Amarsi male (1968)
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- Опубликовано: 24 май 2015
- Amarsi male è il titolo di un dramma in tre atti di Francois Mauriac (Les Mal-aimés, che debuttò il 1° marzo 1945 alla Comédie-Française di Parigi con una messa in scena di Jean-Louis Barrault), mandato in onda dalla RAI il 30 gennaio 1968 sul Programma Nazionale con la regia di Mario Ferrero. Mauriac (Bordeaux, 11 ottobre 1885 - Parigi, 1º settembre 1970), scrittore e giornalista francese, premio Nobel per la letteratura nel 1952, dipinge a tinte forti il comportamento affettivo di un padre, possessivo e ferito dal fallimento familiare, che finisce per rovinare la vita delle sue due figlie, facendone delle rivali. «Colui che è male amato non può amare, non sa amare, perché non può elevarsi fino all'amore». Ulteriore pezzo di bravura ad opera della consolidata coppia Tieri-Lojodice, stavolta nell'insolita finzione teatrale padre-figlia, anche se la differenza di età tra i due (23 anni) permetteva questa possibilità.
Personaggi e interpreti:
Alain: Antonio Fattorini
De Virelade: Aroldo Tieri
Elisabetta De Virelade: Giuliana Lojodice
Marianna De Virelade: Ludovica Modugno
Rosa: Ilaria Caputi
Trama:
Il signor De Virelade, ex ufficiale abbandonato dalla moglie, vive in una villa di campagna con le sue due figlie, Elisabetta e Marianna. Ha condannato la figlia maggiore Elisabetta a restare presso di lui, sostituendo la madre nella conduzione della casa e ad occuparsi della sorella più piccola. Elisabetta, ormai trentenne, dopo essersi sacrificata per tanti anni, ha in animo di sposare Alain, uno studente di medicina più giovane di lei, amico di famiglia fin dall'infanzia. Incontra però subito l'ostilità della sorella che aveva mantenuto un innocuo flirt col giovane, e l'egoismo crudele e perverso del padre. De Virelade, infatti, temendo di perdere la figlia prediletta (amava poco l'altra perché somigliante alla moglie infedele), distillando il veleno del dubbio ordisce un indegno inganno col quale ricatta la sensibilità di Elisabetta, spingendola a rinunciare ad Alain per salvare la felicità e forse la vita della sorella (De Virelade aveva scoperto che Marianna giocava sovente col revolver che lui custodiva in un cassetto della sua scrivania). Marianna finirà così per sposare l'affascinante ma indeciso Alain. Le nozze però non sono felici e qualche tempo dopo, ciascuno dei protagonisti prenderà coscienza di non potersi più nutrire di illusioni.
La qualità degli attori è impressionante. Anche i più giovani sembrano dei mostri rispetto agli attori di oggi.
Recitazione magistrale 👏👏👏
Questa commedia riesce a darmi angoscia...molto bella recitata magistralmente. Tieri e Lojodice due garanzie! Ma non riesco a capire la personalità di Elisabetta. Conosce, alla fine, l'egoismo della sorella, la cattiveria del padre...eppure torna. Grazie spadasorft L'Antico delle chicche che ci regali. In me hai una nuova iscritta...!!
grazie per la condivisione
Bellissimo
Grandioso!!!
Volersi bene. E farsi così male l'un l'altro. Anche Eduardo De Filippo ha trattato, in molti suoi drammi, la stessa tematica, riproposta, ovviamente, in chiave diversa.
La fuga della moglie-madre anni prima ha lasciato in subbuglio ,una famiglia che non è più in grado di connettere i propri sentimenti "ballerini".Magistralmente recitata e ancor di più ben
Che sia un dramma, non ci sono dubbi. Sarà sicuramente il personaggio, ma Marianna De Virelade è di una pesantezza unica.
I pollici giù sono di due ignoranti secondo me
Ma e' doppiato da Chevalier!!! Perche' non hanno dato a lui direttamente questo ruolo? Sa recitare da Dio ed e' anche bello. Forse per l' eta' ? Visto che fra Elisabetta ed Alain c' e' una certa differenza di anni.