Ciao Luca! 😊Sai, "Europa 51" è un film che amo particolarmente, un film che anticipa il Cinema Modernista (con, a mio avviso, interessanti convergenze con il Cinema di michelangelo Antonioni), il finale è da brividi: alto e solenne. Comunque amo tutta la Trilogia della Solitudine. anche "Stromboli" e "Viaggio in Italia", ma per questo film del 52 nutro davvero una predilezione.
Sì, concordo sulle convergenze col cinema di Antonioni. Mi piace quel che scrive Fernaldo Di Giammatteo, a proposito della continuità Rossellini-Antonioni (benché sul piano generale delle filmografie anziché dei singoli film) nella sua "Storia del cinema" a pag. 425: "I nuovi Rossellini e Visconti della svolta possono da una parte insegnare l'uso dei tempi morti e delle azioni casuali e dall'altra indurre i registi a 'vestire' le inquadrature secondo linee minuziosamente armoniche e contenuti ricchi di significato. Si tratta di due insegnamenti che non si possono accoppiare. Il primo, rosselliniano, passerà con le modifiche opportune nei film di Antonioni, che alla fenomenologia è incline."
@@librofago-libricultura . verissimo, la centralità dei tempi morti, ai quali Rossellini a ben vedere ci aveva già abituato, almeno in una certa misura e in qualche modo. penso al "vagabondare" fra le macerie di Edmund fra le macerie in "Germania Anno Zero". Si assiste ad un allentamento della struttura narrativa. Grazie, Luca!
Ciao Luca! 😊Sai, "Europa 51" è un film che amo particolarmente, un film che anticipa il Cinema Modernista (con, a mio avviso, interessanti convergenze con il Cinema di michelangelo Antonioni), il finale è da brividi: alto e solenne. Comunque amo tutta la Trilogia della Solitudine. anche "Stromboli" e "Viaggio in Italia", ma per questo film del 52 nutro davvero una predilezione.
Sì, concordo sulle convergenze col cinema di Antonioni. Mi piace quel che scrive Fernaldo Di Giammatteo, a proposito della continuità Rossellini-Antonioni (benché sul piano generale delle filmografie anziché dei singoli film) nella sua "Storia del cinema" a pag. 425: "I nuovi Rossellini e Visconti della svolta possono da una parte insegnare l'uso dei tempi morti e delle azioni casuali e dall'altra indurre i registi a 'vestire' le inquadrature secondo linee minuziosamente armoniche e contenuti ricchi di significato. Si tratta di due insegnamenti che non si possono accoppiare. Il primo, rosselliniano, passerà con le modifiche opportune nei film di Antonioni, che alla fenomenologia è incline."
@@librofago-libricultura . verissimo, la centralità dei tempi morti, ai quali Rossellini a ben vedere ci aveva già abituato, almeno in una certa misura e in qualche modo. penso al "vagabondare" fra le macerie di Edmund fra le macerie in "Germania Anno Zero". Si assiste ad un allentamento della struttura narrativa. Grazie, Luca!