Cheratocono: ho salvato la vista del mio occhio - Testimonianza paziente

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  • Опубликовано: 20 янв 2021
  • «Siamo alla nuova sede di Blue Eye di Via Pantano 2 e questa è la prima volta, nel 2021, che abbiamo il piacere di lavorare in questa nuova sede. È venuto a trovarmi un mio paziente, Claudio, che ormai conosco da circa 5 anni e che è affetto da cheratocono; adesso vi faccio un riassunto di quello che è successo, poi lui ce lo racconterà dal suo punto di vista.
    Lui aveva un cheratocono e, come fanno tutti i pazienti affetti da cheratocono, ha girato più colleghi e più strutture, senza avere nessun risultato, perché l'occhio continuava a non vedere e la malattia continuava a progredire; ci ha trovati su internet, ha avuto fiducia in noi ed è venuto, da Varese, alla sede di Piazza Fontana della Blue Eye.
    Successivamente abbiamo confermato la diagnosi di cheratocono in entrambi gli occhi (come nel 90% dei pazienti), nell'occhio sinistro maggiore che nell'occhio destro e nell'occhio sinistro lui non vedeva e non sopportava alcuna correzione con occhiale o lente a contatto; dunque Claudio aveva un doppio disagio: quello di vedere la sua malattia progredire e quello di non vederci dall'occhio sinistro.
    A quel punto io gli ho prospettato un impianto di anelli intrastromali: abbiamo fatto l'intervento con il femtolaser e abbiamo impiantato il keraring da 6 mm nell'occhio di sinistra, che ha appiattito la cornea e l'ha portata a essere più performante della cornea dell'occhio destro che vedeva 10/10 naturali, quindi lui per 2/3 anni si è accorto di vedere meglio con l'occhio sinistro che con quello destro.
    Adesso è sopraggiunta un po' di presbiopia perché il tempo passa per tutti, quindi porta un occhiale leggero ma comunque l'occhio sinistro continua ad essere più performante del destro.
    Stamattina abbiamo fatto le mappe corneli differenziali e abbiamo visto che la situazione è assolutamente stabile dal punto di vista topografico.
    Passo la parola a lui, così ci racconta la stessa storia vissuta da paziente.»
    «Buongiorno. Io ho iniziato ad avere problemi di vista circa sette anni fa, così ho subito cominciato a fare le varie visite ma vedevo che con il tempo gradualmente perdevo decimi, non vedevo bene e nonostante facessi visite private ogni anno cambiavo occhiali ma il problema andava avanti; a un certo punto, dopo l'ennesima visita, una dottoressa mi dice che molto probabilmente soffrivo di cheratocono e che avrei dovuto fare una visita topografica, così mi sono dovuto recare in ospedale per una visita, facendomi confermare il cheratocono e sentendomi dire che stavo perdendo la vista all'occhio sinistro e che non c'era più nulla da fare. Essendo ancora giovane questa diagnosi mi ha preoccupato e insieme a mia moglie ho deciso di cercare un dottore specializzato in questa malattia: girando su internet siamo arrivati al nome del Dottor Alberto Bellone, qui presente; l'abbiamo contattato raccontandogli tutto quanto e mi ha detto di prendere appuntamento perché avrebbe potuto fare qualcosa.
    Dal primo momento è stata una persona splendida, ha fatto tutte le visite che doveva fare e mi ha spiegato nei dettagli la mia malattia, cosa fosse, cosa si potesse fare e quali tecniche utilizzare e mi sono fidato completamente. Prima mi è stato fatto un trapianto di un anello nell'occhio sinistro e poi un trattamento e devo dire che dopo ciò io vedevo meglio rispetto a quando non avevo ancora la malattia.
    Alla fine, quindi, non è andata come mi avevano riferito gli altri dottori, cioè che avrei perso completamente la vista, ma il dottor Bellone è riuscito a bloccare la malattia e a migliorare la mia vista: questo fa capire che quando ci sono dei problemi bisogna sempre trovare le persone adatte per poter essere aiutati; come nel caso mio, che ho avuto la fortuna di incontrare il dottor Bellone, una persona molto competente.»
    «Diciamo due parole sull'intervento degli anelli intrastromali, perché a me capita di parlare con pazienti preoccupati e spaventati. Com'è stato l'intervento?»
    «Io appena finito l'intervento sono andato a mangiare al ristorante, e questo per dire che è stato un intervento del tutto indolore. Invece il Cross Linking è molto meno invasivo ma è fastidioso per 1-2 giorni, perché si sente un po' di bruciore...
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