Carmelo Bene - Canto Notturno di un Pastore Errante dell'Asia
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- Опубликовано: 17 окт 2024
- Dalla raccolta Voce dei Canti di Giacomo Leopardi:
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Canto Notturno di un Pastore Errante dell'Asia
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore;
Move le greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?
Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
È la vita mortale.
Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolare dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perché dare al sole,
Perché reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perché da noi si dura?
Intatta luna, tale
È lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir della terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perché delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in ciel arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, Alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.
O greggia mia che posi, oh te beata
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perché d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perché giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
la mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda, o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, né di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perché giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s'avvess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia grerggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando l'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale.
Questo ascolto è un viaggio all'interno di se stessi. Capolavoro assoluto sia la poesia che l'interpretazione
Conosco questa poesia a memoria fin da quando ero un adolescente, l'ho sempre amata e ripetuta nella mia mente; l'interpretazione di Carmelo Bene è per me superlativa, incredibilmente musicale, capace di legare in modo unico e insuperabile voce e testo. Le domande, le pause, la disperazione, il sollievo, l'angoscia che la sua lettura comunica scolpiscono l'ascolto rendendolo un'esperienza estetica pittorica, astratta e concreta. Per me è un immenso artista.
Beato te!!
Che fai? Scrivi per ogni poesia sempre lo stesso commento?
Musica pura. Il più grande uomo di teatro mai esistito nel mondo intero.
Grazie Carmelo del tuo Genio ti sarò sempre grato.
L'approdo finale di ogni filosofia di ogni tempo.
La voce, il tono, il suono e le vibrazioni sono belle, per quanto Carmelo Bene possa essere discusso, ascoltare questa poesia è magico.
Fenomenale, maestro assoluto, fuori di ogni preconcetto e pregiudizio! E, scusate, mi qui c'è tutto il Leopardi: malinconia, profondità, immensità, brevi cime di passione e lunghi bassi di rassegnazione. C'è tutta la timidezza e la "religiosità" di quel "vecchio" giovane di Recanati: la debolezza del suo essere, la saggezza della sua anima, le espolosioni emotive momentanee del suo spirito perturbato e condannato dalla nascita... Amici italiani, siete un popolo grandissimo grazie a personaggi come Carmelo Bene, Fo, Strehler, Fellini e non come Fedez e Belen! Un saluto dalla Bulgaria.
Commuovente che lo devi scrivere tu, perché qui siamo troppo distratti. Grazie di cuore amico.
Condivido appieno!
Mentre i grandi attori recitano, tu sai diventare le parole. Sei straordinario
Era anzi è un iniziato
Ci sta male anche lui. Quando pensiamo all’amore, pensiamo al sentimento tra una donna e un uomo, come se fosse indispensabile questa forma, incatenati ad essa. Bastano due minuti per frantumare ogni inganno. Grazie Carmelo.
Quando lo ascolto il mio cuore prende il ritmo della sua voce.
Carmelo era unico! Grande Grande Grande! ❤️
Troppo bravo.
Unico.
Semplicemente perfetto, unico ed inimitabile!
Come una eco di flusso coscienziale in un continuum mirabile ed interiorizzato.Da applausi.
Meraviglioso…. ❤❤❤👏👏👏
Leopardi Genio assoluto, esprimere in pochi versi la condizione umana
Per qualche tempo la sapevo tutta a memoria
Grande interpretazione!
Meraviglia assoluta
Leopardi & Carmelo Bene ... UN MAESTRO DEL TEATRO IRRIPETIBILE ...
Voce dal sottosuolo. Carmelo ha trasformato col suo talento, la voce in una " non voce, in un suono di eternità.
Intressante recitazione emozionante!
Pura magia.. un vero interprete..
Grande perdita, io penso che un Nobel ci stava tutto.
"Chi non pensa da se, chi non cerca il vero co' suoi propri lumi, potrà forse credere in una cosa a questo, in un' altra a quello, e non curandosi di rapportare le cose insieme, e di considerare come possano essere vere relativamente tra loro, restare affatto senza sistema, e contentarsi delle verità particolari e staccate e indipendenti l'una dall'altra. "(Conte G. Leopardi)
non potrebbero essere più diverse! una è sontuosa, classica, misurata, perfetta, l'altra è visionaria, audace, spiazzante,
una sarebbe piaciuta al poeta, l'altra lo avrebbe forse disgustato, ma forse anche affascinato
io le trovo entrambe splendide, altissime, pur nella loro diversità
Bella poesia
Brividi
IMMENSO
Davvero perfetto.
Qualcuno si meraviglia dei pareri negativi sull'interpretazione di Carmelo Bene. L'attore priva la poesia di quel senso di confessione,di intimità del dialogo.
È affettato e teatrale.Non si può sentire!
Fenomeno vero per davvero.
Grandissimo
che bellissima poesia !!!! Grazie
Associo Carmelo Bene a Caravaggio, come associo Caravaggio a Carmelo Bene. Due giganti che solo tra loro possono comprendersi tra loro e tra noi.
Degli eterni giri
Dell'essere mio frale
Qualche bene avra fors altre
A me la vita è male
Grazie !
Caro Efizio Pitzalis faccio del tutto mio
quanto hai scritto !
Grazie per l'upload
@TheCarmelobene Leopardi era un Romantico 'titanico' e non 'vittimista'; recitarlo con questa svenevolezza, con questa lamentoso afflato rinunciatario è del tutto sballato. Fermo restando la grandezza di Bene....senza i paraocchi del fanatismo. Poi: preferirlo è del tutto legittimo, così come preferire a lui altri, ma la GRANDEZZA è dato oggettivo e non rispettarla genera, appunto, il fanatismo accecante.
Il teatro e quanto di più
Incomprensibile ,perché ma dovremmo sapere se Bene comprenda la poesia .....forse la vita si comprende? No .....perché mai dovreste comprendere il teatro.
Genio
Bello
PURTROPPO E' SEMPRE STATO COSI' ..BENE O LO SI AMA.. O LO SI DETESTA! (nemo profeta in patria)
Mi meraviglio dei commenti denigratori di alcuni che farebbero meglio a tacere. Bene non era solo mostruosamente bravo, ma unico ...
Bellissima poesia!
Insopportabile.
@Efilzeo L'infinito in effetti non è all'altezza, ma poesie come A Se Stesso, Ad Arimane, il Canto Notturno, il Passero Solitario vengono lette con una aderenza della voce al pathos della poesia che non trovi in altri. In qualche modo l'Infinito è diversa da quasi tutte le poesie di Leopardi, e per questo è anche meno nelle corde di Bene (che condivide col poeta soprattutto i toni decadentemente lirici, i sussurri dei desiderata che muoiono sulle labbra, il trionfo del silenzio dietro l'angolo).
Questa lettura la trovo stupenda, non mi capacito davvero della quantità di pareri negativi qua sotto.
Forse sei tu che non capisci
Sembra uno scherzo
lascia stare, è gentucola ignorante
O forse, ciascuno esercita il proprio diritto di esprimere una legittima, purché rispettosa, opinione personale.
Nascerà mai un poeta come Leopardi?
Non oso sfiorare Bene per quanto riguarda la sua indubbia professionalità, ma io il Pastore che guarda la Luna me lo immaginavo diverso
Carmelo è la lucerna sul moggio..anche oggi, studiando, si perché si studia e si deve studiare, Leopardi non è possibile non attraversare questa lettura altera..Poi può piacere o non piacere, può incutere disgusto il personaggio Carmelo Bene..
Ma non lascia indifferenza ne noia...
👏👏
2000 volte più bella, letta da Arnoldo Foà.
Alberto Mariani ma per carità...quella versione lì è banalissima
A me piace sembra meno recitata
Sono splendide entrambe le versioni, nella loro diversità. Nella loro voluta diversità.
A tutti i grandi saputelli che ci stanno deliziando con spiegazioni sulla filosofa di vita di quest'uomo: non sono nessuno per giudicarlo e per dire che non vale nulla; dico solo che se leopardi fosse stato vivo e avesse ascoltato uno delle sue grandi e profondissime opere letta in questo modo... Beh, probabilmente avrebbe sofferto molto
"Dico solo che se Leopardi ecc." mi sembra già un'affermazione molto forte. Lei non capisce evidentemente il problema di fondo. L'arte è incomunicabile. Il pensiero è incomunicabile. Carmelo Bene, anche se non è stato il primo, ha cercato di restituire l'arte al senso originale: il delirio. Quando lei lo chiama mediatore, interprete, lettore, lei snatura completamente il senso della vita e dell'opera di Bene. La poesia non va letta, perché l'essere del "lettore" è per così dire ingombrante e si sovrappone a quello del poeta, creando una stomachevole mistura. Va delirata. Per fare un esempio quando Benigni legge Dante, lei non sente Dante, lei sente Benigni+Dante. Il senso primo della poesia è già stato perso nella scrittura, quando noi leggiamo una poesia non potremo mai davvero comprendere l'io dell'autore. E allora che cosa sono le pause, le virgole, le interpunzioni, le parole? Nulla. Il tono, la lettura di cui lei parla sono stupri. E sono stupri perché sono contaminazioni. Carmelo Bene quando delira cerca di uscire da se stesso, la phoné è quella del delirio, in cui l'autore si perde nel significante. Non stiamo dicendo che Bene legge come vorrebbe Leopardi. Ma è l'unico modo in cui è davvero possibile sentirlo.
Riccardo Fusari
Bella, mi piace, l'idea del delirio per leggere la poesia. Ma la poesia non è delirio, la poesia è ordine al delirio, il poeta scrive per ordinare i suoi deliri, Leopardi in particolare senza la poesia non avrebbe "durato" la sua vita mortale. Probabilmente si rivolta nella tomba al sentire i suo delirio di nuovo vivo, e non in senso negativo, ma lo scopo della sua poesia è tutt'altro. Comunque sono interpretazioni, e Bene sicuramente mette tutta l'anima nella sua.
+Riccardo Fusari
La visione dell'arte sviluppata da Bene, o meglio, la sua linea di ricerca, non è affatto facile da comprendere, e Carmelo lo sapeva (...Bene ^^). Io non condivido totalmente tale linea (penso che la "stomachevole mistura" di diverse voci, la "contaminazione" reciproca di diverse "anime" e diverse vite sia, in fin dei conti, il carattere ineludibile di ogni opera d'arte e di ogni forma di cultura umana - ma sono d'accordo quanto all'importanza di essere ben coscienti di tale "mistura") ma ritengo sia una riflessione attraverso cui ogni artista e ogni fruitore d'arte dovrebbe passare. In ogni caso, vorrei ringraziarla, Riccardo, per la sintesi e la pertinenza con cui ha qui divulgato "il problema di fondo" di Bene.
Riccardo Fusari - Le cose troppo complicate di solito sono stupide... L'arte E' comunicazione, Il pensiero E' comunicabile. Se C.B. non si faceva capire, doveva avere qualche problema forse non aveva lui capito qualcosa
Maestro assoluto. Ancora vituperato dagli zombie che ammorbano la nostra esistenza
m. pe condivido con convinzione assoluta.
m.pe Zombie sarai tu che per fare un complimento a qualcuno devi offendere qualcun altro
Bravissimo
@Efilzeo Tutto si può dire di Bene, ma non che non avesse idea del sentire leopardiano. Tutti i suoi lavori trasudano del pathos di Leopardi. Nemmeno io sono un grande amante delle letture di poesie di Bene, ma in questo caso è molto più consono rispetto a letture declamate da divina commedia.
@Efilzeo Tutto inizia e tutto finisce in scena. La sua è una re-visione della poesia basata sul suo rapporto con il teatro e sul tentativo di messa in scena della poesia (come hanno fatto tra gli altri Yeats, Garcia Lorca e Artaud). Lui considera la poesia come un'organismo vivo che deve rinascere in scena. Per lui la poesia è solo detta, è morta sulla carta. Quindi la devi considerare non più come una poesia di Leopardi ma come tutt'altra cosa. Non c'è bisogno di infervorarsi. Lo devi studiare
@Efilzeo Ripeto, sull'infinito ti posso dar ragione, ma qui non mi pare, anzi, mi sembra che la dinamica della voce è molto aderente. Alterna la dolcezza iniziale con le domande infinite, l'orrore del vecchierello, lo sconforto successivo che evolve a poco a poco nella serena disperazione della riflessione filosofica, e poi il finale, in cui prima accenna un languore ("avvess'io l'ale") e poi subito lo ribalta nella più cruda delle frasi, che ormai è un sussuro che trabocca solo nel silenzio.
POETA SUBLIME .
RESTO ATTONITO NEL LEGGERE LA SUA ANIMA.
Grande è dir poco !
Quello che mi piace dei commenti degli inesistenti è la stupidità, se Bene non vi va bene, basta non ascoltare...
E un grande!!!
@Efilzeo Per ottenere questo l'attore deve giungere attraverso un complesso studio ad "articolare" la poesia di partenza per reinventare originalmente i versi. Solo questo permette all'attore di farsi "possedere" dalla poesia e non di re-citarla come fanno TUTTI gli attori italiani quando si avvicinano alla poesia.
Se uno non capisce, deve studiare e comprendere quello che non capisce, non attaccarlo.
@Efilzeo Io studio teatro da diversi anni, e ultimamente sto studiando il rapporto del teatro con la poesia. E' un argomento molto lungo e molto complesso, ma sappi che le cose che ti dico non sono campate per aria, quindi non sminuirle, per piacere. Che lui mandasse a fare in culo la gente, lo faceva solo perchè voleva provocare tutto e tutti. Lui è stato un grande del teatro, ma solo perchè andava controcorrente è stato malvisto da tutti, proprio perchè faceva cose che tutti non capivano 1
@Efilzeo Sono due cose molto diverse. Che tu sia un purista della poesia questo si è capito. Stai nel tuo campo. E poi smettiamola con questo qualunquismo degli artisti moderni che non hanno la volonta di fare cose originali. Bene ha scritto molte opere originali e reinterpretato molte opere altrui. Se tu non le conosci o non le vuoi conoscere e attacchi qualunque cosa abbia fatto ancor prima di cercare di capirla perchè ti senti superiore pecchi di superbia. Allarga i tuoi orizzonti.
Fosse facile spiegare da cosa si misura la Grandezza di un artista (attore, pittore, poeta, musicista, ecc.) allora forse l'ignoranza non esisterebbe.Purtroppo non è affatto facile, proprio perché l'Arte è un Assoluto e gli Assoluti non sono comprensibili da tutti, occorre essere "iniziati" al Suo Mistero. Il resto....è misero parere, illazione, quindi non attiene all'Assoluto che è INCONTESTABILE.
Vabbè, ci prendeva per i fondelli!
@dtsfam Le altre sue opere non le giudico perché non le conosco ma di certo gli uomini di spessore sono dotati della virtù della coerenza, per cui dubito fortemente che un uomo così volgare e gretto come Bene s'è dimostrato possa aver fatto qualcosa di "alto". 2
Voce dal sottosuolo sì
Il genio. Non per tutti.
@DaveDanuve Interessante confutazione.
Definizione di birignao nel vocabolario Treccani: Nel gergo teatrale, dizione ridicola e artificiosa, con pronuncia nasale e con vocali finali prolungate, eccessivamente enfatica, tipica di alcuni attori di teatro, e talvolta anche di cantanti di musica leggera. Vi ricorda qualcuno?
La definizione calza a pennello .Possiamo legittimamente utilizzarla in questo caso
@Efilzeo Se Bene voleva far emozionare gente come te, non interessata a capire il messaggio ma bastevole dei toni vocali e addetta alla facile emozione, avrebbe potuto scriversi le sue frammette ed interpretarle, evitando di sputare su delle opere di cui non è degno. Da esperto di Leopardi lasciati dire che è come se io leggessi la Divina Commedia ruttando, non so se riesci a capacitartene, purtroppo al pubblichetto basta sentire dei vocioni per invocare all'emozione. 3
@TheCarmelobene Brutta cosa il fanatismo! Acceca al punto di non poter più fare le dovute distinzioni: C.B. è stato indubbiamente UNO DEGLI artisti più determinanti del teatro italiano del '900, non certo l'unico. D'accordo sugli "abbaiamenti" di Albertazzi, ma, per cortesia, evitiamo di fare di ogni erba un fascio chiamando "tromboni" (altrimenti si rischia di ricevere come risposta che C.B., data la sua vocetta - amplificata ad arte dai microfoni- era una "trombetta")
Albertazzi non abbaiava per niente, non diciamo cazzate.
@dtsfam
Ad ogni modo non risponderò più, a quanto pare desideri l'ultima parola come i bimbi. E adesso non vorrai rispondere in modo tale da farla avere a me. Eh eh, un bel dilemma con un'inevitabile esultante.
Buona giornata.
@DaveDanuve Difatti Bene sbagliò anche in questo (a suo vantaggio, è ovvio). Devi fare attenzione a distinguere il "bello" dall'arte. Il primo è soggettivo, la seconda no, è tecnica.
perché confrontare bene a gassman, sono due grandi del nostro teatro, due gemme che non possono mettersi a confronto come maradona e pelè: QUESTO è PROPRIO DEI MEDIOCRI CHE RIDUCONO TUTTO A GARA, come nei giochi fascisti di Starace
Che cazzo c'entra starace
guarda che furono loro stessi a confrontarsi sul modo e senso del recitare, e ne trovi qui sul tubo la registrazione, molto accesa a un certo punto.
Per quanto li ami entrambi, se devo dire imho Bene aveva ragione, in quanto Gassman, per sintetizzare brutalmente, è sopraffatto da se stesso: e lo si può capire, data la sua prepotente personalità e cultura; laddove invece la via è di scomparire, ma questa è di estrema difficoltà. E infatti Gassman si sottrasse al confronto recitativo a cui lo reclamava Bene, perché avrebbe resa patente tale differenza basilare. ruclips.net/video/rCFoA089SHE/видео.html
@@pisnell continua a ridurre tutto a una gara, a chi ha o meno ragione...il loro confronto è LORO non nostro, voi stronzi dovete per forza insudiciare di opinioni qualsiasi cosa, anche la bellezza dell'arte.
Sono esistiti anche altri attori, ma solo di Gassman e Carmelo Bene si parla. Mah
@ControTV Ecco. Ci siamo.
Meglio quella recitata da Arnoldo Foà
@nimesse Io ho letto tutto in merito. Non farmi perder tempo se non sai argomentare. Saluti
@Efilzeo E giusto per puntualizzare: video tratto dalla raccolta VOCE dei Canti di Giacomo Leopardi. Il soggetto della frase è VOCE, e non Canti nè Giacomo Leopardi. Ho detto tutto.
un pittore di voci...
Carmelo nel declamare le poesie è particolare, scarso direi. Non credo che il poeta la leggesse così, né l'abbia pensata in questo modo
@Efilzeo 1 non l'ho definito un genio 2 non ho detto che suscita emozioni 3 non mi sembra che parli come un analfabeta, anzi aveva un'alta padronanza del discorso 4 la sua voce non è un "vocione" ma bensi una voce studiata e tecnicamente impareggiabile per la difficoltà anatomica che riesce a raggiungere parlando (ci vogliono anni di studio sulla parola e sull'emissione del fiato per riuscire a raggiungere quella padronanza che ha lui).
Come hai detto tu lui rende la poesia un'altra cosa. 1
❤
È una nenia triste malinconica intima accorata, non un macello!
Ma per favore! Leopardi si rigirerà nella tomba ascoltando questa lettura. Bene è un patetico inganno.
@Efilzeo Sta di fatto che Bene non ha capito nulla di quel che dice e non ha alcun senso affermare, come invece tu fai, che non vuole far capire niente. Perché in questo video sta utilizzando un'opera altrui, e la sta letteralmente rendendo oscena (fuori scena -> altra cosa). 2
beh! una cosa sono gli istrioni anche loro bravissimi ed un'altra gli artisti
@ControTV Prosegui nel dare dei giudizi senza alcuna possibilità di farlo, non conoscendo il campo che valuti [la mia lettura degli autori]. Questo non dà molto credito alla tua veridicità né aggiunge nessun valore alle tue "critiche", che non essendo supportate da alcun tipo di argomenticazione si limitano a dei meri sbuffi.
Ne segue che in quest'intero scambio di commenti non hai aggiunto nulla a quanto detto precedentemente, complimenti.
Saluti
Credo un bell'equivoco di fondo. Eppure qualcuno ha suggerito come godere di Bene. Trovo alcuni giudizi e pareri fuori linea nonostante siano espressi da persone preparate ed istruite. Le chiavi di lettura per apprezzare il lavoro di Bene sono da ricercare, studiare e purtroppo non sempre si riesce a maturarle. In linea di massima anche i pareri più irriverenti sono appropriati ma a ciò, per quanto "mi" riguarda corrisponderebbe un'errata fruizione del lavoro di Bene.
mi piace come lettura ma ha una strana cadenza alla fine di alcuni versi, che ricorda una cantilena. Nemmeno la sua voce trovo tanto bella. A tratti molto nasale.
Se vuoi passare alla Walt Disney, non ci offendiamo.
come al solito non si può commentare uno stramaledetto video senza avere una stramaledetta risposta stupida.
E' il tuo commento che torna indietro ;-)
Sono d'accordo, rispetto alla voce beniana che amo in nostra signora dei Turchi e capricci, qui sembra che non abbia più le stesse frecce al suo arco. Perfetto controllo ma le gitanes e l'alcol non sono un bel balsamo per le corde vocali
Sono d'accordo. Quella di Enrico Maria Salerno sì che era una voce bella. Ma Bene è considerato un genio a prescindere, mah
@Efilzeo Come fai a dire queste cose se non ti sei neanche documentato? Bene (che io prima disprezzavo, ma che dopo uno studio sulla sua opera ho imparato a capire e apprezzare) va oltre la poesia, oltre il "compitino" di recitare la poesia e farla capire. Lui non vuole far capire niente. Vuole creare solo con la sua voce un'altra dimensione della poesia. Nel momento in cui la poesia viene detta si stacca dalla poesia letteraria che l'ha stimolata e si fa portatrice di un nuovo linguaggio--->
@TheCarmelobene girò la scena e pèoi chiese ai due Maestri cosa ne pensassero. La risposta fu: "Non male, non male. Perché ora non provi a recitarla?". Ciao.
@dtsfam Io non parlo per luoghi comuni e specifico sempre ciò di cui parlo. Nello caso particolare ho chiarito che mi riferisco a ciò che io conosco di Bene, ovviamente. Le sue interviste ove parlava come un fruttivendolo e chiaramente "faceva" il personaggio, smentito da persone qualunque riguardo al teatro, suo campo. 1
plachi il diverbio sulle capacita' d'attore di Carmelo, o qualsiasi altri... Compito loro e' di dare una interpretazione di un pensatore che scrivendo cerca di svelare domande alle risposte mai fatte... Ma Leopardi! sincronico a qualche acuto disaccordo nostro ci lambisce di quanta luce e pena! Grazie
Uno che Bene adorava disse che:_" se vuoi arrivare alla grandezza devi rischiare il ridicolo" Io sono solo una povera 'donna' ahahahah, ma a me pare che questo tizio spesso sfiori entrambe le cose
@dtsfam Non sto affatto sminuendo il teatro, ed un grande del teatro è stato Joyce, non certo Bene. In ogni caso non essendo un esperto in merito evito di pronunciarmi. Ti ripeto che non sto giudicando la sua tecnica, perché non ne ho le facoltà. Il punto è che qui è INAPPROPRIATO. Se tu prendi la tecnica del miglior falegname e la applichi ad una scultura, il risultato sarà orripilante, capisci ?
Sembra una caricatura di Crozza.
Con tutto il rispetto per Bene sono anch'io convinta che Leopardi non avrebbe apprezzato. Ci sono altre versioni così "piene d'anima" che traboccano quasi.. una recitazione come questa sembra essere totalmente fuori dalle parole stesse di Leopardi. Sembra quasi un ricreare una lirica che non sopporta invece alcun "supplemento", alcun "ricciolo o arabesco" ma soltanto una voce che quasi prega mentre chiede... Ripeto: con tutto il rispetto!
preferisco la lettura di Arnoldo Foà...
@Efilzeo Non vedo perchè tu debba impuntarti sul fatto che lui stupri Leopardi. Lui rielabora Leopardi. Non si pone il problema di quello che voleva dire Leopardi quando ha scritto questa poesia o sul suo contesto o sul suo senso. Lui re-inventa la poesia per renderla, in scena, qualcosa di più alto. Il suo modo di dire poesia non deve assolutamente essere collegato alla poesia scritta dall'autore, come tu stai facendo. Lui fa un'altra operazione, per cercare di arrivare a qualcosa di più alto 2