Ciao Mosè. Tasto delicato perché il tema espansionismo delle superpotenze oggi è spinoso e sofferto, qui in Occidente (ma probabilmente in Usa o India non è così tanto una ferita aperta, no? Siamo sempre un pezzo del mondo, non tutto). Il disagio all'idea di giocare la Russia, o anche solo con la Russia in campo, da cittadini preoccupati delle notizie e del mondo che viviamo è comprensibile, e sarà comprensibile la scelta di non voler giocare a World Order. Analogamente a chi per ragioni personali come un nonno in guerra non si sente a proprio agio a fare il tedesco in un innocuo (come messaggi) Undaunted. Il punto anche secondo me è che è molto presto, e ancora siamo scottati ed ipersensibili. Qualunque gioco storico di una certa ambizione ragiona sui what if della storia, sul cosa poteva accadere se un certo evento fosse successo prima, dopo o mai del tutto. La ratio e la filosofia di quel genere di giochi è lì, sta ai giocatori accettare o meno di calarsi ad un "come sarebbe andato l'ordine internazionale se dagli anni 10 in poi gli equilibri fossero stati diversi?" E, lo sottolineo, con un gioco di intrattenimento, non con la pretesa di aggiustare o insegnare nulla, è un gioco sulla storia, fine. In questo World Order mi sembra assolutamente in linea con tutti gli altri. Poi come con tutti gli altri titoli di storia contemporanea (Twilight Struggle? Labyrinth? Mr President? Fire in the Lake?) È assolutamente legittimo non apprezzare il contesto e non avere piacere di giocarlo, ma non è nulla che non sia già stato fatto centinaia di volte. Solo, il tema ci è vicino.
@Ale_Friend Grazie mille per il tuo contributo! Hai ragione. Come diceva Lenny Bruce, alla fine tutto dipende dallo spazio e dal tempo: ovvero più siamo lontani temporalmente e spazialmente da un evento spiacevole, più ci è facile scherzarci o giocarci sopra. Nessuno si sente a disagio nel mettere in scena le guerre al tempo dei Romani (e, tra i giochi che citi, mi sentirei di dire che anche Twilight Struggle racconta un'epoca ormai preistorica rispetto al presente). D'altro canto World Order si rivolge (prevalentemente) al pubblico occidentale, che è, hic et nunc, immerso nell'incertezza del nuovo conflitto mondiale. E gli autori non nascondono il loro intento anche simulativo: tanto da allegare al gioco un libretto con considerazioni geopolitiche e su come queste sono state tradotte a livello ludico. È un terreno inevitabilmente scivoloso, e infatti le polemiche non mancano.
Finanziato "Global Hegemon" e niente, adesso si aspetta. Il gioco mi interessa, anche se sarò costretto a giocarlo in solitario. Se riesco a recuperare anche Hegemony, tanto meglio. Il video, come sempre, è interessante, anche se devo ammettere che un po' la disamina sui "tempi nostri" strideva un pochino. Ci sta, comunque. Io sono dell'idea che il gioco debba essere scisso dalla realtà che viviamo, altrimenti non è più un gioco ma un'occasione per parlare di geopolitica :) Complimenti Mosè 👍
Grazie per il commento! Tra i motivi per cui voglio tenere questo canale libero da collaborazioni importanti con editori c'è (anche) la libertà di poter dire quello che mi pare anche su temi potenzialmente divisivi. Penso che il gioco da tavolo sia un passatempo davvero adulto se permette riflessioni ad ampio raggio, che vadano anche al di là del gioco in sé. Ma sei sicuro che sia un buon gioco da giocare in solitario? A me non sembra tanto adatto a quel tipo di uso.
@@Lamascherariposta Io invece sono, per esperienza personale, portato a scindere il gioco dalle riflessioni. Rispetto, ovviamente il tuo pensiero Mosè ci mancherebbe altro. Purtroppo ho annullato il kickstarter perché mi è capitato un piccolo "incidente" e quindi i soldi del crowdfunding li dovrò mettere da altre parti. Per quanto riguarda la componente solitaria, di solito mi auguro che chi sviluppa il gioco non metta quell' "1-4 giocatori" per caso. Quindi, si spera.
aspetterò che esca una versione italiana per comprarlo. Sulle faq hanno detto che prevedono di realizzare diverse nuove localizzazioni quindi la speranza è quella che non si dimentichino di noi.
il gioco è ambientato nel 2010, e in quegli anni in ucraina c’era effettivamente tensione nel donbas. bisogna leggerlo con gli occhi di allora.😊 altrimenti che facciamo non giochiamo a weimar per quello che ha portato? la storia è storia, e va studiata per quello che è, non per quello che vorremmo fosse stato.
Eh ma quella dicitura sulla tensione in Ucraina si riferisce all'espansione che parla della stretta attualità, non al gioco base 'ambientato' nel 2010.
Non mi ispira molto: controllo territorio e maggioranze non sono il mio forte. Per fortuna non c'è il combattimento diretto altrimenti sarebbe un risiko con steroidi e a me già la mappa fa venire l'orticaria, l'associo troppo proprio a quel risiko che detesto. Personalmente non sento problematiche relative al tema perchè si parla comunque di "scontri" fra superpotenze e queste non si attaccano mai direttamente nella realtà, neanche ora e verosimilmente nemmeno in un futuro prossimo. Inoltre interpretare delle superpotenze in una situazione così generica, ovvero il controllo ipotetico del mondo (non l'esito di una guerra specifica ad esempio) non mi urta minimamente. Sono interessatissimo alla politica internazionale e anche molto coinvolto emotivamente, ma qui mi pare si resti sempre sul generico e quindi per me và bene. Cioè ad esempio non avrei problemi a interpretare i nazisti in un ipotetico wargame storico, ma non farei un gestionale su un campo di concentramento. O un gioco basato sulla colonizzazione israeliana nei territori palestinesi. Interpreterei tranquillamente la Russia in un gioco di questo tipo ma non in uno in cui i giocatori interpretano battaglioni russi in Ucraina che devono fare più punti vittoria conquistando i vari territori. In pratica World Order, così a impressione dato che non l'ho giocato, mi risulta sufficientemente generico da non urtare la mia sensibilità, poi se qualcuno ci vede controversie ok, io non le condivido ma bisogna rispettare il pensiero di tutti. Fosse stato più "cattivo" nell'interazione, considerando anche l'elemento simulativo che il gioco dovrebbe avere, allora probabilmente ci avrei visto delle controversie anche io.
Grazie per il contributo Simone! Capisco cosa intendi: un conto è la rappresentazione generica della influenza sul mondo da parte delle superpotenze, un altro è evocare episodi specifici. Potremmo discuterne a lungo, ma penso che la situazione attuale sia però molto diversa da quella di un decennio fa: ora gli episodi specifici vengono da molti visti come parte di un disegno generale, che si inquadra proprio nel tentativo di alcune grandi potenze di cambiare gli equilibri mondiali esistenti fin da dopo la seconda guerra mondiale. In altri termini: è proprio il conflitto tra le superpotenze per la supremazia mondiale (o più esattamente: da parte di alcune superpotenze verso altre) a far succedere i vari episodi specifici. Quindi capisco molto bene chi vede questo gioco come controverso, in questo momento.
Ciao Mosè.
Tasto delicato perché il tema espansionismo delle superpotenze oggi è spinoso e sofferto, qui in Occidente (ma probabilmente in Usa o India non è così tanto una ferita aperta, no? Siamo sempre un pezzo del mondo, non tutto).
Il disagio all'idea di giocare la Russia, o anche solo con la Russia in campo, da cittadini preoccupati delle notizie e del mondo che viviamo è comprensibile, e sarà comprensibile la scelta di non voler giocare a World Order.
Analogamente a chi per ragioni personali come un nonno in guerra non si sente a proprio agio a fare il tedesco in un innocuo (come messaggi) Undaunted.
Il punto anche secondo me è che è molto presto, e ancora siamo scottati ed ipersensibili.
Qualunque gioco storico di una certa ambizione ragiona sui what if della storia, sul cosa poteva accadere se un certo evento fosse successo prima, dopo o mai del tutto. La ratio e la filosofia di quel genere di giochi è lì, sta ai giocatori accettare o meno di calarsi ad un "come sarebbe andato l'ordine internazionale se dagli anni 10 in poi gli equilibri fossero stati diversi?"
E, lo sottolineo, con un gioco di intrattenimento, non con la pretesa di aggiustare o insegnare nulla, è un gioco sulla storia, fine.
In questo World Order mi sembra assolutamente in linea con tutti gli altri. Poi come con tutti gli altri titoli di storia contemporanea (Twilight Struggle? Labyrinth? Mr President? Fire in the Lake?) È assolutamente legittimo non apprezzare il contesto e non avere piacere di giocarlo, ma non è nulla che non sia già stato fatto centinaia di volte. Solo, il tema ci è vicino.
@Ale_Friend Grazie mille per il tuo contributo!
Hai ragione. Come diceva Lenny Bruce, alla fine tutto dipende dallo spazio e dal tempo: ovvero più siamo lontani temporalmente e spazialmente da un evento spiacevole, più ci è facile scherzarci o giocarci sopra. Nessuno si sente a disagio nel mettere in scena le guerre al tempo dei Romani (e, tra i giochi che citi, mi sentirei di dire che anche Twilight Struggle racconta un'epoca ormai preistorica rispetto al presente).
D'altro canto World Order si rivolge (prevalentemente) al pubblico occidentale, che è, hic et nunc, immerso nell'incertezza del nuovo conflitto mondiale. E gli autori non nascondono il loro intento anche simulativo: tanto da allegare al gioco un libretto con considerazioni geopolitiche e su come queste sono state tradotte a livello ludico. È un terreno inevitabilmente scivoloso, e infatti le polemiche non mancano.
Io lo aspetto sin da quando è stato annunciato, il tema mi affascina enormemente. Pledge sicuro, e grazie per il video!
Grazie a te Francesco!
Finanziato "Global Hegemon" e niente, adesso si aspetta.
Il gioco mi interessa, anche se sarò costretto a giocarlo in solitario. Se riesco a recuperare anche Hegemony, tanto meglio.
Il video, come sempre, è interessante, anche se devo ammettere che un po' la disamina sui "tempi nostri" strideva un pochino. Ci sta, comunque. Io sono dell'idea che il gioco debba essere scisso dalla realtà che viviamo, altrimenti non è più un gioco ma un'occasione per parlare di geopolitica :)
Complimenti Mosè 👍
Grazie per il commento!
Tra i motivi per cui voglio tenere questo canale libero da collaborazioni importanti con editori c'è (anche) la libertà di poter dire quello che mi pare anche su temi potenzialmente divisivi. Penso che il gioco da tavolo sia un passatempo davvero adulto se permette riflessioni ad ampio raggio, che vadano anche al di là del gioco in sé.
Ma sei sicuro che sia un buon gioco da giocare in solitario? A me non sembra tanto adatto a quel tipo di uso.
@@Lamascherariposta Io invece sono, per esperienza personale, portato a scindere il gioco dalle riflessioni. Rispetto, ovviamente il tuo pensiero Mosè ci mancherebbe altro. Purtroppo ho annullato il kickstarter perché mi è capitato un piccolo "incidente" e quindi i soldi del crowdfunding li dovrò mettere da altre parti. Per quanto riguarda la componente solitaria, di solito mi auguro che chi sviluppa il gioco non metta quell' "1-4 giocatori" per caso. Quindi, si spera.
Ciao Mosè ma Oath lo hai venduto?
@Fracco23 Ciao! No, ce l'ho ancora e non l'ho mai intavolato :-(
Buon pomeriggio, evidentemente chi ha scritto "tension" si è documentato.
Certo, si sarà documentato sulle veline del Cremlino.
Anche voi sosterrete questo gioco? :-)
aspetterò che esca una versione italiana per comprarlo. Sulle faq hanno detto che prevedono di realizzare diverse nuove localizzazioni quindi la speranza è quella che non si dimentichino di noi.
Concordo il gioco è interessante.. ma aspetterò la versione italiana che non credo ci sia nel ks
il gioco è ambientato nel 2010, e in quegli anni in ucraina c’era effettivamente tensione nel donbas. bisogna leggerlo con gli occhi di allora.😊 altrimenti che facciamo non giochiamo a weimar per quello che ha portato? la storia è storia, e va studiata per quello che è, non per quello che vorremmo fosse stato.
Eh ma quella dicitura sulla tensione in Ucraina si riferisce all'espansione che parla della stretta attualità, non al gioco base 'ambientato' nel 2010.
Non mi ispira molto: controllo territorio e maggioranze non sono il mio forte. Per fortuna non c'è il combattimento diretto altrimenti sarebbe un risiko con steroidi e a me già la mappa fa venire l'orticaria, l'associo troppo proprio a quel risiko che detesto.
Personalmente non sento problematiche relative al tema perchè si parla comunque di "scontri" fra superpotenze e queste non si attaccano mai direttamente nella realtà, neanche ora e verosimilmente nemmeno in un futuro prossimo. Inoltre interpretare delle superpotenze in una situazione così generica, ovvero il controllo ipotetico del mondo (non l'esito di una guerra specifica ad esempio) non mi urta minimamente.
Sono interessatissimo alla politica internazionale e anche molto coinvolto emotivamente, ma qui mi pare si resti sempre sul generico e quindi per me và bene. Cioè ad esempio non avrei problemi a interpretare i nazisti in un ipotetico wargame storico, ma non farei un gestionale su un campo di concentramento. O un gioco basato sulla colonizzazione israeliana nei territori palestinesi. Interpreterei tranquillamente la Russia in un gioco di questo tipo ma non in uno in cui i giocatori interpretano battaglioni russi in Ucraina che devono fare più punti vittoria conquistando i vari territori.
In pratica World Order, così a impressione dato che non l'ho giocato, mi risulta sufficientemente generico da non urtare la mia sensibilità, poi se qualcuno ci vede controversie ok, io non le condivido ma bisogna rispettare il pensiero di tutti. Fosse stato più "cattivo" nell'interazione, considerando anche l'elemento simulativo che il gioco dovrebbe avere, allora probabilmente ci avrei visto delle controversie anche io.
Grazie per il contributo Simone!
Capisco cosa intendi: un conto è la rappresentazione generica della influenza sul mondo da parte delle superpotenze, un altro è evocare episodi specifici. Potremmo discuterne a lungo, ma penso che la situazione attuale sia però molto diversa da quella di un decennio fa: ora gli episodi specifici vengono da molti visti come parte di un disegno generale, che si inquadra proprio nel tentativo di alcune grandi potenze di cambiare gli equilibri mondiali esistenti fin da dopo la seconda guerra mondiale. In altri termini: è proprio il conflitto tra le superpotenze per la supremazia mondiale (o più esattamente: da parte di alcune superpotenze verso altre) a far succedere i vari episodi specifici. Quindi capisco molto bene chi vede questo gioco come controverso, in questo momento.