Bella riflessione. Mi fa piacere vedere che ci sono intellettuali che parlano di questi temi. Di solito mi sento sempre solo quando si parla di queste tematiche.
complimenti, davvero un discorso lucido. Da anni penso che le grandi capitali del mondo siano in competizione tra di loro e i residenti soffrano di questa competizione basata sulla capacità di attrarre turisti offrendo grandi eventi e abitazioni cin contratti brevi favorendo l'espansione del mercato immobiliare del privato a discapito degli abitanti che, alzandosi all'alba per lavoro, scuole, ecc, trova casa fuori dai circuiti turistici. Bisognerebbe davvero investire (non lo si fa da circa un secolo in Italia) nell'edilizia pubblica ma per farlo occorre formare le persone che molto spesso credono che le case costruite con fondi pubblici siano lo stigma del degrado sociale. Il discorso andrebbe affrontato seriamente e in modo radicale. Ribaltare tutte le credenze popolari secondo cui la casa pubblica non è di qualità e indice di decadimento. Un paese civile, virtuoso, lo si riconosce dalla qualità delle città vivibili e dalle case abitabili per tutti, giovani e anziani, lavoratori e studenti.
con sto "turismo" hanno ROTTO IL ... italia sta diventando una cloaca di mandrie umane le città sono impossibili da vivere da aprile a ottobre e gli italiani chi li compensa? guadagnano le catene alberghiere (spesso di multinazionali) ed il paese sta diventando una pizzera a cielo aperto, hanno DISTRUTTO la costa smeralda (qs anno oltre 200 natanti oltre i 45 metri!) che usano le baie come PORTI scaricando DI TUTTO, fondali distrutti da gavitelli/ancore etc etc ... che PENA
Scusa, sarà che giro, ma questa difficoltà nel cambiare prospettiva la vedo poco. In altri paesi gli italiani emigrati si adeguando serenamente all idea di casa popolare. Che è naturalmente economica
Discorso lucido e intelligente. Frutto di evidente consapevolezza. In piccolo pensavo lo stesso guardando le mode sui social. Con tutto questo viaggiare con la scusa di conoscere altre culture (che è impossibile applicare fino in fondo perche il fondo non è mai piacevole) ci si dimentica della propria di cultura. Ci si vanta dei 100 paesi visitati ma che cosa rimane ? nessuno difende nessuno. non si difende piu niente . è tutto un mostrare il lato positivo e nient'altro. Quel grafico di Barcellona è impressionante. Se non ci fossero le associazioni cittadine sarebbe tutto in pasto al mercato. Sono le persone come Lucia Tozzi che dovrebbero avere il megafono
Contenuto molto interessante davvero. Quello che è stato detto su Milano è assolutamente così, ci vivo da 10 anni e ho vissuto il periodo dell'expo che come dici ha iniziato seriamente a far cambiare le cose e farle diventare sempre più evidenti. Mi son iscritto.
Analisi illuminante! Io stessa sono un esempio di come ho visto svanire di anno in anno la possibilità di restare a vivere da sola a Milano. Questo significava semplicemente uscire dalla casa dei miei genitori, ma per questioni economiche non è stato possibile. Ho dovuto cambiare regione e spostarmi in una città di media grandezza per avere uno standard di vita dignitoso e ne sono felice.
Un sentitissimo grazie a Lucia che mi ha illuminato su parecchi fronti, facendomi soprattutto capire che oltre a pianificare la via di fuga urge anche resistere e lottare per garantire la vivibilità di Milano ai prossimi inquilini. Grazie, davvero.
A Milano la resistenza è data da persone che si sono, molto frequentemente, organizzate in comitati e sono state spesso attaccate da stampa e dai nostri cari politici stessi. I comitati sono stati spesso accusati spesso di essere solo Nimby quando in realtà hanno avuto la vista lunga. Alle ultime elezioni si sono presentati con una lista indipendente, traditi dai Verdi che si sono accodati a Sala. La resistenza c'è già: va meglio organizzata e portata sulle sedie dove è possibile decidere. GIà riuscire ad ottenere il vincolo su San Siro contro la speculazione dei soliti nomi è stata una piccola vittoria.
Complimenti per questa analisi così lucida e soprattutto super partes, ovviamente si capisce subito il discorso della disoccupata. Oggigiorno le voci fuori coro vengono stroncate finanziariamente senza creare scomodi martiri. Il discorso della vivibilità è estensibile anche ai piccoli centri destinati da tanto tempo a mete turistiche di prestigio. Viviamo gli stessi ed identici problemi legati a grandi città che vengono bersagliate da colossi turistici. Un grazie per il coraggio nell'illustrare la propria opinione che apre le idee a chi non arriva a capire certi concetti, vuoi per ignoranza, vuoi per propri interessi.
ho pensato la stessa cosa: è disoccupata per quello. Chi non si beve le panzane della rigenerazione urbana e dell'inclusività viene escluso dal grande banchetto cosmopolita.
Complimenti, commento davvero preciso: il capitalismo ti abbatte con le sue stesse armi, togliendo le possibilità economiche si tappano molte bocche senza creare martiri.
Questo è il primo commento che scrivo dopo più di un decennio credo. Complimenti per l’analisi lucida e impeccabile, mi ritrovo perfettamente nella situazione da te individuata. Ti auguro una carriera professionale all’altezza del tuo fine intelletto.
Finalmente, scrivo "finalmente", una sincera, disincantata e soprattutto onesta analisi crritica del moderno progetto urbanistico indirizzato alle nostre maggiori città italiane.
Il risultato è che oggi a Milano ci sono dappertutto posti per mangiare, mangiare come se non ci fosse un domani, i teatri medio piccoli vengono chiusi e adibiti ad attività di cui non si comprende il senso e i luoghi della cultura… sono sempre più nascosti.
Un'analisi completamente condivisibile salvo per il pezzo del "non fu una catastrofe" dello stop del turismo globale nel 2020. Non fu una catastrofe per noi europei, alcuni dei miei contatti in Africa che vivono di turismo dei parchi ed alcuni miei conoscenti in India molto legati a luoghi turistici hanno avuto problemi economici con ripercussioni anche sull'istruzione dei loro figli
Vivo in Olanda per lavoro, precisamente ad Amsterdam, e devo ammettere che la vita qui può risultare estremamente impegnativa. Molte persone, me compreso, preferirebbero evitare le grandi città europee se ne avessero la possibilità, ma spesso siamo costretti a farlo per ragioni professionali. Se avessi un salario più elevato, investirei in un'automobile e cercherei di stabilirmi in una zona più distante dal centro. Sfortunatamente, per ora, sono obbligato a rimanere nei dintorni del centro città. Questa limitazione mi causa parecchio disagio... Non vedo l'ora di avere abbastanza risorse per poter cambiare la mia situazione.
Sono tornata da poco da Amsterdam, breve vacanza, sono la tipica giovane ragazza che si ritrova a voler cambiare città perché troppo circoscritta ad una realtà vincolante. Leggo di te, dopo questo video: avevo visto Amsterdam avanti anni luce, ma non avevo mai effettivamente pensato all’abitabilità in termini locali. Cosa consiglieresti al te stesso di 23 anni?
@@antonellafuentes6655 Al me stesso di 23 anni? Vorresti un consiglio riguardo Amsterdam o uno di carattere generale? Rispondo in termini generali. Non sono molto più grande di te; ho 29 anni e compirò presto 30 anni. Direi questo al mio io di 23 anni: se non hai una passione, un sogno o un interesse particolare, cosa del tutto normale, cerca di espandere il tuo perimetro di indagine. Costruisci basi solide, per quanto possibile. Se non hai ancora trovato il tuo posto, segui le opportunità del mercato del lavoro. Potresti finire per fare qualcosa che non ti piace all'inizio, ma avrai denaro e tempo libero. Forse non hai interessi specifici, ma l'interesse per il denaro e il tempo libero sarà sempre presente. Col tempo, le risposte arriveranno e verranno più facilmente se non sarai impegnato a cercare di capire dove trovare i soldi per pagare le spese e come arrivare a fine mese. Non rimanere immobile; continua a muoverti, a formarti, a scoprire, a viaggiare. Tutte le esperienze sono importanti, ma non fermarti mai. Approfitta della libertà che hai in questo momento, perché quando inizierai a lavorare, quella libertà non ci sarà più.
Io penso che se il tuo futuro debba essere legato alle tue risorse non ne uscirai mai !!! Non fai prima a cambiare lavoro ??? La salute prima di tutto !
Mi dispiace che tu la stia vivendo così. Ho letto in un altro commento una frase molto veritiera. A volte cambiano più le percezioni dei posti che la realta stessa. Ed è vero, ma a oggi le città cambiano molto in fretta.Ho abitato la prima volta ad amsterdam nel 2014 e la seconda nel 2017 per studio/lavoro. La prima volta in cui ho abitato vivevo a Jordan e il turismo non era ancora così elevato e ho avuto la fortuna di vivermela in una maniera a misura d’uomo senza sovraffollamento conoscendo molti local. Quando tornai nel 2017 nostastante furuno passati pochi anni, la situazione era decisamente cambiata e l’offerta di spazio abitativo era conteso dalle agenzieimmobiliari in maniera sprezzante. La città era tenuta molto male, non per causa del comune ma per la mole turistica che era notevolmente aumentata. Per non parlare di quanto fosse più abitata da expat che olandesi, dove invece il primo anno facevo fatica a trovare giovani italiani come me. Ma la percezione della città che mi portai nel 2017 era quella del 2014 .C’è voluto un po’ per comprendere quale fosse davvero la realtà e accettare che Amsterdam fosse inevitabilmente cambiata in così poco tempo.
Bravissimissimissima! Ho letto e apprezzato anche il tuo Libro. Molta lucidità e capacità di mettere assieme... quelli che fino a poco da erano indizi.. Ma oggi sono per chi li vuole vedere, "l'arma del delitto"
Assolutamente d'accordo su tutto. Parlo quasi quotidianamente di questi temi, perché sono infastidito dalla poca civiltà che le grosse città stanno portando, e purtroppo sta accadendo un fenomeno collegato alla migrazione delle persone fuori dai centri, cioè che le piccole città di periferia una volta estremamente vivibili stanno prendendo la forma di piccole città, perché queste piccole realtà provinciali non sono strutturate per gestire questa ondata di persone e purtroppo si creano disagi, sopratutto per la mancanza di servizi, come manutenzione e gestione delle aree urbane che spesso diventano piccole discariche a cielo aperto. Questo e altri sono poi state le motivazione che mi hanno spinto ad andare ad abitare in montagna.
argomenti di cui sarebbe da parlare per ore ed ore, la studiosa è riuscita in 25 minuti a condensare tante tematiche e mi complimento. Interessante l'esempio su Barcellona, città che apprezzo ma allo stesso tempo critico per l'eccessiva turistizzazione che ha subito negli anni. Ma alla fine cosa vogliamo da una grande città? che ci sia un pò di tutto: opportunità di lavoro( quindi grandi e medie aziende, iniziativa privata rivolta ai più disparati settori) vivibilità quotidiana (quindi mezzi pubblici funzionanti, traffico scorrevole,servizi in generale funzionanti), turismo sì ma non troppo. Si diceva dei centri storici disabitati, ma anche qui se vuoi popolare i centri devi per forza di cosa frenare l'afflusso turistico, ma così freni anche l'economia; tanta gente proprietaria di una seconda casa in centro campa attualmente con gli affitti brevi, con introiti che nessun lavoro "normale" (nel senso non altamente qualificato) ti può dare.
sia il video che il suo libro sono molto chiari e sinceri su un tema davvero comune a tanti luoghi. Anche città come Palermo per esempio stanno mutando il loro ambiente in questa direzione, anche se il caso di Milano, dove ho vissuto, è quello più emblemaitco.
Interessante argomento che perseguita ormai diverse metropoli. Io pur essendo nato nella città di Palermo ho preferito trasferirmi, 35 anni fa, in provincia perché la città è invivibile: caos, smog, rumori e oggi ancor di più troppo calda. E non nascondo che, con i miei 62 anni rimasto solo con mia moglie, mi trasferirei in un paese di montagna. Brava cara amica. Speriamo solo che col tempo la gente capisca e faccia di tutto per cambiare questo stato di cose.
Un'analisi molto ben fatta e si vede che c'è una passione particolare dietro... nello specifico , credo che dovrebbe diffondersi l'idea che deve essere l'intera nazione ad essere più attrattiva e di conseguenza redistribuire la ricchezza ed evitare così che la vita ed i costi delle città in particolare Milano siano così impraticabili . La mala politica purtroppo vuole questo , compresi i moralisti inclusivi di oggi gli hippie chic, mi auguro che questo video possa essere un barlume di speranza per chi vuole combattere.
Ottima riflessione, complimenti. Purtroppo il mondo è sempre andato avanti con impulsi di follia anche fino al più disperato delirio. Spesso l' uomo vende l' anima accecato da desideri materiali talvolta fino alle conseguenze più estreme. Speriamo in bene.
tu la chiami follia, io la chiamo teoria dei Giochi. Fra gli animali sociali una delle cose più convenienti in natura è l'azzardo morale: l'ottenere un vantaggio privato mutualizzando le perdite su tutta la comunità. Tutte le comunità del passato hanno dovuto strutturarsi per punire o almeno minimizzare i vantaggi dell'azzardo morale , ma adesso non si fa più e la parola d'ordine è libertà totale. Il risultato è che abbiamo consentito a sociopatici e psicopatici di scalare la gerarchia sociale, ed ora ce li troviamo come CEO di multinazionali e lobbisti in parlamento che ci dicono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Brava, bravissima! Piacevole, acuta nelle osservazioni.. ti ho ascoltata attentamente per tutto il tempo, mi capita sempre più raramente di esser così coinvolta.. sono d'accordo sul fatto che Milano abbia avuto il suo exploit con l'expo del 2015! ...continua così!
Quando ho iniziato a vedere il video ero piuttosto prevenuto, invece ho trovato un’analisi oggettiva e interessante che mi ha fatto molto riflettere. I miei più sinceri complimenti!
Secondo me le città non sono mai state vivibili, e mi stupisce che alcune persone che potrebbero benissimo vivere al di fuori, ci vadano a vivere di proposito. Per me vivere il più possibile in spazi aperti e vicino alla natura non ha prezzo, altro che vivere in palazzoni schiacciata in mezzo a milioni di persone e in mezzo allo smog...
concordo appieno, vivo a cinque minuti a piedi dal lavoro in un paese in mezzo ai monti e alla natura. Se una volta ogni tanto desidero vedere una mostra, o andare a un concerto in un'ora e mezza di viaggio sono in centro a Milano.
@@simluc888 non per forza bisogna vivere in casette monofamiliari col giardino intorno, anche abitando in un paesino. C'è la via di mezzo tra il palazzone di 100 appartamenti e la villa singola di 200mq. Comunque in Italia ci sono migliaia di borghi disabitati, case vuote lasciate marcire: a volte sono luoghi meravigliosi
Vale anche per Firenze, ormai il centro città é stato abbandonato dai fiorenti. Abbiamo perso anche tutti i negozi storici adesso ci sono soltanto turisti.
Interessantissimo intervento sul problema dell' urbanizzazione nelle grandi metropoli e di come i cittadini vengono allontanati e sostituiti con soggetti più facilmente manipolabili. Questo processo è sicuramente dettato da una politica scellerata che va contro l'uomo e il cittadino.
Interessante. Sono di Milano e vivo a Barcellona e confermo tutto questo disagio e la protesta che si fa contro il turismo selvaggio e la speculazione degli affitti a breve termine (airbnb etc) Relativamente a Milano ho trovato questi dati (per me sorprendenti) relativamente al numero di residenti nei vari anni 1971 1.732.000 9,5% 1981 1.604.773 -7,3% 1991 1.369.231 -14,7% 2001 1.256.211 -8,3%
Ho avuto il piacere di ascoltarti dal vivo la scorsa primavera in occasione della presentazione del tuo ultimo libro e in questo filmato confermi la tua competenza e lucidità. Complimenti!!!
Grazie per queste spiegazioni da sola non ci sarei arrivata, queste spiegazioni dovrebbero arrivare a tutti perché anche le persone semplici come me ci possano arrivare
Le metropoli avevano senso come conseguenza della rivoluzione industriale, in cui in un centro urbano erano concentrati tutti i servizi, cinema, teatri, negozi, sicurezza, un una parola una migliore qualità della vita. Adesso con la globalizzazione e la cementificazione è esattamente il contrario: qualità della vita bassa e costi alti, criminalità diffusa, inquinamento, stress etc. Soprattutto in nazioni come l' Italia bisognerebbe riqualificare i piccoli centri a discapito delle metropoli. Non credo inoltre si possa paragonare milano, mini metropoli, con grandi città europee.
Bel servizio! Milano è una città senz'anima, si vive male, non si pensa assolutamente al cittadino. Ci pensavo oggi, che senso ha lavorare in una città, dove però non puoi vivere perche gli affitti sono troppo cari e la vita anche. E' un controsenso. Non ho mai votato per il sindaco perchè tanto sono solo lo specchio della politica italiana. Capaci solo a fare gli interessi di chi vuole guadagnare a danno dei cittadini. Sala farebbe bene a cambiare mestiere. in questi anni ha infilato solo una lunga lista di insuccessi.A Barcellona è un altro vivere come dice lei, anche se pure li , gli affitti sono abbastanza alti. Però almeno l'amministrazione lavora per la città e per i cittadini.
Ottimo video, esaustivo e preciso. Spero che la mia città, Bologna, sappia ribellarsi a questo falso progresso che fa scappare i veri cittadini, nati e cresciuti. Vogliono sostituirci per fare posto a una popolazione giovane, smart, radical chic, rampanti e forestieri. Per loro è una città come tante, Tokio, Londra, Berlino, Parigi. Vedremo, noi bolognesi dovremmo essere più francesi, incazzarci come loro e cercare di salvare la nostra dignità e i nostri essenziali bisogni. Grazie Lucy!
Video molto interessante, assolutamente istruttivo per me che non ho competenze nel settore. Val la pena rifletterci su tutte le considerazioni esposte. Complimenti alla protagonista per la sua chiarezza.
Dal periferico vimercatese l'effetto netto è l'insediamento dei milanesi nelle villette brianzole, la cittadinanza anonima e la creazione di veri e propri isole residenziali nelle zone con recente edificazione. Nella periferia della periferia. ❤
Da sociologo devo dire che ho trovato l'esposizione del problema molto ben fatta, ma temo che le speranze di cambiamento siano irrisorie, visto che l'economia e la politica che sono al momento dominanti non solo hanno tutte le leve nelle loro mani, ma sono assolutamente determinati a mantenere lo status quo, e inoltre l'introiettamento dei valori di competitività e individualismo è pressoché totale, il che rende quasi impossibile il crearsi di movimenti coesi e organizzati, in grado di portare la propria visione alternativa nelle sedi del comando, almeno per quanto riguarda il cittadino medio.
Io mi sono letteralmente innamorato di Lucia Tozzi. Perché ha analizzato il malessere contemporaneo soggettivo e personale con una semplicità unica. E solo ora ne sono venuto a capo dando un nome alle cose. La soluzione è difficile ma non affatto impossibile. L'unica cosa che dovrebbe poi venire al pettine nel momento in cui si decide di ostacolare determinati processi urbani ed extra sono il parassitismo, lo sciacallaggio e chi fa il tutto per tutto per tirare avanti accontentandosi di poco o niente, persino di maltrattamenti. A chi una cura, a chi un rimedio. Sarebbe davvero bello far conoscere Lucia Tozzi ed i suoi argomenti alle scuole e non solo. Mi piacerebbe prendere una tazzina di caffè e conversare pragmaticamente con lei ma in una piazza che sappiamo sia lì soprattutto per gli abitanti del posto.
Davvero molto interessante e attuale. Disvelare la falsa ideologia mi pare l' unica strada percorribile per aprire gli occhi soprattutto alla parte più avveduta della popolazione mondiale. Questo perché mi sembra che ci siano processi e spinte fortissime che concorrono a consolidare invece che contrastare questo fenomeno. Mi viene in mente, per esempio, il problema dell' immigrazione, che nelle città del sud del mondo fa affluire masse con nessun potere contrattuale, e in quelle dell' Occidente porta la manodopera necessaria a far funzionare le città attrattive, nonché persone che non si riconoscono nella storia dei luoghi. Anche il cosmopolitismo così in voga nelle giovani generazioni non so da cosa possa essere contrastato: forse dalle radici costituite dai loro genitori? A questo proposito, mi domando che fine faranno i boomer pensionati, detentori di proprietà immobiliari e finanziarie e numericamente più numerosi delle generazioni successive
L'esempio della Barcellona autoctona che preferisce le macchine "agli alberelli ed alle panchine" lascia il tempo che trova. Ci vivo da 10 anni. Si sarebbe potuta fermare alla situazione Airbnb. In linea generale, gran bella linea di pensiero. Chapeau
Molto spesso ciò che cambia sono le percezioni dei luoghi più che i luoghi in sé. Alla fine più le cose cambiano e più rimangono le stesse. Milano non è mai stata né bella né particolarmente vivibile. Né ieri né oggi. Tra la seconda metà degli anni '80 e la prima dei '90 era tra le 10 più costose del mondo. Per dire.
Ho gradito molto il video ed il/i contenuto/i .Sebbene mi ritenga già “sensibile” agli argomenti passati in rassegna, tuttavia mi ha destato ulteriore riflessione ed interesse per una materia che, paradossalmente, ci vede - chi più chi meno- “inconsapevolmente immersi” in fenomeni che, erroneamente, sembrano non appartenerci. La ringrazio ed attenderò Sue ulteriori produzioni e - tolleri - mi lasci auspicare che il Suo nome (un pò per gioco,un pò per “Omen Nomen”) possa ispirarLa ulteriormente ed ispirare chi La segue.(come la “Lucy” del film di Besson, la quale, arrivata ad utilizzare il 100% del nostro cervello,trasformandosi in conoscenza e consapevolezza pura e totale del tutto, sin dalle origini dello stesso, finisce col trasmettere e fornire il suo supremo contributo all’umanità, quale scopo primario ed intrinsecò della vita.)
Bella riflessione. Mi fa piacere vedere che ci sono intellettuali che parlano di questi temi. Di solito mi sento sempre solo quando si parla di queste tematiche.
😮😮😮😊😊
Ma 😊😊😊😊😮
😊
Troppe chiacchiere: bisognava invece stringere sui punti essenziali
@@marcob4630 che fretta hai? la riflessione ti porta via troppo tempo?
Complimenti e grazie per questi sprazzi di luce in un paese dove il dibattito pubblico è avvilente e piatto.
Complimenti a Lucia Tozzi per la sua competenza e lucidità nell'esporre questo problema e a Lucy per condividere certi temi importantissimi Grazie
complimenti, davvero un discorso lucido. Da anni penso che le grandi capitali del mondo siano in competizione tra di loro e i residenti soffrano di questa competizione basata sulla capacità di attrarre turisti offrendo grandi eventi e abitazioni cin contratti brevi favorendo l'espansione del mercato immobiliare del privato a discapito degli abitanti che, alzandosi all'alba per lavoro, scuole, ecc, trova casa fuori dai circuiti turistici. Bisognerebbe davvero investire (non lo si fa da circa un secolo in Italia) nell'edilizia pubblica ma per farlo occorre formare le persone che molto spesso credono che le case costruite con fondi pubblici siano lo stigma del degrado sociale. Il discorso andrebbe affrontato seriamente e in modo radicale. Ribaltare tutte le credenze popolari secondo cui la casa pubblica non è di qualità e indice di decadimento. Un paese civile, virtuoso, lo si riconosce dalla qualità delle città vivibili e dalle case abitabili per tutti, giovani e anziani, lavoratori e studenti.
Concordo in pieno... questa sarebbe la vera inclusione
con sto "turismo" hanno ROTTO IL ... italia sta diventando una cloaca di mandrie umane le città sono impossibili da vivere da aprile a ottobre e gli italiani chi li compensa? guadagnano le catene alberghiere (spesso di multinazionali) ed il paese sta diventando una pizzera a cielo aperto, hanno DISTRUTTO la costa smeralda (qs anno oltre 200 natanti oltre i 45 metri!) che usano le baie come PORTI scaricando DI TUTTO, fondali distrutti da gavitelli/ancore etc etc ... che PENA
Scusa, sarà che giro, ma questa difficoltà nel cambiare prospettiva la vedo poco. In altri paesi gli italiani emigrati si adeguando serenamente all idea di casa popolare. Che è naturalmente economica
@@davidquerci7581 che bella la vita da "adeguato" (ovviamente verso il basso)
Non so fanno nessuna guerra fra di loro la fanno fare tra di noi. Chi troppo vuole nulla stringe. Riflettete ❤
Discorso lucido e intelligente. Frutto di evidente consapevolezza. In piccolo pensavo lo stesso guardando le mode sui social. Con tutto questo viaggiare con la scusa di conoscere altre culture (che è impossibile applicare fino in fondo perche il fondo non è mai piacevole) ci si dimentica della propria di cultura. Ci si vanta dei 100 paesi visitati ma che cosa rimane ? nessuno difende nessuno. non si difende piu niente . è tutto un mostrare il lato positivo e nient'altro. Quel grafico di Barcellona è impressionante. Se non ci fossero le associazioni cittadine sarebbe tutto in pasto al mercato. Sono le persone come Lucia Tozzi che dovrebbero avere il megafono
Lucia Tozzi una grandissima rivelazione, bellissimo format
Contenuto molto interessante davvero.
Quello che è stato detto su Milano è assolutamente così, ci vivo da 10 anni e ho vissuto il periodo dell'expo che come dici ha iniziato seriamente a far cambiare le cose e farle diventare sempre più evidenti.
Mi son iscritto.
Grazie signorina Lucia Tozzi per questo suo ammirevole contributo divulgativo.
Analisi illuminante! Io stessa sono un esempio di come ho visto svanire di anno in anno la possibilità di restare a vivere da sola a Milano. Questo significava semplicemente uscire dalla casa dei miei genitori, ma per questioni economiche non è stato possibile. Ho dovuto cambiare regione e spostarmi in una città di media grandezza per avere uno standard di vita dignitoso e ne sono felice.
Non conoscevo Lucia ma sentirla parlare è una boccata di aria fresca
Un sentitissimo grazie a Lucia che mi ha illuminato su parecchi fronti, facendomi soprattutto capire che oltre a pianificare la via di fuga urge anche resistere e lottare per garantire la vivibilità di Milano ai prossimi inquilini. Grazie, davvero.
Meglio fuggire… chissà
A Milano la resistenza è data da persone che si sono, molto frequentemente, organizzate in comitati e sono state spesso attaccate da stampa e dai nostri cari politici stessi. I comitati sono stati spesso accusati spesso di essere solo Nimby quando in realtà hanno avuto la vista lunga. Alle ultime elezioni si sono presentati con una lista indipendente, traditi dai Verdi che si sono accodati a Sala. La resistenza c'è già: va meglio organizzata e portata sulle sedie dove è possibile decidere. GIà riuscire ad ottenere il vincolo su San Siro contro la speculazione dei soliti nomi è stata una piccola vittoria.
Estremamente interessante. Ottima comunicazione e format. Dovrebbe diventare una serie o podcast perché ci sono molti aspetti da approfondire.
Ottima analisi di una vera giornalista. Brava Lucia!
Complimenti per questa analisi così lucida e soprattutto super partes, ovviamente si capisce subito il discorso della disoccupata. Oggigiorno le voci fuori coro vengono stroncate finanziariamente senza creare scomodi martiri. Il discorso della vivibilità è estensibile anche ai piccoli centri destinati da tanto tempo a mete turistiche di prestigio. Viviamo gli stessi ed identici problemi legati a grandi città che vengono bersagliate da colossi turistici. Un grazie per il coraggio nell'illustrare la propria opinione che apre le idee a chi non arriva a capire certi concetti, vuoi per ignoranza, vuoi per propri interessi.
ho pensato la stessa cosa: è disoccupata per quello. Chi non si beve le panzane della rigenerazione urbana e dell'inclusività viene escluso dal grande banchetto cosmopolita.
Complimenti, commento davvero preciso: il capitalismo ti abbatte con le sue stesse armi, togliendo le possibilità economiche si tappano molte bocche senza creare martiri.
Questo è il primo commento che scrivo dopo più di un decennio credo.
Complimenti per l’analisi lucida e impeccabile, mi ritrovo perfettamente nella situazione da te individuata.
Ti auguro una carriera professionale all’altezza del tuo fine intelletto.
mi rispondi tra 10 anni xd
La sua è un’analisi così lucida e veritiera, che …purtroppo viene solo da piangere. Il tempo è quella della “mistificazione “.
Complimenti, analisi lucida e intellettualmente onesta.
Quest'intervento sul connubio filantrocapitalismo e involuzione delle grandi città è super interessante, grazie😊
Caspita sto mandando sto video a tutti i miei conoscenti è il video più intelligente e utile dell ultimo mese tra quelli che ho visto
Finalmente, scrivo "finalmente", una sincera, disincantata e soprattutto onesta analisi crritica del moderno progetto urbanistico indirizzato alle nostre maggiori città italiane.
Il risultato è che oggi a Milano ci sono dappertutto posti per mangiare, mangiare come se non ci fosse un domani, i teatri medio piccoli vengono chiusi e adibiti ad attività di cui non si comprende il senso e i luoghi della cultura… sono sempre più nascosti.
Fa riflettere.
Un'analisi completamente condivisibile salvo per il pezzo del "non fu una catastrofe" dello stop del turismo globale nel 2020. Non fu una catastrofe per noi europei, alcuni dei miei contatti in Africa che vivono di turismo dei parchi ed alcuni miei conoscenti in India molto legati a luoghi turistici hanno avuto problemi economici con ripercussioni anche sull'istruzione dei loro figli
Vivo in Olanda per lavoro, precisamente ad Amsterdam, e devo ammettere che la vita qui può risultare estremamente impegnativa. Molte persone, me compreso, preferirebbero evitare le grandi città europee se ne avessero la possibilità, ma spesso siamo costretti a farlo per ragioni professionali. Se avessi un salario più elevato, investirei in un'automobile e cercherei di stabilirmi in una zona più distante dal centro. Sfortunatamente, per ora, sono obbligato a rimanere nei dintorni del centro città. Questa limitazione mi causa parecchio disagio... Non vedo l'ora di avere abbastanza risorse per poter cambiare la mia situazione.
Sono tornata da poco da Amsterdam, breve vacanza, sono la tipica giovane ragazza che si ritrova a voler cambiare città perché troppo circoscritta ad una realtà vincolante. Leggo di te, dopo questo video: avevo visto Amsterdam avanti anni luce, ma non avevo mai effettivamente pensato all’abitabilità in termini locali. Cosa consiglieresti al te stesso di 23 anni?
@@antonellafuentes6655
Al me stesso di 23 anni? Vorresti un consiglio riguardo Amsterdam o uno di carattere generale? Rispondo in termini generali. Non sono molto più grande di te; ho 29 anni e compirò presto 30 anni. Direi questo al mio io di 23 anni: se non hai una passione, un sogno o un interesse particolare, cosa del tutto normale, cerca di espandere il tuo perimetro di indagine. Costruisci basi solide, per quanto possibile. Se non hai ancora trovato il tuo posto, segui le opportunità del mercato del lavoro. Potresti finire per fare qualcosa che non ti piace all'inizio, ma avrai denaro e tempo libero. Forse non hai interessi specifici, ma l'interesse per il denaro e il tempo libero sarà sempre presente. Col tempo, le risposte arriveranno e verranno più facilmente se non sarai impegnato a cercare di capire dove trovare i soldi per pagare le spese e come arrivare a fine mese. Non rimanere immobile; continua a muoverti, a formarti, a scoprire, a viaggiare. Tutte le esperienze sono importanti, ma non fermarti mai. Approfitta della libertà che hai in questo momento, perché quando inizierai a lavorare, quella libertà non ci sarà più.
Vivo a Roma, Amsterdam mi è sembrata un sogno, carissima certo ma un sogno rispetto a Roma
Io penso che se il tuo futuro debba essere legato alle tue risorse non ne uscirai mai !!! Non fai prima a cambiare lavoro ??? La salute prima di tutto !
Mi dispiace che tu la stia vivendo così. Ho letto in un altro commento una frase molto veritiera. A volte cambiano più le percezioni dei posti che la realta stessa. Ed è vero, ma a oggi le città cambiano molto in fretta.Ho abitato la prima volta ad amsterdam nel 2014 e la seconda nel 2017 per studio/lavoro. La prima volta in cui ho abitato vivevo a Jordan e il turismo non era ancora così elevato e ho avuto la fortuna di vivermela in una maniera a misura d’uomo senza sovraffollamento conoscendo molti local. Quando tornai nel 2017 nostastante furuno passati pochi anni, la situazione era decisamente cambiata e l’offerta di spazio abitativo era conteso dalle agenzieimmobiliari in maniera sprezzante. La città era tenuta molto male, non per causa del comune ma per la mole turistica che era notevolmente aumentata. Per non parlare di quanto fosse più abitata da expat che olandesi, dove invece il primo anno facevo fatica a trovare giovani italiani come me. Ma la percezione della città che mi portai nel 2017 era quella del 2014 .C’è voluto un po’ per comprendere quale fosse davvero la realtà e accettare che Amsterdam fosse inevitabilmente cambiata in così poco tempo.
Bravissimissimissima!
Ho letto e apprezzato anche il tuo Libro. Molta lucidità e capacità di mettere assieme... quelli che fino a poco da erano indizi.. Ma oggi sono per chi li vuole vedere, "l'arma del delitto"
Finalmente un'analisi sensata e fuori dal coro rispetto alla città.
Una lezione interessantissima.
Assolutamente d'accordo su tutto. Parlo quasi quotidianamente di questi temi, perché sono infastidito dalla poca civiltà che le grosse città stanno portando, e purtroppo sta accadendo un fenomeno collegato alla migrazione delle persone fuori dai centri, cioè che le piccole città di periferia una volta estremamente vivibili stanno prendendo la forma di piccole città, perché queste piccole realtà provinciali non sono strutturate per gestire questa ondata di persone e purtroppo si creano disagi, sopratutto per la mancanza di servizi, come manutenzione e gestione delle aree urbane che spesso diventano piccole discariche a cielo aperto.
Questo e altri sono poi state le motivazione che mi hanno spinto ad andare ad abitare in montagna.
chiara e decisa. Complimenti per la capacità di andare contro il sistema economico e contro la narrazione mainstream.
argomenti di cui sarebbe da parlare per ore ed ore, la studiosa è riuscita in 25 minuti a condensare tante tematiche e mi complimento. Interessante l'esempio su Barcellona, città che apprezzo ma allo stesso tempo critico per l'eccessiva turistizzazione che ha subito negli anni. Ma alla fine cosa vogliamo da una grande città? che ci sia un pò di tutto: opportunità di lavoro( quindi grandi e medie aziende, iniziativa privata rivolta ai più disparati settori) vivibilità quotidiana (quindi mezzi pubblici funzionanti, traffico scorrevole,servizi in generale funzionanti), turismo sì ma non troppo. Si diceva dei centri storici disabitati, ma anche qui se vuoi popolare i centri devi per forza di cosa frenare l'afflusso turistico, ma così freni anche l'economia; tanta gente proprietaria di una seconda casa in centro campa attualmente con gli affitti brevi, con introiti che nessun lavoro "normale" (nel senso non altamente qualificato) ti può dare.
Sono contento di averla ascoltata
Sono pienamente d’accordo. Vivo Milano da 10 anni e tra pochi mesi mi trasferisco in un’altra regione. Da questa città ormai c’è solo da scappare
Servizio di alto livello. Complimenti
sia il video che il suo libro sono molto chiari e sinceri su un tema davvero comune a tanti luoghi. Anche città come Palermo per esempio stanno mutando il loro ambiente in questa direzione, anche se il caso di Milano, dove ho vissuto, è quello più emblemaitco.
Bravissima!Il coraggio di parlare,e pensare diversamente dal potere della globalizzazione.Grazie
Ma che cosa hai ascoltato? Il punto è tutt'altro
Congratulazioni! Molto interessante!
Brava... Non stancarti mai di donare la tua cultura a tutti... grazie
Interessante argomento che perseguita ormai diverse metropoli.
Io pur essendo nato nella città di Palermo ho preferito trasferirmi, 35 anni fa, in provincia perché la città è invivibile: caos, smog, rumori e oggi ancor di più troppo calda. E non nascondo che, con i miei 62 anni rimasto solo con mia moglie, mi trasferirei in un paese di montagna.
Brava cara amica.
Speriamo solo che col tempo la gente capisca e faccia di tutto per cambiare questo stato di cose.
Un'analisi davvero illuminante, non avevo mai osservato questo problema dai punti di vista mostrati. Grazie per aver condiviso queste informazioni.
Un'analisi molto ben fatta e si vede che c'è una passione particolare dietro... nello specifico , credo che dovrebbe diffondersi l'idea che deve essere l'intera nazione ad essere più attrattiva e di conseguenza redistribuire la ricchezza ed evitare così che la vita ed i costi delle città in particolare Milano siano così impraticabili . La mala politica purtroppo vuole questo , compresi i moralisti inclusivi di oggi gli hippie chic, mi auguro che questo video possa essere un barlume di speranza per chi vuole combattere.
Sublime. Mi mancano le parole per ringraziarla adeguatamente.
Video interessantissimo! Lucia Tozzi è davvero una persona capace
Ottima riflessione, complimenti. Purtroppo il mondo è sempre andato avanti con impulsi di follia anche fino al più disperato delirio. Spesso l' uomo vende l' anima accecato da desideri materiali talvolta fino alle conseguenze più estreme. Speriamo in bene.
tu la chiami follia, io la chiamo teoria dei Giochi.
Fra gli animali sociali una delle cose più convenienti in natura è l'azzardo morale: l'ottenere un vantaggio privato mutualizzando le perdite su tutta la comunità.
Tutte le comunità del passato hanno dovuto strutturarsi per punire o almeno minimizzare i vantaggi dell'azzardo morale , ma adesso non si fa più e la parola d'ordine è libertà totale.
Il risultato è che abbiamo consentito a sociopatici e psicopatici di scalare la gerarchia sociale, ed ora ce li troviamo come CEO di multinazionali e lobbisti in parlamento che ci dicono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
La ringrazio, piacere di averla trovata.
Brava, bravissima! Piacevole, acuta nelle osservazioni.. ti ho ascoltata attentamente per tutto il tempo, mi capita sempre più raramente di esser così coinvolta.. sono d'accordo sul fatto che Milano abbia avuto il suo exploit con l'expo del 2015! ...continua così!
Quando ho iniziato a vedere il video ero piuttosto prevenuto, invece ho trovato un’analisi oggettiva e interessante che mi ha fatto molto riflettere. I miei più sinceri complimenti!
è stato un piacere ascoltarla Lucia, mi ha ispirata. Io sono cresciuta a Milano, nel quartiere che oggi è conosciuto come "NoLo"...
Che persona intelligente ed affascinante
Secondo me le città non sono mai state vivibili, e mi stupisce che alcune persone che potrebbero benissimo vivere al di fuori, ci vadano a vivere di proposito. Per me vivere il più possibile in spazi aperti e vicino alla natura non ha prezzo, altro che vivere in palazzoni schiacciata in mezzo a milioni di persone e in mezzo allo smog...
concordo appieno, vivo a cinque minuti a piedi dal lavoro in un paese in mezzo ai monti e alla natura. Se una volta ogni tanto desidero vedere una mostra, o andare a un concerto in un'ora e mezza di viaggio sono in centro a Milano.
@@emilie1977 wow! Io invece purtroppo sono a ridosso della città. Se posso chiedere, in che zona sei?
@@simluc888 non per forza bisogna vivere in casette monofamiliari col giardino intorno, anche abitando in un paesino. C'è la via di mezzo tra il palazzone di 100 appartamenti e la villa singola di 200mq.
Comunque in Italia ci sono migliaia di borghi disabitati, case vuote lasciate marcire: a volte sono luoghi meravigliosi
@@emilie1977 1h e mezzo?!
Io che vado regolarmente in palestra e faccio teatro non potrei
Bellissime riflessioni!! Questi temi andrebbero trattati e divulgati al grande pubblico
Vale anche per Firenze, ormai il centro città é stato abbandonato dai fiorenti. Abbiamo perso anche tutti i negozi storici adesso ci sono soltanto turisti.
Firenze è tristissima. È peggiorata tantissimo. Invivibile
Interessantissimo intervento sul problema dell' urbanizzazione nelle grandi metropoli e di come i cittadini vengono allontanati e sostituiti con soggetti più facilmente manipolabili. Questo processo è sicuramente dettato da una politica scellerata che va contro l'uomo e il cittadino.
Esposizione veramente interessante, chiara e fluida, spero che possa tenere simili lezioni in qualche Università.
Interessante. Sono di Milano e vivo a Barcellona e confermo tutto questo disagio e la protesta che si fa contro il turismo selvaggio e la speculazione degli affitti a breve termine (airbnb etc)
Relativamente a Milano ho trovato questi dati (per me sorprendenti) relativamente al numero di residenti nei vari anni
1971 1.732.000 9,5%
1981 1.604.773 -7,3%
1991 1.369.231 -14,7%
2001 1.256.211 -8,3%
Complimenti, grazie per il bellissimo approfondimento, e spero che la sua produzione ottenga un pubblico più ampio!
Davvero complimenti per la scelta della tematica e la profondità della riflesdione
Ho avuto il piacere di ascoltarti dal vivo la scorsa primavera in occasione della presentazione del tuo ultimo libro e in questo filmato confermi la tua competenza e lucidità. Complimenti!!!
Grazie per queste spiegazioni da sola non ci sarei arrivata, queste spiegazioni dovrebbero arrivare a tutti perché anche le persone semplici come me ci possano arrivare
Le metropoli avevano senso come conseguenza della rivoluzione industriale, in cui in un centro urbano erano concentrati tutti i servizi, cinema, teatri, negozi, sicurezza, un una parola una migliore qualità della vita. Adesso con la globalizzazione e la cementificazione è esattamente il contrario: qualità della vita bassa e costi alti, criminalità diffusa, inquinamento, stress etc. Soprattutto in nazioni come l' Italia bisognerebbe riqualificare i piccoli centri a discapito delle metropoli.
Non credo inoltre si possa paragonare milano, mini metropoli, con grandi città europee.
Sei una Grande!
Bella,spiega molto bene,persino mi go capio!
mamma mia contenuti bestiali, subscription immediata
Complimenti e grazie! Sono così felice di averti trovato! a volte crediamo che non sia possibile cambiare questo momento apocalittico. 😢
È il primo vostro video che vedo (casualmente trovato girando per RUclips).
Volevo semplicemente dire: VI AMO!
Bel servizio! Milano è una città senz'anima, si vive male, non si pensa assolutamente al cittadino. Ci pensavo oggi, che senso ha lavorare in una città, dove però non puoi vivere perche gli affitti sono troppo cari e la vita anche. E' un controsenso. Non ho mai votato per il sindaco perchè tanto sono solo lo specchio della politica italiana. Capaci solo a fare gli interessi di chi vuole guadagnare a danno dei cittadini. Sala farebbe bene a cambiare mestiere. in questi anni ha infilato solo una lunga lista di insuccessi.A Barcellona è un altro vivere come dice lei, anche se pure li , gli affitti sono abbastanza alti. Però almeno l'amministrazione lavora per la città e per i cittadini.
analisi molto pertinente. rappresenta molto bene il mio disagio nel rapportarmi con la città oltre che con la sua narrazione.
Bravissima!!! 1000 Lucy please
Video brillante e profondamente informativo, felicissimo di aver scoperto questo canale.
Perché bisogna sempre competere è mai andare avanti seguendo la propria originalità? Complimenti.
Ottimo video, esaustivo e preciso. Spero che la mia città, Bologna, sappia ribellarsi a questo falso progresso che fa scappare i veri cittadini, nati e cresciuti. Vogliono sostituirci per fare posto a una popolazione giovane, smart, radical chic, rampanti e forestieri. Per loro è una città come tante, Tokio, Londra, Berlino, Parigi. Vedremo, noi bolognesi dovremmo essere più francesi, incazzarci come loro e cercare di salvare la nostra dignità e i nostri essenziali bisogni.
Grazie Lucy!
Bello ascoltare opinioni che provengono da una mente colta e intellettuale. 🙏
Interessante e del tutto condivisibile. Lo dico da milanese adottato
Molto interessante
Da ascoltare fino alla fine
molto interessante, sto condividendo questa riflessione con alcuni amici.
Video molto interessante, assolutamente istruttivo per me che non ho competenze nel settore. Val la pena rifletterci su tutte le considerazioni esposte. Complimenti alla protagonista per la sua chiarezza.
Finalmente una voce critica. Complimenti vivissimi
Una bomba, un approfondimento bellissimo.
Bella saggia e una inspirazione da rivoluzione urbana sana e forever.
Mi sono iscritto immediatamente dopo aver ascoltato l'introduzione. É un argomento interessantissimo e la critica iniziale puntuale.
Dal periferico vimercatese l'effetto netto è l'insediamento dei milanesi nelle villette brianzole, la cittadinanza anonima e la creazione di veri e propri isole residenziali nelle zone con recente edificazione. Nella periferia della periferia. ❤
anche io sto pensando di spostarmi fuori milano .. vivendo in zona semicentrale in condomino cerco meno rumore e piu’ spazio.
Ad esempio la Brianza è piena di villette anonime. In ogni caso quella che era la verde Brianza..ora sta diventando un ammasso di cemento e asfalto
Davvero un documentario molto interessante con spunti logici e lucidi. Complimenti 👏🏻
Da sociologo devo dire che ho trovato l'esposizione del problema molto ben fatta, ma temo che le speranze di cambiamento siano irrisorie, visto che l'economia e la politica che sono al momento dominanti non solo hanno tutte le leve nelle loro mani, ma sono assolutamente determinati a mantenere lo status quo, e inoltre l'introiettamento dei valori di competitività e individualismo è pressoché totale, il che rende quasi impossibile il crearsi di movimenti coesi e organizzati, in grado di portare la propria visione alternativa nelle sedi del comando, almeno per quanto riguarda il cittadino medio.
Ottima lezione. Apparentemente informale ma molto dotta. Grazie.
Grazie mille. Splendida presentazione...
Contenuto eccezionale!
Interessantissimo, bravi👏
Io mi sono letteralmente innamorato di Lucia Tozzi. Perché ha analizzato il malessere contemporaneo soggettivo e personale con una semplicità unica. E solo ora ne sono venuto a capo dando un nome alle cose.
La soluzione è difficile ma non affatto impossibile. L'unica cosa che dovrebbe poi venire al pettine nel momento in cui si decide di ostacolare determinati processi urbani ed extra sono il parassitismo, lo sciacallaggio e chi fa il tutto per tutto per tirare avanti accontentandosi di poco o niente, persino di maltrattamenti.
A chi una cura, a chi un rimedio.
Sarebbe davvero bello far conoscere Lucia Tozzi ed i suoi argomenti alle scuole e non solo. Mi piacerebbe prendere una tazzina di caffè e conversare pragmaticamente con lei ma in una piazza che sappiamo sia lì soprattutto per gli abitanti del posto.
ottima ed esaustiva disamina
Davvero molto interessante e attuale. Disvelare la falsa ideologia mi pare l' unica strada percorribile per aprire gli occhi soprattutto alla parte più avveduta della popolazione mondiale. Questo perché mi sembra che ci siano processi e spinte fortissime che concorrono a consolidare invece che contrastare questo fenomeno. Mi viene in mente, per esempio, il problema dell' immigrazione, che nelle città del sud del mondo fa affluire masse con nessun potere contrattuale, e in quelle dell' Occidente porta la manodopera necessaria a far funzionare le città attrattive, nonché persone che non si riconoscono nella storia dei luoghi. Anche il cosmopolitismo così in voga nelle giovani generazioni non so da cosa possa essere contrastato: forse dalle radici costituite dai loro genitori? A questo proposito, mi domando che fine faranno i boomer pensionati, detentori di proprietà immobiliari e finanziarie e numericamente più numerosi delle generazioni successive
Interessantissimo, grazie
Documento di grande interesse. Grazie!
L'esempio della Barcellona autoctona che preferisce le macchine "agli alberelli ed alle panchine" lascia il tempo che trova. Ci vivo da 10 anni. Si sarebbe potuta fermare alla situazione Airbnb. In linea generale, gran bella linea di pensiero. Chapeau
grazie,riflessioni veramente interessanti.
Molto spesso ciò che cambia sono le percezioni dei luoghi più che i luoghi in sé. Alla fine più le cose cambiano e più rimangono le stesse. Milano non è mai stata né bella né particolarmente vivibile. Né ieri né oggi. Tra la seconda metà degli anni '80 e la prima dei '90 era tra le 10 più costose del mondo. Per dire.
Splendida analisi !
Ottimo contenuto
Brava Lucy!!!
Ho gradito molto il video ed il/i contenuto/i .Sebbene mi ritenga già “sensibile” agli argomenti passati in rassegna, tuttavia mi ha destato ulteriore riflessione ed interesse per una materia che, paradossalmente, ci vede - chi più chi meno- “inconsapevolmente immersi” in fenomeni che, erroneamente, sembrano non appartenerci. La ringrazio ed attenderò Sue ulteriori produzioni e - tolleri - mi lasci auspicare che il Suo nome (un pò per gioco,un pò per “Omen Nomen”) possa ispirarLa ulteriormente ed ispirare chi La segue.(come la “Lucy” del film di Besson, la quale, arrivata ad utilizzare il 100% del nostro cervello,trasformandosi in conoscenza e consapevolezza pura e totale del tutto, sin dalle origini dello stesso, finisce col trasmettere e fornire il suo supremo contributo all’umanità, quale scopo primario ed intrinsecò della vita.)
Cioè una disoccupata. Che grande. Iscritto
Grazie per questo bellissimo contenuto
sommamente interessante
Complimenti. Bellissima analisi 😊
Interessante e condivisibile, un buono studio da lei che non credo sia milanese di nascita.