Perché in Italia ci sono sempre meno LAUREATI?

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  • Опубликовано: 16 авг 2023
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    I dati sottolineano una situazione preoccupante sull'Italia: non solo siamo indietro sul numero di laureati, ma negli ultimi anni sono calate del 5% anche le nuove immatricolazioni. Cioè il numero di persone che si iscrivono in università. Perché?
    #will #laurea #europa
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Комментарии • 151

  • @donhir4596
    @donhir4596 9 месяцев назад +16

    Sapete perché nessuno si laurea più? Ve lo dico io: ho lavorato 2 anni come operaio a 1500 euro al mese con 13esima e 14esima, poi ho deciso di smettere e mi sono pagato gli studi, triennale in statistica presa in 3 anni esatti.
    Risultato? Prendo 1000€ al mese da 1 anno con 0 prospettive, ecco il perché.
    Auguro il peggio a sto paese.

    • @ziopeppe3778
      @ziopeppe3778 9 месяцев назад +1

      Purtroppo è vero, c'è anche da dire che nel caso dell'operaio nella maggior parte dei casi lo stipendio resterà più o meno sempre quello nel corso della vita. Nel caso di un laureato in materie scientifiche (e in alcuni casi anche materie umanistiche) lo stipendio è destinato a salire col tempo

    • @donhir4596
      @donhir4596 9 месяцев назад +2

      @@ziopeppe3778 me lo auguro, ma sinceramente, di questo passo guadagnerò come prima tra 10 anni....mi sa che da qui a 40 anni c'ho rimesso a studiare, mi conveniva rimanere a lavorare e non laurearmi

    • @mariog1051
      @mariog1051 9 месяцев назад +1

      hai dimenticato lo step successivo: andare in Olanda o Inghilterra, dove una laurea in statistica ti porterebbe a fare il data analyst

  • @joaquinNaples
    @joaquinNaples 9 месяцев назад +61

    Io sono laureato. Ma vi faccio una domanda. Secondo voi, in Italia servono i laureati? La quasi totalità della produzione industriale (ho detto quasi non mi mangiate )italiana ha solo bisogno di forza lavoro e non di persone istruite per risolverti problemi, migliorare, innovare e soprattutto darti valore aggiunto.

    • @laraangel6862
      @laraangel6862 9 месяцев назад +10

      affatto vero anzi.. in Italia si investe poco in ricerca.. le poche aziende che lo fanno sono alla avanguardia e lavorano tantissimo... e molti ragazzi laureati sono dovuti andare all'estero per guadagnare il giusto ed aver riconosciuti i propri meriti.. il problema dell'Italia è che da sempre è governata da persone che nulla hanno a che fare con la tecnologia e la ricerca ed hanno una mentalità vecchia e retrograda od ancorata a modalità passate da anni.. guardano ad oggi o cmq a breve termine ed affatto alle prospettive future, in generale.

    • @alessiobelia3585
      @alessiobelia3585 9 месяцев назад +1

      In molti casi è così

    • @joaquinNaples
      @joaquinNaples 9 месяцев назад +1

      @@laraangel6862 Dare sempre la colpa alla classe politica non è la soluzione. In altri stati non si diventa Google, SAP o Siemens per citare alcuni esempi in quanto la classe politica è composta da scienziati di alto livello. In molti altri stati anche l'imprenditoria è ben diversa, se il netto guadagnato (semplifico di molto per non essere prolisso) non decido di investirlo almeno in parte, in una "ricerca" di una soluzione innovativa per la mia fabbrica e per l'utente finale ma diventa tutto parte del "patrimonio" dell'imprenditore non è che vai avanti di tanto arriverà sempre il momento che farai i conti con il mercato. Ed in questo contesto anche i laureati servono davvero a poco. Negli ultimi decenni sembra che solo un'azienda italiana sia considerata innovativa, davvero innovativa, non un tipo di innovazione raccontata dai TG e sbandierata da "nazionalisti" nostalgici ed è Amplifon. Per il resto c'è poco o nulla di competitivo e innovativo.

    • @laraangel6862
      @laraangel6862 9 месяцев назад +2

      @@joaquinNaples mi sembra che sia quello che ho detto io.. investiamo poco in ricerca, mentre le aziende che lo fanno sono all'avanguardia e competitive.
      Inoltre, e questo sicuramente e non è dare sempre la colpa, ma una realtà ..la classe politica media italiana è incompetente per ciò che riguarda il settore scientifico e tecnologico e lascia inascoltate le raccomandazioni che provengono da quel settore..
      Non è che la classe politica debba essere composta da scienziati di alto livello.. non c'entra nulla.. c'entra l'attenzione a determinati settori ed alle richieste che da tali settori arrivano..
      Di sicuro, nello Stivale, hanno influito le politiche di austerità relative alla spesa pubblica del comparto tecnologico.
      Ciò, inevitabilmente, comporta una “fuga di cervelli”: i ricercatori più giovani stanno, infatti, ormai da tempo, emigrando all’estero, dove le opportunità di lavoro e i fondi di ricerca sono maggiori e il merito è riconosciuto.
      Il crollo delle risorse destinate alle università, unito al taglio dei fondi pubblici, ha portato, inoltre, alla riduzione delle iscrizioni nelle università italiane; un indebolimento che si ripercuote sull’istruzione in generale.
      L’istruzione e la competenza dei lavoratori soffrono una struttura economica all’interno della quale prevalgono tecnologie medio-basse, una modesta domanda di lavoro per laureati, una produttività stagnante e un divario notevole in termini d’innovazione e competitività rispetto ai principali Paesi europei.
      Purtroppo, la situazione attuale porta al precariato, a salari sempre più bassi e a un aumento significativo dello “scarto tecnologico” con i Paesi UE più avanzati.

    • @Coolrockman89
      @Coolrockman89 9 месяцев назад +1

      L'Italia ha bisogno di lavoratori assolutamente non di concetto. Il pensiero indipendente in questo paese è pericoloso

  • @antoniousai1989
    @antoniousai1989 9 месяцев назад +31

    Situazione universitaria ridicola. Ho vissuto gli anni dell'università tra lo stess di non avere soldi e dover lavorare e non poter lavorare per via dell'obbligo di frequenza; insieme alla aleatorità dei test e degli esami in base a come girava al docente di turno e a libri di testo usati come fermacarte dai professori, che insegnano una marea di cose fuori dai testi e senza fornire integrazioni.
    Personalmente non ho retto lo stress ed ho abbandonato lo studio. Non ho dubbi che non sia l'unico ad aver avuto questa esperienza.

    • @caporetto90
      @caporetto90 9 месяцев назад +8

      infatti se c'è una cosa che mi faceva incazzare all'università era quando vedevo come testi consigliati "appunti dalle lezioni",,perche o allora il prof spiegava decentemente oppure era il delirio assurdo, perdere metà tempo non per imparare ma per capire in che libri cercare quello che spiegavano..e poi certo l'umore dei prof era uno dei fattori "determinanti" del voto e dell'esito...e poi appunto obbligo di frequenza in esami in cui magari anche seguendo non si capiva una mazza...avrei di gran lunga preferito che ogni anno a settembre mi avessero dato tutti i libri da studiare, anche ben piu di quanto si sarebbe poi spiegato in aula, con la sicurezza che a febbraio o a giugno avessero poi svolto gli esami su quei libri..., un mare di tempo avrei risparmiato e avrei imparato molto di più.

    • @adedea968
      @adedea968 9 месяцев назад +10

      Ho studiato in Austria e la prima cosa che ci dicevano era: il lavoro di noi professori è quello di insegnarvi più cose possibili nel miglior modo possibile, è il nostro lavoro, non possiamo pretendere di interrogarvi su argomenti che nn siamo stati in grado di portarvi/insegnarvi in aula, inoltre nn siamo infallibili, può capitare che nn siamo in grado di rispondere a una domanda che ci ponete, in questo caso ci riserviamo di rispondervi nn appena ci siamo ulteriormente documentati. Questa onestà intellettuale in Italia nn la trovi né all'università ma nemmeno alle superiori.

    • @caporetto90
      @caporetto90 9 месяцев назад +1

      @@adedea968 Infatti una onestà intellettuale perfino "imbarazzante" se si paragona a quanto ho sperimentato durante l'univesrità.

  • @DanyNavo
    @DanyNavo 9 месяцев назад +25

    In un Paese dove fare l’elettricista o l’idraulico fa guadagnare di più che a fare l’ingegnere, mi stupisce che esistano ancora le università… Purtroppo studiare è un lusso, checchè ne dicano tutti dal ‘68 in poi, e il sistema accademico continua a lavorare per sostenere sè stesso (i film della serie “Smetto quando voglio” sono dei documentari, lo sappiamo tutti).
    Se lo Stato non inizia a pensare seriamente alla questione, altro che 45%…

    • @Coolrockman89
      @Coolrockman89 9 месяцев назад +3

      E perché un bravo artigiano dovrebbe per forza guadagnare meno di un laureato? Detto da un laureato

    • @MrDato99
      @MrDato99 9 месяцев назад +2

      @@Coolrockman89beh perché le competenze che uno acquisisce tecnicamente sono maggiori

    • @DanyNavo
      @DanyNavo 9 месяцев назад +3

      @@Coolrockman89 perché impiega molto più tempo a formarsi, teoricamente al livello più alto possibile. L’artigiano si specializza in un ambito ma rimane limitato (ad esempio, il meccanico che fa il tagliando all’automobile vs l’ingegnere meccanico)

    • @mariog1051
      @mariog1051 9 месяцев назад

      vivo in Inghilterra e anche qui è così. Un ingegnere guadagna tanto quanto un idraulico o un elettricista, che sono figure richiestissime dal mercato immobiliare, che è molto vivace qui. Si parla comunque di cifre più alte rispetto all'Italia, intorno ai 3000 euro netti al mese

    • @asaprocky3050
      @asaprocky3050 8 месяцев назад +1

      L'idraulico o l'elettricisti sono il piu delle volte lavoratori autonomi quindi piccoli imprenditori.
      L'ingegnere tolto chi ha studi professionali lavora da dipendente.
      Un elettricista dipendente che non lavora come autonomo guadagna meno di un ingegnere.
      Ma un Ingegnere con studio professionale guadagna molto di più di un elettricista che lavora autonomo

  • @arzigogolato8944
    @arzigogolato8944 9 месяцев назад +34

    Come mai non citate la fuga dei cervelli? Forse in Italia la laurea non paga, ma all'estero conviene eccome...e una volta che uno è laureato ha anche gli strumenti per emigrare (infatti i numeri fanno paura)

    • @robertabertolaso5748
      @robertabertolaso5748 9 месяцев назад

      Che per lavoro rubano e rapinano... quindi stanno imparando anche i giovani italiani che non hanno +valori...che schifo.....1 volta per studiare facevano sacrifici non aspettavano la manna dal cielo....😏🙄

    • @yanavjiqoike6686
      @yanavjiqoike6686 9 месяцев назад

      2/3 dei cervelloni tornano in italia dopo qualche anno

    • @Coolrockman89
      @Coolrockman89 9 месяцев назад +3

      Infatti adesso per contrastare la fuga dei cervelli hanno aumentato il tempo per richiedere i passaporti

    • @CreatorGiamIA
      @CreatorGiamIA 9 месяцев назад +2

      @@Coolrockman89ahahah che genialità

    • @yanavjiqoike6686
      @yanavjiqoike6686 9 месяцев назад

      Se lo richiedi in quanto tempo ci vuole per averlo?@@Coolrockman89

  • @giovannia.1692
    @giovannia.1692 9 месяцев назад +6

    “L’Italia non è un paese per giovani”.
    Gira che ti rigira questa è una verità. Ho 33 anni, ho una laurea magistrale e cambiato diverse professioni e in ognuna di esse la scelta di andare in altri paesi paga sempre. Mi dispiace, perché a me l’Italia piace ma a che spese quando in 5 anni posso guadagnare altrove quello che in Italia posso guadagnare in 15? Perché all’estero mi aiutano a costruire una mia impresa mentre in Italia no?
    Credo che siamo troppo pochi noi sotto i 40 e quindi non abbiamo peso politico (notiamo che tutte le campagne elettorali partono parlando di pensioni), questo è già un indice a chi si rivolgono i politici. Esempio emblematico i dottorati di ricerca tra i peggio retribuiti in Europa e che l’università migliore in Italia è il politecnico 123esimo. Sono proprio triste per sto paese.

    • @Keyblackcmyk00
      @Keyblackcmyk00 9 месяцев назад

      Hai trovato lavoro all'estero con già diversi anni di esperienza in Italia o hai trovato posizioni da Junior o di Internship all'estero?

    • @giovannia.1692
      @giovannia.1692 9 месяцев назад +2

      @@Keyblackcmyk00 entrambi, a 20 anni ho trovato lavoro in Spagna come stage con vitto e alloggio, poi a Londra posto normalmente retribuito, poi università e poi altro internship in Grecia finanziato da EU e poi lavoro in Italia ma questa volta con più cv. Poi ho aperto la mia azienda che sposterò bellamente a Cipro l’anno prossimo per notevoli vantaggi fiscali. (Morale torno in Italia, e vado via sempre per convenienza lavorativa e non perché non mi piace stare qua, anzi mi piace proprio tanto)

  • @sharonkravanja
    @sharonkravanja 9 месяцев назад +9

    Ma nessuno parla della facilità delle lauree europee? Non faccio di tutta l'erba un fascio ma, in Italia, io per preparare un esame devo iniziare a studiare 2 mesi prima, 5 libri per 6 crediti.
    In Europa studiano (forse) la settimana prima dell'esame... in Francia io non ho mai aperto un libro e ho passato facilmente gli esami...

    • @adedea968
      @adedea968 9 месяцев назад +4

      Questo perché il metodo di insegnamento in Italia fa pena e altrove è molto migliore.

    • @marco27557
      @marco27557 9 месяцев назад +3

      @@adedea968 secondo me bisogna sempre contestualizzare. Insegno da poco in Francia e il livello dei corsi non è paragonabile, almeno nella mia esperienza. Non è solo il metodo d'insegnamento ma anche i programmi molto più snelli e le modalità d'esame. Ognuno la può pensare come vuole, ma io riscontro che gli studenti lì sono molto meno responsabili e maturi mediamente. Mi riesce difficile pensare che dei ventenni che si atteggiano a liceali saranno la futura classe dirigente. Poi ovviamente anche il sistema italiano pecca perchè é troppo verticistico, coi suoi pro e contro. Per concludere, non è il metodo d'insegnamento a mio avviso, ma tutto il resto il problema: se un docente è messo nelle condizioni di spiegare male in Italia, può farlo e rendere la vita degli studenti difficile

    • @iamwalt
      @iamwalt 9 месяцев назад +4

      In Italia si studia di più e male. Zero pratica, si legge e si ripete come pappagalli, senza sviluppare un minimo di senso critico.

  • @francescobarbero1167
    @francescobarbero1167 9 месяцев назад +22

    Penso che una grande parte del problema sia dato anche dall’insegnamento e dagli insegnanti. Siamo ancora fermi alla teoria, quando la pratica fa amare un mestiere, un lavoro. La teoria e gli esami spesso fanno odiare ciò che uno vorrebbe amare. Il tutto condito dalle aspettative di tutti riguardo ai risultati, professori in primis, che di componente umana hanno ben poco. Poi quando uno capisce che il 90% di quello che studi non serve a nulla, perché te lo sei scordato due giorni dopo l’esame e non lo riprenderai più per tutta la vita, il gioco è fatto

  • @UMANARX
    @UMANARX 9 месяцев назад +4

    Grande Will, ben fatto e superdocumentato come sempre,.
    Credo che in questo paese, dove la mobilita' sociale e' tra le piu basse del mondo occidentale, i giovani sempre piu in gamba e consapevoli, abbiano capito che pagare un ricco stipendio ad una casta di dipendenti pubblici per trovarsi poi ad elemosinare un lavoretto in un call center o simili, non sia poi questo grande affare.

  • @mariobianchi810
    @mariobianchi810 9 месяцев назад +3

    Altri due punti. Primo scegliere quello che davvero ti piace (non soltanto con prospettive di guadagno). Secondo scegliere una laurea con qualche possibilità di futuro lavorativo.

  • @Metalgear6134
    @Metalgear6134 9 месяцев назад +34

    Sinceramente non trovo che il problema sia le tasse universitarie. Il vero problema da una parte sono i salari delle famiglie che non si possono permettere di mantenere il figlio all'università, dall'altra il vero costo è l'affitto e spese annesse. Dai un campus gratuito a tutti a parità di tasse universitarie e raddoppi il numero di iscritti

    • @francescoamicucci3300
      @francescoamicucci3300 9 месяцев назад +3

      Nel resto d'Europa gli stipendi sono più alti e ciononostante l'università è gratuita.

    • @yanavjiqoike6686
      @yanavjiqoike6686 9 месяцев назад +1

      Ma non posso vivere a casa con i genitori, mentre studiano per l'università ?

    • @ilVice
      @ilVice 9 месяцев назад +3

      @@yanavjiqoike6686 E se i genitori sono a 600 km di distanza? O anche solo 100 senza comodi mezzi pubblici? Torniamo punto e accapo

    • @nnhovogliadiscri
      @nnhovogliadiscri 9 месяцев назад +1

      Le tasse sono alte e la vita è impossibile. Gli studenti universitari rinunciano a tutto e vivono letteralmente col minimo sindacale

    • @nnhovogliadiscri
      @nnhovogliadiscri 9 месяцев назад +1

      ​@@yanavjiqoike6686si e a lezione come ci vai?

  • @vinx002
    @vinx002 9 месяцев назад +2

    Grazie mille per il video❤
    Ps: orientamento, questo sconosciuto

  • @marioserraghini2119
    @marioserraghini2119 9 месяцев назад +3

    Beh, io pago 4.000 euro all'anno in Unimi per scienze geologiche/della terra. E risparmio 500 euro perchè do ogni anno almeno il 90 % dei cfu dell'anno, altrimenti dovrei pagare 4,500 euro. Non pochi.
    C'è da dire che, tuttavia, seppur in Grecia le tasse universitarie siano molto basse, la percentuale di laureati è comunque bassa. Insomma, dare al colpa sempre e solo alle tasse non aiuta. E' il sistema nel suo complesso, la presenza di facoltà inutili in ampio numero come studi di genere o psicologia, i finanziamenti limitati, le strutture anche inadatte, la mancanza di alloggi universitari e anche una cultura abbastanza diffusa tra le persone che spinge a dire che la laurea è SOLO un foglio di carta.
    L'approccio che serve è, come sempre, olistico.

  • @Eva-cr6ot
    @Eva-cr6ot 9 месяцев назад +1

    Il problema è più ampio, dato che in Italia il sistema di formazione è carente (assente se parliamo di formazione continua), si è pensato di scaricare il costo dell’istruzione sui privati che però hanno una bassa capacità di spesa dato che gli stipendi sono bassi. Non solo la laurea. Pensate ai corsi di inglese, ai master, ai corsi di aggiornamento, anche lo stage è un modo per scaricare sul lavoratore il costo della formazione. Inoltre spesso la differenza di stipendio tra chi è formato e chi no è troppo piccola rispetto all’investimento richiesto oppure richiede molti anni prima di poter diventare sufficiente. Ecco perché poi non si trova gente specializzata e a volte neanche gente da formare (ad es praticanti commercialisti dove c’è un enorme costo di formazione sia iniziale che continua a carico del singolo)

    • @marcor5886
      @marcor5886 9 месяцев назад

      Grandissimo commento. I tedeschi hanno risolto questo problema con gli Ausbildung che sono dei titoli di studio tipo "Arti e mestieri" in cui si fa una settimana di scuola e due di garzone in ditta. É perfetto per i tecnici che mentre studiano, che so, elettrotecnica, vanno a vedere come si fa un impianto. Parlo perché ho vissuto un anno in Germania e il mio coinquilino faceva un Ausbildung come Klima-Anlagen Tekniker.

  • @fabiogallinari1439
    @fabiogallinari1439 9 месяцев назад +11

    D'accordo su tutto ma mi spiegate perché i laureati in generale dovrebbero essere pagati di più di chi non lo è ?
    Lo stipendio dovrebbe essere in base alla produttività, al ruolo, alle competenze e a quanto impegniativo il lavoro sia.
    Grazie alla fava che un operaio specializzato prenda più di un di un laureato in scienze delle merendine ...
    Vi assicuro che se fate ingegneria informatica e siete competenti i soldi non mancano 👍

    • @joaquinNaples
      @joaquinNaples 9 месяцев назад +5

      Sono laureato e sono d'accordo con te. E aggiungo, forse non si è ancora capito che per il tessuto industriale italiano i laureati non servono. E lavoro direttamente nell' ITC e ti dico che gli Informatici tra tutti i laureati sono quelli più sottopagati, perché non hanno un albo, non hanno un contratto nazionale non hanno nulla che rende gli Informatici una professione e soprattutto ITC in Italia significa al 99% body rental.

    • @Luigi_delle_Bicocche
      @Luigi_delle_Bicocche 9 месяцев назад +3

      Certo che devono essere pagati di più, per i seguenti motivi:
      1) fare l'Università significa spendere 15000€ nella migliore della ipotesi, e se bisogna trasferirsi in altre città la cifra lievita tranquillamente fino a 40000€. Questa cifra è un grande investimento e in quanto tale va recuperata negli successivi con uno stipendio maggiore, altrimenti se lo stipendio è identico fare l'Università sarebbe l'equivalente di bruciare quei soldi in un camino.
      2) chi fa l'Università comincia il mondo del lavoro con minimo 5 anni di ritardo, questo significa che i coetanei che non hanno fatto l'università si ritrovano già ad aver guadagnato circa 80000€ quando il neolaureato non ha nemmeno un soldo in tasca (a meno che abbia fatto qualche lavoretto durante gli studi). Oltre ai soldi ha tra l'altro anche 5 anni di contributi per la pensione già pagati. Per lo stesso principio del punto precedente deve esserci un bonus per aver cominciato dopo.
      3) proprio perchè i laureati sono molti meno dei non laureati, per la legge della domanda e dell'offerta, un laureato dovrebbe essere più "prezioso" di un non laureato e il suo stipendio maggiore. Nel Medioevo dopo le epidemie ai contadini sopravvissuti si alzava lo stipendio perchè si erano ridotti notevolmente. Meno lavoratori disponibili=più soldi.
      Ovviamente parlo in merito ai lavori inerenti alla tua laurea, ovvio che se vai a fare l'operaio o il postino ed hai una laurea devi essere pagato come tutti gli altri, perchè stai facendo un lavoro per cui quella certificazione è assolutamente inutile.

    • @fabiogallinari1439
      @fabiogallinari1439 9 месяцев назад +2

      @@Luigi_delle_Bicocche
      Mi permetto di dissentire.
      1) i costi sono molto variabili, la mia compagna si e laureata senza pagare tre anni grazie a borse di studio e pagando solo il 4° una cifra contenuta.
      Io ho frequentato un solo anno (700€).
      E stiamo parlando rispettivamente della cattolica e della statale di Milano.
      2) 80000 in 5 anni da neodiplomato?
      Dove vivi a Dubai ?
      3) i laureati sono pochi rispetto alla richiesta in pochissimi settori strategici ( informatica, ingegneria, medicina ecc...).
      Per la maggior parte dei settori sono in esubero quindi ce concorrenza al ribasso (psicologia, giurisprudenza, materie umanistiche ecc...)

    • @Luigi_delle_Bicocche
      @Luigi_delle_Bicocche 9 месяцев назад

      @@fabiogallinari1439 se hai una casa di proprietà, un'auto di proprietà e entrambi i genitori che lavorano, allora nella maggior parte dei casi ti tocca pagare la retta massima, ovvero 3000€ l'anno, non serve essere ricchi sfondati per dover pagare quella cifra, basta una famiglia normale come vedi. Le borse di studio sono ovviamente un'eccezione, non è che le danno a destra e manca, e per mantenerla devi tenere una media altissima, sopra al 27 mi sembra, e non avere nemmeno un esame fuori corso sul libretto esami. Chi paga meno è perchè evidentemente molto povero, senza nemmeno la casa di proprietà e con un genitore disoccupato, oppure ha la famiglia che lavora in nero, quindi risulta come nullafacente anche se i soldi ce li ha (ne ho conosciuti a bizzeffe di questi). Se fai una statale, come dice il nome stesso, è ovvio che i prezzi sono diversi, ma nella maggior parte dei casi sono Università di serie B e la quasi totalità delle Università più affermate sono private, ed hanno ovviamente altri prezzi.
      Sul secondo punto forse hai inteso male, non ho detto che un non laureato METTE DA PARTE 80000€ in 5 anni, ma che li guadagna, ho fatto il calcolo per uno stipendio da 1300€ (semplice operaio di base senza specializzazione alcuna) per 12 mesi per 5 anni ed ecco come ho ricavato la cifra, che è ovviamente un'approssimazione. Ovviamente con le varie spese di oggi non metti da parte neanche metà di quella cifra, ma quelle stesse spese ce li hanno anche gli universitari (che è loro non mangiano nè consumano benzina spostandosi?), quindi alla fine della fiera il dato è giusto, un neolaureato comincia a lavorare con un buco economico di quasi 100.000€ (anche oltre se ha la sfortuna di doversi trasferire per gli studi) rispetto ad un suo pari non laureato. Tant'è che la quasi totalità di questi soldi sono di solito "regalati" dai genitori, che pagano tutte le spese sapendo che non vedranno mai più nemmeno un centesimo di quei soldi indietro. Ma se uno non ha genitori che scommettono sul suo futuro deve PER FORZA esigere uno stipendio maggiore dopo il dispendio economico che è l'Università, perchè in alternativa allora nessuno in Italia dovrebbe fare l'Università se guadagna lo stesso di un diplomato, e una nazioni senza laureati è senza futuro. Tu accetteresti di pagare un cellulare 1000€ che fa le stesse prestazioni di quello da 100€? Non credo, hai investito molto di più ed esigi un trattamento superiore, una fotocamera potente, schermo nitido, tanti GB di memoria ecc. Così ha lo stesso diritto un laureato di essere pagato di più perchè si è formato di più, semplice.
      Sul discorso della sovrabbondanza di laureati in materie umanistiche sono d'accordo, ma il punto è che ANCHE quelli che trovano lavoro hanno uno stipendio in pari con quelli di un semplice diplomato, e pure nelle osannate materie scientifiche, se ti laurei in scienze farmaceutiche e vai a lavorare in farmacia avrai grossomodo lo stesso stipendio di un operaio con la terza media(con tutto il rispetto per il suo lavoro che è comunque fondamentale come gli altri al sostentamento della società).

    • @ilVice
      @ilVice 9 месяцев назад +2

      Il problema sono i corsi ridicoli, tipo appunto scienze delle merendine. O anche i corsi super-pubblicizzati nei licei bene, tipo Lettere e Filosofia, che sono chiaramente votati a formare future segretarie, visto che sono corsi puramente accademici. E l'accademia di certo NON è lì ad attendere o a pagare il loro contributo.
      Fai una laurea STEM, vai all'estero e SBEM, 2000€/mese come primo impiego. Qui per la stessa mansione 1400€

  • @lelestuff
    @lelestuff 9 месяцев назад +5

    Chi ha la possibilità dovrebbe andare all'estero o quantomeno spostarsi verso il nord Italia, la mia esperienza con l'Università qui al sud Italia è veramente catastrofica e non la consiglierei davvero a nessuno

    • @joaquinNaples
      @joaquinNaples 9 месяцев назад

      Non penso che tutte le università del sud siano peggio di quelle del Nord. Anzi in alcuni casi per esperienza posso dire che al netto di "indotto post universitario" alcune del Sud sono anche migliori.

    • @lelestuff
      @lelestuff 9 месяцев назад +1

      @@joaquinNaples probabilmente generalizzare è sbagliato questo si, ma parlando da studente universitario pugliese posso dire che c'è una mancanza totale di richiesta di laureati da parte del tessuto imprenditoriale locale, l'università ci mette del suo con una gestione amministrativa catastrofica e percorsi al limite della truffa (danno nomi diversi ai corsi nonostante programmi, libri e alle volte docenti siano gli stessi di altri percorsi, dando soltanto l'idea della scelta) con alcuni casi in cui il piano di studi è stato cambiato unilateralmente per mancanza di fondi. Poi andare in università è una tortura, per una tratta di 50km i bus impiegano 2 ore e addirittura serve un cambio, con 6 ore di lezione al giorno uscivo la mattina alle 6 e rientravo alle 8. Non ne vale la pena davvero, la laurea è un investimento e, per mia esperienza, non rende per nulla qui al sud.

    • @iamwalt
      @iamwalt 9 месяцев назад

      Pensa se hai fatto sacrifici per studiare in nord Italia e poi ti ritrovi a lavorare per 1200€ al mese 😂

    • @andreatosi342
      @andreatosi342 9 месяцев назад

      ​@@iamwalte a pagare affitto bilocale a Milano 900€ al mese (bollette escluse)

  • @fabioesploratore1847
    @fabioesploratore1847 9 месяцев назад +2

    Le università sono un business, puntanto ad avere più iscritti paganti possibili e meno laureati possibili (così la laurea sale di valore dato che ci sono meno laureati)
    Ciò si traduce in esami complicati e sistemi che puntano a farti perdere molti anni a studiare

    • @iamwalt
      @iamwalt 9 месяцев назад +1

      Esattamente. Per quello i docenti continuano a ripetere il mantra “se non hai la magistrale non trovi lavoro”. Tutte cazzate… per molte discipline la magistrale non è imprescindibile per trovare lavoro. Inoltre neppure la laurea offre una garanzia di ottenere un lavoro

  • @ilVice
    @ilVice 9 месяцев назад +4

    Quindi conviene studiare e prendere una laurea? Mh, sì, per chiunque sia disposto a lasciare il Paese e andare a lavorare all'estero, assolutamente sì. Per chi ha intenzione di rimanere dopo la laurea, dipende dal solito lancio di dadi. Lavorare (gratis) il doppio degli altri, o essere belle e disponibili sono validi modi per aggiungere un bonus al tiro.

    • @mariog1051
      @mariog1051 9 месяцев назад

      chi ha intenzione di rimanere conviene abbia una solida famiglia alle spalle. Ormai gli stipendi in Italia sono un'integrazione, non salari veri

  • @pierovalle8620
    @pierovalle8620 9 месяцев назад +3

    In Italia la laurea è fortemente disincentivata. Non rientra piu' nella visione strategica di sviluppo del Paese (.. direi che è proprio questa ad essere stata cancellata del tutto, non c'è piu una strategia). L'introduzione dei quiz di accesso e del sistema ad esso collegato, i numeri chiusi, il costo non piu alla portata di molti e mettiamoci pure l'introduzione della triennale che di fatto crea solo dei diplomati+ ne sono un chiaro indice. Tra non molto immagino che anche i licei entreranno in questo giro al ribasso. Non piu 5 anni ma tre. Avere teste pensanti e coscienti della realtà a che serve ? Crea solo problemi. Invece di studiare andate a fare i disoccupati, facili vittime del clientelismo dei politici.

  • @Mephistofromhell
    @Mephistofromhell 9 месяцев назад +3

    Io mi sono laureato e abilitato con una laurea magistrale, ma vogliamo dire con che preparazione usciamo? E parlo per me che ho sempre pagato una rata che mi veniva rimborsata, visto il mio isee inferiore a 14000 euro. Molto precario, ma con i dovuti sacrifici gli obiettivi si possono raggiungere

    • @nnhovogliadiscri
      @nnhovogliadiscri 9 месяцев назад

      Se le condizioni te lo permettono, perché non sempre é così

    • @Mephistofromhell
      @Mephistofromhell 9 месяцев назад

      @@nnhovogliadiscri sicuramente è difficile e il tempo impiegato per concludere un percorso è variabile, mi aspetterà un bel po' di gavetta, e spero un giorno ne sia valsa la pena, perché il tempo passa, e poco importa del conto in banca che avrai un domani, l'importante è viversi ogni anno, perché quelli non tornano indietro.
      Se posso dare un consiglio a chiunque legga questo messaggio, vivetevi ogni giorno, e ciò non significa vivete alla giornata. Ci saranno giorni, settimane che sarà tutto buio che vi sentirete spersi, e senza una meta o a metà di un percorso che è troppo tardi per mollare ma che sembra lontano da finire, tenete duro, svagatevi quando serve, e non sentitevi in colpa a rimandare un esame, guardate voi stessi e non gli altri, quando finirete un percorso formativo, poco importa quanto ci avete messo, ma conta che l'avete raggiunto..io ci ho messo 9 anni per una magistrale in veterinaria, tantissime difficoltà, lavori estivi e spalle molto poco coperte, ma alla fine dopo tanto sudore ho raggiunto il mio obiettivo, auguro a tutti di raggiungere il vostro, niente è roseo o regalato, bisogna sputare sudore e fatica, se vi impegnerete, ne sarà valsa la pena, e siamo solo all'inizio. Il segreto per non mollare è fare ciò che ci piace

  • @blackdante666
    @blackdante666 9 месяцев назад +1

    Basterebbe rendere le lauree più accessibili anche a chi non è più un ventenne. Usare l E-learning potrebbe essere una soluzione,

  • @ironcobra83
    @ironcobra83 9 месяцев назад +2

    Mah, mi risulta che nella maggior parte degli atenei le tasse universitarie sono gratuite se con basso isee. Per esempio a Pisa, dove ho studiato io anni fa e ho visto da pochissimo per altri motivi, è completamente gratuito sotto i 18K di isee (che non è pochissimo ok, ma nemmeno uno scandalo). Il problema nasce dall'ignoranza del "dovete andare a lavorare", che è anche poi parte importante di uno dei problemi più grossi dell'italia: la bassa produttività e il basso valore tecnologico. In questo modo la percezione dell'utilità di una laurea viene vista come bassa e dunque le famiglie e i ragazzi non ci puntano troppo.E questo non fa altro che peggiorare le cose... Siamo condannati al declino insomma, lento ma inesorabile!

  • @steru88
    @steru88 9 месяцев назад

    La cosa più ridicola che fai un investimento per il tuo futuro ma poi nel mondo del lavoro solo una parte dei laureati trovano applicazione in quello che hanno studiato con adeguata ricompensa. Chi entra nel mondo del lavoro a 18/19 anni "saltando" l'università" avrà gia fatto il solito "stage"/sfruttamento per poi avere un esperienza lavorativa nettamente superiore. Quindi oltre al danno spesso c'è la beffa. Magari sono scemo io come i miei amici che abbiamo inziato prendendo "poco".. ma che sei laureato lo stipendio base è lo stesso di chi entra nel mondo del lavoro e l'unica speranza è fare "job hopping", con un pò di fortuna (visto che ho visto offerte di lavoro con RAL più bassa del lavoro attuale.)

  • @AsdrubaleRossi
    @AsdrubaleRossi 9 месяцев назад

    Questo video doveva durare mezz'ora invece che 5 minuti. In Italia ci sono un sacco di problemi che riducono il numero di studenti universitari, alcuni culturali, altri politici, altri economici.
    - formazione troppo teorica e scarsissima collaborazione con le aziende
    - bassi investimenti in educazione
    - quasi solo piccole e medie imprese, che invece che assumere un laureato con la testa piena di teoria, preferiscono un perito
    - totale assenza della cultura del fare prestiti per studiare, e bassa propensione a spendere grosse cifre per l'educazione dei figli invece che in vacanze e comoditá
    - orgoglio delle istituzioni universitarie che rifiutano di ammodernarsi e collaborare con le aziende
    Questi e altri problemi complicano la vita di chi vuole studiare oppure abbassano il valore della laurea nel mercato del lavoro.
    C'é cosí tanto da fare su questo tema che le "soluzioni" del pnrr sono come tentare di abbassare il livello del mare prendendo l'acqua con un secchiello. Le vere soluzioni a questo problema andavano prese 40-50 anni fa, e gli effetti delle politiche di oggi si vedranno tra decenni.

  • @stefanofabris9427
    @stefanofabris9427 9 месяцев назад +10

    Il problema sono le lauree inutili crescenti

  • @riccardo3713
    @riccardo3713 6 месяцев назад +1

    Si però in Italia il costo dell’università è in base all’ ISEE ed è praticamente 0. In Italia si studia poco perché anche con la laurea sei un morto di fame. Impiegare 3/5 anni di studio per andare a guadagnare 200 euro netti in più (mediamente forse dopo 5 anni dalla laurea) è follia. È un investimento senza ritorno. Quindi studiare ha solo senso per lasciare l’Italia.

  • @laraangel6862
    @laraangel6862 9 месяцев назад +20

    Mi sono laureata esattamente 30 anni fà e posso dire dal mio punto di vista che è stato uno dei periodi più belli della mia vita.
    È davvero mentalmente stimolante confrontarsi con persone così diverse e piene di conoscenza in ambiti diversi.
    Frequentare l'Università mi ha insegnato a pianificare e programmare, a crearmi un metodo di apprendimento e a metterlo a paragone con quello di altre persone.
    Inoltre è stato un piacevole periodo di divertimento e spensieratezza generale, togliendo il tempo a ridosso dell'esame, che era di certo stressante, chiaramente, ma che mi ha permesso di mettermi alla prova e di credere nelle mie possibilità.
    Insomma per chi ne ha la possibilità una bella palestra di vita..
    Mi è servito per accedere con una laurea al mondo del lavoro in Italia e guadagnare di più?
    Assolutamente no 😂
    Per fortuna non mi sono iscritta con l'intento di laurearmi per avere un lavoro più remunerato ma per la mia personale voglia di sapere ed accrescere la mia cultura.
    L'ho fatto per me stessa e ne sono sinceramente soddisfatta. Credo che dia comunque una marcia in più a prescindere dal resto.
    Studiare, apprendere, comprendere ed allargare la propria mente è bellissimo e fondamentale.

    • @yanavjiqoike6686
      @yanavjiqoike6686 9 месяцев назад +2

      Ma non si può ampliare la propria cultura comprando libri e studiando a casa senza frequentare Università ?

    • @laraangel6862
      @laraangel6862 9 месяцев назад +2

      @@yanavjiqoike6686
      se credi che sia lo stesso e lo ritieni per te utile nulla lo vieta..
      se ritieni che le spiegazioni dal vivo di persone specializzate da anni in una materia, la possibilità di interloquire, domandare ed approfondire tramite loro sia inutile, così come mettersi alla prova in un esame che è poi un confronto per valutare se davvero si è compreso ciò che si è studiato o se si hanno le idee confuse o se manchiamo di qualche argomentazione utile ad una conoscenza più piena.. e se credi che un ambiente giovane e ricco di menti vive e pronte con cui avere degli scambi di opinioni o poter affinare il proprio metodo di apprendimento sia anche esso inutile per te.. libero/a di pensarlo..
      Io non credo.

    • @CreatorGiamIA
      @CreatorGiamIA 9 месяцев назад

      @@yanavjiqoike6686si può tranquillamente secondo me. Ne fanno prova le università online che ben presto la maggior parte dei bigotti inizieranno a considerare come si deve. Questo fa capire che se un corso di laurea online che potrebbe essere tranquillamente similare ad un qualsiasi corso di formazione online è considerato dal Miur a tutti gli effetti una laurea, il tutto per di valore. Io amo formarmi da auto didatta ma comunque non mi sono negato l’opzione dell’uni online giusto per non sentirmi dire da persone ignoranti che io non avessi fatto l’università( d’altronde ha lo stesso valore no?!) 😂

    • @gianmarcocozzi7975
      @gianmarcocozzi7975 9 месяцев назад +1

      in pratica hai sprecato tutti quelli anni

    • @laraangel6862
      @laraangel6862 9 месяцев назад +1

      @@gianmarcocozzi7975 perché mai.. la conoscenza per te è uno spreco di tempo?
      Andiamo bene 🤨

  • @federicon3319
    @federicon3319 9 месяцев назад +2

    Per guadagnare devi fare la scuola ?
    Stipendio medio di un ingegnere neolaureato in Italia di 1300 euro.
    Un idraulico prende 50 euro a chiamata per visita.
    Inoltre non c'è spesa R&D in Italia, quindi di base tutti i lavori fatti da laureati ingegneri, potrebbero essere fatti semplicemente da tecnici usciti fuori da istituti tecnici industriali.
    Inoltre mi chiedo a cosa servano tutte le università ad indirizzo tecnico nel centro sud italia se poi non ci sono industrie dove lavorare. Forse ad importare lavoratori a basso salario nel nord Italia? Ah no, adesso si emigra oltralpe.

    • @iamwalt
      @iamwalt 9 месяцев назад +2

      Uno dei pochi commenti interessanti

    • @ziopeppe3778
      @ziopeppe3778 9 месяцев назад +2

      Stipendio medio di un ingegnere dopo quanti anni di lavoro? Forse al primo anno sarà 1300 (ma a volte nemmeno in quel caso, visto che la media è di 1600, fonte almalaurea).
      Può essere vero che alcune aziende italiane (non quelle estere che hanno sede in Italia però) non investano molto sull'R&D ma questo non significa che non servano laureati, in un ambito dove è essenziale avere competenze tecniche e teoriche approfondite che dei semplici periti non possono avere.

  • @lucaparise92
    @lucaparise92 9 месяцев назад +16

    Ho 30 anni, e faccio l'agricoltore.
    C'è bisogno di falegnami, elettricisti, idraulici, agricoltori, artigiani... non solo laureati. L'importante sarebbe dare uno stipendio dignitoso a tutti, non solo ai laureati. Certi lavori li impari lavorando, non studiando.

    • @sniperspa
      @sniperspa 9 месяцев назад +7

      sarebbe bello se i laureati in Italia prendessero uno stipendio dignitoso

    • @quelodequelo
      @quelodequelo 9 месяцев назад +10

      Con i cambiamenti climatici la terra che coltiva, brucia e si allaga ciclicamente. Se non le diamo trattori migliori, concimi migliori, sistemi automatici di irrigazione, droni, stalle alimentate a rinnovabili, può attaccare il cappello al chiodo.Lei ha bisogno di più laureati, si fidi. L'industria anche, non è possibile pensare che saldare o fare un foro filettato tutto il giorno sia più competitivo di un robot abb, programmato come si dev

    • @francescobrentegani3809
      @francescobrentegani3809 9 месяцев назад +3

      Servono sia laureati che risolvano i problemi legati ai giorni nostri, sia lavoratori da "manovalanza" perché altrimenti i prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento non arrivano nelle case

    • @chris26742
      @chris26742 9 месяцев назад +1

      ​@@quelodequelomah... Io sono dell'idea che se uno è un genio o se è bravo, con o senza laurea, alla fine sfonda. La laurea magari la puoi prendere anche imparando la lezioncina a memoria ma poi vai a lavorare e non sai fare una mazza.

  • @adedea968
    @adedea968 9 месяцев назад +3

    Ho studiato in Austria e la prima cosa che ci dicevano era: il lavoro di noi professori è quello di insegnarvi più cose possibili nel miglior modo possibile, è il nostro lavoro, non possiamo pretendere di interrogarvi su argomenti che nn siamo stati in grado di portarvi/insegnarvi in aula, inoltre nn siamo infallibili, può capitare che nn siamo in grado di rispondere a una domanda che ci ponete, in questo caso ci riserviamo di rispondervi nn appena ci siamo ulteriormente documentati. Questa onestà intellettuale in Italia nn la trovi né all'università ma nemmeno alle superiori.

  • @PaolaFrateschi
    @PaolaFrateschi 8 месяцев назад

    L'accesso alle università anche triennali è ormai proibitivo, solo apparentemente più facile perchè online, però poi test di ingresso, gli sbarramenti, l'impossibilità di seguire i corsi nella tua città perchè non si è superato il test con il punteggio richiesto dalla tua università, rende tutto più difficile, i ragazzi abbandonano ancora prima di provarci. Tutto il sistema è disincentivante, le barriere all'entrata (inuti perchè i ragazzi si autoscremano da soli), i costi troppo elevati da sostenere (non ne parliamo dei poveri fuorisede), gli scarsi sbocchi lavorativi ( senza contare l'arrivo delle nuove AI a sostituirli), tutto influisce a portarci direttamente nei paesi sottosviluppati, dove serve solo manodopera, possibilmente ignorante e di poche pretese...

  • @gianvitoromano
    @gianvitoromano 9 месяцев назад +1

    Oltre al danno (alto costo dell'Università) pure la beffa (salario ridicolo).

    • @iamwalt
      @iamwalt 9 месяцев назад

      Hai già preparato le valigie?

  • @jackesposito
    @jackesposito 9 месяцев назад +1

    Abito in UK, il tasso non è fisso

  • @davide6449
    @davide6449 9 месяцев назад

    Investire in formazione, campus a prezzi agevolati, valutare ogni tot di tempo i professori e cacciare i dinosauri dalle università. Non mi sembra una ricetta impossibile da attuare

  • @quelodequelo
    @quelodequelo 9 месяцев назад

    Ci vogliono circa 10.000 euro l'anno per affitto, tasse, cibo e consumi vari. Con la crisi attuale non sono certo le tasse a fare la differenza, visto che pagano tutto le famiglie. Sempre ai salari delle famiglie bisogna tornare 🤷🏻‍♂️

  • @DavideFerruzzi
    @DavideFerruzzi 9 месяцев назад

    Guardando in internet le statistiche sul numero di laureati annuo sulla percentuale della popolazione l'affermazione non mi sembra veritiera. L'inizio del video dovrebbe portare dati e statistiche che dimostrano il titolo e l'argomentazione iniziale. Non è così nel video e nemmeno nella realtà. Poi come, osservato da altri, sono tutte opinioni personali a supporto di una tesi di base non statisticamente supportata. In numero assoluto è ovvio che i laureati siano in calo essendo passati da un numero di nati degli anni settanta di oltre 1 milione/anno a 450 mila degli ultimi anni.

  • @Princess-yp9of
    @Princess-yp9of 9 месяцев назад +2

    Io ho fato una laurea magistrale professionalizzante e sono andata all'università solo perché il mio sogno fin da piccola era fare la maestra e l'unico modo per realizzarlo era andare all'università. Detto questo se io dovessi occupparmi di orientamento non consiglierei a tutti i giovani indistintamente di andare all'università o alla maggior parte come sempre piú tutti suggeriscono e se non si fa cosí è un male...vi spiego perché...sicuramente di laureati ne servono perché ai vertici delle aziende, e in alcuni settori sono essenziali per favorire il progresso, la ricerca in una nazione...però quante persone servono ai vertici o in determinati settori? Molti meno di quelli che serviranno per fare gli idraulici, gli operai gli elettricisti i cassieri ecc.. quindi non ha senso che tutti o quasi tutti devono andare all'universitá anche perchè i settori dove servono laurati generalmemte in italia non sono molto sviluppati ( vedi la ricerca scientifica ad esempio). Quindi alla fine se tutti o la maggior parte andassero all'università avremmo ( e giá comunque abbiamo purtroppo) un sacco di persone che non farebbero mai il lavoro per cuo hanno studiato magari facendo anche molti sacrifici e restrizioni visto i costi dell'università. In piú ci sono un sacco di corsi all'università che non sono orientati a nessuna professione in particolare o appunto a lavori che " non vanno molto in italia" quindi non mi stupirei se poi i laureati di questi corsi non trovino un lavoro ben remunerato. Detto questo io penso comunque che il sapere sia importantissimo e possa innalzare la tua visione delle cose, sennó non sarei una maestra, ma sono anche pratica e penso che non tutti siano disposti a fare degli anni di studdio esclusivamente per il bene della conoscenza spendendoci soldi pure e non lavorando e tanti appunto non se lo possono pernettere...Quindi prima di pensare ad innalzare il numero di universitari bisognerebbe innalzare i salari, creare nuovi posti di lavoro e figure professionali, eliminare i corsi universitari che non portano a nulla ed infine rendere i corsi universitari gratuiti cosi si vedrai che per il solo bene della cultura molte piú persone sono disposte a frequentare l'universitá. Finchè non cambiano tutte queste cose, nell'orientare gli studenti e augurandomi che possano stare in italia e non debbano scappare all'estero, tenderó a non suggerire alla maggior parte di andare all'università...

    • @pietro78283
      @pietro78283 6 месяцев назад

      Per rendere il nostro paese davvero competitivo a livello internazionale bisognerebbe puntare molto di più di quanto l'Italia fa al momento sui cosiddetti "ad alto valore aggiunto" per manifattura e servizi. Questo tipo di lavori dalla consulenza, alla ricerca e sviluppo, esperti di transizione digitale, analisti e molti altri tipici dell'era in cui viviamo producono ricchezza non solo per le aziende ma a cascata sulla filiera e quindi sull'intero ecosistema. La verità è che finché saremo il popolo delle partite IVA e delle realtà minuscole le competenze avanzate non saranno né ricercate ne valorizzate con conseguente aumento della povertà...

  • @86ironmaiden
    @86ironmaiden 9 месяцев назад +2

    In Italia i giovani hanno dei pessimi modelli di vita. Un ragazzino/a guarda la tv, o Instagram, e la visione che ne ricava è che se sei bravo a giocare a calcio, o riesci a sfondare come influencer, guadagnerai mille volte di più di un neolaureato; ma anche di una persona laureata da qualche anno. Quindi secondo me, alla base c'è proprio una deriva culturale, e molti ragazzi hanno dei genitori che non li aiutano molto a cambiare idea, anzi...
    Aggiungo anche che i dati sulle tasse universitarie sono errati, perché in tutte le università statali si può richiedere una riduzione delle tasse in base alla propria fascia di reddito. Conoscevo persone che non pagavano quasi niente. Inoltre, per l'alloggio, ci sono i collegi universitari, dove puoi avere la tua camera senza spendere come un affitto di un appartamento; ovviamente per rimanerci di anno in anno, devi ottebere risultati, altrimenti ti cacciano, come secondo me è anche giusto

  • @danilotetesi3503
    @danilotetesi3503 9 месяцев назад

    Credo che il vero problema sia che fare gli studi universitari non ha senso. Lo stipendio dei laureati e di poco superiore a chi non studia.

  • @Sage3356
    @Sage3356 9 месяцев назад

    Perché le cose in Italia vengono fatte beh... Male, semplice, le persone se ne vanno per questo

  • @flaviomassarelli608
    @flaviomassarelli608 8 месяцев назад

    Ho 20 anni vorrei inscrivermi a storia ma non ne sono sicuro al 100 per 100

    • @flaviomassarelli608
      @flaviomassarelli608 8 месяцев назад

      Le facoltà scientifiche non sono affatto per me ma ho paura di rimanere paralizzato e perdere tempo consigli?

  • @lore00star
    @lore00star 9 месяцев назад +1

    Perchè in un economia del terzo mondo come quella italiana i laureati non servono. Servono braccianti sottopagati. Per questo chi si laurea se ne va in paesi più ricchi del primo mondo.

    • @riccardob7142
      @riccardob7142 8 месяцев назад

      L'economia da terzo mondo è l'ottava a livello mondiale, nonché la terza in Europa. E' inutile piagnucolare quando non si è in grado neanche protestare contro i politici...

  • @angelodichiara7909
    @angelodichiara7909 9 месяцев назад +1

    Quando lasci governare l'Italia agli italiani.

  • @matteoricci7317
    @matteoricci7317 9 месяцев назад

    Scusa ma sto video fa ridere. Che dati porti a favore della tue argomentazioni. Hai fatto dei campionamenti. Divresti evidenziare che sono tutte tue opinioni.

  • @WaterPowerfull22
    @WaterPowerfull22 9 месяцев назад

    Non mi risulta che in Italia ci siano meno laureati.
    Anzi, la percentuale nelle nuove generazioni è più alta che in passato.
    Forse voi parlate del numero totale di laureati. Beh, ovvio la generazione dei 20enni è numericamente inferiore a tutte quelle precedenti, è normale che i laureati siano meno

  • @alessiobelia3585
    @alessiobelia3585 9 месяцев назад +1

    A breve le università on line diventeranno più convenienti di quelle fisiche.
    Le vostre statistiche sono un po' troppo genetiche, per mia esperienza conoscere un mestiere può rendere più di avere una laurea.
    Il problema sta anche nella scarsa mobilità sociale. Cambiare lavoro o settore, anche studiando è dura.

  • @iamwalt
    @iamwalt 9 месяцев назад

    Gratuite le università anche in Francia 🇫🇷

  • @fabriziob969
    @fabriziob969 9 месяцев назад +1

    La butto lì a caso… magari negli ultimi 5 anni sono anche diminuiti i giovani tra i 25 e i 34 anni?

    • @8Monix
      @8Monix 9 месяцев назад +4

      Il calcolo è in percentuale

    • @fabriziob969
      @fabriziob969 9 месяцев назад

      Se però in assoluto la popolazione invecchia e ci sono meno giovani non è così strano che diminuiscano le immatricolazioni e la percentuale di laureati sul totale

    • @fabriziob969
      @fabriziob969 9 месяцев назад

      Poi immagino che le statistiche siano sulla popolazione residente… se i laureati se ne vanno all’estero perchè magari guadagnano *leggermente* di più rispetto a quello che guadagnerebbero in Italia, i residenti laureati diminuiscono a favore dell’aumento dei raccoglitori di pomodori (o idraulici)

  • @isabellacicchetti6058
    @isabellacicchetti6058 9 месяцев назад

    Che goduria, finalmente una sequenza di commenti non scritti da analfabeti da tastiera.

  • @nnhovogliadiscri
    @nnhovogliadiscri 9 месяцев назад

    Per forza, hanno fatto tutto il possibile e immaginabile per non farmi laureare 😅
    Uno si impegna pure ma ti prendono letteralmente a pugni in faccia

  • @user-fi5ov4du8h
    @user-fi5ov4du8h 9 месяцев назад

    SALVE SÉ POTETE...🙏🏽ASCOLTATE... L' ANGELUS DEL 27/08/2023 🙏🏼 SO......🍌🍌🍌🍌🍌🍌🍌😂🤣😂🤣😂🤣😂

  • @marcome1953
    @marcome1953 9 месяцев назад

    In Italia 1 laureato su 5 è disoccupato a 5 anni dalla laurea. Le uniche facoltà che ripagano lo sforzo sono le lauree sanitarie e le lauree STEM. Tutte le altre sono spazzatura.

  • @ss-wj6hs
    @ss-wj6hs 8 месяцев назад

    Conviene sempre

  • @nessuno6978
    @nessuno6978 9 месяцев назад

    L'hanno capita anche loro che studiare non serve a niente