Corso Base di Scrittura Creativa, lezione 13 - Termini Tecnici e Unità di Misura

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  • Опубликовано: 27 авг 2024
  • Termini tecnici mal scelti, parole straniere a caso e l'abuso delle unità di misura, antiche e moderne, sono parte degli incubi degli scrittori, soprattutto di quelli di romanzi storici ambientati presso culture molto diverse dalla propria.
    La soluzione è molto semplice, ma richiede che tu abbia capito cos'è il Filtro del Personaggio e conosca l'argomento di cui vuoi parlare. Non ci sono facili trucchetti, ma ragionamento e metodo: io ti svelerò come procedere.
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    ❓Chi è il Duca di Baionette❓
    🔸 Mi chiamo Marco Carrara e sono il fondatore nel 2007 di "Baionette Librarie", uno dei blog più famosi nel sottobosco del fantastico italiano per aver diffuso i principali concetti di scrittura creativa e aver concepito la sua evoluzione naturale, la Scrittura Immersiva.
    🔸 Dal 2011 insegno scrittura creativa con AgenziaDuca.it e dal 2018 il mio sistema di insegnamento si è tramutato in una serie di videocorsi online in vendita per chiunque sia pronto a prendere sul serio la scrittura.
    🔸 Dal 2014 gestisco la collana di narrativa fantastica Vaporteppa, dedicata alla diffusione della buona narrativa fantastica e della scrittura immersiva. Vaporteppa è il trampolino di lancio dei migliori nuovi scrittori italiani di narrativa fantastica.
    🔸 I miei corsisti hanno pubblicato con case editrici come Moscabianca, Piemme, Delos, Giunti, Zona 42, Acheron Books, DeAgostini, Garzanti e Mondadori.
    ❗ Io non consiglio a tutti la sola pubblicazione "tradizionale" perché deve fare parte di una strategia ragionata, ma comunque non è un risultato per nulla raro tra i miei corsisti.
    🔸 Dal 2019 Vaporteppa è divenuta la collana d'élite di Acheron Books, la più prestigiosa piccola casa editrice del fantastico italiano.
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    Possibilmente sotto video "corrispondenti" per argomento, se potete: non domande di scrittura sotto un video sulla storia della stregoneria e domande di mentalità sotto uno di scrittura. Ok?
    Sono molto impegnato e difficilmente potrò rispondere ai commenti in forma scritta, ma utilizzerò tutti quelli interessanti per ricavarne nuovi video. :-)
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    #scritturacreativa #terminitecnici #romanzostorico

Комментарии • 28

  • @anonimo6603
    @anonimo6603 4 года назад +11

    L'erotica fantasy italiana ha bisogno del vostro talento.

  • @giuliarotondo1923
    @giuliarotondo1923 3 года назад +4

    Sto trovando estremamente interessanti queste lezioni. Mi chiedevo come ci si dovrebbe comportare con le parole inventate. Nel caso in cui ci fossero parole o termini tencnici in altre lingue non realmente esistenti, che in teoria si vorrebbero inserire per aumentare il fascino dell'ambientazione, ma spesso cadono negli stessi problemi illustrati in questo video.

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  3 года назад +1

      Giusta domanda. Segno per un video.

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  3 года назад +3

      Fatto: ruclips.net/video/TYYF0pRy6-g/видео.html

  • @ludovicocamellini7309
    @ludovicocamellini7309 3 года назад +1

    grazie Duca, questa lezione è per me fondamentale, la parte enciclopedica faccio che me la tengo disegnata alla fine del libro, se avrò lo sbatti di farla

  • @Riveda1972
    @Riveda1972 2 месяца назад

    Ciao Marco scusa se ti presento una domanda un po' articolata (posso corromperti anticipandoti che sto creando un'animazione 3d dedicata, con due elfe zozze che ballano?) sulle unità di misura in ambito fantasy, dove stonerebbe nominare apertamente unità di misura del sistema metrico decimale, ma dove c'è anche - come hai detto - la necessità di non far scervellare il lettore (italiano) con unità di misura con le quali ha meno familiarità (es. passi, braccia, pollici, miglia) del sistema imperiale che "suonano" più medievaleggianti. Dove possibile evito di fare riferimenti specifici ad unità di misura ma ho incontrato un paio di situazioni in cui ha senso che il personaggio si stia interrogando esplicitamente su distanze misurabili. es:
    1) Il personaggio sta guardando giù da una finestra, tentata di scavalcare e saltare giù, ma ad occhio calcola che siano 10-15 metri. Ha senso che pensi qualcosa tipo "Saranno almeno dieci, forse quindici braccia."? O è preferibile evitarlo e magari farle rilevare solo che si trova al terzo piano (quindi senza dare al lettore una misurazione più precisa) e che probabilmente saltando da quell'altezza si spaccherebbe una gamba?
    2) Alla protagonista viene imposto di partecipare a una corsa di 30 giri del piazzale di una fortezza. La protagonista valuta ad occhio che il perimetro della corte è di almeno "mezzo miglio se non di più" (nella mia testa, mezzo km, supponendo che il miglio dell'ambientazione corrisponda a 1 km) e quindi fa rapidamente il conto da cui le risultano "quindici, forse anche 20 miglia" e le piglia un coccolone. L'espediente di far corrispondere 1 miglio dell'ambientazione a 1 km (magari inserendo a fine romanzo un glossario extra narrazione in cui si spiegano anche le unità di misura usate, per i più curiosi e pignoli) ha senso o potrebbe indurre il lettore in confusione e farlo incartare a pensare alle miglia - nautiche o terrestri - moderne?
    Scusa per la domanda articolata. Elfe ballerine zozze 3d in arrivo presto :)

  • @alexlarsson6199
    @alexlarsson6199 3 года назад +1

    Complimenti per il video. Volevo sapere se esiste qualche metodo per scegliere nomi adeguati per i personaggi in scena invece di affibbiare etichette a caso basate su un toto-nome.

  • @gumming2696
    @gumming2696 3 года назад +1

    Sulle unità di misura, nel caso specifico di un personaggio che si getta (esempio) da una altura per sfuggire ai nemici e finisce in acqua (escludendo comunque le conseguenze peso-velocità), in effetti, anziché mostrare il pensiero a posteriori circa il salto e l'ipotetica altezza dall'altura, il tutto lo si potrebbe evincere con altri dettagli meno disfunzionali.
    Tipo: il nemico pareva ormai una formica sulla china.
    Sicuramente è un mostrato banale e potrei far di meglio, ma dovrei comunque essermi spiegata.

  • @TheGiulianov
    @TheGiulianov 4 года назад +4

    Ho pensato istintivamente a Valerio Massimo Manfredi.

  • @riccardomengoni4689
    @riccardomengoni4689 3 года назад

    Avrei una domanda, se si vuole descrivere un duello come si dovrebbe fare ? Si devono usare termini tecnici degli attacchi o solo il termine "colpo"

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  3 года назад

      Ciao Riccardo. Sono il segretario del Duca. Gli ho già girato la tua domanda e ti risponderà con un video prossimamente :-)
      - Davide, ufficio AgenziaDuca.it

    • @riccardomengoni4689
      @riccardomengoni4689 3 года назад

      @@DucadiBaionette grazie mille

  • @Nappity
    @Nappity 4 года назад +2

    Un appunto sulla lunghezza del video. Ho notato che oltre i 20 minuti scatta un meccanismo per cui un video di RUclips non è più classificato dalla mente come di media lunghezza, ma lungo. Questo video è rimasto nei miei Guarda Più Tardi per giorni, perché provavo resistenza all'idea di dover allocare un lungo blocco di tempo e di attenzione alla sua visione. Magari è meglio dividere le lezioni in parti così che siano tutte intorno/sotto i 20 minuti?
    And now for something completely different, la Scrittura Immersiva brilla particolarmente nel genere erotico. Dove mai è più importante scegliere i dettagli giusti per evocare l'immagine, e con essa la fantasia e l'eccitazione? Il "problema" è che come al solito bisogna scrivere di quel che conosci. Beh, almeno la parte di ricerca è divertente ^^

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  4 года назад +7

      Un video deve essere lungo quanto serve, senza preoccuparsi di quanto sia, e se un prospect non è interessato a 30, 40, 60, 90 minuti di contenuti gratuiti di sicuro non comprerà un corso da 1000 euro. Un prospect davvero interessato vuole DI PIU', non di meno, ed è a lui che alla fine si vende. Il marketing è discriminatorio. Fino al 2017 pieno dicevano tutti "video di meno di 10 minuti, ideale pillole da 1 minuto"... erano stronzate, totalmente disconnesse da principi di marketing vecchi di decenni.
      Tant'è che Montemagno, il "dio" dei video da 1-2 minuti ogni giorno dell'epoca, quando lanciò il suo prodotto da 297 euro iniziali fece un risultato miserabile. Così scarso che lui stesso espresse delusione... e nel suo mondo dei "social media cosi finto marketing da web" la prima regola è la pericolosissima "Fake It Until You Make It", per cui se uno si "scopre" significa che davvero è successo uno schifo totale da non poterselo tenere dentro... tant'è che tutti, non solo Monty, tra i grossi "guru" millantavano grandi guadagni, ma nessuno mostrava numeri, e quando sul mercato è arrivato Big Luca, il "tizio in piscina" che i vecchi fake-guru italiani nei primi mesi prendevano per il culo, con i numeri delle vendite e il modello di approccio imparato da Dan Kennedy, ha asfaltato tutti e innalzato in modo incredibile gli standard del marketing online in Italia in meno di due anni.
      Non c'è rapporto tra intrattenimento e vendita. Ciò che si fa per intrattenere non produce spesso vendite. Le famose buone norme di RUclips ovvie per tutti fino al 2018 erano l'antitesi del marketing discriminatorio che seleziona pubblico, porta vendite e non riempie i profili di gente disinteressata... il dramma che affligge moltissimi youtuber attuali di puro intrattenimento, anche da soli 100-200k iscritti: un pubblico in buona parte formato da gente che scassa soltanto e si lamenta di continuo, infatti ogni tanto esplodono e di norma smettono di leggere i commenti.
      Considera che al momento puntare ad avere video mediamente lunghi, con diversi da 30+ minuti di contenuti molto tecnici e "discriminatori", e che spingo con giusto un po' di euro al giorno per qualche giorno, a rotazione, tra l'altro su Facebook dove funziona molto peggio (dovrei usare Google Ads, e presto inizierò), mi ha portato su Agosto un ROAS del 585% e nella prima settimana di Settembre ho già incassato più che in tutto agosto (ROAS al momento: 1000%).
      Aver studiato il marketing, quello vero, non quello della "brand awareness" costruita senza vendere o altre boiate che amano i "social media cosi" e i vecchi guru alla Monty è stata la cosa migliore che ho fatto da agosto 2019 a oggi. Non avrei mai immaginato di poter puntare a certi guadagni con un pubblico così piccolo... ma è questo il segreto del marketing discriminante, l'opposto della formula inclusiva di chi ha 200k iscritti e poi a fatica ricava 1000 euro netti post tassazione al mese tra Ads e Patreon... ;-)
      Mi sono dilungato perché... anche questo è un argomento che insegno nel Premium del mio corso, con 12 ore di Live registrate (su oltre 70 totali a oggi) che toccano le basi essenziali, e totalmente controintuitive, su come costruire pubblico e vendere, per scrittori, editor e in realtà qualsiasi professionista o PMI. Se sei una partita iva e ti interessa la scrittura, col mio corso potrai trovare principi utilizzabili anche nel lavoro quotidiano. Il mio amico Livio di Rotte Narrative, che ho indirizzato dallo scorso autunno negli studi, applicando questi metodi sta ottenendo discreti risultati anche lui. :-)

    • @alessandro_proietti
      @alessandro_proietti 4 года назад +2

      @@DucadiBaionette farò vedere questo post a chi mi chiede perché non "applico" i principi del guru da te citato quando studio una strategia di marketing!

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  4 года назад

      Quelli di Monty, che non funzionano, o quelli di Kennedy, che vanno a ROI? XD

    • @alessandro_proietti
      @alessandro_proietti 4 года назад +1

      @@DucadiBaionette ovviamente quelli di monty che, nonostante non siano principi, chi non ha idea di cosa sia il marketing interpreta come incredibili nozioni mai sentite!
      Comunque complimenti per questo materiale. Sto rivalutando molto in negativo la mia scrittura.

  • @davidepoliti2313
    @davidepoliti2313 4 года назад +1

    Il romanzo storico "Nefertiti" di Michelle Moran inizia proprio così lol: 1351 B.C.
    Perché rompere l'immersione nella storia quando puoi sabotarla fin dal primo rigo?

  • @Vita-a-stelle-e-strisce
    @Vita-a-stelle-e-strisce 3 года назад

    Sto scrivendo un romanzo basato sulla mia esperienza negli Stati Uniti e ho una domanda su come affrontare il problema delle due lingue, l'Italiano e l'Inglese. Vorrei raccontare, utilizzando molti dialoghi, le difficoltà di un italiano ad integrarsi e fare amicizie con gli Americani. Nell'esempio sotto racconto di quando andai in uno Starbucks ad incontrare due ragazzi americani intenzionati a creare un gruppo di appassionati di cinema. In quel primo e ultimo incontro parlammo in inglese dei nostri film preferiti e a un certo punto si animarono su un film specifico che non riuscii a decifrare. Non uccidetemi per lo stile ed eventuali errori. Secondo voi come può essere gestita una seconda lingua in un romanzo? In questo specifico caso userei l'inglese dei miei interlocutori ma quando poiché racconterò altre decine di incontri, non diventerà pesante per i lettori leggere troppi dialoghi in inglese? Meglio renderli in Italiano?
    Sandy e Jeff parlavano di un film che non riuscivo a decifrare: Giò, Gios o qualcosa del genere.
    Capii solo che si trattava di un horror grondante sangue e di attacchi in mare. Ma di che diavolo parlavano?
    Quando citarono Spielberg capii.
    "You are talking about The Shark?" chiesi.
    "The shark? No we mean Djozz," rispose Jeff.
    Avrei capito più tardi, dopo una ricerca su Google, che si trattava di Jaws, il titolo originale de Lo Squalo. Ma che titolo è Mascelle?

    • @ufficioagenziaduca7514
      @ufficioagenziaduca7514 3 года назад

      Ciao!
      Anche a questa domanda ti risponderà per bene il Duca in un prossimo video.
      - Davide, ufficio AgenziaDuca.it

    • @ufficioagenziaduca7514
      @ufficioagenziaduca7514 3 года назад

      Comunque ti posso anticipare che la soluzione risiede nella sommersione dell'Io: noi siamo il personaggio e dobbiamo sapere tutto quel che sa il personaggio (tutto quel che è rilevante alla storia, ovviamente).
      Quindi se il protagonista sa decifrare una lingua elfica (che per il lettore medio non è diversa dall'inglese) dovremmo poterlo fare pure noi: insomma devi rendere tutto nella lingua standard in cui scrivi (in questo caso l'italiano).
      Se invece il protagonista capisce le parole a grandi linee, allora scrivi le parole che realisticamente può aver colto e, con i pensieri, gli fai dire quel che pensa di aver capito, in modo che il lettore sia posto sul suo stesso piano.
      Nel tuo caso, se all'inizio di inglese capivi poco, passeremo dal rendere i dialoghi in inglese approssimato accompagnati da pensieri naturali che permettano al lettore di comprendere la frase nella stessa misura in cui la capivi tu; fino al renderli in italiano quando ormai mastichi bene la lingua (e far capire dal contesto che in realtà sono dialoghi in inglese).
      Può esserti utile leggere Blestemat, un'opera di Vaporteppa in cui intorno al protagonista si parla una lingua che lui non comprende se non per l'assonanza con l'italiano. In quel caso i termini sono resi in lingua originale e la questione è trattata nella nota dell'autore in chiusura al romanzo.
      - Davide, ufficio AgenziaDuca.it

    • @Vita-a-stelle-e-strisce
      @Vita-a-stelle-e-strisce 3 года назад

      @@ufficioagenziaduca7514 Grazie per i consigli! Ho letto Blestemat (e altri libri della Vaporteppa). Magari vado a rileggerlo. Per il mio romanzo, poiché l’inglese lo conoscevo bene già al mio arrivo in Usa, seguendo il vostro consiglio, i dialoghi con americani li renderò in italiano. Magari li lascerò in inglese solo quando c’è qualche incomprensione come nel caso di Jaws che non riuscivo a decifrare sul momento.

  • @damianosarti1665
    @damianosarti1665 4 года назад +1

    Riguardo i manuali di Dino Audino Editore, sono più o meno tutti di pari livello o ne consigli qualcuno nello specifico oltre quello di Dara Marks?
    P.S. Story di Robert McKee lo trovi valido?

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  4 года назад

      Ogni manuale è diverso. Consiglio in particolare quelli che cito esplicitamente nelle lezioni del Corso Base di Sceneggiatura (lo trovi in forma scritta sul sito, mentre i nuovi video arriveranno nei prossimi mesi). Se vai qui però trovi, in fondo alla pagina, la bibliografia consigliata del Corso Base: www.agenziaduca.it/corso-base-extra
      Consiglio caldamente i primi 5 libri della lista, anche se Truby può confondere le idee per motivi di marketing (è uno di quelli, fortunatamente pochi e molto sfottuti, che per diversificare dice la cazzata che non esistano gli atti in una storia... come se un film non iniziasse, proseguisse e finisse...).
      "Story" di McKee è ottimo e fa eccellenti discorsi sull'empatia con i personaggi negativi, che io ho espanso e dettagliato un pochino nel Corso Base di Sceneggiatura e poi conclusi nel Corso Avanzato. Unico neo: "Story" di McKee ti presenta le cose più complicate e difficili da gestire di quanto siano in realtà, rispetto alla Marks. Un testo un po' troppo avanzato per iniziare perché attira troppo l'attenzione su cose che creeranno problemi che non arriveranno seguendo il mio approccio nel Corso Base o quello della Marks (escluso quando dice cazzate, come nell'esempio dell'investigatore che è una porcata da film medio hollywoodiano forzato... ci torneremo in futuro).

  • @LanfrancoAlbani
    @LanfrancoAlbani Год назад

    Quindi un paragrafo del genere può essere considerato "giusto"?
    "Rayna era sorpresa da quanto Dolphe era cresciuto, l'ultima volta non le arrivava alla spalla, adesso era lei a non arrivare alla sua spalla"
    Non c'è scritto che Rayna arriva a malapena a 5 piedi e Dolphe passa i 6 piedi.

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  Год назад

      A parte quel "Rayna era sorpresa" che fa schifo (non è qualcosa di reale, è una sintesi commentata da fuori di qualcosa che dovremmo percepire da azioni o pensieri), sì, è un pensiero corretto. Non so se è efficace nel comunicare perché non c'è il contesto in cui va inserito, ma è un pensiero credibile e possibile.

  • @gumming2696
    @gumming2696 3 года назад

    Per cambio di significato mi fai pensare alla lotta becera (può sembrare offtopic e forse lo è, ma in parte no) di chi continua a voler attribuire al termine ''anime'' un significato diverso da ''animazione'', e perciò semplicemente ''cartone animato''. Come se cambiargli termine per renderlo ai propri sensi più appetitoso lo renda anche più intellettuale a discapito di un cartone animato americano o europeo, tanto da elevarsi e reputarsi idonei alla visione perché ''gli anime sono più profondi!!111!''
    Anche Kiriku è profondo, che io sappia.