Al di là delle considerazioni etiche e della globalità del fenomeno, nei paesi socialisti molti atleti si sono visti distrutta la salute senza neppure un tornaconto economico, essendo formalmente dilettanti.
Non vorrei fare la figura del saputello ma.. Ognuno che dica ciò che vuole, ma nessuno mi toglierà mai dalla testa che, di atleti dopati ce né pieno il mondo, Italia inclusa. Sono poi i figli di puttana che stanno ai piani alti, quelli che fanno girare quello schifoso sporco e lurido denaro a decidere chi sono quelli che vanno sgamati e rovinati (esempio il povero Pantani) e chi va' lasciato stare... Che schifo. Ma andate a fanculo tutti quanti che è meglio stronzi..
@@lucabattioli4796 Ben Jonnson fu sgamato, perché era poco tutelato. Era nero ed era tesserato col Canada. Non aveva amici negli spogliatoi, oppure non poteva organizzarsi come avrebbe potuto fare se era tesserato con gli USA. Me lo disse il massaggiatore della nazionale italiana di atletica leggera nel 1990. Mi fece i nomi di atleti molto importanti ai quali lui forniva negli spogliatoi le provette del proprio piscio da consegnare agli ispettori. Ma non era solo questione di doping. Vedi il caso Evangelisti, che non poteva essere l'unico. Nel salto in alto c'erano asticelle incollate e asticelle che cadevano al solo guardarle.
@@michelebettini5870 Sono neri anche Carl Lewis e Marion Jones.......come è nero il giamaicano Usain Bolt e come sono neri etiopi e kenyani che dopo la carriera spariscono nell'anonimato.......Chi la consiglia a lei Donati che scrive sul falso quotidiano? Quello se uno è nero o marocchino è un santo a prescindere, i cattivi sono i bianchi del nord come Schwatzer, Katrin Krabbe ecc.ecc. come disse il discobolo messicano Angel Heredia, non certo un ignorante perchè chimico figlio di professori di chimica, nei 100 metri sino a 10 secondi o giù di lì si arriva con le proprie gambe, poi per i tempi inferiori solo il doping fa la differenza........basta vedere i velocisti del passato, tutti filiformi come Mennea, Calvin Smith, Wilma Rudolph ecc. oggi tutti culturisti e culturiste con i capelli dipinti, perchè il doping si può scoprire con l'esame del capello....infatti sino a qualche anno fa i ciclisti o erano pelati o tutti tinti di biondo, rosso ecc.ecc.
@@mariomarini3774 non ho bisogno delle tue lezioni. "nei 100 metri sino a 10 secondi o giù di lì si arriva con le proprie gambe" Giù di lì di quanto? Vorresti dire che fino a 9 e un centesimo si arriva con le proprie gambe? Perché non hai nominato Livio Berruti? Anche Jesse Owens aveva un fisico normale. Vorresti dire che i capelli dipinti cancellano le tracce di doping?
Lance Amstrong non è della DDR Ha vinto 7 Tour de France e tantissime altre gare.Possibile che nessuno sapeva? Guardate la muscolatura di certe atlete americane di tennis atletica e ginnastica.Valutate Voi
Quando si parla di ex DDR non bisogna scendere in qualche "americanata", nella ex DDR la selezione era capillare e iniziava nelle scuole,si investiva molto nella ricerca, poi siccome volevano vincere a ogni costo utilizzavano pratiche doping ma, quella della DDR NON sono tutte medaglie sintetiche, molte atlete hanno continuato a ben figurare anche con la Germania unificata.
Ha ragione, non tutte le medaglie furono 'sintetiche' (Katarina Witt, Jens Weisslogg, per esempio) e nel libro si parla anche di questo aspetto, ma la maggior parte lo era. Poi, il fatto che molti atleti abbiano ben figurato con la Germania unita non vuol dire che non si dopassero piu'; la Germania Ovest cercava infatti di applicare proprio gli stessi principi chimici della DDR.
@@mariomarini3774 Giusto per soddisfare la sua curiosita', la Drechsler ha confessato di avere preso sostanze dopanti (www.theguardian.com/sport/story/0,3604,423395,00.html). Per quanto riguarda gli americani, e' certamente come dice lei, ma il libro non se ne occupa; nel caso non fosse chiaro, tratta solo il sistema doping in Germania Est. Per quanto riguarda le accuse diffamatorie al giornalista della Rai (e anche nei miei confronti), la pregherei di cancellare quella parte dal suo commento entro 24 ore, dopodiche' saro' costretto a rimuoverlo in toto. Visto che il canale e' mio, mi sento responsabile di offese verso altre persone, che nemmeno conosco. Poi, quando parla di calunnie da parte mia, non so a cosa si riferisca, visto che tutto quello che si trova nel libro e' supportato da documenti, interviste, atti del Doping-Prozess e confessioni.
@@topesedizioni6980 Io ho goduto come un riccio quando alle olimpiadi del 2000 la 36enne Heike Drecshler ha battuto quella spocchiosa e antipatica di Fiona May.......perchè Heike rappresenta la mia europa e la mia cultura, la may NO.
@Topes Edizioni Drechsler stessa dice di essersi dopata. L'Europa con la quale si identifica Lei è quella che imbrogliato per vincere e che ha fatto di tutto per nasconderlo, negando e ammassando bugie su bugie? Una cultura di cui essere orgogliosi davvero.
@@tiz75 Lei si identifica con gli USA della Balco? Evitiamo demagogia.......l'autocritica va fatta a 360 gradi, non solo da una parte, in galera per aver detto il falso mi pare sia finita la afro usa Marion Jones.....non Heike Dreschler...
basta vedere certi record di anni 70 e anni 80 che ancora restano, per es (ma è un esempio) salto in lungo femminile piu di 7,5 metri a fine anni 80, quando in tempi moderni non si è giunti a 7,20,,,è gia incredibile che quelle atlete non siano morte nel frattempo..e non è che negli USA stessero molto indietro in quegli anni anzi...
Pur essendoci una indiscutibile e provata diffusione del doping presso atleti di tutti i paesi, nessuna nazione, per quanto ne sappiamo, ha mai messo pero' in piedi un'organizzazione statale cosi' pervasiva e opprimente, al punto da dopare i propri atleti a loro insaputa.
forse gli stati uniti potrebbero avere organizzazioni e sistemi piu' sofisticati non facilmente individuabili ad un 'centro statale' ma credo probabilmente piu' totalitari della piccola germania orientale.non e' possibile? non ne sappiamo abbastanza ? io ricordo che ad una olimpiade di seul una donna di colore correva i centro metri femminili piu' velocemente quasi degli atleti maschi . si ricordi che,in quanto a violenza, i 'democratici' stati uniti si sono alleati con il maresciallo stalin per combattere la germania e,a guerra ormai vinta, non hanno esitato a gettare la prima bomba atomica contro citta' giapponesi e le loro popolazioni. unico stato a tutt'oggi ad essersi macchiato di simili orrori .
rispettosamente la saluto e mi perdonise metto in discussione giudizi che a lei sembrano lapalissiane e a me ,studioso di machiavelli ,meno convincenti.
@@antoniojeraca5173 Si, il caso di Florence Griffith potrebbe essere la punta dell'iceberg di un sistema malato ancora tutto da scoprire. Dopo avere stabilito record mirabolanti (che durano tuttora) si e' ritirata dalle scene. Anche lei, come tanti, e' scomparsa prematuramente. Per quanto mi riguarda, qualsiasi opinione, se ben argomentata, e' la benvenuta.
@@antoniojeraca5173 a me gli USA non piacciono, ma qui si parla di doping. Prima o doping il mondo doveva conoscere gli effetti della bomba atomica ed è un peccato che tu non c'eri sotto la bomba. E tu non ti sei mai abBombato?
Nel libro si parla anche di questo aspetto. Doping a parte, il sistema di reclutamento dei giovani atleti e le strutture sportive e tecnologiche erano all'avanguardia. Il doping era (ed è) certamente diffuso fra gli atleti di molte nazioni. La Germania Ovest aveva un programma simile a quello della Germania Est, ma sono stati bravi a rovesciare le colpe tutte su una parte.
Al di là delle considerazioni etiche e della globalità del fenomeno, nei paesi socialisti molti atleti si sono visti distrutta la salute senza neppure un tornaconto economico, essendo formalmente dilettanti.
E' proprio quello di cui parlo nel libro. Ci sono tante storie personali veramente inquietanti e struggenti al tempo stesso.
Non vorrei fare la figura del saputello ma..
Ognuno che dica ciò che vuole, ma nessuno mi toglierà mai dalla testa che, di atleti dopati ce né pieno il mondo, Italia inclusa.
Sono poi i figli di puttana che stanno ai piani alti, quelli che fanno girare quello schifoso sporco e lurido denaro a decidere chi sono quelli che vanno sgamati e rovinati (esempio il povero Pantani) e chi va' lasciato stare... Che schifo.
Ma andate a fanculo tutti quanti che è meglio stronzi..
@@lucabattioli4796 Ben Jonnson fu sgamato, perché era poco tutelato. Era nero ed era tesserato col Canada. Non aveva amici negli spogliatoi, oppure non poteva organizzarsi come avrebbe potuto fare se era tesserato con gli USA. Me lo disse il massaggiatore della nazionale italiana di atletica leggera nel 1990. Mi fece i nomi di atleti molto importanti ai quali lui forniva negli spogliatoi le provette del proprio piscio da consegnare agli ispettori. Ma non era solo questione di doping. Vedi il caso Evangelisti, che non poteva essere l'unico. Nel salto in alto c'erano asticelle incollate e asticelle che cadevano al solo guardarle.
@@michelebettini5870 Sono neri anche Carl Lewis e Marion Jones.......come è nero il giamaicano Usain Bolt e come sono neri etiopi e kenyani che dopo la carriera spariscono nell'anonimato.......Chi la consiglia a lei Donati che scrive sul falso quotidiano? Quello se uno è nero o marocchino è un santo a prescindere, i cattivi sono i bianchi del nord come Schwatzer, Katrin Krabbe ecc.ecc. come disse il discobolo messicano Angel Heredia, non certo un ignorante perchè chimico figlio di professori di chimica, nei 100 metri sino a 10 secondi o giù di lì si arriva con le proprie gambe, poi per i tempi inferiori solo il doping fa la differenza........basta vedere i velocisti del passato, tutti filiformi come Mennea, Calvin Smith, Wilma Rudolph ecc. oggi tutti culturisti e culturiste con i capelli dipinti, perchè il doping si può scoprire con l'esame del capello....infatti sino a qualche anno fa i ciclisti o erano pelati o tutti tinti di biondo, rosso ecc.ecc.
@@mariomarini3774 non ho bisogno delle tue lezioni. "nei 100 metri sino a 10 secondi o giù di lì si arriva con le proprie gambe" Giù di lì di quanto? Vorresti dire che fino a 9 e un centesimo si arriva con le proprie gambe?
Perché non hai nominato Livio Berruti? Anche Jesse Owens aveva un fisico normale. Vorresti dire che i capelli dipinti cancellano le tracce di doping?
Thanks to Ben Johnson many hidden secrets were revealed
Lance Amstrong non è della DDR Ha vinto 7 Tour de France e tantissime altre gare.Possibile che nessuno sapeva? Guardate la muscolatura di certe atlete americane di tennis atletica e ginnastica.Valutate Voi
Io sono anticomunista ma, la vittoria della guerra fredda a qualcuno gli ha dato un senso di onnipotenza.....Florence Griffith? Marion Jones?
I've always wondered about Pietro Mennea 200m. Was he juicing?
No idea. There were never accusations or suspicions against him, as far as I know.
Quando si parla di ex DDR non bisogna scendere in qualche "americanata", nella ex DDR la selezione era capillare e iniziava nelle scuole,si investiva molto nella ricerca, poi siccome volevano vincere a ogni costo utilizzavano pratiche doping ma, quella della DDR NON sono tutte medaglie sintetiche, molte atlete hanno continuato a ben figurare anche con la Germania unificata.
Ha ragione, non tutte le medaglie furono 'sintetiche' (Katarina Witt, Jens Weisslogg, per esempio) e nel libro si parla anche di questo aspetto, ma la maggior parte lo era. Poi, il fatto che molti atleti abbiano ben figurato con la Germania unita non vuol dire che non si dopassero piu'; la Germania Ovest cercava infatti di applicare proprio gli stessi principi chimici della DDR.
@@mariomarini3774 Giusto per soddisfare la sua curiosita', la Drechsler ha confessato di avere preso sostanze dopanti (www.theguardian.com/sport/story/0,3604,423395,00.html). Per quanto riguarda gli americani, e' certamente come dice lei, ma il libro non se ne occupa; nel caso non fosse chiaro, tratta solo il sistema doping in Germania Est. Per quanto riguarda le accuse diffamatorie al giornalista della Rai (e anche nei miei confronti), la pregherei di cancellare quella parte dal suo commento entro 24 ore, dopodiche' saro' costretto a rimuoverlo in toto. Visto che il canale e' mio, mi sento responsabile di offese verso altre persone, che nemmeno conosco. Poi, quando parla di calunnie da parte mia, non so a cosa si riferisca, visto che tutto quello che si trova nel libro e' supportato da documenti, interviste, atti del Doping-Prozess e confessioni.
@@topesedizioni6980 Io ho goduto come un riccio quando alle olimpiadi del 2000 la 36enne Heike Drecshler ha battuto quella spocchiosa e antipatica di Fiona May.......perchè Heike rappresenta la mia europa e la mia cultura, la may NO.
@Topes Edizioni Drechsler stessa dice di essersi dopata. L'Europa con la quale si identifica Lei è quella che imbrogliato per vincere e che ha fatto di tutto per nasconderlo, negando e ammassando bugie su bugie? Una cultura di cui essere orgogliosi davvero.
@@tiz75 Lei si identifica con gli USA della Balco? Evitiamo demagogia.......l'autocritica va fatta a 360 gradi, non solo da una parte, in galera per aver detto il falso mi pare sia finita la afro usa Marion Jones.....non Heike Dreschler...
basta vedere certi record di anni 70 e anni 80 che ancora restano, per es (ma è un esempio) salto in lungo femminile piu di 7,5 metri a fine anni 80, quando in tempi moderni non si è giunti a 7,20,,,è gia incredibile che quelle atlete non siano morte nel frattempo..e non è che negli USA stessero molto indietro in quegli anni anzi...
Era risaputo, purtroppo. Ci chiediamo quanto doping esista anche qui da noi
A giudicare dalle cronache recenti e dalle confessioni di alcuni atleti, parecchio.
Invece gli altri pane a acqua....
Negli USA era doping privato, non di stato. Ma sempre di doping si tratta, andrebbe riscritta in maniera più onesta la storia
Un sistema imposto e vergognoso!!!
Doping presente ovunque a livello sportivo in ogni nazione occidentale...inutile criticare altri sistemi quando il marcio è ovunque. Amen.
non crede che lo stesso discorso possa farsi per moli paesi occidentali ,in testa gli stati uniti d'america,senza per questo voler generalizzare.?
Pur essendoci una indiscutibile e provata diffusione del doping presso atleti di tutti i paesi, nessuna nazione, per quanto ne sappiamo, ha mai messo pero' in piedi un'organizzazione statale cosi' pervasiva e opprimente, al punto da dopare i propri atleti a loro insaputa.
forse gli stati uniti potrebbero avere organizzazioni e sistemi piu' sofisticati non facilmente individuabili ad un 'centro statale' ma credo probabilmente piu' totalitari della piccola germania orientale.non e' possibile? non ne sappiamo abbastanza ? io ricordo che ad una olimpiade di seul una donna di colore correva i centro metri femminili piu' velocemente quasi degli atleti maschi . si ricordi che,in quanto a violenza, i 'democratici' stati uniti si sono alleati con il maresciallo stalin per combattere la germania e,a guerra ormai vinta, non hanno esitato a gettare la prima bomba atomica contro citta' giapponesi e le loro popolazioni. unico stato a tutt'oggi ad essersi macchiato di simili orrori .
rispettosamente la saluto e mi perdonise metto in discussione giudizi che a lei sembrano lapalissiane e a me ,studioso di machiavelli ,meno convincenti.
@@antoniojeraca5173 Si, il caso di Florence Griffith potrebbe essere la punta dell'iceberg di un sistema malato ancora tutto da scoprire. Dopo avere stabilito record mirabolanti (che durano tuttora) si e' ritirata dalle scene. Anche lei, come tanti, e' scomparsa prematuramente.
Per quanto mi riguarda, qualsiasi opinione, se ben argomentata, e' la benvenuta.
@@antoniojeraca5173 a me gli USA non piacciono, ma qui si parla di doping. Prima o doping il mondo doveva conoscere gli effetti della bomba atomica ed è un peccato che tu non c'eri sotto la bomba. E tu non ti sei mai abBombato?
Erano comunque i migliori. A parità di doping. Erano dopati pure gli americani. Erano solo più scarsi.
Nel libro si parla anche di questo aspetto. Doping a parte, il sistema di reclutamento dei giovani atleti e le strutture sportive e tecnologiche erano all'avanguardia. Il doping era (ed è) certamente diffuso fra gli atleti di molte nazioni. La Germania Ovest aveva un programma simile a quello della Germania Est, ma sono stati bravi a rovesciare le colpe tutte su una parte.
Ma chi ci crede?..ahahahah
La DDR usava doping senza dubbio ma, anche gli USA non erano da meno...solo che era su base volontaria e fatto da privati.......