Medioevo (Lezione 4): "La letteratura latina nell'Italia dei Goti (493-553)"

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  • Опубликовано: 2 янв 2025

Комментарии • 65

  • @diegocampostrini5009
    @diegocampostrini5009 3 года назад +1

    Grazie professore per la bellisima e appassionata lezione.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  3 года назад

      Grazie delle suo parole. Sono lieto di conoscerla e le auguro un Felice Anno Nuovo.

  • @admajoraquotidie
    @admajoraquotidie 2 года назад

    Grazie infinite professore di mettere a disposizione il suo sapere anche di coloro i quali non possono frequentare conferenze o aule universitarie.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  2 года назад +1

      Grazie a lei del suo interesse e delle sue parole. Molto piacere di conoscerla!

    • @admajoraquotidie
      @admajoraquotidie 2 года назад

      @@CarloRolle Buongiorno professore,
      la ringrazio per la sua risposta, è un onore per me poter interloquire, sia pure virtualmente, con lei. Oltre a possedere una grande capacità di trasmissione del sapere in modo chiaro, appassionato e appassionante, lei instilla, in chi l'ascolta, la curiosità e il desiderio di approfondire il tema di volta in volta oggetto della sua trattazione. Il che non è dote comune, neppure tra i suoi colleghi, lo dico in tutta onestà, senza piaggeria.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  2 года назад +1

      Grazie delle sue parole. Si sfiorano continuamente, parlando del passato, territori ignoti: la curiosità è grande anche da parte mia e sono felice che essa si trasmetta in tutto o in parte.
      Si vorrebbe ogni volta dire di più su certi processi storici, esporre riflessioni di altri storici, proporre le loro brillanti ipotesi. Ma i video devono anche esser concisi; devono rispondere alle esigenze del nostro tempo caratterizzato da interruzioni continue, avaro di tranquillità e di solitudine.
      E allora non resta che cercare, col poco che si dice, di stimolare nuove letture e insieme dare un'idea del contesto culturale in cui certi fatti si svolsero.
      Ora lo si può fare, perché RUclips consentirà magari di tornare sul tema, o dialogando come facciamo lei ed io adesso, oppure con altri video in futuro.
      Le sue gentili parole mi servono d'incoraggiamento ad affrontare temi poco frequentati, ma ugualmente utili per capire i tempi antichi e anche il nostro. Apprezzo molto il valore dell'attenzione che mi viene dedicata in quest'età dispersiva e cercherò di restare all'altezza delle aspettative. Grazie ancora e buona serata!

  • @Sklandarkal
    @Sklandarkal 5 лет назад +2

    Grazie : mi ha completamente trasmesso la ammirazione per Cassiodoro e Boezio, che erano per me delle reminiscenze scolastiche ma che non conoscevo in questi termini

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      Grazie, caro amico! Che piacere rivederla qui!
      Sono in effetti autori veramente poco conosciuti. Per esempio non credo che esista un'edizione completa delle Variae di Cassiodoro: 468 documenti di grande interesse linguistico e storico, anche perché molti sono a firma dei re Teodorico, Atalarico, Teodato, per i quali Cassiodoro scrisse.
      L'anno prossimo spero di poter ritornare su questa serie e di avere la gioia di poter richiamare alla memoria altri autori dei secoli bui, che - ognuno a modo suo - riuscirono a resistere alla fiumana delle barbarie: Wulfila, Gregorio di Tours, Beda, Isidoro di Siviglia, Paolo Diacono e tanti altri.
      Parlo della barbarie non intesa come "crudeltà", ma come incapacità generalizzata degli uomini di dedicarsi a qualcosa che andasse al di là della propria sussistenza, per cui intere generazioni scivolavano nella morte come animali, senza lasciare alcuna traccia di sé, al di fuori di una prole altrettanto precaria.
      Oggi quasi nessuno conosce più questi autori. Alcuni che conoscono i loro nomi forse guardano a loro con una certa sufficienza, come a figure appartenenti all'infanzia del pensiero. Ma, se hanno questo atteggiamento, è perché non riescono a concepire la tremenda solitudine di questi autori, e la loro determinazione a superare immense difficoltà di accesso - in quei tempi - alle risorse culturali, ai mezzi materiali e al tempo necessari per esercitare la scrittura e il pensiero, nonché i pericoli, in cui si incorreva nel farlo. Il poco che conosciamo di quei secoli è dovuto ad una dozzina di autori in tutto.

    • @Sklandarkal
      @Sklandarkal 5 лет назад +1

      In effetti sono rimasto stupito di come queste figure non abbiano il più piccolo spazio nel nostro contesto culturale; forse perchè non erano romani "doc", nè greci "doc", nè cristiani "doc" ; erano dei "meticci" culturali in una epoca di transizione difficile e quindi quasi nessuno si è preso l'incarico di valorizzarli

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      @@Sklandarkal E' così. Prima delll'affermazione degli stati nazionali europei, il Medio Evo è dominata da tre lingue: il Latino, il Greco e l'Arabo. La prima è morta; la seconda è molto cambiata ed anche difficile, senza contare che è scritta in un altro alfabeto; la terza non solo è scritta in un altro alfabeto, ma è non-indoeuropea e non europea. E così nessuno accede ai testi di quell'età di transizione, perché la pigrizia (anche intellettuale) è la più forte delle passioni umane, anche se la sua violenza resta totalmente occulta (La Rochefoucauld).

    • @Sklandarkal
      @Sklandarkal 5 лет назад +1

      In tal caso la sua opera divulgativa è veramente benemerita; è un periodo storico da riscoprire assolutamente

  • @videoseimagenes
    @videoseimagenes 3 года назад +1

    Buona sera. Ho trovato questo 4° capitolo molto interessante. Certo che ha fatto proprio un gran bel lavoro. Ora che ho concluso di vedere o meglio, ascoltare tutte le 22 lezioni sul medioevo, le devo fare i miei complimenti per tutto il lavoro che ha fatto e che ci ha donato pubblicandolo qui su you tube. In attesa che prosegua con altri capitoli dedicati a questo tema, inizierò già da domani con l'ascesa di Roma che ho visto postato sulla sua pagina. Le lezioni sono così spiegate bene che chissà, magari darò una sbirciatina anche ai video sulle poesie.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  3 года назад

      Buongiorno. Purtroppo gli algoritmi le hanno ancora bloccato il commento e non mi hanno nemmeno consentito di approvarlo nella notte. Ero stato troppo frettoloso pensare che gli algoritmi avessero ormai compreso, le sue intenzioni tutt'altro che ostili.
      Grazie per le sue parole, spero di riprendere questa serie quest'anno o il prossimo.
      Sui video che parlano della poesia antica, può andare veramente tranquillo, perché parlano di storia non meno che di poesia, tranne forse i N° 1 e 5, dedicati a componimenti più intimi di Orazio.
      E poi in tutti i video sulla poesia latina si parla della società del mondo antico e del contesto culturale del poeta, anche quando non ci sono riferimenti specifici.
      D'altronde la storia non è necessariamente, né dovrebbe mai essere soltanto: "histoire événementielle", ma è fatta anche di modi di pensare e di sentire, modi che le Odi di Orazio documentano in maniera straordinariamente informata e penetrante, non meno che se fossero un'opera storiografica. Grazie per il suo apprezzamento e i suoi commenti, che spero di leggere anche nelle altre serie. Buona giornata.

  • @lorenzofedrizzi8825
    @lorenzofedrizzi8825 8 лет назад +10

    Leggendari gli ultimi 7 minuti. Ogni secondo che passava volevo saperne sempre di più

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  8 лет назад +6

      Grazie, Lorenzo, non poteva farmi complimento migliore, perché il mio scopo è proprio far conoscere i libri che ho amato.
      Ora mi trovo ancora in mezzo al guado, in un secolo poverissimo di letteratura e di pensiero: il VII. Ma tra qualche lezione le cose miglioreranno, quando potremo vedere Paolo Diacono e il Rinascimento Carolingio. Solo allora, alla fine dell'VIII secolo, riapparirà nell'Europa Occidentale - pur restando rarissima - la figura dell'intellettuale, della quale Boezio era stato l'ultimo esponente oltre due secoli prima.

  • @lorenzocancelli4054
    @lorenzocancelli4054 6 лет назад +2

    Buongiorno Professor Rolle, come sempre video interessante e istruttivo. Grazie!! Christian

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  6 лет назад +1

      Grazie Christian!
      L'oscurità dell'Alto Medioevo fu pur sempre debolmente rischiarata da alcune grandi figure che cercarono, ognuno a modo suo, di salvare il salvabile: Boezio, Cassiodoro, Procopio di Cesarea, Gregorio di Tours, Beda, Isidoro di Siviglia, Paolo Diacono, Fozio, e così via.
      Grazie a loro, la memoria del sapere del mondo antico sopravvisse in Europa. Finché nel XII e XIII secolo una nuova alba segnerà l'inizio di una lunga, trionfale giornata, che non si è ancora conclusa.
      Per questo spero di avere il tempo di parlare di ognuno do loro. Alla prossima.

  • @soniaalboresi5488
    @soniaalboresi5488 7 лет назад +2

    Bellissima lezione. Grazie Professore.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  7 лет назад

      Grazie del suo commento, mi fa piacere che le sia piaciuta!!!

  • @giocamel1
    @giocamel1 5 лет назад +2

    Buonasera, caro dottor Rolle, grazie per questo video in cui parla di autori da me studiati al liceo parecchio tempo fa. Beh, studiati forse non è il termine giusto, si trattò piuttosto di un' infarinatura. Non so i programmi scolastici di oggi, ma allora nel '92 arrivammo agli autori cristiani di corsa e li trattammo con sufficienza. Comunque, non è sempre facile per un professore tra feste, interrogazioni e altro completare il programma e dare a ciascun autore il tempo che merita. C'è sempre qualcheduno che viene discriminato. A parte queste mie superflue considerazioni, un caro saluto da Bcn

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад +1

      Buongiorno e grazie per il suo commento. E' sempre un piacere risentirla. Sì, questi autori di un'età di transizione, che non è più il mondo classico ma precede la formazione degli stati nazionali europei e delle loro lingue, sono i più svantaggiati nei programmi scolastici. Anche per questo ne ho voluto parlare, anche se i miei video non servono molto per le interrogazioni.
      Nel seguito della serie ho parlato di alcuni altri autori di quell'età: Iordanes, Zosimo, gli autori del Copus Iuris Civilis, Gregorio Magno, gli autori dell'Editto di Rotari, Maometto (beh, lui ha avuto un certo successo, ma pochi lo guardano come un autore, anche se lo fu), ...
      L'anno prossimo riprenderò la serie e parlerò di altri : Wulfila, Gregorio di Tours, Beda, Paolo Diacono, Isidoro di Siviglia, ecc. Lottarono contro il caos, in tempi difficili, cercarono di salvare il salvabile ... Buon lavoro e alla prossima!

  • @ulpolo2
    @ulpolo2 7 лет назад +2

    Prego, la volevo ringraziare per
    le sue Lezioni sul Medioevo pubblicate su RUclips che ho scoperto da qualche
    giorno. Uno dei miei desideri più grandi è sempre stato quello di capire, Lei
    mi consente di farlo, oltremodo per un
    periodo storico che ho sempre trovato ostico per il turbinio di nomi e dubbie fonti che molti storici danno per scontato
    che chi a questo si avvicini conosca. Grazie ancora per la Sua Opera.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  7 лет назад +1

      Grazie a lei per il suo interesse ed il suo commento.
      E' vero, l'epoca è turbinosa, per l'affacciarsi di molti popoli alla storia, con molte lingue e fedi religiose (contando anche le innumerevoli "eresie").
      Mi sono accorto anch'io che nessuno si è mai sforzato di raccontarla in modo unitario. Le storie della letteratura greca omettono Procopio, già considerato bizantino. Quelle della letteratura latina magari arrivano a Boezio, ma spesso non riescono ad occuparsi di Iordanes, Gregorio di Tours, Beda il Venerabile, Paolo Diacono, etc visti come autori barbari. Tanto meno di Gregorio Magno, relegato al campo della patristica. Maometto poi è visto come se non fosse stato un autore ed un pensatore, mentre fu entrambe le cose, oltre che un leader religioso e politico.
      Anche le storie della letteratura italiana omettono ovviamente gli scrittori latini alto-medievali.
      Eppure tutti costoro appartennero ad un'epoca cruciale della nostra storia, epoca che può essere narrata in modo unitario. Essa plasmò la nostra Europa. Cercherò pian piano di parlare di tutti loro, nel loro contesto storico.
      Resti con me in un viaggio che è appena cominciato. I suoi commenti saranno sempre graditi.
      Show less

  • @gianpierofaravelli4804
    @gianpierofaravelli4804 7 лет назад +1

    egregio professore, mi congratulo con lei perla sua bellissima lezione,molto istruttiva, grazie infinite

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  7 лет назад

      Grazia a lei, del suo interesse e del suo gentile messaggio, importante per chi parla di queste cose ad una webcam :-)

  • @GianfrancoPerri
    @GianfrancoPerri 5 лет назад +2

    Bellissima e interessantissima lezione. Grazie prof.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      Grazie delle sue parole! Buon weekend!

  • @fortunatomartino3801
    @fortunatomartino3801 9 лет назад +1

    complimenti, professore. Le sulezioni sono veramente interessanti

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  9 лет назад +1

      +Fortunato Martino Grazie del suo gentile commento, che è un grande stimolo per me. Se resterà iscritto al mio canale, ne vedrà tante altre, anche se non sono veloce a pubblicarle.
      Purtroppo non sono professore, anche se mi è capitato occasionalmente di insegnare in corsi post-universitari di argomento economico.
      Per esigenze economiche, non ho potuto da giovane dedicarmi all'insegnamento.
      Ora approfitto di questa grande fortuna che ci offre il nostro tempo: quella di poter parlare delle cose che ci hanno molto interessato e appassionato, senza passare per le attività 'politiche' spesso implicite nella vita universitaria di alcuni paesi. E' per me anche un check-point salutare dopo molte letture interessanti su un certo argomento: solo spiegando agli altri possiamo sapere se avevamo veramente capito.

    • @fortunatomartino3801
      @fortunatomartino3801 9 лет назад

      Salve signor Rolleio sono un appassionato di storia e di storia dell´arte, da
      poco mi sto dedicando allo studio di questi in parte per esigenze pratiche in quanto
      vorrei diventare insegnante, in parte come detto per passione avendo
      frequentato da studente scuole ed accademie artistiche. Sono convinto del fatto
      che capendo il passato si capisce presente, percio´ pongo a me stesso sempre
      grandi quesiti riguardo agli avvenimenti del passato e cerco di confrontarmi
      con diverse fonti per trovare riscontri su di essi. ( per esempio credo di aver
      capito perche´ sia finito l´impero romano) Al momento leggo l´arte romanica.
      Buon lavoro: Fortunato Martino www.fortunatomartino.com
      (il sito non funziona sul cellulare)

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  9 лет назад +1

      +Fortunato Martino
      Complimenti per il suo sito e i suoi lavori! Questa attività artistica resterà sempre con lei, anche se si dedicherà all'insegnamento, e le darà una gioia che niente altro può dare. Per come la vedo io, non esiste nessuna attività e nessuna relazione umana che possa darci qualcosa di paragonabile ad un'attività autenticamente creativa.
      Condivido la sua convinzione che la comprensione del passato ci rende capaci di valutare il presente. Riscontreremo necessariamente nelle condotte dei politici e delle nazioni parallelismi con situazioni passate: le fanfaluche dei demagoghi appariranno per quello che sono, come anche la corruzione di molti uomini e apparati di potere. Questo ci rende liberi: una cosa che non ha prezzo.

  • @marcopiaggesi8768
    @marcopiaggesi8768 5 лет назад +1

    Professore, come goiuduca l'ipotesi de Pirenne, grande storico francese della metà del secolo scorso ?
    Egli -con alcuni dati a corroborare l'ipotesi- postpone la fine dei grand traffici internazionali, e il crollo della civiltà antica, alla metà del VII° secolo, a seguito della conquista dell'oriente mediterraneo da parte degli arabi.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      Sì, ne ho parlato nel seguito della serie, e particolarmente ho cercato di arrivare alle ragioni della tesi di Pirenne, che ho citato nella lezione 20. In estrema sintesi, sono tutto sommato d'accordo con lui.

  • @lucianocurti3309
    @lucianocurti3309 5 лет назад +2

    Imponente esposizione, non posso credere alla fortuna che ho dovuto nel trovarlo. (Nella fitta giungla che è internet.) Grazie.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      Grazie, caro amico. Internet è una giungla, e RUclips è una zona dove la vegetazione è particolarmente fitta e caotica, ma i suoi commenti e i suoi like faranno crescere alcuni minuscoli arbusti che un giorno diventeranno più visibili nell'intrico della vegetazione :-)

  • @CarloRolle
    @CarloRolle  8 лет назад +3

    Bibliografia basilare:
    - Severino Boezio: “La consolazione della Filosofia” a cura di M. Bettetini, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2010;
    - Flavio Magno Aurelio Cassiodoro: “Varie” a cura di A. Giardina, G. Cecconi. I. Tantillo, L’erma di Bretschneider, Roma, 2015;
    - Procopio di Cesarea: "Le guerre (persiana, vandalica, gotica)", Giulio Einaudi Editore, Torino, 1977;
    - Luigi Alfonsi: “La letteratura latina medievale”, G.C. Sansoni, Firenze and Edizioni Accademia, Milano, 1972;
    - Emile Bréhier: “La filosofia medievale” Giulio Einaudi Editore, Torino, 1971 (original edition: “La philosophie du Moyen Age”, Éditions Albin Michel, Paris, 1952;
    - Ferdinand Gregorovius: "Storia della città di Roma nel Medioevo", Giulio Einaudi Editore, Torino, 1973 (original edition: "Geschichte der Stadt Rom im Mittelalter vom V bis XVI Jahrhundert", Wissenschftliche Buchgesellschaft, Darmstadt, 1963);
    - Gino Luzzatto: “Breve storia economica dell’Italia medievale”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1965;
    - Georg Ostrogorsky: “Storia dell’Impero Bizantino”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1968 and 1993 (original edition: “Geshichte des Byzantinischen Staates”, Oscar Beck, Muenchen, 1963;
    - Gabriele Pepe: "Il Medioevo barbarico d'Italia", Giulio Einaudi Editore, Torino, 1963;
    - Bertrand Russell: “Storia della filosofia occidentale”, Mondadori, 1979 (original edition: “A History of Western Philosophy”, Simon & Schuster, New York, 1945);
    - Giovanni Tabacco: “Egemonie sociali e strutture del potere nel Medioevo italiano”, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1974.

  • @alessandroferretti1496
    @alessandroferretti1496 6 лет назад +1

    bellissima descrizione e commento alla vita di Boezio! Una domanda leggermente al di fuori del video: parlando di società romana "trasformata" dalla migrazione dei goti, che tipo di ius abbiamo ? Mi interessa soprattutto il discorso sulle strutture decisorie dei conflitti. E' possibile un video con questo oggetto ? Grazie in anticipo per la risposta e ancora complimenti.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  6 лет назад +2

      Grazie delle sue parole e del suo interesse. Devo darle una risposta generale, perché in questo momento sono immerso in altri argomenti.
      Al tempo di Teodorico, l'Italia era abitata da due popoli distinti: quello dei Romani e quello dei Goti. I Goti erano poco più di centomila e si erano accaparrati (sulla base di quanto già aveva fatto Odoacre) un terzo delle terre dei Romani. I Romani (cioè gli Italici) erano alcuni milioni.
      Una caratteristica particolare del Regno Ostrogoto in Italia fu questa: i due popoli avevano competenze, gerarchie e religioni diverse, ed si congiungevano solo al vertice, nella persona del re Teodorico.
      Nel consistorium di Ravenna - cioè il consiglio del re - prevalevano per numero gli alti burocrati di stirpe romana ma costituivano minoranza influente i comites goti, i quali avevano incarichi militari. Nel resto del territorio, accanto agli iudices provinciarum, i governatori civili della popolazione romana, i comites goti esercitavano poteri militari e giudicavano la popolazione germanica.
      Questa divisione tra militari e civili corrispondeva ad una divisione etnica. I Goti avevano una propria tradizione giuridica e non erano cittadini romani. Un Goto, per quanto importante, per quanto appartenente alla più alta aristocrazia del suo popolo, non sarebbe mai diventato senatore o governatore civile di una provincia. Per contro l'esercito era goto, non era più l'esercito romano. I Goti erano in sostanza uomini d'arme, governati e giudicati da altri militari in base ad una loro tradizione giuridica molto diversa da quella romana.
      Nel circa trentennale regno di Teodorico questo sistema funzionò, anche se - ovviamente - non produsse integrazione tra il popolo dei Goti e quello dei Romani, e nemmeno tra le rispettive aristocrazie.
      Forse tornerò sull'argomento, parlando della storia dei Goti.

    • @alessandroferretti1496
      @alessandroferretti1496 6 лет назад +1

      Grazie per la risposta puntale e precisa.

  • @nicolaperrotta4340
    @nicolaperrotta4340 5 лет назад +1

    Grazie, prof.

  • @valentinafoglio854
    @valentinafoglio854 5 лет назад

    Bravo! una lezione dal "crescendo rossiniano". I volumi dalla copertina gialla cosa trattano? Non riuscivo a staccare gli occhi.... sono una topo di libreria. Buona serata.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      I volumi che hanno quel dorso di un colore tra il giallo e il verdolino chiaro sono quelli della collana dei classici latini e greci della Fondazione Lorenzo Valla, la miglior collana di classici esistente al mondo, direi.
      Nel mondo esistono diverse edizioni filologiche dei classici. Per esempio, i paesi anglosassoni hanno la Loeb e le edizioni Oxoniensi (cioè dell'Università di Oxford), la Francia ha l'edizione Belles Lettres, ecc. Ma sono tutte semplicemente edizioni filologiche, per persone, che già conoscono perfettamente le lingue antiche. Invece tutti i volumi della Lorenzo Valla, oltre ad avere la traduzione ed il testo a fronte, hanno anche un commento ricchissimo (quasi sempre molto più lungo del testo stesso), utilissime cartine, lunghe introduzioni dei curatori (tutti studioi di fama internazionale), accuratissimi indici, illustrazioni, ecc. Pubblicano testi a volte rari, che non si pubblicavano in Italia da molti decenni o anche da secoli (per esempio la Guida della Grecia di Pausania, in 10 volumi, non si pubblicava in Italia da più di 150 anni). Alcuni testi addirittura non erano mai stati pubblicati in Italia. E' una collana che rappresenta veramente un primato straordinario della cultura italiana nel mondo.
      Per via dell'eccellente mercato secondario che c'è a Milano, e per il fatto che io sono sempre a caccia di libri, mi capita spesso di procurare dei volumi della Fondazione Lorenzo Valla a prezzi molto scontati ad amici filologi che vivono in altre città. Se le servisse qualche volume, me lo faccia sapere.
      Per sua informazione, ecco il link al catalogo dell'anno scorso: www.oscarmondadori.it/content/uploads/2017/10/valla-2017_2018-ITALIANO_l.pdf

  • @oskareriksson2202
    @oskareriksson2202 4 года назад

    Professore, lei cosa ne pensa della pronuncia latina, ecclesiastica o restituita? A mio avviso, io uso quella ecclesiastica per comodità (non parlo latino, ma l ho fatto al liceo classico, anche se non ero bravo, avevo la media del 5 al massimo 6, ero immaturo e non lo amavo ma lo preferivo al greco perché lo capivo più facilmente) dipendeva dalla provincia. Certo noi non possiamo sapere come veniva pronunciata una parola, un esempio è il dialetto abruzzese della mia zona, quello molisano e anche quello irpino che hanno moltissime parole di origine osco umbra come gne, come, o tate, anziano, nonno, o tragno, secchio ma pronunciate con un accento romanza dovuta ai signori francesi del medioevo, la pronuncia originale latino/sannitica delle genti del samnium in epoca romana è perduta per sempre, e magari era lo stesso in Germania, in Gallia, ispania, ognuno aveva la sua pronuncia e accento e modo di leggere, secondo il mio parere ma non sono un linguista. Il magister officiorum era anche il capo dei servizi segreti a quanto ne sapevo (esperienze di giochi di strategia a sfondo storico e di romanzi, non me ne vogliate 🙂), e capo degli agentes in rebus. È incredibile come l Italia romana, l amministrazione, sopravvive con odoacre e con i goti in toto tanto che persino alcuni corpi dell esercito d occidente come i domestici si ripropongono in questi eserciti, il problema fu che con l invasione bizantina e l arrivo dei longobardi tutto questo fu distrutto, i senatori morti o entrati in monastero o fuggiti a Costantinopoli, (il papa tutt oggi è l unica figura politica romana che esiste ancora, il pontefice, e la chiesa cattolica e ortodossa sono istituzioni romane a tutti gli effetti persino molti gesti e riti che facciamo in chiesa sono romanissimi, il papa sospende il senato nel 7 secolo ma non lo sopprime perché era l unico che poteva farlo in quanto autorità a Roma nei secoli oscuri), e l Italia perde quest esperienza che derivava dall amministrazione romana. Mentre in Gallia i senatori e il clero romano si fondono con l élite franca, in Italia l amministrazione romana viene spazzata via nel 6 e 7 secolo e resta solo il clero. Avrebbe potuto crearsi uno stato nazionale molto prima anche se non so se si chiamava Italia, o regno degli ostrogoti. O Lombardia magari come in Russia dove il principato di mosca conquistando il paese ha dato il nome a tutto. Le mie sono solo ipotesi, la storia non si fa con i se e con i ma ovviamente.

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  4 года назад

      Buongiorno, dovrei scrivere dieci pagine per rispondere alla sua domanda e ora non ne ho il tempo. Cercherò di essere breve.
      Premetto che uso sempre la pronuncia restituta quando leggo un testo latino, a meno che non sia un testo medievale o della tarda antichità.
      Vi sono evidenze che la pronuncia cosiddetta "scientifica" o "restituta" corrispondeva a quella delle classi colte nell'età tardo repubblicana e augustea. Esse risiedono per esempio nella trascrizione in lingua greca di nomi o termini latini, in errori di scrittura latina che sono spie di una certa pronuncia, ecc.
      Ma soprattutto quando si esamina con attenzione la metrica latina del tempo di Virgilio e di Orazio, ci si accorge che essa era fatta proprio per la pronuncia restituta, e che la pronuncia ecclesiastica renderebbe la dizione più difficile e meno efficace.
      Lei sentirà, anche ascoltando i miei video sulle Odi di Orazio (15 finora), che il latino aveva una sua particolare musicalità, data - come nel greco antico - anche dal ruolo MOLTO importante che le vocali svolgevano nella lingua. Si tratta di una caratteristica profondamente diversa rispetto alle lingue semitiche (fenicio, punico, aramaico, ecc), in cui le vocali avevano più che altro un ruolo di supporto, cioè erano necessarie per fare sentire le consonanti, sulle quali era interamente basato il valore semantico (cioè il significato) delle parole. Infatti, anche oggi, gli Arabi le vocali brevi non le scrivono neppure; e non si curano di pronunciarle come "a" oppure come "i" o come "u". Per loro contano soprattutto le consonanti, che infatti distinguono più attentamente di noi.
      Anche se nell'italiano (specie ad orecchie anglosassoni o germaniche) le vocali continuano a svolgere un ruolo molto importante nella fonetica, questo ruolo è inferiore a quello che svolgevano nel greco antico o nel latino classico.
      Il motivo è che sono avvenuti, anche in seguito alle invasioni barbariche e alla caduta nell'alfabetizzazione dei parlanti, vari fenomeni, tra cui: (1) la perdita della quantità sillabica; (2) la dittongazione di sequenze di vocali distinte (per esempio la sequenza "ia" della parola "Italia" in latino non è un dittongo, mentre in italiano lo è; (3) la contrazione nella pronuncia (per cui "Caesar" è diventato "Cesare", "Maurus" è diventato "moro", ecc.). Tutti questi fenomeni semplificativi hanno ridotto il ruolo che le vocali avevano rispetto al latino classico.
      Il latino pronunciato con la pronuncia "ecclesiastica" non è altro che il latino tardo pronunciato da parlanti scarsamente alfabetizzati, cioè quei parlanti che i predicatori cristiani volevano raggiungere con le loro omelie e i loro scritti. In esso si stavano da tempo verificando i fenomeni di perdita della quantità, di dittongazione e di contrazione di cui ho detto sopra. Quindi la lettura di una poesia di Orazio o di Virgilio con la pronuncia ecclesiastica non rende affatto la bellezza dei versi e ne offusca la struttura ritmica. E' quindi da evitare.
      Per contro, per certi poeti della tarda antichità, come Commodiano, si può benissimo utilizzare la pronuncia ecclesiastica, e questo vale anche per la poesia latina medievale.
      Spero di aver risposto in modo comprensibile. Vedrà che ascoltando quei video, le diventerà col tempo impensabile leggere Orazio con la pronuncia ecclesiastica, proprio come, per esempio, sarebbe impensabile e grottesco leggere Dante Alighieri con un forte accento milanese.

  • @tommasopicchiani4267
    @tommasopicchiani4267 6 лет назад +1

    Davvero utilissimo

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  6 лет назад

      Grazie, mi fa piacere che le sia stato utile.

  • @rupertlago4327
    @rupertlago4327 9 лет назад +1

    grande Carlo! ;-)

  • @lorenzocafiero9385
    @lorenzocafiero9385 3 года назад

    Affascinante periodo storico

  • @antonioantro6854
    @antonioantro6854 7 лет назад

    prof la lingua piu vicina al latino è l' italiano?

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  7 лет назад

      Ho sempre sentito dire che la lingua più vicina al latino sia il rumeno. Non posso avere una mia opinione in proposito perché non conosco il rumeno.

    • @antonioantro6854
      @antonioantro6854 7 лет назад

      quanto secondo lei è rimasto nella genetica e nella lingua italiana dei primi popoli italici ? mi spiego possiamo asserire con facilità di essere i discendenti diretti dei romani e dei popoli italici o in 1500 anni il pool genetico culturale è stato totalmente modificato?

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  7 лет назад +4

      E' una domanda la cui risposta sarebbe troppo complessa e articolata. Posso fare solo qualche accenno.
      Intanto la genetica è una cosa e la lingua un'altra.
      Poi c'è una enorme differenza tra i Romani intesi come gli abitanti di Roma e quelli che erano "Cives Romani" in tutta l'Italia. La città di Roma fu svuotata ripetutamente durante le Guerre Gotiche. Sarebbe presumo molto difficile trovare nella Roma di oggi dei discendenti diretti degli abitanti della Roma classica. Però la maggior parte degli Italiani discende senz'altro dai popoli che abitavano la nostra penisola al tempo di Augusto.
      La nostra lingua discende chiaramente dal latino. E' un latino semplificato, passato attraverso generazioni di parlanti stranieri analfabeti, tra cui molti di origine germanica. l'influsso di questi parlanti estinse quasi completamente la quantità vocalica, caratteristica importante del latino (anche se non rilevabile dalla scrittura), che si è conservata invece nel dialetto di Napoli. Napoli non fu mai (se non brevissimamente) controllata da Goti e Longobardi. Il suo dialetto (per la sua ricchezza è più che altro una lingua) ha conservato anche le 4 coniugazioni del latino, mentre l'Italiano (che non distingue tra la 'e' lunga di 'monere' e quella breve di 'legere') ha potute conservare solo tre coniugazioni.

    • @manuelfantoni5262
      @manuelfantoni5262 6 лет назад

      Tra le lingue vicine al latino inviterei a considerare anche il sardo logudorese, ma la risposta la lascio naturalmente a chi ne sa più di me.

  • @annacaterinaiannonegaio6868
    @annacaterinaiannonegaio6868 4 года назад

    Grazie..

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  4 года назад

      Grazie a lei del suo interesse e del commento. Piacere di conoscerla!

  • @storicandomariotancredi2800
    @storicandomariotancredi2800 5 лет назад

    Complimenti da Storicando😆

    • @CarloRolle
      @CarloRolle  5 лет назад

      Grazie e complimenti per il gruppo su Facebook!

  • @fortunatomartino3801
    @fortunatomartino3801 9 лет назад

    Lo penso anch´io, grazie. Io sono anche su facebook; Fortunato Martino Venice.

  • @lorenzocafiero9385
    @lorenzocafiero9385 3 года назад

    Leggevo nel saggio di Wickham l'eredità dell'impero tra 400 e 1000 che un cambiamento importante dell'organizzazione delle istituzioni romano-barbariche è dovuto al principio della ricchezza degli stati. Lo stato romano basava la sua ricchezza e forza su un sistema fiscale. Dopo i regni gotico romani, la ricchezza si basa sul possesso della terra.

    • @lorenzocafiero9385
      @lorenzocafiero9385 3 года назад

      Ciò ha come conseguenza che uno stato con fiscalità forte ha un esercito e funzionari salariati che sono quindi tenuti a svolgere il loro compito

    • @lorenzocafiero9385
      @lorenzocafiero9385 3 года назад

      La concessione della terra da parte del sovrano come ricompensa innesca un rapporto di sola fedeltà che può essere tradito