Sul web la tendenza è di gonfiare i minimi successi e nascondere i flop, onore a te per questo video. Mi ero fatto l'idea che pubblicando con una grande casa editrice l'autore dovesse fare poco rispetto a quando è con una piccola, invece non c'è tutto questo gran supporto. Mi ha confermato la cosa un mio amico che pure è riuscito a pubblicare con una big, ma poi per presentazioni ecc si doveva organizzare (e pagare) tutto da solo o quasi
Avendo lavorato per un brevissimo tempo per Giunti, con la grande editoria funziona che le vendite, soprattutto se si parla di boom di autori esordienti (esordienti nella grande editoria), sono pilotate. In tutte le grosse catene, ogni mese viene scelto un "Ortone" (il libro del mese). I librai devono vendere tot copie di suddetto libro (spesso si parla di spazzatura) perché così ricevono il classico premio di stipendio dalla sede centrale, se non si raggiunge questo target partono anche licenziamenti. L'autore che riceve questo trattamento è spesso un pezzo grosso, un soggetto di classe sociale elevata e ben inserito nella società. Nel caso del mese di luglio, l'ortone del mese è stato "Come l'arancio amaro" e l'autrice (esordiente alla venera età di più di 60anni) è capo responsabile dell'archivio di Napoli. Rivolgersi alla grossa editoria è spesso un'arma a doppio taglio perché entrano in gioco regole (oscene) di massimizzazione del profitto che non lasciano possibilità. Nel tuo caso Andrea, mi sembra evidente che abbiano voluto correre un rischio a costo 0 fin dall'inizio nel supportarti.
Questo video ti fa un grande onore. Hai saputo dare utilità a un esperienza simile. 🫂Hai sia aperto gli occhi a molti aspiranti autori sull'avere le giuste aspettative da una Big, sia messo in guardia i lettori e dato un ulteriore conferma che le grandi case editrici non sono una garanzia di qualità.
Tutta la mia stima per aver pubblicato questo video, Andrea. Hai dimostrato grande onestà, trasparenza e anche coraggio. Questi sono i video che contano, quelli che informano gli aspiranti scrittori di TUTTA la verità e li mettono davanti alla realtà dei fatti. Così che o proseguono con aspettative SANE e realistiche, spinti da una VERA passione per la scrittura, oppure, se inseguivano il sogno di fama e ricchezza con i romanzi visti come mero strumento, lasciano perdere e non inquinano un ambiente che proprio non ha bisogno di simili figuri! Di nuovo: grande stima e ti auguro il meglio per il prossimo libro! P.s. cmq che il secondo non esca mai non è detto! In futuro potresti pensare a una riedizione + secondo volume con una diversa CE! ;)
Grazie Andrea per la tua testimonianza. Da autore emergente autopubblicato sto scoprendo tantissime cose sull'editoria anche grazie a te. Per quanto riguarda la promozione credo di aver capito che c'è bisogno di un vero e proprio lavoro da delegare in alcune fasi e di una progettazione della stessa da paragonare alla progettazione di un romanzo. Quanto tempo parlarne prima, quanti contenuti fare, quali sponsorizzare, il tutto condito da presentazioni offline. È un vero e proprio lavoro.
Il paradosso è che, in questo caso, non ero nemmeno libero di parlarne prima! Quindi finché non è stato dato l'annuncio ufficiale (due settimane prima) non potevo rivelare niente e avviare campagne di prevendita...
Secondo me la pubblicità martellante deve essere fatta dalla casa editrice, non dall'autore. Ormai 'ste case editrici contano sul pubblico già acquisito dagli autori prima del lancio del libro. Spesso ragionano proprio nei termini "è seguito sui social, quindi sa a chi vabdere il libro", così non si preoccupano di fare pubblicità. Tanto, se un libro va male, c'è sempre qualche altro autore su cui contare.
Incollo qui una riflessione che ho postato si fb circa la questione "diffondere un libro a scuola". Forse può interessare a qualche addetto ai lavori. Come può un libro arrivare in una scuola? Io l'ho fatto leggere ai miei alunni di seconda media, scuola di frontiera, altissimo tasso migratorio, risultati invalsi spesso sotto la media nazionale. Caspierina dindirindina, è piaciuto, ne è uscito un bel progetto, abbiamo chiacchierato con l'autore a fine maggio, abbiamo fatto riflessioni su società e cultura e imparato parole. Il tutto è costato alla scuola l'acquisto di 22 copie. Ma perché? Perché il sottoscritto aveva già letto Viscusi, ne era entrato in contatto, ha letto il libro e avuto idee. Altrimenti, come si fa? A scuola leggiamo antologie, abbiamo i cataloghi di narrativa con edizioni scolastiche (corredate di esercizi e approfondimenti, a volte pesdime), ma come può un profe sapere che è uscito un libro potenzialmente interessante, che si può proporre a ragazzi 14-18 (io l’ho fatto leggere a dodicenni con un percorso guidato, si può fare senza essere luminari della didattica)? Risposta secca: non può. Capita, per interesse personale, oppure deve intervenire un qualche altro fattore: proposte progettuali dalla biblioteca, autore contattato dal comune, conoscenze (eh, sì, mi dispiace). Oppure la casa editrice deve avere ganci con le scuole, credere in un progetto e avanzare proposte, lavorare di ufficio stampa e mantenere una sezione dedicata. Non può auto-proporsi l'autore, non può un lettore entusiasta avanzare una proposta (come ho fatto io, e di fatto, in un istituto omnicomprensivo, con elementari, medie e superiori, hanno letto Missing Words due classi, la mia e quella di mia moglie 😥). Insomma, serve una massiccia promozione ad hoc, magari fornendo anche agli insegnanti qualche proposta, che siamo pigri e oberati da altre mille (ma davvero mille) preoccupazioni. Ciò detto, io il libro l'ho fatto leggere, ho un sacco di proposte operative per insegnanti che sarei felice di condividere gratuitamente con i colleghi, ma tanto nessuno me le chiederà. Dispiace, il libro merita e può essere altamente formativo e motivante (questo, magari, dovevo dirlo all'inizio del post, ma così scopriamo i great teachers nella mia bolla).
Lavoro alla primaria. Non conoscevo il libro, quindi ora lo recupererò e lo leggerò. Secondo te può andare bene da leggere per una classe quinta? Grazie.
@@Nazarena.B.sinceramente no, 10 anni è troppo presto. Oltre alla difficoltà stilistica, non apprezzerebbero tutti quegli aspetti riguardanti amore e amicizia rivolti proprio agli adolescenti. Io stesso ho rischiato con una seconda media, sarebbe stato meglio aspettare la terza. A una prima, per esempio, non lo proporrei mai. L'ideale è il biennio delle superiori. Considera che anche l'ambientazione distopica è abbastanza complessa.
Mi è stato molto utile questo video per capire almeno una cosa. Innanzi tutto lasciami dire che mi dispiace sinceramente che il tuo libro non abbia venduto come forse meritava; in un paese come l'Italia dove non esiste un'importante cultura narrativa e i libri primi in classifica sono quasi sempre i libri giornalistici, ogni autore che ha successo nella fantascienza, fa da apri pista per tutti gli altri... e quindi io non posso che esserne felice. Quello che ho capito è che il sogno di raggiungere una major nasconde in sé una trappola pericolosa. Ho pubblicato il mio ultimo romanzo nel 2022 con una piccola casa editrice indipendente, ho venduto lo stesso numero di copie del tuo libro e a quei parametri è stato un successo. Quindi non posso che crescere con i prossimi lavori... mentre invece quando si è pubblicato con una grossa casa editrice e non si fa il salto, è difficile tornare indietro. Non lo so. Alla fine sospetto che il detto "fai attenzione a ciò che desideri perché potresti ottenerlo" contenga una grande verità. Tante buone cose e buona fortuna per il tuo lavoro e la tua carriera da scrittore di fantascienza. Ps: io credo che una vera piccola e dolce vendetta sarebbe scrivere un sequel, pubblicarlo in self, fare una promozione spietata e vendere migliaia di copie. Sai come li fai rosicare quelli di S&K?!?!
Grazie per l'incoraggiamento, ma nessuno comprerebbe il secondo volume di una serie senza avere già il primo, quindi mi pare impossibile che il secondo potrebbe vendere più del primo!
C'è molta onestà in questo video (della quale il mondo della scrittura ha un grande bisogno). Il fatto che tu non conosca esattamente i dati di vendita del tuo libro, una cosa che qualcuno che non c’è passato potrebbe forse trovare bizzarra, in realtà è lo standard di questa industria: i numeri non vanno mai detti, ancor più se non sono eccezionali, neppure all’autore, se non nei rendiconti ufficiali, dove è inevitabile, ma anche lì: con ritardi mostruosi.
Posso permettermi di dirti che la copertina non ha aiutato affatto, anzi, penso proprio che sia la colpa delle scarse vendite. Per me è una copertina molto anonima e che non racconta niente.
Io data la copertina e senza conoscere il libro davo per scontato fosse un fantasy con un mistero, del tipo di cercare misteriose parole nascoste. Mi pare di capire che invece sia un libro più "terra terra" ambientato in una scuola (forse sbaglio)
Non saprei, sulla copertina non ho ricevuto particolari rimostranze. Sicuramente è un po' "generica", ma in linea con la collana e le tendenze attuali per quella fascia di pubblico
Ciao Andrea, grazie per questo video così sincero. Non ho ancora letto il tuo libro, ma l'ho aggiunto alla mia lista dei prossimi da leggere. Vorrei fare una piccola considerazione: ho notato su Amazon che il prezzo della versione digitale di "Missing Words" è di €9,00, in linea con altre pubblicazioni recenti. La versione cartacea, evidentemente cartonata, costa invece €17,00. Considerando che in Italia si legge poco e che il formato digitale stenta ancora a essere accettato (con quel vezzo di dover "sentire l'odore della carta", anche se personalmente leggo i libri per il loro contenuto, non per l'odore della carta), pensi che il prezzo possa aver giocato a sfavore del successo del libro? Forse, proporre una versione tascabile a un prezzo più accessibile avrebbe potuto attrarre più lettori, soprattutto considerando che si tratta di un romanzo Young Adult. È difficile immaginare un adolescente disposto a spendere €17,00 per un libro, anche se è vero che ci sono eccezioni: il successo di libri come quello di Giulia De Lellis (certo, in altra categoria) dimostra che ci sono lettori disposti a spendere, anche se probabilmente si tratta di un pubblico diverso, più adulto (ma neanche troppo, credo... spero). In ogni caso, trovo che i prezzi dei libri siano davvero troppo alti in un paese dove il tasso di lettori è tra i più bassi d'Europa. Cosa ne pensi?
A parte il fatto che non ho nessun controllo sul prezzo, non credo che questo sia un fattore determinante, anche perché è in linea con i prezzi medi. Sicuramente l'ebook è un po' sovraprezzato, ma questo accade spesso per le case editrici, che spingono sempre il cartaceo. Che ci siano persone che hanno difficoltà ad acquistare più libri visti gli aumenti dei prezzi è sicuro, ma visto che il mio è alla pari con gli altri (anzi, si trovano facilmente libri anche sui 20-22 €) non penso che si possa attribuire una colpa specifica a questo aspetto.
Mi spiace, io ho preso una copia e-book e ho regalato una copia cartacea a una ragazza di 13 anni, che lo ha apprezzato e attendeva il seguito. Secondo me era, anzi, è un libro molto valido e originale, oltre che ben scritto. C'è la possibilità che il seguito esca con un'altra casa editrice?
Nessuna possibilità concreta: a parte la questione diritti, per un altro editore che attrattiva ci sarebbe mai a pubblicare il secondo volume di una serie il cui primo libro è in un altro catalogo, e che, come dico io stesso, è stato un flop?
Un video molto triste e molto interessante per chi ha voglia di entrare in questo mondo, inutile dire che la tua testimonianza è fondamentale e utilissima, nonché coraggiosa e onesta e questo aumenta ancora di più la stima che provo per te. Posso chiederti se hai raccontato in un video precedente (che mi sono perso) come sei entrato in contatto con la casa editrice in questione? Grazie ancora per aver avuto il coraggio di raccontare la tua esperienza con così tanta trasparenza
No qui sul canale non ne ho parlato, anche perché tendo a parlare meno di me come autore e a fare una divulgazione più personale. Sicuramente ne ho parlato su tiktok un paio di volte, bisogna che mi segui anche lì!
Conosco la tua scrittura da alcuni racconti. E mi cadono le braccia di fronte a quanto è accaduto con Missing Words del quale, confesso, non avevo mai avuto notizia. Comunque mi sono iscritta al canale e ti seguo.
in italia non legge nessuno sarei curioso di sapere quanti sono gli scrittori italiani che si mantengono solo dei loro libri per me non arriviamo a 10 persone io non ho letto il tuo libro ma era per sottolineare che potrebbe anche essere un gran romanzo e scritto a modo ma non è questo che ne decreta il successo per me l'unico modo per uno scrittore italiano di campare dei suoi romanzi è scriverli o in inglese o in spagnolo
brava malaspina, ogni volta che si parla di complotti e stronz---te, tu ci sei sempre. Ma perché non ti fai una famiglia e la smetti di stare attaccata al computer?
Io non so NULLA di editoria,fatemi capire,loro ti pubblicano e poi la parte essenziale di marketing,promozione e adv è tutto a carico dell' autore? Se uno non ha un budget importante per una strategia credo diventi molto difficile raggiungere i numeri.
Premetto che non ti conoscevo come autore, mi erano capitati vari tiktok a tema fantascienza ma non sapevo scrivessi quindi se dirò imprecisioni perdonami. Secondo me, dal discorso che hai fatto, ti sei scontrato a muso duro contro il “meta” dei libri Young adult. Secondo me la formula che hai descritto nel video era popolare una decina di anni fa, prima del boom di Hunger games/divergent. Attualmente, girando in libreria, mi è sembrato di notare come gli sforzi promozionali sul tema vadano verso una direzione precisa. Si vuole vendere a un pubblico giovane e sopratutto femminile, molto social e senza grandi disponibilità economiche, quindi non disposto a comprare titoli a scatola chiusa. Quasi tutti gli YA in vista sono “visti su Wattpad” con tanto di bollino o “visti nel booktok”, con scaffali dedicati. Per vendere uno YA serve dare una forma di garanzia a quel target, o facendogli leggere un estratto su WP o facendo consigliare l’opera a qualcuno di cui si fidano online. In più si cerca l’identificazione quindi la protagonista deve essere femminile e le romance devono avere un ruolo predominante, possibilmente con una sottospecie di harem al contrario per far scegliere alla lettrice il suo possibile partner preferito e momenti “spicy” (che spesso sono la cosa più discussa dell’opera). Inoltre vengono spinti molto YA con una forte rappresentazione delle minoranze, soprattutto LGBT, essendo temi molto a cuore al target. Se mi dici che ti è stata mossa la critica di “scarsa rilevanza dei personaggi femminili” ti sei automaticamente giocato il pubblico di riferimento della grande editoria YA. Queste analisi, che possono essere sbagliate, derivano da ciò che ho visto essere spinto e promosso in tutte le librerie della mia città. Da come ne parli questo libro, per tematiche e per stile (vedi il fatto delle partite da seguire online), può interessare più a un pubblico della mia età, verso i venticinque più che in età da liceo, che ha letto l’epoca precedente degli YA, si è poi spostato sulla fantascienza e magari può essere interessato a qualcosa che unisca i due mondi. Se vuoi spingere verso il primo target ti consiglio di cercare di conquistare il booktok, se invece preferisci il secondo il problema principale è l’avversione che molti hanno all’idea di un prodotto “per ragazzi” (motivo per cui alcuni dei tuoi lettori abituali non ti hanno seguito secondo me) e quindi andrebbe cambiata la comunicazione. Ovviamente potrebbero essere tutti film mentali miei, scusa il messaggio lungo e ti auguro un bel futuro da autore, se dovessi trovare Missing Words in una delle mie librerie di fiducia potresti sicuramente contare una copia venduta di più
Discorso molto interessante e sicuramente merita una riflessione. Diciamo che ne ero in parte consapevole e frequentando l'ambiente booktok (anche se il libro era già sotto contratto prima che ci arrivassi) sapevo di non voler rivolgermi alla parte massiva di quel pubblico, che non è il destinatario del mio messaggio. Infatti non ho fatto una comunicazione da "libro del booktok" e non ho spinto verso quel pubblico, piuttosto come dicevo ho cercato di coinvolgere i soggetti che i propongono i libri ai ragazzi. La mia intenzione era appunto quella di portare una storia con più livelli che fosse in superficie "semplice" e "avvincente", come mi è capitato di leggerne tante quando ero ragazzo io.
@@StoryDoctor grazie di aver letto i miei sproloqui… tornando al discorso, chissà se le scuole e enti simili hanno ancora quel ruolo di mediazione tra ragazzi e media. Paradossalmente molti giovani potrebbero alzare muri contro libri proposti da un insegnante o a un evento scolastico e accettare totalmente i consigli di uno sconosciuto nel booktok. Bisognerebbe fare una ricerca di mercato e sopratutto servirebbe parlare con quel target, capirlo e capire se un prossimo libro con lo stesso target potrebbe andare meglio con una comunicazione diversa. Dopotutto nel tuo caso il “fallimento” non sta nelle tue qualità di scrittore, visto che le recensioni sono ottime, quindi se si dovesse ripresentare un’occasione simile la prima cosa da fare secondo me dovrebbe essere capire a chi è rivolto e cosa muove quel gruppo specifico, da chi si fanno influenzare e per cosa sono disposti a spendere. Discorso poco legato all’arte, lo so, ma la mia laurea in economia mi spinge verso discorsi più pratici 😂
Ciao Andrea :-) seguo il tuo canale da parecchio (però devo essere sincera sui social non ti seguo tantissimo) ieri ho però visto il post di questo video sono venuta qui? Penso che tu sia una persona estremamente onesta e mi piaceva sentire la tua versione dei fatti... Personalmente sono una persona che frequenta le librerie e target Young adulto ne ho letto parecchio nel passato... Io abito a Roma e frequento principalmente Feltrinelli e Mondadori, ma se devo essere onesta nelle librerie vicino casa mia il tuo romanzo Io non l'ho mai visto (o se c'era non mi è mai saltato all'occhio ma credo sia strano perché frequentando il book mondo dei social le copertine degli autori che conosco di solito le riconosco sempre). Per quanto riguarda il discorso che fai sulla promozione sono d'accordo con te: le tue idee erano secondo me molto valide per portare il libro in contesti dove sarebbe potuto essere apprezzato. E sono estremamente dispiaciuta, Ma non sorpresa, che la casa editrice non ti abbia aiutato sia da un punto di vista organizzativo che banalmente e conomico. Personalmente ho un'opinione un po' dura contro l'editoria gestita in Italia. Trovo veramente assurdo che la persona che si preoccupa principalmente della promozione debba spesso essere l'autore. L'autore fa il lavoro dell'autore e io penso che non abbia le complete competenze per riuscire a pensare e gestire una promozione. Le case editrici non sono copisterie. Le case editrici che scelgono di pubblicare un romanzo dovrebbero avere gli interessi e l'intenzione per vendere il più alto numero di copie possibile e per vendere qualcosa in qualsiasi altro campo si usa la promozione. La promozione dei libri viene rilegata a contesti minimali quando invece dovrebbe essere il primo mezzo per portare la gente a credere di avere necessità di acquistare libri. Per tutti gli altri prodotti è così si (faccio sempre un paragone, che magari come numeri può essere spropositato, Però come tipo di prodotto secondo me ci sta: i film, le case di produzione dei film spendono un quantitativo quasi paritario del costo di produzione per i costi di promozione (faccio sempre questo paragone perché i romanzi e i film come esperienza verso il cliente sono simili, dai ludici non necessari che portano un affezione)). Perdonami per questo che può essere uno sfogo ma mi dispiace sempre quando degli autori validi che conosco anche appunto attraverso i mezzi dei social non hanno poi il giusto riscontro. Capisco benissimo quello che dici di non voler scrivere un secondo volume (anche perché sarebbe un intero romanzo che ti richiederà tantissimo lavoro e non è giusto che tu poi lo debba regalare). Secondo me la scrittura è vista ancora tanto come un'arte e non come un vero lavoro che implica competenze tecniche e di cui la gente dovrebbe poter vivere senza relegarlo sempre ad una passione e basta.
Ti ringrazio, avevo comunque aspettative abbastanza realistiche anche sul "budget di promozione" (zero) per cui come dico non è che mi aspettassi un gran gala tutto per me. So benissimo che una CE che caccia fuori 80 libri al mese non può spingerli tutti. Il punto è che da parte mia penso di aver messo in campo un buon impegno di risorse "personali" (tempo, disponibilità, contenuti) che però da solo non bastava.
@@StoryDoctor capisco quanto dici, e credo sia molto triste che una ce decida di pubblicare un libro ma poi non si impegni per farlo arrivare ai clienti nel target giusto (purtroppo senza la giusta promozione è difficile vendere qualsiasi prodotto e i libri non fanno eccezione) ... ripeto, secondo me ci sta proprio uno scompenso alla base nell'aspettarsi dall'autore il carico della promozione :-(
mi dispiace che non sia andato bene come previsto. Concordo con alcuni commenti, non è per niente facile attirare l'attenzione dei ragazzi soprattutto nel periodo scuole medie. Forse alle superiori sarebbe stato apprezzato maggiormente? (sono a metà libro e mi hai fatto comprare pure uno scarabeo)
Ma allora come fa Paolo Roversi a fare promozioni nelle scuole, ad essere in tanti festival, a finire in trasmissioni televisive e fare podcast per le banche?
ci sono libri che diventano dei "best seller scolastici" e questo di solito dipende da due cose 1) l'autore ha già un grande seguito tra gli insegnanti 2) la casa editrice sa come muoversi nelle scuole.
Ahimè, la verità è che sono più le persone che scrivono di quelle che leggono. Secondo gli ultimi dati ISTAT la quota dei lettori è pari al 40,1% della popolazione, di questi il 43,7% legge fino a 3 libri l'anno, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 15,4%. A rigor di logica, di questo 15% di lettori forti meno della metà legge almeno un paio di libri al mese, ancor meno quelli che ne leggono uno a settimana. Mosche bianche poi quello che ne leggono un centinaio l'anno. Insomma, una piccola parte della popolazione deve sostenere una pubblicazione annuale da parte degli editori che si aggira intorno alle 90.000 opere (autopubblicati esclusi), di cui oltre 50.000 prime edizioni. Roba insostenibile. A tutto questo aggiungiamoci pure l'incremento dei prezzi e la legge sul libro del 2020 volta a salvaguardare i librai, ma che a conti fatti a disincentivato molti lettori forti, me compreso.
Ma come?? Io aspettavo il seguito 😭Mi dispiace che la promozione del libro non sia andata al meglio, per me è un romanzo molto valido che ho consigliato sia sul canale, sia come lettura estiva a scuola. Confermo che entrare nell'ambiente scolastico non è semplice: la scuola non ha fondi per retribuire gli scrittori ospiti e anche quando le case editrici chiedono come compenso l'acquisto di un numero minimo di copie, non possiamo costringere i ragazzi a comprare libri extra, oltre a quelli di testo. Spero che in qualche modo riuscirai a condividere il finale! In bocca al lupo per i tuoi progetti 😘
Io personalmente non ho mai chiesto nemmeno di acquistare le copie per tutta la classe, e quando le scuole che mi invitavano mi hanno chiesto quanto chiedevo come compenso ho richiesto sempre e soltanto rimborso spese, proprio perché la vedevo come un'occasione formativa piuttosto che una fonte di guadagno.
Ciao Andrea Intanto complimenti per la sincerità del video, ci vuole coraggio ad ammettere che le cose non sono andate bene. Secondo me molto, se non quasi tutto dipende dalla promozione delle case editrici. Se si tratta di un autore normalissimo e non influencer con migliaia di follower credo che l'autopromozione serva a poco e cmq da quello che hai detto nel video mo sembra che ti sia sbattuto tantissimo. Secondo me il rimescolamento in redazione e la poca spinta della casa editrice sono i principali responsabili. Considerate le royalty non si puo pretendere che faccia quasi tutto l'autore e fare promozione con semplici post suo social da parte delle case editrici lo trovo insufficiente. Se la casa editrice crede in un prodotto trova i modi e le risorse per publicizzarlo. Hai mai pensato invece che possa trasformarsi in un long seller?
Certo l'opzione long seller esiste sempre, ma è una casistica così remota e imprevedibile che non si possono fare piani su quella. Per dire, il mio primo romanzo pubblicato con Zona 42 si può considerare un long seller, visto a che a 10 anni dalla pubblicazione stiamo preparando una nuova edizione, ma chiaramente si parla di numeri molto diversi.
@@StoryDoctor Congratulazioni per la riedizione del tuo libro. Certo ormai il lancio di questo ultimo libro è andata così ma non è mai detto che inizi a circolare di più nei mesi e anni. Credo che se un libro è bello e fatto bene e sopratutto suscita forti emozioni saranno i lettori a promuoverlo al posto della casa editrice! E cmq i "flop" che poi non lo sono mai perché tutto serve e insegna, tutti gli artisti li hanno. Fa parte della carriera
Purtroppo la scuola è PIENA di burocrazia, ogni cosa si carica sulle spalle del singolo insegnante che deve - senza alcun compenso ulteriore nonostante l'impegno e il tempo speso - fare tantissime carte e cercare il consenso di Dirigente e colleghi. Insomma un vero casino che spesso, ahimé, taglia le ali a chi vorrebbe fare queste attività. Un vero peccato :( comunque video molto illuminante per chi non è dell'ambiente e non sa bene come vanno le cose dietro le quinte.
Io l'ho visto più volte nelle librerie, in posti più o meno visibili. Ne ho sentito parlare anche da alcuni youtuber. Io personalmente non l'ho comprato, non ti conoscevo e non mi sembra di aver letto dei tuoi racconti, di conseguenza non ispirandomi particolarmente non l'ho tenuto in considerazone. Ora però mi interessa assai, dopo averne sentito parlare da te e da altri. Spero esca il seguito in ogni caso. Io lo comprerei così come penso di recuperare questo.
in realtà la soluzione più semplice è che se un libro ha visibilità e non lo comprano, vuol dire che fa pena. Quello che dici tu non ha senso: se fosse stato buono e stava pure visibile in libreria, lo avrebbero preso. Evidentemente sarà una schifezza, anche il tipo sembra abbastanza frustrato, oltre a sbagliare i congiuntivi nel video, mi è parso rancoroso e infantile. Poi un libro basato su scarabeo. Due palle allucinante. Semmai ci dovrebbe raccontare come ha fatto a farlo prendere alla casa editrice. Forse era nei filoni degli youtuber che pubblicava la Sperling e che in effetti si è rivelato un fiasco allucinante, non solo per lui, ma anche per altri piccoli youtuber.
Potresti autoprodurti per il secondo volume (amazon per dirne una) e dare il finale che merita ai lettori che ti seguono e che si sono affezionati alla storia 😭
Credo che il problema principale sia il target. Le scuole sono il posto peggiore in cui promuovere un libro(paradossale? No. È il mondo in cui viviamo). Già c'è a priori a la difficoltà di attirare l' attenzione di adolescenti e pre-adolescenti, in più non ti danno nemmeno la possibilità di tentare. In più volevo dirti che la grande editoria è un po' sopravvalutata, soprattutto per i prodotti di nicchia. Non è esiste di fatto un gap evidente tra il medio e il grande( parlo di copie vendute). Ovviamente un OV attirerà sempre più attenzione di un Acheron (non me ne voglia Acheron, che adoro!), ma non sei il primo autore che non nota differenze marcate al suo arrivo nella grande distribuzione. Infine volevo dirti che ho molta stima del contenuto che hai portato e il modo in cui lo hai esposto(una musichetta in ogni caso almeno altre due copie te le avrebbe fatte vendere😂). Ti auguro buona fortuna per i tuoi prossimi libri, magari la prossima volta aumenta la pubblicità sui social. Fai un sacco di contenuti interessanti. Se ci piazzi i tuoi libri in mezzo, non si lamenterà nessuno.
Il punto è che se il grande editore non dà quel valore aggiunto di visibilità, allora non fa differenza, perché tutte le vendite sono "organiche" dell'autore stesso
Dopo il commento sulla copertina aggiungo una riflessione: l’equivoco degli equivoci è proprio il vedere la scrittura come un lavoro e il libro come un prodotto da vendere, so benissimo che questo contraddice lo spirito del canale e molti contenuti pubblicati. Aggiungo la banalità che “le opere ci sopravvivono”, misurare le vendite in un breve lasso di tempo ha senso per un editore che ha lo scopo del profitto così come l’autore che deve guadagnare, crescere e affermarsi. Però a nessuno piace sentirsi proporre un’opera, tantomeno da chi l’ha prodotta, lo stesso se si lavora in ambienti di cultura o di educazione. Se un libro, un’opera vale davvero arriverà dove deve. Forse tra quindici anni questo libero capiterà fra le mani di un docente che lo farà leggere ai suoi studenti, o forse fra cento sarà apprezzato da qualcuno per qualsivoglia motivo. Vogliamo misurare tutto in termini quantitativi e non qualitativi, una visione miope da minuscole creature mortali, imprigionate in un tempo infinitamente limitato anche al cospetto delle opere che regaliamo al mondo.
Mi dispiace che il libro non abbia raggiunto le tue aspettative. Dal mio punto di vista, arrivare a svariate centinaia di vendite è di per sé già un successo. Purtroppo le aspettative vengono sempre deluse quando ci si confronta con i meccanismi della grande editoria. Se ami davvero ciò che hai scritto, potrai sempre scrivere il seguito pubblicandolo in self publishing come hai fatto finora. Scrivere è un mestiere ingrato.
Per la pubblicità chiedere aiuto agli altri youtuber dietro un piccolo compenso? Secondo me qualcuno accetta. Ovviamente intendo quei piccoli canali dove si parla di libri; perché sono seguiti da forti lettori. Spesso li seguo e mi ispirano per i prossimi acquisti. Spero questo consiglio ti sia utile.
Grazie per questa condivisione di esperienza. Mi vengono in mente alcune riflessioni (sarebbe bello se ne venisse fuori un video sequel): 1. Hai cambiato genere per incontrare un pubblico con più mercato. Tradotto: ti sei venduto 😅 e questo è il risultato. Forse un autore dovrebbe restare fedele a ciò che è nelle sue corde per arrivare al cuore dei lettori? 2. Considerata la pessima promozione (secondo quanto hai detto) mi sembra che anzi sia andato bene. Saranno numeri bassi in relazione a una grande CE, ma per una piccola CE sarebbe stato un buon risultato. Forse il successo non dipende dalla CE ma dalla qualità del libro che riesca da solo a far parlare di sé? 3. A parità di numeri, almeno la grande CE valorizza il tuo nome. Lo rifaresti? Lo rifarai? 4. Come sei arrivato a una grande CE? 5. Alla luce di questa esperienza, come intendi proseguire per il futuro? Tornerai al tuo genere? Tornerai all'editoria indipendente? Ti attiverai per una adeguata promozione? Grazie e complimenti per il canale! :)
Se posso permettermi, la copertina non credo abbia aiutato, il fatto che ora anche questi grossi editori ricorrano all'ai x andare a risparmio, è svilente e svaluta anche molto il libro. X il resto, posso solo farti i complimenti x la tua schiettezza e coraggio nel raccontare questa esperienza, posso solo immaginare quale sia stata la tua delusione
Più conosco l'editoria e più mi innamoro di Amazon Kindle. È assurdo che un autore, dopo aver scritto un libro ed essere riuscito ad elemosinare l'attenzione di un buon editore, debba anche farsi carico della promozione per crearsi una fetta di pubblico. Se penso alla libertà e alla meritocrazia che il selfpublishing (gratuito) ci offre inizio a non considerarlo più come una scelta di serie b.
Ciao sono capitata su questo video per caso e devo dire che l'ho trovato molto interessante. Se posso dire la mia... sono una blogger e, tra le altre cose, sul blog che gestisco segnaliamo le nuove uscite, riceviamo le newsletter dagli editori e cerchiamo attivamente titoli che rientrino nel target del blog per segnalarli... eppure il tuo libro non l'avevo mai visto. Quindi temo che sia stato davvero pubblicizzato poco... Altra cosa che ho notato è che la cover non mi dava per nulla l'idea del tipo di libro che descrivi... di solito lo sfondo a tinta unita con fiori in primo piano è usato per i romanzi erotici o cmq romance... ok che ci sono altri elementi ma a un primo impatto non mi dava proprio l'idea di uno young adult. Per il resto, mi spiace che non sia andato abbastanza bene.
Sul web la tendenza è di gonfiare i minimi successi e nascondere i flop, onore a te per questo video. Mi ero fatto l'idea che pubblicando con una grande casa editrice l'autore dovesse fare poco rispetto a quando è con una piccola, invece non c'è tutto questo gran supporto. Mi ha confermato la cosa un mio amico che pure è riuscito a pubblicare con una big, ma poi per presentazioni ecc si doveva organizzare (e pagare) tutto da solo o quasi
Avendo lavorato per un brevissimo tempo per Giunti, con la grande editoria funziona che le vendite, soprattutto se si parla di boom di autori esordienti (esordienti nella grande editoria), sono pilotate. In tutte le grosse catene, ogni mese viene scelto un "Ortone" (il libro del mese). I librai devono vendere tot copie di suddetto libro (spesso si parla di spazzatura) perché così ricevono il classico premio di stipendio dalla sede centrale, se non si raggiunge questo target partono anche licenziamenti. L'autore che riceve questo trattamento è spesso un pezzo grosso, un soggetto di classe sociale elevata e ben inserito nella società. Nel caso del mese di luglio, l'ortone del mese è stato "Come l'arancio amaro" e l'autrice (esordiente alla venera età di più di 60anni) è capo responsabile dell'archivio di Napoli. Rivolgersi alla grossa editoria è spesso un'arma a doppio taglio perché entrano in gioco regole (oscene) di massimizzazione del profitto che non lasciano possibilità. Nel tuo caso Andrea, mi sembra evidente che abbiano voluto correre un rischio a costo 0 fin dall'inizio nel supportarti.
Le dinamiche più o meno le conosco ma questo "ortone" non lo avevo mai sentito nominare!
Davvero interessante
Sembrerà una domanda stupida, ma perché pubblicano libri su cui non vogliono/possono investire davvero?
Questo video ti fa un grande onore. Hai saputo dare utilità a un esperienza simile. 🫂Hai sia aperto gli occhi a molti aspiranti autori sull'avere le giuste aspettative da una Big, sia messo in guardia i lettori e dato un ulteriore conferma che le grandi case editrici non sono una garanzia di qualità.
Sbagliando si impara, non sempre le cose vanno come vorremmo. Bravo comunque che analizzi la cosa con sincerità.
Tutta la mia stima per aver pubblicato questo video, Andrea. Hai dimostrato grande onestà, trasparenza e anche coraggio.
Questi sono i video che contano, quelli che informano gli aspiranti scrittori di TUTTA la verità e li mettono davanti alla realtà dei fatti. Così che o proseguono con aspettative SANE e realistiche, spinti da una VERA passione per la scrittura, oppure, se inseguivano il sogno di fama e ricchezza con i romanzi visti come mero strumento, lasciano perdere e non inquinano un ambiente che proprio non ha bisogno di simili figuri!
Di nuovo: grande stima e ti auguro il meglio per il prossimo libro!
P.s. cmq che il secondo non esca mai non è detto! In futuro potresti pensare a una riedizione + secondo volume con una diversa CE! ;)
Sulla mia lapide scriveranno che non ho mai preso per il culo nessuno!
Cazzo se fa male sto video, e come è bello vedere la verità ogni tanto.
Grazie Andrea per la tua testimonianza. Da autore emergente autopubblicato sto scoprendo tantissime cose sull'editoria anche grazie a te. Per quanto riguarda la promozione credo di aver capito che c'è bisogno di un vero e proprio lavoro da delegare in alcune fasi e di una progettazione della stessa da paragonare alla progettazione di un romanzo. Quanto tempo parlarne prima, quanti contenuti fare, quali sponsorizzare, il tutto condito da presentazioni offline. È un vero e proprio lavoro.
Il paradosso è che, in questo caso, non ero nemmeno libero di parlarne prima! Quindi finché non è stato dato l'annuncio ufficiale (due settimane prima) non potevo rivelare niente e avviare campagne di prevendita...
😮@@StoryDoctor
Secondo me la pubblicità martellante deve essere fatta dalla casa editrice, non dall'autore. Ormai 'ste case editrici contano sul pubblico già acquisito dagli autori prima del lancio del libro. Spesso ragionano proprio nei termini "è seguito sui social, quindi sa a chi vabdere il libro", così non si preoccupano di fare pubblicità. Tanto, se un libro va male, c'è sempre qualche altro autore su cui contare.
Complimenti per la sincerità, Andrea. Ahimè, nulla di nuovo sotto il sole: anche i grandi editori scelgono pochi da spingere.
Ti ringrazio. Questo video è davvero prezioso, ricco dei veri meccanismi dietro certe scelte. In bocca al lupo
Incollo qui una riflessione che ho postato si fb circa la questione "diffondere un libro a scuola". Forse può interessare a qualche addetto ai lavori.
Come può un libro arrivare in una scuola? Io l'ho fatto leggere ai miei alunni di seconda media, scuola di frontiera, altissimo tasso migratorio, risultati invalsi spesso sotto la media nazionale. Caspierina dindirindina, è piaciuto, ne è uscito un bel progetto, abbiamo chiacchierato con l'autore a fine maggio, abbiamo fatto riflessioni su società e cultura e imparato parole. Il tutto è costato alla scuola l'acquisto di 22 copie. Ma perché? Perché il sottoscritto aveva già letto Viscusi, ne era entrato in contatto, ha letto il libro e avuto idee. Altrimenti, come si fa?
A scuola leggiamo antologie, abbiamo i cataloghi di narrativa con edizioni scolastiche (corredate di esercizi e approfondimenti, a volte pesdime), ma come può un profe sapere che è uscito un libro potenzialmente interessante, che si può proporre a ragazzi 14-18 (io l’ho fatto leggere a dodicenni con un percorso guidato, si può fare senza essere luminari della didattica)? Risposta secca: non può. Capita, per interesse personale, oppure deve intervenire un qualche altro fattore: proposte progettuali dalla biblioteca, autore contattato dal comune, conoscenze (eh, sì, mi dispiace). Oppure la casa editrice deve avere ganci con le scuole, credere in un progetto e avanzare proposte, lavorare di ufficio stampa e mantenere una sezione dedicata. Non può auto-proporsi l'autore, non può un lettore entusiasta avanzare una proposta (come ho fatto io, e di fatto, in un istituto omnicomprensivo, con elementari, medie e superiori, hanno letto Missing Words due classi, la mia e quella di mia moglie 😥).
Insomma, serve una massiccia promozione ad hoc, magari fornendo anche agli insegnanti qualche proposta, che siamo pigri e oberati da altre mille (ma davvero mille) preoccupazioni.
Ciò detto, io il libro l'ho fatto leggere, ho un sacco di proposte operative per insegnanti che sarei felice di condividere gratuitamente con i colleghi, ma tanto nessuno me le chiederà. Dispiace, il libro merita e può essere altamente formativo e motivante (questo, magari, dovevo dirlo all'inizio del post, ma così scopriamo i great teachers nella mia bolla).
Lavoro alla primaria. Non conoscevo il libro, quindi ora lo recupererò e lo leggerò. Secondo te può andare bene da leggere per una classe quinta? Grazie.
@@Nazarena.B.sinceramente no, 10 anni è troppo presto. Oltre alla difficoltà stilistica, non apprezzerebbero tutti quegli aspetti riguardanti amore e amicizia rivolti proprio agli adolescenti. Io stesso ho rischiato con una seconda media, sarebbe stato meglio aspettare la terza. A una prima, per esempio, non lo proporrei mai. L'ideale è il biennio delle superiori. Considera che anche l'ambientazione distopica è abbastanza complessa.
Bravo, complimenti per la disamina, onesta e precisa
Mi è stato molto utile questo video per capire almeno una cosa. Innanzi tutto lasciami dire che mi dispiace sinceramente che il tuo libro non abbia venduto come forse meritava; in un paese come l'Italia dove non esiste un'importante cultura narrativa e i libri primi in classifica sono quasi sempre i libri giornalistici, ogni autore che ha successo nella fantascienza, fa da apri pista per tutti gli altri... e quindi io non posso che esserne felice.
Quello che ho capito è che il sogno di raggiungere una major nasconde in sé una trappola pericolosa. Ho pubblicato il mio ultimo romanzo nel 2022 con una piccola casa editrice indipendente, ho venduto lo stesso numero di copie del tuo libro e a quei parametri è stato un successo. Quindi non posso che crescere con i prossimi lavori... mentre invece quando si è pubblicato con una grossa casa editrice e non si fa il salto, è difficile tornare indietro. Non lo so.
Alla fine sospetto che il detto "fai attenzione a ciò che desideri perché potresti ottenerlo" contenga una grande verità.
Tante buone cose e buona fortuna per il tuo lavoro e la tua carriera da scrittore di fantascienza.
Ps: io credo che una vera piccola e dolce vendetta sarebbe scrivere un sequel, pubblicarlo in self, fare una promozione spietata e vendere migliaia di copie. Sai come li fai rosicare quelli di S&K?!?!
Grazie per l'incoraggiamento, ma nessuno comprerebbe il secondo volume di una serie senza avere già il primo, quindi mi pare impossibile che il secondo potrebbe vendere più del primo!
C'è molta onestà in questo video (della quale il mondo della scrittura ha un grande bisogno). Il fatto che tu non conosca esattamente i dati di vendita del tuo libro, una cosa che qualcuno che non c’è passato potrebbe forse trovare bizzarra, in realtà è lo standard di questa industria: i numeri non vanno mai detti, ancor più se non sono eccezionali, neppure all’autore, se non nei rendiconti ufficiali, dove è inevitabile, ma anche lì: con ritardi mostruosi.
Posso permettermi di dirti che la copertina non ha aiutato affatto, anzi, penso proprio che sia la colpa delle scarse vendite. Per me è una copertina molto anonima e che non racconta niente.
Io data la copertina e senza conoscere il libro davo per scontato fosse un fantasy con un mistero, del tipo di cercare misteriose parole nascoste. Mi pare di capire che invece sia un libro più "terra terra" ambientato in una scuola (forse sbaglio)
@@OcrimMirco per me invece proprio non da nessuna direzione. Non avendo un focus ben preciso, non potrà nemmeno arrivare a chi dovrebbe leggerlo.
Non saprei, sulla copertina non ho ricevuto particolari rimostranze. Sicuramente è un po' "generica", ma in linea con la collana e le tendenze attuali per quella fascia di pubblico
@@StoryDoctor A me la copertina è piaciuta.
Ciao Andrea, grazie per questo video così sincero. Non ho ancora letto il tuo libro, ma l'ho aggiunto alla mia lista dei prossimi da leggere. Vorrei fare una piccola considerazione: ho notato su Amazon che il prezzo della versione digitale di "Missing Words" è di €9,00, in linea con altre pubblicazioni recenti. La versione cartacea, evidentemente cartonata, costa invece €17,00.
Considerando che in Italia si legge poco e che il formato digitale stenta ancora a essere accettato (con quel vezzo di dover "sentire l'odore della carta", anche se personalmente leggo i libri per il loro contenuto, non per l'odore della carta), pensi che il prezzo possa aver giocato a sfavore del successo del libro? Forse, proporre una versione tascabile a un prezzo più accessibile avrebbe potuto attrarre più lettori, soprattutto considerando che si tratta di un romanzo Young Adult.
È difficile immaginare un adolescente disposto a spendere €17,00 per un libro, anche se è vero che ci sono eccezioni: il successo di libri come quello di Giulia De Lellis (certo, in altra categoria) dimostra che ci sono lettori disposti a spendere, anche se probabilmente si tratta di un pubblico diverso, più adulto (ma neanche troppo, credo... spero). In ogni caso, trovo che i prezzi dei libri siano davvero troppo alti in un paese dove il tasso di lettori è tra i più bassi d'Europa. Cosa ne pensi?
A parte il fatto che non ho nessun controllo sul prezzo, non credo che questo sia un fattore determinante, anche perché è in linea con i prezzi medi. Sicuramente l'ebook è un po' sovraprezzato, ma questo accade spesso per le case editrici, che spingono sempre il cartaceo. Che ci siano persone che hanno difficoltà ad acquistare più libri visti gli aumenti dei prezzi è sicuro, ma visto che il mio è alla pari con gli altri (anzi, si trovano facilmente libri anche sui 20-22 €) non penso che si possa attribuire una colpa specifica a questo aspetto.
Mi spiace, io ho preso una copia e-book e ho regalato una copia cartacea a una ragazza di 13 anni, che lo ha apprezzato e attendeva il seguito. Secondo me era, anzi, è un libro molto valido e originale, oltre che ben scritto. C'è la possibilità che il seguito esca con un'altra casa editrice?
Nessuna possibilità concreta: a parte la questione diritti, per un altro editore che attrattiva ci sarebbe mai a pubblicare il secondo volume di una serie il cui primo libro è in un altro catalogo, e che, come dico io stesso, è stato un flop?
@@StoryDoctor ok, attendiamo la serie su Netlix :)
Un video molto triste e molto interessante per chi ha voglia di entrare in questo mondo, inutile dire che la tua testimonianza è fondamentale e utilissima, nonché coraggiosa e onesta e questo aumenta ancora di più la stima che provo per te.
Posso chiederti se hai raccontato in un video precedente (che mi sono perso) come sei entrato in contatto con la casa editrice in questione? Grazie ancora per aver avuto il coraggio di raccontare la tua esperienza con così tanta trasparenza
No qui sul canale non ne ho parlato, anche perché tendo a parlare meno di me come autore e a fare una divulgazione più personale. Sicuramente ne ho parlato su tiktok un paio di volte, bisogna che mi segui anche lì!
Video super interessante, aspettiamo i video dalla nuova location!
Conosco la tua scrittura da alcuni racconti. E mi cadono le braccia di fronte a quanto è accaduto con Missing Words del quale, confesso, non avevo mai avuto notizia. Comunque mi sono iscritta al canale e ti seguo.
Welcome
La copertina è tremenda.
Ah, era facile!
28.14 minuti di umiltà. Complimenti e auguri per tutto. Ma autopubblica il seguito se no ci restiamo male!!!
Per adesso mi dedico per un po' ad altro, poi chissà...
Curiosità: hai avuto voce in capitolo in merito alla copertina? La tua approvazione o meno avrebbe contato nel processo decisionale?
in italia non legge nessuno
sarei curioso di sapere quanti sono gli scrittori italiani che si mantengono solo dei loro libri
per me non arriviamo a 10 persone
io non ho letto il tuo libro ma era per sottolineare che potrebbe anche essere un gran romanzo e scritto a modo ma non è questo che ne decreta il successo
per me l'unico modo per uno scrittore italiano di campare dei suoi romanzi è scriverli o in inglese o in spagnolo
Grazie per la testimonianza e la trasparenza ❤💪🏽
Un abbraccio e tanta stima per te
grazie per aver raccontato la tua esperienza nel bene e nel male (non è da tutti), ci sono un sacco di spunti di riflessione
Ogni volta che qualcuno dice qualche stron-ta tu ci sei sempre eh? Ma non hai altro da fare nella vita? Non hai una famiglia?
brava malaspina, ogni volta che si parla di complotti e stronz---te, tu ci sei sempre. Ma perché non ti fai una famiglia e la smetti di stare attaccata al computer?
Io non so NULLA di editoria,fatemi capire,loro ti pubblicano e poi la parte essenziale di marketing,promozione e adv è tutto a carico dell' autore? Se uno non ha un budget importante per una strategia credo diventi molto difficile raggiungere i numeri.
Premetto che non ti conoscevo come autore, mi erano capitati vari tiktok a tema fantascienza ma non sapevo scrivessi quindi se dirò imprecisioni perdonami. Secondo me, dal discorso che hai fatto, ti sei scontrato a muso duro contro il “meta” dei libri Young adult. Secondo me la formula che hai descritto nel video era popolare una decina di anni fa, prima del boom di Hunger games/divergent. Attualmente, girando in libreria, mi è sembrato di notare come gli sforzi promozionali sul tema vadano verso una direzione precisa. Si vuole vendere a un pubblico giovane e sopratutto femminile, molto social e senza grandi disponibilità economiche, quindi non disposto a comprare titoli a scatola chiusa. Quasi tutti gli YA in vista sono “visti su Wattpad” con tanto di bollino o “visti nel booktok”, con scaffali dedicati. Per vendere uno YA serve dare una forma di garanzia a quel target, o facendogli leggere un estratto su WP o facendo consigliare l’opera a qualcuno di cui si fidano online. In più si cerca l’identificazione quindi la protagonista deve essere femminile e le romance devono avere un ruolo predominante, possibilmente con una sottospecie di harem al contrario per far scegliere alla lettrice il suo possibile partner preferito e momenti “spicy” (che spesso sono la cosa più discussa dell’opera). Inoltre vengono spinti molto YA con una forte rappresentazione delle minoranze, soprattutto LGBT, essendo temi molto a cuore al target. Se mi dici che ti è stata mossa la critica di “scarsa rilevanza dei personaggi femminili” ti sei automaticamente giocato il pubblico di riferimento della grande editoria YA. Queste analisi, che possono essere sbagliate, derivano da ciò che ho visto essere spinto e promosso in tutte le librerie della mia città. Da come ne parli questo libro, per tematiche e per stile (vedi il fatto delle partite da seguire online), può interessare più a un pubblico della mia età, verso i venticinque più che in età da liceo, che ha letto l’epoca precedente degli YA, si è poi spostato sulla fantascienza e magari può essere interessato a qualcosa che unisca i due mondi. Se vuoi spingere verso il primo target ti consiglio di cercare di conquistare il booktok, se invece preferisci il secondo il problema principale è l’avversione che molti hanno all’idea di un prodotto “per ragazzi” (motivo per cui alcuni dei tuoi lettori abituali non ti hanno seguito secondo me) e quindi andrebbe cambiata la comunicazione. Ovviamente potrebbero essere tutti film mentali miei, scusa il messaggio lungo e ti auguro un bel futuro da autore, se dovessi trovare Missing Words in una delle mie librerie di fiducia potresti sicuramente contare una copia venduta di più
Discorso molto interessante e sicuramente merita una riflessione. Diciamo che ne ero in parte consapevole e frequentando l'ambiente booktok (anche se il libro era già sotto contratto prima che ci arrivassi) sapevo di non voler rivolgermi alla parte massiva di quel pubblico, che non è il destinatario del mio messaggio. Infatti non ho fatto una comunicazione da "libro del booktok" e non ho spinto verso quel pubblico, piuttosto come dicevo ho cercato di coinvolgere i soggetti che i propongono i libri ai ragazzi. La mia intenzione era appunto quella di portare una storia con più livelli che fosse in superficie "semplice" e "avvincente", come mi è capitato di leggerne tante quando ero ragazzo io.
@@StoryDoctor grazie di aver letto i miei sproloqui… tornando al discorso, chissà se le scuole e enti simili hanno ancora quel ruolo di mediazione tra ragazzi e media. Paradossalmente molti giovani potrebbero alzare muri contro libri proposti da un insegnante o a un evento scolastico e accettare totalmente i consigli di uno sconosciuto nel booktok. Bisognerebbe fare una ricerca di mercato e sopratutto servirebbe parlare con quel target, capirlo e capire se un prossimo libro con lo stesso target potrebbe andare meglio con una comunicazione diversa. Dopotutto nel tuo caso il “fallimento” non sta nelle tue qualità di scrittore, visto che le recensioni sono ottime, quindi se si dovesse ripresentare un’occasione simile la prima cosa da fare secondo me dovrebbe essere capire a chi è rivolto e cosa muove quel gruppo specifico, da chi si fanno influenzare e per cosa sono disposti a spendere. Discorso poco legato all’arte, lo so, ma la mia laurea in economia mi spinge verso discorsi più pratici 😂
Io e la mia copia siamo qui subito dopo il post a vedere
Ciao Andrea :-) seguo il tuo canale da parecchio (però devo essere sincera sui social non ti seguo tantissimo) ieri ho però visto il post di questo video sono venuta qui? Penso che tu sia una persona estremamente onesta e mi piaceva sentire la tua versione dei fatti...
Personalmente sono una persona che frequenta le librerie e target Young adulto ne ho letto parecchio nel passato... Io abito a Roma e frequento principalmente Feltrinelli e Mondadori, ma se devo essere onesta nelle librerie vicino casa mia il tuo romanzo Io non l'ho mai visto (o se c'era non mi è mai saltato all'occhio ma credo sia strano perché frequentando il book mondo dei social le copertine degli autori che conosco di solito le riconosco sempre). Per quanto riguarda il discorso che fai sulla promozione sono d'accordo con te: le tue idee erano secondo me molto valide per portare il libro in contesti dove sarebbe potuto essere apprezzato. E sono estremamente dispiaciuta, Ma non sorpresa, che la casa editrice non ti abbia aiutato sia da un punto di vista organizzativo che banalmente e conomico. Personalmente ho un'opinione un po' dura contro l'editoria gestita in Italia. Trovo veramente assurdo che la persona che si preoccupa principalmente della promozione debba spesso essere l'autore. L'autore fa il lavoro dell'autore e io penso che non abbia le complete competenze per riuscire a pensare e gestire una promozione. Le case editrici non sono copisterie. Le case editrici che scelgono di pubblicare un romanzo dovrebbero avere gli interessi e l'intenzione per vendere il più alto numero di copie possibile e per vendere qualcosa in qualsiasi altro campo si usa la promozione. La promozione dei libri viene rilegata a contesti minimali quando invece dovrebbe essere il primo mezzo per portare la gente a credere di avere necessità di acquistare libri. Per tutti gli altri prodotti è così si (faccio sempre un paragone, che magari come numeri può essere spropositato, Però come tipo di prodotto secondo me ci sta: i film, le case di produzione dei film spendono un quantitativo quasi paritario del costo di produzione per i costi di promozione (faccio sempre questo paragone perché i romanzi e i film come esperienza verso il cliente sono simili, dai ludici non necessari che portano un affezione)). Perdonami per questo che può essere uno sfogo ma mi dispiace sempre quando degli autori validi che conosco anche appunto attraverso i mezzi dei social non hanno poi il giusto riscontro. Capisco benissimo quello che dici di non voler scrivere un secondo volume (anche perché sarebbe un intero romanzo che ti richiederà tantissimo lavoro e non è giusto che tu poi lo debba regalare). Secondo me la scrittura è vista ancora tanto come un'arte e non come un vero lavoro che implica competenze tecniche e di cui la gente dovrebbe poter vivere senza relegarlo sempre ad una passione e basta.
Ti ringrazio, avevo comunque aspettative abbastanza realistiche anche sul "budget di promozione" (zero) per cui come dico non è che mi aspettassi un gran gala tutto per me. So benissimo che una CE che caccia fuori 80 libri al mese non può spingerli tutti. Il punto è che da parte mia penso di aver messo in campo un buon impegno di risorse "personali" (tempo, disponibilità, contenuti) che però da solo non bastava.
@@StoryDoctor capisco quanto dici, e credo sia molto triste che una ce decida di pubblicare un libro ma poi non si impegni per farlo arrivare ai clienti nel target giusto (purtroppo senza la giusta promozione è difficile vendere qualsiasi prodotto e i libri non fanno eccezione) ... ripeto, secondo me ci sta proprio uno scompenso alla base nell'aspettarsi dall'autore il carico della promozione :-(
mi dispiace che non sia andato bene come previsto. Concordo con alcuni commenti, non è per niente facile attirare l'attenzione dei ragazzi soprattutto nel periodo scuole medie. Forse alle superiori sarebbe stato apprezzato maggiormente? (sono a metà libro e mi hai fatto comprare pure uno scarabeo)
Vedi, pure Hasbro mi doveva spingere!!
@@StoryDoctor eh si😂
Un plauso alla tua trasparenza. Stima.
Ciao che ne pensi del.libro digitale?
È un libro
@@StoryDoctor no. È un file.
@@freakythinker4821 Ops, errore mio
@@StoryDoctor l'errore sta nei modi, non nei contenuti.
Non conoscevo il libro.
Comprerò questo libro.
Ma allora come fa Paolo Roversi a fare promozioni nelle scuole, ad essere in tanti festival, a finire in trasmissioni televisive e fare podcast per le banche?
Possiamo leggere l’incipit del tuo romanzo? Ho provato a cercarlo, ma non c’è stato verso di trovarlo…
Su amazon si può leggere l'estratto
@@StoryDoctorho guardato, ma trovo solo una specie di sinossi, non l’incipit vero e proprio
ci sono libri che diventano dei "best seller scolastici" e questo di solito dipende da due cose 1) l'autore ha già un grande seguito tra gli insegnanti 2) la casa editrice sa come muoversi nelle scuole.
Nessuna delle due :(
Ahimè, la verità è che sono più le persone che scrivono di quelle che leggono.
Secondo gli ultimi dati ISTAT la quota dei lettori è pari al 40,1% della popolazione, di questi il 43,7% legge fino a 3 libri l'anno, mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 15,4%.
A rigor di logica, di questo 15% di lettori forti meno della metà legge almeno un paio di libri al mese, ancor meno quelli che ne leggono uno a settimana. Mosche bianche poi quello che ne leggono un centinaio l'anno.
Insomma, una piccola parte della popolazione deve sostenere una pubblicazione annuale da parte degli editori che si aggira intorno alle 90.000 opere (autopubblicati esclusi), di cui oltre 50.000 prime edizioni. Roba insostenibile. A tutto questo aggiungiamoci pure l'incremento dei prezzi e la legge sul libro del 2020 volta a salvaguardare i librai, ma che a conti fatti a disincentivato molti lettori forti, me compreso.
Ma come?? Io aspettavo il seguito 😭Mi dispiace che la promozione del libro non sia andata al meglio, per me è un romanzo molto valido che ho consigliato sia sul canale, sia come lettura estiva a scuola. Confermo che entrare nell'ambiente scolastico non è semplice: la scuola non ha fondi per retribuire gli scrittori ospiti e anche quando le case editrici chiedono come compenso l'acquisto di un numero minimo di copie, non possiamo costringere i ragazzi a comprare libri extra, oltre a quelli di testo. Spero che in qualche modo riuscirai a condividere il finale! In bocca al lupo per i tuoi progetti 😘
Io personalmente non ho mai chiesto nemmeno di acquistare le copie per tutta la classe, e quando le scuole che mi invitavano mi hanno chiesto quanto chiedevo come compenso ho richiesto sempre e soltanto rimborso spese, proprio perché la vedevo come un'occasione formativa piuttosto che una fonte di guadagno.
Ciao Andrea
Intanto complimenti per la sincerità del video, ci vuole coraggio ad ammettere che le cose non sono andate bene.
Secondo me molto, se non quasi tutto dipende dalla promozione delle case editrici.
Se si tratta di un autore normalissimo e non influencer con migliaia di follower credo che l'autopromozione serva a poco e cmq da quello che hai detto nel video mo sembra che ti sia sbattuto tantissimo.
Secondo me il rimescolamento in redazione e la poca spinta della casa editrice sono i principali responsabili.
Considerate le royalty non si puo pretendere che faccia quasi tutto l'autore e fare promozione con semplici post suo social da parte delle case editrici lo trovo insufficiente.
Se la casa editrice crede in un prodotto trova i modi e le risorse per publicizzarlo.
Hai mai pensato invece che possa trasformarsi in un long seller?
Certo l'opzione long seller esiste sempre, ma è una casistica così remota e imprevedibile che non si possono fare piani su quella. Per dire, il mio primo romanzo pubblicato con Zona 42 si può considerare un long seller, visto a che a 10 anni dalla pubblicazione stiamo preparando una nuova edizione, ma chiaramente si parla di numeri molto diversi.
@@StoryDoctor Congratulazioni per la riedizione del tuo libro.
Certo ormai il lancio di questo ultimo libro è andata così ma non è mai detto che inizi a circolare di più nei mesi e anni.
Credo che se un libro è bello e fatto bene e sopratutto suscita forti emozioni saranno i lettori a promuoverlo al posto della casa editrice!
E cmq i "flop" che poi non lo sono mai perché tutto serve e insegna, tutti gli artisti li hanno. Fa parte della carriera
Avrei messo un titolo in italiano.
Purtroppo la scuola è PIENA di burocrazia, ogni cosa si carica sulle spalle del singolo insegnante che deve - senza alcun compenso ulteriore nonostante l'impegno e il tempo speso - fare tantissime carte e cercare il consenso di Dirigente e colleghi. Insomma un vero casino che spesso, ahimé, taglia le ali a chi vorrebbe fare queste attività. Un vero peccato :( comunque video molto illuminante per chi non è dell'ambiente e non sa bene come vanno le cose dietro le quinte.
Io l'ho visto più volte nelle librerie, in posti più o meno visibili. Ne ho sentito parlare anche da alcuni youtuber. Io personalmente non l'ho comprato, non ti conoscevo e non mi sembra di aver letto dei tuoi racconti, di conseguenza non ispirandomi particolarmente non l'ho tenuto in considerazone. Ora però mi interessa assai, dopo averne sentito parlare da te e da altri. Spero esca il seguito in ogni caso. Io lo comprerei così come penso di recuperare questo.
Grazie, in ogni caso un lettore in più fa piacere! E se ti fermi a pag 367 come dico nel video, non soffri...
in realtà così è ancora peggio. Se era pure visibile nelle librerie e alla gente non è piaciuto, non sarà perché è pessimo?
@@albertom.2402 bisognerebbe leggerlo per dirlo. Io ne ho sentito parlare bene da chi lo ha letto.
in realtà la soluzione più semplice è che se un libro ha visibilità e non lo comprano, vuol dire che fa pena. Quello che dici tu non ha senso: se fosse stato buono e stava pure visibile in libreria, lo avrebbero preso. Evidentemente sarà una schifezza, anche il tipo sembra abbastanza frustrato, oltre a sbagliare i congiuntivi nel video, mi è parso rancoroso e infantile. Poi un libro basato su scarabeo. Due palle allucinante. Semmai ci dovrebbe raccontare come ha fatto a farlo prendere alla casa editrice. Forse era nei filoni degli youtuber che pubblicava la Sperling e che in effetti si è rivelato un fiasco allucinante, non solo per lui, ma anche per altri piccoli youtuber.
Potresti autoprodurti per il secondo volume (amazon per dirne una) e dare il finale che merita ai lettori che ti seguono e che si sono affezionati alla storia 😭
No, avrebbe poco senso dedicare così tanto tempo per un progetto già fallimentare
Ciao
Potresti autopubblicarlo
Per contratto no, il libro è comunque sempre in catalogo con l'editore
@@StoryDoctor
Ciao
Intendevo il seguito se lo vuoi scrivere
Può essere che se lo pubblicizzi tu possa vendere più copie
Con un canale da 2800 iscritti, puoi aspettarti un 3% di acquisti del tuo libro. Quindi 70/80 copie al massimo. Serve un maggiore numero di iscritti.
Credo che il problema principale sia il target. Le scuole sono il posto peggiore in cui promuovere un libro(paradossale? No. È il mondo in cui viviamo). Già c'è a priori a la difficoltà di attirare l' attenzione di adolescenti e pre-adolescenti, in più non ti danno nemmeno la possibilità di tentare. In più volevo dirti che la grande editoria è un po' sopravvalutata, soprattutto per i prodotti di nicchia. Non è esiste di fatto un gap evidente tra il medio e il grande( parlo di copie vendute). Ovviamente un OV attirerà sempre più attenzione di un Acheron (non me ne voglia Acheron, che adoro!), ma non sei il primo autore che non nota differenze marcate al suo arrivo nella grande distribuzione. Infine volevo dirti che ho molta stima del contenuto che hai portato e il modo in cui lo hai esposto(una musichetta in ogni caso almeno altre due copie te le avrebbe fatte vendere😂). Ti auguro buona fortuna per i tuoi prossimi libri, magari la prossima volta aumenta la pubblicità sui social. Fai un sacco di contenuti interessanti. Se ci piazzi i tuoi libri in mezzo, non si lamenterà nessuno.
Il punto è che se il grande editore non dà quel valore aggiunto di visibilità, allora non fa differenza, perché tutte le vendite sono "organiche" dell'autore stesso
Self publishing per chi aspetta il secondo.
Daje Andrea
Dopo il commento sulla copertina aggiungo una riflessione: l’equivoco degli equivoci è proprio il vedere la scrittura come un lavoro e il libro come un prodotto da vendere, so benissimo che questo contraddice lo spirito del canale e molti contenuti pubblicati. Aggiungo la banalità che “le opere ci sopravvivono”, misurare le vendite in un breve lasso di tempo ha senso per un editore che ha lo scopo del profitto così come l’autore che deve guadagnare, crescere e affermarsi. Però a nessuno piace sentirsi proporre un’opera, tantomeno da chi l’ha prodotta, lo stesso se si lavora in ambienti di cultura o di educazione. Se un libro, un’opera vale davvero arriverà dove deve. Forse tra quindici anni questo libero capiterà fra le mani di un docente che lo farà leggere ai suoi studenti, o forse fra cento sarà apprezzato da qualcuno per qualsivoglia motivo. Vogliamo misurare tutto in termini quantitativi e non qualitativi, una visione miope da minuscole creature mortali, imprigionate in un tempo infinitamente limitato anche al cospetto delle opere che regaliamo al mondo.
Grazie, monsignore.
Adesso sono in lutto
Mi dispiace che il libro non abbia raggiunto le tue aspettative. Dal mio punto di vista, arrivare a svariate centinaia di vendite è di per sé già un successo. Purtroppo le aspettative vengono sempre deluse quando ci si confronta con i meccanismi della grande editoria. Se ami davvero ciò che hai scritto, potrai sempre scrivere il seguito pubblicandolo in self publishing come hai fatto finora. Scrivere è un mestiere ingrato.
Per la pubblicità chiedere aiuto agli altri youtuber dietro un piccolo compenso? Secondo me qualcuno accetta. Ovviamente intendo quei piccoli canali dove si parla di libri; perché sono seguiti da forti lettori. Spesso li seguo e mi ispirano per i prossimi acquisti. Spero questo consiglio ti sia utile.
Grazie per questa condivisione di esperienza.
Mi vengono in mente alcune riflessioni (sarebbe bello se ne venisse fuori un video sequel):
1. Hai cambiato genere per incontrare un pubblico con più mercato. Tradotto: ti sei venduto 😅 e questo è il risultato. Forse un autore dovrebbe restare fedele a ciò che è nelle sue corde per arrivare al cuore dei lettori?
2. Considerata la pessima promozione (secondo quanto hai detto) mi sembra che anzi sia andato bene. Saranno numeri bassi in relazione a una grande CE, ma per una piccola CE sarebbe stato un buon risultato. Forse il successo non dipende dalla CE ma dalla qualità del libro che riesca da solo a far parlare di sé?
3. A parità di numeri, almeno la grande CE valorizza il tuo nome. Lo rifaresti? Lo rifarai?
4. Come sei arrivato a una grande CE?
5. Alla luce di questa esperienza, come intendi proseguire per il futuro? Tornerai al tuo genere? Tornerai all'editoria indipendente? Ti attiverai per una adeguata promozione?
Grazie e complimenti per il canale! :)
Se posso permettermi, la copertina non credo abbia aiutato, il fatto che ora anche questi grossi editori ricorrano all'ai x andare a risparmio, è svilente e svaluta anche molto il libro. X il resto, posso solo farti i complimenti x la tua schiettezza e coraggio nel raccontare questa esperienza, posso solo immaginare quale sia stata la tua delusione
Non credo sia fatta in IA, c'è un'illustratrice accreditata
Più conosco l'editoria e più mi innamoro di Amazon Kindle. È assurdo che un autore, dopo aver scritto un libro ed essere riuscito ad elemosinare l'attenzione di un buon editore, debba anche farsi carico della promozione per crearsi una fetta di pubblico. Se penso alla libertà e alla meritocrazia che il selfpublishing (gratuito) ci offre inizio a non considerarlo più come una scelta di serie b.
Nobile gesto. Pensa se lo facessero tutti gli autori famosi quando floppano... quello sì sarebbe 'high fantasy'
Ciao sono capitata su questo video per caso e devo dire che l'ho trovato molto interessante. Se posso dire la mia... sono una blogger e, tra le altre cose, sul blog che gestisco segnaliamo le nuove uscite, riceviamo le newsletter dagli editori e cerchiamo attivamente titoli che rientrino nel target del blog per segnalarli... eppure il tuo libro non l'avevo mai visto. Quindi temo che sia stato davvero pubblicizzato poco... Altra cosa che ho notato è che la cover non mi dava per nulla l'idea del tipo di libro che descrivi... di solito lo sfondo a tinta unita con fiori in primo piano è usato per i romanzi erotici o cmq romance... ok che ci sono altri elementi ma a un primo impatto non mi dava proprio l'idea di uno young adult. Per il resto, mi spiace che non sia andato abbastanza bene.
Prova a mandare una copia a Matteo Fumagalli (ha un canale RUclips). Se gli piace, magari gli dedica un video. È molto seguito 😉
Ho mandato copie a influencer e content creator selezionati in base al tipo di contenuti che pubblicano, lui non mi è sembrato adatto.
Ciao,
Riascolta il tuo video e comprendi che parli come un venditore e non uno scrittore.
MIND = BLOWN
Avresti dovuto pubblicarlo con pseudonimo femminile😢
Che cosa c’entra
Ho ricevuto proposte simili...
Grande video, Viscu! Editoria 👎 (lo dico da sempre)
E' se la causa fosse che il tuo libro è scritto male e non piace? Sarebbe solo colpa tu, mica della casa editrice.
Oppure, semplicemente, non è piaciuto.
Certo, è pur sempre un'ipotesi, ma non supportata da commenti e recensioni di chi il libro l'ha letto, di base è stato piuttosto apprezzato