Il tuo discorso mi fa riflettere su come negli ultimi 20 anni circa la tendenza è essere particolare, distinguerti come stereotipo. Lo strano ormai è chi fa una vita normale con semplicità.. Vorrei riflettere sulla questione dei tatuaggi. Prima erano un simbolo personale oggi invece sono diventati estetici. Non si riesce ad accettare la NORMALITA' , la Semplicitià. Ti auguro il meglio di riuscire a continuare su questa strada e con la tua testa.
Ciao Kuro, ti seguo da poco ma già ti ammiro moltissimo, sono pienamente d’accordo sul discorso che hai fatto in questo video e sono contenta di averlo visto. Ora più di prima è davvero difficile per tutti noi capire come interagire a livello sociale in particolar modo per via di queste etichette che sono state prefissate. Il tuo messaggio è stato molto chiaro e soprattutto molto di aiuto secondo me. Dovremmo ricordarci più spesso del valore delle persone e delle cose a mio parere, partendo da noi stessi dobbiamo sentirci liberi e allo stesso tempo far sentire liberi anche gli altri di esprimersi. Io sono sempre stata una persona ansiosa, prima anche parecchio timida, spero che col tempo riuscirò a fregarmene di molte cose a cui non dovrei affatto dare peso perché appunto non fanno che buttarmi giù magari. Ma stasera vedendo questo video ho avuto il coraggio di scrivere questo commento, quindi ti ringrazio infinitamente, continua così perché sei una persona meravigliosa. Sono veramente felice di poterti seguire nonostante ripeto io sia una nuova iscritta quindi ti conosco da poco, però mi hai subito colpita. Sei grande ❤️
Capisco che commentare un discorso del genere senza averlo vissuto sul momento ha molta poca valenza, ma questi discorso socio-antropologici mi riportano ai tempi dell'università, quindi non posso trattenermi. A mio avviso Sara, per noi (e con "noi" intendo quelli della nostra età) il tuo discorso ha assolutamente senso e etichettare ancora le persone è quasi immaturo come atteggiamento, oltre che superficiale. Ma dico "ancora" perchè invece in giovane età, specialmente nell'adolescenza, è un processo fondamentale della crescita. Non solo etichettavamo, ma avevamo bisogno di essere etichettati. E volevamo QUELLA di etichetta, e se ce ne davano un'altra smattavamo perchè non ci riconoscevamo. Perchè l'adolescenza è proprio il cercare il proprio spazio, e le etichette (per quanto fastidiose, estremizzanti e sminuenti) in quel contesto ci davano il conforto che cercavamo, perchè per quanto scomode erano certezze per noi. Quindi giovani "non più così giovani" se fate a gara a chi è più o meno "normie" di fatto state facendo quello che sto facendo io in questo commento: giochiamo ad essere ciò che eravamo. Giovani "effettivamente giovani" crogiolatevi nelle vostre etichette, ci vediamo quando avrete a che fare con bollette e mutui. A quel punto ci sarà un'unica etichette che mette d'accordo tutti: povery.
Concordo in tutto e per tutto, da ragazzini si agogna l’appartenenza a un gruppo e la si difende a spada tratta, se lo si fa ancora da adulti ci sono dei problemi.
Le etichette in sé sono fondamentali perché sono descrittive. Quando però una cultura, una norma, o delle categorie privilegiate da normatività rendono un’etichetta prescrittiva e coercitiva, si tradisce il senso stesso delle etichette. Tutta la nostra comunicazione si basa su macro e micro etichette, su livelli di nozioni e di gergo, di concetti espressi in parole che riescono a farsi capire già solo usandole. Fun fact: chi usa davvero le etichette, definisce sé stessə per orientarsi e panoramizzarsi, e cambierà in modo sano parola se dovesse capire che serve un’altra parola per comprendersi e farsi comprendere dalle altre persone. Le persone invece che conoscono 2-3 etichette in croce sono spesso le prime che vedono o bianco o nero la realtà circostante, cioè binaria assolutizzazione prescrittiva eheh. Quindi sì, spesso la gente che non conosce etichette etichetta altre persone 😅
Ti stimo! In questo video hai detto delle cose che condivido e che cerco di diffondere fra le mie conoscenze, ma è davvero dura! Anche se sembrano cose dettate dal buon senso, mi stupisco tantissimo di come molti reagiscono con sorpresa quando cerco di provocare un pensiero critico! A volte mi scoraggio, è come parlare con zombie privi di anima, non solo di intelligenza critica! Parlo spesso di etichette e di quanto le detesti, in ambito morale, culturale, sociale e via dicendo! Parlavi della musica metal, per dirti un esempio, ma se andiamo a volo d'uccello sullo scenario sociale del momento, ti potrei parlare delle etichette affibiate a persone con orientamenti sessuali, a persone che credono in Dio o che non ci credono, ai filosofi dell'alimentazione, della predominanza di un genere, a chi segue le indicazioni sui vaccini e a chi le rifiuta! Per non parlare dei complottisti, una categoria in crescita! Aiuto, se vedi una persona non puoi davvero vedere solo un avversario politico, un tifoso della squadra avversaria, o uno strano individuo che ti fa paura perché magari è in sedia a rotelle e non sai cosa dirgli o cosa fargli... spoiler: è uno qualunque, e magari è anche uno stronzo con un caratteraccio da schifo, ma magari è meglio di quei tuoi amici che camminano senza sedia a rotelle e prendono per i fondelli gli "sfigati", tanto per concludere con un'ultima etichetta :P Ciao Sara, ciao followers di Sara! (Anche voi siete stati etichettati, siete followers di Sara, siatene fieri, io lo sono :D :D :D)
Apprezzo molto queste chiacchierate in live, che ahimè mi perdo sempre per questioni di tempo! Comunque sono d'accordissimo con te, l'etichette non servono a niente. In una vecchia live del PUB dell'amico di Dario ricordo che feci un discorso riguardo a ''cosa definisce una persona videogiocatore'' e per l'appunto dobbiamo smetterla di vedere le persone come se fossero categorie ma semplicemente persone a cui piacciono determinate cose. E come se a volte tu sei quel tipo di persone e devi essere sempre lo stesso, tu metallaro/a non puoi ascoltarti della trap o musica fuori dai tuoi schemi.... perchè BLASFEMIA Dovremmo imparare che le cose possono essere apprezzate da tutti in diversi modi, chi più o chi meno questo non sta a noi deciderlo, il massimo che può succedere è una discussione sulla stessa passione, ma non c'è bisogno di denigrare qualcuno perchè ha 1000 interessi diversi o non fa parte di ''quella categoria'' che tizio si è creato
io penso, ognuno fa il cazzo che vuole ed è giusto così, fate cosa desiderate, senza magari ovviamente ledere gli altri, perchè in quel caso stai ostacolando la libertà altrui, penso anche che il fatto di possedere passioni sia legato a cose che puoi fare più o meno facilmente, magari considerate "diverse" ma perchè praticate da meno persone e quindi risultate meno generali, ciò nonostante non fanno di te una persona etichettata in male o in bene
Io rispetto le differenze degli altri. Ma no, dobbiamo essere tutti uguali per certe persone o che non possiamo giocare o pensare diversamente in altri campi come musica, politica etc perché non siamo degni o non capiamo un cazzo. Sinceramente ti dico. Tutto questo mi fa senso. Ti stimo e ti ammiro per quello che hai detto Sara. E ripeto sono pienamente d'accordo con te su tutto
I bambini sono terribili se si riesce a superare una certa fase senza farsi limitare dagli altri secondo me da una grossa mano a maturare sotto certi aspetti ❤️ Kuro sei Tenerissima ❤️
Ho trattato il discorso sulla diffusione del GDR l'anno scorso con gli altri di InnTale, a Cartoomix. Grazie a InnTale e alla diffusione di DnD ho fatto conoscere la varietà del GDR a tante persone che non hanno mai provato nulla del genere, proprio per il fatto che, in base alle preferenze di ogniuno, è possibile fare campagne diverse con temi e ambienti diversi. Ci sto provando anche con Magic (da cui gioco da quando ho 7 anni, passando momenti non tanto belli per discriminazione) e quando qualcuno si approccia ora a 26 sono contento di poter condividere le mie passioni.
Concordo pienamente, anche se a me non è capitato direttamente e anche se qualcuno mi criticasse, sinceramente me ne infischio, noto sempre di più che chi prima veniva visto "diverso" e magari anche isolato per questo , ultimamente sono proprio queste persone a discriminare gli altri e a sentirsi superiori, non hanno ancora capito che vestirsi in un certo modo, avere certe passioni non ti da il diritto di criticare i gusti altrui e se qualcuno vuole fare qualcosa nei limiti della legalità ha tutto il diritto di farlo senza dar ragione a nessuno, oramai chi veniva discriminato e diventato chi discrimina , questa cosa fa molto riflettere
Video meraviglioso e assolutamente vero. Vorrei scrivere di alcune cose nello specifico, ma semplicemente questo video è oro dal primo all'ultimo secondo.
Per quanto tu abbia concettualmente ragione... Gli esseri umani sono per natura esseri sociali e per farlo nella loro evoluzione hanno sviluppato l'abilità di riconoscere tratti simili ai propri nelle altre persone, ancora oggi il conformarsi a certi stili o essere incasellato come dici tu credo sia una conseguenza di un qualcosa che ci appartiene da sempre solo che ora viene esasperato per ogni dettaglio. Ma è utile ancora d'oggi... Esempio vai a un evento dove non conosci nessuno... La tua abilità nel riconosce dei tratti nelle altre persone affini ai tuoi è un modo per avere più probabilità di socializzare. 😄
Prendo spunto da una frase detta da un mio amico, che, però, ha anche i suoi quasi 60 anni: "ad una certa età non si ha più voglia di capire le persone e si fa prima ad identificarle con delle etichette". Per quanto sia opinabile il fatto che non sia (più?) giusto dire "ad una certa età", ciò trova riscontro in quegli studi neuroscientifici che hanno dimostrato come il nostro cervello soffra (fisicamente) a pensare e come, pertanto, sia "naturalmente pigro". Voglio spezzare una lancia in favore di chi opera tali semplificazioni per un solo motivo: viviamo una vita che ha raggiunto livelli di stress e "impegno" senza uguali nella storia. In larga parte per motivi di lavoro (e anche di studio, ma ritengo di poter affermare che, per ora, non sia uno stress paragonabile, specie se non c'è la necessità immediata di procacciarsi di ché sopravvivere), ma, in buona parte, anche perché noi stessi ci siamo messi nella condizione per cui, se non riempiamo ogni singolo minuto della nostra giornata, allora ci sentiamo meno degni, peggiori, inferiori (perché mai?). Ciò facendo, poi, ci porta a lamentarci del fatto di non avere mai tempo e, di conseguenza, di non avere nemmeno tempo per ascoltare e, soprattutto, per PENSARE. Viviamo tutti nel terrore della noia, ma aneliamo costantemente il tempo libero e, quando ne abbiamo, dobbiamo riempirlo con ogni tipo di impegno e/o distrazione, per non sentirci annoiati. Ma è proprio in quei momenti di noia che il nostro cervello può cominciare a ragionare. Forse abbiamo solo paura di pensare e pensare che, in fondo, non siamo tanto migliori del nostro vicino, anzi P.S. goliardico: Sara, ai tempi delle superiori, dovevi venirti a fare una full immersion alla Montagnola di Bologna, per curare al meglio la tua "metallarietà"!! 😂
Semplicemente vivi e lascia vivere, ahimè, ci sono veramente tante persone tristi e insoddisfatte della propria vita che appena possono, giudicano il prossimo per essere diversi da loro, gente da evitare come la peste e sono veramente tanti in questo mondo
Sarà che non sono più giovanissimo, io non capisco perché negli ultimi 20 anni tutto deve essere catalogato ed etichettato e lo vedo su come si comportano i miei figli...noi da bambini giocavamo ed eravamo amici di tutti fregandocene di tutto quelle sovrastrutture che oggi sono diventate fondamentali quali sesso, religione, colore della pelle, lavoro dei genitori, come si va vestiti o soldi che hai in tasca. Ho avuto la fortuna (dovuta dalla stazza fisica) di non essere troppo bullizzato da piccolo per le mie "stranezze" quali manga, giochi di ruolo, videogiochi, musica metal, skateboard, ecc.; però oggi io sono contento che chi si avvicina a queste passioni lo possa fare senza essere preso in giro, significa che forse anche noi qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Allo stesso modo io oggi non capisco alcune "stranezze" dei miei figli, non mi piacciono e magari non le faccio con loro ma di certo non gli metto i bastoni tra le ruote perché probabilmente tra 30 anni saranno diventate la normalità come lo sono oggi le nostre "stranezze".
Ma la domanda da qualche milioncino di dollari è: chi e quando qualcuno ha stabilito che dire "normie" deve avere un' accezione negativa? Cioè tolte un paio di passioni sono "normie" ergo "normale"... beh e quindi? Per levarmi questa "parolina" da sopra il capo a modo di spada di Damocle, devo farmi piacere tutte le stramberie per forza? Sarà che vengo da un altro periodo dell'internet e quindi non colgo queste "diciture/etichette" attuali, però lo si trova sensato? Siate voi stessi. Gran bel video Kuro.
15 minuti di "Vecchia Scuola". "One word, one world! Respect".
2 года назад+2
Una mia prof delle superiori era amante di bob marley e di tutta la sua discografia, ma quando ci svelò ciò disse anche: "Adoro bob marley ma mica mi faccio le canne, quindi mai dare etichette dalle apparenze"
Che occupa, in una serie, reale o ipotetica, il posto corrispondente al numero uno o, in senso più generico, all'inizio: la p. pagina del giornale; la p. strada a destra, a sinistra; a quel concorso risultai p. in graduatoria; il p. giorno di scuola; è la p. volta che mi succede un fatto simile; il p. amore non si scorda mai
Eh, hai aperto una discussione molto più complessa di quanto non sembri...servirebbe un saggio per argomentare, non un semplice commento 😅. Almeno in parte, per capire questi fenomeni, si possono trovare risposte in antropologia culturale, ma anche in una parte della filosofia del linguaggio e della psicologia (cognitiva, mi pare, ma potrei ricordare male...), giusto per sottolineare che non è che tu abbia sparato "cazzate", come qualcun'altro ha scritto... Vero è che sarebbe più facile e molto bello parlarne di persona di queste cose, tirandosi discorsi di ore e ore 😁. Comunque bel video!
*_Fai quello che ti piace.._* 🎮 PS: Ti do un consiglio anche se penso che già lo sai: proteggiti la vista con degli occhiali apposta mentre giochi perchè le troppe ore davanti agli schermi rovinano la vista a lungo andare. 👉🏻👓👀
"non ti vesti come una che ascolta metal" mi fa pensare al meme "Fan dei metallica vestito borchiato - Cantante dei metallica in infradito che fa compere da Armani" ahahah
ci sono i poser e poi i veri nerd, i veri nerd non rompono le palle agli altri soprattutto perché sanno com'è sentirsi emarginati. I poser invece rompono perché ora va di moda e fa figo essere nerd, ma un conto è il nerd anni 80/90 un conto è il nerd anni 2010/2020
Guarda Sara, più che pregiudizi è che l'essere umano ha bisogno di catalogare per avere una sorta di conoscenza, e quindi una forma di "controllo" su ciò che lo circonda. Secondo me, le etichette non sono sbagliate, è l'elasticità dei loro confini che deve essere aggiustata: esempio, se agli inizi, i metallari avevano un'ideologia e vestiario specifico, oggigiorno possono anche essere persone "comuni" che condividono solo il gusto per la musica, allora allarghiamo il confine della categoria. Che poi, la cosa che io troverei ancora più affascinante è che poi questi gruppi, a furia di allargarsi, si mescoleranno con altri gruppi, dando vita a nuovi ibridi con un nome ed identità diverse. Diciamo che è come un albero genealogico, varie famiglie si mescolano creando delle cose uniche. Esempio calzante, l'albero genealogico delle lingue indoeuropee. A grandi linee questo, poi se si scende nel dettaglio, bisogna tenere in considerazione anche il carattere della persona e la sua cultura che aggiungono ancora più sfumature al disegno.
Secondo me le persone etichettano se stesse e gli altri perché ognuno vuole sentirsi parte di qualcosa e riconoscersi in una determinata categoria. Il problema non è questo, ma la necessità dell'essere umano di giudicare il prossimo in modo superficiale.
Io da piccino venivo preso in giro più perché non facevo quello che facevano gli altri, piuttosto a quello che mi piaceva. Esempio: mi prendevano in giro perché non mi piaceva il calcio, non perché facevo judo. O perché avevo l'album dei pokemon e non quello dei calciatori. Perché non ascoltavo rap, ma non perché ascolto metal. Comunque, sempre per far capire che concordo: sono appassionato di manga\anime e praticante fi arti marziali, ma sono un sottone di Tolkien e di mitologia norrena e sto programmando il trasferimento permanente in Svezia. Ascolto gli Amon Amarth, ma se mi va anche Taylor Swift. Che problema c'è?
Le etichette sono create per racchiudere le persone dentro dei recinti, perchè è più facile attaccarle senza dover argomentare. Nella realtà una persona che si comporta o pensa in un determinato modo non si può etichettare solamente come bianco o nero, ma molto spesso ci sono anche migliaia di sfumature di grigio in mezzo.
0:34 Invece oggi tutti si mettono in mezzo per dare fastidio Io leggo molti fumetti e libri e ogni volta che provo a leggere qualcosa a scuola arrivano quel gruppo di persone a rompere
Allora... io non bullizzo le persone con interessi differenti dai miei e non giustifico questo tipo di pensiero ed azioni nei confronti di persone che generalmente vengono definite "normies" (anche perchè, nel corso degli anni, ho ampliato di molto i miei interessi, quindi (volendo semicittare Doc. Brown), potremmo dire che "sto pensando quadrimensionalmente" (e si: solo per fare una semicit., l'ho presa molto alla larga! 😂)), ma essendo io stesso stato bullizzato per le mie passioni (pure da persone fin troppo più grandi per essere bulli e/o più grandi di me, per comportarsi in quel modo (appunto, nei confronti di un ragazzo più piccolo)), posso comprendere il sentimento di rivalsa: molto semplicemente, non tutti riescono a superare al meglio, quelli che dal loro punto di vista, possono definire dei traumi e non volendo approfondire in questa sede le motivazioni, io stesso, ho difficoltà di questo genere. [Edit a fine video] per quanto riguarda il resto del discorso, anche se può non sembrare (?), sono d'accordissimo: è tutta una questione di punti di vista di ognuno e noi tutti (che cambiano man mano che cresciamo (e si spera), pure maturiamo) e dovremo iniziare ad uscire dalla nostra bolla che ci fa quasi credere di vivere in un universo solipsistico, perchè per esempio, pure il bullo che ci aveva fatto del male, un giorno, a caso, potrebbe ripensare a noi, la persona a cui faceva del male, chiedersi cosa trovassimo di bello nelle nostre passioni ed a quel punto, voler fare ammenda, sperimentando in un campo a lui sconosciuto
Boh alla fine categorizzare è un qualcosa che è sempre esistito, sono cambiate le tendenze e il concetto di "cosa è figo" ma il succo non cambia. È anche un modo per quando siamo ragazzini di trovare un identità. Poi però si dovrebbe crescere xD
Una delle cose più divertenti che ci sia è vedere lo stupore negli occhi degli altri per il fatto di essere dissonanti con l'etichetta che ci viene data...
Bhe considera che la generazione come la nostra,non era poi così "nerd" effettivamente.Quindi chi giocava o stava troppo tempo alla play,o non usciva quasi mai era facilmente preso di mira,come quello asociale,e veniva spesso bullizzato.Adesso la situazione si è ribaltata,dove praticamente quasi tutti i bambini tengono console/pc e quindi si ha più facilmente un interesse comune e nessuno etichetta nessuno.Siamo solo nati nel momento sbagliato a parer mio
Secondo me l etichette in generale servono... Detto ciò in questo caso che si parla di etichette sociali, come diceva il vecchio pirandello, in effetti funzionano così; ovvero sono delle maschere che noi mettiamo per sopravvivere nelle società e in tanti casi tale maschera predomina la vera personalità della persona. L esempio tuo personale è molto bello, perché vuol dire che sei forte e nn ti lasci abbattere dalle scelte degli altri tirando fuori la tua vera personalità. Nel mio caso sono stato discriminato dai miei amici perché mi piaceva fare un po'di di tutto, quindi nn ero abbastanza "nerd" per i nerd e nn ero abbastanza "cool" per i cool... Però sti cazzi e mi facevo lo stesso le mie chiuse a nerdare o a ballare, però ecco nn sono mai appartenuto ad un' unica cerchia(quindi sono stato solo ma sti cazzi) perché la maggior parte delle persone che giocano nn amano l altro mondo e viceversa... O per lo meno così si sentono "costretti ad essere", in sostanza: ci vuole coraggio a fare ciò che ci piace e quello che hai fatto tu nn è da sottovalutare perché sono in pochi a farlo 💪🥂
Kuro non sei stata discriminata perchè sei oggettivamente molto bella. Se fossi stata brutta e avessi letto manga non credo sarebbe andata in egual modo. Si può discutere su questo
"no perché io ho sofferto per questa mia passione".........su questa frase mi viene spontaneo chiedere: xké hai sofferto? Perché ti prendevano in giro? Perché volevi essere accettato da loro? E non riuscivi? Con questa frase si scarica la propria infelicità sulla passione. Se era una passione, non ti rendeva felice? É ed era davvero importante il giudizio degli altri? Se non era importante il giudizio, xké te ne preoccupi? VANNE FIERO xké é tua passione. Ti può dare fastidio che il GAMER ora sia una moda. Ma anche qui chissene. Tu devi stare bene con te stesso. Esempio: io venivo preso in giro per una serie TV "charmed", xké considerata una serie effemminata......eh quindi? Piace a me mi appassiona e me ne vanto....se a te non piace chissene....
Non è tanto il fatto di tenersi le passioni, gdr videogiochi ecc, per noi stessi e basta, quello che personalmente mi dà più fastidio in assoluto è l'ipocrisia di certe persone. Individui che qualche anno fa bullizzavano o prendevano in giro perché giocavi a gdr adesso dopo il fenomeno di stranger things ad esempio si credono di essere i mega esperti di quel tema di cui prima non erano minimamente interessati. Io credo che più di vero interesse ad un determinato argomento in realtà la maggior parte delle persone segue le mode e basta. Per il resto la penso come te. C'è più interesse in argomenti che condivido? Ben venga! Più persone con cui parlarne e confrontarsi.
Categorizzare ed etichettare è un modo come un altro per semplificarsi in maniera superficiale le cose, lo vedo come sintomo di stupidità dell'individuo.
2:44 spesso oggi invece sono tutti uguali,fatti totalmente con lo stampino non che per essere diverso bisogna vestirsi da elfo nei boschi, ma letteralmente non hanno personalità
Le etichette fanno comodo, purtroppo, nella società. Se vieni inquadrato è molto più facile propinarti le giuste pubblicità e portarti a spendere soldi. Che poi, per carità, se effettivamente ho una passione per FinalFantasy ho più interesse nel guardare una pubblicità su FF che una sulle macchine, di cui me ne frega relativamente poco. L'etichettare qualcuno non è per forza sbagliato, lo è se viene fatto in modo denigratorio o per farne di tutta l'erba un fascio. E poi va anche specificato che una persona può avere N etichette, ma non puoi basarti solo su queste per definirla completamente. Però possono esser comode per fare un regalo a qualcuno, che magari non si conosce ancora troppo bene. Tipo che in una conversazione ti dice di aver amato GodOfWar e quindi gli regali magari il funkopop di Kratos...poi però scopri che odia i funkopop e quindi rovini tutto. #dajecosì
secondo me le persone normy sono le persone che seguono la moda PER piacere agli altri poi se qualcuno scopre una passione e la porta avanti è solo bello
C'è poco da capire purtroppo, fa parte della natura e dell'istinto di aggregazione degli esseri viventi in generale, anche gli animali tendono a farlo, non tutti ma non è importante. E' in ogni caso il dramma del nostro tempo, anche in politica è proprio cosi e le campagne elettorali vertono proprio sul fomentare le persone, soprattutto giovani, sulle etichette. A 360 gradi, nessuno escluso. Questo è il motivo per il quale mi sono "dissociato" dalla società, prendo uno per uno e se va bene ok, altrimenti gambe lunghe e ben distese. Il dramma è proprio che quelle persone si autocategorizzano e si danno valore in base alla categoria alla quale fanno parte. Non per quello che sono. Neanche ci si conosce per quello che si è veramente, ma per quello che ci si aspetta. Questo avviene in tutte le aggregazioni. Io ad esempio ascolto tutta la musica che mi piace. dall'elettronica alla classica passando per il metal perché no. E questo sembra essere un problema. il mio motto è ogni cosa può essere apprezzata. Però oggi ascoltano la Trap e se non ti piace la trap sei un boomer. Comunque ho ascoltato i sonata arctica verso la prima superiore e mi son preso anche il cd, veramente un gruppo memorabile. The power of one è un pezzo veramente incredibile. Anche li, tutti metallica metallica metallica, ma anche i sonata arctica sono tanta roba, non li conosceva nessuno ed eri sfigato anche fra i metallari. Che due coglioni.... mi ricordo il mio compagno di banco che mi faceva ascoltare frantic a tutto volume, che mi sembravo io da piccolo con le pentole, e mi diceva, questo devi ascoltare.... Si bello, ma c'è anche altro porco giuda. Orion ad esempio! Orion è un pezzo incredibile ma non se lo ricorda mai nessuno. -_-
Io non ascolto musica metal perché mi piace più l’EDM ma una battuta la azzarderei, ti metti un pezzo di metallo, metallo, metal. 😁 Sto scherzando ovviamente.
ma sta dicendo cazzate lol "saggezza" quando senti un' influencer/youtuber/streamer dire qualcosa e non ti preoccupi manco di capire cosa sta dicendo 😂
Secondo me ti sei scordata una cosa importantissima, sei tu a scegliere come vestirti, come porti in mezzo alla gente. la gente ti incasella in base a cosa mostri tu. È sbagliato? Si, ma comunque non è una cosa fatta consiamenente e unilateralmente.
Vabbè ora diro come la penso seriamente: il categorizzare o etichettare la gente è esistito, esiste ed esisterà in futuro....anche il solo fatto che tu abbia fatto questo video ed estremizzando un po' il concetto si potrebbe dire che tu hai "categorizzato" chi mette etichette. A me non danno fastidio le etichette, anche perchè di solito chi te le affibia è giunto a quella conclusione per un certo tipo di vissuto. E lo sforzo dei media nell'affermare che non esistono "differenze" lo trovo patetico. Le differenze esistono per sesso, religione, ecc ecc e meno male che esistono altrimente sarebbe un mondo piatto. Il problema è quando l'etichetta assume un connotato negativo: un conto è se uno mi chiama topo da biblioteca un conto è essere appassionato di lettura. Tra l'altro le differenze tra le persone dovrebbero stimolare la curiosità e non il rigetto o il rifiuto. Io sono un operatore del 118....l'altro giorno uscendo dall'ospedale, mi sono fermato ad un fast food per prendermi la cena: un ragazzino avrà avuto 16/17 anni mi ha detto "grazie per tutto quello che fate", per quanto si dica che questa generazione (io ne ho appena fatti 40) è composta da bimbi mi***a viziati, per me non è così: ma ai media fa comodo rincretinire i ragazzini, Ma qui il discorso diventerebbe più ampio...
Penso che il problema a monte sia sempre la questione della cultura. Più tagli lo studio scolastico, meno materie studi e più sarai limitato nella visione del Mondo che ti circonda. Oramai la gente tende a far sempre più affidamento a quello che vede senza magari cercare di andare oltre alla propria esperienza di vita o al proprio prato di casa. Viviamo in una società fatta di micro cosmi dove, invece di condividere, ci si chiude sempre più nei propri schemi e non si cerca di affrontare altre realtà e altri modi di pensare. E questo non solo in Italia ma in buona parte del Mondo.
😊mi sento semplice e non mi interessa cosa pensa la gente 😉 Faccio quello che voglio Quando voglio e nel possibile Mi dai quell'etichetta 🤪 Mi piace pure, A te no, gira i tacchi e lascia la mia vita 😂😂
Sempre più convinto che abbia scelto la persona giusta da supportare con il mio prime, perché nonostante siamo persone sicuramente molto diverse sotto determinati punti di vista e simili sotto altre, ho trovato una persona che sa pensare con la propria testa e che sa usare il buon senso. Per quanto siamo tutti diversi, secondo me siamo al tempo stesso tutti uguali nel doverci confrontare con la nostra psiche ed il nostro ego, che può alcune volte portarci a categorizzare gli altri e disprezzarli in modo da pensarci appartenenti ad un massa di persone "normali" superiori agli "anormali", e al contrario alle volte ci porta a volerci differenziare dalla massa facendoci sentire "speciali", quando tutto nasce dalla stessa radice: l'affermazione di se stessi e del proprio ego. Solo chi sa separarsi da questa propria bramosia dell'affermare se stesso può realmente essere libero e apprezzare le cose per quello che sono e non per come esse cambiano il modo di farci apparire. Grazie del video Sara :)
Eh, purtroppo, nessuno dei fenomeni sociali da te descritto è nato e cresciuto sul web, è tutta roba risalente all'alba dei tempi... Che però, su internet, ha senz'altro trovato terreno fertile per darsi visibilità nella sua peggior forma possibile. Perché etichettare ed etichettarsi? Semplice: avere personalità ed opinioni ben definite, magari anche sfaccettate e poliedriche, può causare attriti, scontro, competizione, e le conferme di cui tutti abbiamo bisogno, te le devi cercare da te... Il branco, invece... Il branco è consolatorio, protettivo, coccola la tua autostima appoggiandosi ad enormi bias confermativi. Ti fa sentire forte, accettato, protetto... E la gente preferisce di gran lunga avere autostima, seppur caduca e finta, piuttosto che opinioni ed idee. Quand'ero giovane io, le opzioni non erano poi tante, c'erano solo 5 macro-gruppi: truzzi, metalhead, dark, punk e dandy, e se non eri palesemente affiliato ad una di queste "sette" (come il sottoscritto, ad esempio), eri costantemente guardato con sospetto, nel migliore dei casi. Sì, ok, ascoltavo metal, ma... Mai avuto la maglietta di un gruppo, il chiodo o gli anfibi.... Eh, no buono, così non va... Io, per mia fortuna, me ne sono sempre sciacquato elegantemente gli zebedei... Con 3 fratelli maggiori, e di tanto, ed un padre dispotico, violento ed alcolizzato, sai quanto me ne cale di cosa pensa di me la gente. Però, c'è gente che ci finisce sotto, e rimaneggia il proprio carattere ed i propri gusti solo per sentirsi accettata. Infelice, ma accettata, che tristezza. E poi, l'elitarismo e la gelosia delle proprie passioni... Ha un nome specifico, per altro: gate keeping. Tu ti stupisci, e ti sembra innaturale, ma pensaci un secondo: sei una sogliola sociale, il piattume caratteriale ed intellettivo più devastante, segui pedissequamente i dettami del branco, e hai solo questa cosa x, questa passione, che fa sentire speciale te e chi ti circonda, uno fra pochi, un prescelto... Eh, ma se sta passione si diffonde, e la coltivano tutti, a te, che hai rinunciato all'individualità per essere "speciale", che cosa rimane? Per cui, partono lo snobbismo, il nonnismo e l'assurda pretesa di caratteristiche fisiche e non, di determinati atteggiamenti, di lessico e tutte le altre stronzate che fungono da riti iniziatici, per essere davvero un membro dell'inner circle... Concludendo, P.S. Sara, i tuoi pseudo amichetti del tempo non stavano davvero perculando te, ma solo dando sfogo alla loro profondissima frustrazione e richiesta di attenzioni. Non so se te ne sei resa conto, ma tu sei discretamente carina, e dato che non te li filavi di pezza, sta cosa li faceva smattare, e tentavano vanamente di mettere te in difetto... Dai, è proprio il classico esempio del bambino che tira i capelli alla compagna, ma perché mai lo farà?? 🤣🤣🤣
Non sono completamente d'accordo con il tuo discorso. Un conto è discriminare qualcuno, un'altro è incasellare le persone, un'altro ancora è avere un'opinione su una opinione su una persona, su una cosa o su un concetto. Secondo me hai estremizzato facendo di tutta l'erba un fascio. In questo modo di vedere le cose, le persone non possono avere un'opinione su qualcuno, senza essere accusato di discriminazione, mente chiusa, etichettatrice e quantaltro. Ti sfido a rivedere tutti i tuoi video presenti su youtube, se in almeno uno dai un tuo parere su qualcuno o su qualcosa, anche tu sei una etichettatrice. Perchè è questo che lasci intendere nel video. Se rimani sorpreso dal comportamento di una persona, se non ti aspetti che faccia determinate cose, solo perchè hai un'opinione su di questa, allora hai automaticamente fatto un torto a quella persona, avendo un'idea sbagliata su di lei. Ripeto, ti sfido a rivedere tutti i tuoi video, se sono tutti privi di preconcetti, allora potrri darti ragione e complimentarmi con te per essere l'essere perfetto. In caso contrario, anche tu pecchi come gli tutti gli altri, quindi sei una normi. 😂 😂 😂
Sn belle parole le tue Sara , ma aimè insufficienti per evitare che alcune persone etichettino altre persone nonostante apprezzi il tuo giudizio/ punto di vista ci vorrebbe un miracolo per evitare che la gente sia superficiale e giudichi solo dalle apparenze invece di conoscere la suddetta persona , ci vorrebbe un vero e proprio miracolo e io nei miracoli purtroppo non ci credo
Io sono per il libero mercato e la libera competizione in suddetto mercato e sono anche per la difesa dell'individualità (nazionale e personale), quindi sono "fascista". Sono anche generalmente contro tutto ciò che è reazionario e odio il servilismo dei dipendenti verso l'azienda privata, quindi sono "comunista". Sono un modellista, un wargamer ed un giocatore di DnD, quindi sono "nerd". Non mi interessano e non conosco nulla di fumetti ed anime, quindi sono "normie". Alla veneranda età di 33 anni, con mutuo, finanziamenti, bollo, condominio, bollette da pagare, una relazione da far funzionare, un cane a cui badare, la spesa da fare, la casa da pulire, cazzi personali e familiari da risolvere, sono giunto alla conclusione che non me ne frega una beneamata minchia delle etichette. Essendo piuttosto "a sangue caldo", mi incazzo quando vedo la tendenza moderna, tipicamente da social, ad affibbiare etichette a destra e a manca, tentando di semplificare e banalizzare una realtà che è, necessariamente e per sua natura, complessa... Tuttavia, a conti fatti, non mi interessa più giocare a questo gioco. Penso che sarebbe necessario combattere questa tendenza, perchè è la morte del pensiero e del dibattito, ma non ho tempo ed energie per farlo. Concludo dicendo che sono convinto che tutti coloro che si prendono la briga e l'onere di inscatolare e categorizzare la realtà e le persone, hanno tempo ed energie in abbondanza e forse farebbe loro bene ritrovarsi improvvisamente ad essere obbligati dalla vita ad investire dette risorse in lavori, progetti e interessi più costruttivi ed arricchenti per loro stessi, per le persone che li circondano e, più ampiamente, per la società intera.
Beh, cosa possiamo dire, che l'abito fa il monaco? Ma assolutamente sì! Partendo dal presupposto che il mio pensiero sarà sicuramente non condivisibile, non politicamente corretto e potenzialmente ristretto, sono decisamente convinto che l'intero genere umano venga (da sempre ed è un dato di fatto) suddiviso in categorie le quali, se non corrispondono al generale modo di pensare del luogo e del momento di una data comunità, possano portare a pregiudizi, preconcetti e indicizzazioni varie. Questo è un atteggiamento tipico della nostra Specie e si manifesta ancor di più se consideriamo che l'essere umano è un "animale" sociale. Dobbiamo quindi stupirci? Direi proprio di no: smetteremmo di essere uomini e donne! Ovviamente questa realtà si espande non solo sul giudizio interiore che avremo del nostro prossimo ma riguarderà anche l'esteriorità e le aspettative della persona oggetto del nostro esame. Spiacente, ma il pregiudizio e l'incasellamento sociale fanno parte del nostro essere e della nostra società: non saprei immaginare un mondo e una comunità assolutamente scevri da preconcetti e (so bene che quello che dirò risulterà lontano da ciò che consideriamo "libertà di essere come vogliamo" o semplicemente di essere "quelli che siamo") sono totalmente certo che occorra rispondere "colpo su colpo" ad ogni etichetta che ci viene cucita addosso perché... perché è così che funziona, semplice! Etichetta, questo è quello che siamo: realtà che è tipica di un prodotto commerciale quale ANCHE NOI siamo, dato che la nostra identità è quella che appare, sempre considerando il contesto sociale. Avendo accennato al concetto di "libertà di essere noi stessi" presterei attenzione a ciò che comunemente intendiamo con il concetto di Libertà: se viviamo in una comunità, come quella umana moderna, il nostro "spazio vitale" è contenuto all'interno di una serie di norme e regole che governano, appunto, questa società e da tali regole è bene non distanziarsi. No Sara, non credo che possiamo arrogarci la pretesa di avere la "misura di noi stessi" e l'esatta portata di ciò che possiamo fare, siamo (e dobbiamo essere, proprio perché non viviamo da soli) l'immagine di ciò che gli altri vedono in noi e che da noi si aspettano che così appariamo. Vale anche nel senso opposto, ovviamente. No, non la considero "chiusura mentale", semplicemente il quotidiano vivere sociale e anch'io mi considero come un "ingranaggio" che fa parte dell'insieme e che così deve funzionare. Viviamo nelle etichette e in tali etichette noi, anche senza rendercene conto, cerchiamo il nostro "lebensraum" e il nostro "humus" sociale. Non possiamo far altro che seguire ciò che la nostra educazione, cultura (anche religiosa) e "forma mentis" ci suggeriscono: personalmente non mi sono mai allontanato da questo modo di pensare (seppur non condivisibile) e posso affermare di non essermi mai sbagliato o esserne rimasto deluso, così come non ho mai provato sentimenti di "generosità" intellettuale o culturale nei confronti di persone che, sicuramente, non avrebbero condiviso i miei interessi e da cui ne sarei stato, altrettanto sicuramente, ostracizzato.
Non capisco molto il discorso. Cioè, è un discorso molto generico che vuole essere appiccicato a troppa roba. Le etichette servono, io non mi definisco solamente come Faber, sarebbe banalmente limitante, ma mi definisco pieno di etichette. Sono ansioso, soffro di OCD, sono Etero ma con un pizzico bi-ciriusità e sono un uomo che vuole raggiungere uno standard estetico di un certo tipo. Quindi io se mi presento quando sono ansioso, le altre persone mi vedranno solo in quel modo, ma non perché sono in mala fede, semplicemente se traspare un lato di me, la gente si farà una idea solo di quel lato di me. Siamo superficiali di Natura, ma il punto è essere rispettosi e ricordare che tutti sono sfaccettati. Poi la roba del normie bisogna capire. Se uno mi dice "no vabbè io sono troppo fan degli anime", e poi mi cita i soliti 5 anime mainstream, la presa per il culetto ci sta, anche perché abbassa il livello della discussione. Ma per fare un'altro esempio, io mi ascolto musica classica, ma non mi metterei mai a dire che sono un fan o uno che ne sa di musica classica, perché sarei o in malafede o ignorante.
Ho avuto esperienze simili, sia da giovane che da adulto. Persone che ti reputano timido perchè non si ha mai avuto l'occasione di parlare poi scoprono che sono molto altro😅Livelli vari di semplificazione/intolleranza come la più ridicola recente, l'aver mangiato il gelato alla liquirizia e mi rispondono come se avessi mangiato qualcosa di orribile perchè loro mangiano solo gusti "classici" tutto la vita... oddio 🤣 Gente che si limita a vedere le cose di te che vengono fuori in quel momento e crearsi un atteggiamento di conseguenza, spesso risultando in quella sensazione di essere amico di tutti e di nessuno (che forse è peggio degli scontri, in un certo senso). Come si riducono le possibilità della vita. Se la cosa da ragazzino l'ho vissuta non bene ora mi fa un po' sorridere perchè nel momento in cui ho iniziato a capire che il problema era un limite degli altri, non mio, è stato liberatorio. Siamo in costante evoluzione nella ricerca di noi stessi e questo approccio bisognerebbe usarlo anche con chi si conosce. Le sfumature, idee diverse e quant'altro degli altri ci arricchiscono, in nuove mentalità, in nuovi interessi o sviluppi di quello che già abbiamo. Avere più tolleranza, essere aperti alle differenze, scavare più a fondo oltre le prime senzazioni (che sì, spesso hanno un senso ma c'è di più da scoprire, almeno bisogna averne le intenzioni). Oltretutto, anche le cose che abbiamo in comune con gli altri le possiamo "personalizzare" a modo nostro, vedi con il gaming, ci sono tantissimi approcci, anche nelle nicchie stesse.
Il tuo discorso mi fa riflettere su come negli ultimi 20 anni circa la tendenza è essere particolare, distinguerti come stereotipo. Lo strano ormai è chi fa una vita normale con semplicità.. Vorrei riflettere sulla questione dei tatuaggi. Prima erano un simbolo personale oggi invece sono diventati estetici. Non si riesce ad accettare la NORMALITA' , la Semplicitià. Ti auguro il meglio di riuscire a continuare su questa strada e con la tua testa.
Ciao Kuro, ti seguo da poco ma già ti ammiro moltissimo, sono pienamente d’accordo sul discorso che hai fatto in questo video e sono contenta di averlo visto. Ora più di prima è davvero difficile per tutti noi capire come interagire a livello sociale in particolar modo per via di queste etichette che sono state prefissate. Il tuo messaggio è stato molto chiaro e soprattutto molto di aiuto secondo me. Dovremmo ricordarci più spesso del valore delle persone e delle cose a mio parere, partendo da noi stessi dobbiamo sentirci liberi e allo stesso tempo far sentire liberi anche gli altri di esprimersi. Io sono sempre stata una persona ansiosa, prima anche parecchio timida, spero che col tempo riuscirò a fregarmene di molte cose a cui non dovrei affatto dare peso perché appunto non fanno che buttarmi giù magari. Ma stasera vedendo questo video ho avuto il coraggio di scrivere questo commento, quindi ti ringrazio infinitamente, continua così perché sei una persona meravigliosa. Sono veramente felice di poterti seguire nonostante ripeto io sia una nuova iscritta quindi ti conosco da poco, però mi hai subito colpita. Sei grande ❤️
Capisco che commentare un discorso del genere senza averlo vissuto sul momento ha molta poca valenza, ma questi discorso socio-antropologici mi riportano ai tempi dell'università, quindi non posso trattenermi.
A mio avviso Sara, per noi (e con "noi" intendo quelli della nostra età) il tuo discorso ha assolutamente senso e etichettare ancora le persone è quasi immaturo come atteggiamento, oltre che superficiale.
Ma dico "ancora" perchè invece in giovane età, specialmente nell'adolescenza, è un processo fondamentale della crescita.
Non solo etichettavamo, ma avevamo bisogno di essere etichettati. E volevamo QUELLA di etichetta, e se ce ne davano un'altra smattavamo perchè non ci riconoscevamo. Perchè l'adolescenza è proprio il cercare il proprio spazio, e le etichette (per quanto fastidiose, estremizzanti e sminuenti) in quel contesto ci davano il conforto che cercavamo, perchè per quanto scomode erano certezze per noi.
Quindi giovani "non più così giovani" se fate a gara a chi è più o meno "normie" di fatto state facendo quello che sto facendo io in questo commento: giochiamo ad essere ciò che eravamo.
Giovani "effettivamente giovani" crogiolatevi nelle vostre etichette, ci vediamo quando avrete a che fare con bollette e mutui. A quel punto ci sarà un'unica etichette che mette d'accordo tutti: povery.
Concordo in tutto e per tutto, da ragazzini si agogna l’appartenenza a un gruppo e la si difende a spada tratta, se lo si fa ancora da adulti ci sono dei problemi.
Le etichette in sé sono fondamentali perché sono descrittive. Quando però una cultura, una norma, o delle categorie privilegiate da normatività rendono un’etichetta prescrittiva e coercitiva, si tradisce il senso stesso delle etichette.
Tutta la nostra comunicazione si basa su macro e micro etichette, su livelli di nozioni e di gergo, di concetti espressi in parole che riescono a farsi capire già solo usandole.
Fun fact: chi usa davvero le etichette, definisce sé stessə per orientarsi e panoramizzarsi, e cambierà in modo sano parola se dovesse capire che serve un’altra parola per comprendersi e farsi comprendere dalle altre persone.
Le persone invece che conoscono 2-3 etichette in croce sono spesso le prime che vedono o bianco o nero la realtà circostante, cioè binaria assolutizzazione prescrittiva eheh.
Quindi sì, spesso la gente che non conosce etichette etichetta altre persone 😅
Non serve a nulla etichettare le persone anzi, si ha l'effetto opposto
Ti stimo! In questo video hai detto delle cose che condivido e che cerco di diffondere fra le mie conoscenze, ma è davvero dura! Anche se sembrano cose dettate dal buon senso, mi stupisco tantissimo di come molti reagiscono con sorpresa quando cerco di provocare un pensiero critico! A volte mi scoraggio, è come parlare con zombie privi di anima, non solo di intelligenza critica! Parlo spesso di etichette e di quanto le detesti, in ambito morale, culturale, sociale e via dicendo! Parlavi della musica metal, per dirti un esempio, ma se andiamo a volo d'uccello sullo scenario sociale del momento, ti potrei parlare delle etichette affibiate a persone con orientamenti sessuali, a persone che credono in Dio o che non ci credono, ai filosofi dell'alimentazione, della predominanza di un genere, a chi segue le indicazioni sui vaccini e a chi le rifiuta! Per non parlare dei complottisti, una categoria in crescita! Aiuto, se vedi una persona non puoi davvero vedere solo un avversario politico, un tifoso della squadra avversaria, o uno strano individuo che ti fa paura perché magari è in sedia a rotelle e non sai cosa dirgli o cosa fargli... spoiler: è uno qualunque, e magari è anche uno stronzo con un caratteraccio da schifo, ma magari è meglio di quei tuoi amici che camminano senza sedia a rotelle e prendono per i fondelli gli "sfigati", tanto per concludere con un'ultima etichetta :P Ciao Sara, ciao followers di Sara! (Anche voi siete stati etichettati, siete followers di Sara, siatene fieri, io lo sono :D :D :D)
Apprezzo molto queste chiacchierate in live, che ahimè mi perdo sempre per questioni di tempo!
Comunque sono d'accordissimo con te, l'etichette non servono a niente. In una vecchia live del PUB dell'amico di Dario ricordo che feci un discorso riguardo a ''cosa definisce una persona videogiocatore'' e per l'appunto dobbiamo smetterla di vedere le persone come se fossero categorie ma semplicemente persone a cui piacciono determinate cose.
E come se a volte tu sei quel tipo di persone e devi essere sempre lo stesso, tu metallaro/a non puoi ascoltarti della trap o musica fuori dai tuoi schemi.... perchè BLASFEMIA
Dovremmo imparare che le cose possono essere apprezzate da tutti in diversi modi, chi più o chi meno questo non sta a noi deciderlo, il massimo che può succedere è una discussione sulla stessa passione, ma non c'è bisogno di denigrare qualcuno perchè ha 1000 interessi diversi o non fa parte di ''quella categoria'' che tizio si è creato
che meraviglia di video, quanta umanità in questi 16 minuti, brava Kuro
io penso, ognuno fa il cazzo che vuole ed è giusto così, fate cosa desiderate, senza magari ovviamente ledere gli altri, perchè in quel caso stai ostacolando la libertà altrui,
penso anche che il fatto di possedere passioni sia legato a cose che puoi fare più o meno facilmente, magari considerate "diverse" ma perchè praticate da meno persone e quindi risultate
meno generali, ciò nonostante non fanno di te una persona etichettata in male o in bene
Io rispetto le differenze degli altri. Ma no, dobbiamo essere tutti uguali per certe persone o che non possiamo giocare o pensare diversamente in altri campi come musica, politica etc perché non siamo degni o non capiamo un cazzo. Sinceramente ti dico. Tutto questo mi fa senso. Ti stimo e ti ammiro per quello che hai detto Sara. E ripeto sono pienamente d'accordo con te su tutto
Sara, sei veramente una persona intelligente e aperta mentalmente, ti stimo veramente tanto.
Grazie mille!
I bambini sono terribili se si riesce a superare una certa fase senza farsi limitare dagli altri secondo me da una grossa mano a maturare sotto certi aspetti ❤️ Kuro sei Tenerissima ❤️
Ho trattato il discorso sulla diffusione del GDR l'anno scorso con gli altri di InnTale, a Cartoomix.
Grazie a InnTale e alla diffusione di DnD ho fatto conoscere la varietà del GDR a tante persone che non hanno mai provato nulla del genere, proprio per il fatto che, in base alle preferenze di ogniuno, è possibile fare campagne diverse con temi e ambienti diversi.
Ci sto provando anche con Magic (da cui gioco da quando ho 7 anni, passando momenti non tanto belli per discriminazione) e quando qualcuno si approccia ora a 26 sono contento di poter condividere le mie passioni.
Concordo pienamente, anche se a me non è capitato direttamente e anche se qualcuno mi criticasse, sinceramente me ne infischio, noto sempre di più che chi prima veniva visto "diverso" e magari anche isolato per questo , ultimamente sono proprio queste persone a discriminare gli altri e a sentirsi superiori, non hanno ancora capito che vestirsi in un certo modo, avere certe passioni non ti da il diritto di criticare i gusti altrui e se qualcuno vuole fare qualcosa nei limiti della legalità ha tutto il diritto di farlo senza dar ragione a nessuno, oramai chi veniva discriminato e diventato chi discrimina , questa cosa fa molto riflettere
Le persone sono dei libri e ogni pagina è una scoperta che fai su di loro...
Video meraviglioso e assolutamente vero. Vorrei scrivere di alcune cose nello specifico, ma semplicemente questo video è oro dal primo all'ultimo secondo.
Guardo questo video solo oggi purtroppo... 92 minuti di applausi! Non ho altro da aggiungere
Per quanto tu abbia concettualmente ragione... Gli esseri umani sono per natura esseri sociali e per farlo nella loro evoluzione hanno sviluppato l'abilità di riconoscere tratti simili ai propri nelle altre persone, ancora oggi il conformarsi a certi stili o essere incasellato come dici tu credo sia una conseguenza di un qualcosa che ci appartiene da sempre solo che ora viene esasperato per ogni dettaglio. Ma è utile ancora d'oggi... Esempio vai a un evento dove non conosci nessuno... La tua abilità nel riconosce dei tratti nelle altre persone affini ai tuoi è un modo per avere più probabilità di socializzare. 😄
Prendo spunto da una frase detta da un mio amico, che, però, ha anche i suoi quasi 60 anni: "ad una certa età non si ha più voglia di capire le persone e si fa prima ad identificarle con delle etichette".
Per quanto sia opinabile il fatto che non sia (più?) giusto dire "ad una certa età", ciò trova riscontro in quegli studi neuroscientifici che hanno dimostrato come il nostro cervello soffra (fisicamente) a pensare e come, pertanto, sia "naturalmente pigro".
Voglio spezzare una lancia in favore di chi opera tali semplificazioni per un solo motivo: viviamo una vita che ha raggiunto livelli di stress e "impegno" senza uguali nella storia. In larga parte per motivi di lavoro (e anche di studio, ma ritengo di poter affermare che, per ora, non sia uno stress paragonabile, specie se non c'è la necessità immediata di procacciarsi di ché sopravvivere), ma, in buona parte, anche perché noi stessi ci siamo messi nella condizione per cui, se non riempiamo ogni singolo minuto della nostra giornata, allora ci sentiamo meno degni, peggiori, inferiori (perché mai?). Ciò facendo, poi, ci porta a lamentarci del fatto di non avere mai tempo e, di conseguenza, di non avere nemmeno tempo per ascoltare e, soprattutto, per PENSARE. Viviamo tutti nel terrore della noia, ma aneliamo costantemente il tempo libero e, quando ne abbiamo, dobbiamo riempirlo con ogni tipo di impegno e/o distrazione, per non sentirci annoiati. Ma è proprio in quei momenti di noia che il nostro cervello può cominciare a ragionare.
Forse abbiamo solo paura di pensare e pensare che, in fondo, non siamo tanto migliori del nostro vicino, anzi
P.S. goliardico: Sara, ai tempi delle superiori, dovevi venirti a fare una full immersion alla Montagnola di Bologna, per curare al meglio la tua "metallarietà"!! 😂
a me piace un botto come ragioni, sei molto aperta e lo apprezzo, e penso di non essere l'unico.
avrei voluto averti in classe alle elementari
Semplicemente vivi e lascia vivere, ahimè, ci sono veramente tante persone tristi e insoddisfatte della propria vita che appena possono, giudicano il prossimo per essere diversi da loro, gente da evitare come la peste e sono veramente tanti in questo mondo
i tuoi amici: ahah Sara, ti metterai con un elfo... MAGARI cioè, che figo è Galgith.
Ahahah non fa una piega
Sarà che non sono più giovanissimo, io non capisco perché negli ultimi 20 anni tutto deve essere catalogato ed etichettato e lo vedo su come si comportano i miei figli...noi da bambini giocavamo ed eravamo amici di tutti fregandocene di tutto quelle sovrastrutture che oggi sono diventate fondamentali quali sesso, religione, colore della pelle, lavoro dei genitori, come si va vestiti o soldi che hai in tasca. Ho avuto la fortuna (dovuta dalla stazza fisica) di non essere troppo bullizzato da piccolo per le mie "stranezze" quali manga, giochi di ruolo, videogiochi, musica metal, skateboard, ecc.; però oggi io sono contento che chi si avvicina a queste passioni lo possa fare senza essere preso in giro, significa che forse anche noi qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Allo stesso modo io oggi non capisco alcune "stranezze" dei miei figli, non mi piacciono e magari non le faccio con loro ma di certo non gli metto i bastoni tra le ruote perché probabilmente tra 30 anni saranno diventate la normalità come lo sono oggi le nostre "stranezze".
Ho letto solo il titolo... Perché ognuno ha il diritto di pensarla come vuole! E se uno ti vuole categorizzare è libero di farlo!
Ma la domanda da qualche milioncino di dollari è: chi e quando qualcuno ha stabilito che dire "normie" deve avere un' accezione negativa?
Cioè tolte un paio di passioni sono "normie" ergo "normale"... beh e quindi? Per levarmi questa "parolina" da sopra il capo a modo di spada di Damocle, devo farmi piacere tutte le stramberie per forza?
Sarà che vengo da un altro periodo dell'internet e quindi non colgo queste "diciture/etichette" attuali, però lo si trova sensato?
Siate voi stessi. Gran bel video Kuro.
15 minuti di "Vecchia Scuola". "One word, one world! Respect".
Una mia prof delle superiori era amante di bob marley e di tutta la sua discografia, ma quando ci svelò ciò disse anche: "Adoro bob marley ma mica mi faccio le canne, quindi mai dare etichette dalle apparenze"
Che occupa, in una serie, reale o ipotetica, il posto corrispondente al numero uno o, in senso più generico, all'inizio: la p. pagina del giornale; la p. strada a destra, a sinistra; a quel concorso risultai p. in graduatoria; il p. giorno di scuola; è la p. volta che mi succede un fatto simile; il p. amore non si scorda mai
Eh, hai aperto una discussione molto più complessa di quanto non sembri...servirebbe un saggio per argomentare, non un semplice commento 😅. Almeno in parte, per capire questi fenomeni, si possono trovare risposte in antropologia culturale, ma anche in una parte della filosofia del linguaggio e della psicologia (cognitiva, mi pare, ma potrei ricordare male...), giusto per sottolineare che non è che tu abbia sparato "cazzate", come qualcun'altro ha scritto... Vero è che sarebbe più facile e molto bello parlarne di persona di queste cose, tirandosi discorsi di ore e ore 😁. Comunque bel video!
*_Fai quello che ti piace.._* 🎮
PS:
Ti do un consiglio anche se penso che già lo sai: proteggiti la vista con degli occhiali apposta mentre giochi perchè le troppe ore davanti agli schermi rovinano la vista a lungo andare. 👉🏻👓👀
"non ti vesti come una che ascolta metal" mi fa pensare al meme "Fan dei metallica vestito borchiato - Cantante dei metallica in infradito che fa compere da Armani" ahahah
ci sono i poser e poi i veri nerd, i veri nerd non rompono le palle agli altri soprattutto perché sanno com'è sentirsi emarginati. I poser invece rompono perché ora va di moda e fa figo essere nerd, ma un conto è il nerd anni 80/90 un conto è il nerd anni 2010/2020
Guarda Sara, più che pregiudizi è che l'essere umano ha bisogno di catalogare per avere una sorta di conoscenza, e quindi una forma di "controllo" su ciò che lo circonda. Secondo me, le etichette non sono sbagliate, è l'elasticità dei loro confini che deve essere aggiustata: esempio, se agli inizi, i metallari avevano un'ideologia e vestiario specifico, oggigiorno possono anche essere persone "comuni" che condividono solo il gusto per la musica, allora allarghiamo il confine della categoria. Che poi, la cosa che io troverei ancora più affascinante è che poi questi gruppi, a furia di allargarsi, si mescoleranno con altri gruppi, dando vita a nuovi ibridi con un nome ed identità diverse. Diciamo che è come un albero genealogico, varie famiglie si mescolano creando delle cose uniche. Esempio calzante, l'albero genealogico delle lingue indoeuropee.
A grandi linee questo, poi se si scende nel dettaglio, bisogna tenere in considerazione anche il carattere della persona e la sua cultura che aggiungono ancora più sfumature al disegno.
Ottima analisi, concordo su tutto!
Sono d'accordo con il discorso che fai. Sei una grande😉
Secondo me le persone etichettano se stesse e gli altri perché ognuno vuole sentirsi parte di qualcosa e riconoscersi in una determinata categoria. Il problema non è questo, ma la necessità dell'essere umano di giudicare il prossimo in modo superficiale.
Kuro è una donna di cultura.
Pienamente d'accordo con te Sara. Io detesto sta cosa e ste persone.
È un discorso per niente scontato, concordo pienamente con tutto
Come si fa a non volerti bene? ^^ mai stato più daccordo 😁
Io da piccino venivo preso in giro più perché non facevo quello che facevano gli altri, piuttosto a quello che mi piaceva. Esempio: mi prendevano in giro perché non mi piaceva il calcio, non perché facevo judo. O perché avevo l'album dei pokemon e non quello dei calciatori. Perché non ascoltavo rap, ma non perché ascolto metal. Comunque, sempre per far capire che concordo: sono appassionato di manga\anime e praticante fi arti marziali, ma sono un sottone di Tolkien e di mitologia norrena e sto programmando il trasferimento permanente in Svezia. Ascolto gli Amon Amarth, ma se mi va anche Taylor Swift. Che problema c'è?
Ps. Ho un'invalidità psichica riconosciuta al 75%, ma ho un QI sopra la media. Però il minimo sbalzo di umore mi distrugge per giorni
Le etichette sono create per racchiudere le persone dentro dei recinti, perchè è più facile attaccarle senza dover argomentare.
Nella realtà una persona che si comporta o pensa in un determinato modo non si può etichettare solamente come bianco o nero, ma molto spesso ci sono anche migliaia di sfumature di grigio in mezzo.
Le pecore sono molto più governabili, cancellare ogni pensiero critico con etichette che non richiedono confronto....
Sono gli altri che si incasellano da soli facendo così. In realtà ogni persona è un universo a sé.
Comunque gli elfi dei boschi tra video e commenti, sono quasi come le orecchie dei vulcaniani 😂
0:34 Invece oggi tutti si mettono in mezzo per dare fastidio
Io leggo molti fumetti e libri e ogni volta che provo a leggere qualcosa a scuola arrivano quel gruppo di persone a rompere
Allora... io non bullizzo le persone con interessi differenti dai miei e non giustifico questo tipo di pensiero ed azioni nei confronti di persone che generalmente vengono definite "normies" (anche perchè, nel corso degli anni, ho ampliato di molto i miei interessi, quindi (volendo semicittare Doc. Brown), potremmo dire che "sto pensando quadrimensionalmente" (e si: solo per fare una semicit., l'ho presa molto alla larga! 😂)), ma essendo io stesso stato bullizzato per le mie passioni (pure da persone fin troppo più grandi per essere bulli e/o più grandi di me, per comportarsi in quel modo (appunto, nei confronti di un ragazzo più piccolo)), posso comprendere il sentimento di rivalsa: molto semplicemente, non tutti riescono a superare al meglio, quelli che dal loro punto di vista, possono definire dei traumi e non volendo approfondire in questa sede le motivazioni, io stesso, ho difficoltà di questo genere.
[Edit a fine video] per quanto riguarda il resto del discorso, anche se può non sembrare (?), sono d'accordissimo: è tutta una questione di punti di vista di ognuno e noi tutti (che cambiano man mano che cresciamo (e si spera), pure maturiamo) e dovremo iniziare ad uscire dalla nostra bolla che ci fa quasi credere di vivere in un universo solipsistico, perchè per esempio, pure il bullo che ci aveva fatto del male, un giorno, a caso, potrebbe ripensare a noi, la persona a cui faceva del male, chiedersi cosa trovassimo di bello nelle nostre passioni ed a quel punto, voler fare ammenda, sperimentando in un campo a lui sconosciuto
Boh alla fine categorizzare è un qualcosa che è sempre esistito, sono cambiate le tendenze e il concetto di "cosa è figo" ma il succo non cambia. È anche un modo per quando siamo ragazzini di trovare un identità. Poi però si dovrebbe crescere xD
Una delle cose più divertenti che ci sia è vedere lo stupore negli occhi degli altri per il fatto di essere dissonanti con l'etichetta che ci viene data...
Mi sá che quello che diceva "ti metterai con un Elfo" adesso sì stá mangiando le mani 😉
Bhe considera che la generazione come la nostra,non era poi così "nerd" effettivamente.Quindi chi giocava o stava troppo tempo alla play,o non usciva quasi mai era facilmente preso di mira,come quello asociale,e veniva spesso bullizzato.Adesso la situazione si è ribaltata,dove praticamente quasi tutti i bambini tengono console/pc e quindi si ha più facilmente un interesse comune e nessuno etichetta nessuno.Siamo solo nati nel momento sbagliato a parer mio
05:04 - 05:25 "Ho lo smalto nero,può bastare?😅🖤"
Secondo me l etichette in generale servono... Detto ciò in questo caso che si parla di etichette sociali, come diceva il vecchio pirandello, in effetti funzionano così; ovvero sono delle maschere che noi mettiamo per sopravvivere nelle società e in tanti casi tale maschera predomina la vera personalità della persona. L esempio tuo personale è molto bello, perché vuol dire che sei forte e nn ti lasci abbattere dalle scelte degli altri tirando fuori la tua vera personalità. Nel mio caso sono stato discriminato dai miei amici perché mi piaceva fare un po'di di tutto, quindi nn ero abbastanza "nerd" per i nerd e nn ero abbastanza "cool" per i cool... Però sti cazzi e mi facevo lo stesso le mie chiuse a nerdare o a ballare, però ecco nn sono mai appartenuto ad un' unica cerchia(quindi sono stato solo ma sti cazzi) perché la maggior parte delle persone che giocano nn amano l altro mondo e viceversa... O per lo meno così si sentono "costretti ad essere", in sostanza: ci vuole coraggio a fare ciò che ci piace e quello che hai fatto tu nn è da sottovalutare perché sono in pochi a farlo 💪🥂
Kuro non sei stata discriminata perchè sei oggettivamente molto bella. Se fossi stata brutta e avessi letto manga non credo sarebbe andata in egual modo. Si può discutere su questo
"no perché io ho sofferto per questa mia passione".........su questa frase mi viene spontaneo chiedere: xké hai sofferto? Perché ti prendevano in giro? Perché volevi essere accettato da loro? E non riuscivi? Con questa frase si scarica la propria infelicità sulla passione. Se era una passione, non ti rendeva felice? É ed era davvero importante il giudizio degli altri? Se non era importante il giudizio, xké te ne preoccupi? VANNE FIERO xké é tua passione. Ti può dare fastidio che il GAMER ora sia una moda. Ma anche qui chissene. Tu devi stare bene con te stesso. Esempio: io venivo preso in giro per una serie TV "charmed", xké considerata una serie effemminata......eh quindi? Piace a me mi appassiona e me ne vanto....se a te non piace chissene....
Mica male l'elfo, soprattutto se è legolas😂😂❤❤
Non è tanto il fatto di tenersi le passioni, gdr videogiochi ecc, per noi stessi e basta, quello che personalmente mi dà più fastidio in assoluto è l'ipocrisia di certe persone. Individui che qualche anno fa bullizzavano o prendevano in giro perché giocavi a gdr adesso dopo il fenomeno di stranger things ad esempio si credono di essere i mega esperti di quel tema di cui prima non erano minimamente interessati.
Io credo che più di vero interesse ad un determinato argomento in realtà la maggior parte delle persone segue le mode e basta.
Per il resto la penso come te. C'è più interesse in argomenti che condivido? Ben venga! Più persone con cui parlarne e confrontarsi.
Categorizzare ed etichettare è un modo come un altro per semplificarsi in maniera superficiale le cose, lo vedo come sintomo di stupidità dell'individuo.
2:44 spesso oggi invece sono tutti uguali,fatti totalmente con lo stampino non che per essere diverso bisogna vestirsi da elfo nei boschi, ma letteralmente non hanno personalità
la classificazione delle persone è il primo passo della perdita dell'identità personale
Io ho risolto: sono "metallaro", palestrato, nerd... Impenetrabile come achille. Meglio dello scudo di Zhong li🤣
Le etichette fanno comodo, purtroppo, nella società.
Se vieni inquadrato è molto più facile propinarti le giuste pubblicità e portarti a spendere soldi.
Che poi, per carità, se effettivamente ho una passione per FinalFantasy ho più interesse nel guardare una pubblicità su FF che una sulle macchine, di cui me ne frega relativamente poco.
L'etichettare qualcuno non è per forza sbagliato, lo è se viene fatto in modo denigratorio o per farne di tutta l'erba un fascio.
E poi va anche specificato che una persona può avere N etichette, ma non puoi basarti solo su queste per definirla completamente.
Però possono esser comode per fare un regalo a qualcuno, che magari non si conosce ancora troppo bene.
Tipo che in una conversazione ti dice di aver amato GodOfWar e quindi gli regali magari il funkopop di Kratos...poi però scopri che odia i funkopop e quindi rovini tutto.
#dajecosì
1:53 e buttalo via, io me lo farei un legolas
secondo me le persone normy sono le persone che seguono la moda PER piacere agli altri poi se qualcuno scopre una passione e la porta avanti è solo bello
Rhapsody 🤘🏻⚔️🐉
Dove hai comprato questa maglia? Mi piace tanto!
Cazzo, voglio essere il tuo elfo 🧝🏻♂️
Alla fine non ci conosceremo mai noi stessi al 100% figurati gli altri (l'abito non fa il monaco)
C'è poco da capire purtroppo, fa parte della natura e dell'istinto di aggregazione degli esseri viventi in generale, anche gli animali tendono a farlo, non tutti ma non è importante. E' in ogni caso il dramma del nostro tempo, anche in politica è proprio cosi e le campagne elettorali vertono proprio sul fomentare le persone, soprattutto giovani, sulle etichette. A 360 gradi, nessuno escluso.
Questo è il motivo per il quale mi sono "dissociato" dalla società, prendo uno per uno e se va bene ok, altrimenti gambe lunghe e ben distese.
Il dramma è proprio che quelle persone si autocategorizzano e si danno valore in base alla categoria alla quale fanno parte. Non per quello che sono. Neanche ci si conosce per quello che si è veramente, ma per quello che ci si aspetta.
Questo avviene in tutte le aggregazioni.
Io ad esempio ascolto tutta la musica che mi piace. dall'elettronica alla classica passando per il metal perché no. E questo sembra essere un problema. il mio motto è ogni cosa può essere apprezzata. Però oggi ascoltano la Trap e se non ti piace la trap sei un boomer.
Comunque ho ascoltato i sonata arctica verso la prima superiore e mi son preso anche il cd, veramente un gruppo memorabile. The power of one è un pezzo veramente incredibile. Anche li, tutti metallica metallica metallica, ma anche i sonata arctica sono tanta roba, non li conosceva nessuno ed eri sfigato anche fra i metallari. Che due coglioni.... mi ricordo il mio compagno di banco che mi faceva ascoltare frantic a tutto volume, che mi sembravo io da piccolo con le pentole, e mi diceva, questo devi ascoltare.... Si bello, ma c'è anche altro porco giuda. Orion ad esempio! Orion è un pezzo incredibile ma non se lo ricorda mai nessuno. -_-
Io non ascolto musica metal perché mi piace più l’EDM ma una battuta la azzarderei, ti metti un pezzo di metallo, metallo, metal. 😁 Sto scherzando ovviamente.
0:31 Sara, *solo* quando c'era ricreazione? 👀
Hem… 😂
"le persone sono formidabili".
essere normale non esiste ma esiste essere se stessi.
Quanta saggezza in questa donna.
ma sta dicendo cazzate lol
"saggezza" quando senti un' influencer/youtuber/streamer dire qualcosa e non ti preoccupi manco di capire cosa sta dicendo 😂
@@kr-geats1043 bro se pensi siano cazzate, vuol dire che devi ancora crescere, ma tanto
@@kr-geats1043 Gabriel ha ragione
@@gabrielburzacchini9570 certo "bro", sconosciuto su Internet
@@kr-geats1043 argomenta allora campione
Si ma che tipo di elfo? Sii precisa.
Secondo me ti sei scordata una cosa importantissima, sei tu a scegliere come vestirti, come porti in mezzo alla gente. la gente ti incasella in base a cosa mostri tu. È sbagliato? Si, ma comunque non è una cosa fatta consiamenente e unilateralmente.
Magari esistessero gli elfi... Mi ci metterei subito
Quali sono le canzoni che ti piacciono di più?
Vabbè ora diro come la penso seriamente: il categorizzare o etichettare la gente è esistito, esiste ed esisterà in futuro....anche il solo fatto che tu abbia fatto questo video ed estremizzando un po' il concetto si potrebbe dire che tu hai "categorizzato" chi mette etichette. A me non danno fastidio le etichette, anche perchè di solito chi te le affibia è giunto a quella conclusione per un certo tipo di vissuto. E lo sforzo dei media nell'affermare che non esistono "differenze" lo trovo patetico. Le differenze esistono per sesso, religione, ecc ecc e meno male che esistono altrimente sarebbe un mondo piatto. Il problema è quando l'etichetta assume un connotato negativo: un conto è se uno mi chiama topo da biblioteca un conto è essere appassionato di lettura. Tra l'altro le differenze tra le persone dovrebbero stimolare la curiosità e non il rigetto o il rifiuto. Io sono un operatore del 118....l'altro giorno uscendo dall'ospedale, mi sono fermato ad un fast food per prendermi la cena: un ragazzino avrà avuto 16/17 anni mi ha detto "grazie per tutto quello che fate", per quanto si dica che questa generazione (io ne ho appena fatti 40) è composta da bimbi mi***a viziati, per me non è così: ma ai media fa comodo rincretinire i ragazzini, Ma qui il discorso diventerebbe più ampio...
Penso che il problema a monte sia sempre la questione della cultura.
Più tagli lo studio scolastico, meno materie studi e più sarai limitato nella visione del Mondo che ti circonda.
Oramai la gente tende a far sempre più affidamento a quello che vede senza magari cercare di andare oltre alla propria esperienza di vita o al proprio prato di casa.
Viviamo in una società fatta di micro cosmi dove, invece di condividere, ci si chiude sempre più nei propri schemi e non si cerca di affrontare altre realtà e altri modi di pensare.
E questo non solo in Italia ma in buona parte del Mondo.
😊mi sento semplice e non mi interessa cosa pensa la gente 😉 Faccio quello che voglio
Quando voglio e nel possibile
Mi dai quell'etichetta 🤪
Mi piace pure, A te no, gira i tacchi e lascia la mia vita 😂😂
Normi ?
Diciamo che le etichette le dovremmo lasciare sui vestiti e basta...
Ma al genere umano non importa, e continua a etichettare tutto
Anche io amo il metal❤️❤️❤️❤️❤️❤️👾👾👾👾👍👍👍👍👍
Concordo
Sempre più convinto che abbia scelto la persona giusta da supportare con il mio prime, perché nonostante siamo persone sicuramente molto diverse sotto determinati punti di vista e simili sotto altre, ho trovato una persona che sa pensare con la propria testa e che sa usare il buon senso. Per quanto siamo tutti diversi, secondo me siamo al tempo stesso tutti uguali nel doverci confrontare con la nostra psiche ed il nostro ego, che può alcune volte portarci a categorizzare gli altri e disprezzarli in modo da pensarci appartenenti ad un massa di persone "normali" superiori agli "anormali", e al contrario alle volte ci porta a volerci differenziare dalla massa facendoci sentire "speciali", quando tutto nasce dalla stessa radice: l'affermazione di se stessi e del proprio ego. Solo chi sa separarsi da questa propria bramosia dell'affermare se stesso può realmente essere libero e apprezzare le cose per quello che sono e non per come esse cambiano il modo di farci apparire. Grazie del video Sara :)
Son d'accordo
Soliti caproni, uno si butta giù nel burrone si buttano giù tutti. La vera bellezza è essere diversi. Poi é vero che vogliono gli streamer come...
Eh, purtroppo, nessuno dei fenomeni sociali da te descritto è nato e cresciuto sul web, è tutta roba risalente all'alba dei tempi... Che però, su internet, ha senz'altro trovato terreno fertile per darsi visibilità nella sua peggior forma possibile. Perché etichettare ed etichettarsi? Semplice: avere personalità ed opinioni ben definite, magari anche sfaccettate e poliedriche, può causare attriti, scontro, competizione, e le conferme di cui tutti abbiamo bisogno, te le devi cercare da te... Il branco, invece... Il branco è consolatorio, protettivo, coccola la tua autostima appoggiandosi ad enormi bias confermativi. Ti fa sentire forte, accettato, protetto... E la gente preferisce di gran lunga avere autostima, seppur caduca e finta, piuttosto che opinioni ed idee. Quand'ero giovane io, le opzioni non erano poi tante, c'erano solo 5 macro-gruppi: truzzi, metalhead, dark, punk e dandy, e se non eri palesemente affiliato ad una di queste "sette" (come il sottoscritto, ad esempio), eri costantemente guardato con sospetto, nel migliore dei casi. Sì, ok, ascoltavo metal, ma... Mai avuto la maglietta di un gruppo, il chiodo o gli anfibi.... Eh, no buono, così non va... Io, per mia fortuna, me ne sono sempre sciacquato elegantemente gli zebedei... Con 3 fratelli maggiori, e di tanto, ed un padre dispotico, violento ed alcolizzato, sai quanto me ne cale di cosa pensa di me la gente. Però, c'è gente che ci finisce sotto, e rimaneggia il proprio carattere ed i propri gusti solo per sentirsi accettata. Infelice, ma accettata, che tristezza. E poi, l'elitarismo e la gelosia delle proprie passioni... Ha un nome specifico, per altro: gate keeping. Tu ti stupisci, e ti sembra innaturale, ma pensaci un secondo: sei una sogliola sociale, il piattume caratteriale ed intellettivo più devastante, segui pedissequamente i dettami del branco, e hai solo questa cosa x, questa passione, che fa sentire speciale te e chi ti circonda, uno fra pochi, un prescelto... Eh, ma se sta passione si diffonde, e la coltivano tutti, a te, che hai rinunciato all'individualità per essere "speciale", che cosa rimane? Per cui, partono lo snobbismo, il nonnismo e l'assurda pretesa di caratteristiche fisiche e non, di determinati atteggiamenti, di lessico e tutte le altre stronzate che fungono da riti iniziatici, per essere davvero un membro dell'inner circle... Concludendo, P.S. Sara, i tuoi pseudo amichetti del tempo non stavano davvero perculando te, ma solo dando sfogo alla loro profondissima frustrazione e richiesta di attenzioni. Non so se te ne sei resa conto, ma tu sei discretamente carina, e dato che non te li filavi di pezza, sta cosa li faceva smattare, e tentavano vanamente di mettere te in difetto... Dai, è proprio il classico esempio del bambino che tira i capelli alla compagna, ma perché mai lo farà?? 🤣🤣🤣
"Normi"??? Non conoscevo sto termine... bah
👏👏👏👏👏
Non sono completamente d'accordo con il tuo discorso. Un conto è discriminare qualcuno, un'altro è incasellare le persone, un'altro ancora è avere un'opinione su una opinione su una persona, su una cosa o su un concetto.
Secondo me hai estremizzato facendo di tutta l'erba un fascio. In questo modo di vedere le cose, le persone non possono avere un'opinione su qualcuno, senza essere accusato di discriminazione, mente chiusa, etichettatrice e quantaltro.
Ti sfido a rivedere tutti i tuoi video presenti su youtube, se in almeno uno dai un tuo parere su qualcuno o su qualcosa, anche tu sei una etichettatrice.
Perchè è questo che lasci intendere nel video. Se rimani sorpreso dal comportamento di una persona, se non ti aspetti che faccia determinate cose, solo perchè hai un'opinione su di questa, allora hai automaticamente fatto un torto a quella persona, avendo un'idea sbagliata su di lei.
Ripeto, ti sfido a rivedere tutti i tuoi video, se sono tutti privi di preconcetti, allora potrri darti ragione e complimentarmi con te per essere l'essere perfetto.
In caso contrario, anche tu pecchi come gli tutti gli altri, quindi sei una normi. 😂 😂 😂
Non hai l'aspetto di una persona che si chiama Sara
d'accordissimo con te su tutto , sarebbe un mondo anche più pacifico e rilassato. si cerca sempre lo scontro anche sulle minchiate.
Sn belle parole le tue Sara , ma aimè insufficienti per evitare che alcune persone etichettino altre persone nonostante apprezzi il tuo giudizio/ punto di vista ci vorrebbe un miracolo per evitare che la gente sia superficiale e giudichi solo dalle apparenze invece di conoscere la suddetta persona , ci vorrebbe un vero e proprio miracolo e io nei miracoli purtroppo non ci credo
Io sono per il libero mercato e la libera competizione in suddetto mercato e sono anche per la difesa dell'individualità (nazionale e personale), quindi sono "fascista". Sono anche generalmente contro tutto ciò che è reazionario e odio il servilismo dei dipendenti verso l'azienda privata, quindi sono "comunista". Sono un modellista, un wargamer ed un giocatore di DnD, quindi sono "nerd". Non mi interessano e non conosco nulla di fumetti ed anime, quindi sono "normie".
Alla veneranda età di 33 anni, con mutuo, finanziamenti, bollo, condominio, bollette da pagare, una relazione da far funzionare, un cane a cui badare, la spesa da fare, la casa da pulire, cazzi personali e familiari da risolvere, sono giunto alla conclusione che non me ne frega una beneamata minchia delle etichette.
Essendo piuttosto "a sangue caldo", mi incazzo quando vedo la tendenza moderna, tipicamente da social, ad affibbiare etichette a destra e a manca, tentando di semplificare e banalizzare una realtà che è, necessariamente e per sua natura, complessa... Tuttavia, a conti fatti, non mi interessa più giocare a questo gioco. Penso che sarebbe necessario combattere questa tendenza, perchè è la morte del pensiero e del dibattito, ma non ho tempo ed energie per farlo.
Concludo dicendo che sono convinto che tutti coloro che si prendono la briga e l'onere di inscatolare e categorizzare la realtà e le persone, hanno tempo ed energie in abbondanza e forse farebbe loro bene ritrovarsi improvvisamente ad essere obbligati dalla vita ad investire dette risorse in lavori, progetti e interessi più costruttivi ed arricchenti per loro stessi, per le persone che li circondano e, più ampiamente, per la società intera.
Beh, cosa possiamo dire, che l'abito fa il monaco? Ma assolutamente sì! Partendo dal presupposto che il mio pensiero sarà sicuramente non condivisibile, non politicamente corretto e potenzialmente ristretto, sono decisamente convinto che l'intero genere umano venga (da sempre ed è un dato di fatto) suddiviso in categorie le quali, se non corrispondono al generale modo di pensare del luogo e del momento di una data comunità, possano portare a pregiudizi, preconcetti e indicizzazioni varie. Questo è un atteggiamento tipico della nostra Specie e si manifesta ancor di più se consideriamo che l'essere umano è un "animale" sociale. Dobbiamo quindi stupirci? Direi proprio di no: smetteremmo di essere uomini e donne! Ovviamente questa realtà si espande non solo sul giudizio interiore che avremo del nostro prossimo ma riguarderà anche l'esteriorità e le aspettative della persona oggetto del nostro esame. Spiacente, ma il pregiudizio e l'incasellamento sociale fanno parte del nostro essere e della nostra società: non saprei immaginare un mondo e una comunità assolutamente scevri da preconcetti e (so bene che quello che dirò risulterà lontano da ciò che consideriamo "libertà di essere come vogliamo" o semplicemente di essere "quelli che siamo") sono totalmente certo che occorra rispondere "colpo su colpo" ad ogni etichetta che ci viene cucita addosso perché... perché è così che funziona, semplice! Etichetta, questo è quello che siamo: realtà che è tipica di un prodotto commerciale quale ANCHE NOI siamo, dato che la nostra identità è quella che appare, sempre considerando il contesto sociale. Avendo accennato al concetto di "libertà di essere noi stessi" presterei attenzione a ciò che comunemente intendiamo con il concetto di Libertà: se viviamo in una comunità, come quella umana moderna, il nostro "spazio vitale" è contenuto all'interno di una serie di norme e regole che governano, appunto, questa società e da tali regole è bene non distanziarsi. No Sara, non credo che possiamo arrogarci la pretesa di avere la "misura di noi stessi" e l'esatta portata di ciò che possiamo fare, siamo (e dobbiamo essere, proprio perché non viviamo da soli) l'immagine di ciò che gli altri vedono in noi e che da noi si aspettano che così appariamo. Vale anche nel senso opposto, ovviamente. No, non la considero "chiusura mentale", semplicemente il quotidiano vivere sociale e anch'io mi considero come un "ingranaggio" che fa parte dell'insieme e che così deve funzionare. Viviamo nelle etichette e in tali etichette noi, anche senza rendercene conto, cerchiamo il nostro "lebensraum" e il nostro "humus" sociale. Non possiamo far altro che seguire ciò che la nostra educazione, cultura (anche religiosa) e "forma mentis" ci suggeriscono: personalmente non mi sono mai allontanato da questo modo di pensare (seppur non condivisibile) e posso affermare di non essermi mai sbagliato o esserne rimasto deluso, così come non ho mai provato sentimenti di "generosità" intellettuale o culturale nei confronti di persone che, sicuramente, non avrebbero condiviso i miei interessi e da cui ne sarei stato, altrettanto sicuramente, ostracizzato.
like sulla fiducia
Non capisco molto il discorso.
Cioè, è un discorso molto generico che vuole essere appiccicato a troppa roba.
Le etichette servono, io non mi definisco solamente come Faber, sarebbe banalmente limitante, ma mi definisco pieno di etichette. Sono ansioso, soffro di OCD, sono Etero ma con un pizzico bi-ciriusità e sono un uomo che vuole raggiungere uno standard estetico di un certo tipo.
Quindi io se mi presento quando sono ansioso, le altre persone mi vedranno solo in quel modo, ma non perché sono in mala fede, semplicemente se traspare un lato di me, la gente si farà una idea solo di quel lato di me.
Siamo superficiali di Natura, ma il punto è essere rispettosi e ricordare che tutti sono sfaccettati.
Poi la roba del normie bisogna capire. Se uno mi dice "no vabbè io sono troppo fan degli anime", e poi mi cita i soliti 5 anime mainstream, la presa per il culetto ci sta, anche perché abbassa il livello della discussione.
Ma per fare un'altro esempio, io mi ascolto musica classica, ma non mi metterei mai a dire che sono un fan o uno che ne sa di musica classica, perché sarei o in malafede o ignorante.
è tutto marketing.
Like per chi vede questo video nel 2042
sei il mio tessoro e nn t condivido con nesssssuno........🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Siamo tutti esseri umani punto e fine questo modo di etichettare le persone lo trovo veramente idiota
Ho avuto esperienze simili, sia da giovane che da adulto. Persone che ti reputano timido perchè non si ha mai avuto l'occasione di parlare poi scoprono che sono molto altro😅Livelli vari di semplificazione/intolleranza come la più ridicola recente, l'aver mangiato il gelato alla liquirizia e mi rispondono come se avessi mangiato qualcosa di orribile perchè loro mangiano solo gusti "classici" tutto la vita... oddio 🤣
Gente che si limita a vedere le cose di te che vengono fuori in quel momento e crearsi un atteggiamento di conseguenza, spesso risultando in quella sensazione di essere amico di tutti e di nessuno (che forse è peggio degli scontri, in un certo senso). Come si riducono le possibilità della vita. Se la cosa da ragazzino l'ho vissuta non bene ora mi fa un po' sorridere perchè nel momento in cui ho iniziato a capire che il problema era un limite degli altri, non mio, è stato liberatorio. Siamo in costante evoluzione nella ricerca di noi stessi e questo approccio bisognerebbe usarlo anche con chi si conosce. Le sfumature, idee diverse e quant'altro degli altri ci arricchiscono, in nuove mentalità, in nuovi interessi o sviluppi di quello che già abbiamo. Avere più tolleranza, essere aperti alle differenze, scavare più a fondo oltre le prime senzazioni (che sì, spesso hanno un senso ma c'è di più da scoprire, almeno bisogna averne le intenzioni). Oltretutto, anche le cose che abbiamo in comune con gli altri le possiamo "personalizzare" a modo nostro, vedi con il gaming, ci sono tantissimi approcci, anche nelle nicchie stesse.
Quindi ero l’unico che durante l’autogestione andavo a scuola vestito da minato namikaze o da jonin? 😂