Complimenti, davvero un bell'esempio di dimostrazione di competenza nella materia e di chiarezza dell'esposizione. Nonostante non sia riuscito a capire esattamente tutto, l'esposizione ha chiarito molti concetti ancora confusi e per questo grazie!
Complimenti . Per decenni ho fatto l'accordatore di pianoforti. Ho constatato che il settore audio è basato prevalentemente su suggestioni e opinioni, ben poco su dati tecnici. Continua a fare video di questo livello. 🙂Bravo.
Grazie mille! Purtroppo molti non hanno una cultura di base per capire dei dati tecnici, e spesso giustificano questa loro lacuna con argomentazioni alquanto fantasiose e ai limiti della magia.
Complimenti per l'esposizione, finalmente molto comprensibile anche ai non acdetti ai lavori. Da costruttore di DAC, confermo ogni singola virgola di quanto detto.
Ciao, video su interessante, grazie, ma mi sorge spontanea una domanda, in una situazione più estrema come può essere il mix di un brano dove la quantità di plugin che simulano consola analogiche, compressori, equalizzatori per ogni canale, parlo di mix che tra tracce e andate arrivano a 40 e più canali a cui si aggiunge il mix bus , tu credi che non si senta la differenza con degli out board analogici?
Questa è una domanda da un milione di dollari 😅 Fare un confronto corretto in uno scenario del genere è molto difficile per la quantità di variabili in gioco, senza contare che di plugin che emulano un determinato outboard ne esistono una marea e non tutti magari sono fedelissimi all'originale. Ma io però mi chiedo: anche se ci fosse un'indubbia differenza, sarebbe così palese da rendere quel mix davvero migliore per chi ascolta? O magari suonerebbe solo diverso e non per forza meglio o peggio?
Ottimo video. Una cosa interessante è che il teorema del campionamento è nato prima della tecnologia dell'audio digitale che utilizziamo. Insomma, quando si è iniziato a pensare di passare al digitale, la struttura teorica sottostante esisteva già ed era consolidata e privata. Si è "soltanto" trattato di trovare sistemi per attuare in concreto al mondo della musica quello che era stato dimostrato dai matematici ed era già applicato in altri settori.
Esatto, risale al 1949, cioè 30 anni prima della nascita del CD. Come in molti altri ambiti, la matematica spesso arriva prima delle possibili applicazioni/implicazioni pratiche e teoriche.
Bravo Carmelo. Mi era sfuggito questo video. l'ho visto solo ora. Hai fatto benissimo ad aprire questa discussione poi che regna ancora molta confusione tra Analogico e digitale. Sei stato molto chiaro come al solito, continua così. Anche io la penso esattamente come te. Inoltre bisogna anche dire che il digitale non solo ha portato delle migliorie ma almeno per chi lo usa sistematicamente ha ridotto i tempi di collegamento dei vari pedali / Amp e cab, inoltre con i preset puoi aver sempre i tuoi suoni immediatamente senza dover ogni volta smanettare sui potenziometri. E la schiena ? non la vogliamo nominare? lei ci ringrazia per non dover più portarci dietro tonnellate di roba, mica tutti abbiamo i roodie eh ? Complimenti
Grazie... Esattamente, i vantaggi e la comodità del digitale eclissano qualsiasi minuscolo vantaggio sonoro possa ancora avere l'analogico, è da anni che lo sostengo.
Ottimo video che mostra come alcuni pregiudizi siano basati su errori evidentissimi; negli anni il vinile fu presto affiancato dalla registrzione su nastri magnetici che tuttavia non si dimostro all'altezza e quì comparve il digitale che offre risultanti del tuttu superiori .... solo da notare che oggi i lettori digitali sono quasi sempre di tipo economico e questo a scapito della qualità audio .....il vunile ha delle sue carattiristiche che non si ripetono sul digitale ... ma questo non vuol dire che uno sia superiore all'altro ... ottimo video; perfetto ...
Grazie della brillante e comprensibilissima presentazione. Allora mi verrebbe da dire che il supporto migliore di riproduzione e lettura di file e’ un dispositivo di memoria digitale tipo HD o pennette USB!
Complimenti. Gran bel video. Da vecchio integralista degli anni 80/90 convertito alle tecnologie più moderne, utilizzando un PC sia come sorgente che come DSP per una calibrazione lineare dell'impianto, dopo i risultati che ho ottenuto, ritengo che la sorgente analogica non abbia più molto senso. Il calore che poteva essere uno degli ostacoli difficili da superare per una sorgente digitale in passato, oggi non lo è più. Del resto basterebbe analizzare le curve mettendole a confronto con lo stesso brano tra 2 sorgenti diverse, una analogica e una digitale. Da questo possiamo già comprendere il perché, ad esempio, il vinile ha un suono più caldo e il CD no, causato sostanzialmente, dalla risposta in frequenza diversa tra le due sorgenti. È la ragione per cui ho sempre ritenuto molto importante, avere il proprio impianto di casa calibrato in modo che il suono emesso dalla sorgente ai diffusori, fosse il più lineare possibile, cosa che difficilmente viene fatto da appassionati di HIFI. È evidente che ogni impianto andrebbe calibrato a seconda della sorgente utilizzata, anche se mi rendo conto che per molti non è fattibile, ma è anche la ragione per cui ci sono ancora preferenze di ascolto e, aime, nostalgici del vinile. 🙂
Grazie, ero un integralista anch'io un po' di anni fa, ma la conoscenza apre gli occhi. Quello che chiamano calore è un insieme di risposta in frequenza, saturazione e alterazioni di pitch che, per carità, sicuramente è piacevole all'orecchio, ma non sempre è un pregio, diciamo che in fondo poi sono gusti personali. Il digitale d'altro canto ha diversi vantaggi impossibili o quasi da ottenere in analogico, come la correzione della risposta in frequenza dell'impianto e della stanza, come ben dici. Ma alla fine ognuno è libero di ascoltare nel modo che preferisce, non direi "ahimè" personalmente, l'importante è ascoltare buona musica, in qualsiasi modo lo si faccia. ;-)
@@ToneScientist Sì, probabilmente non ho utilizzato il termine corretto riguardo il calore. MI è capitato, in passato, di ascoltare un organo in chiesa. Ero assieme all'organista mentre suonava. Ebbene, rimasi talmente impressionato da quel suono da entrarmi in ogni poro della pelle. Ebbi anche la conferma che la mia idea di suono dell'impianto in casa, non era poi così distante dalla realta. Da lì ho associato il senso di calore che hanno certi strumenti dal vivo (pianoforte, strumenti a fiato, violini ...) e che per qualche ragione dovrebbero essere riprodotti un po' allo stesso modo dagli impianti HIFI. È anche questa la ragione che mi ha portato ad insistere sulla linearità del suono pur rendendomi conto che anche mezzo decibel in determinate frequenze può fare la differenza. L'importante è comunque andare in quella direzione in modo da percepire un po' le stesse sensazioni.
Buonasera. Bisogna valutare molte cose, esempio; Album prima stampa Pink Floyd '73. Quali CD ci sono campionati? Tutti tranne che dalla prima stampa,2.011/2.017 ecc ecc Tutte risrampe con degrado. Poi l'editing,la loudness war........si compra praticamente un tarocco,una cosa che non esiste. Nei vinili fatti in analogico queste porcate non ci sono, erano là a registrare 2 mesi, non come adesso,una registrazione e via tutto editing. Poi il percorso del segnale digitale è molto più lungo, complesso,con inevitabile più degrado. Clock vari,cavi digitali,linea wifi, operazionali, software , impostazioni,multiriconversioni. Ho capito che la tecnologia digitale qualità CD è praticamente perfetta,ma caspita...... considerando tutti questi aspetti, inevitabile che l'analogico sia migliore.
Quando fanno dei remaster solitamente li convertono in digitale dai nastri originali, non sono conversioni dal vinile... tanto meno i remix che vengono ricavati dai nastri multitraccia. L'editing si faceva anche in analogico e anche in modo molto meno preciso che in digitale, basta ascoltare le varie interviste in cui Gilmour e soci raccontano che passavano ore e giorni interi a tagliare ed unire i nastri a mano. Infine non è affatto vero che il percorso del segnale digitale è più lungo, basta guardare tutta l'attrezzatura che si usava e si usa tutt'ora negli studi di registrazione totalmente analogici. Ma anche fosse più lungo la degradazione del segnale è diversi ordini di grandezza minore di quanto succede con l'analogico.
Vinile o digitale? Questo è il problema. Se voglio ti dimostro che il vinile suona meglio, prendo un CD registrato da degli incompetenti e prendo lo stesso brano sinfonico registrato anni prima da bravi tecnici e il gioco è fatto, suona meglio il vinile, ma la realtà è un'altra, oltre al fatto che molti vinili ben suonanti sono stati stampati da un master digitale... Ascolto vinili in casa perchè mi diverte e perchè certe registrazioni non esistono in digitale, ma non credo assolutamente che suonino meglio del digitale, il vinile ha il suo fascino accompagnato da moltissimi problemi che il digitale non ha, ma che scrivo a fare, l'audiofilia è una religione quindi anche con prove tecniche evidenti non si potrà mai smontare le strampalate teorie dei "credenti".
Anche quella mi sembra una generalizzazione, dipende da tanti altri fattori la "piacevolezza", non per ultimo il livello di queste armoniche relativo al segnale e la proporzione di livello fra di esse. In piccole quantità rendono il suono un po' più "caldo", se la quantità è eccessiva invece lo ingolfano, specialmente sulle basse. Considera anche che le pari si generano solo se c'è asimmetria nella distorsione e quindi possibile DC offset, in parole povere un ampli con un bias perfetto produce solo armoniche dispari. Cmq se può interessarti e se vuoi approfondire, ho già fatto un video pure sulla distorsione e sulle armoniche: ruclips.net/video/yxW_MsrgDbw/видео.html
Se ci sono personaggi che acquistano cavi per l'alimentazione delle elettroniche che costano più di 100 euro al metro perchè "si sente meglio" non c'è da meravigliarsi se si fanno certe affermazioni. Resta di base, ma su tutto, sia la versione analogica che quella digitale, che l'elettronica si fatta bene! Grazie per l'ottima spiegazione a prova di audiofilo fanboy
@@ToneScientist Posso capire "forse" l'utilizzo di un cavo decente per il collegamento tra ampli e casse, dato che ho visto gente che usa cavi di sezione 0.25 per potenze da 300 o più Watt e anche in CCA. Mi ripeto, basta che le cose siano fatte bene, perchè chi acquista un cavo RCA dal peggior negozio cinese ( dove però spesso ci vendono anche cavi di buona qualità ) con connettori completamente in plastica poi si lamentano dei ronzii.... Interessanti i video del tuo canale, complimenti
@@liviopenta6739 certo certo, ovviamente se sono troppo economici spesso hanno seri problemi, come quelli relativi alla sicurezza con cavi CCA sottili, che potrebbero anche incendiarsi a certe potenze, oltre ovviamente alla perdita di segnale dovuta alla resistenza del cavo stesso.
Sono un 'vecchio' appassionato di musica e della sua riproduzione, ti faccio i miei complimenti per la tua competenza e la chiarezza espressiva dei contenuti diffusi in questo video che condivido pienamente anche se colleziono da molti anni supporti in vinile non per la qualità sonora ma per il rito che devo eseguire per ascoltarli e perchè amo l'attrezzatura che serve per riprodurli, ho anche una ricca collezione di CD e un archivio digitale di file in alta risoluzione gestiti da una wokstation attraverso un DAC di ottima qualità, ti ho fatto l'elenco dei miei supporti di ascolto per confermare le tue considerazioni a riguardo ma anche per condividere la mia esperienza di lunghe sessioni di ascolto (2/3 ore continuate) dove ho percepito una stanchezza maggiore con il il digitale rispetto all'analogico sopratutto con file in alta risoluzione dove dopo circa un ora devo fare una pausa di qualche minuto per ritrovare la concentrazione di ascolto, magari questo potrebbe essere lo spunto per un tuo video e dare delle spiegazioni, un saluto.
Ho sperimentato la stessa cosa quando ho acquistato il primo kettore cd, era un Philips, non ricordo il modello, ma ricordo di averlo pagato 650.000 lire, era il 1989. Praticamente, per i primi giorni ho avuto mal di testa (mai sofferto di mal di testa) poi dopo piano piano ci ho fatto l'abitudine, ma col tempo ho poi compreso che la qualità del DAC fa la differenza, tanto che poi col lettore Micromega avevo fatto delle prove e una volta in funzione dopo i primi trenta minuti, non si percepiva alcuna differenza tra cd e vinile.
@AntonyRosano mi ero perso la parte riguardo all'affaticamento. Ti capita solo con file ad alta risoluzione? Perché ciò mi farebbe pensare che il problema possa essere la distorsione di intermodulazione che spesso viene introdotta da impianti che non riescono a riprodurre in modo lineare le frequenze sopra i 20 kHz. Se l'amplificatore e le casse non sono progettate per riprodurre decentemente quelle frequenze, oppure per filtrarle, usare alte frequenze di campionamento crea più problemi che benefici. Se invece ti succede con qualsiasi tipo di file potrebbe semplicemente essere un maggior contenuto di alte frequenze rispetto al vinile.
@@ToneScientist Sono una decina di anni che mi sono approcciato alla musica riprodotta in alta risoluzione e ho un impianto audio adeguato a questa riproduzione di file, ascolto molto in cuffia con amplificatore dedicato Hi-Res e sono anche un tecnico elettronico , la mia richiesta in parte è anche uno spunto di riflessione perché le frequenze non udibili dal nostro apparato uditivo in realtà vengono percepite dal nostro cervello che lavora più intesamente rispetto ad un ascolto nei range compatibili creando un affaticamento nelle lunghe sessioni di ascolto anche se per qualità i file ad alta risoluzione sono il mio formato preferito. La mia e sono un idea personale dettata da oltre 40 anni di passione ed esperienza in questo settore scientificamente discutibile ci mancherebbe. Un saluto.
Vorrei ricordare la cosa più semplice mai menzionata nel video. Le valvole non suonano, sono i circuiti dove sono inserite le valvole....la stessa valvola inserita in circuiti diversi suonerà in modo diverso, ecco perché il digitale suona sempre allo stesso modo in qualsiasi circuito lo mettiate. O meglio per essere precisi lo stesso tipo processore.Il nostro orecchio non è facile da ingannare ecco perché l'analogico sarà sempre più gradevole rispetto al digitale e questo per non entrare nell'aspetto elettronico ( matematico), vedi ritardo temporale ecc.....
@@gianfrancoluccio9798 Esattamente quello che faccio da quasi 30 anni con successo. E giusto per la cronaca aggiungerei che dedurre che non sono un'elettronico dalla frase "Lascia perdere, vuole parlare ma non sa di cosa parla." rivolta all'autore diciamo che è un tantino presuntuoso ;-)
Nessun componente suona senza circuito, mi pare evidente. Altresi' evidente che circuiti diversi danno risultati diversi. Ogni valvola è un "processore".Nel digitale si usano componenti lineari ed un processore nel quale girano gli algoritmi. La grande differenza è nella saturazione progerssiva delle valvole contro la linearità del digitale. Un violino suonato a tutta "distorce" e noi ce ne accorgiamo anche se siamo distanti ed il volume di ascolto è basso. Infine è corretto dire che le convoluzioni utilizzate sono piene di filtri Fir che generano pre-ringing, cioè delle oscillazioni che avvengono prima della plettrata. Il ritardo temporale invece non è mai stato un gran problema, il cervello si adatta e plettra prima.
Bravissimo sopratutto molto chiaro ed esaustivo per quanto riguarda il digitale. Ma se gli ultrasuoni non sono udibili perché se aggiungiamo una nota a 30 Khz ad una a 1000 Hz si sente la differenza tra i 1000Hz e 1000 Hz+30KHz? Vuol dire che i 30KHz contribuiscono al suono anche se da soli non sono udibili. La maggior parte dei strumenti genera oltre alle note udibili anche armoniche a ultrasuoni che con i vostri filtri eliminate ancora prima di essere incise sul supporto digitale. Secondo me questo è un furto bello e buono del segnale originale. D'accordo la testina di lettura del giradischi gli ultrasuoni li legge con difficoltà e magari anche il tweeter dei diffusori li riproduce con difficoltà, ma è sempre meglio di niente. Con la tecnologia attuale si potrebbe concentrare gli sforzi sul rapporto S/N e sulla dinamica e magari cercare di non togliere niente dal segnale originale. Un saluto a tutti.
Grazie. Se sommando 30 kHz e 1 kHz senti differenza vuol dire solo una cosa: è presente distorsione di intermodulazione quindi il sistema non è perfettamente lineare, cosa tra l'altro molto probabile che succeda visto che molti amplificatori e speaker non sono costruiti per riprodurre in modo lineare frequenze così alte. Ma quello per me è un difetto semmai. Ti propongo un test: riproduci quelle 2 frequenze su due sistemi di riproduzione completamente separati e falle sommare "in aria". Senti ancora la differenza quando aggiungi i 30 kHz?
In un mondo ideale in cui si vive di musica, budget infinito e una sala per provare in islanda sperduta con le vetrate probabilmente è preferibile l analogico...ma purtroppo si vive nel mondo reale e qui il digitale NON HA confronto e vince ormai a mani basse in termini di comodità , prezzo e usabilità....per fare gilmour non mi basterebbero 100 k in analogico...col digitale raggiungi un livello praticamente perfetto a 3 o 4k...ci sono i vicini, serve poter suonare in cuffia...se devi suonare tutt altro genere devi cambiare praticamente tutta la strumentazione, col digitale basta un doppio clic del preset...dai su non scherziamo ormai non ce più partita....
Infatti personalmente non mai ben capito il confine tra digitale e analogico, in modo del tutto personale ritengo tutto digitale dal momento in cui viene registrato, se c'è una cella di campionamento è digitale, per come la vedo io
In un certo senso l'universo stesso è "digitale", nel senso che quando si arriva alla scala di Planck non c'è niente di continuo ed è tutto quantizzato... Ma ovviamente a grandezze molto ma molto inferiori a quelle percepibili dall'uomo. Tralasciando le varie teorie in cui tutto sarebbe una simulazione, etc...
Ammettiamo chevla qualita di incisione tra cd . Disco . E liquida sia ka stessa ok. Ma ditemi perche: 1 devo spendere in hinfi classico e fare arricchire ancora i bottegai di hi fi..con ..giradischi.pre phono.cavi.ampli.diffusori..e poi l acustica della stanza? Con cosa l aggiusto? Con nulla? Preferisco due casse prpfessionali amplificate con Dsp incorporato.un buon dac ed un buon pc.e via...ah dimenticavo con appatecchi pro bastano due cavi std..i cavi costosi hi.fi non servono a niente...
Posso dare un cosiglio da musicista? E obbligatorio prima di parlare di fare ascolti dal vivo in particolare al chiuso cosi si ha modo di scoprire come qual e il suono di un violino o una viola o un clarinetto o una chitarra e solo dopo giudicare,perche molta gente parla e non sa cosa dice, ma il suono riprodotto per quanto fedele non da l'idea e il digitale non e il supporto ideale per la riproduzione audio perche il suono nasce analogico e l'onda seghettata no si potra mai trasformare in una sinusoide pura.per cui tutti i filtri e i dac del mondo non riusciranno ad eguagliare il suono analogico.❤ buona musica
@@max311955 il video era solo per rispondere al tuo "l'onda seghettata non si potrà ma trasformare in una sinusoide pura". A parte questo, ognuno è libero di usare quello che vuole ovviamente, l'importante è trarre ispirazione dalla musica a prescindere dal mezzo con cui è suonata o riprodotta 😉
Mi sembra tu non abbia capito un granché dell'ottima spiegazione fatta. Cosa poi c'entri paragonare un ascolto dal vivo con un ascolto riprodotto da una registrazione, a prescindere dalla natura analogica o digitale della catena, mi sfugge; il video parla di riproduzione di audio e su questo non c'è partita, per i motivi, tecnici e scientifici che sono stati illustrati, sul fatto che il segnale restituito in uscita da una catena digitale sia più fedele all'originale di quello registrato in una catena analogica, già dal primo istante figurati dopo n riproduzioni che hanno alterato e degradato le tracce, sia che queste siano solchi di un vinile che piste magnetiche di un nastro. Attenzione, più fedele, non più piacevole o colorito o addirittura più "vero" che sono cose legate al mondo delle percezioni e delle sensazioni e che sul singolo sono realissime e indiscutibili comunque
Max, io sono anche musicista. Purtroppo non hai compreso proprio la parte iniziale del video se dici che un'onda a dente di sega non possa essere rappresentata come somma di sinusoidi. Questo è il tipico errore di chi non ha compreso fino in fondo il teorema di Shannon e come funziona una trasformata di Fourier. Perché invece è proprio vero che, a partire da un numero di campioni sufficientemente frequente, la forma d'onda originaria può essere ricostruita in maniera esatta. È una cosa vera e dimostrata e non c'è altra opzione che accettarla, fermo restando che, per qualsiasi ragione, ognuno possa essere libero di scegliere il supporto che preferisce.
Personalmente, analogico e digitale sono 2 realtà parallele, fino a oggi non ho mai sentito emulazioni di synth analogici suonare come quelli veri soprattutto sulla low e hi end e anche i digitali hardware anni 80 suonano più corposi e belli dei corrispettivi plugin attuali a 64 bit, basta ascoltare le comparazioni su RUclips oltre che averli testati personalmente e la stessa cosa per le emulazioni di compressori saturatori, identici dalle 300hz fino alle 8khz al di sopra o al di sotto flippano malissimo,non mi reputo integralista ma dire che il digitale può copiare fedelmente l'analogico anche no
Dire che il digitale può copiarlo non significa che qualsiasi plugin o hardware possa farlo, il limite non è il digitale in sè ma la capacità e il budget di chi crea gli algoritmi, nonché i compromessi da fare per renderli non troppo pesanti per le CPU odierne. Purtroppo nel mondo dei plugin viene venduta tanta fuffa e le aziende che realmente investono in ricerca e sviluppo sono pochissime, la maggior parte ricicla sempre algoritmi approssimativi creati decenni fa e si limita ad abbellire l'interfaccia. Nel mondo della chitarra il progresso è stato netto negli ultimi anni perché le aziende sono state costrette a fare più ricerca e sviluppo per riuscire a diffonderlo, un po' perché i chitarristi in media sono più integralisti dei tastieristi e degli ingegneri audio, un po' perché il guadagno in termini di praticità, ingombri e costi è minore rispetto a pianoforti, organi, synth e gear da studio, quindi il chitarrista medio è meno invogliato a fare il salto se non c'è una certa parità qualitativa.
Credo che queste emulazioni siano diventate una strategia aziendale col fine di far credere a chi non ha budget di competere contro strumentazioni da mila mila euro, mi reputo figlio del digitale uso vsti, plugin, faccio suono elettronico, dovrei essere il primo a prender parte del digitale ed esaltare le qualità dei sintetizzatori Virtual Analog ma purtroppo non posso farlo, suonano finti più finti di quanto può esserlo un synth anni 80 digitale a 16 bit, figuriamoci se devono emulare comportamenti analogici, scusami ma non credo che sia solo per la potenza di calcolo dei processori anche se bisognerebbe differenziare processori dedicati e procesori generici ma credo che per quanto potente, il digitale è un'altro mondo con le sue regole , fighe se pensiamo alla dinamica alla definizione e molte altre ma non ha peculiarità musicali o piacevoli almeno in produzione, non voglio fare l'antipatico e... ciao
Una serie di premesse che falsa tutto il ragionamento. Prima, il campionamento minimo dev'essere doppia della massima frequenza. A parte il famoso teorema, chi dice che è sufficiente? Seconda, il filtro in ingresso dell'ADC tosa le frequenze superiori, quindi alterata all'ingresso. Ovviamente, in questo modo alle frequenze superiori bastano pochi campioni, perché inibite all'inizio. I filtri ricostruttori lavorano in modo fisso, non sanno come si è giunti a questi campioni. Poi tutto il resto, analisi superficiale basata su pura teoria e anche piuttosto grezza. Se il digitale è nato "perfetto" mi si spieghi la successiva corsa a campionamenti superiori in frequenza e profondità.
1. Dalla Treccani, definizione di teorema: "In matematica e nelle scienze deduttive, ogni enunciato (o formula o proprietà) che può essere dimostrato, cioè che può essere dedotto logicamente dagli enunciati primitivi, detti assiomi o postulati." Se pensi che sia sbagliato il teorema sta a te dimostrare che è sbagliato, visto che il teorema è dimostrabile e dimostrato, altrimenti non sarebbe un teorema. 2. Il filtro in ingresso tosa in base alla frequenza di campionamento, se pensi di essere in grado di sentire gli ultrasuoni sei libero anche di campionare a 384 kHz, o usare file DSD. Attendo una tua illuminante spiegazione o un tuo video esaustivo a smentire questa mia analisi grezza e superficiale.
ruclips.net/video/UqiBJbREUgU/видео.htmlsi=V5qPxC-pn0GJQKAX In questo video mostrano con un oscilloscopio analogico che il segnale in uscita dal convertitore è esattamente uguale a quello in ingresso, anche a 20 kHz e con sample rate di 44.1 kHz.
@@ToneScientist Attenzione. il teorema non è sbagliato, dice solo che la frequenza MINIMA deve essere doppia, per poter ricostruire il segnale, sotto è impossibile. Ma questo non significa che sia ricostruito in modo fedele, e infatti la fedeltà dipende dalla frequenza di campionamento. E' molto differente da quello che hai detto tu, quando parli di ricostruire PERFETTAMENTE. E' un pò come dire che per rimanere promosso a scuola ti serve almeno un 6, ma questo è un voto ben lungi dal termine "PERFETTAMENTE" che sarebbe rappresentato da un 10. Poi sul fatto che l'audio digitale è a scalini tu sostieni che non è vero, ma (come si studia ad esempio nei sistemi di regolazione a dati campionati) esiste comunque un'errore causato dal campionamento che può essere attenuato con i filtri, ma il segnale campionato riconvertito in digitale mai sarà identico in assoluto al segnale originale, ma solo molto simile.
@gasparinizuzzurro6306 ribadisco il "perfettamente" se viene rispettata la condizione dettata dal teorema. La possibile forma d'onda è sempre e soltanto una fra un campione e l'altro, se non sono presenti frequenze più alte della frequenza di Nyquist. Dell'errore di quantizzazione ne ho parlato (semplificando un po') nel video, tutto ciò che causa è distorsione armonica o, se viene applicato dithering, rumore. Entrambe le cose sono presenti anche in qualsiasi sistema analogico e in quantità decisamente maggiori già rispetto ai 16-bit, in cui l'ampiezza dell'errore può essere definito ridicolo. Ti invito a vedere questo video dove fanno vedere con un oscilloscopio analogico che l'onda viene ricostruita alla perfezione, oltre a spiegare più nel dettaglio (ma in inglese) molti degli argomenti trattati nel mio video: ruclips.net/video/UqiBJbREUgU/видео.html
@@ToneScientistben detto. Purtroppo c'è in giro un modo di pensare basato su "sensazioni" e "istinto", che porta a non comprendere il senso di un teorema. Shannon, Nyquist e gli altri che hanno lavorato su queste cose erano dei matematici, dei fisici, degli ingegneri, non dei kebabbari che parlavano tanto per parlare. Per di più, quando hanno sviluppato la teoria del campionamento l'audio digitale era ancora decenni nel futuro.
Tecnicamente ciò che è stato esposto non fa una piega ma la musica è arte e l' arte è soggettiva. Cerco di farmi capire con un esempio. Ascoltare un brano da vinile e da supporto digitale tecnicamente migliore per molti rappresenta come bere un caffè in una tazzina e bere lo stesso caffe in un bicchiere di carta, oppure come mangiare la polenta sul tagliere di legno o direttamente dalla pentola. Il prodotto anche se lo stesso non dà le stesse senzazioni. Personalmente conosco persone che prima di ascoltare un vinile ne annusano il profumo che emana, che emana la copertina, creano il giusto livello di illuminazione ambientale. Vedere la luminosità di una valvola mentre si ascolta un brano per molti fà la differenza.
Certamente, ognuna delle cose che citi ovviamente contribuisce all'esperienza, in cui sono coinvolti gli altri sensi, le abitudini personali e in generale forse anche un modo più "slow" di fruire della musica, e di sicuro non sono uno che disdegna queste cose. Infatti all'inizio del video ho premesso che non volevo certo criticare le preferenze e le abitudini di ognuno, solo smentire certe leggende sulla presunta superiorità tecnica dell'analogico e magari anche cercare di diffondere un po' di conoscenza sull'argomento.
Per il cervello posso anche essere d'accordo, per l'orecchio (che è un "misuratore" di per sé) no. In ogni caso, se le onde sonore che arrivano all'orecchio sono uguali, non vedo cos'altro possa percepire di diverso il cervello, a parte un vinile che gira al posto di un CD tramite la vista...
@@thunderstorm-theone sì ma in che modo lo riconosce? Diverso master? Diversa catena di amplificazione del segnale? Aggiunta di distorsione e fruscio? Ci sono tante variabili che andrebbero eliminate prima di essere certi che la differenza sia dovuta al supporto...
@@ToneScientist ok ma l'orecchio come "strumento di misura" , (lo paragono a un microfono naturale) è "biologico" , anche se si potrebbe paragonare ad uno strumento elettro-meccanico , in realtà non lo è nel senso che il paragone è improponibile. Sto per scrivere una frase , un discorso , che magari per alcuni sarà sbagliato, o blasfemia , o blaterare a vanvera , però io penso questo. L'essere umano , alla fine dei conti "è un prodotto" della natura , della natura di questo pianeta , (spero che fin qui siate d'accordo) , quindi per come la vedo io , difficilmente l'uomo ,(che ha limiti) con la sua intelligenza, con il suo sapere , con la sua ricerca , potrà eguagliare o superare...la natura che l'ha creato. Ok è un discorso "un po' al limite", ma io la penso così.
@@claudio4685 il paragone è proponibilissimo... anche se gli organi interni dell'orecchio lo fanno attraverso meccanismi diversi da una capsula o da un nastro di un microfono, fanno comunque esattamente la stessa cosa, cioè trasformare un'onda sonora in segnale elettrico. Ed esattamente come un microfono questi hanno dei limiti fisici oltre i quali non possono andare, in termini di frequenza e intensità. Per il resto entriamo in ambiti filosofici in cui non mi voglio addentrare, condivisibili o meno che siano poco hanno da aggiungere a questo argomento.
Complimenti, davvero un bell'esempio di dimostrazione di competenza nella materia e di chiarezza dell'esposizione. Nonostante non sia riuscito a capire esattamente tutto, l'esposizione ha chiarito molti concetti ancora confusi e per questo grazie!
Complimenti . Per decenni ho fatto l'accordatore di pianoforti. Ho constatato che il settore audio è basato prevalentemente su suggestioni e opinioni, ben poco su dati tecnici. Continua a fare video di questo livello. 🙂Bravo.
Grazie mille! Purtroppo molti non hanno una cultura di base per capire dei dati tecnici, e spesso giustificano questa loro lacuna con argomentazioni alquanto fantasiose e ai limiti della magia.
Complimenti per l'esposizione, finalmente molto comprensibile anche ai non acdetti ai lavori. Da costruttore di DAC, confermo ogni singola virgola di quanto detto.
Grazie! I complimenti di un addetto ai lavori valgono sicuramente di più 😉
Ciao, video su interessante, grazie, ma mi sorge spontanea una domanda, in una situazione più estrema come può essere il mix di un brano dove la quantità di plugin che simulano consola analogiche, compressori, equalizzatori per ogni canale, parlo di mix che tra tracce e andate arrivano a 40 e più canali a cui si aggiunge il mix bus , tu credi che non si senta la differenza con degli out board analogici?
Questa è una domanda da un milione di dollari 😅
Fare un confronto corretto in uno scenario del genere è molto difficile per la quantità di variabili in gioco, senza contare che di plugin che emulano un determinato outboard ne esistono una marea e non tutti magari sono fedelissimi all'originale.
Ma io però mi chiedo: anche se ci fosse un'indubbia differenza, sarebbe così palese da rendere quel mix davvero migliore per chi ascolta? O magari suonerebbe solo diverso e non per forza meglio o peggio?
👍Ciao, hai spiegato molto bene le differenze tra analogico e digitale. Ti ringrazio per il video ciao
Grazie a te ;)
Ottimo video. Una cosa interessante è che il teorema del campionamento è nato prima della tecnologia dell'audio digitale che utilizziamo.
Insomma, quando si è iniziato a pensare di passare al digitale, la struttura teorica sottostante esisteva già ed era consolidata e privata. Si è "soltanto" trattato di trovare sistemi per attuare in concreto al mondo della musica quello che era stato dimostrato dai matematici ed era già applicato in altri settori.
Esatto, risale al 1949, cioè 30 anni prima della nascita del CD. Come in molti altri ambiti, la matematica spesso arriva prima delle possibili applicazioni/implicazioni pratiche e teoriche.
Wow, come sempre eccellente!!!
Bravo Carmelo. Mi era sfuggito questo video. l'ho visto solo ora. Hai fatto benissimo ad aprire questa discussione poi che regna ancora molta confusione tra Analogico e digitale. Sei stato molto chiaro come al solito, continua così. Anche io la penso esattamente come te. Inoltre bisogna anche dire che il digitale non solo ha portato delle migliorie ma almeno per chi lo usa sistematicamente ha ridotto i tempi di collegamento dei vari pedali / Amp e cab, inoltre con i preset puoi aver sempre i tuoi suoni immediatamente senza dover ogni volta smanettare sui potenziometri. E la schiena ? non la vogliamo nominare? lei ci ringrazia per non dover più portarci dietro tonnellate di roba, mica tutti abbiamo i roodie eh ? Complimenti
Grazie... Esattamente, i vantaggi e la comodità del digitale eclissano qualsiasi minuscolo vantaggio sonoro possa ancora avere l'analogico, è da anni che lo sostengo.
Ottimo video che mostra come alcuni pregiudizi siano basati su errori evidentissimi; negli anni il vinile fu presto affiancato dalla registrzione su nastri magnetici che tuttavia non si dimostro all'altezza e quì comparve il digitale che offre risultanti del tuttu superiori .... solo da notare che oggi i lettori digitali sono quasi sempre di tipo economico e questo a scapito della qualità audio .....il vunile ha delle sue carattiristiche che non si ripetono sul digitale ... ma questo non vuol dire che uno sia superiore all'altro ... ottimo video; perfetto ...
Sei un fenomeno e sei eccellente nella didattica. Complimenti!!! Mi hai chiarito molte cose. Grazie. E complimenti ancora.
Lectio magistralis ! Bravo !
Secondo me hai ragione anche se alcune tecnologie analogiche sono allo stato dell'arte e non andrebbero mai dimenticate ❤
Quello senza dubbio 😉
Grazie della brillante e comprensibilissima presentazione. Allora mi verrebbe da dire che il supporto migliore di riproduzione e lettura di file e’ un dispositivo di memoria digitale tipo HD o pennette USB!
Probabilmente sì 😉
sempre al top! Bravo!
Complimenti. Gran bel video. Da vecchio integralista degli anni 80/90 convertito alle tecnologie più moderne, utilizzando un PC sia come sorgente che come DSP per una calibrazione lineare dell'impianto, dopo i risultati che ho ottenuto, ritengo che la sorgente analogica non abbia più molto senso. Il calore che poteva essere uno degli ostacoli difficili da superare per una sorgente digitale in passato, oggi non lo è più. Del resto basterebbe analizzare le curve mettendole a confronto con lo stesso brano tra 2 sorgenti diverse, una analogica e una digitale. Da questo possiamo già comprendere il perché, ad esempio, il vinile ha un suono più caldo e il CD no, causato sostanzialmente, dalla risposta in frequenza diversa tra le due sorgenti. È la ragione per cui ho sempre ritenuto molto importante, avere il proprio impianto di casa calibrato in modo che il suono emesso dalla sorgente ai diffusori, fosse il più lineare possibile, cosa che difficilmente viene fatto da appassionati di HIFI. È evidente che ogni impianto andrebbe calibrato a seconda della sorgente utilizzata, anche se mi rendo conto che per molti non è fattibile, ma è anche la ragione per cui ci sono ancora preferenze di ascolto e, aime, nostalgici del vinile. 🙂
Grazie, ero un integralista anch'io un po' di anni fa, ma la conoscenza apre gli occhi. Quello che chiamano calore è un insieme di risposta in frequenza, saturazione e alterazioni di pitch che, per carità, sicuramente è piacevole all'orecchio, ma non sempre è un pregio, diciamo che in fondo poi sono gusti personali. Il digitale d'altro canto ha diversi vantaggi impossibili o quasi da ottenere in analogico, come la correzione della risposta in frequenza dell'impianto e della stanza, come ben dici.
Ma alla fine ognuno è libero di ascoltare nel modo che preferisce, non direi "ahimè" personalmente, l'importante è ascoltare buona musica, in qualsiasi modo lo si faccia. ;-)
@@ToneScientist Sì, probabilmente non ho utilizzato il termine corretto riguardo il calore. MI è capitato, in passato, di ascoltare un organo in chiesa. Ero assieme all'organista mentre suonava. Ebbene, rimasi talmente impressionato da quel suono da entrarmi in ogni poro della pelle. Ebbi anche la conferma che la mia idea di suono dell'impianto in casa, non era poi così distante dalla realta. Da lì ho associato il senso di calore che hanno certi strumenti dal vivo (pianoforte, strumenti a fiato, violini ...) e che per qualche ragione dovrebbero essere riprodotti un po' allo stesso modo dagli impianti HIFI. È anche questa la ragione che mi ha portato ad insistere sulla linearità del suono pur rendendomi conto che anche mezzo decibel in determinate frequenze può fare la differenza. L'importante è comunque andare in quella direzione in modo da percepire un po' le stesse sensazioni.
@albertosmallflowers1413 sentire un'organo a canne dal vivo è un'esperienza unica... Ma anche un hammond col leslie non scherza 😉
Il problema del digitale ad oggi è rimasto essenzialmente l'aliasing (nei plugin, specialmente di saturazione).. che piano piano stiamo migliorando
Buonasera.
Bisogna valutare molte cose, esempio;
Album prima stampa Pink Floyd '73.
Quali CD ci sono campionati?
Tutti tranne che dalla prima stampa,2.011/2.017 ecc ecc
Tutte risrampe con degrado.
Poi l'editing,la loudness war........si compra praticamente un tarocco,una cosa che non esiste.
Nei vinili fatti in analogico queste porcate non ci sono, erano là a registrare 2 mesi, non come adesso,una registrazione e via tutto editing.
Poi il percorso del segnale digitale è molto più lungo, complesso,con inevitabile più degrado.
Clock vari,cavi digitali,linea wifi, operazionali, software , impostazioni,multiriconversioni.
Ho capito che la tecnologia digitale qualità CD è praticamente perfetta,ma caspita...... considerando tutti questi aspetti, inevitabile che l'analogico sia migliore.
Quando fanno dei remaster solitamente li convertono in digitale dai nastri originali, non sono conversioni dal vinile... tanto meno i remix che vengono ricavati dai nastri multitraccia.
L'editing si faceva anche in analogico e anche in modo molto meno preciso che in digitale, basta ascoltare le varie interviste in cui Gilmour e soci raccontano che passavano ore e giorni interi a tagliare ed unire i nastri a mano.
Infine non è affatto vero che il percorso del segnale digitale è più lungo, basta guardare tutta l'attrezzatura che si usava e si usa tutt'ora negli studi di registrazione totalmente analogici. Ma anche fosse più lungo la degradazione del segnale è diversi ordini di grandezza minore di quanto succede con l'analogico.
Vinile o digitale? Questo è il problema. Se voglio ti dimostro che il vinile suona meglio, prendo un CD registrato da degli incompetenti e prendo lo stesso brano sinfonico registrato anni prima da bravi tecnici e il gioco è fatto, suona meglio il vinile, ma la realtà è un'altra, oltre al fatto che molti vinili ben suonanti sono stati stampati da un master digitale... Ascolto vinili in casa perchè mi diverte e perchè certe registrazioni non esistono in digitale, ma non credo assolutamente che suonino meglio del digitale, il vinile ha il suo fascino accompagnato da moltissimi problemi che il digitale non ha, ma che scrivo a fare, l'audiofilia è una religione quindi anche con prove tecniche evidenti non si potrà mai smontare le strampalate teorie dei "credenti".
Bene , finalmente. Vorrei chiede se è vero che le armoniche pari risultano piu piacevoli all' ascolto delle dispari?
Anche quella mi sembra una generalizzazione, dipende da tanti altri fattori la "piacevolezza", non per ultimo il livello di queste armoniche relativo al segnale e la proporzione di livello fra di esse.
In piccole quantità rendono il suono un po' più "caldo", se la quantità è eccessiva invece lo ingolfano, specialmente sulle basse.
Considera anche che le pari si generano solo se c'è asimmetria nella distorsione e quindi possibile DC offset, in parole povere un ampli con un bias perfetto produce solo armoniche dispari.
Cmq se può interessarti e se vuoi approfondire, ho già fatto un video pure sulla distorsione e sulle armoniche: ruclips.net/video/yxW_MsrgDbw/видео.html
Se ci sono personaggi che acquistano cavi per l'alimentazione delle elettroniche che costano più di 100 euro al metro perchè "si sente meglio" non c'è da meravigliarsi se si fanno certe affermazioni. Resta di base, ma su tutto, sia la versione analogica che quella digitale, che l'elettronica si fatta bene! Grazie per l'ottima spiegazione a prova di audiofilo fanboy
Sui cavi si apre un altro mondo di miti e leggende... Magari più avanti farò un video pure su quello 😉
@@ToneScientist Posso capire "forse" l'utilizzo di un cavo decente per il collegamento tra ampli e casse, dato che ho visto gente che usa cavi di sezione 0.25 per potenze da 300 o più Watt e anche in CCA. Mi ripeto, basta che le cose siano fatte bene, perchè chi acquista un cavo RCA dal peggior negozio cinese ( dove però spesso ci vendono anche cavi di buona qualità ) con connettori completamente in plastica poi si lamentano dei ronzii....
Interessanti i video del tuo canale, complimenti
@@liviopenta6739 certo certo, ovviamente se sono troppo economici spesso hanno seri problemi, come quelli relativi alla sicurezza con cavi CCA sottili, che potrebbero anche incendiarsi a certe potenze, oltre ovviamente alla perdita di segnale dovuta alla resistenza del cavo stesso.
Sono un 'vecchio' appassionato di musica e della sua riproduzione, ti faccio i miei complimenti per la tua competenza e la chiarezza espressiva dei contenuti diffusi in questo video che condivido pienamente anche se colleziono da molti anni supporti in vinile non per la qualità sonora ma per il rito che devo eseguire per ascoltarli e perchè amo l'attrezzatura che serve per riprodurli, ho anche una ricca collezione di CD e un archivio digitale di file in alta risoluzione gestiti da una wokstation attraverso un DAC di ottima qualità, ti ho fatto l'elenco dei miei supporti di ascolto per confermare le tue considerazioni a riguardo ma anche per condividere la mia esperienza di lunghe sessioni di ascolto (2/3 ore continuate) dove ho percepito una stanchezza maggiore con il il digitale rispetto all'analogico sopratutto con file in alta risoluzione dove dopo circa un ora devo fare una pausa di qualche minuto per ritrovare la concentrazione di ascolto, magari questo potrebbe essere lo spunto per un tuo video e dare delle spiegazioni, un saluto.
Grazie mille 🙏🏻
Ho sperimentato la stessa cosa quando ho acquistato il primo kettore cd, era un Philips, non ricordo il modello, ma ricordo di averlo pagato 650.000 lire, era il 1989. Praticamente, per i primi giorni ho avuto mal di testa (mai sofferto di mal di testa) poi dopo piano piano ci ho fatto l'abitudine, ma col tempo ho poi compreso che la qualità del DAC fa la differenza, tanto che poi col lettore Micromega avevo fatto delle prove e una volta in funzione dopo i primi trenta minuti, non si percepiva alcuna differenza tra cd e vinile.
@AntonyRosano mi ero perso la parte riguardo all'affaticamento.
Ti capita solo con file ad alta risoluzione? Perché ciò mi farebbe pensare che il problema possa essere la distorsione di intermodulazione che spesso viene introdotta da impianti che non riescono a riprodurre in modo lineare le frequenze sopra i 20 kHz.
Se l'amplificatore e le casse non sono progettate per riprodurre decentemente quelle frequenze, oppure per filtrarle, usare alte frequenze di campionamento crea più problemi che benefici.
Se invece ti succede con qualsiasi tipo di file potrebbe semplicemente essere un maggior contenuto di alte frequenze rispetto al vinile.
@@rupertherbert594 i primi lettori CD avevano tanti problemi, probabilmente è da lì che sono nate certe leggende sul digitale...
@@ToneScientist Sono una decina di anni che mi sono approcciato alla musica riprodotta in alta risoluzione e ho un impianto audio adeguato a questa riproduzione di file, ascolto molto in cuffia con amplificatore dedicato Hi-Res e sono anche un tecnico elettronico , la mia richiesta in parte è anche uno spunto di riflessione perché le frequenze non udibili dal nostro apparato uditivo in realtà vengono percepite dal nostro cervello che lavora più intesamente rispetto ad un ascolto nei range compatibili creando un affaticamento nelle lunghe sessioni di ascolto anche se per qualità i file ad alta risoluzione sono il mio formato preferito. La mia e sono un idea personale dettata da oltre 40 anni di passione ed esperienza in questo settore scientificamente discutibile ci mancherebbe. Un saluto.
Vorrei ricordare la cosa più semplice mai menzionata nel video.
Le valvole non suonano, sono i circuiti dove sono inserite le valvole....la stessa valvola inserita in circuiti diversi suonerà in modo diverso, ecco perché il digitale suona sempre allo stesso modo in qualsiasi circuito lo mettiate. O meglio per essere precisi lo stesso tipo processore.Il nostro orecchio non è facile da ingannare ecco perché l'analogico sarà sempre più gradevole rispetto al digitale e questo per non entrare nell'aspetto elettronico ( matematico), vedi ritardo temporale ecc.....
Sarebbe interessante fare un bel test a doppio cieco per verificare queste affermazioni ;-)
Lascia perdere, vuole parlare ma non sa di cosa parla.
@@gasparinizuzzurro6306
Questa è bella😁. Non so quale professione tu faccia, ma sicuramente non sei un elettronico😆😆😆
@@gianfrancoluccio9798 Esattamente quello che faccio da quasi 30 anni con successo. E giusto per la cronaca aggiungerei che dedurre che non sono un'elettronico dalla frase "Lascia perdere, vuole parlare ma non sa di cosa parla." rivolta all'autore diciamo che è un tantino presuntuoso ;-)
Nessun componente suona senza circuito, mi pare evidente. Altresi' evidente che circuiti diversi danno risultati diversi. Ogni valvola è un "processore".Nel digitale si usano componenti lineari ed un processore nel quale girano gli algoritmi. La grande differenza è nella saturazione progerssiva delle valvole contro la linearità del digitale. Un violino suonato a tutta "distorce" e noi ce ne accorgiamo anche se siamo distanti ed il volume di ascolto è basso. Infine è corretto dire che le convoluzioni utilizzate sono piene di filtri Fir che generano pre-ringing, cioè delle oscillazioni che avvengono prima della plettrata. Il ritardo temporale invece non è mai stato un gran problema, il cervello si adatta e plettra prima.
Bravissimo sopratutto molto chiaro ed esaustivo per quanto riguarda il digitale. Ma se gli ultrasuoni non sono udibili perché se aggiungiamo una nota a 30 Khz ad una a 1000 Hz si sente la differenza tra i 1000Hz e 1000 Hz+30KHz? Vuol dire che i 30KHz contribuiscono al suono anche se da soli non sono udibili. La maggior parte dei strumenti genera oltre alle note udibili anche armoniche a ultrasuoni che con i vostri filtri eliminate ancora prima di essere incise sul supporto digitale. Secondo me questo è un furto bello e buono del segnale originale. D'accordo la testina di lettura del giradischi gli ultrasuoni li legge con difficoltà e magari anche il tweeter dei diffusori li riproduce con difficoltà, ma è sempre meglio di niente. Con la tecnologia attuale si potrebbe concentrare gli sforzi sul rapporto S/N e sulla dinamica e magari cercare di non togliere niente dal segnale originale. Un saluto a tutti.
Grazie. Se sommando 30 kHz e 1 kHz senti differenza vuol dire solo una cosa: è presente distorsione di intermodulazione quindi il sistema non è perfettamente lineare, cosa tra l'altro molto probabile che succeda visto che molti amplificatori e speaker non sono costruiti per riprodurre in modo lineare frequenze così alte. Ma quello per me è un difetto semmai.
Ti propongo un test: riproduci quelle 2 frequenze su due sistemi di riproduzione completamente separati e falle sommare "in aria". Senti ancora la differenza quando aggiungi i 30 kHz?
L'eterna lotta tra il bene e il male chi vincera? Lo scopriremo solo vivendo😂😂😂😂❤
😂😂
In un mondo ideale in cui si vive di musica, budget infinito e una sala per provare in islanda sperduta con le vetrate probabilmente è preferibile l analogico...ma purtroppo si vive nel mondo reale e qui il digitale NON HA confronto e vince ormai a mani basse in termini di comodità , prezzo e usabilità....per fare gilmour non mi basterebbero 100 k in analogico...col digitale raggiungi un livello praticamente perfetto a 3 o 4k...ci sono i vicini, serve poter suonare in cuffia...se devi suonare tutt altro genere devi cambiare praticamente tutta la strumentazione, col digitale basta un doppio clic del preset...dai su non scherziamo ormai non ce più partita....
Infatti personalmente non mai ben capito il confine tra digitale e analogico, in modo del tutto personale ritengo tutto digitale dal momento in cui viene registrato, se c'è una cella di campionamento è digitale, per come la vedo io
In un certo senso l'universo stesso è "digitale", nel senso che quando si arriva alla scala di Planck non c'è niente di continuo ed è tutto quantizzato... Ma ovviamente a grandezze molto ma molto inferiori a quelle percepibili dall'uomo.
Tralasciando le varie teorie in cui tutto sarebbe una simulazione, etc...
Ammettiamo chevla qualita di incisione tra cd . Disco . E liquida sia ka stessa ok. Ma ditemi perche:
1 devo spendere in hinfi classico e fare arricchire ancora i bottegai di hi fi..con ..giradischi.pre phono.cavi.ampli.diffusori..e poi l acustica della stanza? Con cosa l aggiusto? Con nulla?
Preferisco due casse prpfessionali amplificate con Dsp incorporato.un buon dac ed un buon pc.e via...ah dimenticavo con appatecchi pro bastano due cavi std..i cavi costosi hi.fi non servono a niente...
Esattamente
Uh... un tema nuovo.... bene
Ho capito a scoppio ritardato l'ironia 😂😂
Posso dare un cosiglio da musicista? E obbligatorio prima di parlare di fare ascolti dal vivo in particolare al chiuso cosi si ha modo di scoprire come qual e il suono di un violino o una viola o un clarinetto o una chitarra e solo dopo giudicare,perche molta gente parla e non sa cosa dice, ma il suono riprodotto per quanto fedele non da l'idea e il digitale non e il supporto ideale per la riproduzione audio perche il suono nasce analogico e l'onda seghettata no si potra mai trasformare in una sinusoide pura.per cui tutti i filtri e i dac del mondo non riusciranno ad eguagliare il suono analogico.❤ buona musica
ruclips.net/video/UqiBJbREUgU/видео.html
😢siamo su due pianeti diversi ma molto diversi.@@ToneScientist
@@max311955 il video era solo per rispondere al tuo "l'onda seghettata non si potrà ma trasformare in una sinusoide pura".
A parte questo, ognuno è libero di usare quello che vuole ovviamente, l'importante è trarre ispirazione dalla musica a prescindere dal mezzo con cui è suonata o riprodotta 😉
Mi sembra tu non abbia capito un granché dell'ottima spiegazione fatta. Cosa poi c'entri paragonare un ascolto dal vivo con un ascolto riprodotto da una registrazione, a prescindere dalla natura analogica o digitale della catena, mi sfugge; il video parla di riproduzione di audio e su questo non c'è partita, per i motivi, tecnici e scientifici che sono stati illustrati, sul fatto che il segnale restituito in uscita da una catena digitale sia più fedele all'originale di quello registrato in una catena analogica, già dal primo istante figurati dopo n riproduzioni che hanno alterato e degradato le tracce, sia che queste siano solchi di un vinile che piste magnetiche di un nastro. Attenzione, più fedele, non più piacevole o colorito o addirittura più "vero" che sono cose legate al mondo delle percezioni e delle sensazioni e che sul singolo sono realissime e indiscutibili comunque
Max, io sono anche musicista. Purtroppo non hai compreso proprio la parte iniziale del video se dici che un'onda a dente di sega non possa essere rappresentata come somma di sinusoidi. Questo è il tipico errore di chi non ha compreso fino in fondo il teorema di Shannon e come funziona una trasformata di Fourier. Perché invece è proprio vero che, a partire da un numero di campioni sufficientemente frequente, la forma d'onda originaria può essere ricostruita in maniera esatta. È una cosa vera e dimostrata e non c'è altra opzione che accettarla, fermo restando che, per qualsiasi ragione, ognuno possa essere libero di scegliere il supporto che preferisce.
Personalmente, analogico e digitale sono 2 realtà parallele, fino a oggi non ho mai sentito emulazioni di synth analogici suonare come quelli veri soprattutto sulla low e hi end e anche i digitali hardware anni 80 suonano più corposi e belli dei corrispettivi plugin attuali a 64 bit, basta ascoltare le comparazioni su RUclips oltre che averli testati personalmente e la stessa cosa per le emulazioni di compressori saturatori, identici dalle 300hz fino alle 8khz al di sopra o al di sotto flippano malissimo,non mi reputo integralista ma dire che il digitale può copiare fedelmente l'analogico anche no
Dire che il digitale può copiarlo non significa che qualsiasi plugin o hardware possa farlo, il limite non è il digitale in sè ma la capacità e il budget di chi crea gli algoritmi, nonché i compromessi da fare per renderli non troppo pesanti per le CPU odierne. Purtroppo nel mondo dei plugin viene venduta tanta fuffa e le aziende che realmente investono in ricerca e sviluppo sono pochissime, la maggior parte ricicla sempre algoritmi approssimativi creati decenni fa e si limita ad abbellire l'interfaccia.
Nel mondo della chitarra il progresso è stato netto negli ultimi anni perché le aziende sono state costrette a fare più ricerca e sviluppo per riuscire a diffonderlo, un po' perché i chitarristi in media sono più integralisti dei tastieristi e degli ingegneri audio, un po' perché il guadagno in termini di praticità, ingombri e costi è minore rispetto a pianoforti, organi, synth e gear da studio, quindi il chitarrista medio è meno invogliato a fare il salto se non c'è una certa parità qualitativa.
Credo che queste emulazioni siano diventate una strategia aziendale col fine di far credere a chi non ha budget di competere contro strumentazioni da mila mila euro, mi reputo figlio del digitale uso vsti, plugin, faccio suono elettronico, dovrei essere il primo a prender parte del digitale ed esaltare le qualità dei sintetizzatori Virtual Analog ma purtroppo non posso farlo, suonano finti più finti di quanto può esserlo un synth anni 80 digitale a 16 bit, figuriamoci se devono emulare comportamenti analogici, scusami ma non credo che sia solo per la potenza di calcolo dei processori anche se bisognerebbe differenziare processori dedicati e procesori generici ma credo che per quanto potente, il digitale è un'altro mondo con le sue regole , fighe se pensiamo alla dinamica alla definizione e molte altre ma non ha peculiarità musicali o piacevoli almeno in produzione, non voglio fare l'antipatico e... ciao
Non sono un audiofilo ma un compositore.
La generazione sonora dei synth analogici è insostituibile.
Chi vivrà vedrà 🤷🏼♂️
Una serie di premesse che falsa tutto il ragionamento. Prima, il campionamento minimo dev'essere doppia della massima frequenza. A parte il famoso teorema, chi dice che è sufficiente?
Seconda, il filtro in ingresso dell'ADC tosa le frequenze superiori, quindi alterata all'ingresso.
Ovviamente, in questo modo alle frequenze superiori bastano pochi campioni, perché inibite all'inizio.
I filtri ricostruttori lavorano in modo fisso, non sanno come si è giunti a questi campioni.
Poi tutto il resto, analisi superficiale basata su pura teoria e anche piuttosto grezza.
Se il digitale è nato "perfetto" mi si spieghi la successiva corsa a campionamenti superiori in frequenza e profondità.
1. Dalla Treccani, definizione di teorema:
"In matematica e nelle scienze deduttive, ogni enunciato (o formula o proprietà) che può essere dimostrato, cioè che può essere dedotto logicamente dagli enunciati primitivi, detti assiomi o postulati."
Se pensi che sia sbagliato il teorema sta a te dimostrare che è sbagliato, visto che il teorema è dimostrabile e dimostrato, altrimenti non sarebbe un teorema.
2. Il filtro in ingresso tosa in base alla frequenza di campionamento, se pensi di essere in grado di sentire gli ultrasuoni sei libero anche di campionare a 384 kHz, o usare file DSD.
Attendo una tua illuminante spiegazione o un tuo video esaustivo a smentire questa mia analisi grezza e superficiale.
ruclips.net/video/UqiBJbREUgU/видео.htmlsi=V5qPxC-pn0GJQKAX
In questo video mostrano con un oscilloscopio analogico che il segnale in uscita dal convertitore è esattamente uguale a quello in ingresso, anche a 20 kHz e con sample rate di 44.1 kHz.
@@ToneScientist Attenzione. il teorema non è sbagliato, dice solo che la frequenza MINIMA deve essere doppia, per poter ricostruire il segnale, sotto è impossibile. Ma questo non significa che sia ricostruito in modo fedele, e infatti la fedeltà dipende dalla frequenza di campionamento. E' molto differente da quello che hai detto tu, quando parli di ricostruire PERFETTAMENTE. E' un pò come dire che per rimanere promosso a scuola ti serve almeno un 6, ma questo è un voto ben lungi dal termine "PERFETTAMENTE" che sarebbe rappresentato da un 10.
Poi sul fatto che l'audio digitale è a scalini tu sostieni che non è vero, ma (come si studia ad esempio nei sistemi di regolazione a dati campionati) esiste comunque un'errore causato dal campionamento che può essere attenuato con i filtri, ma il segnale campionato riconvertito in digitale mai sarà identico in assoluto al segnale originale, ma solo molto simile.
@gasparinizuzzurro6306 ribadisco il "perfettamente" se viene rispettata la condizione dettata dal teorema. La possibile forma d'onda è sempre e soltanto una fra un campione e l'altro, se non sono presenti frequenze più alte della frequenza di Nyquist.
Dell'errore di quantizzazione ne ho parlato (semplificando un po') nel video, tutto ciò che causa è distorsione armonica o, se viene applicato dithering, rumore. Entrambe le cose sono presenti anche in qualsiasi sistema analogico e in quantità decisamente maggiori già rispetto ai 16-bit, in cui l'ampiezza dell'errore può essere definito ridicolo.
Ti invito a vedere questo video dove fanno vedere con un oscilloscopio analogico che l'onda viene ricostruita alla perfezione, oltre a spiegare più nel dettaglio (ma in inglese) molti degli argomenti trattati nel mio video:
ruclips.net/video/UqiBJbREUgU/видео.html
@@ToneScientistben detto. Purtroppo c'è in giro un modo di pensare basato su "sensazioni" e "istinto", che porta a non comprendere il senso di un teorema.
Shannon, Nyquist e gli altri che hanno lavorato su queste cose erano dei matematici, dei fisici, degli ingegneri, non dei kebabbari che parlavano tanto per parlare.
Per di più, quando hanno sviluppato la teoria del campionamento l'audio digitale era ancora decenni nel futuro.
Tecnicamente ciò che è stato esposto non fa una piega ma la musica è arte e l' arte è soggettiva.
Cerco di farmi capire con un esempio.
Ascoltare un brano da vinile e da supporto digitale tecnicamente migliore per molti rappresenta come bere un caffè in una tazzina e bere lo stesso caffe in un bicchiere di carta, oppure come mangiare la polenta sul tagliere di legno o direttamente dalla pentola.
Il prodotto anche se lo stesso non dà le stesse senzazioni.
Personalmente conosco persone che prima di ascoltare un vinile ne annusano il profumo che emana, che emana la copertina, creano il giusto livello di illuminazione ambientale.
Vedere la luminosità di una valvola mentre si ascolta un brano per molti fà la differenza.
Certamente, ognuna delle cose che citi ovviamente contribuisce all'esperienza, in cui sono coinvolti gli altri sensi, le abitudini personali e in generale forse anche un modo più "slow" di fruire della musica, e di sicuro non sono uno che disdegna queste cose.
Infatti all'inizio del video ho premesso che non volevo certo criticare le preferenze e le abitudini di ognuno, solo smentire certe leggende sulla presunta superiorità tecnica dell'analogico e magari anche cercare di diffondere un po' di conoscenza sull'argomento.
In tutto il mondo dell'elettronica industriale il digitale ha soppiantato l'analogico, e questo anche dove sono richieste altissime precisioni
Infatti in tutti questi anni il mito dell'analogico è stato proprio la sua imprecisione.
Mai pensato che l ‘ orecchio o meglio ciò che percepisce il ns cervello sia qualcosa di nn descrivibile con delle misurazioni?
Per il cervello posso anche essere d'accordo, per l'orecchio (che è un "misuratore" di per sé) no.
In ogni caso, se le onde sonore che arrivano all'orecchio sono uguali, non vedo cos'altro possa percepire di diverso il cervello, a parte un vinile che gira al posto di un CD tramite la vista...
@@ToneScientistl'orecchio riconosce perfettamente se della musica viene da un CD o un vinile
@@thunderstorm-theone sì ma in che modo lo riconosce? Diverso master? Diversa catena di amplificazione del segnale? Aggiunta di distorsione e fruscio? Ci sono tante variabili che andrebbero eliminate prima di essere certi che la differenza sia dovuta al supporto...
@@ToneScientist
ok ma l'orecchio come "strumento di misura" , (lo paragono a un microfono naturale) è "biologico" , anche se si potrebbe paragonare ad uno strumento elettro-meccanico , in realtà non lo è nel senso che il paragone è improponibile.
Sto per scrivere una frase , un discorso , che magari per alcuni sarà sbagliato, o blasfemia , o blaterare a vanvera , però io penso questo.
L'essere umano , alla fine dei conti "è un prodotto" della natura , della natura di questo pianeta , (spero che fin qui siate d'accordo) , quindi per come la vedo io , difficilmente l'uomo ,(che ha limiti) con la sua intelligenza, con il suo sapere , con la sua ricerca , potrà eguagliare o superare...la natura che l'ha creato.
Ok è un discorso "un po' al limite", ma io la penso così.
@@claudio4685 il paragone è proponibilissimo... anche se gli organi interni dell'orecchio lo fanno attraverso meccanismi diversi da una capsula o da un nastro di un microfono, fanno comunque
esattamente la stessa cosa, cioè trasformare un'onda sonora in segnale elettrico. Ed esattamente come un microfono questi hanno dei limiti fisici oltre i quali non possono andare, in termini di frequenza e intensità.
Per il resto entriamo in ambiti filosofici in cui non mi voglio addentrare, condivisibili o meno che siano poco hanno da aggiungere a questo argomento.