Ecco alcune altre informazioni. È nota come "Lovelace" perché aveva sposato il conte di Lovelace, e quindi era diventata contessa di Lovelace. Da nubile si chiamava "Byron", dal padre che non ha mai conosciuto ma che la ha riconosciuta alla nascita. Il nome "Ada" è stato dato in suo onore a un linguaggio di programmazione. Sia la contessa che il linguaggio si pronunciano "eida".
Sempre affascinanti i tuoi approfondimenti, il tuo modo di raccontare la storia come "una storia", e bellissima questa di storia sulle origini del mio stramaledetto mestiere. 😊 Grande Rob.
@@giovannisardisco4541 quale correttore? Per fortuna RUclips non ha nessun correttore automatico. Però ha il comando "Modifica", con cui è possibile e opportuno correggere i propri errori.
Amo il fatto che ogni tuo video è caratterizzato da semplicità, senza fronzoli e abbellimenti tecnologici. Ogni racconto così rimane vero, crudo, genuino: una chiaccerata immersiva. Personalmente è davvero piacevole ritrovare nei tuoi video sempre lo stesso stampo, senza perdere mai di originalità dati gli argomenti trattati.
Un'altra donna che è stata un personaggio di spicco nell'ambito dell'informatica è Grace Hopper: una delle prime programmatrici che si è occupata di codificare algoritmi per il computer Harvard Mark II ed anche colei che firmò il rapporto dove si testimoniava il primo "debugging" della storia. La curiosa parola che esprime l'atto di risolvere un problema inerente ad un codice è legata al fatto che il computer dell'università di Harvard aveva smesso di funzionare correttamente poiché una falena (in inglese "bug") era rimasta intrappolata nei circuiti creando dei cortocircuiti ("de-bug" proprio perché si esprime l'atto di rimuovere l'insetto responsabile del problema).
È Affascinante come usiamo sempre e solo analogie con strumenti e tecniche contemporanei. Il cervello visto come computer, il computer visto come mulino, o come cervello. La memoria vista come biblioteca, come stanza, come hard disk…
Piccola curiosità: la prima macchina analitica venne poi costruita nel 2002, basandosi fedelmente sui disegni originali di Babbage, dimostrando così che il progetto era teoricamente funzionante
Piccola correzione onde evitare disguidi: la prima macchina analitica è in genere chiamata macchina differenziale, ed è molto più limitata (e più piccola) rispetto alla macchina analitica questo perchè anche il suo ruolo era limitato ovvero creare tabelle di valori specie per la navigazione, nello specifico: utilizza solamente il metodo delle diffferenze finite, non accetta input in forma di schede forate ma andava inserito manualmente ruotando gli ingranaggi (di positivo c'è che dalla impostazione iniziale poteva poi compilare una tabella intera, non era in grado di salvare alcuni valori ottenuti in memoria, e l'output era dato come foglio stampato.
Queste storie meravigliose mi ricordano il film "Il diritto di contare" in cui si parla di tre grandi donne afro-americane che hanno dato importanti contributi alla NASA
17:38 io sono sinceramente molto scettico su questo. La storia può essere tutta vera, ma se uno mi dice che una sola persona è in grado di scrivere un codice che occupa lo spazio di circa 1,6-7 metri di fogli, no, non ci credo. Perché è tantissimo. E' semplicemente inverosimile. Irrealistico. Quelle sono migliaia, forse decine di migliaia di pagine. Avete idea di cosa voglia dire (per esempio) 10mila pagine?? Contatele. Una ad una. Uno, due, tre, quattro... e arrivate a 10mila. Se ci proverete capirete che è troppo inverosimile. E comunque, ad essere obbiettivi (e quì mi tocca far la parte del guastafeste a Roberto ahah), la storia di due donne molto brave in informatica non dimostra che l'informatica è donna. Potrebbero semplicemente essere due eccezioni. Ma pur ammettendo che non siano due eccezioni e volendo far una regola a partire da due singoli casi (che sarebbe come dire che tutta la farina che ho è 00 perché ho trovato due granelli di tipo 00), anche volendo ammettere ciò, ecco avresti dimostrato che l'informatica è stata donna, o che era donna, non che è donna. La più recente di queste storie è degli Anni '60. Se fossero libri sarebbero assolutamente troppo datati. Ci vorrebbero esempi recenti, attuali. Ora ovviamente insinuerete che sto dicendo queste cose per difendere lo stereotipo delle donne inadatte all'informatica o ad altri lavori. Mai pensato niente di simile. Il mio scopo è quello di rettificare un metodo di dimostrazione (quello usato da Roberto in questo video) decisamente sbagliato (e che spero non venga applicato in altri casi)
Tutti a meravigliarsi che ci siano donne esperte d'informatica ci mostra come tendenzialmete non sia una materia "femminile", MA come in ogni campo ci sono tante donne che sono brave quanto alcuni uomini (se non di più) ,perché le materie non hanno un genere ,ma sono le persone che hanno o non hanno alcune predisposizioni, che possono decidere di sviluppare o meno.
La mia percezione sarà sicuramente alterata da bias ma io lavoro nell’automazione industriale e non mi sembra di vedere tutte queste donne che abbiano voglia di avere a che fare con l’informatica. Non dico che non esistano ma mi sembrano dei casi abbastanza rari.
non solo, se non sbaglio il primo compilatore della storia lo creò una donna, cioè Grace Murray Hopper. E' triste per me che sono uno studente di ingegneria informatica vedere 5 donne su 50 iscritte a questo corso di studi. A tutte le donne che stanno leggendo questo commento, se vi piace l'informatica provate a farvi strada in questo settore. L'informatica anche se non sembra a prima vista ha dell'artisticità. Puoi dare libero sfogo alla fantasia creando il programma che ti pare.
In realtà, non era il primo compilatore. Come dice Wikipedia "ebbe un ruolo primario nella progettazione e nello sviluppo del COBOL". Prima del linguaggio COBOL, erano stati sviluppati l'assembler e il compilatore del linguaggio FORTRAN. L'assembler veniva usato per scrivere il sistema operativo, il FORTRAN per il calcolo tecnico-scientifico, e il COBOL per l'elaborazione dei dati aziendali (per es. contabilità, buste paga).
@@CarloMilanesi Hai fatto un po di confusione. Grace Hopper rilasciò la prima versione dell' A-O System se non sbaglio nel 1951 e ci lavorava già dal 1949 mentre il primo compilatore Fortran fu rilasciato nel 1954. Il Cobol è vero che è stato sviluppato dopo il Fortran ma si basava sul compilatore di Grace Hopper quindi è lei la prima a creare un compilatore da linguaggio medio-alto livello a linguaggio a assembly.
@@giuseppefontana5471 ah non avevo mai sentito parlare del A-0 System. Non riesco a trovarne documentazione online, per capire se era più simile all'Assembly o al FORTRAN. Però vedo che "funzionava più come caricatore o linker che come un effettivo compilatore".
@@CarloMilanesi esatto, era un linker. Grace Hopper fu la prima a usare il termine "compiler" per riferirsi a un traduttore da linguaggio x a linguaggio macchina. Effettivamente è difficile reperire la documentazione. Ho trovato solo roba sull'Univac e interviste postume.
Anche dietro la parola bug c'è una donna che aveva scoperto che un errore di un programma di uno dei primissimi computer dipendeva da un insetto incastrato dentro qualcosa nel computer
Sempre un piacere ascoltare Roberto Mercadini. Segnalo il libro "Il computer è donna" di Carla Petrocelli, che esplora la storia di Ada Lovelace, Grace Murray Hopper ed altre donne .
Aggiungerei suor Mary Keller: primo essere umano ad ottenere il dottorato di ricerca in informatica (lei e l'altro studente proclamato dottore assieme a lei, Irving Che-Hong Tang,), contribuì a sviluppare il linguaggio BASIC.
Nel 2020 è uscito un bellissimo libro a fumetti di Sydney Padua, "Le mirabolanti avventure di Lovelace e Babbage", che racconta che cosa avrebbero potuto fare i due se l'impresa della costruzione della macchina differenziale fosse riuscita.
Ero sicuro al 100% che avresti scelto queste due donne. Una delle mie citazioni preferite in informatica è di una donna, Karen Panetta Lenz: "L'hardware è software pietrificato". Un'altra donna di cui vale la pena parlare nel mondo dell'informatica è Suor Maria Kenneth Keller, che partecipò alla creazione del linguaggio BASIC e fu sempre in prima linea nell'idea di diffondere la conoscenza dell'informatica. Aggiungerei che ad Ada Lovelace è dedicato l'omonimo linguaggio di programmazione ADA.
@@ehmithinkicanthandleit chiaro, ma non conosco il contesto della frase originale, per cui non saprei dire perché sia stata formulata. Ricordo solo che la trovai nel famoso manuale di Architettura degli elaboratori del prof. Tanembaum.
Nessuno che abbia scritto “tutto giusto ma l’apollo 11 non è mai atterrato sulla luna”. Incredibile traguardo. Oserei dire “un piccolo passo per Mercadini e un grande passo per l’umanità”.
Sono convinto che sia importante raccontare queste storie, perché sono spesso dimenticate o sottovalutate, ma in che modo fare alcuni esempi straordinari è utile a "distruggere" i luoghi comuni e gli stereotipi? Si dice che in generale le donne non siano tagliate per l'informatica, non che nessuna donna ne sia in grado.
Come dico all'inizio del video, molti mostravano perplessità per il fatto che il responsabile del reparto informatico della mia azienda fosse una donna. Per cui, evidentemente, molti pensano che una donna non possa occuparsi di informatica a livello professionale.
Il codice fu scritto totalmente da Margaret Hamilton o dal team che dirigeva? Non per togliere a lei, ma mi sembra doveroso specificare se storicamente ha fatto tutto da sola o con un gruppo di colleghi o sottoposti.
Mi sembra che la non fattibilita' della macchina ai tempi di Babbage a causa delle tolleranze insufficenti (con problemi di attrito etc.) sia stato messo in discussione ed attualmente non sia piu' considerato vero. Dalla voce della wikipedia inglese Analytical engine: "In 1991, the London Science Museum built a complete and working specimen of Babbage's Difference Engine No. 2, a design that incorporated refinements Babbage discovered during the development of the analytical engine.[5] This machine was built using materials and engineering tolerances that would have been available to Babbage, quelling the suggestion that Babbage's designs could not have been produced using the manufacturing technology of his time." Mi sembra peraltro che questa fosse la posizione sostenuta da un articolo di Scientific American gia' di alcuni anni fa.
Cercando di studiare le differenze uomo - donna. Secondo me l'unica vera differenza è che le donne partoriscono, gli uomini no. Come si suol dire le donne hanno valore anche solo perché esistono... Gli uomini devono guadagnarselo. Non so se Colombo sarebbe potuto essere anche una donna, ma posso dire per certo che mia madre non poteva essere un uomo. 😂
Buonasera, complimenti per i suoi video sempre molto interessanti e mai "pesanti o incomprensibili" nonostante gli argomenti trattati. Ho sentito, a fine video, che nel definire chi a contribuito all'atterraggio dell'apollo 11, prima la definita "informatica" poi "informatico"..... correzzione grammaticale? Domanda ovviamente provocatoria: oggi mi pare che a seconda delle idee o del momento, si decide di modificare unilaterlmente il genere: la presidente in luogo del il presidente; avvocato, avvocata; medico, medica. Lei mi conferma che si possa operare sic et simpliciter tale cambiamento dei nomi, tra femminile e maschile o viceversa , o vi sono regole precise? Complimenti ancora per il suo lavoro.
Roberto, bel discorso ed esempi importanti, ma da informatico dopo 40 anni nel settore (superiori, università, azienda), quello che io ho notato è che le donne sono sempre state in percentuali mooolto inferiori rispetto a qualsiasi altro settore, siano essi umanistici che tecnico-scientifici, sia quando ho iniziato sia oggi, che indubbiamente ha pur visto un aumento di presenza. Mi sono dato questa spiegazione: non c'entra assolutissimamente niene la capacità, io ho l'impressione che alle donne l'informatica faccia proprio schifo: la trovano noiosa, insipida, priva di stimoli. Mai ho sentito le colleghe parlare con passione di argomenti e temi di informatica in generale, ne parlano sempre su temi specifici che riguardano l'attività del momento e fuori orario i gli argomenti sono totalemente ignorati.
Sarebbe interessante capire perché, attualmente, tra le varie branche dell'ingegneria, l'informatica è una di quelle con meno donne (forse giusto dietro l'elettronica)...
Si parlano di poche donne nell'informatica perché statisticamente è vero, difficile da calcolare oltre l'esperienza personale propria ma ad esempio il codice opensource, con contributori di tutto il mondo e liberi di contribuire,è scritto per il 94% da uomini ed il 6% da donne. Se poi dobbiamo fare di esempi singoli la norma, anzi addirittura è donna, beh sbagli. Fattualmente sbagli
@@RobertoMercadini quindi è salutare in una discussione importante che a 'fregnaccia' si risponda con una falsità, sembra un dialogo costruttivo e da suo follower so che le è caro questo tema. Non ci sono lavori, eccetto magari fare il guinness di sollevamento del peso e cose simili, in cui la donna non può raggiungere la vetta ma da qui a dire che l'informatica è donna, oggi, no. È un approccio sterile che non analizza il problema per trovare soluzioni, se lo fosse. Se invece le donne in propria libertà di scelta preferissero altre materie di studio (in medicina le classi sono per il 70% e piu di ragazze) allora da persone curiose dovremmo analizzare le motivazioni culturali e/o di forma mentis.
@@Llyonard Ho chiarito all'inizio del video che si tratta di una provocazione divertente. Come tale va presa. 🙂 L'affermazione "L'informatica è donna", alla lettera, non ha senso. Cosa dovrebbe significare? Che un maschio non può fare il programmatore? Ma siccome ho incontrato tante persone piene di pregiudizi, convinte che l'informatica fosse "roba da uomini" e che una donna non potesse occuparsi di informatica, ho voluto contraddirli in questo modo, che mi sembra piacevole. Il pregiudizio dell'incapacità femminile nell'ambito tecnico e scientifico è così radicato che a volte permea anche le donne. Ricordo quando andavo a scuola. Quando raccontavo di quello che si faceva, per esempio, durante l'ora di educazione tecnica, più di una volta ho sentito mia madre chiedermi, perplessa: "ma questo lo fanno fare anche alle femmine?".
@@RobertoMercadinieh ma se dicessi che la politica statunitense è nera? Potrei dirlo per Obama e per le lotte, appunto, per la parità delle persone di colore ma per secoli ed ancora oggi per la stragrande maggioranza statistica anche rispetto la popolazione i politici con la pelle scura (scusatemi ma non so ormai quale è la forma accettata)sono stati nettamente inferiori. Ora se un buontempone (per non usare insulti) dicesse che i neri non possono fare politica biologicamente non mi sognerei di dire che la politica statunitense è nera dopo secoli fino ad oggi del contrario. Ok provocazione ma non mi pare una discussione costruttiva fare dell' Obama la norma, il "problema" resta
Il problema reale è che per comodità espressiva si generalizza e così facendo c'è chi comprende che la realtà è più complessa e chi strumentalizza queste generalizzazioni. Vorrei portare un esempio che va oltre la narrazione del video sull'informatica: è comune che in cantiere ci siano uomini, ma non è da escludere che ci possano essere donne, ad esempio: geometri, architetti e ingegneri sono presenti come coordinatrici, responsabili dei lavori, direttrici dei lavori, ristrutturatrici, impresarie, ecc. Qui si potrebbe poi approfondire: in cantiere è comune pensare che ci siano uomini muratori, per via della pesantezza del lavoro (intesa come sollevamento di carichi pesanti), ma non è da escludere che possano esserci donne che possano costruire edifici, è comune come cosa? No. Almeno qui in Italia. Solo la pesantezza del lavoro edile ha portato a questa esclusione? La cultura generica e non estesa, sicuramente ha portato e porta a creare preferenze specifiche in determinati settori. Chi potrebbe effettuare questo lavoro da muratore? Sarebbero da rivedere alcuni parametri, tra cui il peso dei sacchi da 25 chili. La normativa prevede il peso di 25 kg per la movimentazione manuale dei carichi, da parte di un uomo sano in una determinata fascia di età, ma 25 kg sono tanti anche per certi uomini, in base al peso, all'altezza, alla conformazione fisica e direi anche in base alla muscolatura. In alcuni casi non si dovrebbe parlare di discriminazione, ma di tutela. Discorso più ampio, che potrebbe estendersi a vari campi. Ad esempio, certi lavori manuali, tipo in alcune minuterie metalliche o dove è necessario cablare certi tipi di impianti, o lavori in cui è necessaria una determinata precisione manuale, le donne, in genere, sono più adatte a svolgere determinate operazioni di precisione, cosa che gli uomini, in genere, non sono adatti a fare perché hanno mani più grosse e tozze. Questo vuole essere un discorso per esporre determinate situazioni specifiche, non c'è un intento discriminatorio come per dire che una persona o una categoria sia meglio o più capace di un'altra. In alcuni casi non si dovrebbe parlare di discriminazione, ma di adeguatezza e di capacità. A questo punto si troverebbe il nocciolo della questione: - esiste chi espone le differenze con intento analitico e chi invece sottintende un discorso negativo e discriminatorio; - se una persona desidera svolgere una determinata attività, si troverebbe innanzi a standard che potrebbero/dovrebbero essere cambiati e quindi: esiste una reale intenzione di cambiamento da parte della società e, per quanto riguarda il lavoro, delle aziende? Spesso i luoghi comuni sussistono perché non si conosce la realtà estesa, ma si vede, si conosce e si accetta solo ciò che fa parte della propria visuale, accettazione e conoscenza del mondo.
Discorso molto interessante. Espongo in parole semplici la mia esperienza. Professione: metalmeccanico. Lavoro duro, che per certe operazioni prevede il possesso di muscoli e forza ossea (!). Negli ultimi anni si è moltiplicata la presenza di donne. Io sono apertissimo nella vita, sempre dalla parte delle donne, un femminista. Noto però che quando arriva un'apprendista donna costei da una parte conosce il rigetto (e le battute maschiliste) da parte dei colleghi più stupidi (la maggior parte), dall'altra una tutela esagerata da parte dei superiori. Arrivate in ditta con l'idea di combattere uno stereotipo ("non è un lavoro per donne"), si ritrovano in una situazione schizofrenica, oltre che al cospetto di un fronte maschile spaccato (e consce di essere la causa di tale spaccatura). Alcune di loro gettano la spugna e cambiano mestiere. Quelle che rimangono continuano a essere tutelate (e devono essere aiutate da colleghi, quando si tratta delle operazioni su accennate) e non è detto che siano le migliori. Inoltre, a causa della vicinanza con i superiori, non si comportano esattamente collegialmente con la "manovalanza". Alcune si arrampicano sulla scala carrierale grazie solo al fatto di essere donne e non per meriti reali. Non voglio trarre nessuna conclusione, però. Ho solo descritto come vanno le cose.
Roberto una precisazione, la famosa foto non mostra il codice da lei scritto, ma l’intero codice scritto per il programma apollo ovviamente anche da tante altre persone
Qualche anno fa l'Università Ca' Foscari di Venezia aveva organizzato un'iniziativa per sfatare il mito che menzioni: ruclips.net/p/PLaMuVAIzqPqvy1W1x2oESNjbujwI_9483
" il luogo comune non dice che tutte le donne sono negate per la matematica e le sue figlie ma che sono pochissime le donne interessate e capaci di interessarsi alla matematica e alle sue figlie. non è colpa di nessuno. "
Dati Almalaurea degli ultimi 6 anni: Le donne laureate triennali in matematica sono il 47,5% del totale. Le donne laureate magistrali in matematica il 51,5%.
@@everyhandlesalreadytaken e quindi? non capisco se dovrebbe essere un dato a favore o contro. Dato che, se fosse a favore, metterebbe solo alla luce ciò che viene omesso da chiunque, ovvero che ci sono più laureate donne che uomini, e dato che se fosse contro, non c'entrebbe comunque una sega con quello a cui mi stavo riferendo.
La narrazione è come sempre molto affascinante, queste sono senz'altro storie da cui prendere anche ispirazione, nonostante questo c'è qualcosa che mi turba, in particolare rispetto alla narrazione che si porta dietro la storia, che mi era già nota, di Ada Lovelace. Premetto che parlo da informatico. Ad oggi, una definizione formale di algoritmo non è davvero presente nel mondo dell'informatica, le definizioni di cui disponiamo sono perlopiù di carattere tecnico ("un algoritmo deve essere fatto così e colà, può fare questo e quello"), ma sotto un punto di vista formale, accademico, il concetto di algoritmo è abbastanza fumoso, forse addirittura "vago", è infatti un tema molto vicino al concetto di "intelligenza", tema che, a sua volta, fa discutere tutt'oggi circa la sua definizione formale e/o tecnica (Questo perlomeno sempre in ambito delle scienze dell'informazione, lungi da me minare i contributi dei colleghi psicologi e settori affini in tal senso). Davanti a questa ambiguità, ho sempre trovato forzoso il modo in cui si cerca di narrare con una certa fermezza di come il primo programmatore della storia sia una donna, ho sempre percepito una narrazione che non riesco a condividere e che ha, a mio avviso, il sapore di una "discriminazione positiva". In un mondo accademico dove la definizione di cosa è un algoritmo e in base a cosa ci si può definire programmatori (se si vuole correlare il concetto di algoritmo e quello di programmatore direttamente) sono ancora concetti fumosi, voler narrare però che la prima programmatrice della storia sia donna, lo trovo un processo forzoso, un atteggiamento nei confronti delle donne come di quello che si ha nei confronti di bambini, posti davanti a delle vittorie per non scoraggiarli anche quando magari non sono davvero dei traguardi, o, se si vuole essere onesti, non sono nemmeno traguardi realmente raggiunti. Non vorrei essere frainteso, il caro Roberto ci ha raccontato una storia, anche largamente condivisa (qualcuno l'avrà sentita per la prima volta qui, ma chi conosce la storia dell'informatica ha questa storia ben nota), ed è rispetto a questa narrazione in senso popolare che nasce il mio risentimento, non nei confronti di Roberto o di chi diffonde questa storia. Questa mia polemica non toglie il contributo che ha dato Lovelace alla storia dell'informatica, ed è una polemica che non "lascerei in giro" se solo questa ambiguità non mi rendesse sofferente, contrariamente ai casi in cui ambiguità non ce ne sono, esempio ne è la storia di Hamilton: una storia meravigliosa e su cui non c'è niente da polemizzare, visto che il contributo per cui Hamilton viene elogiata è tangibile, misurabile, incontestabile e non sconfina in ambiguità formali di alcun tipo, ed è una storia che ritengo ancora più importante venga raccontata rispetto a quella di Lovelace proprio per questo, cioè per dare un modello femminile incontestabile e fatto di uguaglianza in questo mondo informatico tutto al maschile (per quanto l'informatica sia donna, la realtà rimane questa :P ). Ovviamente invito chiunque a rispondermi se è in disaccordo con me o anche se si è sentito offeso e ne parleremo pace e amore, saluti
mah forse questo luogo comune era più ani 80/90. per mi esperienza diretta ai corsi universitari di informatica la percentuale era sul 30% alta tendente al 40%. idem nella mia attuale azienda. Altro discorso invece riguarda l'avanzamento di carriera dove in Italia, vale la pena specificare nel mio settore, il tuo capo non ha capacità tecniche migliori di te, semplicemtne diventi sempre più un PR/gestore di risorse per sfociare poi nel commerciale. La maggior parte dei capi sono tecnicamente più scarsi dei propri sottoposti, sia uomini che donne.
Università dove? Da me a Padova nel 2019 le donne erano l'1%. Cosa molto diversa è invece ingegneria informatica dove ci sono molte più donne che poi vanno su biomedica. Adesso in azienda vedo sempre informatiche donne nelle fasce più stagionate e uomini nelle fasce più giovani. Non saprei come mai ma purtroppo l'informatica si è recentemente maschificata, oggi il 95% degli utenti di GitHub sono uomini.
Sono informatico da 22 anni, DBA per la precisione, e nel mondo dati, ad oggi, ci sono finalmente tante donne. É vero che ne ho conosciute veramente poche nella mia esperienza, ma credo sia solo un retaggio culturale. Chi iniziava a studiare ai miei tempi, ad esempio, da ragazza, non sceglieva informatica perché non era "da femmine", un po' come il bias dello sport. La pallavolo é "da femmina mentre il calcio no. Sta cambiando, per fortuna, ma la nostra cultura, soprattutto nelle periferie, è sempre stata per le donne a casa/in famiglia o che facessero lavoro "da donna".
Non è solo un retaggio culturale, ma si tratta di predisposizione che è tendenzialmente (ma non esclusivamente) maschile, ma ciò non toglie che ci siano tantissime donne in gamba in campo scientifico me tanti uomini che non lo siano.
Però vedendo i dati c'erano più informatiche nel 1998 che nel 2018. Siamo sicuri che non sia... un pregiudizio? Considerando che poi per la matematica questo discorso non vale. Non è che questa cosa del "l'informatica non è per le donne" non sia altro che una costruzione fatta a posteriori per giustificare la situazione corrente?
Dati Almalaurea degli ultimi 6 anni: Le donne laureate triennali in matematica sono il 47,5% del totale. Le donne laureate magistrali in matematica il 51,5%.
comunque non mi riferivo solo alla mate matica ma alle scienze matematiche e logiche. Nei grandi numeri quelli che svettano sono solo uomini, i premi nobel ad es. Poi se andiamo a vedere le competizioni dove predomina la logica (tornei scacchi, cubo di rubik, campionati di matematica e aritmetica) dominano gli uomini. Si in lauree ve la giocate ma quando parliamo del vertice sono solo uomini.@@everyhandlesalreadytaken
Metti prima te la fonte: io vedo che, nel 2018, sono in media al 20%. (Con la matematica e la statistica in cui sono al 50% e in economia al 30%.) Lo 0,5% non si può sentire.
Il genere esiste solo quando è femminile, vero? Avrei voluto vedere un video analogo, però con il titolo "La matematica è uomo". P. S. Stiamo ancora aspettando le quote rosa tra i muratori...
Storie abbastanza scontate e consociute. Speravo di ascoltare qualcosa di interessante ed invece ho solo buttato via 10 minuti della mia vita (dio ringrazi l'implementatore del 2x di RUclips)
Saranno state conosciute da te. Moltissime persone non le conoscevano e mi hanno ringraziato per avere pubblicato il video. 😊 E poi chi ti ha obbligato a vedere il video fino alla fine? Se ti annoiava, non era meglio fruire di altri contenuti? 🙂
@@RobertoMercadini perché me l'ha consigliato un mio amico che ti segue e mi ha intiamato di guardarlo tutto hahaha. ed io quando prometto di fare una cosa la faccia fino in fondo 🫡
@@giornoikary4030Ma perché permetti ad un altro di obbligarti a guardare quello che vuole lui? Devi scegliere tu, liberamente. Non farti comandare dagli altri! 💪
Ecco alcune altre informazioni.
È nota come "Lovelace" perché aveva sposato il conte di Lovelace, e quindi era diventata contessa di Lovelace. Da nubile si chiamava "Byron", dal padre che non ha mai conosciuto ma che la ha riconosciuta alla nascita.
Il nome "Ada" è stato dato in suo onore a un linguaggio di programmazione.
Sia la contessa che il linguaggio si pronunciano "eida".
Applausi e abbracci da un' informatica donna :)
Con l'immagine di profilo di GitLab
Sempre affascinanti i tuoi approfondimenti, il tuo modo di raccontare la storia come "una storia", e bellissima questa di storia sulle origini del mio stramaledetto mestiere. 😊
Grande Rob.
"Buona distribuzione dei luoghi comuni e degli stereotipi" che bella frase ❤
Da tenere a mente per promemoria.
È uscito "distribuzione", sorry 😅 Vabbè, dopotutto parliamo di informatica e il correttore si è adeguato 😆
@@giovannisardisco4541 quale correttore? Per fortuna RUclips non ha nessun correttore automatico. Però ha il comando "Modifica", con cui è possibile e opportuno correggere i propri errori.
@@CarloMilanesi modificandolo, perderei il cuore di Roberto sul commento. Va bene così :)
Amo il fatto che ogni tuo video è caratterizzato da semplicità, senza fronzoli e abbellimenti tecnologici. Ogni racconto così rimane vero, crudo, genuino: una chiaccerata immersiva.
Personalmente è davvero piacevole ritrovare nei tuoi video sempre lo stesso stampo, senza perdere mai di originalità dati gli argomenti trattati.
Un'altra donna che è stata un personaggio di spicco nell'ambito dell'informatica è Grace Hopper: una delle prime programmatrici che si è occupata di codificare algoritmi per il computer Harvard Mark II ed anche colei che firmò il rapporto dove si testimoniava il primo "debugging" della storia.
La curiosa parola che esprime l'atto di risolvere un problema inerente ad un codice è legata al fatto che il computer dell'università di Harvard aveva smesso di funzionare correttamente poiché una falena (in inglese "bug") era rimasta intrappolata nei circuiti creando dei cortocircuiti ("de-bug" proprio perché si esprime l'atto di rimuovere l'insetto responsabile del problema).
Adesso capisco perchè i pc hanno il ciclo. Grazie dell'informazione.
Meravigliosa la storia della Hamilton! Tanti tanti cuori, Roberto.
bello bello bello. GRAZIE
Splendido video!!
è sempre bello ascoltarti raccontare cose che non conosco!
algo, que ritmo!
Grazie di esistere.
È Affascinante come usiamo sempre e solo analogie con strumenti e tecniche contemporanei. Il cervello visto come computer, il computer visto come mulino, o come cervello. La memoria vista come biblioteca, come stanza, come hard disk…
Bellissime storie Roberto, grazie.
C'è anche un linguaggio di programmazione che si chiama ADA in onore di Ada Lovelace. Storie dentro altre storie.
L'architettura delle GPU Nvidia della serie 4000 è chiamata "Ada Lovelace"
Bellissimo video grazie!
Piccola curiosità: la prima macchina analitica venne poi costruita nel 2002, basandosi fedelmente sui disegni originali di Babbage, dimostrando così che il progetto era teoricamente funzionante
Piccola correzione onde evitare disguidi: la prima macchina analitica è in genere chiamata macchina differenziale, ed è molto più limitata (e più piccola) rispetto alla macchina analitica questo perchè anche il suo ruolo era limitato ovvero creare tabelle di valori specie per la navigazione, nello specifico: utilizza solamente il metodo delle diffferenze finite, non accetta input in forma di schede forate ma andava inserito manualmente ruotando gli ingranaggi (di positivo c'è che dalla impostazione iniziale poteva poi compilare una tabella intera, non era in grado di salvare alcuni valori ottenuti in memoria, e l'output era dato come foglio stampato.
Come sempre un video fantastico! Scalda il cuore e fa girare la mente.
Queste storie meravigliose mi ricordano il film "Il diritto di contare" in cui si parla di tre grandi donne afro-americane che hanno dato importanti contributi alla NASA
17:38 io sono sinceramente molto scettico su questo. La storia può essere tutta vera, ma se uno mi dice che una sola persona è in grado di scrivere un codice che occupa lo spazio di circa 1,6-7 metri di fogli, no, non ci credo. Perché è tantissimo. E' semplicemente inverosimile. Irrealistico. Quelle sono migliaia, forse decine di migliaia di pagine. Avete idea di cosa voglia dire (per esempio) 10mila pagine?? Contatele. Una ad una. Uno, due, tre, quattro... e arrivate a 10mila. Se ci proverete capirete che è troppo inverosimile.
E comunque, ad essere obbiettivi (e quì mi tocca far la parte del guastafeste a Roberto ahah), la storia di due donne molto brave in informatica non dimostra che l'informatica è donna. Potrebbero semplicemente essere due eccezioni. Ma pur ammettendo che non siano due eccezioni e volendo far una regola a partire da due singoli casi (che sarebbe come dire che tutta la farina che ho è 00 perché ho trovato due granelli di tipo 00), anche volendo ammettere ciò, ecco avresti dimostrato che l'informatica è stata donna, o che era donna, non che è donna. La più recente di queste storie è degli Anni '60. Se fossero libri sarebbero assolutamente troppo datati. Ci vorrebbero esempi recenti, attuali. Ora ovviamente insinuerete che sto dicendo queste cose per difendere lo stereotipo delle donne inadatte all'informatica o ad altri lavori. Mai pensato niente di simile. Il mio scopo è quello di rettificare un metodo di dimostrazione (quello usato da Roberto in questo video) decisamente sbagliato (e che spero non venga applicato in altri casi)
Grazie del bellissimo ed interessante video ❤️
Tutti a meravigliarsi che ci siano donne esperte d'informatica ci mostra come tendenzialmete non sia una materia "femminile", MA come in ogni campo ci sono tante donne che sono brave quanto alcuni uomini (se non di più) ,perché le materie non hanno un genere ,ma sono le persone che hanno o non hanno alcune predisposizioni, che possono decidere di sviluppare o meno.
La mia percezione sarà sicuramente alterata da bias ma io lavoro nell’automazione industriale e non mi sembra di vedere tutte queste donne che abbiano voglia di avere a che fare con l’informatica. Non dico che non esistano ma mi sembrano dei casi abbastanza rari.
Due racconti avvincenti per rovesciare i luoghi comuni.
Grazie mille.
Caro saluto dalla Francia.
😀🇮🇹🇨🇵
non solo, se non sbaglio il primo compilatore della storia lo creò una donna, cioè Grace Murray Hopper. E' triste per me che sono uno studente di ingegneria informatica vedere 5 donne su 50 iscritte a questo corso di studi. A tutte le donne che stanno leggendo questo commento, se vi piace l'informatica provate a farvi strada in questo settore. L'informatica anche se non sembra a prima vista ha dell'artisticità. Puoi dare libero sfogo alla fantasia creando il programma che ti pare.
In realtà, non era il primo compilatore. Come dice Wikipedia "ebbe un ruolo primario nella progettazione e nello sviluppo del COBOL". Prima del linguaggio COBOL, erano stati sviluppati l'assembler e il compilatore del linguaggio FORTRAN. L'assembler veniva usato per scrivere il sistema operativo, il FORTRAN per il calcolo tecnico-scientifico, e il COBOL per l'elaborazione dei dati aziendali (per es. contabilità, buste paga).
@@CarloMilanesi Hai fatto un po di confusione. Grace Hopper rilasciò la prima versione dell' A-O System se non sbaglio nel 1951 e ci lavorava già dal 1949 mentre il primo compilatore Fortran fu rilasciato nel 1954. Il Cobol è vero che è stato sviluppato dopo il Fortran ma si basava sul compilatore di Grace Hopper quindi è lei la prima a creare un compilatore da linguaggio medio-alto livello a linguaggio a assembly.
@@CarloMilanesianche il mio professore universitario mi disse che fu lei la prima.
@@giuseppefontana5471 ah non avevo mai sentito parlare del A-0 System. Non riesco a trovarne documentazione online, per capire se era più simile all'Assembly o al FORTRAN. Però vedo che "funzionava più come caricatore o linker che come un effettivo compilatore".
@@CarloMilanesi esatto, era un linker. Grace Hopper fu la prima a usare il termine "compiler" per riferirsi a un traduttore da linguaggio x a linguaggio macchina. Effettivamente è difficile reperire la documentazione. Ho trovato solo roba sull'Univac e interviste postume.
Anche dietro la parola bug c'è una donna che aveva scoperto che un errore di un programma di uno dei primissimi computer dipendeva da un insetto incastrato dentro qualcosa nel computer
Grazie Roberto: altro bellissimo racconto
Sempre un piacere ascoltare Roberto Mercadini. Segnalo il libro "Il computer è donna" di Carla Petrocelli, che esplora la storia di Ada Lovelace, Grace Murray Hopper ed altre donne .
Adesso vogliamo un video sui numeri di bernulli!😁
Come sempre, da rimanere incantati!
semplicemente affascinante
Bravo Roberto
Bellissimo video, conoscevo le due storie e sentirle raccontate da te mi ha fatto molto piacere
Meraviglioso, come sempre una qualità narrativa impeccabile
Grazie Roby
Sempre bello sentirti parlare di scienza ❤
Bellissima storia.
Grazie Roberto della bellissima narrazione.
Adesso capisco perché quando il sistema operativo si blocca il programma mi dice che non ha nulla! 😂
Aggiungerei suor Mary Keller: primo essere umano ad ottenere il dottorato di ricerca in informatica (lei e l'altro studente proclamato dottore assieme a lei, Irving Che-Hong Tang,), contribuì a sviluppare il linguaggio BASIC.
Nel 2020 è uscito un bellissimo libro a fumetti di Sydney Padua, "Le mirabolanti avventure di Lovelace e Babbage", che racconta che cosa avrebbero potuto fare i due se l'impresa della costruzione della macchina differenziale fosse riuscita.
"Esistono solo 10 tipi di persone che comprendono il binario: chi si e chi no."
Commento ot ma parlando di informatica... 😅
Complimenti " Roberto Mercadini "
Mi chiedo come tu faccia a trovare certe storie bellissime, ti ascolterei per ore ❤
Ma quanto sarebbe bello un tuo libro su questi argomenti?
Ero sicuro al 100% che avresti scelto queste due donne. Una delle mie citazioni preferite in informatica è di una donna, Karen Panetta Lenz: "L'hardware è software pietrificato". Un'altra donna di cui vale la pena parlare nel mondo dell'informatica è Suor Maria Kenneth Keller, che partecipò alla creazione del linguaggio BASIC e fu sempre in prima linea nell'idea di diffondere la conoscenza dell'informatica. Aggiungerei che ad Ada Lovelace è dedicato l'omonimo linguaggio di programmazione ADA.
Io preferisco.."il computer é uno stupido molto veloce" non so chi lo abbia detto 😂
@@ehmithinkicanthandleit chiaro, ma non conosco il contesto della frase originale, per cui non saprei dire perché sia stata formulata. Ricordo solo che la trovai nel famoso manuale di Architettura degli elaboratori del prof. Tanembaum.
Confermo il titolo infatti i miei pc hanno il ciclo settimanale anzichè mensile.
A proposito di computer e mulini: non è forse un modo di dire comune che, durante l'elaborazione, il computer "sta macinando"?
Urca! È vero! Non ci avevo pensato! 😁
Già dal titolo sapevo che si sarebbe parlato della figlia del poeta Byron. Ada ❤
Nessuno che abbia scritto “tutto giusto ma l’apollo 11 non è mai atterrato sulla luna”.
Incredibile traguardo.
Oserei dire “un piccolo passo per Mercadini e un grande passo per l’umanità”.
Le schede per gli organetto era per la precisione rilevate e non perforate.....cmq il concettio vale lo stesso
daje!!
👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
Sono convinto che sia importante raccontare queste storie, perché sono spesso dimenticate o sottovalutate, ma in che modo fare alcuni esempi straordinari è utile a "distruggere" i luoghi comuni e gli stereotipi? Si dice che in generale le donne non siano tagliate per l'informatica, non che nessuna donna ne sia in grado.
Come dico all'inizio del video, molti mostravano perplessità per il fatto che il responsabile del reparto informatico della mia azienda fosse una donna.
Per cui, evidentemente, molti pensano che una donna non possa occuparsi di informatica a livello professionale.
@@RobertoMercadini Ho capito, grazie per il chiarimento.
Sarebbe bello un libro con tutti i personaggi che racconti e che quasi tutti non e conoscono l'importanza.
Fai fare una nota a questo video ad una donna per spiegare i numeri di Bernulli
Bell'idea! 😁
Il codice fu scritto totalmente da Margaret Hamilton o dal team che dirigeva?
Non per togliere a lei, ma mi sembra doveroso specificare se storicamente ha fatto tutto da sola o con un gruppo di colleghi o sottoposti.
Mi sembra che la non fattibilita' della macchina ai tempi di Babbage a causa delle tolleranze insufficenti (con problemi di attrito etc.) sia stato messo in discussione ed attualmente non sia piu' considerato vero. Dalla voce della wikipedia inglese Analytical engine:
"In 1991, the London Science Museum built a complete and working specimen of Babbage's Difference Engine No. 2, a design that incorporated refinements Babbage discovered during the development of the analytical engine.[5] This machine was built using materials and engineering tolerances that would have been available to Babbage, quelling the suggestion that Babbage's designs could not have been produced using the manufacturing technology of his time."
Mi sembra peraltro che questa fosse la posizione sostenuta da un articolo di Scientific American gia' di alcuni anni fa.
Ulteriore e curioso intreccio: Margaret Hamilton ricevette il premio "Augusta Ada Lovelace Award" nel 1986, dalla AWC
❤❤❤
Cercando di studiare le differenze uomo - donna. Secondo me l'unica vera differenza è che le donne partoriscono, gli uomini no. Come si suol dire le donne hanno valore anche solo perché esistono... Gli uomini devono guadagnarselo. Non so se Colombo sarebbe potuto essere anche una donna, ma posso dire per certo che mia madre non poteva essere un uomo. 😂
Èd è sempre grazie alla Hamilton che abbiamo Jack Black ❤
Buonasera, complimenti per i suoi video sempre molto interessanti e mai "pesanti o incomprensibili" nonostante gli argomenti trattati. Ho sentito, a fine video, che nel definire chi a contribuito all'atterraggio dell'apollo 11, prima la definita "informatica" poi "informatico"..... correzzione grammaticale? Domanda ovviamente provocatoria: oggi mi pare che a seconda delle idee o del momento, si decide di modificare unilaterlmente il genere: la presidente in luogo del il presidente; avvocato, avvocata; medico, medica. Lei mi conferma che si possa operare sic et simpliciter tale cambiamento dei nomi, tra femminile e maschile o viceversa , o vi sono regole precise? Complimenti ancora per il suo lavoro.
Roberto, bel discorso ed esempi importanti, ma da informatico dopo 40 anni nel settore (superiori, università, azienda), quello che io ho notato è che le donne sono sempre state in percentuali mooolto inferiori rispetto a qualsiasi altro settore, siano essi umanistici che tecnico-scientifici, sia quando ho iniziato sia oggi, che indubbiamente ha pur visto un aumento di presenza. Mi sono dato questa spiegazione: non c'entra assolutissimamente niene la capacità, io ho l'impressione che alle donne l'informatica faccia proprio schifo: la trovano noiosa, insipida, priva di stimoli. Mai ho sentito le colleghe parlare con passione di argomenti e temi di informatica in generale, ne parlano sempre su temi specifici che riguardano l'attività del momento e fuori orario i gli argomenti sono totalemente ignorati.
Il video mi é piaciuto, alcuni commenti un po' meno. Mi chiedo: Gente, che problemi avete?
Mi sono perso il secondo tipo di attrito che ha impedito la realizzazione del protocomputer...
Sarebbe interessante capire perché, attualmente, tra le varie branche dell'ingegneria, l'informatica è una di quelle con meno donne (forse giusto dietro l'elettronica)...
Si parlano di poche donne nell'informatica perché statisticamente è vero, difficile da calcolare oltre l'esperienza personale propria ma ad esempio il codice opensource, con contributori di tutto il mondo e liberi di contribuire,è scritto per il 94% da uomini ed il 6% da donne. Se poi dobbiamo fare di esempi singoli la norma, anzi addirittura è donna, beh sbagli. Fattualmente sbagli
Ma molte persone pensano che una donna non possa essere una buona informatica. Il che è solo un luogo comune da abbattere.
@@RobertoMercadini quindi è salutare in una discussione importante che a 'fregnaccia' si risponda con una falsità, sembra un dialogo costruttivo e da suo follower so che le è caro questo tema. Non ci sono lavori, eccetto magari fare il guinness di sollevamento del peso e cose simili, in cui la donna non può raggiungere la vetta ma da qui a dire che l'informatica è donna, oggi, no. È un approccio sterile che non analizza il problema per trovare soluzioni, se lo fosse. Se invece le donne in propria libertà di scelta preferissero altre materie di studio (in medicina le classi sono per il 70% e piu di ragazze) allora da persone curiose dovremmo analizzare le motivazioni culturali e/o di forma mentis.
@@Llyonard Ho chiarito all'inizio del video che si tratta di una provocazione divertente. Come tale va presa. 🙂
L'affermazione "L'informatica è donna", alla lettera, non ha senso. Cosa dovrebbe significare? Che un maschio non può fare il programmatore?
Ma siccome ho incontrato tante persone piene di pregiudizi, convinte che l'informatica fosse "roba da uomini" e che una donna non potesse occuparsi di informatica, ho voluto contraddirli in questo modo, che mi sembra piacevole.
Il pregiudizio dell'incapacità femminile nell'ambito tecnico e scientifico è così radicato che a volte permea anche le donne.
Ricordo quando andavo a scuola. Quando raccontavo di quello che si faceva, per esempio, durante l'ora di educazione tecnica, più di una volta ho sentito mia madre chiedermi, perplessa: "ma questo lo fanno fare anche alle femmine?".
@@RobertoMercadinieh ma se dicessi che la politica statunitense è nera? Potrei dirlo per Obama e per le lotte, appunto, per la parità delle persone di colore ma per secoli ed ancora oggi per la stragrande maggioranza statistica anche rispetto la popolazione i politici con la pelle scura (scusatemi ma non so ormai quale è la forma accettata)sono stati nettamente inferiori. Ora se un buontempone (per non usare insulti) dicesse che i neri non possono fare politica biologicamente non mi sognerei di dire che la politica statunitense è nera dopo secoli fino ad oggi del contrario. Ok provocazione ma non mi pare una discussione costruttiva fare dell' Obama la norma, il "problema" resta
@@RobertoMercadini Oppure è un'argomentazione fantoccio. Chi sono queste persone che affermano che nemmeno una donna può essere una brava informatica?
Il problema reale è che per comodità espressiva si generalizza e così facendo c'è chi comprende che la realtà è più complessa e chi strumentalizza queste generalizzazioni.
Vorrei portare un esempio che va oltre la narrazione del video sull'informatica: è comune che in cantiere ci siano uomini, ma non è da escludere che ci possano essere donne, ad esempio: geometri, architetti e ingegneri sono presenti come coordinatrici, responsabili dei lavori, direttrici dei lavori, ristrutturatrici, impresarie, ecc.
Qui si potrebbe poi approfondire: in cantiere è comune pensare che ci siano uomini muratori, per via della pesantezza del lavoro (intesa come sollevamento di carichi pesanti), ma non è da escludere che possano esserci donne che possano costruire edifici, è comune come cosa? No. Almeno qui in Italia. Solo la pesantezza del lavoro edile ha portato a questa esclusione? La cultura generica e non estesa, sicuramente ha portato e porta a creare preferenze specifiche in determinati settori.
Chi potrebbe effettuare questo lavoro da muratore? Sarebbero da rivedere alcuni parametri, tra cui il peso dei sacchi da 25 chili. La normativa prevede il peso di 25 kg per la movimentazione manuale dei carichi, da parte di un uomo sano in una determinata fascia di età, ma 25 kg sono tanti anche per certi uomini, in base al peso, all'altezza, alla conformazione fisica e direi anche in base alla muscolatura.
In alcuni casi non si dovrebbe parlare di discriminazione, ma di tutela.
Discorso più ampio, che potrebbe estendersi a vari campi. Ad esempio, certi lavori manuali, tipo in alcune minuterie metalliche o dove è necessario cablare certi tipi di impianti, o lavori in cui è necessaria una determinata precisione manuale, le donne, in genere, sono più adatte a svolgere determinate operazioni di precisione, cosa che gli uomini, in genere, non sono adatti a fare perché hanno mani più grosse e tozze.
Questo vuole essere un discorso per esporre determinate situazioni specifiche, non c'è un intento discriminatorio come per dire che una persona o una categoria sia meglio o più capace di un'altra. In alcuni casi non si dovrebbe parlare di discriminazione, ma di adeguatezza e di capacità.
A questo punto si troverebbe il nocciolo della questione:
- esiste chi espone le differenze con intento analitico e chi invece sottintende un discorso negativo e discriminatorio;
- se una persona desidera svolgere una determinata attività, si troverebbe innanzi a standard che potrebbero/dovrebbero essere cambiati e quindi: esiste una reale intenzione di cambiamento da parte della società e, per quanto riguarda il lavoro, delle aziende?
Spesso i luoghi comuni sussistono perché non si conosce la realtà estesa, ma si vede, si conosce e si accetta solo ciò che fa parte della propria visuale, accettazione e conoscenza del mondo.
Discorso molto interessante. Espongo in parole semplici la mia esperienza. Professione: metalmeccanico. Lavoro duro, che per certe operazioni prevede il possesso di muscoli e forza ossea (!). Negli ultimi anni si è moltiplicata la presenza di donne. Io sono apertissimo nella vita, sempre dalla parte delle donne, un femminista. Noto però che quando arriva un'apprendista donna costei da una parte conosce il rigetto (e le battute maschiliste) da parte dei colleghi più stupidi (la maggior parte), dall'altra una tutela esagerata da parte dei superiori. Arrivate in ditta con l'idea di combattere uno stereotipo ("non è un lavoro per donne"), si ritrovano in una situazione schizofrenica, oltre che al cospetto di un fronte maschile spaccato (e consce di essere la causa di tale spaccatura). Alcune di loro gettano la spugna e cambiano mestiere. Quelle che rimangono continuano a essere tutelate (e devono essere aiutate da colleghi, quando si tratta delle operazioni su accennate) e non è detto che siano le migliori. Inoltre, a causa della vicinanza con i superiori, non si comportano esattamente collegialmente con la "manovalanza". Alcune si arrampicano sulla scala carrierale grazie solo al fatto di essere donne e non per meriti reali. Non voglio trarre nessuna conclusione, però. Ho solo descritto come vanno le cose.
E... un video sulla linguistica computazionale ?
Roberto! a 3:56 ti riferivi forse alla ghironda? L'organetto non funziona con una "manovella"
No, mi riferivo agli organetti meccanici. Quello funzionano a manovella. Sono come grandi carillon.
Roberto una precisazione, la famosa foto non mostra il codice da lei scritto, ma l’intero codice scritto per il programma apollo ovviamente anche da tante altre persone
What about Ai chatgpt google bard & Co. ?
L'ingegnere che ha scritto il programma per la missione Apollo era donna...quindi....
16:05 allunaggio
Allora come mai ci sono bandi per borse di studio esclusive per le donne?
do messo like a metà video , catartico
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Praticamente ha anche inventato l'intelligenza artificiale
Perché non fai un video sulla situazione in Palestina?🤨🤨
Qualche anno fa l'Università Ca' Foscari di Venezia aveva organizzato un'iniziativa per sfatare il mito che menzioni:
ruclips.net/p/PLaMuVAIzqPqvy1W1x2oESNjbujwI_9483
Interessantissimo! Grazie!
Il proto compuert non lo aveva creato una donna nell'Inghilterra Vittoriana?
Com'è vero! Ho una collega che riesce a risolvere problemi informarci molto meglio dei programmatori uomini! Grazie mille Roberto!
Però c'era un famoso psicanalista che sapeva che i programmatori non dovessero essere proprio de
Siiii tutte le settimane 😬😬😬😬
" il luogo comune non dice che tutte le donne sono negate per la matematica e le sue figlie ma che sono pochissime le donne interessate e capaci di interessarsi alla matematica e alle sue figlie.
non è colpa di nessuno. "
lascia perdere. doveva fare il video in favore delle donne come tutti i sottoni nell’ultima settimana che altrimenti vengono tacciati di violenza.
@@calebneko4107 non credo sia un sottone ma un gentiluomo che vuole beneficare i casi umani chiamati femmine
@@coencoen. ergo, sottomesso.
Dati Almalaurea degli ultimi 6 anni:
Le donne laureate triennali in matematica sono il 47,5% del totale. Le donne laureate magistrali in matematica il 51,5%.
@@everyhandlesalreadytaken e quindi? non capisco se dovrebbe essere un dato a favore o contro.
Dato che, se fosse a favore, metterebbe solo alla luce ciò che viene omesso da chiunque, ovvero che ci sono più laureate donne che uomini, e dato che se fosse contro, non c'entrebbe comunque una sega con quello a cui mi stavo riferendo.
Hedy Lamare chi la conosce ? Bellissima donna attrice e ha inventato la tecnologia che ha portato al WiFi,GPS ..
Video fantastico sempre molto apprezzato. Se davvero ne facessi uno a settimana saremmo tutti più felici. Io sogno un mondo mercadiniano!!!
La narrazione è come sempre molto affascinante, queste sono senz'altro storie da cui prendere anche ispirazione, nonostante questo c'è qualcosa che mi turba, in particolare rispetto alla narrazione che si porta dietro la storia, che mi era già nota, di Ada Lovelace.
Premetto che parlo da informatico.
Ad oggi, una definizione formale di algoritmo non è davvero presente nel mondo dell'informatica, le definizioni di cui disponiamo sono perlopiù di carattere tecnico ("un algoritmo deve essere fatto così e colà, può fare questo e quello"), ma sotto un punto di vista formale, accademico, il concetto di algoritmo è abbastanza fumoso, forse addirittura "vago", è infatti un tema molto vicino al concetto di "intelligenza", tema che, a sua volta, fa discutere tutt'oggi circa la sua definizione formale e/o tecnica (Questo perlomeno sempre in ambito delle scienze dell'informazione, lungi da me minare i contributi dei colleghi psicologi e settori affini in tal senso).
Davanti a questa ambiguità, ho sempre trovato forzoso il modo in cui si cerca di narrare con una certa fermezza di come il primo programmatore della storia sia una donna, ho sempre percepito una narrazione che non riesco a condividere e che ha, a mio avviso, il sapore di una "discriminazione positiva".
In un mondo accademico dove la definizione di cosa è un algoritmo e in base a cosa ci si può definire programmatori (se si vuole correlare il concetto di algoritmo e quello di programmatore direttamente) sono ancora concetti fumosi, voler narrare però che la prima programmatrice della storia sia donna, lo trovo un processo forzoso, un atteggiamento nei confronti delle donne come di quello che si ha nei confronti di bambini, posti davanti a delle vittorie per non scoraggiarli anche quando magari non sono davvero dei traguardi, o, se si vuole essere onesti, non sono nemmeno traguardi realmente raggiunti.
Non vorrei essere frainteso, il caro Roberto ci ha raccontato una storia, anche largamente condivisa (qualcuno l'avrà sentita per la prima volta qui, ma chi conosce la storia dell'informatica ha questa storia ben nota), ed è rispetto a questa narrazione in senso popolare che nasce il mio risentimento, non nei confronti di Roberto o di chi diffonde questa storia.
Questa mia polemica non toglie il contributo che ha dato Lovelace alla storia dell'informatica, ed è una polemica che non "lascerei in giro" se solo questa ambiguità non mi rendesse sofferente, contrariamente ai casi in cui ambiguità non ce ne sono, esempio ne è la storia di Hamilton: una storia meravigliosa e su cui non c'è niente da polemizzare, visto che il contributo per cui Hamilton viene elogiata è tangibile, misurabile, incontestabile e non sconfina in ambiguità formali di alcun tipo, ed è una storia che ritengo ancora più importante venga raccontata rispetto a quella di Lovelace proprio per questo, cioè per dare un modello femminile incontestabile e fatto di uguaglianza in questo mondo informatico tutto al maschile (per quanto l'informatica sia donna, la realtà rimane questa :P ).
Ovviamente invito chiunque a rispondermi se è in disaccordo con me o anche se si è sentito offeso e ne parleremo pace e amore, saluti
Perché non accettate il messia voi ebrei????❤❤❤
😂
La nasa kkk.
mah forse questo luogo comune era più ani 80/90. per mi esperienza diretta ai corsi universitari di informatica la percentuale era sul 30% alta tendente al 40%. idem nella mia attuale azienda. Altro discorso invece riguarda l'avanzamento di carriera dove in Italia, vale la pena specificare nel mio settore, il tuo capo non ha capacità tecniche migliori di te, semplicemtne diventi sempre più un PR/gestore di risorse per sfociare poi nel commerciale. La maggior parte dei capi sono tecnicamente più scarsi dei propri sottoposti, sia uomini che donne.
Università dove? Da me a Padova nel 2019 le donne erano l'1%. Cosa molto diversa è invece ingegneria informatica dove ci sono molte più donne che poi vanno su biomedica.
Adesso in azienda vedo sempre informatiche donne nelle fasce più stagionate e uomini nelle fasce più giovani. Non saprei come mai ma purtroppo l'informatica si è recentemente maschificata, oggi il 95% degli utenti di GitHub sono uomini.
Sono informatico da 22 anni, DBA per la precisione, e nel mondo dati, ad oggi, ci sono finalmente tante donne. É vero che ne ho conosciute veramente poche nella mia esperienza, ma credo sia solo un retaggio culturale. Chi iniziava a studiare ai miei tempi, ad esempio, da ragazza, non sceglieva informatica perché non era "da femmine", un po' come il bias dello sport. La pallavolo é "da femmina mentre il calcio no. Sta cambiando, per fortuna, ma la nostra cultura, soprattutto nelle periferie, è sempre stata per le donne a casa/in famiglia o che facessero lavoro "da donna".
Non è solo un retaggio culturale, ma si tratta di predisposizione che è tendenzialmente (ma non esclusivamente) maschile, ma ciò non toglie che ci siano tantissime donne in gamba in campo scientifico me tanti uomini che non lo siano.
Però vedendo i dati c'erano più informatiche nel 1998 che nel 2018. Siamo sicuri che non sia... un pregiudizio? Considerando che poi per la matematica questo discorso non vale. Non è che questa cosa del "l'informatica non è per le donne" non sia altro che una costruzione fatta a posteriori per giustificare la situazione corrente?
Non è un luogo comune, lo dicono i numeri. Nelle materie matematiche la donna è nello 0,5%
Dati Almalaurea degli ultimi 6 anni:
Le donne laureate triennali in matematica sono il 47,5% del totale. Le donne laureate magistrali in matematica il 51,5%.
metti la fonte almeno, così sappiamo che sono numeri veri@@everyhandlesalreadytaken
comunque non mi riferivo solo alla mate matica ma alle scienze matematiche e logiche. Nei grandi numeri quelli che svettano sono solo uomini, i premi nobel ad es. Poi se andiamo a vedere le competizioni dove predomina la logica (tornei scacchi, cubo di rubik, campionati di matematica e aritmetica) dominano gli uomini. Si in lauree ve la giocate ma quando parliamo del vertice sono solo uomini.@@everyhandlesalreadytaken
@@lucianocrimi la fonte è Almalaurea, è la seconda parola del commento.
Metti prima te la fonte: io vedo che, nel 2018, sono in media al 20%. (Con la matematica e la statistica in cui sono al 50% e in economia al 30%.)
Lo 0,5% non si può sentire.
L'informatica si basa sugli algoritmi. L'informatica è donna!🎭👹👺😂☕
Ma tu sei quello dei nomadi?
Eh assomiglia un bel po' a Augusto sì 😍
Risorto e più dotto dovresti sentirlo cantare l'orlando furioso a teatro, brividi
.
Il genere esiste solo quando è femminile, vero? Avrei voluto vedere un video analogo, però con il titolo "La matematica è uomo".
P. S. Stiamo ancora aspettando le quote rosa tra i muratori...
Storie abbastanza scontate e consociute. Speravo di ascoltare qualcosa di interessante ed invece ho solo buttato via 10 minuti della mia vita (dio ringrazi l'implementatore del 2x di RUclips)
Saranno state conosciute da te. Moltissime persone non le conoscevano e mi hanno ringraziato per avere pubblicato il video. 😊
E poi chi ti ha obbligato a vedere il video fino alla fine? Se ti annoiava, non era meglio fruire di altri contenuti? 🙂
@@RobertoMercadini perché me l'ha consigliato un mio amico che ti segue e mi ha intiamato di guardarlo tutto hahaha.
ed io quando prometto di fare una cosa la faccia fino in fondo 🫡
@@giornoikary4030Ma perché permetti ad un altro di obbligarti a guardare quello che vuole lui?
Devi scegliere tu, liberamente. Non farti comandare dagli altri! 💪
Linda Lovelace, Gola profondissima
Ora capisco perché a volte i programmi smettono di funzionare ma non ti vogliono far capire perché 😂