A me piace questa frase: "Al mondo esistono 3 verità: c'è la mia... c'è la tua... e poi c'è la verità". Mi sembra abbastanza calzante. Grande Rob, come sempre. Grazie.
Grazie Roberto, la tua argomentazione in risposta al mio commento è piacevolissima, quindi non aggiungo nulla, (almeno per il momento). Ora proseguo nel seguire con attenzione questo tuo filone di ragionamenti, e certamente leggerò subito il libro di RIccardo Manzotti. A presto!
Ciao Roberto, i tuoi video e le tue riflessioni sono sempre interessanti, ti vorrei offrire la mia esperienza di vita da persona con acromatopsia per riflettere ulteriormente sulla percezione dei colori da parte degli essere umani. Uno dei sintomi della mia disabilità come si può desumere dal nome della stessa è incapacità di riconoscere i colori (colourblindness o cecità ai colori) Descrivere a parole ciò che è un'esperienza percettiva soggettiva che relativamente poche persone al mondo hanno è estremamente difficile, ma per far comprendere come percepisco il mondo intorno a me non direi mai che il mondo è meno ricco perchè non vedo i colori perchè per me i colori esisitono, ma li percepisco concettulamente e per associazione più che in maniera diretta come fanno la maggioranza delle persone. Esempio esplicativo: la camicia che indossi osservo che è fatta di un materiale tipicamente riconoscibile come denim-jeans, a ciò associo il fatto che conosco il jeans e so che tende ad avere un colore sul blu o per lo meno mi fido di chi dice così, non percepisco quel capo di abbigliamento come blu ma perchè ho appreso che quella tonalità e texture di tessuto tipicamente è chiamata blu. Detto questo c'è sempre la possibulità (spesso e quotidianamente) che io non sia in grado di riconoscere il colore neanche per associazione se non ho abbastanza elementi sensoriali e concettuali che mi aiutano a ricundurla a quella frequenza di luce che la maggiorparte delle persone chiama con un "x" colore. Sono consapevole che questo sia un commento sporadico che magari molte persone non capiranno ma magari è un modo in più per riflettere sul senso e il modo in cui percepiamo il mondo intorno a noi perchè la mia esperienza di vita legata al colore e sempre un "sembra" non è mai un "è".
Un giorno, mentre parlavo con un amico che soffre delle stesso problema, si era convinto che lo stessi prendendo in giro sul fatto che la bandiera del Canada sia rossa. Il suo ragionamento è stato: al centro c'è una foglia, riconosco che la tonalità delle bande laterali è la stessa della foglia, le foglie sono verdi= la bandiera del Canada è bianca e verde. Meno male che google mi ha dato ragione
Se ho capito bene chi ha l'acromatopsia ha una visione in bianco e nero, quindi la diversità tra colori la concepisce come diverse gradazioni tra il bianco e il nero. Un po' come avviene vedendo i film nella tv in bianco e nero. Se noi infatti guardassimo un film in una tv in bianco e nero non sapremmo quali colori originari ci siano, potremmo ipotizzarlo solo basandosi su informazioni e concetti collaterali.
@@alienoatomico Si, spesso se un video, una foto se è in bianco a nero io la posso facilmente percepire a colori senza rendermi conto che sia effettivamente in bianco e nero
Roberto Mercadini non finisce mai di stupire: al di là del contenuto e della forma di questo video voglio sottolineare la sua onestà (sulla quale, peraltro, non avevo alcun dubbio) nel dichiarare il suo essersi ispirato a pensiero altrui per argomentare quanto espone. D'altra parte è proprio così che funzionano la conoscenza e lo sviluppo del pensiero umano. Come sempre, bravo Mercadini!
Il mio professore di matematica delle medie era solito dire una frase riferita al risultato di un esercizio: “o hai ragione tu, o ho ragione io o abbiamo torto entrambi, non possiamo avere ragione entrambi”. Non c’è modo che due persone abbiamo entrambe ragione se dicono due cose diverse. Io che a 12 anni avevo bisogno di certezze (come tutti a quell’età credo) ne ho fatto il metro di applicazione di tutte le cose che mi circondavano. Dopo qualche anno conobbi la scultura “Yes/No” di Markus Raetz e da lì la frase del mio professore perse di significato e mi fece riflettere su una cosa: l’importanza che ha il punto di vista rispetto a ciò a cui noi diamo senso alle cose.
Una curiosità che dà forza al tuo punto di vista: la farfalla morpho blu, che ha la parola "blu" nel nome e che sembra decisamente blu, a guardarla con il microscopio non è blu. Le sue ali non contengono nessun pigmento che riflette la luce blu. Sono, invece, di un grigino chiaro e piene di piccolissimi fori che filtrano la luce bianca facendo passare solo le onde che noi percepiamo come blu. Gran bel video come sempre!
beh scusa ma allora quei piccolissimi fori filtrano la luce per far rimbalzare la luce blu no? cioè effettivamente quello che viene riflesso è un onda della frequenza del blu. Qual'è la differenza allora? perchè altrimenti possiamo chiamare blu o giallo o rosso solo quello che produce autonomamente quelle frequenze, tipo le stelle.
@@andreapulvirenti beh quello che dici è coerente. Credo che gli sia venuta in mente la morpho blu perché i pochi animali e piante blu esistenti lo sono grazie ad un pigmento. Che io sappia la farfalla morpho blu è l'unica che non è blu a causa di un pigmento
@@andreapulvirenti in effetti, anche un pigmento appare di un colore solo perché riflette la luce a quella frequenza e assorbe le altre, ma si può fare la distinzione che nei due casi il colore è di natura "chimica" o "fisica", cioè in un caso è una specifica molecola che emette quella frequenza, nell'altro è la strutturazione geometrica di una superficie. Anche qui, bisogna mettersi d'accordo se il colore "è" presente in entrambi i casi, o "sembra" presente... Tuttavia, c'è una differenza sostanziale, credo che i due tipi di colorazione si comportino diversamente quando osservati sotto una luce monocromatica
@@gaiaalongi7101poi, se non erro, ci sono due modi di percepire i colori: quello emesso da fonti luminose dirette e quello per luce riflessa da una superficie (e che ne assorbe parzialmente lo spettro).
Quando “creatore di contenuti” assurge alla sua accezione intrinseca massima! Che tu condivida o no, se sei stato dotato di un QI discreto, di un senso di critica costruttiva non puoi non apprezzare una disanima così dedicata! Chapeau Roby
Questi tuoi video sono sempre un fortissimo stimolo a pensare, riflettere, ragionare, cogitare, provare a capire cose anche banali, a cui magari nemmeno abbiamo mai pensato. A tal proposito, quando parli della caramella al mentolo ho fatto subito una riflessione che vorrei portare alla tua attenzione. La caramella al mentolo è subdola. Se la tocchi con le mani non la senti fredda, e nemmeno se la metti in bocca. Diventa fredda dopo qualche secondo che ce l'hai in bocca. Inoltre ha un potere termico apparente incredibile. Se dopo aver mangiato una caramella al mentolo bevi un sorso di acqua tiepida e forse anche calda, come per magia, la percezione che si ha è quella di star bevendo dell'acqua gelida.
Adoro la questione colore! Vorrei aggiungere che il colore è un'invenzione Dell evoluzione, il colore esiste nel momento in cui è nato l'occhio. Il colore è un'approssimazione della realtà, troppo complessa da valutare in tutte le sue sfumature. Essendo una sintesi della realtà è soggetta a diversi errori (metamerismi, illusioni ottiche, ecc...). Nonostante questo, il sistema visivo umano è uno strumento magnifico, elegante manifestazione della sforzo evoluzionistico per orientarsi nello spazio, essenziale per sopravvivere, capace di ottenere il maggior numero di informazioni sfruttando solo tre zone dello spettro (i tre coni).
Ciao Roberto. Bellissimo video. Questo è un grande problema discusso sia in filosofia che in psicologia della percezione. Per esempio Kant con la sua "Critica della ragion pura" ha indagato molto questo argomento. Anche in fisica ormai è appurato che ogni sensazione e dato che viene percepito, è percepito in quanto c'è un percepetente e quindi in relazione con esso. Quindi con velocità, colori, suoni e tutto ciò che può essere percepito, non esiste un valore assoluto ma varia in base a colui che lo percepisce. Questo video mi ha fatto venire in mente l'altro tuo video "la terra è sferica?" nel quale ti hanno criticato perché alcuni la definivano un geoide, altri un ellissoide e altri ancora piatta. Dipende tutto da come definiamo i termini, come giustamente hai detto tu. Chissà se esiste una realtà unica e se la potremmo mai percepire. Un abbraccio.
Vorrei notare (a meno di non sbagliarmi sulla fisica) questa curiosità: la percezione di giallo quando si accosta rosso e verde non è solo soggettiva. Infatti dall’interferenza di due onde a diversa frequenza si formano (fisicamente!) dei battimenti con frequenza portante pari alla media delle due. Edit per i commenti sotto: ve lo garantisco io, i battimenti sono anche un fenomeno ottico. Sono un generico fenomeno ondulatorio. Il dubbio che ho espresso era relativo a eventuali sottogliezze, non al fenomeno in sé che è ben noto.
Certamente ! Ma la percezione, o meglio, la risultante della percezione soggettiva può essere, da individuo a individuo, f=lim(1 + x) o f=lim(1-x) a sua volta ulteriormente funzionalizzata.....
non sono la perosna giusta per intraprendere una discussione del genere, però stando a treccani allora i battimenti sono "un fenomeno acustico ed ottico"
un modo per mettere un po' di ordine nella questione secondo me è quello di rendersi conto che nella descrizione di una percezione è implicito che si sta parlando nei riguardi degli strumenti a disposizione. se io ho solo le mie mani a disposizione, la stanza è "calda" ma il ferro è "freddo". Se ho anche un termometro, ovviamente posso dire che entrambe sono a 21 gradi. il concetto di "descrivere la verità" è quindi subordinato agli strumenti che si usano, e noi abbiamo deciso che alcuni strumenti sono più veritieri di altri (di solito in base alla loro capacità di essere ripetibili, accurati e di fornire un valore numerico) ad esempio, se un testimone dice di aver visto un alieno nel bosco, lui ha come strumento di percezione il ricordo di ciò che che gli hanno detto i suoi sensi, probabilmente sporcati dal panico e dall euforia. chi poi va a indagare, tipicamente ha strumenti migliori, una maggiore calma, ecc ecc e può dire "no, hai solo visto un grosso gufo e ti sei spaventato" in realtà nulla ci impedirebbe di decidere che l esperienza del primo testimone sia più vera di quella dell'indagatore, ma in genere siamo portati a fidarci di più delle esperienze che sottointendono strumenti che abbiamo deciso essere più affidabili. lo schermo del telefono, così come la giraffa, sono "gialli" nel senso che guardandoli con solo i miei occhi senza eccessiva attenzione li vedo gialli. diventano bianco crema e rosso e verde nel momento in cui cambio il mio strumento di osservazione, ovvero una vista attenta e ravvicinata, oppure un microscopio. per quanto riguarda le AI, loro non hanno strumenti, hanno direttamente dati che noi gli forniamo attraverso i nostri di strumenti, e che dunque spesso potrebbero andare in conflitto fra loro. Forse il prossimo passo su cui dovremmo concentrarci per far "funzionare" la AI dovrebbe essere quello di fornirgli degli strumenti per interfacciarsi con il reale?
È sempre bello ricordarsi che, a prescindere da tutto quello che diamo per scontato, la realtà è una questione di percezione. È altrettanto bello vivere un momento storico in cui siamo capaci di comprenderlo. Grazie mille e complimenti come sempre.
Quest'analisi sui colori mi ha fatto venire in mente uno dei più iconici esperimenti di percezione, la scacchiera di Adelson. Le zone che il nostro cervello elabora come "ombrose" ci fanno percepire diversamente i colori. Quindi il colore è ciò che noi "vediamo", oppure è l'effettivo colore che può essere codificato con un apposito strumento di misurazione?
Ogni tanto ti ascolto perché ogni volta mi estirpi un po' di ignoranza e mi inetti un po' di saggezza Spero che continui nei tuoi filmati perché persone come te riempiono oltre che la mente anche il cuore Grazie
La luce che arriva al nostro occhio è effettivamente gialla, in quanto le onde di luce si sovrappongono e arrivano ad ottenere la lunghezza d'onda del giallo. Col microscopio stiamo semplicemente separando le fonti, ma la luce che arriva ai nostri occhi non è separata nelle sue componenti
no ti arrivano insieme due frequenze che attivano in contemporanea il recettore per il verde e per il rosso del tuo occhio e il tuo cervello lo interpreta come giallo perchè è la stessa cosa che succede quando vede della luce gialla vera, è un limite dovuto al numero dei recettori della tua retina, se ne avessi di più non vedresti giallo. Ne puoi scomporre in rosso e verde una luce puramente gialla.
Ho passato tutto il video, oltre che a godere dello splendido discorso, a pensare ad un termine che però non riuscivo a ricordare e che aspettavo citassi: i fantomatici QUALIA, bellissimo concetto che riguarda proprio gli aspetti qualitativi dell'esperienzadell'esperienza. immagino che tu lo conosca ma altrimenti te lo lascio qui.
La domanda spontanea ora è: Roberto Mercadini sembra bravo a raccontare storie o è bravo a raccontare storie? Non c'e una risposta giusta ma mettiamoci d'accordo.
Con l’inconfondibile abilità di argomentare e proporre esempi divertenti e significativi abbiamo qui il millenario problema teoretico della distinzione tra qualità primarie (che inseriscono necessariamente al concetto della cosa, sono “nella” cosa) e qualità secondarie (che connotano non necessariamente la cosa, sono “nella” nostra percezione delle cose). Grazie come sempre Roberto
Sempre sorprendente, caro Roberto. E' stato piacevole averti incontrato dal vivo, anche se solo per pochi secondi, dopo la serata che hai fatto al mio "paesello". Ancora complimenti per come riesci a rendere tutti gli argomenti interessanti non scontati.
Innanzitutto la ringrazio per il tempo che dedica a questi contenuti. Più che una questione di linguaggio, usato per intendersi l'un l'altro, sul quale andare d'accordo; per come ha presentato la faccenda sembra maggiormente una differenza sostanziale nella visione della realtà. Spiegandomi meglio intendo che da un lato c'è chi accetta la realtà per come appare, quindi dirà che lo schermo è giallo, mentre dall'altro c'è chi analizza la realtà e quindi, vedendola come è e non come appare, dirà "lo schermo sembra giallo" Sembrano questioni di lana caprina ma sono più importanti di quello che ci si aspetti. Perché se usiamo l'esempio attuale delle navi della marina militare italiana mandata nel mar rosso, da un lato c'è chi accetta la realtà per come appare e dice "stiamo difendendo i commerci e i nostri interessi internazionali" mentre dall'altro c'è chi analizza la realtà e dice "sembra che stiamo difendendo i commerci e i nostri interessi internazionali".
I miei complimenti ! Da una cosa del tutto irrilevante (il colore della giraffa) sei riuscito a tirare fuori argomentazioni piu' profonde di quello che ci si potrebbe immaginare. Complimenti anche per la rarissima onesta' intellettuale nel dichiarare l'origine iniziale di queste argomentazioni.
Ciao caro, ti ho scoperto da poco qui sul tubo e ne sono rimasto davvero contento. Sono un fotografo professionista e un appassionato di arte, per questo negli anni mi sono ritrovato a studiare più e più volte la teoria del colore, la percezione del colore e l’uso del colore da parte dei grandi artisti del passato (in fotografia, in pittura, nel cinema eccetera). Complice l’essere discromico. Ti consiglio, giusto per fare un esempio, di guardare con attenzione i dipinti di William Turner, un pittore inglese. Ad un primo sguardo ti sembreranno pieni di colori, soprattutto di colori opposti nella ruota cromatica, come ad esempio colori caldi accanto a colori freddi. Ma guardando meglio ti accorgerai che, la maggior parte delle volte, quello che ti sembrava un blu in realtà è soltanto un grigio oppure quello che ti sembrava un arancione molto acceso, isolando il tuo sguardo solo su quel colore, risulterà essere tutto sommato abbastanza slavato. Questo fenomeno in pittura è stato codificato e ha anche un nome ma mi vergogno come un cane perché nel momento in cui sto scrivendo questo messaggio non mi sovviene 😂 ad ogni modo il cervello va a compensare il vuoto di un colore che lui reputa giusto essere lì in quel momento. Turner è solo un esempio, vedrai che una volta che ci farai l’occhio ti accorgerai che i grandi maestri del passato, in qualsiasi ambito artistico, usano spesso questa tecnica. Le motivazioni sono molteplici e dipendono chiaramente dall’artista ma in generale mettere due colori opposti molto carichi vicini attira molto l’attenzione ma alla lunga può essere fastidioso. Mentre un arancione accanto ad un grigio freddo creerà nell’osservatore l’illusione di vedere due colori opposti senza stancarlo. Spero che questo messaggio potrà essere d’aiuto o alimentare la tua curiosità anche se penso che, vista la tua grande cultura, magari eri già a conoscenza di tutto ciò. Un abbraccio, Andrea
Aggiungo un appunto sul mentolo perchè sono un nerd: il mentolo compone l'olio essenziale della menta. essendo un olio, seppur essenziale, presenta una temperatura di fusione bassa, più bassa dell'acqua in quanto è liquido a temperatura ambiente. Nella caramella è solido grazie alla presenza del caramello e perchè è isolato rispetto agli altri componenti dell'olio essenziale della menta. Lo zucchero pure si scioglie nella saliva. Quindi nella bocca si solubilizzano i componenti della caramella, nella saliva. La solubilizzazione è una trasformazione endotermica, quindi sottrae energia dall'ambiente esterno per avvenire: sottrarrà energia dal palato, il quale percepirà abbassamento della temperatura. a tutti gli effetti la temperatura si abbassa a livello delle cellule del palato. Per tanto non si ha solo la sensazione del freddo. è freddo l'ambiente.
giusto, alcuni pittori fanno appositamente questi effetti, ed anche musicisti lo stesso con i suoni . edit,inoltre dipende anche dall'ambito in cui si parla/studia, a seconda , può essere sensato oppure trascurabile assumerlo come giallo , oppure come pixel rossi e verdi, dipende dal contesto.
sempre un piacere ascoltare te che mi fai scoprire qualcosa di nuovo e di interessante. Piccolo extra, non capisco perché prendi così sul personale la questione “critiche”. Ti seguo da tanto e spesso vedo che menzioni sempre le persone che criticano così, qui sotto, senza un volto e che probabilmente non hanno tante cose a posto nella loro vita. È curioso per me capire perché semplicemente non le ignori! Solo curiosità 😂 beh io ho pensato ad una possibile teoria… secondo anche quella che è stata la mia frastagliata esperienza del giudizio degli altri. Ultimamente mi sono un po’ reso conto del mio grande potenziale nel percepire le persone: mi spiego meglio. Attraverso il comportamento di una persona, l’espressività, gli sguardi, i movimenti, i tempi riesco a percepire davvero quella persona cosa sta provando davvero. Ora, non voglio essere né presuntuoso né offensivo. Mi limito solo a dire che spesso quando un qualcosa ci tocca nel vivo, come la questione dei commenti e le critiche non costruttive e senza senso, beh ci toccano sul personale e ci scatenano emozioni di rabbia ecc. (passioni tristi) perché in realtà una parte di noi molto nascosta e dimenticata e inconsciamente esclusa ci giudica alla stesso modo. Incredibile ma vero. Potrebbe essere. Almeno per me lo era. Comunque, apparte questo extra cuorioso per me… un caro saluto , ti stimo!
Il mio cervello viene solleticato sempre piacevolmente dalle tue riflessioni...dopo ore di laboratorio e un lavoro da fisica, sei l'unica persona che stimola il mio interesse...sei un trip mentale 😂😂😂😂😘😘
Ciao Roberto, ti seguo con molto piacere. Fondamentalmente le parole e i ragionamenti sono idee che ci inventiamo per parlare della realtà. Vuol dire che tutte le parole e i ragionamenti che da esse sono retti possono essere in qualsiasi momenti inventati, distrutti o distorti. Le parole sono più o meno funzionali in base a quanto gli interlocutori ne condividono il significato o il punto di vista per cui le concepiscono, o le ignorano. Le parole di per sé vogliono dire tutto o non vogliono dire niente, tutte, nessuna esclusa. Le parole esistono meramente come idee, in un certo senso sono tutte delle finzioni, purtuttavia molto influenti. Non intendo questo commento come una critica, piuttosto lo intendo come il "puntino sulla i" di tutto il tuo bel lavoro che sta sotto, sperando che sia per te utile e/o gradito.
Sono tornata indietro di tanti secoli a pensare che forse è così che fillosofi, scienziati, astrologi delle antiche civiltà hanno elaborato tante teorie. Poi alla fine hai citato un filosofo-ingegnere...❤
Per prima cosa vorrei dire che trovo molto piacevole guardare i suoi video, mi sono addirittura iscritto fatto per me assai inusuale, e scrivo per esprimere la mia modesta opinione nel merito di ciò che è stato si simpaticamente trattato. Se esaminiamo la questione da un punto di vista prettamente scientifico il problema non si pone, abbiamo degli strumenti e delle definizioni condivise grazie alle quali non vi possono essere dubbi riguardo a diversi fenomeni naturali quindi, se utilizziamo questo modo per definire le qualità di un oggetto, si può dire, estremizzando, che vi è sempre una sola risposta possibile. Certamente se facciamo riferimento ai nostri sensi ed al significato che diamo alle parole che usiamo allora si dovrebbero prendere in esame tanti di quei parametri, ovviamente legati a ciò che ognuno di noi percepisce e o "sente" nel senso più esteso del termine, che io posso tranquillamente definire una giraffa come un animale fatto di ghiaccio e di colore rosa a strisce azzurre. In fin dei conti se io sinceramente lo percepisco così non vedo chi possa obbiettare qualcosa, magari rischio di finire ricoverato alla neuro ma questo è un altro discorso.
Ciao Roberto, bravissimo. Con il discorso sulla giraffa e sui pixel hai toccato con l'intuito il tema della sintesi additiva dei colori, per la quale la combinazione di più frequenze elettromagnetiche può produrre lo stesso effetto sulla vista di una terza frequenza elettromagnetica. In altre parole, data una certa sensazione di colore, esistono molteplici possibili combinazioni di onde elettromagnetiche che possono produrla. Questo fenomeno prende il nome di metamerismo. In merito alla giraffa, la combinazione del bianco sporco e del marrone delle macchie, alla distanza può effettivamente produrre una sensazione di giallo. Nell'esperienza quotidiana, il più delle sensazioni di colore "puro" sono frutto di combinazioni di onde che singolarmente sarebbero collegate a colori diversi. Quindi il più delle volte il colore "sembra" e non "è". Se vuoi approfondire il tema, posso consigliarti un paio di testi: "Luce colore visione" di Frova e "Prima lezione sul colore" di Boscarol. Non mi occupo di questi temi per lavoro ma li ho voluti approfondire per interesse personale collegato alla pittura.
Bellissima riflessione, abbastanza complicata da seguire e da comprendere. Personalmente credo che la percezione svolga un ruolo importantissimo nello sviluppo di affermazioni di questo tipo, soprattutto se parliamo di qualcosa come il freddo, perché se anche ci mettessimo tutti d'accordo che quando la temperatura esterna raggiunge gli 0° "fa freddo" appena incontriamo una persona che arriva da un paese nordico in cui le massime stagionali arriviano a - 10° lui potrebbe dirci che non fa assolutamente freddo. Quindi potremmo dire (forse) che alcune affermazioni, alcune parole, hanno un significato in base al contesto da cui derivamo. Grazie Roberto che ci aiuti a ragionare 🙏🏻
Questo video mi spinge a ribadire ciò xhe già avevo commentato sotto l'altro. Adesso abbiamo sempre di più la tendenza a ridurre tutto sotto un unico comune denominatore, e il progresso tecnologico secondo me ha un grande ruolo in questo, perché nella tecnologia ogni cosa è effettivamente ridotta allo stesso linguaggio matematico. Quello che però ci dimentichiamo è che il cervello umano non è una macchina, la realtà è complessa (o noi la percepiamo cime tale) e viene interpretata su molteplici livelli di lettura. Ci sono cose dell'esperienza umana che possiamo raccontare, altre che possiamo definire tramite equazioni e leggi matematiche, altre che possono solo essere trasmesse per immagini e altre che possono solo essere sentite. È bello che cerchiamo di comprendere il nostro mondo tramite la scienza, perché ci dà la comprensione più oggettiva a cui siamo arrivati finora, ma non dovremmo dimenticarci che c'è molto altro all'interno dell'esperienza umana che non perde automaticamente di importanza solo perché non supportato dalla scienza. E facendo così, rischiamo di lasciarci indietro molte cose. Un piccolo esempio provocatorio: di che colore è il sole? Attendo risposte:)
Tu si che mi conosci, ma giallosapevo 😁. Confermo schermo grigio, ma da vicino grigio e grigio. La giraffa è grigia, ma la pelle tra le macchie grigie è grigia. Concludo dicendo, e ne sono la prova vivente, che il colore non è neanche una percezione: è una convenzione. E grazie a questa convenzione chiamando i miei grigi coi vostri colori mi mescolo a voi egrigiamente. Come un camaleonte vicino a una giraffa.
Vorrei fare una precisazione sul paradigma col ferro che hai proposto. Nel momento in cui tocchi un oggetto tu non senti mai la temperatura dell'oggetto, senti sempre e solo la temperatura della tua pelle localizzata nel punto di contatto. Quando tocchi il ferro tu senti freddo, ma non è il freddo del ferro, è quello della pelle delle tue dita. Con gli altri oggetti, il calore del tuo corpo riesce a rimpiazzare il calore ceduto all'oggetto abbastanza velocemente da non far scendere la temperatura delle dita. Siccome il ferro conduce bene il calore, il calore passa dalla tua mano al ferro velocemente, e il tuo corpo fa più fatica a riscaldare la mano dopo che il calore è stato ceduto (perché il tuo corpo conduce più lentamente del ferro). La tua mano diventa dunque più fredda. Ovviamente il discorso iniziale è rafforzato da questa cosa, che ti fa capire ancora di più quanto la nostra percezione della realtà è data da un misto di interazioni tra cause ed effetti. Grande video.
La genialità di questo video sta nel fatto che estendendo ancora questo ragionamento si arriva al gatto di Schrodinger. La misura di un fenomeno influenza il fenomeno stesso creando delle distorsioni più o meno evidenti.
Il Berillio un tempo veniva chiamato Glucinio perché era dolce sulla lingua (sì, i chimici assaggiavano tutto!). Chimicamente non ha nulla in comune con lo zucchero, è un bug nella nostra lingua: il berillio "accende" le papille gustative deputate al gusto dolce come fa lo zucchero.
Interessante dissertazione. Da un lato la condivido. Dall’altro, mi si perdoni la franchezza, mi sembra un metodo per cadere sempre in piedi e non ammettere mai di avere sbagliato. Perlomeno questa è la sensazione che ho avuto…
Perdona la franchezza ma il fatto che "sia un modo per cadere sempre in piedi" potrebbe essere una tua percezione e dare forza al video 😂 Questa è la mia percezione 😮😂
Il sentire i colori mi sembra la soluzione ideale. Essendo quest' universo costruito sulla condivisione delle emozioni mi sa che la verità non è vera per onestà di verità. Ognuno vive la sua esperienza e la condivide per vivere le altre.
Oggi giorno pochi si fanno domande. Pochi riescono ad essere obbiettivamente nei panni del prossimo. Condivido e concordo questo video! Mio padre, quando avevo 7 anni mi fece un esempio che mi è rimasto tutt'oggi nella mente: posizionato degli oggetti su un tavolo mi ha chiesto di riferire la loro posizione......poi mi ha fatto cambiare lato del tavolo..... Questo mi ha fatto capire che tutti abbiamo un feedback sensoriale diverso per ogni cosa perché ci affidiamo alle nostre esperienze o alle nostre mancanze. Ognuno vedrà la realtà in modo diverso. Sarebbe forse giusto dire che tutti abbiamo la nostra realtà e non sempre coincide con quella vera ma sarà SOLO una percezione di ciò che sentiamo, vediamo e analiziamo.
qualche anno fa mi sono trovata in Provenza in una zona di terre rosse, terre che di.piu rosse non ne avevo mai viste, e la cosa che mi ha colpito di più è stata che i prati.intorno erano di un verde così intenso, ma così intenso che in vita mia non avevo mai visto, l'ho ancora negli occhi
A proposito di falsi ricordi, ti potrebbe interessare approfondire il concetto di Effetto Mandela, una specifica tipologia di falso ricordo che è condiviso da molte persone. Al di la della frangia di fanatici che ritengono che sia il risultato di multiversi e increspature dello spazio tempo, di per sè si tratta di un qualcosa di molto interessante. Prende il nome dal fatto che quando Nelson Mandela morì nel 2013, molti erano stupiti e convintissimi che in realtà fosse già morto in prigione negli anni '90, al punto da ricordare la cerimonia funeraria in televisione nei minimi dettagli. Esempi di effetto Mandela sono l'orologio della stazione di Bologna (molti ricordano nitidamente che si fermò in seguito all'attentato del 1980, in realtà continuò a funzionare per i 13 anni successivi), o il monocolo inesistente della mascotte del monopoly, oppure la frase "Luke, sono tuo padre" di Star Wars, che in realtà non è mai stata pronunciata. Di esempi ce ne sono svariati e li considero un fenomeno psicologico estremamente interessante.
Bel video Roberto, hai peró dimenticato di dire nell'esempio sul freddo che il corpo mantiene la sua temperatura (36 gradi) e non quella della stanza, quindi tecnicamente il ferro cosi come gli altri oggetti a temperatura ambiente SONO freddi rispetto al corpo. Poi é vero che la nostra percezione dipende dal calore che perdiamo o riceviamo dal contatto. Comunque ho fatto un video sul mio canale di "critica" costruttiva sul discorso delle intelligenze artificiali, guardalo se ti va. Saluti!
Se pensi, tutta la stampa sui giornali è esattamente fatta come spieghi tu nel video. I colori non sono altro che 3 o 4 puntini colorati ravvicinati o allontanati l'un l'altro per creare tutto lo spettro cromatico esistente. Io patteggio per il "sembra" :P
Questo discorso si collega bene ad una domanda che mi faccio da una vita: come possiamo sapere che il colore che io vedo come giallo sia percepito nello stesso modo anche dagli altri ?
Sicuramente il modo in cui noi percepiamo i colori è unico per ogni persona, a livelli impercettibili, ma in ogni caso i colori sono classificati in base alla frequenza e all’ampiezza dell’onda che rappresentano… intendo che noi umani abbiamo classificato diverse onde luminose come colori, quindi dire che i colori sono soggettivi è sbagliato, anche se i nostri occhi li percepiscono diversamente da persona a persona.
Sei tremendo! 👏😅 Il discorso sui colori credo sia simile alla scacchiera di Adelson: la percezione di uno stesso colore cambia in base ai colori che ha vicino.
Sempre interessantissima la grazia con cui riesci ad argomentare senza "tifare" per l'una o l'altra tesi... l'argomento è molto interessante, io per esempio ho sempre pensato che il mentolo SEMBRA freddo, poi però per esempio il ferro lo considero freddo, come la giraffa gialla. Insomma approfondendo l'argomentazione ci sarebbe da capire dove porre il limite del "giusto" e "sbagliato". Io per mia forma mentis tendo a considerare le tesi altrui "giuste" fino a prova contraria. Nel senso se qualcuno mi dicesse il mentolo è freddo non mi verrebbe mai in mente di correggerlo (anche se per me il mentolo sembra freddo). Secondo me il segreto è capire che ci sono dei gradi di approssimazione, chi ascolta dovrebbe sempre pensare a che grado di approssimazione l'interlocutore sta parlando. Un discorso potrebbe essere perfettamente corretto da un certo punto di vista pur contenendo degli errori o imprecisioni rispetto ad un altro punto di vista, il punto è da quale punto di vista ci sta parlando il nostro interlocutore? Per me "la giraffa è gialla" non può essere considerato un errore nel discorso che si faceva sulle AI ma potrebbe esserlo (credo) se il discorso fosse vertito sulla cromia dei peli delle giraffe. Come al solito mi dilungo perchè non sono mai certo di essere chiaro, ed è il mio maggior motivo di invidia verso questo canale, per me sempre grande esempio di eloquenza.
Si è solo sull'uso della parola ma oggettivamente il metallo sembra freddo(nell'esempio di roberto intendo). Poi noi umani possiamo consideralo sia come sembra freddo che come è freddo, ma la temperatura quella è. Cioè su uno studio scientifico diranno sempre freddo mentre parlando così a caso tra amici si può dire sempre freddo, la lingua è un casino ma è proprio per questo che è appassionante
Per estensione: i recettori dei nostri occhi si attivano più o meno sugli stessi rosso verde e blu che troviamo sugli schermi. È poi il cervello che si "immagina" il giallo, indipendentemente che questo sia vero o meno. Questo per dire che non mi sembrerebbe strano che gran parte delle cose che vediamo siano "approssimazioni" che ci immaginiamo della realtà.
Il problema di voler associare colori e frequenze è che il nostro occhio non funziona così, e ad esempio noi vediamo il rosa che non ha una frequenza, ma è la coesistenza di rosso e blu. Servirebbe una definizione più eye-friendly. Qualcosa tipo le frequenze presenti in uno spazio ristretto. Però diventa un po' troppo specifico.
Posto che sono d'accordo anch'io che bisogna mettersi d'accordo sul significato delle parole, la mia opinione a riguardo è che il linguaggio dovrebbe perlomeno provare a descrivere la realtà in maniera oggettiva, altrimenti si finisce per avere problemi di comunicazione. Una domanda interessante da porsi, per restare sul colore della giraffa, ad esempio, è: come la vedrebbe un daltonico? Se definiamo il colore in maniera oggettiva, vale a dire attraverso la lunghezza d'onda delle frequenze della luce, allora non importa se la giraffa la guardo io o la guarda un daltonico, avrà sempre lo stesso colore e possiamo parlarne senza ambiguità. Se invece il colore è definito in maniera soggettiva, e quindi attraverso la percezione che ognuno ne ha, io la vedo gialla, ma un daltonico può vederla verde. E in quel caso chi ha ragione? Come possiamo portare avanti una conversazione coerente e non ambigua io e un daltonico se entrambi definiamo il colore della giraffa in maniera diversa a seconda delle nostre diverse percezioni?
Il giallo, quantomeno, è identificato da una frequenza nello spettro luminoso, intermedia tra il rosso e il verde. Il viola, poverino, non ha una frequenza propria ma può essere solo rappresentato come sovrapposizione di due frequenze diverse (una rossa e una blu).
Un paio di libri che trattano questo tema sono: "Scientific Representation: Paradoxes of Perception" di van Fraassen, in particolare il capitolo 11: "Empiricist Structuralism" in cui (detto molto male) si propone di ritradurre le leggi scientifiche di un linguaggio realista, in uno empirista (che sono simili alle due opzioni presentate nel video). Invece, riguardo ai problemi sulla percezione presentati all'inizio, sarebbe interessante confrontare con Kripke in "Naming and Necessity" o in "Locke Lectures". Per contesto su entrambe le risorse consiglierei di leggere le entries della SEP (Stanford Enciclopedia of Philosophy) come quella sullo strutturalismo o su Kripke. In particolare, riguardo la prima fonte, inizierei prima con quella su Constructive Empiricism. (ho ripostato questo commento un paio di volte perché con i link non me lo faceva caricare)
7:31 questo effetto è dato sia dalla nostra percezione bacata della realtà, sia presumo dal fatto che il campo elettromagnetico è un campo vettoriale, per cui vale il principio di sovrapposizione. Quindi se ho due fonti di luce a lunghezza d'onda diverse, la somma delle due radiazioni sarà una radiazione di lunghezza d'onda combinazione delle due. Devo vedere se è effettivamente così, ma non credo sia possibile distinguere tra una radiazione di frequenza x e due radiazioni di frequenza y e z tali che la somma abbia frequenza x. Da vicino la somma non avviene (o avviene poco) perché la sovrapposizione tra le onde elettromagnetiche è piccola, mentre da lontano è più grande (o qualcosa a proposito della risoluzione dell'occhio). Questo spiegherebbe perché la giraffa è gialla e no a seconda della distanza, oltre alla questione dello schermo: la frequenza della lunghezza d'onda viene "mediata" dal nostro occhio (o qualsiasi strumento con la stessa risoluzione del nostro occhio) quindi il colore della giraffa (schermo) cambia in base alla distanza. Quindi non è realmente un problema di percezione. Però devo controllare se è effettivamente così. Se ci fermiamo qui, il colore è associato esclusivamente alla lunghezza d'onda e bona. D'altra parte, se io sono in un ambiente con luce non bianca, o addirittura monocromatica, la mia percezione del colore sarà completamente diversa anche a parità di lunghezza d'onda percepita, perché il nostro cervello ricalibra le immagini che vediamo in base alla luce ambientale e in alcuni casi estremi non ce la fa e "sbaglia" il colore "percepito". Quindi il problema di "il colore è ciò che percepiamo o una quantità fisica misurabile" ritorna. Secondo me la risposta è "entrambi, dipende dal contesto".
Ciao Roberto, grazie di tutto. Ti propongo una soluzione al tuo dubbio “sembra” oppure “è”. A mio avviso il digitale è sempre “è” le cose naturali “sembrano” . I pixel che formano il giallo fanno effettivamente vedere il giallo perché sono una somma, un’equivalenza precisa. Presi singolarmente hanno significanti diversi. Mentre il metallo sembra freddo ma in realtà ha una temperatura “reale”. Posso decidere che la realtà “creata” sia come la percepisco io, mentre nella realtà di natura devo accettare che le mie percezioni possano essere errate. Ovviamente è solo una mia idea.
Noi, tempo fa, abbiamo fatto un video sul colore blu, e ci siamo imbattuti nella storia di questa tribù che identifica i verdi e i blu in maniera diversa dalla nostra. La cosa è anche culturale quindi, non solo "ottica"!
9 месяцев назад
"No agente, il semaforo non era rosso; sono daltonico!"
stupenda la capacità che hai di rimanere in uno stato di ragionamento per cercare di capir meglio la realtà. (min 5:30, 13:50) Sei proprio un filosofo _come me_ , o meglio, _ora, sei in uno stato mentale simile al mio_
Bella riflessione. Credo sia il classico caso di termini che assumono significato diverso a seconda del contesto di utilizzo. In un contesto scientifico, la temperatura indica l'energia cinetica media delle particelle di un corpo, così come il giallo una frequenza specifica delle onde elettromagnetiche, mentre nella vita di tutti i giorni questi termini si riferiscono alla percezione dei rispettivi fenomeni. Mi torna in mente il tuo celeberrimo video sulla sfericità della terra: il termine sfera in un contesto matematico assume un significato ben preciso, mentre normalmente chiamiamo sferici gli oggetti che "sembrano" delle sfere. In questo senso, entrambi i significati del termine sono validi e utilizzabili senza creare contraddizioni, se si tiene però a mente il contesto in cui vengono utilizzati :)
tutto dipende dalla interpretazione dei nostri sensori, come l'albero che cade e se non c'è nessuno non fa rumore, il rumore sono onde che si propagano, è il fatto reale così è, poi se c'è un orecchio lo interpreta come rumore, o le luci dello spazio che a noi sembra nero perchè i nostri occhi non percepiscono qualle frequenze dello spettro luminoso
madonna, bellissimo video, però bisogna anche trovare un'intersoggettività e portarla avanti. Anche perchè tutto quello che percepiamo del mondo è una rielaborazione dei nostri sensi, è come se qualcuno ce lo stesse raccontando, in realtà è tutt'altro, quindi i casi "Giraffa gialla" potrebbero essere infiniti e le discordanze pure. Comunque mi sono davvero divertito, grazie per il video
Tizio: ah no, hai sbagliato.
Caio: è vero, hai ragione.
Roberto: hold my beer
Questo video è un incoraggiamento a non smettere mai di farsi domande, di analizzare il mondo finché possiamo e riusciamo. Grazie ❤
Sono totalmente d'accordo, Mercadini fa lo stesso effetto anche a me😊😊
Le giraffe sono fredde
Il mentolo è giallo
sì.
non ci splende
Commento sinestetico
Sillogismo interessante
Cos’è, un haiku?
A me piace questa frase: "Al mondo esistono 3 verità: c'è la mia... c'è la tua... e poi c'è la verità".
Mi sembra abbastanza calzante.
Grande Rob, come sempre. Grazie.
Questa frase quale delle tre verità è?
@@RickSanchez785 Meno male che non hanno chiamato "filosofia artificiale" l'intelligenza artificiale 😀
Grazie Roberto, la tua argomentazione in risposta al mio commento è piacevolissima, quindi non aggiungo nulla, (almeno per il momento). Ora proseguo nel seguire con attenzione questo tuo filone di ragionamenti, e certamente leggerò subito il libro di RIccardo Manzotti. A presto!
Sicuramente un ragionamento come questo non può essere fatto dall’intelligenza artificiale
Ciao Roberto, i tuoi video e le tue riflessioni sono sempre interessanti, ti vorrei offrire la mia esperienza di vita da persona con acromatopsia per riflettere ulteriormente sulla percezione dei colori da parte degli essere umani. Uno dei sintomi della mia disabilità come si può desumere dal nome della stessa è incapacità di riconoscere i colori (colourblindness o cecità ai colori)
Descrivere a parole ciò che è un'esperienza percettiva soggettiva che relativamente poche persone al mondo hanno è estremamente difficile, ma per far comprendere come percepisco il mondo intorno a me non direi mai che il mondo è meno ricco perchè non vedo i colori perchè per me i colori esisitono, ma li percepisco concettulamente e per associazione più che in maniera diretta come fanno la maggioranza delle persone.
Esempio esplicativo: la camicia che indossi osservo che è fatta di un materiale tipicamente riconoscibile come denim-jeans, a ciò associo il fatto che conosco il jeans e so che tende ad avere un colore sul blu o per lo meno mi fido di chi dice così, non percepisco quel capo di abbigliamento come blu ma perchè ho appreso che quella tonalità e texture di tessuto tipicamente è chiamata blu.
Detto questo c'è sempre la possibulità (spesso e quotidianamente) che io non sia in grado di riconoscere il colore neanche per associazione se non ho abbastanza elementi sensoriali e concettuali che mi aiutano a ricundurla a quella frequenza di luce che la maggiorparte delle persone chiama con un "x" colore.
Sono consapevole che questo sia un commento sporadico che magari molte persone non capiranno ma magari è un modo in più per riflettere sul senso e il modo in cui percepiamo il mondo intorno a noi perchè la mia esperienza di vita legata al colore e sempre un "sembra" non è mai un "è".
Un giorno, mentre parlavo con un amico che soffre delle stesso problema, si era convinto che lo stessi prendendo in giro sul fatto che la bandiera del Canada sia rossa. Il suo ragionamento è stato: al centro c'è una foglia, riconosco che la tonalità delle bande laterali è la stessa della foglia, le foglie sono verdi= la bandiera del Canada è bianca e verde. Meno male che google mi ha dato ragione
Se ho capito bene chi ha l'acromatopsia ha una visione in bianco e nero, quindi la diversità tra colori la concepisce come diverse gradazioni tra il bianco e il nero. Un po' come avviene vedendo i film nella tv in bianco e nero. Se noi infatti guardassimo un film in una tv in bianco e nero non sapremmo quali colori originari ci siano, potremmo ipotizzarlo solo basandosi su informazioni e concetti collaterali.
@@alienoatomico Si, spesso se un video, una foto se è in bianco a nero io la posso facilmente percepire a colori senza rendermi conto che sia effettivamente in bianco e nero
"La giraffa è sia gialla che bianca" - E. Schrödinger
Devi aprire la savana per scoprirlo!
Commento top
Roberto Mercadini non finisce mai di stupire: al di là del contenuto e della forma di questo video voglio sottolineare la sua onestà (sulla quale, peraltro, non avevo alcun dubbio) nel dichiarare il suo essersi ispirato a pensiero altrui per argomentare quanto espone. D'altra parte è proprio così che funzionano la conoscenza e lo sviluppo del pensiero umano.
Come sempre, bravo Mercadini!
Il miglior uso di maieutica che abbia visto finora!!
Il mio professore di matematica delle medie era solito dire una frase riferita al risultato di un esercizio: “o hai ragione tu, o ho ragione io o abbiamo torto entrambi, non possiamo avere ragione entrambi”. Non c’è modo che due persone abbiamo entrambe ragione se dicono due cose diverse. Io che a 12 anni avevo bisogno di certezze (come tutti a quell’età credo) ne ho fatto il metro di applicazione di tutte le cose che mi circondavano. Dopo qualche anno conobbi la scultura “Yes/No” di Markus Raetz e da lì la frase del mio professore perse di significato e mi fece riflettere su una cosa: l’importanza che ha il punto di vista rispetto a ciò a cui noi diamo senso alle cose.
Sempre pensato che le giraffe fossero arancioni.
Dovrebbero essere ocra gialla con macchie marroni
Una curiosità che dà forza al tuo punto di vista: la farfalla morpho blu, che ha la parola "blu" nel nome e che sembra decisamente blu, a guardarla con il microscopio non è blu.
Le sue ali non contengono nessun pigmento che riflette la luce blu. Sono, invece, di un grigino chiaro e piene di piccolissimi fori che filtrano la luce bianca facendo passare solo le onde che noi percepiamo come blu.
Gran bel video come sempre!
Non lo sapevo!
Interessantissimo!
Grazie!
beh scusa ma allora quei piccolissimi fori filtrano la luce per far rimbalzare la luce blu no? cioè effettivamente quello che viene riflesso è un onda della frequenza del blu. Qual'è la differenza allora? perchè altrimenti possiamo chiamare blu o giallo o rosso solo quello che produce autonomamente quelle frequenze, tipo le stelle.
@@andreapulvirenti beh quello che dici è coerente. Credo che gli sia venuta in mente la morpho blu perché i pochi animali e piante blu esistenti lo sono grazie ad un pigmento. Che io sappia la farfalla morpho blu è l'unica che non è blu a causa di un pigmento
@@andreapulvirenti in effetti, anche un pigmento appare di un colore solo perché riflette la luce a quella frequenza e assorbe le altre, ma si può fare la distinzione che nei due casi il colore è di natura "chimica" o "fisica", cioè in un caso è una specifica molecola che emette quella frequenza, nell'altro è la strutturazione geometrica di una superficie. Anche qui, bisogna mettersi d'accordo se il colore "è" presente in entrambi i casi, o "sembra" presente...
Tuttavia, c'è una differenza sostanziale, credo che i due tipi di colorazione si comportino diversamente quando osservati sotto una luce monocromatica
@@gaiaalongi7101poi, se non erro, ci sono due modi di percepire i colori: quello emesso da fonti luminose dirette e quello per luce riflessa da una superficie (e che ne assorbe parzialmente lo spettro).
Quando “creatore di contenuti” assurge alla sua accezione intrinseca massima! Che tu condivida o no, se sei stato dotato di un QI discreto, di un senso di critica costruttiva non puoi non apprezzare una disanima così dedicata! Chapeau Roby
È da minuti che assorbo informazioni riguardanti lo spettro luminoso e contemporaneamente rifletto:
Un giallo!
Che cosa rara citare le proprie fonti. Complimenti per l'onestà intellettuale!
È meraviglioso vedere 2 video in una settimana. Grazie
Questi tuoi video sono sempre un fortissimo stimolo a pensare, riflettere, ragionare, cogitare, provare a capire cose anche banali, a cui magari nemmeno abbiamo mai pensato.
A tal proposito, quando parli della caramella al mentolo ho fatto subito una riflessione che vorrei portare alla tua attenzione. La caramella al mentolo è subdola. Se la tocchi con le mani non la senti fredda, e nemmeno se la metti in bocca. Diventa fredda dopo qualche secondo che ce l'hai in bocca. Inoltre ha un potere termico apparente incredibile. Se dopo aver mangiato una caramella al mentolo bevi un sorso di acqua tiepida e forse anche calda, come per magia, la percezione che si ha è quella di star bevendo dell'acqua gelida.
Adoro la questione colore! Vorrei aggiungere che il colore è un'invenzione Dell evoluzione, il colore esiste nel momento in cui è nato l'occhio. Il colore è un'approssimazione della realtà, troppo complessa da valutare in tutte le sue sfumature. Essendo una sintesi della realtà è soggetta a diversi errori (metamerismi, illusioni ottiche, ecc...). Nonostante questo, il sistema visivo umano è uno strumento magnifico, elegante manifestazione della sforzo evoluzionistico per orientarsi nello spazio, essenziale per sopravvivere, capace di ottenere il maggior numero di informazioni sfruttando solo tre zone dello spettro (i tre coni).
Un analisi puntuale del concetto di “ verità “
Ciao Roberto. Bellissimo video. Questo è un grande problema discusso sia in filosofia che in psicologia della percezione. Per esempio Kant con la sua "Critica della ragion pura" ha indagato molto questo argomento. Anche in fisica ormai è appurato che ogni sensazione e dato che viene percepito, è percepito in quanto c'è un percepetente e quindi in relazione con esso. Quindi con velocità, colori, suoni e tutto ciò che può essere percepito, non esiste un valore assoluto ma varia in base a colui che lo percepisce.
Questo video mi ha fatto venire in mente l'altro tuo video "la terra è sferica?" nel quale ti hanno criticato perché alcuni la definivano un geoide, altri un ellissoide e altri ancora piatta. Dipende tutto da come definiamo i termini, come giustamente hai detto tu.
Chissà se esiste una realtà unica e se la potremmo mai percepire.
Un abbraccio.
Vorrei notare (a meno di non sbagliarmi sulla fisica) questa curiosità: la percezione di giallo quando si accosta rosso e verde non è solo soggettiva. Infatti dall’interferenza di due onde a diversa frequenza si formano (fisicamente!) dei battimenti con frequenza portante pari alla media delle due.
Edit per i commenti sotto: ve lo garantisco io, i battimenti sono anche un fenomeno ottico. Sono un generico fenomeno ondulatorio. Il dubbio che ho espresso era relativo a eventuali sottogliezze, non al fenomeno in sé che è ben noto.
Ci sarebbe da discutere sulla giraffa 😂
Stai confermando la sua tesi. Il fatto che noi vediamo il giallo è dato dal nostro modo limitato di percepire il mondo intorno a noi
Certamente ! Ma la percezione, o meglio, la risultante della percezione soggettiva può essere, da individuo a individuo, f=lim(1 + x) o f=lim(1-x) a sua volta ulteriormente funzionalizzata.....
Cioè si formano dei fotoni a energia intermedia? Mi sembra strano, forse vale per le onde acustiche, ma per la luce ho Seri dubbi al riguardo
non sono la perosna giusta per intraprendere una discussione del genere, però stando a treccani allora i battimenti sono "un fenomeno acustico ed ottico"
Roberto, questa è una autentica e meravigliosa sega mentale! Stupenda 😂 ti adoro 👍
Questo video mi ha trasportata di nuovo alle lezioni di epistemologia buddhista. Sei un grande, Roberto!
Duccio: "vi vedo verdi"
un modo per mettere un po' di ordine nella questione secondo me è quello di rendersi conto che nella descrizione di una percezione è implicito che si sta parlando nei riguardi degli strumenti a disposizione.
se io ho solo le mie mani a disposizione, la stanza è "calda" ma il ferro è "freddo". Se ho anche un termometro, ovviamente posso dire che entrambe sono a 21 gradi.
il concetto di "descrivere la verità" è quindi subordinato agli strumenti che si usano, e noi abbiamo deciso che alcuni strumenti sono più veritieri di altri (di solito in base alla loro capacità di essere ripetibili, accurati e di fornire un valore numerico)
ad esempio, se un testimone dice di aver visto un alieno nel bosco, lui ha come strumento di percezione il ricordo di ciò che che gli hanno detto i suoi sensi, probabilmente sporcati dal panico e dall euforia.
chi poi va a indagare, tipicamente ha strumenti migliori, una maggiore calma, ecc ecc e può dire "no, hai solo visto un grosso gufo e ti sei spaventato"
in realtà nulla ci impedirebbe di decidere che l esperienza del primo testimone sia più vera di quella dell'indagatore, ma in genere siamo portati a fidarci di più delle esperienze che sottointendono strumenti che abbiamo deciso essere più affidabili.
lo schermo del telefono, così come la giraffa, sono "gialli" nel senso che guardandoli con solo i miei occhi senza eccessiva attenzione li vedo gialli. diventano bianco crema e rosso e verde nel momento in cui cambio il mio strumento di osservazione, ovvero una vista attenta e ravvicinata, oppure un microscopio.
per quanto riguarda le AI, loro non hanno strumenti, hanno direttamente dati che noi gli forniamo attraverso i nostri di strumenti, e che dunque spesso potrebbero andare in conflitto fra loro. Forse il prossimo passo su cui dovremmo concentrarci per far "funzionare" la AI dovrebbe essere quello di fornirgli degli strumenti per interfacciarsi con il reale?
È sempre bello ricordarsi che, a prescindere da tutto quello che diamo per scontato, la realtà è una questione di percezione.
È altrettanto bello vivere un momento storico in cui siamo capaci di comprenderlo.
Grazie mille e complimenti come sempre.
Sei un grande e sembri un grande contemporaneamente!!
Quest'analisi sui colori mi ha fatto venire in mente uno dei più iconici esperimenti di percezione, la scacchiera di Adelson. Le zone che il nostro cervello elabora come "ombrose" ci fanno percepire diversamente i colori. Quindi il colore è ciò che noi "vediamo", oppure è l'effettivo colore che può essere codificato con un apposito strumento di misurazione?
A mio modesto parere uno dei video più belli di sempre
Ogni tanto ti ascolto perché ogni volta mi estirpi un po' di ignoranza e mi inetti un po' di saggezza
Spero che continui nei tuoi filmati perché persone come te riempiono oltre che la mente anche il cuore
Grazie
Uno dei tuoi migliori video. Complimenti!!!
La luce che arriva al nostro occhio è effettivamente gialla, in quanto le onde di luce si sovrappongono e arrivano ad ottenere la lunghezza d'onda del giallo. Col microscopio stiamo semplicemente separando le fonti, ma la luce che arriva ai nostri occhi non è separata nelle sue componenti
no ti arrivano insieme due frequenze che attivano in contemporanea il recettore per il verde e per il rosso del tuo occhio e il tuo cervello lo interpreta come giallo perchè è la stessa cosa che succede quando vede della luce gialla vera, è un limite dovuto al numero dei recettori della tua retina, se ne avessi di più non vedresti giallo. Ne puoi scomporre in rosso e verde una luce puramente gialla.
Ho passato tutto il video, oltre che a godere dello splendido discorso, a pensare ad un termine che però non riuscivo a ricordare e che aspettavo citassi: i fantomatici QUALIA, bellissimo concetto che riguarda proprio gli aspetti qualitativi dell'esperienzadell'esperienza. immagino che tu lo conosca ma altrimenti te lo lascio qui.
sei un grande, non avevo mai pensato a questa analogia tra la colorimetria e la termodinamica
La domanda spontanea ora è: Roberto Mercadini sembra bravo a raccontare storie o è bravo a raccontare storie? Non c'e una risposta giusta ma mettiamoci d'accordo.
Ahahah! Forte! Ironia...
Secondo me Mercadini è una giraffa fredda.
È questi genere di pensieri che ci ha spinto verso la quantistica 😂
Con l’inconfondibile abilità di argomentare e proporre esempi divertenti e significativi abbiamo qui il millenario problema teoretico della distinzione tra qualità primarie (che inseriscono necessariamente al concetto della cosa, sono “nella” cosa) e qualità secondarie (che connotano non necessariamente la cosa, sono “nella” nostra percezione delle cose). Grazie come sempre Roberto
Sempre sorprendente, caro Roberto. E' stato piacevole averti incontrato dal vivo, anche se solo per pochi secondi, dopo la serata che hai fatto al mio "paesello". Ancora complimenti per come riesci a rendere tutti gli argomenti interessanti non scontati.
Innanzitutto la ringrazio per il tempo che dedica a questi contenuti.
Più che una questione di linguaggio, usato per intendersi l'un l'altro, sul quale andare d'accordo; per come ha presentato la faccenda sembra maggiormente una differenza sostanziale nella visione della realtà. Spiegandomi meglio intendo che da un lato c'è chi accetta la realtà per come appare, quindi dirà che lo schermo è giallo, mentre dall'altro c'è chi analizza la realtà e quindi, vedendola come è e non come appare, dirà "lo schermo sembra giallo"
Sembrano questioni di lana caprina ma sono più importanti di quello che ci si aspetti. Perché se usiamo l'esempio attuale delle navi della marina militare italiana mandata nel mar rosso, da un lato c'è chi accetta la realtà per come appare e dice "stiamo difendendo i commerci e i nostri interessi internazionali" mentre dall'altro c'è chi analizza la realtà e dice "sembra che stiamo difendendo i commerci e i nostri interessi internazionali".
Questa quasi batte il tuo video sulla terra sferica
Grande come al solito ti voglio bene
Grande Maestro!!
Sempre illuminante Roberto
I miei complimenti !
Da una cosa del tutto irrilevante (il colore della giraffa) sei riuscito a tirare fuori argomentazioni piu' profonde di quello che ci si potrebbe immaginare.
Complimenti anche per la rarissima onesta' intellettuale nel dichiarare l'origine iniziale di queste argomentazioni.
SEMPLICEMENTE MERAVIGLIOSO
Ciao caro, ti ho scoperto da poco qui sul tubo e ne sono rimasto davvero contento. Sono un fotografo professionista e un appassionato di arte, per questo negli anni mi sono ritrovato a studiare più e più volte la teoria del colore, la percezione del colore e l’uso del colore da parte dei grandi artisti del passato (in fotografia, in pittura, nel cinema eccetera). Complice l’essere discromico.
Ti consiglio, giusto per fare un esempio, di guardare con attenzione i dipinti di William Turner, un pittore inglese. Ad un primo sguardo ti sembreranno pieni di colori, soprattutto di colori opposti nella ruota cromatica, come ad esempio colori caldi accanto a colori freddi. Ma guardando meglio ti accorgerai che, la maggior parte delle volte, quello che ti sembrava un blu in realtà è soltanto un grigio oppure quello che ti sembrava un arancione molto acceso, isolando il tuo sguardo solo su quel colore, risulterà essere tutto sommato abbastanza slavato. Questo fenomeno in pittura è stato codificato e ha anche un nome ma mi vergogno come un cane perché nel momento in cui sto scrivendo questo messaggio non mi sovviene 😂 ad ogni modo il cervello va a compensare il vuoto di un colore che lui reputa giusto essere lì in quel momento. Turner è solo un esempio, vedrai che una volta che ci farai l’occhio ti accorgerai che i grandi maestri del passato, in qualsiasi ambito artistico, usano spesso questa tecnica. Le motivazioni sono molteplici e dipendono chiaramente dall’artista ma in generale mettere due colori opposti molto carichi vicini attira molto l’attenzione ma alla lunga può essere fastidioso. Mentre un arancione accanto ad un grigio freddo creerà nell’osservatore l’illusione di vedere due colori opposti senza stancarlo. Spero che questo messaggio potrà essere d’aiuto o alimentare la tua curiosità anche se penso che, vista la tua grande cultura, magari eri già a conoscenza di tutto ciò. Un abbraccio, Andrea
Aggiungo un appunto sul mentolo perchè sono un nerd: il mentolo compone l'olio essenziale della menta. essendo un olio, seppur essenziale, presenta una temperatura di fusione bassa, più bassa dell'acqua in quanto è liquido a temperatura ambiente. Nella caramella è solido grazie alla presenza del caramello e perchè è isolato rispetto agli altri componenti dell'olio essenziale della menta. Lo zucchero pure si scioglie nella saliva. Quindi nella bocca si solubilizzano i componenti della caramella, nella saliva. La solubilizzazione è una trasformazione endotermica, quindi sottrae energia dall'ambiente esterno per avvenire: sottrarrà energia dal palato, il quale percepirà abbassamento della temperatura. a tutti gli effetti la temperatura si abbassa a livello delle cellule del palato. Per tanto non si ha solo la sensazione del freddo. è freddo l'ambiente.
giusto, alcuni pittori fanno appositamente questi effetti, ed anche musicisti lo stesso con i suoni .
edit,inoltre dipende anche dall'ambito in cui si parla/studia, a seconda , può essere sensato oppure trascurabile assumerlo come giallo , oppure come pixel rossi e verdi, dipende dal contesto.
sempre un piacere ascoltare te che mi fai scoprire qualcosa di nuovo e di interessante. Piccolo extra, non capisco perché prendi così sul personale la questione “critiche”. Ti seguo da tanto e spesso vedo che menzioni sempre le persone che criticano così, qui sotto, senza un volto e che probabilmente non hanno tante cose a posto nella loro vita. È curioso per me capire perché semplicemente non le ignori! Solo curiosità 😂 beh io ho pensato ad una possibile teoria… secondo anche quella che è stata la mia frastagliata esperienza del giudizio degli altri. Ultimamente mi sono un po’ reso conto del mio grande potenziale nel percepire le persone: mi spiego meglio. Attraverso il comportamento di una persona, l’espressività, gli sguardi, i movimenti, i tempi riesco a percepire davvero quella persona cosa sta provando davvero. Ora, non voglio essere né presuntuoso né offensivo. Mi limito solo a dire che spesso quando un qualcosa ci tocca nel vivo, come la questione dei commenti e le critiche non costruttive e senza senso, beh ci toccano sul personale e ci scatenano emozioni di rabbia ecc. (passioni tristi) perché in realtà una parte di noi molto nascosta e dimenticata e inconsciamente esclusa ci giudica alla stesso modo. Incredibile ma vero. Potrebbe essere. Almeno per me lo era. Comunque, apparte questo extra cuorioso per me… un caro saluto , ti stimo!
Il mio cervello viene solleticato sempre piacevolmente dalle tue riflessioni...dopo ore di laboratorio e un lavoro da fisica, sei l'unica persona che stimola il mio interesse...sei un trip mentale 😂😂😂😂😘😘
Ciao @quartadimensione👋👋
@@gianniartioli3250 ciao Gianni 😍😍😍😘😘👋😂
Ti adoro, poi amo la tua voce... Sei un grande!
Ciao Roberto, ti seguo con molto piacere.
Fondamentalmente le parole e i ragionamenti sono idee che ci inventiamo per parlare della realtà. Vuol dire che tutte le parole e i ragionamenti che da esse sono retti possono essere in qualsiasi momenti inventati, distrutti o distorti. Le parole sono più o meno funzionali in base a quanto gli interlocutori ne condividono il significato o il punto di vista per cui le concepiscono, o le ignorano. Le parole di per sé vogliono dire tutto o non vogliono dire niente, tutte, nessuna esclusa. Le parole esistono meramente come idee, in un certo senso sono tutte delle finzioni, purtuttavia molto influenti.
Non intendo questo commento come una critica, piuttosto lo intendo come il "puntino sulla i" di tutto il tuo bel lavoro che sta sotto, sperando che sia per te utile e/o gradito.
Che bello aver dubbi su tutto (su tanto, va) ❤. Grande Roberto.
Sono tornata indietro di tanti secoli a pensare che forse è così che fillosofi, scienziati, astrologi delle antiche civiltà hanno elaborato tante teorie. Poi alla fine hai citato un filosofo-ingegnere...❤
Per prima cosa vorrei dire che trovo molto piacevole guardare i suoi video, mi sono addirittura iscritto fatto per me assai inusuale, e scrivo per esprimere la mia modesta opinione nel merito di ciò che è stato si simpaticamente trattato. Se esaminiamo la questione da un punto di vista prettamente scientifico il problema non si pone, abbiamo degli strumenti e delle definizioni condivise grazie alle quali non vi possono essere dubbi riguardo a diversi fenomeni naturali quindi, se utilizziamo questo modo per definire le qualità di un oggetto, si può dire, estremizzando, che vi è sempre una sola risposta possibile. Certamente se facciamo riferimento ai nostri sensi ed al significato che diamo alle parole che usiamo allora si dovrebbero prendere in esame tanti di quei parametri, ovviamente legati a ciò che ognuno di noi percepisce e o "sente" nel senso più esteso del termine, che io posso tranquillamente definire una giraffa come un animale fatto di ghiaccio e di colore rosa a strisce azzurre. In fin dei conti se io sinceramente lo percepisco così non vedo chi possa obbiettare qualcosa, magari rischio di finire ricoverato alla neuro ma questo è un altro discorso.
Ciao Roberto, bravissimo. Con il discorso sulla giraffa e sui pixel hai toccato con l'intuito il tema della sintesi additiva dei colori, per la quale la combinazione di più frequenze elettromagnetiche può produrre lo stesso effetto sulla vista di una terza frequenza elettromagnetica. In altre parole, data una certa sensazione di colore, esistono molteplici possibili combinazioni di onde elettromagnetiche che possono produrla. Questo fenomeno prende il nome di metamerismo. In merito alla giraffa, la combinazione del bianco sporco e del marrone delle macchie, alla distanza può effettivamente produrre una sensazione di giallo. Nell'esperienza quotidiana, il più delle sensazioni di colore "puro" sono frutto di combinazioni di onde che singolarmente sarebbero collegate a colori diversi. Quindi il più delle volte il colore "sembra" e non "è". Se vuoi approfondire il tema, posso consigliarti un paio di testi: "Luce colore visione" di Frova e "Prima lezione sul colore" di Boscarol. Non mi occupo di questi temi per lavoro ma li ho voluti approfondire per interesse personale collegato alla pittura.
Bellissima riflessione, abbastanza complicata da seguire e da comprendere.
Personalmente credo che la percezione svolga un ruolo importantissimo nello sviluppo di affermazioni di questo tipo, soprattutto se parliamo di qualcosa come il freddo, perché se anche ci mettessimo tutti d'accordo che quando la temperatura esterna raggiunge gli 0° "fa freddo" appena incontriamo una persona che arriva da un paese nordico in cui le massime stagionali arriviano a - 10° lui potrebbe dirci che non fa assolutamente freddo.
Quindi potremmo dire (forse) che alcune affermazioni, alcune parole, hanno un significato in base al contesto da cui derivamo.
Grazie Roberto che ci aiuti a ragionare 🙏🏻
Sulla rai ti avrebbero multato per pubblicità non dichiarata ahahahaha
Sempre un piacere vedere i tuoi video ❤
Questo video mi spinge a ribadire ciò xhe già avevo commentato sotto l'altro. Adesso abbiamo sempre di più la tendenza a ridurre tutto sotto un unico comune denominatore, e il progresso tecnologico secondo me ha un grande ruolo in questo, perché nella tecnologia ogni cosa è effettivamente ridotta allo stesso linguaggio matematico. Quello che però ci dimentichiamo è che il cervello umano non è una macchina, la realtà è complessa (o noi la percepiamo cime tale) e viene interpretata su molteplici livelli di lettura. Ci sono cose dell'esperienza umana che possiamo raccontare, altre che possiamo definire tramite equazioni e leggi matematiche, altre che possono solo essere trasmesse per immagini e altre che possono solo essere sentite. È bello che cerchiamo di comprendere il nostro mondo tramite la scienza, perché ci dà la comprensione più oggettiva a cui siamo arrivati finora, ma non dovremmo dimenticarci che c'è molto altro all'interno dell'esperienza umana che non perde automaticamente di importanza solo perché non supportato dalla scienza. E facendo così, rischiamo di lasciarci indietro molte cose.
Un piccolo esempio provocatorio: di che colore è il sole? Attendo risposte:)
Bella Roberto! Viva i dubbi e le domande! Buona giraffa a te
Appena mandato il video ad un mio amico acromate ...risponderebbe semplicemente che lo schermo è grigio...ma se lo si vede da vicino è grigio e grigio
Ho riso a “grigio e grigio”
A : è grigio e grigio, mi si è slogata la mascella 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
È come la vita 😂
Tu si che mi conosci, ma giallosapevo 😁.
Confermo schermo grigio, ma da vicino grigio e grigio. La giraffa è grigia, ma la pelle tra le macchie grigie è grigia.
Concludo dicendo, e ne sono la prova vivente, che il colore non è neanche una percezione: è una convenzione. E grazie a questa convenzione chiamando i miei grigi coi vostri colori mi mescolo a voi egrigiamente. Come un camaleonte vicino a una giraffa.
Grazie di esistere.
algo, que ritmo!
La pelle dell'orso polare è nera i peli sono trasparenti, eppure sembra bianco.
Davvero?!?
@@lauravaccario2788 assolutamente sì, e il fatto che sembrino più o meno tendenti al panna è dovuto alla luce
Ma che dici?😮❤
Infatti me l’ero chiesto pure io guardando il video precedente, ci speravo che approfondissi pensavo di essere l’unica pazza
Vorrei fare una precisazione sul paradigma col ferro che hai proposto.
Nel momento in cui tocchi un oggetto tu non senti mai la temperatura dell'oggetto, senti sempre e solo la temperatura della tua pelle localizzata nel punto di contatto. Quando tocchi il ferro tu senti freddo, ma non è il freddo del ferro, è quello della pelle delle tue dita.
Con gli altri oggetti, il calore del tuo corpo riesce a rimpiazzare il calore ceduto all'oggetto abbastanza velocemente da non far scendere la temperatura delle dita.
Siccome il ferro conduce bene il calore, il calore passa dalla tua mano al ferro velocemente, e il tuo corpo fa più fatica a riscaldare la mano dopo che il calore è stato ceduto (perché il tuo corpo conduce più lentamente del ferro). La tua mano diventa dunque più fredda.
Ovviamente il discorso iniziale è rafforzato da questa cosa, che ti fa capire ancora di più quanto la nostra percezione della realtà è data da un misto di interazioni tra cause ed effetti. Grande video.
La genialità di questo video sta nel fatto che estendendo ancora questo ragionamento si arriva al gatto di Schrodinger. La misura di un fenomeno influenza il fenomeno stesso creando delle distorsioni più o meno evidenti.
Questo è quello che ti capita quando provi a contraddire Mercadini
Mercadini riuscirebbe a tirare fuori un monologo interessante anche dalle frasi dei biscotti della fortuna
Mi ricorda molto come quando ti hanno detto che la Terra non è sferica ma è un geoide.
Il Berillio un tempo veniva chiamato Glucinio perché era dolce sulla lingua (sì, i chimici assaggiavano tutto!). Chimicamente non ha nulla in comune con lo zucchero, è un bug nella nostra lingua: il berillio "accende" le papille gustative deputate al gusto dolce come fa lo zucchero.
Interessantissimo! Grazie di cuore!
Interessante dissertazione. Da un lato la condivido. Dall’altro, mi si perdoni la franchezza, mi sembra un metodo per cadere sempre in piedi e non ammettere mai di avere sbagliato. Perlomeno questa è la sensazione che ho avuto…
adesso mettiamo in croce pure chi produce i pupazzetti e la copertina del libro
Perdona la franchezza ma il fatto che "sia un modo per cadere sempre in piedi" potrebbe essere una tua percezione e dare forza al video 😂
Questa è la mia percezione 😮😂
Ragione come un filosofo❤
Sei un mito!!!! Grazie di esistere
Come la sabbia, grigia, che vista ingrandita rivela una miriade di sassolini di vari colori
Il sentire i colori mi sembra la soluzione ideale. Essendo quest' universo costruito sulla condivisione delle emozioni mi sa che la verità non è vera per onestà di verità. Ognuno vive la sua esperienza e la condivide per vivere le altre.
Oggi giorno pochi si fanno domande. Pochi riescono ad essere obbiettivamente nei panni del prossimo. Condivido e concordo questo video! Mio padre, quando avevo 7 anni mi fece un esempio che mi è rimasto tutt'oggi nella mente: posizionato degli oggetti su un tavolo mi ha chiesto di riferire la loro posizione......poi mi ha fatto cambiare lato del tavolo..... Questo mi ha fatto capire che tutti abbiamo un feedback sensoriale diverso per ogni cosa perché ci affidiamo alle nostre esperienze o alle nostre mancanze. Ognuno vedrà la realtà in modo diverso. Sarebbe forse giusto dire che tutti abbiamo la nostra realtà e non sempre coincide con quella vera ma sarà SOLO una percezione di ciò che sentiamo, vediamo e analiziamo.
qualche anno fa mi sono trovata in Provenza in una zona di terre rosse, terre che di.piu rosse non ne avevo mai viste, e la cosa che mi ha colpito di più è stata che i prati.intorno erano di un verde così intenso, ma così intenso che in vita mia non avevo mai visto, l'ho ancora negli occhi
A proposito di falsi ricordi, ti potrebbe interessare approfondire il concetto di Effetto Mandela, una specifica tipologia di falso ricordo che è condiviso da molte persone. Al di la della frangia di fanatici che ritengono che sia il risultato di multiversi e increspature dello spazio tempo, di per sè si tratta di un qualcosa di molto interessante. Prende il nome dal fatto che quando Nelson Mandela morì nel 2013, molti erano stupiti e convintissimi che in realtà fosse già morto in prigione negli anni '90, al punto da ricordare la cerimonia funeraria in televisione nei minimi dettagli. Esempi di effetto Mandela sono l'orologio della stazione di Bologna (molti ricordano nitidamente che si fermò in seguito all'attentato del 1980, in realtà continuò a funzionare per i 13 anni successivi), o il monocolo inesistente della mascotte del monopoly, oppure la frase "Luke, sono tuo padre" di Star Wars, che in realtà non è mai stata pronunciata. Di esempi ce ne sono svariati e li considero un fenomeno psicologico estremamente interessante.
Bel video Roberto, hai peró dimenticato di dire nell'esempio sul freddo che il corpo mantiene la sua temperatura (36 gradi) e non quella della stanza, quindi tecnicamente il ferro cosi come gli altri oggetti a temperatura ambiente SONO freddi rispetto al corpo.
Poi é vero che la nostra percezione dipende dal calore che perdiamo o riceviamo dal contatto.
Comunque ho fatto un video sul mio canale di "critica" costruttiva sul discorso delle intelligenze artificiali, guardalo se ti va.
Saluti!
Se pensi, tutta la stampa sui giornali è esattamente fatta come spieghi tu nel video. I colori non sono altro che 3 o 4 puntini colorati ravvicinati o allontanati l'un l'altro per creare tutto lo spettro cromatico esistente. Io patteggio per il "sembra" :P
Questo discorso si collega bene ad una domanda che mi faccio da una vita: come possiamo sapere che il colore che io vedo come giallo sia percepito nello stesso modo anche dagli altri ?
Sicuramente il modo in cui noi percepiamo i colori è unico per ogni persona, a livelli impercettibili, ma in ogni caso i colori sono classificati in base alla frequenza e all’ampiezza dell’onda che rappresentano… intendo che noi umani abbiamo classificato diverse onde luminose come colori, quindi dire che i colori sono soggettivi è sbagliato, anche se i nostri occhi li percepiscono diversamente da persona a persona.
Sei tremendo! 👏😅
Il discorso sui colori credo sia simile alla scacchiera di Adelson: la percezione di uno stesso colore cambia in base ai colori che ha vicino.
La morale è non fate i saccenti con Mercadini 😁😁
Sempre interessantissima la grazia con cui riesci ad argomentare senza "tifare" per l'una o l'altra tesi... l'argomento è molto interessante, io per esempio ho sempre pensato che il mentolo SEMBRA freddo, poi però per esempio il ferro lo considero freddo, come la giraffa gialla. Insomma approfondendo l'argomentazione ci sarebbe da capire dove porre il limite del "giusto" e "sbagliato". Io per mia forma mentis tendo a considerare le tesi altrui "giuste" fino a prova contraria. Nel senso se qualcuno mi dicesse il mentolo è freddo non mi verrebbe mai in mente di correggerlo (anche se per me il mentolo sembra freddo). Secondo me il segreto è capire che ci sono dei gradi di approssimazione, chi ascolta dovrebbe sempre pensare a che grado di approssimazione l'interlocutore sta parlando. Un discorso potrebbe essere perfettamente corretto da un certo punto di vista pur contenendo degli errori o imprecisioni rispetto ad un altro punto di vista, il punto è da quale punto di vista ci sta parlando il nostro interlocutore? Per me "la giraffa è gialla" non può essere considerato un errore nel discorso che si faceva sulle AI ma potrebbe esserlo (credo) se il discorso fosse vertito sulla cromia dei peli delle giraffe.
Come al solito mi dilungo perchè non sono mai certo di essere chiaro, ed è il mio maggior motivo di invidia verso questo canale, per me sempre grande esempio di eloquenza.
Si è solo sull'uso della parola ma oggettivamente il metallo sembra freddo(nell'esempio di roberto intendo). Poi noi umani possiamo consideralo sia come sembra freddo che come è freddo, ma la temperatura quella è. Cioè su uno studio scientifico diranno sempre freddo mentre parlando così a caso tra amici si può dire sempre freddo, la lingua è un casino ma è proprio per questo che è appassionante
Per estensione: i recettori dei nostri occhi si attivano più o meno sugli stessi rosso verde e blu che troviamo sugli schermi. È poi il cervello che si "immagina" il giallo, indipendentemente che questo sia vero o meno. Questo per dire che non mi sembrerebbe strano che gran parte delle cose che vediamo siano "approssimazioni" che ci immaginiamo della realtà.
Il problema di voler associare colori e frequenze è che il nostro occhio non funziona così, e ad esempio noi vediamo il rosa che non ha una frequenza, ma è la coesistenza di rosso e blu. Servirebbe una definizione più eye-friendly. Qualcosa tipo le frequenze presenti in uno spazio ristretto. Però diventa un po' troppo specifico.
Posto che sono d'accordo anch'io che bisogna mettersi d'accordo sul significato delle parole, la mia opinione a riguardo è che il linguaggio dovrebbe perlomeno provare a descrivere la realtà in maniera oggettiva, altrimenti si finisce per avere problemi di comunicazione. Una domanda interessante da porsi, per restare sul colore della giraffa, ad esempio, è: come la vedrebbe un daltonico? Se definiamo il colore in maniera oggettiva, vale a dire attraverso la lunghezza d'onda delle frequenze della luce, allora non importa se la giraffa la guardo io o la guarda un daltonico, avrà sempre lo stesso colore e possiamo parlarne senza ambiguità. Se invece il colore è definito in maniera soggettiva, e quindi attraverso la percezione che ognuno ne ha, io la vedo gialla, ma un daltonico può vederla verde. E in quel caso chi ha ragione? Come possiamo portare avanti una conversazione coerente e non ambigua io e un daltonico se entrambi definiamo il colore della giraffa in maniera diversa a seconda delle nostre diverse percezioni?
Il giallo, quantomeno, è identificato da una frequenza nello spettro luminoso, intermedia tra il rosso e il verde. Il viola, poverino, non ha una frequenza propria ma può essere solo rappresentato come sovrapposizione di due frequenze diverse (una rossa e una blu).
Un paio di libri che trattano questo tema sono: "Scientific Representation: Paradoxes of Perception" di van Fraassen, in particolare il capitolo 11: "Empiricist Structuralism" in cui (detto molto male) si propone di ritradurre le leggi scientifiche di un linguaggio realista, in uno empirista (che sono simili alle due opzioni presentate nel video).
Invece, riguardo ai problemi sulla percezione presentati all'inizio, sarebbe interessante confrontare con Kripke in "Naming and Necessity" o in "Locke Lectures".
Per contesto su entrambe le risorse consiglierei di leggere le entries della SEP (Stanford Enciclopedia of Philosophy) come quella sullo strutturalismo o su Kripke. In particolare, riguardo la prima fonte, inizierei prima con quella su Constructive Empiricism.
(ho ripostato questo commento un paio di volte perché con i link non me lo faceva caricare)
7:31 questo effetto è dato sia dalla nostra percezione bacata della realtà, sia presumo dal fatto che il campo elettromagnetico è un campo vettoriale, per cui vale il principio di sovrapposizione. Quindi se ho due fonti di luce a lunghezza d'onda diverse, la somma delle due radiazioni sarà una radiazione di lunghezza d'onda combinazione delle due. Devo vedere se è effettivamente così, ma non credo sia possibile distinguere tra una radiazione di frequenza x e due radiazioni di frequenza y e z tali che la somma abbia frequenza x. Da vicino la somma non avviene (o avviene poco) perché la sovrapposizione tra le onde elettromagnetiche è piccola, mentre da lontano è più grande (o qualcosa a proposito della risoluzione dell'occhio).
Questo spiegherebbe perché la giraffa è gialla e no a seconda della distanza, oltre alla questione dello schermo: la frequenza della lunghezza d'onda viene "mediata" dal nostro occhio (o qualsiasi strumento con la stessa risoluzione del nostro occhio) quindi il colore della giraffa (schermo) cambia in base alla distanza. Quindi non è realmente un problema di percezione. Però devo controllare se è effettivamente così. Se ci fermiamo qui, il colore è associato esclusivamente alla lunghezza d'onda e bona.
D'altra parte, se io sono in un ambiente con luce non bianca, o addirittura monocromatica, la mia percezione del colore sarà completamente diversa anche a parità di lunghezza d'onda percepita, perché il nostro cervello ricalibra le immagini che vediamo in base alla luce ambientale e in alcuni casi estremi non ce la fa e "sbaglia" il colore "percepito". Quindi il problema di "il colore è ciò che percepiamo o una quantità fisica misurabile" ritorna. Secondo me la risposta è "entrambi, dipende dal contesto".
Ciao Roberto, grazie di tutto.
Ti propongo una soluzione al tuo dubbio “sembra” oppure “è”.
A mio avviso il digitale è sempre “è” le cose naturali “sembrano” .
I pixel che formano il giallo fanno effettivamente vedere il giallo perché sono una somma, un’equivalenza precisa. Presi singolarmente hanno significanti diversi.
Mentre il metallo sembra freddo ma in realtà ha una temperatura “reale”.
Posso decidere che la realtà “creata” sia come la percepisco io, mentre nella realtà di natura devo accettare che le mie percezioni possano essere errate.
Ovviamente è solo una mia idea.
È un classico: quando si parla di colori tutta la scienza va a scatafascio!!!
Noi, tempo fa, abbiamo fatto un video sul colore blu, e ci siamo imbattuti nella storia di questa tribù che identifica i verdi e i blu in maniera diversa dalla nostra. La cosa è anche culturale quindi, non solo "ottica"!
"No agente, il semaforo non era rosso; sono daltonico!"
stupenda la capacità che hai di rimanere in uno stato di ragionamento per cercare di capir meglio la realtà. (min 5:30, 13:50)
Sei proprio un filosofo _come me_ , o meglio, _ora, sei in uno stato mentale simile al mio_
Bella riflessione. Credo sia il classico caso di termini che assumono significato diverso a seconda del contesto di utilizzo.
In un contesto scientifico, la temperatura indica l'energia cinetica media delle particelle di un corpo, così come il giallo una frequenza specifica delle onde elettromagnetiche, mentre nella vita di tutti i giorni questi termini si riferiscono alla percezione dei rispettivi fenomeni.
Mi torna in mente il tuo celeberrimo video sulla sfericità della terra: il termine sfera in un contesto matematico assume un significato ben preciso, mentre normalmente chiamiamo sferici gli oggetti che "sembrano" delle sfere. In questo senso, entrambi i significati del termine sono validi e utilizzabili senza creare contraddizioni, se si tiene però a mente il contesto in cui vengono utilizzati :)
tutto dipende dalla interpretazione dei nostri sensori, come l'albero che cade e se non c'è nessuno non fa rumore, il rumore sono onde che si propagano, è il fatto reale così è, poi se c'è un orecchio lo interpreta come rumore, o le luci dello spazio che a noi sembra nero perchè i nostri occhi non percepiscono qualle frequenze dello spettro luminoso
madonna, bellissimo video, però bisogna anche trovare un'intersoggettività e portarla avanti. Anche perchè tutto quello che percepiamo del mondo è una rielaborazione dei nostri sensi, è come se qualcuno ce lo stesse raccontando, in realtà è tutt'altro, quindi i casi "Giraffa gialla" potrebbero essere infiniti e le discordanze pure. Comunque mi sono davvero divertito, grazie per il video
GRAZIE🧡