Mi permetto solo un paio di precisazioni a titolo informativo, relative al Vicino Oriente: 1) i siti archeologici che testimoniano della 'nascita' dell'agricoltura son quasi tutti fuori dell'Iraq e disseminati nel resto del Vicino Oriente (negli ultimi 30 anni gli scavi in Iraq sono stati pochi, per evidenti motivi. Solo recentemente, per altrettanti evidenti motivi, sono ripresi e si sono fermati invece quelli in Siria. Turchia e resto del Levante sono continuati e son piuttosto copiosi) 2) nei siti in cui i dati e l'occupazione sono sufficienti e sufficientemente lunghi da poter seguire la transizione, stratigraficamente la sedentarizzazione precede l'agricoltura (che possiamo comunque distinguere tra incipiente e piena, con i vari ed eventuali processi di diffusione locale). Da qui anche le ipotesi di spiegazione 'culturale' (una fra tutte la 'Rivoluzione dei simboli' di Jacques Cauvin. Criticabile e criticata naturalmente, ma da archeologo specialista ha il pregio di fondarsi sui dati e non su dubbie comparazioni antropologico-etnografiche fra preistoria neolitica e società 'primitive' ma 'contemporanee'. Resta comunque la difficoltà a 'testare' certe ipotesi, come ricorda il Prof.) 3) dall'agricoltura ad Uruk e nascita della città-stato, ci passano quasi tutto il Neolitico e Calcolitico, quindi a seconda di quando vogliam partire (incipiente, non 'addomesticata', ecc.) di anni ne passano almeno 5-6 mila (non dimentichiamo che il periodo tra Natufiano-Epipaleolitico-Protoneolitico e fine del Tardo Neolitico va dal 13-12 mila BCE alla seconda metà del VI millennio. E non dimentichiamo che le società e culture - Pre-Pottery, Hassuna, Halaf, ecc. - che occupano questo periodo sono perlopiù 'egalitarie' nel senso di scarsamente gerarchizzate se paragonate alla moderna organizzazione delle successive città-stato mesopotamiche, e nel Ceramico hanno uno stile di vita piuttosto mobile - nel Nord, a differenza del Centro-Sud: Samarra ed Ubaid. Per queste ultime forse si può parlare di chiefdom, forse, almeno da un certo periodo in poi, società di lignaggio, coniche, ecc., però certo stiamo sempre ragionando sulla base di dati e resti materiali, altro non c'è come ricorda il Prof.) Grazie di tutto e buona domenica a entrambi!
Grazie. Io non sono uno specialista e comunque dovevo sintetizzare. Da storico economico, sono sempre diffidente delle spiegazioni culturali. CI sono varie ipotesi economiche per spiegare la sedentarizzazione (compresa quella di Matranga che citavo)
@@giovannifederico3966 Di nulla, grazie a lei. Sì, la davo per scontata la necessità di sintetizzare - per questo mi son permesso. E' evidente che, pur con competenze, non era certo il caso di perder un'ora sulla cronologia del neolitico v.o. Diffido anch'io in genere delle spiegazioni 'culturali'. Difatti anche quella cui accennavo, pur essendo stata utile al dibattito e alla prosecuzione delle ricerche, non mi ha mai convinto...
Ottimo modo di svegliarsi la domenica. Idea per una puntata: analisi storica delle varie attuazioni del comunismo e perché sono l’unico modo di attuare le idee di Marx. Grazie per il lavoro che fate 😊
Video molto interessante e piacevole da ascoltare, come tutti gli altri di questa rubrica. Attendo con piacere il video in cui verrà spiegato lo spostamento dell'economia mondiale dalla penisola italiana al nord Europa nel xvi - xvii secolo
un dibattito interessante sarebbe quello di utilizzare le teorie discusse dal professore come base per fare previsioni sul futuro: In base alla crescita demografica in atto, quali attività saranno più produttive nel prossimo futuro? su quali tecnologie? e come questa eventuale rivoluzione impatterà sulle struttura sociale. sarebbero speculazioni ovviamente... però potrebbe essere un gioco interessante😁
Sarebbe interessante capire le metodologie con cui le prime disuguaglianze si sono formate, ossia in che modo certi tizi sono stato in grado di avere più potere di altri tizi.
sp1d3rm0nk3y33 Non ho il libro sotto mano quindi, se hai voglia di rispondermi, chiedo ancora a te: si tratta quindi solo di fortuna geografica che ha permesso ad alcune persone di magnà di più e quindi di svilupparsi di più? Inoltre sarebbe interessante capire all’interno di una comunità presente all’interno della stessa area geografica in base a quale criterio (presupponendo che tutti partissero dalle stesse possibilità di coltivare/allevare) qualcuno diventava sacerdote o soldato invece che contadino.
Spesso nelle ricostruzioni dell'umanità del paleolitico viene messo l'accento sulla caccia di mammiferi, grandi o spesso piccoli, mentre il cibo più facilmente raggiungibile erano i pesci di fiumi e torrenti, vicino ai quali l'umanità si è da sempre insediata, con tutto quello che ne consegue rispetto a stanzialità, struttura gerarchica dell'agglomerato; senza dimenticare il privilegio di destrezza e scaltrezza, rispetto alla forza bruta, non a caso i grossi ritrovamenti di ossa di grandi prede, sono sotto rupi o in trappole. Una caccia così organizzata non penso sia diversa da quella "odierna" dei tonni nella quale comanda il Rais. Ovvero un capo. Il capo caccia. Una struttura gerarchica. Senza dimenticare la caccia agli uccelli con le reti e con i laccetti a strozzo che in Sardegna si mantiene intatta dal paleolitico, pratica che inevitabilmente prevede una stanzialità in attesa dei passi migratori. con cordialità.
Molto interessante, come sempre. Rimanendo in argomento, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il prof. Federico della tesi controcorrente (e mi sembra molto ideologica) propugnata da James C. Scott nel libro del 2017 "Against the grain" (pubblicato anche in Italia con il titolo "Le origini della civiltà").
Ottima domanda! Mi permetto di far notare che James C. Scott ha un h-index di 114 e oltre 180.000 citazioni che sono numerini di tutto rispetto per uno che propugna tesi controcorrente.
Mi permetto di darvi my two cents anche se non richiesti. A mio avviso ha più rilevanza per filosofi e politologi che per storici e archeologi specialisti del periodo. Non è un caso che sia citato più da antropologi e scienziati politici (dai 'marxisti' e anarchici di sinistra fino al Cato Institute e agli anarco-capitalisti) che da archeologi (tra coloro i quali lo han fatto, pochi sono gli specialisti di Neolitico del Vicino Oriente ad esempio, per i quali peraltro i dati da Scott presi in considerazione non costituiscono nulla di nuovo). Ci può stare, nel senso che se ne può discutere, ma come tutti i lavori di questo tipo, con ambizione alla teorizzazione della storia del mondo, scritti da antropologi o da altri non specialisti dei periodi - e/o delle discipline - in questione (compresi i citati Jared Diamond o l'approccio world history di Harari), lasciano comprensibilmente i suddetti specialisti, il più delle volte, piuttosto insoddisfatti se non interdetti a causa dell'approssimazione, parzialità e disinvoltura con cui i dati vengono trattati (comprese le cronologie e continue comparazioni tra preistoria ed etnografie, la cui validità è tutta da dimostrare). World History e storie 'evoluzionistiche' sono un bel tentativo di mettere insieme storia, archeologia, antropologia, biologia, scienze cognitive, ecc., ma a mio avviso quando il tentativo è compiuto da un solo studioso risulta, ad ora almeno, lodevole ma eccessivamente ambizioso (il materiale da maneggiare è infinito) e sa tanto di ritorno al passato (ottocentesco), a un positivismo ingenuo che, nelle scienze 'storico-sociali', più che 'leggi di Topolino' (le Mickey Mouse laws stigmatizzate a suo tempo da Kent Flannery) non riesce a tirar fuori.
Sempre per rimanere in tema sviluppo umano consiglio "Da animali a dei" di Harari. Suppongo che la grande estinzione che viene citata provenga appunto da questo libro.
No. Sandom Christopher, Soren Fauby, Brody Sandel and Jens-Christian Svenning Global late quaternary megafauna extinction linked to humans, not climate change Proceedings of the Royal Society B 281 (2014)
“Le societa’ contadine non sono necessariamante ineguali ma danno la possibilita’ di essere ineguali” - mi sembra che questo sia un punto cruciale, ma lo sviluppo della gerarchia sociale e’ stato necessariamente lento, diversificato e complesso. Domanda: ci sono (state) societa’ contadine egualitarie ? Se si’, quali ? Come mai la “possibilita” di creare ineguaglianza, e’ diventata (quasi) ovunque una realta’ ? Secondo quali modalita’ - parzialmente diverse probabilmente in luoghi ed epoche diverse - e quali fasi e’ avvenuta la transizione da societa’ piccole ed egualitarie a societa’ gerarchizzate e complesse ?
Diamond fece un bel tentativo, tuttavia, anche al netto dei limiti interpretativi che secondo me vi sono e degli eventuali pre-giudizi, il materiale da maneggiare è letteralmente sterminato, per qualsiasi singolo studioso di qualsiasi disciplina - e Diamond ne era ben consapevole. Di conseguenza, non va preso come punto d'arrivo ma al limite di partenza, per poi andare subito oltre e addentrarsi nei problemi specifici. Posso consigliare invece il lavoro di Matranga di cui parla Federico nel video? E' recentissimo, e lo si trova on line. Personalmente, erano anni che attendevo qualcosa del genere, ché un archeologo pur conoscendo la materia prima difficilmente può confezionare per mancanza di competenze matematiche e affini (dovremmo avere tutti almeno un paio di vite a disposizione...). Spero anzi che il lavoro trovi diffusione tra gli archeologi del Neolitico, soprattutto tra quelli eccessivamente refrattari a dare un taglio un po' più 'hard' (ma meno 'positivisticamente' ingenuo rispetto al periodo della New Archaeology) alla disciplina anche nella parte teorico-esplicativa-interpretativa (su cui l'archeometria attuale può poco, o comunque non così tanto) - in questo, un maggior contatto con il mondo Economics a mio avviso non può che giovare, com'è accaduto per settori degli studi giuridici, politologici, storici, ecc.
Aspettiamo la trattazione sul socialismo reale e ok... spero però arrivino cose sui sistemi economici delle città greche ( con i templi come banche ) e il "capitalismo" di Roma
Nel libro di Jared Diamond”armi acciaio e malattie” l’autore dice che l’agricoltura in Giappone è arrivata nel IV secolo a.C., con il riso portato dalla Corea, quindi uno degli ultimi posti in Eurasia ad averla e motiva questo dicendo che in Giappone le risorse erano tali che i cacciatori raccoglitori potevano vivere sedentari e avere la più alta densità di popolazione possibile per questo tipo di società;( se non ricordo male questo cacciatori raccoglitori si chiamano cultura jommu). In poche parole dice l’esatto contrario di quello che dice il professore🤷♂️
Mi permetto solo un paio di precisazioni a titolo informativo, relative al Vicino Oriente:
1) i siti archeologici che testimoniano della 'nascita' dell'agricoltura son quasi tutti fuori dell'Iraq e disseminati nel resto del Vicino Oriente (negli ultimi 30 anni gli scavi in Iraq sono stati pochi, per evidenti motivi. Solo recentemente, per altrettanti evidenti motivi, sono ripresi e si sono fermati invece quelli in Siria. Turchia e resto del Levante sono continuati e son piuttosto copiosi)
2) nei siti in cui i dati e l'occupazione sono sufficienti e sufficientemente lunghi da poter seguire la transizione, stratigraficamente la sedentarizzazione precede l'agricoltura (che possiamo comunque distinguere tra incipiente e piena, con i vari ed eventuali processi di diffusione locale). Da qui anche le ipotesi di spiegazione 'culturale' (una fra tutte la 'Rivoluzione dei simboli' di Jacques Cauvin. Criticabile e criticata naturalmente, ma da archeologo specialista ha il pregio di fondarsi sui dati e non su dubbie comparazioni antropologico-etnografiche fra preistoria neolitica e società 'primitive' ma 'contemporanee'. Resta comunque la difficoltà a 'testare' certe ipotesi, come ricorda il Prof.)
3) dall'agricoltura ad Uruk e nascita della città-stato, ci passano quasi tutto il Neolitico e Calcolitico, quindi a seconda di quando vogliam partire (incipiente, non 'addomesticata', ecc.) di anni ne passano almeno 5-6 mila (non dimentichiamo che il periodo tra Natufiano-Epipaleolitico-Protoneolitico e fine del Tardo Neolitico va dal 13-12 mila BCE alla seconda metà del VI millennio. E non dimentichiamo che le società e culture - Pre-Pottery, Hassuna, Halaf, ecc. - che occupano questo periodo sono perlopiù 'egalitarie' nel senso di scarsamente gerarchizzate se paragonate alla moderna organizzazione delle successive città-stato mesopotamiche, e nel Ceramico hanno uno stile di vita piuttosto mobile - nel Nord, a differenza del Centro-Sud: Samarra ed Ubaid. Per queste ultime forse si può parlare di chiefdom, forse, almeno da un certo periodo in poi, società di lignaggio, coniche, ecc., però certo stiamo sempre ragionando sulla base di dati e resti materiali, altro non c'è come ricorda il Prof.)
Grazie di tutto e buona domenica a entrambi!
Up!
Grazie. Io non sono uno specialista e comunque dovevo sintetizzare. Da storico economico, sono sempre diffidente delle spiegazioni culturali. CI sono varie ipotesi economiche per spiegare la sedentarizzazione (compresa quella di Matranga che citavo)
@@giovannifederico3966 Di nulla, grazie a lei. Sì, la davo per scontata la necessità di sintetizzare - per questo mi son permesso. E' evidente che, pur con competenze, non era certo il caso di perder un'ora sulla cronologia del neolitico v.o. Diffido anch'io in genere delle spiegazioni 'culturali'. Difatti anche quella cui accennavo, pur essendo stata utile al dibattito e alla prosecuzione delle ricerche, non mi ha mai convinto...
Video meraviglioso!!! Non vedo l'ora di vedere il prossimo!
Grazie Giovanni Federico, sempre un istruttivo piacere ascoltarti
Federico ha la nebbia in ufficio! Ahahah
Grande puntata!
Oh gioia! Oh gaudio! Anche se non sono più su FB, fate sapere al Prof. Federico che è una delle più belle puntate di sempre! Grazie!
Ottimo modo di svegliarsi la domenica. Idea per una puntata: analisi storica delle varie attuazioni del comunismo e perché sono l’unico modo di attuare le idee di Marx. Grazie per il lavoro che fate 😊
Che bello, ritorna la storia!!!
Finalmente il prof. Federico. Con Costantino, il dream team.
Adoro il prof Federico e le sue serie storiche. Triplo like!
Bentornati
Grande Giovanni Federico
Grazie Prof Gazie Costantino interessantissimo e sempre utile
Interessantissimo! Grazie mille liberi!
Video molto interessante e piacevole da ascoltare, come tutti gli altri di questa rubrica.
Attendo con piacere il video in cui verrà spiegato lo spostamento dell'economia mondiale dalla penisola italiana al nord Europa nel xvi - xvii secolo
Condiviso immediatamente, grazie Prof... troppo bello ed interessante
Bravi!! Mi mancavano queste puntate. 👍
Interessantissimo!
Molto interessante questa serie sulle origini! La seguirò con molto piacere :)
Fantastico
Talk piacevole! Grazie
Era ora che cominciasse questa serie!
un dibattito interessante sarebbe quello di utilizzare le teorie discusse dal professore come base per fare previsioni sul futuro:
In base alla crescita demografica in atto, quali attività saranno più produttive nel prossimo futuro? su quali tecnologie?
e come questa eventuale rivoluzione impatterà sulle struttura sociale.
sarebbero speculazioni ovviamente... però potrebbe essere un gioco interessante😁
Grazie!!
Puntata - e serie - molto interessante. Professore, pensa farà una puntata sulla crisi dell'età del Bronzo nel Mediterraneo?
Ottimo
Bellissimo video! Sarebbe perfetto se aggiungeste pure una bibliografia minima. Spero vivamente che la rubrica prosegua a lungo!
Non potete fare questi scherzi la domenica mattina, avevo delle cose da fare e invece sono rimasto inchiodato davanti al computer.
Finalmenteeeeeeeee
altra proposta: Giappone e Corea del Sud (sviluppo recente), o in generale le tigri asiatiche.
Beh diciamo che non la poteva prendere più alla lunga questa volta 😂. Bellissima puntata comunque!
Sarebbe interessante capire le metodologie con cui le prime disuguaglianze si sono formate, ossia in che modo certi tizi sono stato in grado di avere più potere di altri tizi.
sp1d3rm0nk3y33 Non ho il libro sotto mano quindi, se hai voglia di rispondermi, chiedo ancora a te: si tratta quindi solo di fortuna geografica che ha permesso ad alcune persone di magnà di più e quindi di svilupparsi di più? Inoltre sarebbe interessante capire all’interno di una comunità presente all’interno della stessa area geografica in base a quale criterio (presupponendo che tutti partissero dalle stesse possibilità di coltivare/allevare) qualcuno diventava sacerdote o soldato invece che contadino.
Il metto like e commento prima ancora di ascoltare
Spesso nelle ricostruzioni dell'umanità del paleolitico viene messo l'accento sulla caccia di mammiferi, grandi o spesso piccoli, mentre il cibo più facilmente raggiungibile erano i pesci di fiumi e torrenti, vicino ai quali l'umanità si è da sempre insediata, con tutto quello che ne consegue rispetto a stanzialità, struttura gerarchica dell'agglomerato; senza dimenticare il privilegio di destrezza e scaltrezza, rispetto alla forza bruta, non a caso i grossi ritrovamenti di ossa di grandi prede, sono sotto rupi o in trappole.
Una caccia così organizzata non penso sia diversa da quella "odierna" dei tonni nella quale comanda il Rais.
Ovvero un capo. Il capo caccia. Una struttura gerarchica.
Senza dimenticare la caccia agli uccelli con le reti e con i laccetti a strozzo che in Sardegna si mantiene intatta dal paleolitico, pratica che inevitabilmente prevede una stanzialità in attesa dei passi migratori.
con cordialità.
Like like like like :)
Molto interessante, come sempre. Rimanendo in argomento, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il prof. Federico della tesi controcorrente (e mi sembra molto ideologica) propugnata da James C. Scott nel libro del 2017 "Against the grain" (pubblicato anche in Italia con il titolo "Le origini della civiltà").
Ottima domanda! Mi permetto di far notare che James C. Scott ha un h-index di 114 e oltre 180.000 citazioni che sono numerini di tutto rispetto per uno che propugna tesi controcorrente.
Mi permetto di darvi my two cents anche se non richiesti. A mio avviso ha più rilevanza per filosofi e politologi che per storici e archeologi specialisti del periodo. Non è un caso che sia citato più da antropologi e scienziati politici (dai 'marxisti' e anarchici di sinistra fino al Cato Institute e agli anarco-capitalisti) che da archeologi (tra coloro i quali lo han fatto, pochi sono gli specialisti di Neolitico del Vicino Oriente ad esempio, per i quali peraltro i dati da Scott presi in considerazione non costituiscono nulla di nuovo). Ci può stare, nel senso che se ne può discutere, ma come tutti i lavori di questo tipo, con ambizione alla teorizzazione della storia del mondo, scritti da antropologi o da altri non specialisti dei periodi - e/o delle discipline - in questione (compresi i citati Jared Diamond o l'approccio world history di Harari), lasciano comprensibilmente i suddetti specialisti, il più delle volte, piuttosto insoddisfatti se non interdetti a causa dell'approssimazione, parzialità e disinvoltura con cui i dati vengono trattati (comprese le cronologie e continue comparazioni tra preistoria ed etnografie, la cui validità è tutta da dimostrare). World History e storie 'evoluzionistiche' sono un bel tentativo di mettere insieme storia, archeologia, antropologia, biologia, scienze cognitive, ecc., ma a mio avviso quando il tentativo è compiuto da un solo studioso risulta, ad ora almeno, lodevole ma eccessivamente ambizioso (il materiale da maneggiare è infinito) e sa tanto di ritorno al passato (ottocentesco), a un positivismo ingenuo che, nelle scienze 'storico-sociali', più che 'leggi di Topolino' (le Mickey Mouse laws stigmatizzate a suo tempo da Kent Flannery) non riesce a tirar fuori.
Potreste fare una serie sulle più importanti crisi economiche del passato e come hanno reagito ad esse i governi, o anche solo quello italiano?
Come nasce il diritto di alcuni di avere di più? Se i contadini producevano i beni alimentari erano loro ad avere il controllo della ricchezza o no?
I primi proprietari sono i contadini stessi?
Sempre per rimanere in tema sviluppo umano consiglio "Da animali a dei" di Harari. Suppongo che la grande estinzione che viene citata provenga appunto da questo libro.
No. Sandom Christopher, Soren Fauby, Brody Sandel and Jens-Christian Svenning
Global late quaternary megafauna extinction linked to humans, not climate change
Proceedings of the Royal Society B 281 (2014)
Federico uber alles
Alias commento tattico
Ritorno attesissimo!!!
È interessante sapere da dove siamo partiti 🤔
Trent'anni dopo, ho finalmente un'altra opzione rispetto al Bontempelli Bruni :)
“Le societa’ contadine non sono necessariamante ineguali ma danno la possibilita’ di essere ineguali” - mi sembra che questo sia un punto cruciale, ma lo sviluppo della gerarchia sociale e’ stato necessariamente lento, diversificato e complesso. Domanda: ci sono (state) societa’ contadine egualitarie ? Se si’, quali ? Come mai la “possibilita” di creare ineguaglianza, e’ diventata (quasi) ovunque una realta’ ? Secondo quali modalita’ - parzialmente diverse probabilmente in luoghi ed epoche diverse - e quali fasi e’ avvenuta la transizione da societa’ piccole ed egualitarie a societa’ gerarchizzate e complesse ?
Sembra che entrambi abbiate letto Sapiens di Harari. :-)
A quando la preistoria ???
Per una storia dettagliata dell’evoluzione dell’uomo, compresa la nascita dell agricoltura, consiglio Armi, Acciaio e Malattie di Jared Diamond
Insomma....
Diamond fece un bel tentativo, tuttavia, anche al netto dei limiti interpretativi che secondo me vi sono e degli eventuali pre-giudizi, il materiale da maneggiare è letteralmente sterminato, per qualsiasi singolo studioso di qualsiasi disciplina - e Diamond ne era ben consapevole. Di conseguenza, non va preso come punto d'arrivo ma al limite di partenza, per poi andare subito oltre e addentrarsi nei problemi specifici. Posso consigliare invece il lavoro di Matranga di cui parla Federico nel video? E' recentissimo, e lo si trova on line.
Personalmente, erano anni che attendevo qualcosa del genere, ché un archeologo pur conoscendo la materia prima difficilmente può confezionare per mancanza di competenze matematiche e affini (dovremmo avere tutti almeno un paio di vite a disposizione...). Spero anzi che il lavoro trovi diffusione tra gli archeologi del Neolitico, soprattutto tra quelli eccessivamente refrattari a dare un taglio un po' più 'hard' (ma meno 'positivisticamente' ingenuo rispetto al periodo della New Archaeology) alla disciplina anche nella parte teorico-esplicativa-interpretativa (su cui l'archeometria attuale può poco, o comunque non così tanto) - in questo, un maggior contatto con il mondo Economics a mio avviso non può che giovare, com'è accaduto per settori degli studi giuridici, politologici, storici, ecc.
Ma l'allevamento?
esatto. la pastorizia (magari nomade) dove entra in questi ragionamenti ?
Aspettiamo la trattazione sul socialismo reale e ok... spero però arrivino cose sui sistemi economici delle città greche ( con i templi come banche ) e il "capitalismo" di Roma
Nel libro di Jared Diamond”armi acciaio e malattie” l’autore dice che l’agricoltura in Giappone è arrivata nel IV secolo a.C., con il riso portato dalla Corea, quindi uno degli ultimi posti in Eurasia ad averla e motiva questo dicendo che in Giappone le risorse erano tali che i cacciatori raccoglitori potevano vivere sedentari e avere la più alta densità di popolazione possibile per questo tipo di società;( se non ricordo male questo cacciatori raccoglitori si chiamano cultura jommu). In poche parole dice l’esatto contrario di quello che dice il professore🤷♂️
No. Ho detto che non si sa se sono arrivati dalla Cina o è una scoperta autoctona.
Grazie!