La scelta dello stile credo che sia una delle cose più difficili per quanto mi riguarda. I vostri preset mi danno una grossa mano ma ancora non ho trovato la quadra, e giusto per complicarmi un po' la vita ho affiancato alla mia Sony una Fuji. Grazie comunque per il tuo ottimo spunto, sempre molto bravo Andrea, complimenti :)
Li ho entrambi e mi trovo veramente bene, anche se vorrei personalizzarli maggiormente. Ho anche dei profili/simulazioni pellicola che mi piacciono molto e spesso sono indeciso sulle scelte da fare.
Io ho due preset, uno per le foto a colori e uno per quelle in bianco e nero. Applico quello a colori e lo modifico a seconda della luce di quel giorno e del mood degli sposi, in modo da avere un buon equilibrio tra il mio stile e il loro, poi ogni tanto passo da modulo Sviluppo a modulo Libreria e scorro la griglia per controllare che le foto siano coerenti tra loro. Da un anno all'altro cambio anche qualcosa al preset di partenza perché cambia anche il mio gusto: forse ho un flusso di lavoro un po' troppo fluido, ma ogni matrimonio è un incontro e mi piace lasciarmi contaminare anche in questo senso.
Grazie del commento Francesco! Il bello della fotografia è che è soggettiva, infatti conosciamo molti colleghi che hanno lo stesso tuo approccio e si trovano molto bene. Noi ci troviamo meglio invece a mantenere lo stesso stile di post produzione (perché è una delle cose che le nostre coppie apprezzano molto) e a far trasparire la loro unicità attraverso determinati scatti.
@@IlariaeAndrea non c'è un modo giusto o sbagliato, ciascuno ha il suo, ma è sempre utilissimo confrontarsi in modo da assorbire ciò che è meglio per il proprio workflow. Grazie a voi :)
Il video è molto interessante e spiegato bene. Avere uno stile riconoscibile e che renda tutte le foto coerenti è purtroppo figlio di un lavoro in serie (sacrosanto ci mancherebbe) di chi fa cerimonie ed eventi, dettato da questioni pratiche e che ci ricorda che il tempo è danaro. Per le suddette necessità, personalmente, ho spesso addirittura scattato (con accortezza) direttamente in JPEG. Per foto singole e personali il piacere di uno sviluppo libero, dettato anche dalla moda del momento, dallo stato d'animo o dalla semplice sperimentazione prende sempre il sopravvento. Alla fine, per chi fa questo mestiere le foto purtroppo diventano un prodotto da vendere: bisogna chiudere gli occhi al proprio gusto, venderle e sperare che piacciano. Il fatto che il mondo della vendita dei preset o degli stili (che dir si voglia) è in continua crescita e che le case fotografiche puntano molto sui JPEG belli e pronti e sulle simulazioni pellicola ci da la risposta e ci tasta il polso della situazione.
Ciao Marco! Grazie mille per la risposta e per questa riflessione! Parlando con diversi colleghi abbiamo notato una cosa interessante: alcuni la pensano esattamente come te e si sentono quasi imprigionati nel “dover” stare entro certi limiti estetici; altri invece condividono la nostra visione dei fatti. Per noi avere uno stile coerente e consistente fa sentir più liberi perché per arrivarci ci siamo basati unicamente su quello che piaceva a noi, dalla tonalità da dare alle foto, alle inquadrature (e alla posizione del sole nelle foto). Il fatto che negli anni abbiamo lavorato con coppie che la pensavano come noi, è stata la conseguenza di un messaggio chiaro e coerente trasmesso attraverso i social, il sito ed il blog. Per questo motivo ci dispiace sentir colleghi che si sentono quasi obbligati a far certe cose solo perché di moda o tendenza anche se non gli piacciono. Se lo stile di un fotografo è proprio seguire le sensazioni del momento, ben venga perché significa che è consapevole del suo stile e comunicandolo in modo efficace all’esterno, incontrerà sicuramente chi la pensa come lui :)
Ottima idea. In musica viene anche chiamata Reference Track. Solo che i producer usano delle reference track di hit molto gettonate e nello stesso stile della propria song per avere una linea guida e non ritrovarsi alla fine del mixaggio "per frasche" come si dice dalle mie parti. Invece tu dici di usare delle foto proprie da usare come reference per non ritrovarsi a raccogliere cicoria. Grazie! La userò anch'io!!!
é una sorta di coltellino svizzero da utilizzare quando si è un pò in crisi, può essere la salvezza quando si ha poco tempo e le idee momentaneamente confuse :D
Sei un grande. Ottimi i contenuti dei tuoi video e ben fatti!
Grazie Andrea :D
Spero che il video vi sia stato utile :D
Che rapporto avete con la consistenza in post produzione?
La scelta dello stile credo che sia una delle cose più difficili per quanto mi riguarda. I vostri preset mi danno una grossa mano ma ancora non ho trovato la quadra, e giusto per complicarmi un po' la vita ho affiancato alla mia Sony una Fuji. Grazie comunque per il tuo ottimo spunto, sempre molto bravo Andrea, complimenti :)
Grazie Salvatore 💪 In cosa non hai ancora trovato "la quadra"? Quali Espresso hai? 1 o 2?
Li ho entrambi e mi trovo veramente bene, anche se vorrei personalizzarli maggiormente. Ho anche dei profili/simulazioni pellicola che mi piacciono molto e spesso sono indeciso sulle scelte da fare.
Solitamente è un processo che faccio con una unica immagine, ma dopo questa perla, sarà il mio metodo. Grazie mille
🤟 grazie a te!
Che perle!!! Grazie mille 🙏😊 Andrea
È una sorta di jolly infallibile 😀
Io ho due preset, uno per le foto a colori e uno per quelle in bianco e nero.
Applico quello a colori e lo modifico a seconda della luce di quel giorno e del mood degli sposi, in modo da avere un buon equilibrio tra il mio stile e il loro, poi ogni tanto passo da modulo Sviluppo a modulo Libreria e scorro la griglia per controllare che le foto siano coerenti tra loro.
Da un anno all'altro cambio anche qualcosa al preset di partenza perché cambia anche il mio gusto: forse ho un flusso di lavoro un po' troppo fluido, ma ogni matrimonio è un incontro e mi piace lasciarmi contaminare anche in questo senso.
Grazie del commento Francesco! Il bello della fotografia è che è soggettiva, infatti conosciamo molti colleghi che hanno lo stesso tuo approccio e si trovano molto bene. Noi ci troviamo meglio invece a mantenere lo stesso stile di post produzione (perché è una delle cose che le nostre coppie apprezzano molto) e a far trasparire la loro unicità attraverso determinati scatti.
@@IlariaeAndrea non c'è un modo giusto o sbagliato, ciascuno ha il suo, ma è sempre utilissimo confrontarsi in modo da assorbire ciò che è meglio per il proprio workflow. Grazie a voi :)
Il video è molto interessante e spiegato bene. Avere uno stile riconoscibile e che renda tutte le foto coerenti è purtroppo figlio di un lavoro in serie (sacrosanto ci mancherebbe) di chi fa cerimonie ed eventi, dettato da questioni pratiche e che ci ricorda che il tempo è danaro. Per le suddette necessità, personalmente, ho spesso addirittura scattato (con accortezza) direttamente in JPEG. Per foto singole e personali il piacere di uno sviluppo libero, dettato anche dalla moda del momento, dallo stato d'animo o dalla semplice sperimentazione prende sempre il sopravvento. Alla fine, per chi fa questo mestiere le foto purtroppo diventano un prodotto da vendere: bisogna chiudere gli occhi al proprio gusto, venderle e sperare che piacciano. Il fatto che il mondo della vendita dei preset o degli stili (che dir si voglia) è in continua crescita e che le case fotografiche puntano molto sui JPEG belli e pronti e sulle simulazioni pellicola ci da la risposta e ci tasta il polso della situazione.
Ciao Marco! Grazie mille per la risposta e per questa riflessione! Parlando con diversi colleghi abbiamo notato una cosa interessante: alcuni la pensano esattamente come te e si sentono quasi imprigionati nel “dover” stare entro certi limiti estetici; altri invece condividono la nostra visione dei fatti. Per noi avere uno stile coerente e consistente fa sentir più liberi perché per arrivarci ci siamo basati unicamente su quello che piaceva a noi, dalla tonalità da dare alle foto, alle inquadrature (e alla posizione del sole nelle foto). Il fatto che negli anni abbiamo lavorato con coppie che la pensavano come noi, è stata la conseguenza di un messaggio chiaro e coerente trasmesso attraverso i social, il sito ed il blog. Per questo motivo ci dispiace sentir colleghi che si sentono quasi obbligati a far certe cose solo perché di moda o tendenza anche se non gli piacciono. Se lo stile di un fotografo è proprio seguire le sensazioni del momento, ben venga perché significa che è consapevole del suo stile e comunicandolo in modo efficace all’esterno, incontrerà sicuramente chi la pensa come lui :)
Ottima idea. In musica viene anche chiamata Reference Track. Solo che i producer usano delle reference track di hit molto gettonate e nello stesso stile della propria song per avere una linea guida e non ritrovarsi alla fine del mixaggio "per frasche" come si dice dalle mie parti. Invece tu dici di usare delle foto proprie da usare come reference per non ritrovarsi a raccogliere cicoria.
Grazie! La userò anch'io!!!
Grazie Daniele :) Interessante la reference track, non ne ero a conoscenza
Metodo interessante, io personalmente scattando quasi sempre allo stesso modo e impostando i stessi parametri diciamo che devio poco però è fa provare
é una sorta di coltellino svizzero da utilizzare quando si è un pò in crisi, può essere la salvezza quando si ha poco tempo e le idee momentaneamente confuse :D
io facevo gia questo metodo
Grande!