LA PAURA PIÙ GRANDE NEL CINEMA HORROR - Antropocene Horror
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- Опубликовано: 6 сен 2024
- Recensione del saggio "Antopocene horror" di Fabio Malagnini (Odoya edizioni).
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ANTROPOCENE HORROR: amzn.to/47BnIJH
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Come sempre, vasto e stimolante. L'eco-horror mi ha attirato fino agli '90. Poi ho smesso. Ma rileggo The Terror di Machen ogni anno.
Tra gli horror pagani ricordo molto bene “kill list” che ho trovato un capolavoro e “a field in england” (su un gruppo di disertori che fuggendo dal campo di battaglia si ritrovano in una piantagione di funghi allucinogeni) sempre dello stesso regista, Ben Wheatley
Nel libro c'è
Ciao Flavio, bellissimo video! Restando in tema, ti consiglio un romanzo italiano uscito di recente: "Gordius - Vermi nel cuore" di Massimiliano Niero. Non so se l'hai letto (non ho ancora recuperato il video dei top e dei flop). Si tratta di un romanzo a tema apocalisse zombie alla "The last of us" (nulla di originalissimo), ma è riuscito a trasmettermi un'angoscia che raramente avevo provato, forse per l'ambientazione e i personaggi: italiani, attuali e credibilissimi. Mi sono sentito davvero come se la fine della stabilità e dell'equilibrio della mia vita fossero venuti a bussarmi alla porta.
Quando ci siamo incontrati a Stranimondi, lo scorso ottobre, ti ho chiesto di quest'area d'interesse, la permacultura e, diciamo, la tendenza alla vita off the grid, di cui avevo trovato tracce collegate al tuo nome e che in qualche modo sentivo avere un collegamento con il progetto Broken Stories, anche se mi sfuggiva il punto di contatto: eccolo, il punto di contatto, spiegato benissimo in questo contributo come sempre interessante e stimolante. Che dire... suona scontato ripeterlo ma non so che altro inventare: bravo!
La condizione nella quale ci troviamo noi umani come parte di questo pezzetto di roccia verdeggiante sparato nello spazio somiglia molto, per come la racconti qui, a quella dei tossicodipendenti, anzi a quella di chiunque abbia una dipendenza (e mi ci metto): sappiamo che certe abitudini alle quali siamo ormai assuefatti ci fanno molto male, al punto da rischiare la morte, eppure continuiamo e, se qualcuno minaccia di toglierci la roba, diventiamo anche cattivi. E a proposito della resistenza a parlarne alle feste, ai tossici non piace per nulla parlare della loro dipendenza, ovvio.
Siamo soprattutto tossicodipendenti dalla più potente fonte di energia a basso costo, il petrolio. E questo ci sta fottendo.
@@brokenstories giusto, e purtroppo non saranno le tesla di Musk a salvarci.
Grazie Flavio per lo spunto che hai dato nell’introduzione. Avevo già intenzione di richiederti dei consigli su quali libri leggere a riguardo, dopo aver visto il video sul canale Sara Delabella, in cui venivi intervistato mentre parlavi di permacultura e mostravi il tuo giardino-foresta.
Ma a questo punto, se pensi abbia senso su Broken Stories, sarei felice se potessi raccontare il seguito di quell'esperienza.
Colgo quindi l’occasione di questo mio primo commento sul tuo canale per farti i più sinceri complimenti.
Non c'è stato un granché di seguito, sarò sincero. Magari un giorno potrei consigliare qualche libro.
Grande Flavio! È sempre un piacere asoltarti
Ricordiamoci che la civilità contadina, se, da un lato, era pienamente consapevole dell'aleatorietà del rapporto con l'ambiente, dall'altro lato aveva, verso la natura, un rapporto in cui al centro c'era la strumentalità, non la preservazione in quanto tale. Mi rapporto cioè alla natura se e in quanto devo sopravvivere e non mi faccio certo scrupolo nel distruggerla, se penso che mi convenga. E' con l'industrializzazione, quando ci si rende conto di aver distrutto troppo, che la protezione dell'ambiente comincia a muovere i primi timidi passi su una strada lunghissima e chissà se percorreremo mai. La definitiva storia dell'orrore a questo proposito non è una storia inventata, ma è una storia vera: la storia dell'Isola di Pasqua (e Rapa Nui il film che la racconta), storia, forse e con qualche modifica, ripetuta altre volte in altri luoghi (pare per esempio che la civiltà Maya sia collassata per suicidio ambientale). Il Grande Terrore è che oggi l'intero pianeta è l'isola di Pasqua e non è da escludere che, ancora una volta, la storia si ripeterà.
Ovviamente non idealizzo la civiltà contadina. Per alcuni l'antropocene è cominciato proprio con l'invenzione dell'agricoltura, figurati.
Hai detto giusto, Derrida con l'accento sulla "a", visto che e' francese. Mi aggrego a chi vuole saperne di piu' sulle tue avventure con la permacultura.
Skinamarink ce l'ho lì fermo, ancora da guardare.
Ci sapremo dire... 😉
Fantastico, ecco dove avevo giá visto il tuo viso, frequentavo anch'io i gruppi di permacultura! E anch'io come te ho comprato un terreno per mettere le mani in testa. Comunque anche il tuo nome ora che ci penso mi era famigliare.
Che carrambata! :-)
The Ritual. ❤
150 minuti di applausi!
Addirittura! :-)
@@brokenstories secondo me stai crescendo. Proponi riflessioni originali e una buona dose di onestà intellettuale. È sempre in piacere seguirti
@@psiche79sono proprio d'accordo con questo commento!!!
Ancor prima di seguire il video ti chiedo che felpa è quella che indossi. Non riesco a vedere bene l'immagine che un po' mi incuriosisce. Grazie
C'è sopra un disegno del vecchio fumetto americano Li'l Abner.
Premessa :mi sembra che tu stia seguendo i passi di Thoreau.
L'horror, quello duro e puro secondo me deve avere dentro quei germogli di verosimiglianza altrimenti è per me un altra cosa .Poco tempo fa convenivo con un mio amico che zombie movie attirano molto perche si sa che è una cosa talmente abnorme e inverosimile per noi che ci troviamo da quest'altra parte dello schermo,che non ci guasta i pensieri più di tanto.Invece quando si comincia a parlare di entità maligne oppure persone che incarnano il male assoluto beh lì secondo me si comincia a uscire fuori dal seminato e ci si incammina sui sentieri della paura.
Ps Una scena di un film che rappresenta plasticamente quello che dicevi tu nei primi 5 min ,io l'ho vista in Hostel quando il ragazzo viene incatenato sulla sedia e sta per essere torturato, lì è rappresentato in maniera esemplare lo spogliamento della civilizzazione per far posto al puro istinto animale di sopravvivenza.
Thoreau visse nei boschi per un anno soltanto. Fatte le debite proporzioni, e con molte più comodità, direi Clark Ashton Smith😄
@@brokenstories a soli 2km dalla civiltà
Buonasera Flavio so che non c’entra nulla con il video in questione ma volevo chiederti se potevi fare una recensione sul canale de “il grande libro di hp Lovecraft” di Sebastiano Fusco grazie in anticipo se deciderai di farla 😁👍
Al momento non è in programma, ma vedremo. Grazie.
@@brokenstories grazie comunque per aver risposto al commento 😁👍