Il dattiloscritto: istruzioni per l'uso
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- Опубликовано: 16 июл 2024
- Ci sono 2 o 3 cose che non devono mancare in un dattiloscritto. E almeno 4 che NON ci dovrebbero proprio essere!
Ecco qualche precisazione in più per presentare al meglio il vostro lavoro agli editori e agli agenti letterari.
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PER APPROFONDIRE
- Inviare il proprio testo all'editore serve? www.bookblister.com/2018/01/0...
- Agente letterario: chi è, cosa fa? Serve? www.bookblister.com/2015/02/1...
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- Se ti interessano i libri e l'editoria www.bookblister.com/
- Se sei un autore in cerca di aiuto www.berettamazzotta.it/
Ho trovato molto utili queste informazioni, sei sempre bravissima nell'esporre i tuoi suggerimenti. Grazie !
Un caro saluto.
Ottimo suggerimenti come sempre. Eduardo ( e non ci scordiamo di Titina) è il n 1
Ho 5 editori italiani e soltanto uno ha avcettato di mantenere l'immagine che avevo fornito come copertina. Nelmio caso gli altri editori che hanno fornito copertine fatte ad hoc da illustratori hanno distrutti l'originalità delle mie opere, la cui originalità si evinceva dalle copertine, e riducendo le mie opere a librettini messi accanto a romanzetti rosa con cui non hanno niente in comune. Questo è stato davvero deleterio, anche se giustificato dagli editori come adeguamento obbligatorio per il marketing. Quando un autore, che è un artista, fornisce una copertina che mostra il contenuto dell'opera, ed è profondamente simbolica, non dovrebbe essere cambiata per nessuna ragione. È come se io andassi al mio matrimonio vestita di bianco e indossassi un paio di scarpe nere. Questo distrugge tutto e a me la cosa è dispiaciuta moltissimo. Capisco che un editore deve guadagnare sui miei scritti ma che almeno sappia valorizzarne l'originalità invece di buttarli nel mucchio con delle copertine oscene solo per attirare lettori che leggono quel genere di opere perchè io non scrivo come gli altri. Meno male che almeno i titoli delle opere me li hanno lasciati intatti. 😐
Cara Chiara, grazie per i tuoi video, utili e onesti!
Avrei un paio di domande:
- sillabazione delle parole in Word (automatica): sì o no?
- formattare il testo in cartella editoriale, quindi usando un carattere come il Courier New: ne vale la pena, o è piuttosto meglio sacrificare l'impostazione della cartella editoriale per utilizzare un font più gradevole alla lettura come quelli che hai citato?
Grazie!
Ciao Letizia:
- No, niente sillabazione! È una bozza va bene così.
- No Courier, si usa per gli script (le sceneggiature) e non è granché bello da leggere. E non c'è alcun bisogno di impostare le cartelle in modo rigido (lo chiedevano in passato nei concorsi di racconti). Scegli un carattere chiaro e leggibile (Calibri, Times, Arial...), corpo carattere visibile, margini ampli. E via!
E buon lavoro ;-)
@@ChiaraBerettaMazzotta Grazie! ☺️
Ah, finalmente qualcuno dice che i "manoscritti" non esistono più. Pensavo di essere l'unico.
Da quale numero (di pagina) si inizia ? Inoltre puoi dirmi se usare una "d eufonica" superflua (es. ad un) è considerato un errore ?
Buona settimana !
A parte ad esempio, Daya, evita la d eufonica quando non serve.
Iniza da pagina 1.
;-)
Ho bisogno di aiuto. Come si scrive una scaletta?
chiara, va bene lasciare una prefazione/introduzione, nel caso in cui la stessa sia un espediente letterario della storia, quindi facente parte a tutti gli effetti di quest'ultima?
e se all'interno di una raccolta di poesie vi si ricorre a del citazionismo, bisogna comunque omettere le note (in quanto riferimenti ad altre opere citate in una poesia o in un testo)?
Allora è un prologo, non una prefazione! E il prologo fa parte della storia, è narrazione. Via libera 😉
Per la poesia: sono fuori territorio, mi occupo di narrativa e saggistica. Se citi, è doveroso il copy e citare la fonte. Ma una nota che spezza il ritmo di lettura di una poesia è un delitto!
Fermi tutti! Quello di cui parli è il prologo. Non la prefazione. La prefazione non fa parte della narrazione (è una introduzione dell'autore o di un critico o di un lettore che fa delle premesse alla lettura o spiega alcuni dettagli).
Il prologo fa parte della narrazione. È una scena che si riferisce a qualcosa accaduta prima dell'inizio della storia, l'antefatto, e fornisce delle informazioni che saranno utili per comprendere gli accadimenti della storia.
Buongiorno Chiara, sto scrivendo un dattiloscritto su novelist, sono un dilettante. Questo è il primo giorno che ti sto seguendo su RUclips sei bravissima Sei un ottima oratrice, sei intelligente! volevo qualche consiglio. Il dattiloscritto posso scrivere sul tutorial poi metto la foto sulla copertina. Grazie anticipatamente e buona giornata.
Anch'io avrei una domanda suscitata da questo video: cambi di font, orpelli come le dediche, e altri oggetti, nel caso siano un espediente narrativo e contribuiscano ad aggiungere senso alla storia, nel dattiloscritto che si invia all'editore o a un concorso letterario è opportuno inserirli (così come si leggerebbero in un romanzo pubblicato) o è molto più "educato" lasciare perdere? Faccio un esempio: Carrisi, all'inizio del Suggeritore, inserisce la relazione del direttore di un carcere. Questo report è messo in evidenza da un font (probabilmente il courier) che è diverso da quello poi adoperato per la narrazione, il quale suscita nell'immaginario del lettore l'impressione di essere stato scritto con una macchina per scrivere. Ciò è molto bello e aggiunge significato e atmosfera al romanzo. Nel dattiloscritto dell'esordiente ignoto, da inviare in lettura all'editore o a un concorso letterario, una cosa del genere è accettabile? E poi... l'orpello della dedica a inizio romanzo - A Giulia, dagli occhi verdi - nel caso il destinatario sia, ad esempio, un personaggio dello stesso romanzo, e che quindi aggiungerebbe un significato più stratificato alla storia, è opportuno metterlo o è meglio suggerirlo solo in un secondo momento? E via dicendo...
Ciao! Un conto è un font per evidenziare un estratto da un giornale o un sms/messaggio. Qui parliamo di aiutare il lettore a leggere e a capire. Altro sono gli orpelli inutili. Colori strani, simbolini, font astrusi... semplicità, sempre. 😉
Ciao Salvatore, la scelta di un font diverso per articoli di giornale, lettere... è molto usato nei libri, perché rende evidente che si tratta di un inserto.
Non penso che disturbi nella bozza. Anzi.
Mentre dediche, colori strani li eviterei senza titubanze.
Non ho capito l'esempio in chiusura... ma se un elemento è narrativo ha senso mantenerlo. Se è un orpello, lo dice la parola, non serve.
Ciao, signora puoi scrivere la sceneggiatura dei tuoi videos? . L'italiano non è la mia lingua madre, quindi è difficile capire molte cose. Grazie mille!!!