I bronzetti ritrovati del santuario dei Veneti antichi a Lova (Campagna Lupia-Venezia)
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- Опубликовано: 27 фев 2024
- In realtà sono dei "bronzetti ritrovati" quelli restaurati dal santuario preromano e romano di Lova (Campagna Lupia, Venezia). Furono scavati decine di anni fa, e ora sono stati restaurati all'Istituto Veneto per i Beni Culturali a Villa Pisani (Stra), per volontà della Soprindentenza per il Comune di Venezia e Laguna. Con il tempo andranno ad aggiungersi a quelli da poco in mostra nelle vetrine del municipio di Campagna Lupia, che è orgogliosa di quanto viene ritrovato nel proprio territorio, tanto da avere fatto realizzare un'opera di street art dedicata all'archeologia in paese. E, sempre in collaborazione con la Soprintendenza, sta sviluppando itinerari paesaggistico-archeologici per far conoscere quel particolare paesaggio di campi, canali, idrovore storiche (quindi archeologia industriale) e luoghi legati sia ai Veneti antichi chee alla lunga fase di romanizzazione del territorio.
non avevo ancora mai visto questo reporter davvero ben fatto e molto esaustivo
Che meraviglia
Complimenti Archeo reporter
Ma varda mò che bravi sti Venetekens !
Che belli i bronzetti
Grazie
Bel video! Stante significa che è raffigurata una persona in piedi. Le monete mostrate sembrano in argento, come le poche coniate dai Veneti antichi, ma la Dottoressa dice che hanno trovato soprattutto "Assi monetali", che Google mi dice fossero monete romane in bronzo o rame, che dovrebbero presentarsi scure, brune.
Tempo fa lessi di un ritrovamento di una statuina di bronzo molto simile a queste in Romania nella provincia di Iasi. Risalirebbe a circa 5000 anni fa.
Ricordano molto quelli sardi ed etruschi. Si trattava degli antichi Veneti o Eneti, facenti parte, anche loro, della confederazione dei popoli del mare di origine pelasgica. Non a caso, avevano un alfabeto simile a quello etrusco e retico (lingue tirreniche). Erano i cosiddetti popoli del bronzo ❤
Ma i Veneti parlavano un indoeuropeo italico assai affine al Latino e al Siculo...
I pelasgi erano un popolo eterogeneo, in quanto includevano sia semiti che indoeuropei (Hyksos docent). Loro adoravano sia la luna (tipico dei semiti) sotto forma di toro cornuto (tipico dei sardi/shardana e dei liguri/liku tanto è vero che Genova è chiamata anche Zena=dea della luna), simboleggiante anche la dea madre terra (la Reitia veneta per interderci) sia il sole (divinità solari tipica dei popoli arii e non, es. Apollo, Elios greco, Surya della tradizione vedica indiana, Usil etrusco, Adrano, dio siculo del fuoco e del sole, Athon/Adone egizio e il semitico Baal/Sardus pater). I pelasgi parlavano il paleo-sanscrito risalente al neolitico. Non c'era, in verità, una netta separazione linguistica, culturale e religiosa, teoria ormai superata di stampo ottocentesco, tra queste due grandi famiglie umane. Un saluto
potrebbe indicare qual è la fonte che riporta questa teoria sui Veneti Antichi di origine pelasgica?
Molto suggestivo, "la sacralità" è ovunque se la si sa riconoscere, già solo con quell'immagine che il direttore ha scherzosamente proposto si intuisce come le persone che si occupano di archeologia hanno un senso del sacro che non può non abbracciare l'umanità tutta, unica e, appunto, sacra.
Grazie molte
Buongiorno, non si conosce ancora il nome della divinità a cui è dedicato il santuario?
No, e non sarà facile anche in futuro in mancanza di qualche testimonianza materiale specifica
Di che periodo ( datazione ) sono i bronzetti e le decorazioni ?
II a.C / I d.C. il periodo di frequentazione del santuario per quel che si sa finora. Non so quei singoli reperti di che contesto siano
@@ArchaeoReporter secondo me sono più antichi
@@ArchaeoReporter parrebbero ben più antichi i bronzetti...
@@ArchaeoReporter e' importante sapere la datazione se no possiamo creare confusione storica creandoci delle conclusioni errate . Se il santuario era frequentato tra il secondo a. C. Ed il primo avanti Cristo siamo nella Gallia cisalpina per due secoli e nell' Italia "Augustea" nel primo secolo d.C. . Questo periodo presenta elementi protocelti , celti e romani . Ma questo e' tutto da verificare tramite gli studi . Molto interessante il foro presente nei bronzetti .
@stefanomilani-ef8yj La cronologia che viene riportata per il complesso è quella. Non conosco le US dei bronzetti quindi, prudentemente, non mi azzardo. Quello si comunica nell’esposizione in municipio (quindi recentissima) è che “il complesso viene considerato la monumentalizzazione di un precedente luogo di culto veneto sorto a convergenza di più assi di transito”. Alcuni bronzetti tuttavia provengono da raccolte di superficie quindi datarli - come ben sa- è complicato. “I tipi trovano confronto in contesti patavini e confermano un forte legame con Padova”.
Scoperta sconvolgente: ci giocavano ai soldatini! 😂
Si capisce dal suo commento che Lei è una persona erudita . Grazie per il suo contributo .
Al di là della battuta in effetti, se uno ci pensa, anche i soldatini avrebbero un significato simbolico molto forte per i giochi di un bambino
@@carlobellinaso4974 chiedo perdono: sono solo un laureato in storia che di archeologia capisce il giusto, e si informa volentieri.
Si capisce dal suo, di commento, che lei è privo del senso dell'umorismo.
@@stefanodadamo6809 Quindi la sua battuta ironica con l'emoticon che sghignazza rappresenta il miglior contributo che una persona altamente qualificata ed informata come Lei riesce a dare a questo interessante video storico a beneficio di noi profani ( anche a quelli come me privi di senso dell'umorismo ) ? Mi stia bene , La saluto .
Forse il livello delle acque a quei tempi era più basso quindi si trattava di terreni asciutti?
Le trasformazioni dell'area, dal punto di vista dei corsi d'acqua, sono un continuo e affascinante oggetto di studio, tra paleolvei, linea di costa e, come accenna, cambiamento del livello delle acque.Di sicuro un'area di scambio fluviale e luogo di frontiera naturale tra terra e laguna.
L'idrovora mantiene questi territori asciutti che altrimenti sarebbero acquitrinosi.
I Veneti antichi hanno costruito un santuario in zona paludosa ed alluvionale come questa?
Qualcosa non torna.
L’idrografia è cambiata continuamente nei secoli
Forse anche agli antichi veneti piaceva giocare coi soldatini...
Belli.. ma che cosa ne facciamo???
Verranno esposti in modo permanente al Municipio di Campagna Lupia. Un modo per far conoscere le prorie radici ai cittadini e poter promuovere un territorio molto interessante