Stephen King è Stephen King. Broken Stories #34

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  • Опубликовано: 23 дек 2024

Комментарии • 8

  • @emilianofenaroli
    @emilianofenaroli 2 года назад +1

    Bel video! Grazie, grazie e complimenti! Mi piace come parli di SK , mi piace il tuo stile. Anche io mi sono cimentato nel raccontarlo in una serie di podcast "PASSIONE STEPHEN KING". Ma io non parlo come te, tu sei totalmente un altro pianeta, ad un livello superiore. Però mi diverto.
    Grazie ancora per i tuoi video!

  • @alessandrobarucca4738
    @alessandrobarucca4738 3 года назад

    Certo la bellezza di conoscere King negli anni '80 quando niente era così messo alla luce, meraviglioso!

  • @IMitidelTuboIlarioGobbi
    @IMitidelTuboIlarioGobbi 4 года назад +3

    Grazie per l'analisi esaustiva! Confesso che apprezzo King ma non riesco ad amarlo visceralmente come vedo fare ad altri. Credo perché, inconsciamente, con la lettura voglio evadere dalla realtà e King è bravissimo a rendere su carta il marcio terreno, in quanto evidentemente conosce minuziosamente l'animo umano.
    Per questo preferisco Lovecraft che invece solleva il lettore dalle minuzie terrene per trasportarlo in meandri incommensurabili, dove può smettere di preoccuparsi di avidità, invidia ecc (anche se per preoccuparsi d'altro XD).

    • @brokenstories
      @brokenstories  4 года назад +1

      Sono due approccio molto differenti, sì.

  • @debbyago6021
    @debbyago6021 11 месяцев назад

    Grazie ❤

  • @robertorossi9312
    @robertorossi9312 3 года назад +1

    Per me più o meno lo stesso: 1984 o 1985 (non ricordo bene), quattordici o quindici anni, ginnasio, ma il romanzo era "Le notti di 'Salem". Lo presi in mano scettico, pensando che, dopo Poe o Stoker, non era più possibile scrivere horror perchè si doveva e poteva fare solo "alla maniera ottocentesca". Nel XX secolo, mi dicevo, c'erano cinema e TV. Ovviamente mi sbagliavo. It lo lessi nel '92. Calzante e azzeccata l'analisi sulla sotterranea fiducia di King nell'essere umano - e nei propri personaggi, lo spiega nella riedizione proprio di 'Salem, nella prefazione. Credo che uno dei suoi principali meriti letterari lo abbia riconosciuto lui stesso accostandosi a Chandler e cioè "abbattere le barriere" tra i generi (nel caso di King, l'horror).