15 gennaio san Mauro abate

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  • Опубликовано: 13 сен 2024
  • San Mauro abate ci riporta alle origini della fondazione di San Benedetto. Un giovane caparbio nella propria vocazione che, insieme a san Placido, furono la consolazione del Santo Patriarca del monachesimo. Una storia la cui vita esemplare ha ancora da insegnare molto, a noi oggi.
    15 gennaio - San Mauro Monaco benedettino
    Nacque a Roma dal senatore e console Eutichio e dalla nobile Giulia nell'anno 512. È il periodo delle invasioni barbariche: le antiche virtù romane erano un pallido ricordo, violenza e corruzione regnavano incontrastate; le scuole sparivano e il Cristianesimo veniva considerato una mera superstizione. Il padre, allora, avendo saputo dell’opera di S. Benedetto nel monastero di Subiaco, decise di affidarlo alle sue cure. Fu così che all’età di 12 anni Mauro, insieme al coetaneo Placido, venne accolto da Benedetto e divenne il primo “oblato” del suo ordine.
    Leggendo tra le righe della vita di san Mauro si coglie l'importanza ancora attuale di offrire alle nuove generazioni “buone strade” su cui crescere grazie a testimoni significativi. Benché Mauro non sia stato il primo in ordine di tempo, Benedetto per lui ebbe sempre un affetto speciale, perché ravvisò in lui la più perfetta espressione della vita monastica da lui concepita. Per questo gli affidò ben presto responsabilità di rilievo. Preghiera e lavoro accompagnarono tutta la vita di Mauro e proprio grazie alla preghiera, racconta S. Gregorio Magno, che Mauro riuscì a vedere un demonio tirare per l’abito un monaco.
    La stessa scena si ripresentava tutti i giorni all’ora della preghiera, e grazie a un intervento provvidenziale, Mauro riuscì a liberare il confratello. Racconta ancora S. Gregorio che un giorno Placido uscì a prendere dell’acqua: cadutagli la brocca di mano, nel tentativo di recuperarla cadde e fu trascinato verso il centro del lago. Benedetto, chiuso nella sua cella ebbe, per volontà divina, conoscenza dell’accaduto e incaricò Mauro di aiutare il compagno. Questi, chiesta e ottenuta la benedizione, partì e nella foga di arrivare presto dall’amico corse sull’acqua senza accorgersi di farlo e, dopo averlo afferrato per i capelli, lo trascinò a riva. Giunto in salvo, Mauro capì cosa aveva fatto e ritornò dall’abate per raccontargli dell’accaduto. Il frate scaricava tutto il merito alla forza del comando di Benedetto, ma l’abate attribuì tutto alla sua ubbidienza. Questo episodio rese Mauro celebre nella storia dell’ascetica cristiana.
    Un altro giorno, solo in monastero, accolse i genitori di un fanciullo zoppo e muto, che gli si presentarono dinanzi con le lacrime agli occhi, gli si prostrarono ai piedi e implorarono la Grazia per la salute del figlio. Mauro poggiò sull’infermo la stola che il Santo Patriarca gli aveva donato in occasione del diaconato e il fanciullo guarì. Ancora una volta attribuì il miracolo alla virtù della stola di S. Benedetto.
    Nell’anno 529 tutti i monaci si trasferirono a Cassino, mentre Mauro rimase a Subiaco per dar vita a quell’abbazia che sarebbe divenuta in seguito la più celebre del mondo perché diede alla Chiesa uomini illustri per santità e dottrina. Colpito da una pleurite, morì il 15 gennaio 584, all’età di 72 anni. Pregato contro le malattie del raffreddamento, per i reumatismi e la gotta, contro i dolori muscolari, San Mauro divenne molto amato nel popolo e venerato come santo taumaturgo. Nel viaggio verso la Francia inoltre si narra del miracolo della moltiplicazione dei pani in un povero convento che lo ospitò, infatti i poveri moncaci pur di ospitare il santo pellegrino gli diedero l’unico panino rimasto nella dispensa ma al mattino per miracolo trovarono proprio la dispensa piena di pane fresco e in abbondanza per oltre un mese, è chiaro qui il simbolo dell’Eucarestia e della carità; in molti paesi ancora nella festa del santo si usa benedire i panini simbolo di condivisione. (Fonte: Don Luca Roveda)
    + Preghiamo: Ricorriamo all'efficacissima vostra protezione, o gloriosissimo taumaturgo san Mauro, supplicandovi di ottenerci da Dio pei meriti della Passione e Morte del divin Figlio Cristo Gesù, la liberazione dai malori corporali che ora ci travagliano. Ma prima intercedeteci la grazia di fedelmente imitare le vostre eroiche virtù: fede, speranza e carità, obbedienza, pazienza e penitenza; e quando avremo deposta questa nostra spoglia mortale, possiamo con voi godere e lodare per sempre il Fonte di tutti i beni. Così sia. 3Gloria Patri…..

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