Va beh , su una lettura di bBene, scrivi ...che non t ha dato nessuna emozione ....boh spero che ciò che scrivi o questo segno che hai abbandonato a caso te ne dia un po ....viva la sincerità...hihihihi
La sua lettura, Maestro,è un'emozione che si rinnova. Dovunque lei sia in questo momento -sicuramente nella Luce, poiché lei è Luce -grazie per la sua testimonianza di vita: grazie di essere capolavoro 🙏
Emozionare non era l'intento di Carmelo Bene. Per quello c'erano già gli attori della "prosetta". Questo è "dire oltre oltre il concetto". L'emozione appartiene all'"io" e qui non c'è "io".
Mi spiace avvisarla che qui non c'è "maniera" perché non c'è "soggetto". Ha mai sentito di parlare di "differenza"? Consigli di lettura: Lacan, Klossowski, Foucault, Delueze, Derrida!
Per costui il testo non va comunicato ma serve semplicemente a fornire la impressione che sia al servizio della sua presunta tecnica che invece si può solo definire arbitrio. Pause, accenti, intonazioni eccetera, vengono buttati lÌ a caso senza logica.
In realtà è molto scrupoloso nel seguire la metrica e te lo dico dopo aver diviso tutta la ginestra in endecasillabi e settenari ponendo anche gli accenti. Magare potrebbe avere un modo di interpretare vocalmente lo stacco tra un verso e l' altro, gli accenti e gli enjambmant, ma direi che va a caso mi sembra sbagliato
@@filippobravi2066 Potrei fare decine di esempi di sguiataggine ma, per esempio, perché fa una pausa dopo: "La qual fu donna" invece di unire a "dei mortali" e semmai farla prima di "un tempo". Nota come non abbia il fiato per recitare lunghe frasi e non abbia il registro basso per dare varietà alla enunciazione che risulta piatta.
@@ettoremarino8503 E' documentata l'ostilità che li divise. Bene aveva una capacità teorica - che piacesse o no - che Gassman non conosceva, e non voleva riconoscere. Gassman, una popolarità che l'invidia di Bene voleva dichiarare volgare. Così, per Bene il recitare di Gassman restava tutto nell'ottocentesco "significato", cui contrapponeva il suo "nulla significante". Ma via, ora si vede che erano modi per catturare la scena, non meno ideologici di altri cattocomunisti. E il suono, le pause, fino la nasalità, il terribile "leopardismo" li accomuna: erano figli dello stesso tempo, quasi nella stessa gabbia.
@@vittorioemanueleferrante2734 Commento intelligente e non banale, aggiungerei che si blandivano pubblicamente per reciproca convenienza. Anche lo sbattere sempre gli occhi li accomunava.
Io adoro Vittorio Gassman, ma Carmelo Bene è un attore nell'etimo, mentre Gassman è un semplice grande attore. "Attore" viene da "attore retorico" non da "agire" come Carmelo Bene ha spiegato per tutta la vita. Dietro alla recitazione (se così si può dire) di Carmelo Bene c'è un pensiero lirico, un pensiero musicale. Il suo è un "dire oltre il concetto": a lui non interessano i significati; la macchina attoriale C.B. lascia correre i significanti. Carmelo Bene non dà una direzione logica al testo; non cerca un'interpretazione; non gli interessa il messaggio. Già il fatto che stia leggendo è sintomatico della sua totale noncuranza del testo, sebbene a chi non lo conosce possa sembrare l'opposto. In Gassman il testo a monte (il copione) viene "santificato", imparato a memoria, e riproposto al pubblico secondo la sua sensibilità. Carmelo Bene invece ha sempre fatto "scrittura di scena", quindi un "attraversamento" radicale del testo a monte, fino a renderlo quasi irriconoscibile, operazione che ha compiuto con tutti i colossi della letteratura. Vittorio Gassman quando legge Leopardi, legge Leopardi. C.B. quando legge Leopardi, non sta leggendo Leopardi! Se non è chiaro questo non ci siamo.
È vero, quando Bene e Gassman (o Severino) leggono Leopardi, leggono sé stessi, perché il significante c'è per tutti, e significa qualcosa, o non sarebbe significante. Intanto Bene e Gassman sono morti; Leopardi, no.
Carmelo "ETERNO"... ci illumina d'immenso!!!
FormidabileCarmelo bene! Come valorizza oltre ogni dire il nostro più grande poeta.
Magistrale. Da applauso!
Grazie per caricare tutte queste preziose cose
🧚♀️(..) Luna.
Spera a tuo senno: e io ti prometto che potrai sperare in eterno. (..)
LE OPERETTE MORALI🎩
Una lettura che non mi ha trasmesso alcuna emozione. Come buona parte delle cose di Bene.
Alcune son davvero belle..non so se le conosci
Va beh , su una lettura di bBene, scrivi ...che non t ha dato nessuna emozione ....boh spero che ciò che scrivi o questo segno che hai abbandonato a caso te ne dia un po
....viva la sincerità...hihihihi
@@cristianaltomare6089 non mi emoziona. Non mi rimane impresso come invece accade con letture di altri attori. Sento più lui che Leopardi.
La sua lettura, Maestro,è un'emozione che si rinnova. Dovunque lei sia in questo momento -sicuramente nella Luce, poiché lei è Luce -grazie per la sua testimonianza di vita: grazie di essere capolavoro 🙏
Emozionare non era l'intento di Carmelo Bene. Per quello c'erano già gli attori della "prosetta".
Questo è "dire oltre oltre il concetto".
L'emozione appartiene all'"io" e qui non c'è "io".
👏👏
Vedi anche… Mario Elisei/LEOPARDI: Il coronavirus e "le meravigliose sorti e progressive"
se non sbaglio, si tratta di una registrazione di fine anni Novanta ?
Zvanì ...
a me bene fa venire il latte alle ginocchia... pardon... ma è così "manieristico" che mi deprime
il tempo grande scultore o grande rivelatore
purtroppo è vuoto rimane solo la phone'
.è poca cosa la phone ?
Mi spiace avvisarla che qui non c'è "maniera" perché non c'è "soggetto".
Ha mai sentito di parlare di "differenza"?
Consigli di lettura: Lacan, Klossowski, Foucault, Delueze, Derrida!
Per costui il testo non va comunicato ma serve semplicemente a fornire la impressione che sia al servizio della sua presunta tecnica che invece si può solo definire arbitrio. Pause, accenti, intonazioni eccetera, vengono buttati lÌ a caso senza logica.
..dici ?
..arbitrio?...da come scrivi lo conosci poco ...o forse siamo noi quelli strani, udiamo altro ? ...sono costretto a rispettare tutti e nessuno..
In realtà è molto scrupoloso nel seguire la metrica e te lo dico dopo aver diviso tutta la ginestra in endecasillabi e settenari ponendo anche gli accenti. Magare potrebbe avere un modo di interpretare vocalmente lo stacco tra un verso e l' altro, gli accenti e gli enjambmant, ma direi che va a caso mi sembra sbagliato
@@filippobravi2066 Potrei fare decine di esempi di sguiataggine ma, per esempio, perché fa una pausa dopo: "La qual fu donna" invece di unire a "dei mortali" e semmai farla prima di "un tempo". Nota come non abbia il fiato per recitare lunghe frasi e non abbia il registro basso per dare varietà alla enunciazione che risulta piatta.
@@cristianaltomare6089Mi sa che siamo noi",quelli strani". E,ti confesso,la cosa non mi dispiace affatto🙂🙏
Molto meno distante da Vittorio Gassman di quanto ambedue vorrebbero.
Che intende dire?
@@ettoremarino8503 E' documentata l'ostilità che li divise. Bene aveva una capacità teorica - che piacesse o no - che Gassman non conosceva, e non voleva riconoscere. Gassman, una popolarità che l'invidia di Bene voleva dichiarare volgare. Così, per Bene il recitare di Gassman restava tutto nell'ottocentesco "significato", cui contrapponeva il suo "nulla significante". Ma via, ora si vede che erano modi per catturare la scena, non meno ideologici di altri cattocomunisti. E il suono, le pause, fino la nasalità, il terribile "leopardismo" li accomuna: erano figli dello stesso tempo, quasi nella stessa gabbia.
@@vittorioemanueleferrante2734 Commento intelligente e non banale, aggiungerei che si blandivano pubblicamente per reciproca convenienza. Anche lo sbattere sempre gli occhi li accomunava.
Io adoro Vittorio Gassman, ma Carmelo Bene è un attore nell'etimo, mentre Gassman è un semplice grande attore.
"Attore" viene da "attore retorico" non da "agire" come Carmelo Bene ha spiegato per tutta la vita.
Dietro alla recitazione (se così si può dire) di Carmelo Bene c'è un pensiero lirico, un pensiero musicale.
Il suo è un "dire oltre il concetto": a lui non interessano i significati; la macchina attoriale C.B. lascia correre i significanti.
Carmelo Bene non dà una direzione logica al testo; non cerca un'interpretazione; non gli interessa il messaggio.
Già il fatto che stia leggendo è sintomatico della sua totale noncuranza del testo, sebbene a chi non lo conosce possa sembrare l'opposto.
In Gassman il testo a monte (il copione) viene "santificato", imparato a memoria, e riproposto al pubblico secondo la sua sensibilità.
Carmelo Bene invece ha sempre fatto "scrittura di scena", quindi un "attraversamento" radicale del testo a monte, fino a renderlo quasi irriconoscibile, operazione che ha compiuto con tutti i colossi della letteratura.
Vittorio Gassman quando legge Leopardi, legge Leopardi. C.B. quando legge Leopardi, non sta leggendo Leopardi!
Se non è chiaro questo non ci siamo.
È vero, quando Bene e Gassman (o Severino) leggono Leopardi, leggono sé stessi, perché il significante c'è per tutti, e significa qualcosa, o non sarebbe significante.
Intanto Bene e Gassman sono morti; Leopardi, no.
Sono sua paesana ma in questa poesia Carmelo non è stato bravo, anzi!
bah no comment
Immenso
Bravo, no comment(are)