
Ecco proprio oggi mio padre l'ha preso alla Feltrynella...bello sentire poco dopo la tua recensao,vediamo se saremo delusi anche noi o meno.io invece ho preso "La donna dalla gonna viola" di Natsuko Imamura,sembra intrigante.
io ho letto solo questo di murakami e nn mi è piaciuto 😅 apparte gli ultimi due racconti ! cmq condivido il tuo pensiero!!
Ciao ho finito oggi "la paziente silenziosa" di Alex Michaelides è un thriller psicologico che ho divorato in nemmeno 2 giorni e l'ho trovato a dir poco stupendo. Volevo sapere se l'hai letto e cosa ne pensi
Grande matt, puoi recensire il nuovo album JUSTICE di Justin Bieber dato che oggi è uscito l’album con le bonus track ? Ti stimo un sacco
Non ricordo dove esattamente, credo nel Mestiere dello scrittore (o in un'intervista vista su yt(?)), diceva che non scrive seguendo una struttura, ma tendenzialmente "come viene", diciamo (o forse solo col primo libro fu così? Non ricordo). Di conseguenza è più che normale che alcune cose deludano, ci sta. Gliela perdoniamo. Comunque di Murakami ormai amo leggere una cosa quasi "ogni morte di papa", tipo un libro all'anno, perché lo amo alla follia e non voglio bruciarmeli tutti. Dei recenti non ne ho letto neanche uno ancora e anche per questo aspetterò, sorry not sorry
Sto facendo la stessa cosa, anche perchè Muri non sarà eterno purtroppo 🥺
Non ho letto l'assassino del commendatore ma ho letto 6 romanzi di Murakami: mi pare che da un po' di anni abbia un po' finito di dire cose nuove e stia un po' scivolando nel "furbone", cioè nel riciclo di elementi/soggetti... In ogni caso ho adorato i suoi grandi romanzi
D'altronde ha una certa età e una marea di libri già scritti è difficile aspettarsi da lui un qualcosa di totalmente nuovo , è tipo un Woody Allen lo vedi sempre volentieri il suo nuovo film ma ormai è 100 anni che li fa e bene o male mischia sempre gli stessi elementi e ne escono film molto simili
Matteo che lotta per cercare di essere imparziale, come quando la tua squadra del cuore perde con disonore, ma tu stoicamente dici: "Però si sono impegnati!" 😁
Scherzi a parte, è normale che uno scrittore abbia alti e bassi.
Detto ciò, Muri sempre nel ❤️
Ciao Matteo, grazie, come sempre! Se volessi approcciarmi alla lettura di Murakami da quale libro (romanzo o raccolta) dovrei partire? E' un autore che mi ha sempre incuriosita ma, per un motivo o per un altro, mi ha sempre dato una sensazione di "inquietudine", la stessa che provo quando mi devo approcciare ad un classico della letteratura.
Grazie in anticipo, sia che tu risponda o meno!
Ha fatto un video a riguardo, prova a cercarlo. Comunque Matteo consiglia di iniziare con After dark siccome contiene le due "anime" caratteristiche di Murakami, oppure anche La ragazza dello Sputnik. Se si vuoi leggere raccolte di racconti: Salice cieco, donna addormentata (la migliore raccolta); per racconti un po' più sgangherati: L'elefante scomparso.
@@martinclouds5802 Grazie!
Concordo con After dark...ma trovo ci voglia fortuna...o destino, con Murakami 🙂
@@diegocamassa1033 Grazie! Ne farò tesoro e quando mi sentirò pronta inizierò ;)
Se ti piace la Nouvelle Vague o il pop straniero tipo Beatles e Beach Boys lo adorerai!
Pareri su Siddharta?
Mi ha ricordato molto Primavera di Ki-duk tra l'altro
Gli era piaciuto, mi ricordo. 🙂
Amavo molto Murakami prima di trasferirmi in Giappone poi confesso di aver perso gran parte dell'interesse verso questo autore perché ho scoperto che la fascinazione che esercitava su di me era in gran parte dovuta alla mia passione per l'esotico Giapponese. Una volta che l'esotico si è trasformato in normalità, Murakami ha perso totalmente interesse perché non avevo più ragione di leggerlo. Personalmente lo trovo un autore ispirato e capace di evocare atmosfere magiche e spirituali ma di poca sostanza e piuttosto ripetitivo nei temi e nello stile. Capisco il fascino che può esercitare su di noi occidentali, ma per me è solo un autore commerciale che scrive buone opere d'intrattenimento.
Un' esperienza personale, la quale sicuramente influisce sulla fruizione di un'opera, non credo che possa definire oggettivamente la qualità o le reali intenzioni di un testo. Non si può, infatti, generare una definizione o una certezza semplicemente da ciò che hai vissuto, e di conseguenza il tuo modo di percepire un autore non ne definisce la qualità.
Io non sono mai stato in Giappone, ma da sempre fagocito i prodotti da esso provenienti: libri, manga, anime, cinema, musica, pittura, fotografia, eccetera. Analizzando i percorsi dei vari autori posso essere quasi certo che Murakami sia il meno orientale tra tutti. Egli stesso non adotta estetiche, tecniche e tematiche care al Giappone ed infatti in patria è molto criticato. Il suo modo di scrivere della quotidianità ha messo profonde radici nello stile di Dazai, tuttavia la tecnica narrativa è molto più vicina ad una visione occidentale, come quella di Joyce o del nostro Svevo.
Per quel che riguarda lo sguardo onirico dell'autore, è evidente che esso sia preso a piene mani dalla cultura nipponica, tuttavia Murakami, con somma maestria, riesce ad unirlo con un Giappone, che influenzato dell'occidente, perde identità e ne acquista di nuove, narrando il tutto attraverso personaggi che parlano, vivono e sono metafore, ma allo stesso tempo anonimi individui della massa orientale.
Trovo ironica la tua fuga nell' esotico attraverso l'autore meno esotico che c'è e ti consiglio di rileggere 1q84, un' opera che trascende i limiti di luogo e tempo
@@emanueleromano3681 La mia non voleva essere una critica all'opera di Murakami, ma solo il resoconto di un'esperienza personale. Dici che in Giappone è criticato, ed è vero. Ma non credo tanto per lo stile poco giapponese, ma perché è considerato un autore commerciale e sopravvalutato. Conosco prof in Waseda, la stessa università dove studiò Murakami, che me lo dicevano spesso. Ovviamente poi può piacere o meno, sono punti di vista. Io sento che non ha più niente da darmi. Visto che gli autori sono tanti e i libri ancora di più, preferisco approfondire altro. Non sono neanche arrivato a 1q84, ma gli altri libri che ho letto erano per me estremamente esotici. Un esotico evocato da un Giappone contemporaneo, ma pur sempre lontano da un sentire occidentale. I protagonisti sono profondamente giapponesi, anche se immersi in un mondo un po' indecifrabile. Quando lo leggevo, mi immaginavo di essere in ambientazioni simili e mi beavo perso nelle fantasie del mondo fluttuante di Shinjuku. Era più semplice che immaginarsi nel mondo di Genji. E magari anche possibile, come in effetti poi è stato. Una volta vissuta la Tokyo dei giorni nostri, l'esotico del combini ha smesso di esercitare il suo fascino e non trovando nei lavori di Murakami molto altro (opinione personale), l'ho abbandonato. Mentre i classici giapponesi, che in effetti sono anche più esotici, continuano a esercitare un certo fascino su di me.
@@Baroccogiappocredo che la tua idea non sia poi così isolata anche solo tra i fruitori di prodotti nipponici qui in Occidente. Ad esempio Francesco Granziera, uno dei maggiori esperti di animazione giapponese in Italia, così scrive sul suo blog: "Ci sono due scrittori di cognome Murakami: quello privo di spessore e manieristico che più o meno tutti conoscono qui in occidente, Murakami Haruki, che scrive di aria fritta, e quello davvero intellettuale e profondo, Murakami Ryuu, il racconta(non)storie di una Tokyo malata di consumismo e lusso sfrenati (la bolla economica degli anni ottanta, baburu ). Dettaglio non trascurabile per chi un minimo conosce l'animazione giapponese, il secondo è lo scrittore preferito di Anno Hideaki".