Data la sfida che è stata lanciata sulle storie più pazzesche della biologia, in quanto biologo, non ho potuto tirarmi indietro. Non so se sarà una storia assurda come quella del fico ma la trovo estremamente affascinante. Parlo del batterio Wolbachia pipientis uno dei più particolari che io conosca. Questo piccolo essere viene ritrovato come simbionte di svariate specie di animali e in ognuna di queste può svolgere un ruolo diverso. Infatti può essere sia un mutualista che un parassita a seconda dell’ospite in cui si trova e anche se dovessi prelevarne uno da un ospite e passarlo ad un altro questo cambierebbe la sua attività anche se i due ospiti sono molto vicini evolutivamente parlando. Negli anni ‘50 negli USA si scopre che non tutte le popolazioni di zanzare (della stessa specie, se incrociate tra loro, non generassero prole fertile. Successivamente si scoprì che ciò era a causa proprio di Wolbachia, il quale in queste popolazioni agiva da parassita riproduttivo. Ovvero era in grado di hackerare il sistema di riproduzione delle zanzare stesse, impedendo il corretto funzionamento degli spermatozoi. Infatti se un maschio infetto si incrociava con una femmina non infetta, non si generava prole, MA se invece anche la femmina fosse stata infetta allora il suo batterio era in grado di far “rifunzionare” gli spermatozoi permettendo una fertilizzazione classica. A causa di ciò esso fa partire un processo denominato “speciazione da infezione” ovvero che le due popolazioni (infette e non infette) non sono più interfertili causando nel tempo una differente storia evolutiva formando sue nuove specie come se esse vivessero molto lontane tra loro. Wolbachia inoltre modifica per altri aspetti la composizione di alcune popolazioni. Infatti in alcune vespe di Trichogramma questo causa la partenogenesi e quindi si hanno solo popolazioni di femmine; tant’è che se dessimo un antibiotico queste tornerebbero a produrre maschi come se nulla fosse. Nelle coccinelle invece uccidono selettivamente i maschi i quali non arrivano a maturità. Insomma è un organismo malleabile, subdolo in grado di rendere lontane popolazioni vicinissime, di manipolare la composizione di intere popolazioni e anche i loro sessi (tramite un processo chiamato males feminization) e tra i più affascinanti che io conosca. Anche perché a causa della simbiosi con tali organismi esso sta perdendo sempre più geni (in un processo chiamato genome shrinkage) e quindi funzionalità e si sta fondendo sempre più coi suoi ospiti. Infatti diversi studiosi ritengono che questi stiamo formando un nuovo organo in tali organismi chiamato batterioma e che col tempo sarà indistinguibile da organi “propri” come il cervello o l’intestino. Probabilmente farà la fine dei mitocondri, i quali una volta vivi ora non lo sono più. Ed è forse questa la cosa che più mi affascina ovvero la capacità della vita di privarsi di tutto; dalla capacità di muoversi, a quella di riprodursi fino alla perdita più estrema: quella di non essere più viva. Tutto ciò affinché qualcosa di più grande di essa continui a vivere, ovvero il pacchetto genetico di Wolbachia, il quale continuerà a sopravvivergli milioni di anni dopo la sua “morte” (ma possiamo veramente definirla morte?).
Spero che il tuo commento Wolbachiano venga inglobato da Mercadini e diventi un batterioma nel suo canale RUclips, così che venga riprodotto milioni di volte
Sarebbe bello dopo la morte, in una luculenta sala d'attesa per la reincarnazione, avere Mercadini che spiega il senso della vita e dell'universo, raggiungendo la piena consapevolezza del tutto, per poi rinascere, dimenticarsi tutto e tornare a gustare solo degli assaggini di conoscenza, come questi video che ci regali❤️
A quel punto non potrei più accettare di rinascere dimenticando tutto , mi sembrerebbe una forma di masochismo estremo . Tanto l'infinito è un concetto sia astratto che reale , quindi sicuramente ci sarà dell'altro di interessante da "gustare" 😀
video interessantissimo! al corso di zoologia ero rimasto affascinato dal ciclo del Dicrocoelium: un verme piatto che vive normalmente nelle pecore o nelle vacche, dove si riproduce. Tramite intestino e feci vengono espulse le capsule fecondate del platelminta che finiscono nel terreno finché non vengono ingerite da una chiocciola. Nella chiocciola i miracidi (capsule) si schiudono e si arriva a uno stadio di cercaria (larva mobile), le quali escono dal mollusco avvolte in uno strato di muco, rimangono sul terreno all’interno di una specie di pellet fino a quando arriva una formichina che si mangia questi pellet di muco. Le cercarie nella formica (2°ospite intermedio) arriivano all'intestino, attraversano parete intestinale e vanno nell’emocele (''sangue'' degli insetti) dove circolano. In alcuni casi vanno a incistarsi nei gangli sottoesofagei: neuroni che controllano l’apparato masticatore delle mandibole. La larva incistata crea disturbi nervosi che fanno impazzire la formica e la fanno salire sull’apice degli steli d’erba attorno alle ore serali. Perché? A quell’ora arrivano i bovini che brucano l'erba, e si riprende il ciclo.
Perdonami Roberto, se ti dico che il modo in cui hai "risolto" il tuo improvviso colpo di tosse mi ha fatto letteralmente impazzire! XD La mia reazione varrebbe anche nel caso in cui fosse già stato premeditato all'interno del tuo canovaccio, hahah. Ma a parte questo, non da biologa ma comunque da studiosa della vita in altri suoi aspetti e perciò da essa affascinata, ti ringrazio per questo racconto, assolutamente brillante e attraente come sempre i tuoi sanno essere !! :)
Dopo millenni di evoluzione il fico ha elaborato questo stranissimo metodo di fecondazione. Ma la cosa piú assurda di tutte è che dopo millenni di evoluzione quell'insetto non c'ha ancora capito un fico secco
Ciao Roberto, video molto interessante (come sempre), grazie. Ti racconto perché la Blastophaga viene ascritta alla "vespe". Non è tanto una questione di traduzione dall'inglese, o meglio, la motivazione è la stessa nelle due lingue. Non esistendo un nome comune per i diversi livelli tassonomici, si tende a generalizzare estendendo l'epiteto delle specie più comuni (o gruppi di specie) anche ad altre specie meno comuni. In questo caso deriva dal fatto che la Blastophaga appartiene all'ordine degli Imenotteri (letteralmente "con ali membranose"), che include tra i rappresentanti più noti sia vespe che formiche. Peraltro appartiene al sottordine degli Apocriti (come vespe e formiche di nuovo), uno dei due sottordini degli imenotteri, quello in cui il torace è nettamente separato dall'addome (da un restringimento diciamo così). Ora, dovendo quindi generalizzare per usare un nome comune e associarla ad uno di questi due gruppi più noti (vespe e formiche), si preferisce indicarla come "vespa" in senso lato perché dotata di ali e quindi, se proprio da assimilare a qualcuno altro per estensione, viene automatico farlo alle vespe e non con le formiche (imenotteri non alati). Spero essere stato abbastanza chiaro, Grazie ancora per i contributi sempre interessanti. Antonio
Ho guardato un video per sbaglio...non riesco più a smettere. Sei eccezionale Mercatini , un vero artista della parola,tu crei scenografie e paesaggi , ogni video e' come vedere dieci film. Che bellissima scoperta!
Che video fantastico! Capitata casualmente sul canale trovo passione, ironia, risate ed incredibile competenza. Da umanista che non ha mai avuto feeling con le scienze direi che potresti essere il Boccaccio della riproduzione vegetale. Bene, Bravo, Bis!
Ciao Roberto! Ogni volta riesci a lasciarmi a bocca aperta col tuo modo di raccontare e spiegare le cose. Ho la fortuna di poter essere presente al tuo tempo ( che è anche il mio, cioè adesso ) per ammirarti e seguirti passo passo su RUclips e leggendo i tuoi libri. Immensa stima e gratitudine, grazie mille Roberto! Tempo fa acquistai MICROMONDI di Emanuele Biggi e venni a conoscenza della vespa smeraldo. Questo insetto inietta delle neurotossine che inibiscono il riflesso di fuga in altri insetti ( nello specifico Biggi parla di blatte ). Ci sono anche dei video su RUclips che mostrano come la vespa smeraldo, dopo aver iniettato queste neurotossine, afferra per le antenne la blatta e la trascina nel nido depositando dentro il suo corpo le proprie uova. Il corpo della blatta, ancora viva ma intrappolata nel nido dalla vespa, viene successivamente divorato dalle larve. Ma la cosa pazzesca è che lo divorano a partire dalle parti meno vitali ( evidentemente ) in modo da mantenerla viva fino all’ultimo boccone. Incredibile!
Fortunati quegli alunni che troveranno un professore che, come te, si entusiasma per quello che spiega, coinvolto emotivamente lui stesso nell'argomento trattato. Davvero complimenti per il tuo modo di divulgare argomenti di vario genere.
PROPONGO Carissimo Roberto, un tema altrettanto strano e ricco di spunti e di informazioni straordinarie. Il cuore. La sua forma, le sue molteplici funzioni e il perché ha assunto questo significato per gli uomini,.specie da Aristotele in poi. In particolare leggevo sulla sua forma, che é effettivamente quella di una doppia elica ritorta su se stessa e sulle sue funzioni relative al sistema nervoso.
Non molto tempo fa, ho letto un articolo dove si parlava, appunto del fico e sono rimasta veramente stupita. Ti ringrazio per la completezza del racconto ed informazioni in più con le quali ho arricchito il contenuto. Grande come sempre. Sto leggendo il tuo ultimo libro...senza parole.👍👍👍
Adoro questi video approfonditi sulla botanica! Mi è rimasto tanto impresso anche il video sulle mele, davvero affascinante! Complimenti per il lavoro di ricerca che fai, ed anche per la presentazione. Sono contenuti unici 😄
Gentilissimo, ha spiegato in maniera egregia e spiritosa questo meccanismo complicato e stupefacente,grazie. Io in tutto questo vedo un disegno ,un divertissement di un Ente superiore, per "caso" non si possono "creare" simili soluzioni per la riproduzione e dei piccoli insetti e degli ottimi frutti /fichi.Grazie ancora.
A livello biologico ho trovato molto interessante il concetto del prione: una molecola di natura proteica responsabile della sindrome di Creutzfeldt-Jakob (mucca pazza) e per la cui scoperta é stato vinto il nobel per la medicina nel '97
@@andrea7andrea7 ma poco interessante. Alla fine è una proteina "deforme" che deforma anche le altre, con il simpatico effetto collaterale di ucciderti. La cosa terribile è che potrebbe essere un'ottima arma biologica. Terribile, ma ancora non troppo interessante.
La storia del calcio, della bomba atomica, anche quella perfetta dell'errore, ah! i pirati, dimenticavo i pirati. Tutte storie meravigliose, ma credo di poter parlare per molti quando dico che abbiamo bisogno di una rubrica di botanica di Mercadini.
Lo hai raccontato in maniera sublime...pensa che avevo studiato questo fenomeno e non mi è stato chiaro per mesi...tu lo hai reso facile. Grazie mille!
Sarà la settima volta che vedo sto video. Ma non perché non capisco ma perché è il tuo migliore video, per contenuti per divertimento. Oltre che da sempre cerco di capire sta storia e finalmente tu me l'hai fatta entrare in testa. E chi se la scorsa più. Grande!!
Tra le storie interessanti mi viene in mente quella di un particolare tipo di fungo presente nella foresta del Borneo che, per riprodursi, rilascia delle spore. Queste vengono inalate dagli insetti, i quali letteralmente impazziscono, si muovono senza ragione e infine subiscono sul proprio corpo la riproduzione del fungo diventato essi stessi il fungo. Il ciclo poi continua
Volevo solo fare i complimenti per il tuo ultimo libro, sono arrivato a più della metà e lo trovo bellissimo e leggendolo mi viene in mente che i libri del trono di spade siano ispirati dalle vicende del il rinascimento italiano. complimenti anche per gli altri libri che custodisco gelosamente, però , permettimi, con quest'ultimo ti sei superato. grazie e un saluto dal salento.
Anni fa lessi un articolo su Le Scienze che spiegava la sessualità del fico ma avendolo letto con poca attenzione non ci capii molto. Adesso ho capito. Grazie Rob.
Oddio!...se uno che si droga ascolta questa storia pazzesca, smette immediatamente di drogarsi: è un vero sballo! Grazie Roberto: tu sai trovare storie incredibili e soprattutto le sai raccontare!
Come fa il mio fico a fare i fichi data l'assenza di caprifico? Eppure li fa!! Video tra i più esilaranti e coinvolgenti, grazie. Sai rendere qualsiasi argomento interessante.❤
Anch'io ricordo di aver letto più volte i vari passaggi quando preparavo un esame perché non mi entravano in testa, grazie a te ho fatto un bel ripasso. Inoltre, grazie al modo in cui lo hai raccontato, non me li scorderò più! Questo è uno degli esempi di coevoluzione più interessanti, in cui uno non può stare senza l'altro. Per far sopravvivere questa simbiosi e farla diventare vantaggiosa per entrambi, ognuno deve rinunciare a qualcosa: Ficus carica perde una parte della propria discendenza, quella dei caprifichi, per nutrire l'unico suo insetto impollinatore; l'insetto perde una parte della propria discendenza, quella delle femmine che finiscono nei fichi veri, per impollinare il Ficus e quindi permettere la riproduzione dell'unica pianta che le fornisce siti idonei per la riproduzione. C'è un altro caso, non altrettanto strano, ma che presenta molte analogie: pianta che sacrifica parte della propria discendenza e insetto che depone dentro l'ovario dei fiori (unico luogo idoneo per deporre) mi riferisco al caso della Yucca e delle falene del genere Tegeticula. La femmina della falena vola su un fiore di Yucca, prende un po' di polline e ci forma una pallina aiutandosi con alcune parti boccali modificate. Poi porta la palla di polline su un altro fiore di Yucca, lo posa e apre con l'ovopositore l'ovario del fiore per depositare alcune uova tra gli ovuli. Quindi riprende la palla di polline e la fa penetrare nell'ovario attraverso l'apertura da essa praticata, determinando così la fecondazione del fiore. Così facendo la falena provvede sia alla riproduzione della pianta che a quella della propria specie. Infatti le sue larve si nutrono soltanto degli ovuli fecondati (quelli destinati a diventare semi) e morirebbero se questi non fossero stati fecondati. Poiché il numero degli ovuli fecondati è molto superiore a quelli che serviranno come cibo per le larve, tanto la pianta quanto l'insetto trarranno vantaggio da questo processo. Si tratta anche in questo caso di un rapporto di interdipendenza reciproca assoluta.
Commento molto interessante, vedete che andare a scuola serve : ) Mi potresti però spiegare questa parte che non l'ho capita? _"Ficus carica perde una parte della propria discendenza, quella dei caprifichi, per nutrire l'unico suo insetto impollinatore;"_ Suppongo che "Ficus carica" sia il nome della pianta di fico (quella che lui chiama "fico vero" nel video), in che senso perde una parte della discendenza? Inoltre, mi pare che tutto il processo funzioni anche senza il "fico vero", che sembra tragga solo benefici dalla situazione e non contribuisca in nessun modo (correggimi se mi è sfuggito qualcosa).
Con Ficus carica non si intende solo il fico propriamente detto (chiamato da Roberto fico vero e che spesso è chiamato semplicemente fico), ma anche il caprifico che è una sua forma o varietà. I caprifichi sono Ficus carica che impollinano i fichi propriamente detti grazie ai fiori maschili posti vicino all'ostiolo, ma che non vengono impollinati a loro volta. Infatti tutti i fiori femminili del loro siconio non potranno mai essere fecondati, perché verranno divorati dalle larve di Blastophaga psenes, in questo senso perdono parte della propria discendenza. Il fico propriamente detto contribuisce eccome perché solo nel suo siconio si formeranno semi normali dai quali nasceranno fichi propriamente detti e caprifichi. Spero di non aver complicato le cose!
@@alfredpennyworth2641 No, ora ho capito tutto: solo il fico "vero" genera i semi da cui nasceranno entrambe le varietà di alberi, mi mancava questo pezzo della storia, ora il ciclo è completo. Grazie per la spiegazione.
è spontaneo pensare alle foglie di fico di adamo ed eva... mi piacerebbe capire il simbolismo. ma intanto, che meraviglia le tue spiegazioni roberto! 🙏
Già la storia è davvero straordinaria, se poi la si sa raccontare in modo così mirabolante (come un sempre generoso Prunus cerasifera) diventa difficile trovare altri esempi che reggano il confronto! L'elaborata dinamicaFFF di fecondazione nelle piante di fichi un po' la conoscevo, ma non in modo così dettagliato e chiaro. Davvero interessante, ed è un piacere ascoltarti. Se posso aggiungere una curiosità, nelle campagne, per favorire la fecondazione del fico "domestico" a volte si usa appendere, nel periodo opportuno, dei rami presi da un fico "selvatico" ( caprificazione) O se quest'ultimo cresce spontaneamente nei paraggi è comunque un elemento da considerare. (Ad esempio mi pare di ricordare che nelle piante coltivate per la produzione di fichi secchi sarebbe invece preferibile che la fecondazione non avvenisse in maniera troppo abbondante, per evitare, una volta disidratati, di mangiare un fico troppo asciutto, con meno polpa e più "pallini che crocchiano" sotto i denti. Un altro frutto per me curioso è l'Ananas (che per gli inglese sarebbe una pigna-mela) che forse in modo analogo al fico credo dovrebbe essere definito infruttescenza, e ha quella particolarità di svilupparsi pur in assenza della fecondazione (la partenocarpia). Facendo crescere e portando a maturazione un frutto senza semi, (come anche kaki e le banane che siamo abituati a mangiare) buoni per noi, ma forse un po' contronatura dal punto di vista di una pianta.
Bravissimo!!! A me lascia senza parole il comportamento di alcuni funghi, come i Cordyceps, di alcuni nematodi, per esempio gli Spinochordodes tellinii, oppure di alcuni amoebozoi pazzeschi, come Physarum polycephalum. Grazie come sempre!! Tommaso
Non posso fare altro che ringraziarti. E già che ci sono, complimenti, felicitazioni per la tua entrata nell'alta classifica della vendita di libri. Ciao
Ah le meraviglie della natura! Bravissimo Sig. Mercadini 👏👏👏 Ora mi aspetto un video sul comportamento riproduttivo del Cuculo (Cuculus canorus): le femmine depongono le uova nel nido di altre specie; l'uovo del cuculo assomiglia alle uova della specie parassitata; il pullus di cuculo, di solito, nasce prima dei suoi fratellastri e, ancora cieco, getta le uova legittime fuori dal nido con immane sforzo; i giovani cuculi maschi non apprendono il canto del padre adottivo, infatti il caratteristico "cucù", che grideranno al vento da adulti, è innato; le giovani femmine di cuculo, invece, lo memorizzano eccome e, una volta adulte, attirate da esso, parassiteranno i nidi della specie dalla quale sono state allevate.
Grande Roberto tutta la stima del mondo 🌍 ottima proprietà di linguaggio ed amore per la cultura se solo il 90 percento della popolazione fosse così non rischieremmo di distruggere il pianeta
Ciao Roberto, dal basso della mia sola e semplice e sola laurea magistrale in biologia evoluzionistica ti direi che potremmo definire generalmente vespa un qualsiasi appartenente al gruppo degli Imenotteri che presenta il restringimento post-torace detto "propodeum" (in inglese detto wasp-waist); in quanto carattere condiviso da tutti gli imenotteri vespiformi (api, formiche e vespe appunto). Esistono pochi gruppi di Imenotteri che non presentano il propodeum e sembrerebbe siano proprio il gruppo meno imparentato con gli altri.
Fantastico Roberto riesci sempre a superare te stesso!!! Dai commenti mi sembra di capire che diminuirà sensibilmente la vendita dei fichi.... Come rimedio suggerisco di ascoltare "Per nome" del compianto Lucio.
Conoscevo parzialmente questa cosa, sapevo solo che una vespa impollina e muore nel fico, niente di più. Ma è stato uno dei video più interessanti che io abbia mai visto. una ficata!
E' la prima volta che ti ascolto ,ho fermato il video al minuto 6.58 , la margherita è un campo di fiori , un condominio di ...., mi son bastati circa 7 minuti per capire che hai il dono dell'insegnamento, simpatico, coinvolgente, travolgente 😁, ho messo il mi piace e mi sono iscritto al canale , continuo nell'ascolto per scoprire il finale 😁. Buona giornata.
Non so se strana ma sicuramente altrettanto interessante è la vita di coppia della lucertola "Uta stansburiana". Due varianti di strategie riproduttive competono nelle femmine: r e K, poche uova con prole più grande fisicamente e resistente o più uova ma di esemplari più deboli? A seconda delle risorse a disposizione della popolazione una vince sull'altra fino a che la strategia di miniranza assume più valore e avanza di importanza, in un ciclo infinito. Ma la meraviglia accade tra le 3 strategie di corteggiamento dei maschi, ognuna superiore a un'altra e inferiore alla terza, per cui quando la variante Blu diventa dominante, ecco che la Gialla ha il sopravvento su essa, fino a non essere scalzata dall'Arancione, che a sua volta cederà il passo alla blu. Ancora una volta, in un ciclo infinito. Consiglio vivamente una breve ricerca sulla specie, io l'ho trovata assolutamente incredibile!
Molto interessante! Una stranezza della natura che mi viene in mente e` quella della "lumaca zombie". Ma con le sue doti narrative, lei potrebbe anche fare dei video fantastici anche sulla espressione genica...
Chiarissimo e simpaticissimo. La natura è meravigliosa, anche se ci fa incazzare (anche a me) per quanto è strana e complicata. Non ci resta che rassegnarsi al nostro essere limitati e continuare a meravigliarsi studiandola... CAZZO!!!!
Da agronomo è una goduria sentirti filosofeggiare su un argomento molto particolare come questo. Provando a rispondere al discorso del perchè "Wasp" probabilmente deriva dalle errate traduzioni della terminologia tecnico scientifica inglese che spesso riunisce sotto un'unica dicitura diverse cose (o specie in questo caso). Come nel più banale esempio del termine "bug" che indica un insetto in generale, allo stesso modo probabilmente "wasp" è utilizzato per indicare praticamente tutti gli imenotteri, specificando, nei casi più comuni, "l'abilità" dell'imenottero o magari la pianta a cui è associata, con un semplice attributo come "gall wasp" o "digger wasp" e tante altre. Diciamo che sono diciture inglesi "povere" che magari noi in italiano parlando normalmente tendiamo a specificare un pò di più. Per questo poi nella letteratura scientifica è consuetudine fare riferimento sempre ai nomi scientifici in latino.
Diverti molto quando spieghi le cose👏👏👏👏😂😂😂😂👍. Nell'orto che seguo da tanti anni ci sono due alberi di fico , non sapevo che su di essi ci sono queste storie complicate e misteriose🤔
Piccolo cortocircuito etimologico. Il nome "ostiolo" viene dal latino "ostiolum", diminutivo di "ostium": "ostium" è "porta", "ostiolum" è "porticina". E non abbiamo difficoltà a capire perché questo nome: è il minuscolo ingresso per il fico. Poi sappiamo anche che da "fico" deriva anche "fica", nel significato dell'organo sessuale femminile. Il cortocircuito nasce dal fatto che la "fica" in molti dialetti meridionali estremi, si chiama "sticchiu", che viene da " *osticulum", voce medievale che doveva esser diventata un nuovo diminutivo di "ostium", e che quindi significa anch'esso "porticina". Se aggiungiamo che Blastophaga psenes entra nell'ustiolo proprio a cercare gli organi sessuali femminili, il cortocircuito sembra completo, ma... Attenzione! Abbiamo detto che il cosiddetto "frutto" del caprifico è in realtà un'infiorescenza, fatta di minuscoli fiori. Sono l'unico che ha avuto un'infanzia in cui l'eufemismo per bambini per chiamare l'organo sessuale femminile era "fiorellino"?!
Quando ho letto il titolo di questo video, mi è subito venuto in mente il capitolo intitolato "Un giardino chiuso" del libro "Alla conquista del monte improbabile", di Richard Dawkins, che tratta questo argomento in dettaglio.
Data la sfida che è stata lanciata sulle storie più pazzesche della biologia, in quanto biologo, non ho potuto tirarmi indietro. Non so se sarà una storia assurda come quella del fico ma la trovo estremamente affascinante.
Parlo del batterio Wolbachia pipientis uno dei più particolari che io conosca. Questo piccolo essere viene ritrovato come simbionte di svariate specie di animali e in ognuna di queste può svolgere un ruolo diverso. Infatti può essere sia un mutualista che un parassita a seconda dell’ospite in cui si trova e anche se dovessi prelevarne uno da un ospite e passarlo ad un altro questo cambierebbe la sua attività anche se i due ospiti sono molto vicini evolutivamente parlando.
Negli anni ‘50 negli USA si scopre che non tutte le popolazioni di zanzare (della stessa specie, se incrociate tra loro, non generassero prole fertile. Successivamente si scoprì che ciò era a causa proprio di Wolbachia, il quale in queste popolazioni agiva da parassita riproduttivo. Ovvero era in grado di hackerare il sistema di riproduzione delle zanzare stesse, impedendo il corretto funzionamento degli spermatozoi. Infatti se un maschio infetto si incrociava con una femmina non infetta, non si generava prole, MA se invece anche la femmina fosse stata infetta allora il suo batterio era in grado di far “rifunzionare” gli spermatozoi permettendo una fertilizzazione classica.
A causa di ciò esso fa partire un processo denominato “speciazione da infezione” ovvero che le due popolazioni (infette e non infette) non sono più interfertili causando nel tempo una differente storia evolutiva formando sue nuove specie come se esse vivessero molto lontane tra loro.
Wolbachia inoltre modifica per altri aspetti la composizione di alcune popolazioni. Infatti in alcune vespe di Trichogramma questo causa la partenogenesi e quindi si hanno solo popolazioni di femmine; tant’è che se dessimo un antibiotico queste tornerebbero a produrre maschi come se nulla fosse. Nelle coccinelle invece uccidono selettivamente i maschi i quali non arrivano a maturità.
Insomma è un organismo malleabile, subdolo in grado di rendere lontane popolazioni vicinissime, di manipolare la composizione di intere popolazioni e anche i loro sessi (tramite un processo chiamato males feminization) e tra i più affascinanti che io conosca. Anche perché a causa della simbiosi con tali organismi esso sta perdendo sempre più geni (in un processo chiamato genome shrinkage) e quindi funzionalità e si sta fondendo sempre più coi suoi ospiti. Infatti diversi studiosi ritengono che questi stiamo formando un nuovo organo in tali organismi chiamato batterioma e che col tempo sarà indistinguibile da organi “propri” come il cervello o l’intestino.
Probabilmente farà la fine dei mitocondri, i quali una volta vivi ora non lo sono più. Ed è forse questa la cosa che più mi affascina ovvero la capacità della vita di privarsi di tutto; dalla capacità di muoversi, a quella di riprodursi fino alla perdita più estrema: quella di non essere più viva. Tutto ciò affinché qualcosa di più grande di essa continui a vivere, ovvero il pacchetto genetico di Wolbachia, il quale continuerà a sopravvivergli milioni di anni dopo la sua “morte” (ma possiamo veramente definirla morte?).
un commento che dovrebbe "continuare a vivere" in un video!
Spero che il tuo commento Wolbachiano venga inglobato da Mercadini e diventi un batterioma nel suo canale RUclips, così che venga riprodotto milioni di volte
Che storia!
Fighissimo
Ma questa è una delle cose più fighe che abbia mai letto in vita mia, quasi mi pento di aver lasciato biologia per fare lettere
Sarebbe bello dopo la morte, in una luculenta sala d'attesa per la reincarnazione, avere Mercadini che spiega il senso della vita e dell'universo, raggiungendo la piena consapevolezza del tutto, per poi rinascere, dimenticarsi tutto e tornare a gustare solo degli assaggini di conoscenza, come questi video che ci regali❤️
A quel punto non potrei più accettare di rinascere dimenticando tutto , mi sembrerebbe una forma di masochismo estremo . Tanto l'infinito è un concetto sia astratto che reale , quindi sicuramente ci sarà dell'altro di interessante da "gustare" 😀
che bella cosa che hai pensato!
video interessantissimo!
al corso di zoologia ero rimasto affascinato dal ciclo del Dicrocoelium:
un verme piatto che vive normalmente nelle pecore o nelle vacche, dove si riproduce. Tramite intestino e feci vengono espulse le capsule fecondate del platelminta che finiscono nel terreno finché non vengono ingerite da una chiocciola.
Nella chiocciola i miracidi (capsule) si schiudono e si arriva a uno stadio di cercaria (larva mobile), le quali escono dal mollusco avvolte in uno strato di muco, rimangono sul terreno all’interno di una specie di pellet fino a quando arriva una formichina che si mangia questi pellet di muco.
Le cercarie nella formica (2°ospite intermedio) arriivano all'intestino, attraversano parete intestinale e vanno nell’emocele (''sangue'' degli insetti) dove circolano. In alcuni casi vanno a incistarsi nei gangli sottoesofagei: neuroni che controllano l’apparato masticatore delle mandibole. La larva incistata crea disturbi nervosi che fanno impazzire la formica e la fanno salire sull’apice degli steli d’erba attorno alle ore serali. Perché?
A quell’ora arrivano i bovini che brucano l'erba, e si riprende il ciclo.
No way!
wow
Che trip!
Highlights del video da vedere senza contesto:
12:45
14:20
14:53
il meme intero parte a 12:40
Ahahahahahh che meraviglia!
Ahahahah
Genio!🤣🤣🤣🤣
@@enricomadrigal9168 HAUHUAHUAHUAHUAHUAHUA
12:45 momento più incredibile della storia del canale ahahahahah
Comunque grande Roberto, video FICHISSIMO.
Ahahahah l'ho guardato 3 volte per capire se fosse un colpo di tosse naturale o scenico
Se qualcuno ci fa un meme diventa virale
La tua risposta mi fa piangere. No, mentirei. RIDO 🥲
Sapevo come avveniva la fecondazione del fico ma, sentirlo raccontare così bene, lo fa diventare quasi poetico
Perdonami Roberto, se ti dico che il modo in cui hai "risolto" il tuo improvviso colpo di tosse mi ha fatto letteralmente impazzire! XD
La mia reazione varrebbe anche nel caso in cui fosse già stato premeditato all'interno del tuo canovaccio, hahah.
Ma a parte questo, non da biologa ma comunque da studiosa della vita in altri suoi aspetti e perciò da essa affascinata, ti ringrazio per questo racconto, assolutamente brillante e attraente come sempre i tuoi sanno essere !! :)
Dopo millenni di evoluzione il fico ha elaborato questo stranissimo metodo di fecondazione.
Ma la cosa piú assurda di tutte è che dopo millenni di evoluzione quell'insetto non c'ha ancora capito un fico secco
🤣🤣🤣👏👏👏
Speriamo che continua a non capirci un fico secco altrimenti come faccio io l'estate a fare i miei fichi secchi? 😁
Nella lingua di questi sfortunati moscerini, si usa il detto "prendere fichi per caprifichi".
No, ma tutto è dovuto al fatto che nessuno di loro è mai potuto tornare indietro a raccontarlo 😅🤷♂️
Ciao Roberto, video molto interessante (come sempre), grazie. Ti racconto perché la Blastophaga viene ascritta alla "vespe". Non è tanto una questione di traduzione dall'inglese, o meglio, la motivazione è la stessa nelle due lingue. Non esistendo un nome comune per i diversi livelli tassonomici, si tende a generalizzare estendendo l'epiteto delle specie più comuni (o gruppi di specie) anche ad altre specie meno comuni. In questo caso deriva dal fatto che la Blastophaga appartiene all'ordine degli Imenotteri (letteralmente "con ali membranose"), che include tra i rappresentanti più noti sia vespe che formiche. Peraltro appartiene al sottordine degli Apocriti (come vespe e formiche di nuovo), uno dei due sottordini degli imenotteri, quello in cui il torace è nettamente separato dall'addome (da un restringimento diciamo così). Ora, dovendo quindi generalizzare per usare un nome comune e associarla ad uno di questi due gruppi più noti (vespe e formiche), si preferisce indicarla come "vespa" in senso lato perché dotata di ali e quindi, se proprio da assimilare a qualcuno altro per estensione, viene automatico farlo alle vespe e non con le formiche (imenotteri non alati). Spero essere stato abbastanza chiaro, Grazie ancora per i contributi sempre interessanti. Antonio
Ho guardato un video per sbaglio...non riesco più a smettere. Sei eccezionale Mercatini , un vero artista della parola,tu crei scenografie e paesaggi , ogni video e' come vedere dieci film. Che bellissima scoperta!
Questo video era un capolavoro già prima di questa parte --> 12:40
dopo che finisco di vederla in loop per altre 15 volte continuerò a vedere il video
Che video fantastico! Capitata casualmente sul canale trovo passione, ironia, risate ed incredibile competenza. Da umanista che non ha mai avuto feeling con le scienze direi che potresti essere il Boccaccio della riproduzione vegetale. Bene, Bravo, Bis!
Il fe fe fe è già leggenda sappilo
Nuova suoneria per i messaggi, per forza
Minuto?
@@Merivo1
Guarda tutto il video che è interessante, e lo scopri da te. Come sto facendo io. 👍🏻🙂❤🇮🇹
@@luigiscagliarinicerroni9813 sottoscrivo.
Ciao Roberto! Ogni volta riesci a lasciarmi a bocca aperta col tuo modo di raccontare e spiegare le cose. Ho la fortuna di poter essere presente al tuo tempo ( che è anche il mio, cioè adesso ) per ammirarti e seguirti passo passo su RUclips e leggendo i tuoi libri. Immensa stima e gratitudine, grazie mille Roberto!
Tempo fa acquistai MICROMONDI di Emanuele Biggi e venni a conoscenza della vespa smeraldo. Questo insetto inietta delle neurotossine che inibiscono il riflesso di fuga in altri insetti ( nello specifico Biggi parla di blatte ). Ci sono anche dei video su RUclips che mostrano come la vespa smeraldo, dopo aver iniettato queste neurotossine, afferra per le antenne la blatta e la trascina nel nido depositando dentro il suo corpo le proprie uova. Il corpo della blatta, ancora viva ma intrappolata nel nido dalla vespa, viene successivamente divorato dalle larve. Ma la cosa pazzesca è che lo divorano a partire dalle parti meno vitali ( evidentemente ) in modo da mantenerla viva fino all’ultimo boccone. Incredibile!
Gli icneumonidi di Darwin
Fortunati quegli alunni che troveranno un professore che, come te, si entusiasma per quello che spiega, coinvolto emotivamente lui stesso nell'argomento trattato.
Davvero complimenti per il tuo modo di divulgare argomenti di vario genere.
L'improvvisazione sul colpo di tosse è un autentico tocco di classe 😂
PROPONGO Carissimo Roberto, un tema altrettanto strano e ricco di spunti e di informazioni straordinarie. Il cuore. La sua forma, le sue molteplici funzioni e il perché ha assunto questo significato per gli uomini,.specie da Aristotele in poi.
In particolare leggevo sulla sua forma, che é effettivamente quella di una doppia elica ritorta su se stessa e sulle sue funzioni relative al sistema nervoso.
Molto interessante! Puoi linkarmi qualche articolo da leggere a proposito?
@@RobertoMercadini certo, a dire il vero lo stavo cercando anche io. Devo ritrovare un articolo che mi aveva letteralmente innamorato.
Uno dei Documentari più belli, Roberto! Mi hai fatto vedere le immagini di ciò che ci hai raccontato. Complimenti di vero cuore.
Non molto tempo fa, ho letto un articolo dove si parlava, appunto del fico e sono rimasta veramente stupita. Ti ringrazio per la completezza del racconto ed informazioni in più con le quali ho arricchito il contenuto. Grande come sempre. Sto leggendo il tuo ultimo libro...senza parole.👍👍👍
questo video è semplicemente un opera d'arte. grazie di esistere M
ercadini
Una lezione di botanica allucinante raccontata in modo avvincente.
Grazie mille.
Caro saluto dalla Francia.
😀🇮🇹🇲🇫
Adoro questi video approfonditi sulla botanica!
Mi è rimasto tanto impresso anche il video sulle mele, davvero affascinante!
Complimenti per il lavoro di ricerca che fai, ed anche per la presentazione. Sono contenuti unici 😄
Gentilissimo, ha spiegato in maniera egregia e spiritosa questo meccanismo complicato e stupefacente,grazie. Io in tutto questo vedo un disegno ,un divertissement di un Ente superiore, per "caso" non si possono "creare" simili soluzioni per la riproduzione e dei piccoli insetti e degli ottimi frutti /fichi.Grazie ancora.
Ho appena acquistato il tuo libro L'ingegno e le tenebre, lo sto leggendo, è appassionante a dir poco !
Bravo !
caro Roberto, è la descrizione migliore del percorso spirituale che abbia mai sentito!
grazie
Uno dei video più belli di sempre!!!
Hai fatto dei paragoni tanto esplicativi quanto esilaranti.
Che dote!!!
E grazie 🙏
Possiamo dire che questo video è... FiCHIssimo!!!!
Uno dei tuoi video più belli. Un vero viaggio di scoperta incredibile sintetizzata in meno di 25 minuti.
A livello biologico ho trovato molto interessante il concetto del prione: una molecola di natura proteica responsabile della sindrome di Creutzfeldt-Jakob (mucca pazza) e per la cui scoperta é stato vinto il nobel per la medicina nel '97
Ok ma che c'entra?
@@bzimage75 quando lessi per la prima volta rimasi molto affascinato. A livello biologico è una cosa unica
@@andrea7andrea7 ma poco interessante. Alla fine è una proteina "deforme" che deforma anche le altre, con il simpatico effetto collaterale di ucciderti. La cosa terribile è che potrebbe essere un'ottima arma biologica.
Terribile, ma ancora non troppo interessante.
@@ishmadrad Secondo me dipende come la si racconta
La storia del calcio, della bomba atomica, anche quella perfetta dell'errore, ah! i pirati, dimenticavo i pirati. Tutte storie meravigliose, ma credo di poter parlare per molti quando dico che abbiamo bisogno di una rubrica di botanica di Mercadini.
Lo hai raccontato in maniera sublime...pensa che avevo studiato questo fenomeno e non mi è stato chiaro per mesi...tu lo hai reso facile. Grazie mille!
Sarà la settima volta che vedo sto video. Ma non perché non capisco ma perché è il tuo migliore video, per contenuti per divertimento. Oltre che da sempre cerco di capire sta storia e finalmente tu me l'hai fatta entrare in testa. E chi se la scorsa più. Grande!!
Tra le storie interessanti mi viene in mente quella di un particolare tipo di fungo presente nella foresta del Borneo che, per riprodursi, rilascia delle spore. Queste vengono inalate dagli insetti, i quali letteralmente impazziscono, si muovono senza ragione e infine subiscono sul proprio corpo la riproduzione del fungo diventato essi stessi il fungo. Il ciclo poi continua
Si chiama alien
Volevo solo fare i complimenti per il tuo ultimo libro, sono arrivato a più della metà e lo trovo bellissimo e leggendolo mi viene in mente che i libri del trono di spade siano ispirati dalle vicende del il rinascimento italiano. complimenti anche per gli altri libri che custodisco gelosamente, però , permettimi, con quest'ultimo ti sei superato. grazie e un saluto dal salento.
Meraviglioso! Un'altra storia della natura completamente assurda è senz'altro il ciclo vitale dell'anguilla.
"L'anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l'arsura e la desolazione"
Anni fa lessi un articolo su Le Scienze che spiegava la sessualità del fico ma avendolo letto con poca attenzione non ci capii molto.
Adesso ho capito. Grazie Rob.
.
Ho ascoltato con una gioia...che non si può dire di questi tempi..... grazie grande💓
Forse uno dei video più belli di sempre. Che meraviglia Roberto!
Oddio!...se uno che si droga ascolta questa storia pazzesca, smette immediatamente di drogarsi: è un vero sballo!
Grazie Roberto: tu sai trovare storie incredibili e soprattutto le sai raccontare!
Grande, non vedo l'ora di leggere il tuo libro
Come fare spettacolo (e che spettacolo!) raccontando la scienza. Grande Roberto!
Ogni video di Mercadini è sempre un esperienza 😁Che video FICO!
Che storia incredibile, ma soprattutto come la racconti. Penso che potresti rendere interessante qualsiasi cosa!
Come fa il mio fico a fare i fichi data l'assenza di caprifico? Eppure li fa!! Video tra i più esilaranti e coinvolgenti, grazie. Sai rendere qualsiasi argomento interessante.❤
Anch'io ricordo di aver letto più volte i vari passaggi quando preparavo un esame perché non mi entravano in testa, grazie a te ho fatto un bel ripasso. Inoltre, grazie al modo in cui lo hai raccontato, non me li scorderò più!
Questo è uno degli esempi di coevoluzione più interessanti, in cui uno non può stare senza l'altro. Per far sopravvivere questa simbiosi e farla diventare vantaggiosa per entrambi, ognuno deve rinunciare a qualcosa: Ficus carica perde una parte della propria discendenza, quella dei caprifichi, per nutrire l'unico suo insetto impollinatore; l'insetto perde una parte della propria discendenza, quella delle femmine che finiscono nei fichi veri, per impollinare il Ficus e quindi permettere la riproduzione dell'unica pianta che le fornisce siti idonei per la riproduzione.
C'è un altro caso, non altrettanto strano, ma che presenta molte analogie: pianta che sacrifica parte della propria discendenza e insetto che depone dentro l'ovario dei fiori (unico luogo idoneo per deporre) mi riferisco al caso della Yucca e delle falene del genere Tegeticula. La femmina della falena vola su un fiore di Yucca, prende un po' di polline e ci forma una pallina aiutandosi con alcune parti boccali modificate. Poi porta la palla di polline su un altro fiore di Yucca, lo posa e apre con l'ovopositore l'ovario del fiore per depositare alcune uova tra gli ovuli. Quindi riprende la palla di polline e la fa penetrare nell'ovario attraverso l'apertura da essa praticata, determinando così la fecondazione del fiore. Così facendo la falena provvede sia alla riproduzione della pianta che a quella della propria specie. Infatti le sue larve si nutrono soltanto degli ovuli fecondati (quelli destinati a diventare semi) e morirebbero se questi non fossero stati fecondati. Poiché il numero degli ovuli fecondati è molto superiore a quelli che serviranno come cibo per le larve, tanto la pianta quanto l'insetto trarranno vantaggio da questo processo. Si tratta anche in questo caso di un rapporto di interdipendenza reciproca assoluta.
Commento molto interessante, vedete che andare a scuola serve : )
Mi potresti però spiegare questa parte che non l'ho capita? _"Ficus carica perde una parte della propria discendenza, quella dei caprifichi, per nutrire l'unico suo insetto impollinatore;"_
Suppongo che "Ficus carica" sia il nome della pianta di fico (quella che lui chiama "fico vero" nel video), in che senso perde una parte della discendenza?
Inoltre, mi pare che tutto il processo funzioni anche senza il "fico vero", che sembra tragga solo benefici dalla situazione e non contribuisca in nessun modo (correggimi se mi è sfuggito qualcosa).
Con Ficus carica non si intende solo il fico propriamente detto (chiamato da Roberto fico vero e che spesso è chiamato semplicemente fico), ma anche il caprifico che è una sua forma o varietà. I caprifichi sono Ficus carica che impollinano i fichi propriamente detti grazie ai fiori maschili posti vicino all'ostiolo, ma che non vengono impollinati a loro volta. Infatti tutti i fiori femminili del loro siconio non potranno mai essere fecondati, perché verranno divorati dalle larve di Blastophaga psenes, in questo senso perdono parte della propria discendenza. Il fico propriamente detto contribuisce eccome perché solo nel suo siconio si formeranno semi normali dai quali nasceranno fichi propriamente detti e caprifichi. Spero di non aver complicato le cose!
@@alfredpennyworth2641 No, ora ho capito tutto: solo il fico "vero" genera i semi da cui nasceranno entrambe le varietà di alberi, mi mancava questo pezzo della storia, ora il ciclo è completo.
Grazie per la spiegazione.
Ora sono come un fico fecondo dell’immensa conoscenza e sapienza di Mercadini.
è spontaneo pensare alle foglie di fico di adamo ed eva... mi piacerebbe capire il simbolismo. ma intanto, che meraviglia le tue spiegazioni roberto! 🙏
Molto bello il video! Il ciclo riproduttivo delle meduse è un'altra bella storia interessante da raccontare
Già la storia è davvero straordinaria, se poi la si sa raccontare in modo così mirabolante (come un sempre generoso Prunus cerasifera) diventa difficile trovare altri esempi che reggano il confronto!
L'elaborata dinamicaFFF di fecondazione nelle piante di fichi un po' la conoscevo, ma non in modo così dettagliato e chiaro. Davvero interessante, ed è un piacere ascoltarti.
Se posso aggiungere una curiosità, nelle campagne, per favorire la fecondazione del fico "domestico" a volte si usa appendere, nel periodo opportuno, dei rami presi da un fico "selvatico" ( caprificazione) O se quest'ultimo cresce spontaneamente nei paraggi è comunque un elemento da considerare. (Ad esempio mi pare di ricordare che nelle piante coltivate per la produzione di fichi secchi sarebbe invece preferibile che la fecondazione non avvenisse in maniera troppo abbondante, per evitare, una volta disidratati, di mangiare un fico troppo asciutto, con meno polpa e più "pallini che crocchiano" sotto i denti.
Un altro frutto per me curioso è l'Ananas (che per gli inglese sarebbe una pigna-mela) che forse in modo analogo al fico credo dovrebbe essere definito infruttescenza, e ha quella particolarità di svilupparsi pur in assenza della fecondazione (la partenocarpia). Facendo crescere e portando a maturazione un frutto senza semi, (come anche kaki e le banane che siamo abituati a mangiare) buoni per noi, ma forse un po' contronatura dal punto di vista di una pianta.
Storia fantastica, raccontata da un fantastico narratore!! Bravo Roberto!!
Fatti non fummo per viver come bruti, grazie come sempre Roberto.
Solo tu potevi spiegare una cosa così complessa in un modo così interessante
Grazie!! ❤️
Bravissimo!!! A me lascia senza parole il comportamento di alcuni funghi, come i Cordyceps, di alcuni nematodi, per esempio gli Spinochordodes tellinii, oppure di alcuni amoebozoi pazzeschi, come Physarum polycephalum. Grazie come sempre!! Tommaso
Sei un grande👍 è sempre bello ascoltarti...grazie🙋
Un argomento complesso lo ai fatto diventare semplice bravo. E la prima volta che sento una cosa del genere.
incredibile eeeee! spero di vederti a Roma a giugno e soprattutto ascoltarti "live"
Che bel ritorno alle origini!
Sono questi i video che mi hanno fatto innamorare del canale e dell'artista
Non posso fare altro che ringraziarti. E già che ci sono, complimenti, felicitazioni per la tua entrata nell'alta classifica della vendita di libri. Ciao
...ma sai che mi sento fortunato ad averTi scoperto e poterTi ascoltare ... prezioso cantastorie giullare in cerca di illuminazione ...
Ah le meraviglie della natura! Bravissimo Sig. Mercadini 👏👏👏
Ora mi aspetto un video sul comportamento riproduttivo del Cuculo (Cuculus canorus): le femmine depongono le uova nel nido di altre specie; l'uovo del cuculo assomiglia alle uova della specie parassitata; il pullus di cuculo, di solito, nasce prima dei suoi fratellastri e, ancora cieco, getta le uova legittime fuori dal nido con immane sforzo; i giovani cuculi maschi non apprendono il canto del padre adottivo, infatti il caratteristico "cucù", che grideranno al vento da adulti, è innato; le giovani femmine di cuculo, invece, lo memorizzano eccome e, una volta adulte, attirate da esso, parassiteranno i nidi della specie dalla quale sono state allevate.
Discorso molto fico, grande Roberto
Che spettacolo, grazie.
Grande Roberto tutta la stima del mondo 🌍 ottima proprietà di linguaggio ed amore per la cultura se solo il 90 percento della popolazione fosse così non rischieremmo di distruggere il pianeta
Penso che tu sia nato dal fico;
Infatti sei magnifico nelle tuespiegazioni
Racconto stupendo Rob, complimenti❤️
La follia del fico non è da meno della follia della mela....l' affascinazione dei tuoi racconti è sempre a livelli stratosferici ...grande Merca.
...e anche questo weekend ho qualche curiosità da raccontare agli amici per darmi un tono...
Non sono sicuro di poter reggere il confronto ma l'isopode mangialingua è davvero assurdo.
Grandissimo video come sempre, grazie mille 😘
Che lezione fantastica...grazie 🥰
Ciao Roberto, dal basso della mia sola e semplice e sola laurea magistrale in biologia evoluzionistica ti direi che potremmo definire generalmente vespa un qualsiasi appartenente al gruppo degli Imenotteri che presenta il restringimento post-torace detto "propodeum" (in inglese detto wasp-waist); in quanto carattere condiviso da tutti gli imenotteri vespiformi (api, formiche e vespe appunto). Esistono pochi gruppi di Imenotteri che non presentano il propodeum e sembrerebbe siano proprio il gruppo meno imparentato con gli altri.
Grazie,incredibile spiegazione.
Fantastico Roberto riesci sempre a superare te stesso!!!
Dai commenti mi sembra di capire che diminuirà sensibilmente la vendita dei fichi....
Come rimedio suggerisco di ascoltare "Per nome" del compianto Lucio.
I migliori 22 minuti e 25 secondi della mia vita
Conoscevo parzialmente questa cosa, sapevo solo che una vespa impollina e muore nel fico, niente di più.
Ma è stato uno dei video più interessanti che io abbia mai visto. una ficata!
Secondo il mio modesto parere sei il genio pazzo, piu simpatico del mondo.
Immenso, come sempre.
Sempre uno tra i più geniali narratori del nostro tempo
Grazie per aver condiviso
Bellissimo lavoro
🤗👍
Sei unico, grandissimo Roberto ❤️❤️
E' la prima volta che ti ascolto ,ho fermato il video al minuto 6.58 , la margherita è un campo di fiori , un condominio di ...., mi son bastati circa 7 minuti per capire che hai il dono dell'insegnamento, simpatico, coinvolgente, travolgente 😁, ho messo il mi piace e mi sono iscritto al canale , continuo nell'ascolto per scoprire il finale 😁. Buona giornata.
Non so se strana ma sicuramente altrettanto interessante è la vita di coppia della lucertola "Uta stansburiana".
Due varianti di strategie riproduttive competono nelle femmine: r e K, poche uova con prole più grande fisicamente e resistente o più uova ma di esemplari più deboli? A seconda delle risorse a disposizione della popolazione una vince sull'altra fino a che la strategia di miniranza assume più valore e avanza di importanza, in un ciclo infinito.
Ma la meraviglia accade tra le 3 strategie di corteggiamento dei maschi, ognuna superiore a un'altra e inferiore alla terza, per cui quando la variante Blu diventa dominante, ecco che la Gialla ha il sopravvento su essa, fino a non essere scalzata dall'Arancione, che a sua volta cederà il passo alla blu. Ancora una volta, in un ciclo infinito.
Consiglio vivamente una breve ricerca sulla specie, io l'ho trovata assolutamente incredibile!
Questa merita un video
@@davidefrate9394 ne ho visto uno in TV ma non ricordo il canale. Lo ricordo vagamente. MA di sicuro raccontato da Mercadini sarebbe un OPERA
Molto interessante! Una stranezza della natura che mi viene in mente e` quella della "lumaca zombie". Ma con le sue doti narrative, lei potrebbe anche fare dei video fantastici anche sulla espressione genica...
Ascoltarti è un privilegio unico.
Chiarissimo e simpaticissimo. La natura è meravigliosa, anche se ci fa incazzare (anche a me) per quanto è strana e complicata. Non ci resta che rassegnarsi al nostro essere limitati e continuare a meravigliarsi studiandola... CAZZO!!!!
Grazie, video eccezionale ❤️
Una meraviglia questo viaggio nella fico
Da agronomo è una goduria sentirti filosofeggiare su un argomento molto particolare come questo. Provando a rispondere al discorso del perchè "Wasp" probabilmente deriva dalle errate traduzioni della terminologia tecnico scientifica inglese che spesso riunisce sotto un'unica dicitura diverse cose (o specie in questo caso). Come nel più banale esempio del termine "bug" che indica un insetto in generale, allo stesso modo probabilmente "wasp" è utilizzato per indicare praticamente tutti gli imenotteri, specificando, nei casi più comuni, "l'abilità" dell'imenottero o magari la pianta a cui è associata, con un semplice attributo come "gall wasp" o "digger wasp" e tante altre. Diciamo che sono diciture inglesi "povere" che magari noi in italiano parlando normalmente tendiamo a specificare un pò di più. Per questo poi nella letteratura scientifica è consuetudine fare riferimento sempre ai nomi scientifici in latino.
Quando sei stato a Bergamo dopo il tuo spettacolo ti ho chiesto se potessi raccontare esattamente questa storia....ti ringrazio 🥳🤟🏼
Diverti molto quando spieghi le cose👏👏👏👏😂😂😂😂👍.
Nell'orto che seguo da tanti anni ci sono due alberi di fico , non sapevo che su di essi ci sono queste storie complicate e misteriose🤔
Che viaggio roberto grazie
12:36 sono scoppiato a ridere, sei unico!
Bellissimo Roberto, non posso dire altro che grazie
comunque grande davvero sei davvero simpatico e spieghi le cose comprensibilmente e bene, e questa cosa è davvero interessante
Piccolo cortocircuito etimologico.
Il nome "ostiolo" viene dal latino "ostiolum", diminutivo di "ostium": "ostium" è "porta", "ostiolum" è "porticina". E non abbiamo difficoltà a capire perché questo nome: è il minuscolo ingresso per il fico.
Poi sappiamo anche che da "fico" deriva anche "fica", nel significato dell'organo sessuale femminile.
Il cortocircuito nasce dal fatto che la "fica" in molti dialetti meridionali estremi, si chiama "sticchiu", che viene da " *osticulum", voce medievale che doveva esser diventata un nuovo diminutivo di "ostium", e che quindi significa anch'esso "porticina".
Se aggiungiamo che Blastophaga psenes entra nell'ustiolo proprio a cercare gli organi sessuali femminili, il cortocircuito sembra completo, ma...
Attenzione! Abbiamo detto che il cosiddetto "frutto" del caprifico è in realtà un'infiorescenza, fatta di minuscoli fiori. Sono l'unico che ha avuto un'infanzia in cui l'eufemismo per bambini per chiamare l'organo sessuale femminile era "fiorellino"?!
Che viaggio mentale che mi hai fatto fare! Bella spiegazione
Ahahahhah il bello che "sticchiu" al nord non significa niente! 😂🤦🏻♂️😅
E da aggiungere che i fichi (frutto) in sicilia vengono chiamati “fica”
Vende a tutti la stessa rosa
20 minuti su come il fico arriva a produrre gli acheni ed è incredibile.
Veramente FICO questo video!
Quando ho letto il titolo di questo video, mi è subito venuto in mente il capitolo intitolato "Un giardino chiuso" del libro "Alla conquista del monte improbabile", di Richard Dawkins, che tratta questo argomento in dettaglio.
Illuminante. Grazie
Bellissimo video !
Io fatto strambi di questo tipo ne ho sentiti un po' nel podcast di scientificast.
Come le meduse immortali e molti altri
spettacolare.. sto applaudendo da solo, mi sento un poco stupido ma non posso farne a meno.
Meravigliosa scoperta!