Che cosa propone Pascal con la sua famosa “scommessa”? È un argomento che affronta il problema di Dio e dell’esistenza umana in modo insolito e assolutamente originale. In questo video cerco di esporla in modo chiaro ed esauriente. Per comprendere Pascal, dobbiamo ricordarci che abbiamo a che fare non solo con un filosofo, un teologo, un matematico, uno scienziato, ma anche un esperto giocatore. Per risolvere alcuni problemi nel gioco dei dadi, de Méré, un giocatore professionista, si rivolse a Blaise Pascal, che a sua volta sottopose le sue teorie a Pierre de Fermat. Ne scaturì un carteggio fondamentale che pone le basi del calcolo delle probabilità. Pascal, ispirato dalle tante ore passate al tavolo verde, è il primo ad applicare la stessa teoria anche al problema di Dio, aprendo, insieme a un dibattito acceso e mai sopito, anche la strada alla ricerca in diversi altri campi. Di fronte alle grandi questioni della vita, Pascal ci suggerisce di provare a guardare il mondo e la condizione umana non come farebbe Aristotele o Platone, o qualunque altro filosofo, ma come farebbe un giocatore che sa il fatto suo. Ringrazio il prof. Eugenio Montefusco, dell'Università La Sapienza di Roma, per la sua preziosa consulenza matematica.
Buona sera Padre mi piace tanto il suo modo di parlare riesco aseguirla . Ho una certa età poca istruzione.e possibile poter Parlare con Lei . La ringrazio tanto
Dunque lei sostiene che anche senza nessuna evidenza scientifica, per me l'unica capace di dare risposte esaurienti, e con solo un lavoro mentale fatto di deduzioni e di elaborazioni, l'uomo é capace di dimostrare l'esistenza di Dio? E allora perché non è possibile dimostrare l'esistenza di Zeus, di Orus, di Mitra, ecc...?
Innanzitutto complimenti per la spiegazione lucidissima sulla scommessa di Pascal, che nel tempo è stata ridotta al motto “se credi e sbagli non perdi nulla, se non credi e sbagli perdi tutto”. Come Lei ben dice tuttavia, ci sono svariate obiezioni che Pascal non ha considerato. Ho cercato il video che Lei cita su dette obiezioni, ma non l’ho trovato, quindi appongo qui le mie, da ingegnere razionale: 1) Quale Dio? Come dice Pascal “credere è agire”, ma religioni diverse richiedono comportamenti diversi, spesso in conflitto tra loro (a partire da “a che Dio credo?). Delle decine di migliaia di divinità inventate dall’uomo nella storia l’ateo le nega tutte mentre il cristiano (per esempio) ne riconosce solo una. Quindi alla fine si prendono lo stesso rischio, perché la conseguenza di sbagliare non è più zero, ma è altrettanto infinita: l’eterna dannazione della religione giusta. In altre parole, ogni religione può fare lo stesso calcolo con il proprio Dio, ma dovrebbe considerare nel calcolo il rischio infinito dell’eterna dannazione, nel caso in cui una delle altre migliaia di religioni sia quella giusta (è ovvio che non possono essere tutte giuste, visto che le definizioni sono mutualmente esclusive a partire dalla definizione di Dio). 2) La posta in gioco non è forzatamente finita. Il calcolo di Pascal contempla una posta in gioco finita, ma in In realtà si rischia di perdere l’unica occasione di trascorrere la vita in modo pieno e libero da costrizioni inventate centinaia o migliaia di anni fa. A questa cosa un giocatore potrebbe tranquillamente attribuire un valore infinito. A questo punto avremmo valore infinito sia in caso di vincita che di perdita (posta infinita contro vincita infinita). Quanto fa infinito diviso infinito? Potrei apporre altri numerosi punti, ma il commento è già lungo abbastanza. Comunque complimenti per la capacità oratoria e pedagogica.
Pascal (o mille altri teologi e filosofi) in questo gioco di probabilità esclude però la cosa più importante e cioè la "divina rivelazione", la quale a sua volta esclude categoricamente tutte le religioni, la filosofia e quant'altro, in quanto crea una relazione personale tra Dio e colui al quale Egli decida di rivelarsi, escludendo pertanto tutti gli altri, uguale cosa essi pensano o decidano di credere! La rivelazione, attraverso la sovranità e la grazia di Dio inaccessibile alla mente umana, taglia fuori tutti e con la sua luce divina investe solo i veri credenti i quali diventano essi stessi astri luminosi, mentre tutti gli altri restano semplicemente meteoriti!
@@francescoc9976 Certamente la limitata coscienza umana intrecciata con l’imperscrutabile saggezza di Dio, disarma la volontà di includere altri pensieri, filosofie e religioni, così da mantenere un rapporto puro ed esclusivo con la divinità. Da questo intreccio di pensieri umani e rivelazioni divine risulta il più nobile e intimo connubio con il propio io e la sua natura divina. Così da aggirare l’intelletto, permettendo alla fede di esprimersi nel modo più puro e sublime.
Se Dio avesse voluto rivelarsi a noi con un messaggio non ambiguo e impossibile da confondere con altri culti misterici del tempo, sarebbe esistito. E invece no, ha deciso di rivelarsi a noi in maniera indistinguibile da una qualsiasi rivelazione falsa del tempo, con modi del tempo e con le conoscenze e gli orrori morali del tempo. Come se fosse una invenzione unana cone le altre. Che birbacchione.
@@MarcoAmadori Mettiamola così: l’Homo Sapiens esiste da circa 200’000 anni, quindi il “messaggio” se lo sono già perso tutti quei poveri disgraziati nati nei primi 197’000 anni, o giù di lì. Poi il messaggio è stato “rivelato” in modo così efficiente, che dopo 3’000 anni circa solo il 16% della popolazione mondiale lo ha ricevuto. Gli altri disgraziati credono ancora a Shiva, Buddha, Allah, ecc. e bruceranno per sempre all’inferno. Vien da pensare che il messaggero sia quanto meno un po’ incompetente, ma è solo una mia illazione.
Grazie prof.❤️ Sei inimitabile! Il dono carismatico nel tuo esporre.. in abbinamento alla tua saggezza.. fanno tenere incollata la mia mente alle tue parole ricche di buon senso!
Salve, a mio parere per applicare un ragionamento del genere bisogna inquadrare meglio le conseguenze delle scelte. nell’esempio dell’interrogazione bisogna considerare che anche non studiano (dal punto di vista del ragazzo) si ha un guadagno: il tempo libero. I valori della seconda riga non possono quindi essere -1 e 0 ma dovrebbero essere un po’ più alti, è qui che sorge il problema: di quanto? bisogna (e questo è soggettivo) cercare di quantificare il valore che associamo al tempo libero e a una buona (o brutta) valutazione. Stessa cosa vale per la fede (sempre da un punto di vista “calcolatorio”): bisogna quantificare quanto valore attribuire all’impegno in una vita fedele senza garanzia dell’esistenza di dio, e quanto valore attribuite all’esistenza di Dio, tenendo anche conto della probabilità (in questo caso non credo si possa affermare che l’esistenza e la non esistenza di Dio abbiano entrambi il 50% di possibilità). Ben venga la conciliazione tra fede e scienza, ma la scienza non è in opinione, se viene usata va eseguita rigorosamente.
poi Dipende Anche dal tipo di contesto storico in cui si Vive e Anche dal tipo di Cultura che si ha. AD esempio nel Medioevo Visto che il livello Culturale e di Conoscenza medio ero in teoria più basso che oggi, credere in Dio dava dei Vantaggi Vedi re e imperatori che si credeva fossero un emanazione Di Dio in Terra Inoltre gli stessi Re e Imperatori temevano l'autorità del Papa , il quale Aveva il potere di scomunica .....e un Re scomunicato ero moltopiù debole a livello politico e Sociale. Infatti gli Inglesi per discostarsi dalle eventuali scomuniche del Papa , si sono " Inventati" la chiesa Anglicana Con a capo l'Arcivescovo di Canterbury , guarda caso designato dal Re in Carica...... dipende dai punti di Vista.
Ottima spiegazione, inoltre considerando l'esistenza (sul piano culturale) di almeno 3000 divinità, l'esistenza di QUEL Dio non ha il 50% bensì la metà di 1/3000 , ergo al massimo (e volendo trascurare le migliaia di altri ragionamenti che escludono la sua esistenza) lo 0.01667%
Esattamente: nell' esempio dell'interrogazione c'è un 25% di possibilità positiva (studiare e venir interrogato), 25% di possibilità negativa ( non studiare e venir interrogato) e 50% di possibilità neutra (che si studi o meno). Fossi un giocatore punterei sul non studiare che mi darebbe un punteggio neutro ed il tempo libero come extra.
@@Frunz15 bisognerebbe calcolare anche le abitudini del/della prof, ne becca uno o due a caso o va a tappeto, e poi, siamo a fine anno media del 3 anche se sgobbo l'insufficienza finale non me la toglie nessuno ( divento più colto mi sembra deboluccio come premio ) o sono in 5^ e se prendo un 8 vengo ammesso alla maturità col massimo dei voti in tutte le materie, oppure, interrogazione o meno quel giorno posso vedere la morosa con cui riesco ad incontrarmi solo una volta ogni 3 mesi o per la prima volta la squadra per cui tifo è in finale di Champions League, ho i biglietti e la partita si gioca pure nella mia città, all'opposto giornata piovosa con niente da fare, insomma ci sono un sacco di variabili che si possono anche mescolare.
Però se lo studente prende un brutto voto i genitori potrebbero punirlo, per esempio, non facendolo uscire con gli amici. Per cui un giorno di rinuncia a fronte di, per esempio, una settimana in casa risulta più vantaggioso. Non sò se può funzionare, ma per me è un altro fattore da considerare
Bellissimo video! Effettivamente non avevo mai sentito la "Scommessa di Pascal" spiegata così nel dettaglio, affascinante! Premetto che io credo però devo dire la sua argomentazione continua a non convincermi pienamente. Lei ha detto che il prossimo video a riguardo affronterà le principali obiezioni, quindi immagino avrò una risposta allora, però quello che mi lascia perplesso è che per una persona non credente il Dio cristiano (o comunque abramitico) di cui Pascal parla (perché dice che questo Dio garantisce immortalità e infinito benessere dopo la morte) è potenzialmente un'invenzione arbitraria. Da qui poi seguono obiezioni importanti, secondo me.
@@testimoneh2478 capisco il non condividere che sia una invenzione, ma trovo molto curioso il fatto che chiedi spiegazioni sul dubbio in sé, cioè non ti è chiara la mera ipotesi che per qualcuno possa essere un'invenzione arbitraria. Lo trovo strano, anzi no, direi "degno di nota"
@@testimoneh2478 che importanza ha "di chi" mi fido io? In assenza di prove restano le possibilità, è un concetto estremamente semplice. Trovo curioso che per qualcuno l'assenza di prove rappresenti una certezza talmente granitica da domandare "perché?" a qualcuno che mette sul piatto più di una ipotesi.
@@testimoneh2478 Dio sarà felice che tu creda in lui per motivi utilitaristici e narcisistici e non per la bellezza dei buchi neri che inghiottono sistemi stellari interi.
Salve professore, volevo complimentarmi con lei per i suoi video, e le volevo dire anche che la frase che dice all'ultimo, partendo da studiare o non studiare andrebbe detta ogni giorno nelle aule delle scuole italiane dalle elementari alle superiori, tutte le mattine per far capire alle nuove generazioni l'importanza dello studio, che sarà riflesso nelle loro vite future. Perche già solo quella frase racchiude molto. GF.
5:11 la tabella non considera l'opzione studio - non prendo la sufficienza= -1 : studio - non interroga=0 Includendola e considerando lo "studio" una qualche forma di costo, conviene scommettere sul "non interroga" che ha il 50% di probabilità, maggiore rispetto alle altre. (volendo ci sarebbe pure l'opzione non studio - prendo la sufficienza, improbabile nel suo esempio ma non del tutto assurda in ambito religioso, visto che la posizione ufficiale della Chiesa, se di cattolicesimo parliamo, è che anche un non credente può essere degno di ricompensa). Se poi vogliamo arrivare al fatto che "studio" = credere e credere sia sufficiente per vincere la scommessa beh... potrei pure comportarmi come un credente (di quale divinità poi? ce n'è più di una esclusiva) ma non potrei forzarmi a credere veramente e tale divinità probabilmente saprebbe che sto solo fingendo. La scommessa di Pascal è fallace in molti modi, cosa tra l'altro ampiamente discussa e appurata. 14:40 falsa dicotomia. Posso pure scegliere di comportarmi in base ai dettami di una divinità (pur senza crederci, cosa che già di suo potrebbe non essere gradita alla divinità di turno), ma se fosse quella sbagliata? Mancano le "mani" che invece di darmi 3 euro o 0 me ne tolgono 3 o più e mi danno pure un paio di ceffoni.
Molto interessante.Avevo già guardato il precedente ma questo dovrò riascoltarlo perché per me la “matematica” non è immediata!!! Grazie e complimenti come sempre
È talmente non immediata che è sbagliata. Vedi messaggio seguente. Se non è chiaro, posso provare a riformularlo meglio, ma con le limitazioni della piattaforma non è semplice. Riassunto: è TUTTO sbagliato.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali. L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda. Partiamo dall'inizio: La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua]. In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video. Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero. Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0. Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo ∞×0=? Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta. Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente. Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili. Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire. Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità. Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio. Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0. Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla. Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile. Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso. Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso. Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
Ateo convinto per me è praticamente un ossimoro. L'ateismo è la pura assenza di divinità, è la mancanza di una convinzione, non contiene affermazioni propositive a meno che non si tratti di ateismo gnostico (che però è demenziale)
Grande argomentazione da parte di Pascal, sicuramente uno dei miei punti fermi che piano piano mi ha portato a riscoprire la fede. A dargli quella base di razionalità se vogliamo. Sono stato per molti anni scettico, nonostante che avessi esperienze indirette dell'esistenza di Dio da persone a me care. La fede mi ha reso una persona migliore su questo sono certo.
@@testimoneh2478 bah... L'ho conosciuto e l'ho abbandonato e la mia vita non è cambiata in peggio,anzi. Ora non ho più l'ossessione del peccato. Vivo e basta semplicemente.provare per credere
@@faustozambelli3984 Si è la posizione di comodo del senzaDio, pensare di vivere senza ...telecamere! Scusi ma che avrebbe fatto o detto Gesù per abbandonarlo? Non vuole porgere l'altra guancia?
@@testimoneh2478 cosa ha fatto?cosa non ha fatto è la domanda.su siamo seri;ognuno può credere a chi vuole ma non abbia la pretesa che sia l'unico è indispensabile. D'altra parte 2 millenni di assenza metterebbe il dubbio anche alla più dura cervice.
È il primo e unico video che ho guardato. Devo dire durante la visione non ho avuto molti pensieri e molte domande, che poi arrivato alla fine sono state chiarite. Quindi non conosco il prof. ma devo onestamente fare i complimenti perché, non so se ricercate o meno, ma ha ottime doti espositive e rappresentative che non hanno fatto pesare il tempo di visione e hanno espresso chiaramente i concetti, tutti secondo me. Infatti il primo spunto di riflessione sarebbe stato sul fatto dello studiare, se lo si fa bene può fare prendere la sufficienza altrimenti non è detto; in ogni caso sarebbe stato un modo per apprendere e migliorarsi sicuramente migliore che il non studiare. E se studio e non mi interroga? Stessa cosa, sarà stato un modo per migliorarsi (Per il momento lasciamo perdere il fatto che il professore possa non essere imparziale). Detto questo non ho letto Pascal ad oggi e sto a quanto da lei espresso e quindi stando così le cose devo dire che ciò che è stato espresso è un ottimo ragionamento sotto tanti punti di vista davvero preciso. Io qui penso di essere un pesce fuori d'acqua e purtroppo lo sono per esperienze personali difficili. Non è questo il punto ognuno ha le sue, io volevo solo esprimere la mia linea di pensiero ed il motivo. Ecco perché alla fine apprezzo il finale di questo video, perché alla fine è mio modesto parere, che ciò che conti non sia tanto l'esistenza o meno di Dio, ma ciò che conta sono le azioni che compiamo e che esse siano salutari nei nostri confronti e nei confronti degli altri e della società in cui viviamo e questo può essere motivato dalla credenza in Dio, dal rispetto dello Stato e delle legge, da una forte morale personale o da altro purché ispiri atteggiamenti virtuosi e non distruttivi. Perché credo sia ipocrita per chiunque di qualunque credo, credere in qualcosa di superiore per avere qualcosa e poi comportarsi nei peggio modi contro gli altri anche andando contro gli insegnamenti stessi del proprio credo. Alla fine, è anche questo solo un mio personale e discutibile parere, credo che come esseri umani potremmo evolverci e risolvere tanti dei problemi che ancore e ancora e ancora ci portiamo dietro da secoli e secoli solo facendo questo ovvero prendere in mano le nostre decisioni e assumere e le responsabilità ma soprattutto avendo certo ciascuno per il suo bene e della sua famiglia, ma facendolo anche nel rispetto degli altri e della società di cui ciascuno fa parte, evitando certi atteggiamenti che ancora oggi sembrano normali e ognuno di noi lo sa che non lo sono. Questo perché nel momento in cui quegli atteggiamenti vengono subito da chi prima li aveva fatti, non vengono più considerati come giusti e normali ma al contrario ingiusti per quello che sono. Nessuno dice che non ci saranno mai momenti di discordia di disaccordo di contrasto ma ci sono modi e modi in cui possono essere portati avanti anche senza violenza (che penso molti sappiano che ce ne sono di tanti tipi e tutti potenzialmente letali quanto quella fisica) senza sabotaggi, soprusi, ingiustizie o altro. Solo questo. Per il resto credo e spero di aver esposto i miei pensieri senza aver offeso nessuno, dato che non era mia intenzione. La mia intenzione era solo esporre tali idee visto il video. Ancora complimenti per tutto al Prof. vedrò altri suoi video.
Caro Professore, complimenti per a sua bella analisi esposta con logica stringente , con un bellissimo italiano e con una voce piacevole e musicale ( sono un musicista). Amo molto Pascal ( non si dimentichi che, alla fine, è un mistico, oltre che loico) e ammetto da sempre l'esistenza di Dio che io indico come "Presenza ","Assenza" e "Ricerca". Senza ragionamenti , ho scelto Dio perché , quando è presente, sono felice. Ora , è chiaro che Pascal non vuole dimostrare l'esistenza di Dio , come Anselmo d'Aosta (Deus est quo maius cogitari nequit: Proslogio) e neppure accettare la risposta del monaco Gaunilone sull'isola perfetta, o i talleri di Kant. Cusano , geometricamente, aveva ben dimostrato che fra noi e Dio c'è un rapporto di incommensurabilità. Allora tutto il ragionamento si fonda " sull'agire", cioè sulla morale o etica, se si preferisce. Questo ,in ogni caso, comporta o che ci sia un'etica universale (Kant) o che si definisca cos'è il Bene(Platone, dal quale , del resto ,Kant deriva ) . Ma sappiamo che esistono morali diverse : già Agostino è in difficoltà alla domanda dei legionari romani , fattisi cristiani , se sia lecito uccidere il nemico. E' bene o male uccidere il nemico in guerra? Insomma ciò che è bene per uno, può essere male per un altro: se ognuno pensa che ciò che fa è un bene, ognuno deve avere un'idea diversa di Dio : il Dio inflessibile della Bibbia, o quello d'amore del Cristianesimo? Insomma, pe quanto si usino matematica, algoritmi e calcolo delle probabilità , il problema di Dio e del "ricovrarsi sotto le sue ali" restano un problema , che nessuno può o potrà mai risolvere. Caro Professore, ti ringrazio di cuore, perché il tuo modo di ragionare e di esporre mi piace tanto! Non posso fare a meno , anche se non c'entra, di terminare con la Propositio XV di Spinoza:" Quidquid est, in Deo est , et nihil sine Deo esse, neque concipi posset".(Etica) ,perché parlare di Dio fa sempre bene.
Io la vedo cosí: dio non esiste. Ognuno di noi é nato per culo, ognuno di noi ê cultutalmente vergine e strutturalmente povero e nudo alla nascita. Abbiamo tutti lo stesso diritto di decidere la nostra etica di comportamento personale e la via da percorrere. Certo é che matematicamente l'equilibrio migliore per vivere tutti bene fino all'ultimo giorno, senza subire dolore, ingiustizie prevaricazioni, sia quello di non farne ad altri. Quindi é matematico che uccidere sia sbagliato perché quando si viene uccisi o feriti si prova un oggettivo dolore. Noj mi serve una novella su un essere potente per capire questo principio di armonia. Anzi. E che subire obblighi o limitazioni al proprio modo di essere ê sbagliato. Vedi i temi sull'eros, i tabú, i gusti sessuali o le altre scelte di vita magari borderline ma innocue per gli altri. Dio serve solo ad impedire agli schiavi l'ambizione della libertà. E siccome non voglio essere opportunista, non fingeró di credere in Dio per convenienza e anzi. Se esistesse non potrebbe che essere colpevole di millenni di ingiustizia e violenza. Quindi no. Non mi vendo alla comodità di una religione. Bestemmio ogni giorno con la mia coscienza e va benissimo così.
La scommessa di Pascal non funziona dal punto di vista morale, perché credere in Dio solo per timore che esista davvero non ti rende moralmente più vicino a Dio.
@@ivilandify assolutamente no, un uomo può essere moralmente integro anche senza credere in alcuna divinità. Anzi un ateo moralmente integro è da lodare molto di più rispetto ad un credente, dato che non ha obblighi verso Dio che gli impongono di compartarsi in un determinato modo, si comporta bene solo perché ritiene personalmente che la morale sia sinonimo di giustizia, senza aspettarsi nessuna ricompenza.
Non è del tutto vero, il cosiddetto "timor di Dio" può essere il primo passo verso una conoscenza più profonda della religione e in ogni caso un primo passo verso una vita più giusta. Certo, non è giusto fermarsi al timore, ma esso può essere una spinta decisiva per iniziare un cammino.
@@gabrielequaglia2022 non solo della vita religiosa, ma anche di ogni condotta di vita onesta. L uomo ha la coscienza che lo guida perciò ogni persona può discernere ciò che è bene da ciò che è male, per esempio tutti sanno che rubare è male ecc... partendo da questo presupposto, sapere che se vivo secondo coscienza sarò premiato e avere paura di non vivere secondo la coscienza perché sarò punito sono un buon punto di partenza per vivere una vita sempre più da giusti.
Allora mi son fermato a 5:45 e vado avanti perché ho appena scoperto questo canale ma già mi piace un tantissimo Premessa,non voglio fare il "fuori dal gregge" ma io valuterei cosi la cosa : 1 Interrogazioni a sorpresa ormai sono "illegali",ma togliendo questo punto numero 1 andiamo al punto che a me interessa far capire ( e lo dico da giocatore e stratega ) Prima cosa individuerei chi sono i miei compagni di classe ( Cazzeggiatori o Studiosi ) poi capirei a che punto sto io,se sono messo bene con i voti o no, cercherei di capire chi sta messo meglio e peggio di me,in più,devo capire in che lasso temporale ci sarebbe questa cosa,cioè il "Forse domani interrogo" Arrivando a questa conclusione non è più un -1 o +1 ma è un insieme di algoritmi Perché? Semplice,se sto messo bene con i voti,un insufficienza non mi farebbe nessun male,se sto male con i voti ma è inizio anno,non mi farebbe comunque male perché so che poi recupererei,se un compagno di classe sta messo peggio di me,valuterei se il professore lo vuole aiutare o meno,perché in tal caso si offrirebbe lui per primo,poi contando che io sono sempre stato un numero dispari nel registro,è QUASI SEMPRE successo che io non sia mai stato chiamato per primo,valuterei se quello che sta messo male,vuole recuperare o no,e quindi,se sta messo male,studierebbe e quindi si offrirebbe volontario,( scusate la ripetizione ma volevo ritornare a questo punto )e quindi,offrendosi volontario io potrei ascoltare e imparare già da ciò che dice lui,valuterei se io avessi tanti giorni da stare a casa,così posso stare a casa e se interroga o no,non mi interessa E poi altre mille mila VALUTAZIONI Ridurre ai minimi termini questa considerazione per me è sbagliato visto che si considera "un giocatore". Poi parliamo di giocatori di poker non di scacchi,questo perché,riportando una frase molto famosa cito "Un bravo scacchista pensa 10 mosse avanti al suo avversario,il grande scacchista solo una,ma è sempre quella giusta" ( Chiedo scusa per eventuali errori ortografici ma sono molto stanco,ma volevo dire la mia perché questo video già mi affascina nei primi 5 minuti ) .... Continuo la visione💪🏻
Ho molto apprezzato questo video dalla qualità tecnica , all' argomento trattato ben spiegato, anche se devo ammettere che non sono riuscito a seguire abbastanza fluidamente la descrizione relativa alle formule matematiche ma questo ovviamente per una mia innata rivalità verso la matematica...tralasciando ciò personalmente conoscevo in modo basic già questo concetto pascaliano poiché trattato in filosofia alle superiori e devo ammettere che con tutto il rispetto dovuto nei confronti della brillante mente del grande uomo di scienza il quale Pascal era, che vi ho sempre trovato dell'ovvietà in questo concetto poiché ritengo dovrebbe apparire abbastanza scontato che conviene in generale sempre scommettere se la posta in gioco è alta ,specie se parliamo di una questione come l'esistenza di Dio ,senza contare che il concetto rinchiuso in questo pensiero filosofico ,sembrano più le parole uscite dell'omelia di un sacerdote che le parole di un grande filosofo il quale Pascal era... Espresso questo mio condivisibile o meno parere personale ribadisco i complimenti per il video.
Qualità tecnica mica tanto, ma probabilmente il seguente messaggio non sarà molto chiaro se dici di essere così avverso alla matematica. Io lo metto lo stesso, è un papirone il cui riassunto è "è tutto sbagliato". Se dovessi voler spiegazioni più chiare posso provarci, fammi sapere
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali. L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda. Partiamo dall'inizio: La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua]. In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video. Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero. Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0. Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo ∞×0=? Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta. Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente. Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili. Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire. Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità. Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio. Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0. Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla. Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile. Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso. Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso. Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
Questa profondità e chiarezza di ragionamento è quello che sta mancando su yt, in Italia e nel mondo. Grazie per questa perla di video, lho trovato interessantissimo (e ovviamente nuovo iscritto!)
Attenzione ai dettagli però! Profondità di ragionamento sì, ma fino a un certo punto. Il promesso video con le controargomentazioni non è stato pubblicato. Sto facendo in po'di spam con un messaggio che ho scritto in risposta. Tratta esclusivamente del lato matematico del problema, senza sfiorare altri ambiti che comunque sono stati usati in proposito.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali. L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda. Partiamo dall'inizio: La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua]. In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video. Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero. Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0. Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo ∞×0=? Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta. Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente. Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili. Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire. Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità. Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio. Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0. Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla. Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile. Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso. Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso. Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
Ci sono ottimi contenuti in italaino, in mezza a molta fuffa ovviamente, non sarei così categorico nello sminuire la qualità di "YT Italia". Su quanto questo canale sia qualitativamente elevato, credo che Anankin12 dia una risposto molto esaustiva e rimando ai sui commenti. Non è per frustrare il tuo entusiasmo, ma per stimolare lo spirito critico per distinguere la qualità del contenuto dalla qualità del confezionamento (comunque importante affinché sia fruibile),
@@albertoplm la qualità del confezionamento è molto buona, c'è un audio pulito, esposizione molto chiara e le slide sono un supporto esplicativo efficace. Il mio problema è che i divulgatori italiani seri su cui non ho trovato importanti criticità si contano sulla punta di una mano, e QUESTO non è uno di loro. Vista la consulenza tecnica e i punti esposti, mi viene difficile non pensare sia stato fatto di proposito.
wow è il primo video che guardo..e.. mi ha tenuto incollato al monito con un bel discorso il modo di porsi di parlare, tutto perfetto OTTIMO VIDEO, like e iscritto👍👍👍
Prof esiste una citazione di Leonardo Da Vinci in cui lui afferma che "è meglio una piccola certezza che una grande bugia" e che quindi potrebbe essere interpretato come il fatto di preferire vivere la vita che almeno è sicura, piuttosto di sacrificarla per qualcosa di incerto. Cosa ne pensa? Come faccio a decidere se ascoltare Da Vinci o Pascal?
Il problema di fondo della scommessa di Pascal è la vincita. La vincita, ossia vita eterna, felicità ecc. sono date come assodate, cosa che non si può presumere perché nessuno sa cosa ci sia dopo la morte, sono tutte presunzioni. Dunque, non avendo certezza della vincita, la scommessa diventa automaticamente sconveniente.
@@riccardoruberto2320 tutto dipende da come vivi la tua fede. Guardando le varie religioni hai molto da perdere, a partire dal bene più prezioso, il tempo.
@@riccardoruberto2320 se dai valore zero alla tua vita allora non perdi nulla. E dire che la tua vita vale zero rispetto all'infinito non ha senso, perchè non hai alcuna esperienza di cosa significhi esistere in un tempo infinito, quindi ragioni per pure astrazioni giusto per convincerti di quello che dici.
Perfettamente d’accordo. Se avessimo l’assoluta certezza che l’esistenza di Dio è collegata con la vita infinita e felice allora il teorema di Pascal è corretto. Purtroppo si basa su un assioma troppo cattolico. Se si mette in dubbio la vita infinita anche con l’esistenza di Dio il teorema crolla credo
@@Orsohobo io non perdo una vita se decido di scegliere di credere , perché semplicemente io non scommetto la mia vita , se vinci hai eterna vita di amore se perdi hai semplicemente vissuto rispettando i valori migliori che ogni essere umano dovrebbe avere;che si creda o meno
Il discorso dell'Architetto in Matrix. Ciò che conta non sono le possibili opzioni, le cui conseguenze non sono controllabili o evitabili. Ciò che conta è "la scelta", ovvero il non rifuggire la responsabilità di fare una scelta consapevole, e per ciò stesso responsabile, indipendentemente dalle circostanze.
🦊La scommessa di Pascal è un problema immaginario, è come una lotteria dove il primo premio è straordinario, ma solo nella testa di chi lo pensa. Si può immaginare la meravigliosa possibilità di vincere... ma non puoi comprare il biglietto. Nel frattempo devi vivere tutta la vita secondo le regole che ti impone il 'tabaccaio'. Che ci guadagna per il solo fatto di proporre la lotteria. 🦊
Vivere con Dio non e`solamente vivere secondo le regole. Quello e`un approccio infantile, senza offesa, ma diciamo un approccio da ``alimentazione da latte`` . Vivere con Dio vuol dire vivere una relazione profonda con il proprio creatore, piu`tempo passa e piu`ci si rende conto che quelle regole sembra che ci rendono schiavi, ma in realta`ci rendono liberi. Perche`come disse Gesu`: Chiunque commette il peccato e`schiavo del peccato. E ancora Pietro insegno`: Alcuni dicono di voi di essere schiavi, ma non si rendono conto che loro stessi sono schiavi della corruzione (del peccato). Daltronde se ci pensi, menzogna, odio, orgoglio, mancato rispetto per i genitori, pornografia, fumo, egoismo, sono tutte bestie feroci che consumano anche le persone che apparentemente pensano di essere buone. Cristo vuole fare 2 cose. 1. perdonarti, gratuitamente, tramite la fede in lui. 2. renderti una persona MIGLIORE e LIBERA, come? attraverso il cambiamento che lo Spirito Santo compie nella tua vita, attraverso il piccolo passo di fede di provare a seguire i suoi comandamenti GIUSTI. Dio ti benedica
@@davideverga2526 il problema è che avete paura di affrontare l'argomento, ma Dio è pronto a perdonarvi. Inoltre il tema Gesù Cristo, oggi è paragonabile orientativamente al tema Ufo. Cioè esiste ? non esiste? bah, qualcuno ha detto di si, ma io non ci credo, dove sarebbe se no? Il problema è anche la totale ignoranza delle Scritture che vi uscire totalmente fuori binario sul tema. Parlo da un punto di vista logico, non religioso. Non uscite fuori binario perchè dite : Ho letto, ci ho riflettuto, ho ascoltato, ho visitato chiese protestanti e non protestanti, ma ho scelto di no. Voi non volete ascoltare, ne leggere, ma pretendete di affiancare il tema dell'esistenza di Dio come al tema sull'esistenza degli alieni. Considerate la bibbia un insieme di storie e leggende ignorandone il contenuto. Studiando la bibbia, ma anche basterebbe il vangelo di Giovanni letto con attenzione (credo siano 40 pagine di libro classico), con un po' di storia del cristianesimo, e qualche epistola della patristica, per esempio le epistole di Giustino Martire, molto brevi, vi farebbe capire orientativamente di cosa si sta parlando. Di un movimento enorme che ha sconvolto la civiltà con fedeli pronti a morire piuttosto che rinunciare alla Fede in Cristo. come disse il Signore: Voi errate di molto perchè non conoscete né le Scritture e né la Potenza di Dio. Se non volete crederci con il cuore, e nemmeno con i miracoli, (anzi, come potreste sapere dei miracoli se ce li raccontiamo tra di noi in chiesa e voi non ci venite mai? dovremmo evangelizzare di piu, errore nostro) beh provate con la storia, con la logica. Vi capisco bene, al giorno d'oggi, scientifico, multiculturale, e materialista, il cristianesimo risulta solo l'ombra di uno di tanti alberi delle religioni del mondo. Vi capisco davvero, come potreste intenderlo senza immergervi dentro? Però ne vale della Vita o della Morte. Puoi dedicare 2 settimane della tua vita a pregare Dio per chiedergli se esiste? leggerti 40 pagine di vangelo, un po di storia, frequentare una comunità cristiana ? che poi, amico, che ci fai in questo video? Dio cerca anche te! un abbraccio
@@Quei78 "Di un movimento enorme che ha sconvolto la civiltà con fedeli pronti a morire piuttosto che rinunciare alla Fede in Cristo": Stai quindi asserendo che dio è stato inventato dall'uomo. Il tuo problema è sempre lo stesso: cerchi di dimostrare l'esistenza di dio ma allo stesso tempo lo consideri un dato acquisito. Ti informo poi che i cristiani rappresentano il 30% dei credenti, quindi di quale dio stiamo parlando? Risposta: del dio dei conquistatori, il dio venerato dai popoli che in suo nome si sono macchiati dei peggiori orrori contro l'umanità, e che lo hanno inventato per giustificare i loro crimini. Tu dovresti ben saperlo, visto che fai anche riferimento alla sua "potenza", come un predicatore televisivo americano.
@@davideverga2526 Ciao Davide, allora hai detto che siccome il cristianesimo e`subentrato di colpo allora l`hai considerato come invenzione umana. Giusto? Dio non e`stato inventato dall`uomo solo perche`Dio ha deciso che quello era il momento giusto per manifestarsi. Tutto qui, Dio ha stabilito di mandare suo Figlio proprio in quel periodo. I motivi possono essere vari ma diventerebbe un discorso molto lungo e fuori discorso. Non cerco di dimostrare l`esistenza di Dio, cerco innanzitutto di dimostrare che ha senso credere in Cristo Gesu`, valutare poi quanto ha senso e che cosa senti nel cuore, quello e`un altro discorso. Oggi purtroppo l`intero argomento chiamato Cristo Gesu`e `racchiuso in brevi stereotipi o pareri generati da quasi totale assenza di indagine, riflessione o esperienza. P.s. L`esperienza andrebbe fatta da adulti, non da bambini, come molti mi dicono: ``da bambino ero credente e ho fatto cresima ec ecc ma ora non credo piu```e l`esperienza andrebbe fatta in ambienti cristiani magari piu coerenti alle Scritture, come gli ambienti protestanti. Riguardo alle percentuali, Dio ci ha mandato a predicare il vangelo dappertutto, a pregare e ad amare. Non ci ha mandato a fare i matematici. Si ha senso capire le motivazioni per poter lavorarci su, pero`non il Vangelo non e`statistica ma Potenza di Dio. Potenza si, perche`nel nome di Gesu`i demoni sono liberati, le malattie spariscono, i disturbi ossessivi spariscono e le dipendenze si sciolgono. E gloria a Dio. Riguardo al perche`biblicamente ci siano episodi di violenza, nell`antico testamento, e`un tema trattato anche dal professore nel video. Molto complesso e dalle numerose sfumature teologiche .Guardati il video del professore, cerca su internet, o se vuoi ti dico che ne penso. Dio ti benedica. Ricordati che quando un giorno il Signore verra`, non dirgli: Tu non ti sei mai presentato a me.... perche`oggi, proprio oggi, Dio ti sta chiamando anche tramite me, debole messaggero! Cari saluti
Davvero affascinante la mente di questo filosofo, però mi chiedo: é possibile decidere di credere in Dio? secondo me la fede é un dono e Dio non lo possiamo scegliere con la ragione. La formula di Pascal può dimostrare la "convenienza" della fede solo se la si possiede a priori, cioè prima di dimostrarla matematicamente. Grazie Prof!
È possibile decidere di amare? Io dico di sì ed è mettendo in pratica la decisione che ad un dato momento...ci accorgiamo di amare. Credo anche accada con la fede.
@@marinafiore7843 Mi piace la sua idea... confusa! Allora, come si fa a _...mettendo in pratica la decisione...?_ Il medico chirurgo e tale anche se sta sulla spiaggia e non ha mai fatto operazioni in vita sua. Non si decide di aver fede, la fede è un dono che va mendicato. Chi non ha fede è poiché non l'ha chiesta e richiesta e richiesta e... Poi trovo difficile aver fede in quel che non si conosce.
@@elenalucebelo Sarebbe assurdo _..."vivere come se Dio esistesse"..._ Esiste il senzaDio fa una vita comoda, poiché "sguazza" con la speranza di non aver puntato una telecamera h24 su di lui.
@@testimoneh2478 "vivere come se Dio esistesse" significa essere aperti alla possibilita' che Dio esista; significa che, pur non avendo la certezza della Sua esistenza, decido di vivere scegliendo il bene e non il male.
Non posso credere di essermi perso per tutto questo tempo un canale come questo. Così abituato a seguire filosofi e apologisti americani e inglesi che avevo dato per scontato non ce ne fossero italiani.
Buonasera professore, devo dirvi che da ateo filosofico convinto, sono orgoglioso di aver scoperto il vostro canale. I vostri video sono gemme rare. Complimenti!
@@francescodehonestis4305 ma come fai ad essere ateo convinto se nessuno è in grado di dimostrare come ha avuto origine la vita ?? Il tuo è un atto di fede non di convinzione.
@@CostantinoLenzi ripeto è un discorso lungo e sinceramente al momento non mi va di intraprenderlo. Ma non è un atto di fede. Ciò detto, rispetto assolutamente la sua credenza qualche che essa sia e buon pro le faccia.
@@francescodehonestis4305 ma certo che è un atto di fede! Non può essere diversamente! Tu credi per fede alla materia creatrice dicesi anche abiogenesi! Il che è un fondamento totalmente anti scientifico in quanto la scienza lo ha già confutato con la biogenesi ed il famoso esperimento di Pasteur più di 100 anni fa! Hai fede in credenza e superstizione atea di più di 100 anni fa! Renditi conto!
Letteralmente affascinato quasi ipnotizzato da questo argomento. Sono nato e cresciuto in una religione che ha segnato la mia infanzia e quando ne sono uscito ho pure negato l'esistenza di Dio. La mia vita adesso è vuota e so bene cosa mi manca nonostante io abbia tutto il necessario per essere felice. La matematica non è il mio forte ma questo discorso è semplice e comprensibile. Voglio davvero adesso scommettere per la cosa giusta, la posta in palio è davvero infinita. Grazie di tutto.
Che la matematica non sia il tuo forte si vede da quello che scrivi. La scommessa di Pascal è campata in aria in quanto è basata solo su un tornaconto personale e non su una logica oggettiva. Inoltre nel caso per esempio del Dio Abramitico pensa solo che scritturalmente nel Paradiso non potresti che fare del bene e che quindi non avresti mai possibilità di scegliere o di non attenerti alle regole là imposte. Insomma un infinita eternità a disegnare fiorellini, sai che divertimento!. Alla fine grideresti: spegnetemi, non ce la faccio più! Le religioni sono tutte uguali, sei tu che sei debole e ne vorresti sostituire una con un altra.
Non è vero ciò che scrivi. Ci sono angeli che hanno rifiutato di attenersi alle regole e hanno scelto di ribellarsi. Se stai in paradiso è perché lo scegli non perché te lo impongono. Uguale se vai dall'altra parte. Quindi se stai in paradiso non è per le regole ma per la propria indole.
@@iltrofeo1576 No, l'ha detto padre Amorth e (molti altri sacerdoti) in molte interviste e coincide anche con quanto è scritto nella Bibbia. Dal Libro di Isaia: "Negli inferi è precipitato il tuo fasto e la musica delle tue arpe. Sotto di te v'è uno strato di marciume, e tua coltre sono i vermi. Come mai sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell'aurora? Come mai sei stato gettato a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi nel tuo cuore: «Salirò in cielo, sopra le stelle di Dio innalzerò il mio trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nella vera dimora divina. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo». E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!" Lui ha SCELTO di farsi uguale all'Altissimo. Come, questo ragazzo ha scelto un'altra strada. Grazie a Dio.
Lo sa prof, io ho avuto bisogno dell'insegnante di sostegno e non sono quasi mai andata alla lavagna, ma sono diventata colta grazie alla dedizione per me, dei miei insegnanti di sostegno e per l'amore alla lettura! Io devo solo ringraziarli!. Anche lei sa?.
Grazie Prof! Un ottimo video per invogliare a scommettere anche gli irriducibili scettici. Forse! Per me che la matematica è sempre risultata lontana, è piú semplice scommettere sull' imprescindibile Bellezza del Creato dal suo Creatore. E anche sul fatto che se ancora esiste questo, come pure il genere umano, significa che non dipende da noi, visto il nostro impegnarci alla distruzione! Buona estate, Prof! Saluti. Brunella
ma scettici cosa? non c'e' nessun motivo plausibile per credere in un essere superiore che ha creato tutto ahahahahahahh se poi ci vuoi credere tanto perche' nel caso non si sa mai.. fate ridere
@@beaconeersofthesevenmaps3467 si, puoi cercare le prove di cui hai bisogno per crederci ...ma se non vedi quelle giá evidenti, sará difficile che le troverai, secondo i tuoi schemi...comunque, buon lavoro! Ciao
@@papillion3338 credere non è conoscere. Ripeto: prove evidenti oggettive, misurazioni ripetibili, dimostrazioni inconfutabili. Tutto il resto sono costruzioni soggettive indimostrabili. "Non è sufficiente godere della meraviglia di uno splendido giardino senza doversi per forza immaginare che vi siano delle fate in esso?" - cit.
@@beaconeersofthesevenmaps3467 ripeto: continua a cercare le tue prove inconfutabili ecc...conoscere Cristo è frutto della fede non il contrario...la tua fede ti ha salvato, ha sempre detto, e non la tua conoscenza ti ha salvato/ ti salva...del resto, hai ascoltato il video del Prof. E Pascal: fai la tua scommessa. Io l ho fatta! Ciao
La scommessa di Pascal si basa sul Dio cristiano come lo ha sempre inteso la dottrina tradizionale. Secondo questa dottrina è condizione necessaria per andare in paradiso, la fede in Dio. A questo proposito mi piace sottoporre la seguente storiella, che ho trovato sul web: Un missionario va in una tribù di selvaggi, parla con un uomo e gli spiega la religione cristiana, il bene e il male, il peccato, paradiso e inferno. Alla fine l'uomo dice "Vuoi dire che se seguo i comandamenti vado in paradiso e se non li seguo vado all'inferno?" "Sì" risponde il missionario. L'uomo si mette a piangere. "Perché piangi?" chiede il missionario. "Perché penso ai miei parenti e ai miei amici che non conoscendo i comandamenti andranno tutti all'inferno." "Ma no," insiste i missionario "loro non conoscono i comandamenti quindi se non li seguono non fanno peccato, quindi anche loro andranno in paradiso" "E allora perché sei venuto qui???!!" urla l'uomo "Prima che tu arrivassi io certamente sarei andato in paradiso, e invece adesso posso anche finire all'inferno!!!!"
Bellissima storiella! Infatti al giorno d'oggi io trovo assai superata la teoria di pascal, anche perché il "gioco" lo ha inventato qualche umano prima di noi (che se fai il bravo vai in paradiso o meno) , mentre potrebbe essere di tutto.. io potrei benissimo credere in un Dio che non punisce nessuno per le azioni commesse, visto che non esiste in maniera assoluta il "bene" o il "male", ma sono relativi e dipende sempre dal punto di vista.. per di più.. in natura uccidere è appunto "naturale", anche propri simili... Anche lo stupro avviene in natura , anche i saccheggi avvengono in natura.. e chissà quante altre cose esistono che ancora non sappiamo! Ritornando al discorso.. io potrei benissimo credere in un Dio che non punisce nessuno per le azioni commesse durante la vita e quindi non avrei comandamenti da rispettare e alla fine della vita verrò sempre premiato, diventando così una certezza di vittoria e non una scommessa.. insomma il gioco/la scommessa la decidiamo noi, a parte per chi crede davvero che Dio ci ha fatto avere per davvero i comandamenti... Per poi non mostrarsi più per millenni... Per di più non ci ha dato neanche i comandamenti all'inizio della storia dell'essere umano, visto che l'uomo era già presente sulla Terra mooolto prima di 2022 anni fa.. si potrebbe andare avanti per ore.. ma per me questo ragionamento di pascal ha davvero poco valore se non viene preso solo come un esercizio mentale per allenarsi a ragionare..
Ho scoperto che sto facendo cassa. Ma non è tanto per motivi di possibile guadagno futuro illimitato ma perchè Dio mi ha svelato la sua presenza ed è quella di un padre amorevole.
Due settimane fa una ragazza che abita in provincia di Bologna come me, ragazza di 23 anni innamorata del suo ragazzo, con cui doveva andare a convivere, doveva iniziare a lavorare entusiasta dopo una settimana nel negozio di parrucchiera di sua madre. E partita per andare al mare di sera, verso le sette durante un sorpasso in autostrada, la 500 che guidava ha avuto un guasto, rimanendo ferma nella corsia di sorpasso, non ha fatto in tempo a scendere, impaurita ha chiamato il ragazzo, dietro è arrivata una macchina l ha centrata in pieno uccidendola sul colpo, quale padre amoroso farebbe una cosa del genere, un padre vero salva un figlio, non lo fa mettere in croce alla merce di soldati romani molto masochisti, e la stessa cosa ha fatto con questa ragazzina
Buongiorno, quando si valutano le strategie in base ai payoff nella teoria dei giochi, bisogna considerare nei pay-off anche i costi del compiere le singole azioni, non solo "le vincite".. studiare richiede risorse (tempo, acquisto di libri, concentrazione, tasse universitarie, ecc), credere ugualmente richiedere uno sforzo, anche solo in termini di "stress emotivo", rinunce, ecc.. quindi a seconda delle probabilità, studiare può essere conveniente o meno.. in aggiunta bisognerebbe considerare che i pay-off ATTESI non vanno considerati come un mero numero, bensì vanno considerati mediante la funzione di utilità del singolo individuo, che cambierà da individuo a individuo a seconda ad esempio della sua avversione al rischio, della sua condizione di partenza, ecc.. naturalmente quando si chiama in gioco la fede diventa ancora più complesso calcolare probabilità e valori di utilità.. inoltre, bisognerebbe forse considerare che per la natura della fede stessa, la fede indotta dallo scopo di "massimizzare il proprio guadagno" su base razionale potrebbe essere contraddittorio con il concetto stesso di fede, intesa su un piano spirituale.
Ho 2 osservazioni: Per le ultime formule, se inf e p hanno lo stesso grado di infinito e infinitesimo la inf x p + f1 x (1-p) - - - > 1 + f1. Ovviamente non rispettando la premessa 2 che hai detto alla fine Quindi se la probabilità p dell'esistenza di Dio tende tanto a 0 tanto quanto l'ipotetico guadagno che indichiamo con inf tende ad infinito allora il risultato tende a 1 + f1 che credo si possa tradurre come una vita più quello che ne ho guadagnato seppur la sua non esistenza (non so se questo ha un valore reale positivo o negativo o complesso per assurdo). Immaginando che il guadagno sia di grado maggiore rispetto a qualsiasi probabilità di esistenza, il ragionamento che hai fatto vale. La seconda cosa che volevo aggiungere è: questo discorso è valido se io suppongo l'esistenza di un unico grande Dio e mi chiedo se esiste o non esiste e che se esiste la mia ricompensa post mortem sarà infinita. Tutto ciò non posso metterlo in discussione nel senso che chiedersi se dopo la morte, ammessa l'esistenza di Dio, riceverò la ricompensa è "semplicemente" questione di fede ossia di fiducia nei suoi confronti. Oltre a questo però mi chiedo: se io entrassi il giorno seguente in aula e venissi a scoprire che in quello stesso giorno non ci sarebbe mai stato il professore che il giorno prima mi sono immaginato che ha detto che forse avrebbe interrogato ma al posto suo ve ne sono altri? Cioè questo schema può essere perfetto così se prendiamo in considerazione questo Dio ma può essere applicato a tantissime religioni e dunque non esclude nessuna delle altre. Pascal dunque non risponde pienamente neanche agli agnostici che credono che se una o più Divinità, nel senso di essenze senzienti e creatrici, esistono non è detto che sia quella delle religioni abramitiche. Posso essere d'accordo con Pascal ma mi sembra di giocare su un tavolo più grande di quello introdotto da lui. Ipoteticamente anche Zeus o Shiva possono essere Dei validi per me, per tanti o per tutti e nulla di ciò che so e conosco (che non è molto) mi può far escludere la loro esistenza o inesistenza o coesistenza.
@@teomartini1105 Non capisco il senso e il fine di domande così sterili. Se sei ateo, è una tua scelta, se hai conflitti con il Signore, è una problematica che devi risolverti da solo.
La scommessa di Pascal, nella sua semplice esistenza, ricorda il gioco mentale "the game" in cui puoi solo perdere. Considerando l'esistenza di almeno 3000 divinità. Credere in quello giusto è assolutamente improbabile e si deve comunque fare delle rinunce nell'arco della vita, ergo puoi solo perdere. Il parallelo con l'esame non è calzante. Il professore esiste ed è tangibile, in quella classe sono iscritto, quella materia mi serve. Al contrario la scommessa di Pascal presuppone che alla data del mio pensionamento potrei essere interrogato su un argomento a caso di una materia a caso. Quindi secondo Pascal dovrei illudermi di avere sotto mano il libro già aperto sul paragrafo che potrebbe essere proprio quello su cui mi interrogheranno, e passare dei pomeriggi a studiare quel paragrafo. L'indomani sarei nuovamente incastrato nella logica di Pascal, perché il paragrafo successivo del libro sulla mia scrivania sarebbe papabile esattamente come quello che avevo studiato. Ergo se volessi basarmi sull' "argomento definitivo" (ci leggo parecchia spocchia nel definirlo tale, ma vabbè) dovrei passare la vita a cercare di ottenere tutti i paradisi promessi da tutte le divinità conosciute, includendo anche le new entry, includendo persino la possibilità dell'esistenza di un Dio che mi darà bene infinito se ammazzo la gente e vado in galera (ma perdo solo la mia vita, che per definizione è finita). Suvvia...
@@ottobass9193 beh l'argomento è complesso. Di sicuro Pascal semplifica di molto il dubbio sull'esistenza di Dio e tutte le caratteristiche che NOI gli attribuiamo in un unica incognita, e questo è sbagliato. Non si tratta di "esiste" e "non esiste", bensì come minimo "esiste" + "è come lo descrive la Bibbia" Ergo due incognite che spostano l'ago del gioco ben lontano dal 50% Le semplificazioni che fa, sbagliando, non andrebbero confuse con un semplice essere scettici o atei
In ogni caso, non funzionerebbe. Nessun dio ammette che un fedele adori altri dèi, quindi saresti automaticamente fregato dal fatto che se credi in 3000 dèi, stai facendo arrabbiate tutti e 3000. Inoltre molti dèi (non so se tutti, ma di certo quello cristiano) non ammettono la fede per convenienza, in sostanza non puoi fregarlo. Penso che la posta in gioco della scommessa di cui si parla nel video stia via via perdendo valore, dal momento che con globalizzazione e istruzione si stanno dimenticando e via via rendendo deboli i vari culti nel mondo. Personale punto di vista (anche se non richiesto): menomale.
Se posso esprimere la mia il contesto di scommessa della circostanza non fa altro che accentuare le mie considerazioni di dio di vita e di uomo e quindi un bel all in per un bel piatto finale di beatitudine estrema eterna, grazie per l'approfondimento 🙏.
Bellissimo video complimenti, però se mi permette vorrei far notare che anche il gatto e la volpe dicono a Pinocchio che piantando le monete nel campo dei miracoli (scommessa) sarebbe cresciuto un albero pieno di monete (premio esagerato). secondo il ragionamento di Pascal è conveniente per Pinocchio piantare le monete… perchè anche se ci fosse una percentuale minima che l’albero producesse monete, Pinocchio farebbe un grosso affare. Ma guarda caso il gatto e la volpe nottetempo dissotterrano le monete e le rubano a Pinocchio che rimane truffato. Questo discorso è equivalente per la religione, l’eterno benessere che dovrebbe dare un fantomatico Dio non può essere verificato. Quindi è proprio sbagliata l’impostazione iniziale di Pascal. In sostanza non essendo certo il premio non è mai conveniente scommettere in nessun caso.
Enrico, è più di un anno che lavoro a questo secondo video. Ho trovato tanta di quella roba che non riesco a condensarlo in pochi minuti. Ma forse dovrei decidermi a buttarlo giù come viene....
Il premio che si vincerebbe con la scommessa sul buddismo è di gran lunga superiore a quello che potrei vincere con il cristianesimo. Se ha ragione il buddismo, alla fine diventi Dio, se ha ragione il cristianesimo al massimo andrai in paradiso. Direi che converrebbe scommettere sul buddismo.
@@STEFANOPACINI Grazie della precisazione. L'esempio del Buddismo era per far capire il "non senso" delle premesse di base. E' chiaro che quella di Pascal è una provocazione. Ovviamente non si può credere per scommessa, qualunque cristiano, che conosca la propria religione, non può che esserne d'accordo. Si crede per fede. Fra le altre cose, la fede è uno dei doni di Dio (sempre per i cristiani) per cui non averla non può essere una colpa, significa soltanto che il loro dio non ti ha scelto per donartela. La colpa potrebbe essere se hai avuto donata la fede , ma scegli consapevolmente di perseguire il male.
Landolfi che era un giocatore incallito diceva che la metafora di pascal era indegna di uno schiavo. Credere in dio per scomessa è la peggiore blasfemia che esista.
Ho, uno può essere anche incallito giocatore, ma non significa che automaticamente abbia la mente di Pascal. Dimostralo e prenderò in serio esame le sue parole. Ciao.
@@antonioborga4809 le posso citare decine di geni che dicono stupidaggini. Lei mi dice che pascal fa eccezione oppure se il genio non dice mai stupidaggini io le potrei rispondere con Nietzsche e Marx che di stupidaggini ne hanno dette tante. Ma pascal non dice mai stupidaggini. Se lo dice lei. Cmq qualsiasi giocatore da Dostoevskij (si fida di fedor?) In giù le dirà che pensare che un giocatore incallito giochi per vincere è una emerita scempiaggine.
@@ventus68 Pascal - l'avrai intuito - ha la mia fiducia. Se ha detto delle emerite stupidaggini, non lo so. Non mi pronuncio se non so. E quindi non so se fa eccezione. Se dovessi scommettere direi che non fa eccezione. Ma da incompetente, valore zero. Il giocatore compulsivo è pane per la psichiatria, mentre la scommessa, così come presentata nel filmato, è intrigante. Vanno sentite anche le obiezioni, ma per il mio livello intellettivo, quello che viene detto è già impegnativo di suo. Piuttosto quel giudizio di Landolfi, sarebbe interessante se me lo sunteggiassi: perchè blasfemia? Non può esserlo, in linea di principio, in quanto Pascal poneva tutto il tema come parlasse da agnostico a degli agnostici. Ciao.
Sì, sì, tutto bello e molto interessante. Ma torniamo con i piedi per terra! Il Dio di Pascal si basa su una scommessa, quindi da spazio all'idea che è conveniente credere. Il Dio cristiano vuole, invece, la fede, che non punta sulla probabilità e sulla convenienza, ma sulla fiducia incondizionata! Ma a parte tutti i discorsi più o meno filosofici, dobbiamo considerare il fatto dal punto di vista storico: siamo nel '600, in un'epoca dove l'esistenza di Dio non era praticamente nemmeno messa in discussione (sennò si faceva la fine di G. Bruno o Campanella, nel migliore dei casi). Giocare quindi era, in questo caso, plausibile e accettabile. Poniamo il caso che Pascal avesse dimostrato matematicamente che era vero il contrario; questa teoria l'avrebbe ancora espressa? Anche lui era un figlio del tempo. Oggi, dopo tre secoli, le cose non stanno più proprio così. La teoria dei giochi in parte vale (non tiene conto di un'infinità di variabili), ma in questo specifico caso vale molto molto meno. La scienza ha fatto progressi inimmaginabili solo fino a pochi decenni fa. Con buona pace dei filosofi-matematici.
Questo è il tipo di argomenti che mi hanno fatto perdere la fede: il credere per CONVENIENZA, vuoi in vista del paradiso o per i vantaggi socio economici associati alla appartenenza religiosa. È il tipo di fede che abbruttisce l anima, perché ti allontana dalla tua autenticità. E poi chi l'ha detto che se anche Dio esistesse sia lì pronto a garantire felicità e gioia eterna alle nostre anime? Se tale fosse l'intenzione, dovrebbe poterle dispensare a tutti già nella vita terrena.. Dunque Pascal sta facendo in realtà una doppia o tripla scommessa: che Dio esiste, che sia portatore di amore e felicità, che decida di concederle a ogni credente.. Mmmh un po' troppo, non vi pare?
Mamma mia che Minestrone Alcol 67 ... Invece di fare queste ragionamenti leggiti il Vangelo dove in Cristo vedi il volto di Dio, Padre Amorevole e Giusto . Lui vorrebbe che tutti i suoi figli fossero felici, ma come è possibile se molti lo rinnegano e non aprono il loro cuore e le loro vite ? Per il nostro rifiuto e ribellione questo mondo da Paradiso Terrestre è dovuto diventare un luogo di prova .
@@didacus71 "questi ragionamenti" derivano dagli argomenti di Pascal, oggetto del video, che Io trovo semplicistici e opportunistici. Quanto ai vangeli li ho stra-letti, ne ho seguito varie esegesi, ma sono pieni di contraddizioni. Lo sai che ne esistono circa venti, ma per decreto a Nicea sono stati ridotti a 4 canonici. Lo sai che sono stati scritti decenni dopo la vita di Gesù, non da testimoni. Lo sai che al mondo esistono un migliaio di religioni diverse, e almeno 30 di esse professano il culto di un dio nato da una vergine, morto e risorto dopo tre giorni? Sono miti mitraici, antichissimi. Va bene scommettere, ma non spegnere il cervello, lo studio e l'approfondimento.
@@alcol67quindi Pascal era un cretino insomma .Un semplicione e un opportunista .Poi i Vangeli ora sono diventati 20 e la Resurrezione di Cristo un mito . Insomma una scopiazzatura . Senza tenere conto del significato delle cose e di tutte le differenze. Guarda queste argomentazioni sono tritte e ritritte, smentite, confutate persino da storici Atei e niente ora le sbatti qui con una sicumera assurda . Ci sono sempre scuse per non credere insomma. Voi Atei in alcuni casi mi sembrate casi senza speranza. La verità è che per credere ci vuole una certa profondità di animo che non avete o non volete avere . Pregherò per te che lo Spirito Santo ti illumini e scusa se sono stato franco .
@@didacus71 caro Diego su Wikipedia alla voce Gospel trovi la tabella dei non-canonical Gospel, e sono proprio 20. en.m.wikipedia.org/wiki/Gospel Prova anche a fare un approfondimento sulla storia delle religioni it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_delle_religioni Per capire che tutte le religioni si basano su miti e tradizioni, sia tramandate, sia manipolate per certi fini. Per il resto il tono della tua risposta si commenta da solo. Estremizzare per denigrare. Per es non ho mai dato giudizi su Pascal, ma sulla logica della sua scommessa, molto riduttiva perché si basa su assunti arbitrari. Aggiungo che mi convincono molto di più il pensiero di Voltaire (vedi la storia del disastro di Lisbona) e di Spinoza, - se mai ti prenderai la briga di studiarli. Domanda finale: perché mai ll buon Dio ci avrebbe dato intelletto, logica e capacità di studio, per poi non usarli? La prodondità di spirito dovrebbe corrispondere ad una profondità storica e intellettuale, non opporsi a queste. Ciao! Passo e chiudo.
Grande chiarezza. Da agnostico mi ritrovo molto nel ragionamento. Ho colto però la volontà di sottolineare il fatto che l’agnostico, consapevole di non avere certezza dell’esistenza e della non esistenza di Dio, preferendo “non agire” , in realtà agisce. Cioè: la non scelta è comunque considerabile una scelta. Quindi colui che è agnostico e “rimane” tale, si dovrebbe inserire in coloro che hanno scelto che Dio non esiste, ovvero, seguendo il ragionamento, “scelto sbagliato”. Tutto ciò fila perfettamente, ripeto, da agnostico capisco e condivido il ragionamento. Se però allargo questa scommessa, lasciando uno spazio bianco ogni qualvolta che c’è scritto “Dio”, e presuppongo che qualsisia parola scrivo all’interno di questo spazio bianco mi possa promettere una “vita infinita” dopo la morte (felicità infinita, verità, conoscenza,…), mi rendo conto che il ragionamento è comunque corretto. Quindi in realtà , questo ragionamento è valido per qualsiasi “fede” che mi prometta un qualcosa che valga da “infinito” nell’equazione. E se è così, Dio non sarebbe più LA scommessa su cui è intelligente scommettere, ma solo UNA delle tante. In altre parole, ci sono troppe ipotesi che semplificano il discorso, ma il discorso semplice non è .
@@andsalomoni Hai ragione, mi sono confuso, cioè ho fatto un passaggio in più, che però non esiste nel suo ragionamento. Al minuto 8.35 afferma “è necessario scommettere. Non siete liberi di farlo o non farlo, siete costretti. Testa o croce, cosa prenderete? Non si può evitare di giocare perché siamo già dentro il gioco.” E poi al minuto 23.03, la premessa 2, dice: “l’agnosticismo è la condizione di default della ragione umana” Da queste due frasi capisco la volontà di rivolgersi a tutti coloro che sono agnostici, i quali ora sceglieranno Testa o Croce. Ma se non scelgono? Cioè, il discorso non accetta la possibilità che non si scelga, nonostante sia anch’essa una possibilità di scelta. Da qui ho dedotto erroneamente che il non scegliere è ritenuto sbagliato secondo Pascal è paragonabile a chi sceglie di non credere.
Qui una domanda sorge spontanea: l’agnosticismo quindi è da lui accettato solo se abbracciato da tutti PRIMA di venire a conoscenza del suo ragionamento? Ma una volta che ne veniamo a conoscenza, e siamo costretti a scegliere Testa o Croce, il continuare ad essere agnostici, ovvero a non scegliere, è ritenuto da lui sbagliato?
@@andreabenvenuti2249 Per come la vedo io, credere - o aver fede, chiamiamolo come vogliamo - nascono da un momento di chiarezza, di consapevolezza, in cui si ha autoevidenza indubitabile. Non è una "scelta", ma una presa di coscienza. La fede può nascere solo dall'essere acutamente coscienti, non da una "scelta" mentale. Fino a quel momento, se uno è agnostico non gli si può dire "sei costretto a scegliere", perchè sarebbe come dire a una mela acerba "deciditi, sei costretta ad essere matura". Lo sarà a suo tempo.
Resta il fatto che Pascal è uno dei rappresentanti più esemplari della miseria morale del cristianesimo. Tutto ruota attorno alla beatitudine del singolo, alla nevrotica paura della morte. Non esiste altra considerazione che il proprio interesse individuale. Altre grandi menti scientifiche si sono tranquillamente messe l'anima in pace circa la propria finitudine e in una vita di studio e lavoro hanno dato grandi contributi all'umanità. Invece un personaggio totalmente corrotto dalla fede cristiana come Pascal, finì per sprecare i suoi grandi talenti per la sordida cura della propria salvezza individuale. Manzoni fu un altro grande esempio, smettendo di scrivere romanzi perché il romanzo inventa "bugie" che il cristianesimo vieta... Brutta cosa la fobia nevrotica della morte, unica vera matrice di quell'orrore morale che è il cristianesimo.
Il problema è la volontà di vincere le ns inclinazioni che ci fanno stare bene ma che non sono attinenti al messaggio cristiano, per una speranza sicuramente l'unica speranza , molto molto piu grande, ma alla quale per aderire dobbiamo accettare che il perdono sia certo (per chi non nasce santo) e condurre il ns corpo come fosse uno schiavo.... Come qualcuno diceva...
Davvero complimenti per l'avvincente esposizione! RIguardo l'esistenza di Dio, Le propongo comunque la considerazione chiave che ha sbriciolato le mie convinzioni atee e materialiste oltre trenta anni fa. La sintetizzo così: la logica umana non è in grado di spiegare sé stessa e non è affatto la causa prima. E che non sia la causa prima è lampante, dal momento che non è esistita da sempre, non esisterà per sempre e non è nemmeno l'unica logica possibile. Più in generale, la mente umana può porsi un'infinità non numerabile di domande ma può fornire un'infinità numerabile di risposte non potendo rispondere a tutte quelle domande per le quali ogni possibile risposta fa necessariamente riferimento all'oggetto stesso della domanda, e che vengono chiamati "paradossi". Il paradosso più banale è quello del mentitore: se qualcuno mi dice "io sto mentendo" non sono in grado di valutare tale affermazione in quanto se suppongo che menta allora dice la verità e se suppongo che dice la verità allora mente. Allo stesso modo non posso dira cosa sia il tempo, in quanto qualsiasi strumento possa utilizzare per farlo è sempre , direttamente o no, funzione del tempo stesso. Tornando alla considerazione iniziale, non posso dire cosa sia la logica. Se poi ci divertiamo ad applicare il metodo di induzione matematica al numero di dimensioni, il che ci autorizza ad ipotizzare uno spazio infinito-dimensionale, abbiamo trovato Dio, quel Dio infinito di cui noi siamo proiezioni "infinitomenotreesime", di cui siamo figli, quel Dio che si è manifestato agli uomini come Gesù, quel Dio che si collega al nostro miserello mondo tridimensionali con quel grosso connettivo che è lo Spirito Santo........La faccio breve: l'esistenza di Dio non è una scommessa ma un fatto razionale nel momento in cui la ragione viene utilizzata correttamente e diventa "comprensiva del suo limite". Che la migliore rappresentazione della divinità sia quella cristiana (oserei dire quella cattolica) potrebbe non essere razionale ma sicuramente è più che ragionevole....ma questa è una storia molto più lunga!
Riferendomi al minuto 20:20 c'é da dire che matematicamente se l'esistenza di dio fosse un numero piccolo, talmente piccolo da essere un infinitesimo dello stesso grado o superiore della "infinità" che si vincerebbe scommettendo su dio, allora la scommessa potrebbe anche essere finita o persino un numero tendente a zero.
Vorrei poter avere la trascrizione di quanto detto nel video, perchè è riuscito con parole semplici e ben ponderate ad esprimere concetti molto profondi ed interessanti.... che riassumerei cosí: Non importa se Dio esiste o meno, o dimostrare con certezza la Sua esistenza o meno (cosa impossibile)..., importa vivere come se esistesse ... se lo facessimo tutti, il mondo sarebbe indubbiamente migliore, e quindi, al di la della posta in gioco, solo questo dovrebbe convincere le persone intelligenti su dove puntare. Una grande e profonda riflessione...
Io posso sempre scegliere di studiare il 50% delle pagine, e uscire comunque a farmi una passeggiata più breve. Mi assumo un rischio. Questa opzione non viene presa in considerazione?
Bella e chiara spiegazione del pensiero Cartesiano sul tema della fede 👏 A proposito di basi della teoria dei giochi, mi chiedo quali conclusioni avrebbe potuto trarre se avesse conosciuto il modello di Hardy-Weinberg
Rispondo con un papirone che ho scritto prima, perché il signor prof NON ha pubblicato il promesso video sui controargomenti. È un analisi puramente matematica della cosa.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali. L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda. Partiamo dall'inizio: La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua]. In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video. Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero. Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0. Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo ∞×0=? Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta. Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente. Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili. Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire. Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità. Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio. Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0. Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla. Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile. Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso. Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso. Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
@@Anankin12 Osservazione corretta; è fondamentale la dimensione degli infiniti Non vorrei sbagliarmi, però, ci sarebbe da tenere conto che stava argomentando ragionando alla "maniera" di Cartesio, che non aveva i metodi matematici forniti successivamente da Newton e Leibniz per arrivare alla tua stessa conclusione
Scoperto canale x coincidenza anzi sincronicita...e conoscendolo, valore della stesse,sarebbe quantomeno sciocco nn iscrivermi e nn seguire 🙆♀️🌹🌹...grazie Prof... !!! Alla fine Dio in un certo senso tramite te..ha risposto...
Complimenti per il discorso molto ben strutturato e articolato, ma ho un dubbio che non vedo mai trattare da nessuno riguardo a questa scommessa (forse ne ha parlato nell'altro video di cui parlava): La logica dietro questa scommessa si basa sul fatto che se Dio esiste, allora è quello cristiano. Questo elimina dalla radice tutte le altre possibili interpretazioni religiose. Se io scegliessi di credere in Dio e mi comportassi secondo i suoi comandamenti, potrei scoprire che lui alla fine esiste, ma non è quello cristiano e magari le regole che ho rispettato non porteranno alla vita eterna e felice, ma a pene e dolori senza fine. In tutto questo sto tralasciando il fatto che trovo particolarmente senza senso decidere di credere in Dio perché conveniente: se seguissimo la dottrina cristiana (e non solo), scopriremmo che Dio necessita di fede e amore incondizionato, non di credere semplicemente che esista perché ci conviene. Comunque, cmplimenti ancora per il video
Video molto bello, mi piace il ragionamento di Pascal. Secondo me però su questi temi noi esseri umani facciamo l’errore (siamo costretti a farlo) di pensare in modo duale. Siamo abituati a vedere le cose in modo duale: vero/falso, esiste/non esiste. Credo che su temi come ‘l’esistenza’ di Dio siamo limitati da questo pensiero. Dio potrebbe non stare da un lato o dall’altro della medaglia, ma potrebbe essere la medaglia intera. Probabilmente un paradosso per la nostra mente razionale. Detto questo, grazie per questo video. Non conoscevo la scommessa di Pascal :)
questo finché si considera valida la possibile esistenza di un solo dio, cosa succede se ci aggiungiamo altre divinità sulle quali scommettere, e se consideriamo che le scommesse non possono essere cumulative? non scommettere o puntare su uno degli dei? naturalmente dobbiamo considerarli tutti (non possiamo certo essere così presuntuosi da considerare valide le alternative attuali), e quindi includere tutti i pantheon esistiti ed esistenti. considerando che ci sono anche divinità antitetiche a dio (i demoni, satana, le divinità mesopotamiche citate nella bibbia che un credente avrebbe dovuto rifutare), la scommessa andrebbe ricalcolata con le migliaia di opzioni - considerando anche la dannazione eterna, o la rinascita. bisognerebbe includere anche altri credi: le superstizioni e la magia, ad esempio: entrambe mettono in gioco un premio, andrebbero incluse e calcolate. il buon giocatore, a fronte di migliaia di offerte, si rende conto che a troppi conviene il ruolo del banco.
Esposto ,interessante ,mi abbono non perché sia credente ,non lo sono ,ma ho trovato il video interessante ,il fatto di studiare on non studiare all'inizio è abbastanza Lapalissiano ,ma lo sviluppo della teoria della scommessa ha un interesse
rispetto totalmente la teoria e la trovo molto ben spiegata e affascinante. solo che se credere=agire non mi trovate totalmente d'accordo: una persona può agire a causa di molti motivi non per forza perché crede nella religione, non tutte le azioni o i pensieri sono necessariamente legati ad un credo ma, secondo me dato che sono ateo, a delle cause che porteranno a suddette conseguenze.
Secondo Pascal il problema di Dio si può risolvere sul piano pratico proprio perché Dio è il "punto di fuga" della prospettiva nella quale consideriamo il valore delle nostre azioni. In questo senso precede Kant, che rifiuta si possa giungere a Dio con la speculazione, ma solo assumendolo come postulato della ragione pratica, cioè come il presupposto necessario di ogni agire umano. Tuttavia Pascal sposa una morale finalistica (non un imperativo categorico razionale) e dunque Dio diventa il fine di tutte le azioni più che l'autorità dalla quale emana una legge universale. "Scommettere" significa allora "agire secondo un sistema di valori", preferito proprio perché valutato più "conveniente" al proprio fine. Credere dunque equivale ad "agire in situazione di incertezza sperando in qualcosa". Una definizione dii "fede" che non differisce molto da quella classica.
@@Bellaprof prof secondo me si può agire anche sperando in qualcosa di bello dopo una suddetta azione, non per forza bisogna essere motivati nella speranza di qualcosa di bello come Dio. magari agiamo per cercare di ottenere qualcosa di bello nella nostra vita. ci sono molti altri punti di fuga oltre a Dio
Tutto si basa, che vi sia solo una strada veramente buona da seguire e le altre siano solo dei surrogati, ma chi lo dice è colui che vuole che la sua strada fideistica venga messa in cima a tutte le altre, in quanto si è convinto a tal punto che sia quella migliore e quella che li ha dato di più, cosi espande questo suo concetto personale della "cima di felicità" anche agli altri (mi ha aiutato più di ogni altra strada, dovresti percorrerla anche tu!), peccato che siamo tutti differenti e che se una cosa porta beneficio ad una persona non è detto che la porti anche ad un'altra, anzi potrebbe fare il contrario, e ciò che a te porta felicità ad un altro potrebbe portare adirittura frustrazione. Il problema ancora maggiore si basa sulla deriva dell'ignoranza, dove pongo che se una cosa non esiste=nessun vantaggio o svantaggio, mentre se qualcosa esistesse=attribuisco ad essa un vantaggio personale, dopodiché trasformo la considerazione personale in qualcosa di generale estendendo il mio concetto a tutti, dimenticando che sono partito da una considerazione personale che dovrebbe rimanere tale, visto che si è formata su qualcosa che solo per me è certo!
L'esperienza dell 'Assoluto, per quanto esperita singolarmente in quanto a trasformazione e non come a esperienza di vita generica, è qualcosa di molto esteso in varie tradizioni e culture del mondo, tutt' altro che individuale e isolata. Il Cristianesimo é una decodificazione e esplicazione di questa esperienza. Al di là che si ritenga vera o meno, dire che l'esperienza mistica sia una prospettiva personale è rinnegare millenni di tradizioni profonde come la Storia.
Ovvio che ci sia solo una strada, non potrebbe esser in altro modo, (Efesini 4:5, 6) _...un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; 6 un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce mediante tutti ed è in tutti._ Questo Signore disse che la "strada" fosse stretta ed angusta quella che porta alla vita, larga è spaziosa quella che porta alla distruzione, non all'inferno... Dante ha fatto un sacco di danni!
...sono convinto che il messaggio del Cristo sia illuminante e rifletta una sapienza di natura non umana. Nonostante le mie conversazioni, mi piacerebbe ascoltare anche la 2 parte del video. Credo che risulti una preparazione piuttosto impegnativa. Un saluto
Bel video e bella spiegazione. L'errore sta nell'analogia con il pfof che dice che domani interrogherá, che certamente é una possibilitá diversa da zero. Un'analogia corretta con l'esistenza del dio cristiano e la promessa di una "vita eterna" sarebbe invece: incontro per strada uno sconosciuto che mi dice di farmi trovare domattina alla stazione dei treni, dove incontreró Mark Zukemberg che mi consegnerá una borsa con 100 milioni di euro. Lo sconosciuto mi dice anche che se non mi presenteró alla stazione, entro due giorni verró colpito da un fulmine. Cosa mi conviene fare?
Grazie per il commento intelligente. L'obiezione però, messa in questi termini, suppone una proposta totalmente inaffidabile, cioè dove la probabilità è zero o infinitesimale. Quindi cade fuori dalle premesse.
@@Bellaprof esatto, ma anche la possibilitá della "vita eterna dopo la morte" é una promessa inaffidabile. Lo possiamo dimostrare anche numericamente: potremmo vivere 1 secondo dopo la morte, 1 minuto, un'ora, un anno, un secolo, un milione di anni, per sempre, o zero. Tutti i valori da zero a infinito di "vita dopo la morte" hanno la stessa probabilitá. Le possibilità oltre a "vita eterna" sono infinite. Quindi la probailitá della "vita eterna" da mettere nella nostra equazione, a mio parere, non é "50 e 50", ma é davvero zero, o meglio infinitesimale.
@@robzecc 50 e 50 vale solo per il primo livello. Per la vera scommessa (il terzo livello) basta un valore diverso da zero o non infinitesimale tendente a zero. Se per te è "zero" non sei scettico, ma hai una risposta, perciò la scommessa non fa per te (il "tu" è impersonale).
Ma perchè se conduco una buona vita cercando di non far male al mio prossimo , aiutando chi sta peggio di mè a che mi serve credere ? o devo credere x convenienza? , per ricevere una ricompensa ? penso che dopo questa vita ci sia il nulla totale ma questo non mi disturba minimamente e con tutti i limiti della mia condizione umana continuo ad amare la mia vita e quella altrui.
Secondo me manca una parte fondamentale sia nell’esempio dello studio sia nella scommessa di Pascal: l’antagonista. Posta così sembra che se non studi o non credi in dio non hai un granché da guadagnare in realtà mentre se non credi o non studi hai tutto da perdere. Ma se le cose stanno così il sillogismo non ha senso in principio è come dire: se non mangi dimagrisci ma muori invece se mangi ingrassi ma vivi. Beh la scelta è scontata (non considero casi patologici quali obesità ed anoressia era un esempio riduttivo). Il giusto paragone sarebbe: se non studi puoi andare a cena con Megan Fox (o Brad Pitt) ma essere bocciato se studi non verrai bocciato. A questo punto la scelta non sarebbe così scontata. Bisogna vedere se il soggetto è un immanentista o un determinista se è cinico o passionale. Stessa cosa per credere in dio: se dovessimo vivere come “dio” chiede sempre faremmo una vita di sacrifici che pochi sarebbero disposti a barattare per il piacere è la sregolatezza (o meglio autarchia intermittente) quindi Pascal secondo me era figlio di una morale che per quanto si dirigesse verso una secolarizzazione inevitabile, persisteva ancora fortemente nella società. P.s. Anche la logica della scommessa non la vedo del tutto corretta: in teoria non è un 50 e 50 ma un 50 e un 50(?). Spiego con un esempio: è come se andassi al casinò e ti dicessero le fish le paghi subito e se vinci i soldi li diamo forse (perché non sappiamo se dio esiste) ai tuoi eredi quando sei morto, varrebbe la pena scommettere ancora su dio? Stessa cosa con il Superenalotto: ovvio che anche io lo sto giocando dato che sta sui 270 milioni MA ATTENZIONE! La probabilità esiste (bassissima) ma è reale e certificata: 1 su 620 milioni. Punto. Dio non ha probabilità perché il 50 % della sua esistenza non è basato su un calcolo a proprio ma su una speculazione filosofica che non può certificarne la varianza. Non si può attribuire a dio un valore assoluto: il fatto che esiste non è quantificabile in quanto la sua esistenza stessa è incerta. Quindi quello che sappiamo dati alla mano è che non esiste ma POTREBBE esistere quindi il 50% non è corretto. Non so come si possa scrivere matematicamente sono sincero ma dovrebbe essere più una “x” di cui non conosciamo nulla.
Pensavo anche che potrebbe esserci la possibilità, non studiando ed andando a passeggiare, di incontrare l'amore della propria vita, il che varrebbe molto più di qualsiasi voto.
Questa regola può essere applicata a qualunque desiderio che l'uomo ha. Quindi ognuno ricava la sua felicità da ciò in cui crede (non necessariamente un dio). Complimenti alla sua capacità di insegnamento. I suoi alunni, se sono svegli, le saranno sempre riconoscenti.
Che cosa propone Pascal con la sua famosa “scommessa”? È un argomento che affronta il problema di Dio e dell’esistenza umana in modo insolito e assolutamente originale. In questo video cerco di esporla in modo chiaro ed esauriente.
Per comprendere Pascal, dobbiamo ricordarci che abbiamo a che fare non solo con un filosofo, un teologo, un matematico, uno scienziato, ma anche un esperto giocatore.
Per risolvere alcuni problemi nel gioco dei dadi, de Méré, un giocatore professionista, si rivolse a Blaise Pascal, che a sua volta sottopose le sue teorie a Pierre de Fermat. Ne scaturì un carteggio fondamentale che pone le basi del calcolo delle probabilità.
Pascal, ispirato dalle tante ore passate al tavolo verde, è il primo ad applicare la stessa teoria anche al problema di Dio, aprendo, insieme a un dibattito acceso e mai sopito, anche la strada alla ricerca in diversi altri campi.
Di fronte alle grandi questioni della vita, Pascal ci suggerisce di provare a guardare il mondo e la condizione umana non come farebbe Aristotele o Platone, o qualunque altro filosofo, ma come farebbe un giocatore che sa il fatto suo.
Ringrazio il prof. Eugenio Montefusco, dell'Università La Sapienza di Roma, per la sua preziosa consulenza matematica.
Complimenti e grazie!
Buona sera Padre mi piace tanto il suo modo di parlare riesco aseguirla .
Ho una certa età poca istruzione.e possibile poter
Parlare con Lei .
La ringrazio tanto
Dunque lei sostiene che anche senza nessuna evidenza scientifica, per me l'unica capace di dare risposte esaurienti, e con solo un lavoro mentale fatto di deduzioni e di elaborazioni, l'uomo é capace di dimostrare l'esistenza di Dio? E allora perché non è possibile dimostrare l'esistenza di Zeus, di Orus, di Mitra, ecc...?
@@ColombaNapoletana sostengo, innanzitutto e sempre, che prima bisogna vedere il video
@@Bellaprof Ho letto il suo commento. Nel video dice cose diverse?
Innanzitutto complimenti per la spiegazione lucidissima sulla scommessa di Pascal, che nel tempo è stata ridotta al motto “se credi e sbagli non perdi nulla, se non credi e sbagli perdi tutto”. Come Lei ben dice tuttavia, ci sono svariate obiezioni che Pascal non ha considerato. Ho cercato il video che Lei cita su dette obiezioni, ma non l’ho trovato, quindi appongo qui le mie, da ingegnere razionale:
1) Quale Dio? Come dice Pascal “credere è agire”, ma religioni diverse richiedono comportamenti diversi, spesso in conflitto tra loro (a partire da “a che Dio credo?). Delle decine di migliaia di divinità inventate dall’uomo nella storia l’ateo le nega tutte mentre il cristiano (per esempio) ne riconosce solo una. Quindi alla fine si prendono lo stesso rischio, perché la conseguenza di sbagliare non è più zero, ma è altrettanto infinita: l’eterna dannazione della religione giusta. In altre parole, ogni religione può fare lo stesso calcolo con il proprio Dio, ma dovrebbe considerare nel calcolo il rischio infinito dell’eterna dannazione, nel caso in cui una delle altre migliaia di religioni sia quella giusta (è ovvio che non possono essere tutte giuste, visto che le definizioni sono mutualmente esclusive a partire dalla definizione di Dio).
2) La posta in gioco non è forzatamente finita. Il calcolo di Pascal contempla una posta in gioco finita, ma in In realtà si rischia di perdere l’unica occasione di trascorrere la vita in modo pieno e libero da costrizioni inventate centinaia o migliaia di anni fa. A questa cosa un giocatore potrebbe tranquillamente attribuire un valore infinito. A questo punto avremmo valore infinito sia in caso di vincita che di perdita (posta infinita contro vincita infinita). Quanto fa infinito diviso infinito?
Potrei apporre altri numerosi punti, ma il commento è già lungo abbastanza. Comunque complimenti per la capacità oratoria e pedagogica.
Pascal (o mille altri teologi e filosofi) in questo gioco di probabilità esclude però la cosa più importante e cioè la "divina rivelazione", la quale a sua volta esclude categoricamente tutte le religioni, la filosofia e quant'altro, in quanto crea una relazione personale tra Dio e colui al quale Egli decida di rivelarsi, escludendo pertanto tutti gli altri, uguale cosa essi pensano o decidano di credere! La rivelazione, attraverso la sovranità e la grazia di Dio inaccessibile alla mente umana, taglia fuori tutti e con la sua luce divina investe solo i veri credenti i quali diventano essi stessi astri luminosi, mentre tutti gli altri restano semplicemente meteoriti!
@@francescoc9976 Certamente la limitata coscienza umana intrecciata con l’imperscrutabile saggezza di Dio, disarma la volontà di includere altri pensieri, filosofie e religioni, così da mantenere un rapporto puro ed esclusivo con la divinità. Da questo intreccio di pensieri umani e rivelazioni divine risulta il più nobile e intimo connubio con il propio io e la sua natura divina. Così da aggirare l’intelletto, permettendo alla fede di esprimersi nel modo più puro e sublime.
Se Dio avesse voluto rivelarsi a noi con un messaggio non ambiguo e impossibile da confondere con altri culti misterici del tempo, sarebbe esistito.
E invece no, ha deciso di rivelarsi a noi in maniera indistinguibile da una qualsiasi rivelazione falsa del tempo, con modi del tempo e con le conoscenze e gli orrori morali del tempo. Come se fosse una invenzione unana cone le altre. Che birbacchione.
@@MarcoAmadori Mettiamola così: l’Homo Sapiens esiste da circa 200’000 anni, quindi il “messaggio” se lo sono già perso tutti quei poveri disgraziati nati nei primi 197’000 anni, o giù di lì. Poi il messaggio è stato “rivelato” in modo così efficiente, che dopo 3’000 anni circa solo il 16% della popolazione mondiale lo ha ricevuto. Gli altri disgraziati credono ancora a Shiva, Buddha, Allah, ecc. e bruceranno per sempre all’inferno. Vien da pensare che il messaggero sia quanto meno un po’ incompetente, ma è solo una mia illazione.
@@Marco_Balmelli è un Dio onnipotente al 99%, ma non è capace di comunicare e ha bisogno di soldi.
Grazie Prof. Veramente ben spiegato, mi ci voleva una bella ripassata dopo anni che non riprendevo l'argomento.
Davvero molto interessante. (Bellissimo il finale! Studiare, studiare sempre :) bella prof!)
esatto, studiare, studiare sempre... magari anche un po di probabilità ;) la matematica è complessa, non basta un'equazione di 3 termini.
Grazie prof.❤️ Sei inimitabile!
Il dono carismatico nel tuo esporre.. in abbinamento alla tua saggezza.. fanno tenere incollata la mia mente alle tue parole ricche di buon senso!
Che grande genio Pascal!
Grazie per la spiegazione molto profonda e rigorosa
Che commento inutile
Salve, a mio parere per applicare un ragionamento del genere bisogna inquadrare meglio le conseguenze delle scelte.
nell’esempio dell’interrogazione bisogna considerare che anche non studiano (dal punto di vista del ragazzo) si ha un guadagno: il tempo libero. I valori della seconda riga non possono quindi essere -1 e 0 ma dovrebbero essere un po’ più alti, è qui che sorge il problema: di quanto? bisogna (e questo è soggettivo) cercare di quantificare il valore che associamo al tempo libero e a una buona (o brutta) valutazione. Stessa cosa vale per la fede (sempre da un punto di vista “calcolatorio”): bisogna quantificare quanto valore attribuire all’impegno in una vita fedele senza garanzia dell’esistenza di dio, e quanto valore attribuite all’esistenza di Dio, tenendo anche conto della probabilità (in questo caso non credo si possa affermare che l’esistenza e la non esistenza di Dio abbiano entrambi il 50% di possibilità).
Ben venga la conciliazione tra fede e scienza, ma la scienza non è in opinione, se viene usata va eseguita rigorosamente.
poi Dipende Anche dal tipo di contesto storico in cui si Vive e Anche dal tipo di Cultura che si ha.
AD esempio nel Medioevo Visto che il livello Culturale e di Conoscenza medio ero in teoria più basso che oggi, credere in Dio dava dei Vantaggi Vedi re e imperatori che si credeva fossero un emanazione Di Dio in Terra Inoltre gli stessi Re e Imperatori temevano l'autorità del Papa , il quale Aveva il potere di scomunica .....e un Re scomunicato ero moltopiù debole a livello politico e Sociale.
Infatti gli Inglesi per discostarsi dalle eventuali scomuniche del Papa , si sono " Inventati" la chiesa Anglicana Con a capo l'Arcivescovo di Canterbury , guarda caso designato dal Re in Carica......
dipende dai punti di Vista.
Ottima spiegazione, inoltre considerando l'esistenza (sul piano culturale) di almeno 3000 divinità, l'esistenza di QUEL Dio non ha il 50% bensì la metà di 1/3000 , ergo al massimo (e volendo trascurare le migliaia di altri ragionamenti che escludono la sua esistenza) lo 0.01667%
Esattamente: nell' esempio dell'interrogazione c'è un 25% di possibilità positiva (studiare e venir interrogato), 25% di possibilità negativa ( non studiare e venir interrogato) e 50% di possibilità neutra (che si studi o meno). Fossi un giocatore punterei sul non studiare che mi darebbe un punteggio neutro ed il tempo libero come extra.
@@Frunz15 bisognerebbe calcolare anche le abitudini del/della prof, ne becca uno o due a caso o va a tappeto, e poi, siamo a fine anno media del 3 anche se sgobbo l'insufficienza finale non me la toglie nessuno ( divento più colto mi sembra deboluccio come premio ) o sono in 5^ e se prendo un 8 vengo ammesso alla maturità col massimo dei voti in tutte le materie, oppure, interrogazione o meno quel giorno posso vedere la morosa con cui riesco ad incontrarmi solo una volta ogni 3 mesi o per la prima volta la squadra per cui tifo è in finale di Champions League, ho i biglietti e la partita si gioca pure nella mia città, all'opposto giornata piovosa con niente da fare, insomma ci sono un sacco di variabili che si possono anche mescolare.
Però se lo studente prende un brutto voto i genitori potrebbero punirlo, per esempio, non facendolo uscire con gli amici. Per cui un giorno di rinuncia a fronte di, per esempio, una settimana in casa risulta più vantaggioso. Non sò se può funzionare, ma per me è un altro fattore da considerare
Bellissimo video! Effettivamente non avevo mai sentito la "Scommessa di Pascal" spiegata così nel dettaglio, affascinante!
Premetto che io credo però devo dire la sua argomentazione continua a non convincermi pienamente. Lei ha detto che il prossimo video a riguardo affronterà le principali obiezioni, quindi immagino avrò una risposta allora, però quello che mi lascia perplesso è che per una persona non credente il Dio cristiano (o comunque abramitico) di cui Pascal parla (perché dice che questo Dio garantisce immortalità e infinito benessere dopo la morte) è potenzialmente un'invenzione arbitraria.
Da qui poi seguono obiezioni importanti, secondo me.
-...è potenzialmente un'invenzione arbitraria._ E perché?
@@testimoneh2478 capisco il non condividere che sia una invenzione, ma trovo molto curioso il fatto che chiedi spiegazioni sul dubbio in sé, cioè non ti è chiara la mera ipotesi che per qualcuno possa essere un'invenzione arbitraria.
Lo trovo strano, anzi no, direi "degno di nota"
@@LucaCapuozzo sarebbe un'invenzione poiché non è provata ma che prove avrebbe lei in merito? Di chi si fida lei?
@@testimoneh2478 che importanza ha "di chi" mi fido io?
In assenza di prove restano le possibilità, è un concetto estremamente semplice.
Trovo curioso che per qualcuno l'assenza di prove rappresenti una certezza talmente granitica da domandare "perché?" a qualcuno che mette sul piatto più di una ipotesi.
@@LucaCapuozzo Si possibilità! Che sia invenzione è:
1) probabile o possibile?
2) improbabile o impossibile?
Non penso siano entrambe le cose.
Video fantastico! Mi ha convinto a scommettere su Dio. Grazie Prof.
Ma non è che ti ha convinto il Prof. è stato Pascal con questo teorema antico quanto Pascal già noto.
@@aldobecciani156 infatti, ho ringraziato il Prof. non per avermi convinto ma per aver fatto il video 😀
Ok, cosa scommette?
@@testimoneh2478 Dio sarà felice che tu creda in lui per motivi utilitaristici e narcisistici e non per la bellezza dei buchi neri che inghiottono sistemi stellari interi.
@@MarcoAmadori è?
Salve professore, volevo complimentarmi con lei per i suoi video, e le volevo dire anche che la frase che dice all'ultimo, partendo da studiare o non studiare andrebbe detta ogni giorno nelle aule delle scuole italiane dalle elementari alle superiori, tutte le mattine per far capire alle nuove generazioni l'importanza dello studio, che sarà riflesso nelle loro vite future. Perche già solo quella frase racchiude molto. GF.
È troppo chiedere entrambe
5:11 la tabella non considera l'opzione studio - non prendo la sufficienza= -1 : studio - non interroga=0
Includendola e considerando lo "studio" una qualche forma di costo, conviene scommettere sul "non interroga" che ha il 50% di probabilità, maggiore rispetto alle altre.
(volendo ci sarebbe pure l'opzione non studio - prendo la sufficienza, improbabile nel suo esempio ma non del tutto assurda in ambito religioso, visto che la posizione ufficiale della Chiesa, se di cattolicesimo parliamo, è che anche un non credente può essere degno di ricompensa).
Se poi vogliamo arrivare al fatto che "studio" = credere e credere sia sufficiente per vincere la scommessa beh... potrei pure comportarmi come un credente (di quale divinità poi? ce n'è più di una esclusiva) ma non potrei forzarmi a credere veramente e tale divinità probabilmente saprebbe che sto solo fingendo.
La scommessa di Pascal è fallace in molti modi, cosa tra l'altro ampiamente discussa e appurata.
14:40 falsa dicotomia. Posso pure scegliere di comportarmi in base ai dettami di una divinità (pur senza crederci, cosa che già di suo potrebbe non essere gradita alla divinità di turno), ma se fosse quella sbagliata? Mancano le "mani" che invece di darmi 3 euro o 0 me ne tolgono 3 o più e mi danno pure un paio di ceffoni.
Molto interessante.Avevo già guardato il precedente ma questo dovrò riascoltarlo perché per me la “matematica” non è immediata!!!
Grazie e complimenti come sempre
È talmente non immediata che è sbagliata.
Vedi messaggio seguente. Se non è chiaro, posso provare a riformularlo meglio, ma con le limitazioni della piattaforma non è semplice.
Riassunto: è TUTTO sbagliato.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali.
L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda.
Partiamo dall'inizio:
La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua].
In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video.
Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero.
Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0.
Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo
∞×0=?
Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta.
Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente.
Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili.
Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire.
Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità.
Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio.
Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0.
Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla.
Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile.
Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso.
Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso.
Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
Caro professore, sono un ateo convinto e un giocatore amatoriale. Il suo video è illuminante, ad avercene di prof. di religione come lei, complimenti!
Ateo convinto per me è praticamente un ossimoro. L'ateismo è la pura assenza di divinità, è la mancanza di una convinzione, non contiene affermazioni propositive a meno che non si tratti di ateismo gnostico (che però è demenziale)
Grande argomentazione da parte di Pascal, sicuramente uno dei miei punti fermi che piano piano mi ha portato a riscoprire la fede. A dargli quella base di razionalità se vogliamo. Sono stato per molti anni scettico, nonostante che avessi esperienze indirette dell'esistenza di Dio da persone a me care. La fede mi ha reso una persona migliore su questo sono certo.
in che modo ti ha reso migliore?
@@faustozambelli3984 Se conoscerà Gesù non potrà che migliorare la sua e la vita di altri.
@@testimoneh2478 bah...
L'ho conosciuto e l'ho abbandonato e la mia vita non è cambiata in peggio,anzi.
Ora non ho più l'ossessione del peccato.
Vivo e basta semplicemente.provare per credere
@@faustozambelli3984 Si è la posizione di comodo del senzaDio, pensare di vivere senza ...telecamere!
Scusi ma che avrebbe fatto o detto Gesù per abbandonarlo? Non vuole porgere l'altra guancia?
@@testimoneh2478 cosa ha fatto?cosa non ha fatto è la domanda.su siamo seri;ognuno può credere a chi vuole ma non abbia la pretesa che sia l'unico è indispensabile.
D'altra parte 2 millenni di assenza metterebbe il dubbio anche alla più dura cervice.
È il primo e unico video che ho guardato. Devo dire durante la visione non ho avuto molti pensieri e molte domande, che poi arrivato alla fine sono state chiarite. Quindi non conosco il prof. ma devo onestamente fare i complimenti perché, non so se ricercate o meno, ma ha ottime doti espositive e rappresentative che non hanno fatto pesare il tempo di visione e hanno espresso chiaramente i concetti, tutti secondo me. Infatti il primo spunto di riflessione sarebbe stato sul fatto dello studiare, se lo si fa bene può fare prendere la sufficienza altrimenti non è detto; in ogni caso sarebbe stato un modo per apprendere e migliorarsi sicuramente migliore che il non studiare. E se studio e non mi interroga? Stessa cosa, sarà stato un modo per migliorarsi (Per il momento lasciamo perdere il fatto che il professore possa non essere imparziale). Detto questo non ho letto Pascal ad oggi e sto a quanto da lei espresso e quindi stando così le cose devo dire che ciò che è stato espresso è un ottimo ragionamento sotto tanti punti di vista davvero preciso. Io qui penso di essere un pesce fuori d'acqua e purtroppo lo sono per esperienze personali difficili. Non è questo il punto ognuno ha le sue, io volevo solo esprimere la mia linea di pensiero ed il motivo. Ecco perché alla fine apprezzo il finale di questo video, perché alla fine è mio modesto parere, che ciò che conti non sia tanto l'esistenza o meno di Dio, ma ciò che conta sono le azioni che compiamo e che esse siano salutari nei nostri confronti e nei confronti degli altri e della società in cui viviamo e questo può essere motivato dalla credenza in Dio, dal rispetto dello Stato e delle legge, da una forte morale personale o da altro purché ispiri atteggiamenti virtuosi e non distruttivi. Perché credo sia ipocrita per chiunque di qualunque credo, credere in qualcosa di superiore per avere qualcosa e poi comportarsi nei peggio modi contro gli altri anche andando contro gli insegnamenti stessi del proprio credo. Alla fine, è anche questo solo un mio personale e discutibile parere, credo che come esseri umani potremmo evolverci e risolvere tanti dei problemi che ancore e ancora e ancora ci portiamo dietro da secoli e secoli solo facendo questo ovvero prendere in mano le nostre decisioni e assumere e le responsabilità ma soprattutto avendo certo ciascuno per il suo bene e della sua famiglia, ma facendolo anche nel rispetto degli altri e della società di cui ciascuno fa parte, evitando certi atteggiamenti che ancora oggi sembrano normali e ognuno di noi lo sa che non lo sono. Questo perché nel momento in cui quegli atteggiamenti vengono subito da chi prima li aveva fatti, non vengono più considerati come giusti e normali ma al contrario ingiusti per quello che sono. Nessuno dice che non ci saranno mai momenti di discordia di disaccordo di contrasto ma ci sono modi e modi in cui possono essere portati avanti anche senza violenza (che penso molti sappiano che ce ne sono di tanti tipi e tutti potenzialmente letali quanto quella fisica) senza sabotaggi, soprusi, ingiustizie o altro. Solo questo. Per il resto credo e spero di aver esposto i miei pensieri senza aver offeso nessuno, dato che non era mia intenzione. La mia intenzione era solo esporre tali idee visto il video. Ancora complimenti per tutto al Prof. vedrò altri suoi video.
Caro Professore, complimenti per a sua bella analisi esposta con logica stringente , con un bellissimo italiano e con una voce piacevole e musicale ( sono un musicista). Amo molto Pascal ( non si dimentichi che, alla fine, è un mistico, oltre che loico) e ammetto da sempre l'esistenza di Dio che io indico come "Presenza ","Assenza" e "Ricerca". Senza ragionamenti , ho scelto Dio perché , quando è presente, sono felice. Ora , è chiaro che Pascal non vuole dimostrare l'esistenza di Dio , come Anselmo d'Aosta (Deus est quo maius cogitari nequit: Proslogio) e neppure accettare la risposta del monaco Gaunilone sull'isola perfetta, o i talleri di Kant. Cusano , geometricamente, aveva ben dimostrato che fra noi e Dio c'è un rapporto di incommensurabilità. Allora tutto il ragionamento si fonda " sull'agire", cioè sulla morale o etica, se si preferisce. Questo ,in ogni caso, comporta o che ci sia un'etica universale (Kant) o che si definisca cos'è il Bene(Platone, dal quale , del resto ,Kant deriva ) . Ma sappiamo che esistono morali diverse : già Agostino è in difficoltà alla domanda dei legionari romani , fattisi cristiani , se sia lecito uccidere il nemico. E' bene o male uccidere il nemico in guerra? Insomma ciò che è bene per uno, può essere male per un altro: se ognuno pensa che ciò che fa è un bene, ognuno deve avere un'idea diversa di Dio : il Dio inflessibile della Bibbia, o quello d'amore del Cristianesimo? Insomma, pe quanto si usino matematica, algoritmi e calcolo delle probabilità , il problema di Dio e del "ricovrarsi sotto le sue ali" restano un problema , che nessuno può o potrà mai risolvere. Caro Professore, ti ringrazio di cuore, perché il tuo modo di ragionare e di esporre mi piace tanto! Non posso fare a meno , anche se non c'entra, di terminare con la Propositio XV di Spinoza:" Quidquid est, in Deo est , et nihil sine Deo esse, neque concipi posset".(Etica) ,perché parlare di Dio fa sempre bene.
Io la vedo cosí: dio non esiste. Ognuno di noi é nato per culo, ognuno di noi ê cultutalmente vergine e strutturalmente povero e nudo alla nascita. Abbiamo tutti lo stesso diritto di decidere la nostra etica di comportamento personale e la via da percorrere.
Certo é che matematicamente l'equilibrio migliore per vivere tutti bene fino all'ultimo giorno, senza subire dolore, ingiustizie prevaricazioni, sia quello di non farne ad altri. Quindi é matematico che uccidere sia sbagliato perché quando si viene uccisi o feriti si prova un oggettivo dolore. Noj mi serve una novella su un essere potente per capire questo principio di armonia. Anzi. E che subire obblighi o limitazioni al proprio modo di essere ê sbagliato. Vedi i temi sull'eros, i tabú, i gusti sessuali o le altre scelte di vita magari borderline ma innocue per gli altri. Dio serve solo ad impedire agli schiavi l'ambizione della libertà. E siccome non voglio essere opportunista, non fingeró di credere in Dio per convenienza e anzi. Se esistesse non potrebbe che essere colpevole di millenni di ingiustizia e violenza. Quindi no. Non mi vendo alla comodità di una religione. Bestemmio ogni giorno con la mia coscienza e va benissimo così.
@@Il-tempio-di-Delfo SE Dio non esiste cosa bestemmi e perché?
Vorrei fare un complimento al video, veramente ben curato ed estremamente intrigante
La scommessa di Pascal non funziona dal punto di vista morale, perché credere in Dio solo per timore che esista davvero non ti rende moralmente più vicino a Dio.
Non esiste per questo esiste...
È semplice
@@ivilandify assolutamente no, un uomo può essere moralmente integro anche senza credere in alcuna divinità.
Anzi un ateo moralmente integro è da lodare molto di più rispetto ad un credente, dato che non ha obblighi verso Dio che gli impongono di compartarsi in un determinato modo, si comporta bene solo perché ritiene personalmente che la morale sia sinonimo di giustizia, senza aspettarsi nessuna ricompenza.
Non è del tutto vero, il cosiddetto "timor di Dio" può essere il primo passo verso una conoscenza più profonda della religione e in ogni caso un primo passo verso una vita più giusta. Certo, non è giusto fermarsi al timore, ma esso può essere una spinta decisiva per iniziare un cammino.
@@marcomafessoni2946 ma questo ragionamento parte dal presupposto indimostrabile che la vita religiosa sia più giusta
@@gabrielequaglia2022 non solo della vita religiosa, ma anche di ogni condotta di vita onesta. L uomo ha la coscienza che lo guida perciò ogni persona può discernere ciò che è bene da ciò che è male, per esempio tutti sanno che rubare è male ecc... partendo da questo presupposto, sapere che se vivo secondo coscienza sarò premiato e avere paura di non vivere secondo la coscienza perché sarò punito sono un buon punto di partenza per vivere una vita sempre più da giusti.
Allora mi son fermato a 5:45 e vado avanti perché ho appena scoperto questo canale ma già mi piace un tantissimo
Premessa,non voglio fare il "fuori dal gregge" ma io valuterei cosi la cosa :
1 Interrogazioni a sorpresa ormai sono "illegali",ma togliendo questo punto numero 1 andiamo al punto che a me interessa far capire ( e lo dico da giocatore e stratega )
Prima cosa individuerei chi sono i miei compagni di classe ( Cazzeggiatori o Studiosi ) poi capirei a che punto sto io,se sono messo bene con i voti o no, cercherei di capire chi sta messo meglio e peggio di me,in più,devo capire in che lasso temporale ci sarebbe questa cosa,cioè il "Forse domani interrogo"
Arrivando a questa conclusione non è più un
-1 o +1 ma è un insieme di algoritmi
Perché?
Semplice,se sto messo bene con i voti,un insufficienza non mi farebbe nessun male,se sto male con i voti ma è inizio anno,non mi farebbe comunque male perché so che poi recupererei,se un compagno di classe sta messo peggio di me,valuterei se il professore lo vuole aiutare o meno,perché in tal caso si offrirebbe lui per primo,poi contando che io sono sempre stato un numero dispari nel registro,è QUASI SEMPRE successo che io non sia mai stato chiamato per primo,valuterei se quello che sta messo male,vuole recuperare o no,e quindi,se sta messo male,studierebbe e quindi si offrirebbe volontario,( scusate la ripetizione ma volevo ritornare a questo punto )e quindi,offrendosi volontario io potrei ascoltare e imparare già da ciò che dice lui,valuterei se io avessi tanti giorni da stare a casa,così posso stare a casa e se interroga o no,non mi interessa
E poi altre mille mila VALUTAZIONI
Ridurre ai minimi termini questa considerazione per me è sbagliato visto che si considera "un giocatore".
Poi parliamo di giocatori di poker non di scacchi,questo perché,riportando una frase molto famosa cito "Un bravo scacchista pensa 10 mosse avanti al suo avversario,il grande scacchista solo una,ma è sempre quella giusta"
( Chiedo scusa per eventuali errori ortografici ma sono molto stanco,ma volevo dire la mia perché questo video già mi affascina nei primi 5 minuti )
....
Continuo la visione💪🏻
Ho molto apprezzato questo video dalla qualità tecnica , all' argomento trattato ben spiegato, anche se devo ammettere che non sono riuscito a seguire abbastanza fluidamente la descrizione relativa alle formule matematiche ma questo ovviamente per una mia innata rivalità verso la matematica...tralasciando ciò personalmente conoscevo in modo basic già questo concetto pascaliano poiché trattato in filosofia alle superiori e devo ammettere che con tutto il rispetto dovuto nei confronti della brillante mente del grande uomo di scienza il quale Pascal era, che vi ho sempre trovato dell'ovvietà in questo concetto poiché ritengo dovrebbe apparire abbastanza scontato che conviene in generale sempre scommettere se la posta in gioco è alta ,specie se parliamo di una questione come l'esistenza di Dio ,senza contare che il concetto rinchiuso in questo pensiero filosofico ,sembrano più le parole uscite dell'omelia di un sacerdote che le parole di un grande filosofo il quale Pascal era...
Espresso questo mio condivisibile o meno parere personale ribadisco i complimenti per il video.
Qualità tecnica mica tanto, ma probabilmente il seguente messaggio non sarà molto chiaro se dici di essere così avverso alla matematica.
Io lo metto lo stesso, è un papirone il cui riassunto è "è tutto sbagliato".
Se dovessi voler spiegazioni più chiare posso provarci, fammi sapere
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali.
L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda.
Partiamo dall'inizio:
La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua].
In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video.
Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero.
Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0.
Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo
∞×0=?
Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta.
Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente.
Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili.
Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire.
Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità.
Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio.
Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0.
Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla.
Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile.
Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso.
Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso.
Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
"giocarsi tutto sarebbe perfino l'unica cosa ragionevole da fare" Bella davvero Prof👏👏👏
Eppure nel gioco d'azzardo l'unico modo per vincere è non giocare.
@@anonimo6603 ...se non giocare fosse finire nel nulla conviene giocare
Questa profondità e chiarezza di ragionamento è quello che sta mancando su yt, in Italia e nel mondo. Grazie per questa perla di video, lho trovato interessantissimo (e ovviamente nuovo iscritto!)
Attenzione ai dettagli però! Profondità di ragionamento sì, ma fino a un certo punto. Il promesso video con le controargomentazioni non è stato pubblicato.
Sto facendo in po'di spam con un messaggio che ho scritto in risposta. Tratta esclusivamente del lato matematico del problema, senza sfiorare altri ambiti che comunque sono stati usati in proposito.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali.
L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda.
Partiamo dall'inizio:
La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua].
In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video.
Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero.
Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0.
Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo
∞×0=?
Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta.
Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente.
Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili.
Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire.
Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità.
Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio.
Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0.
Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla.
Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile.
Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso.
Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso.
Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
Ci sono ottimi contenuti in italaino, in mezza a molta fuffa ovviamente, non sarei così categorico nello sminuire la qualità di "YT Italia". Su quanto questo canale sia qualitativamente elevato, credo che Anankin12 dia una risposto molto esaustiva e rimando ai sui commenti.
Non è per frustrare il tuo entusiasmo, ma per stimolare lo spirito critico per distinguere la qualità del contenuto dalla qualità del confezionamento (comunque importante affinché sia fruibile),
@@albertoplm la qualità del confezionamento è molto buona, c'è un audio pulito, esposizione molto chiara e le slide sono un supporto esplicativo efficace.
Il mio problema è che i divulgatori italiani seri su cui non ho trovato importanti criticità si contano sulla punta di una mano, e QUESTO non è uno di loro. Vista la consulenza tecnica e i punti esposti, mi viene difficile non pensare sia stato fatto di proposito.
@@Anankin12 non sono sicuro di aver capito l'ultima prate
wow è il primo video che guardo..e.. mi ha tenuto incollato al monito con un bel discorso il modo di porsi di parlare, tutto perfetto OTTIMO VIDEO, like e iscritto👍👍👍
Prof esiste una citazione di Leonardo Da Vinci in cui lui afferma che "è meglio una piccola certezza che una grande bugia" e che quindi potrebbe essere interpretato come il fatto di preferire vivere la vita che almeno è sicura, piuttosto di sacrificarla per qualcosa di incerto. Cosa ne pensa? Come faccio a decidere se ascoltare Da Vinci o Pascal?
ascolta Guglielmo da Occam e stai a posto
@@uncopino che poi conduce dritto fra le braccia di Leonardo
@@reezlaw esatto
Complimenti per la spiegazione.. molto attraente e coerente.. grazie prof 👍
Il problema di fondo della scommessa di Pascal è la vincita. La vincita, ossia vita eterna, felicità ecc. sono date come assodate, cosa che non si può presumere perché nessuno sa cosa ci sia dopo la morte, sono tutte presunzioni. Dunque, non avendo certezza della vincita, la scommessa diventa automaticamente sconveniente.
Non è sconveniente , se scommetto di credere non perdi nulla
@@riccardoruberto2320 tutto dipende da come vivi la tua fede. Guardando le varie religioni hai molto da perdere, a partire dal bene più prezioso, il tempo.
@@riccardoruberto2320 se dai valore zero alla tua vita allora non perdi nulla. E dire che la tua vita vale zero rispetto all'infinito non ha senso, perchè non hai alcuna esperienza di cosa significhi esistere in un tempo infinito, quindi ragioni per pure astrazioni giusto per convincerti di quello che dici.
Perfettamente d’accordo.
Se avessimo l’assoluta certezza che l’esistenza di Dio è collegata con la vita infinita e felice allora il teorema di Pascal è corretto.
Purtroppo si basa su un assioma troppo cattolico. Se si mette in dubbio la vita infinita anche con l’esistenza di Dio il teorema crolla credo
@@Orsohobo io non perdo una vita se decido di scegliere di credere , perché semplicemente io non scommetto la mia vita , se vinci hai eterna vita di amore se perdi hai semplicemente vissuto rispettando i valori migliori che ogni essere umano dovrebbe avere;che si creda o meno
non sono credente ec, però l argomento mi ha preso molto e con esso la vostra spiegazione complimenti.
Questo canale e' una perla preziosa...grazie di tutto, Prof!
Grazie! Video che non è un doppione dell'altro video su Pascal ma è un approfondimento che fa bene al cervello e al cuore. Grazie!
Grazie Marzia.
Il discorso dell'Architetto in Matrix. Ciò che conta non sono le possibili opzioni, le cui conseguenze non sono controllabili o evitabili. Ciò che conta è "la scelta", ovvero il non rifuggire la responsabilità di fare una scelta consapevole, e per ciò stesso responsabile, indipendentemente dalle circostanze.
Scoperto oggi il canale. Complimenti per la chiarezza espositiva! Iscritto subito
🦊La scommessa di Pascal è un problema immaginario, è come una lotteria dove il primo premio è straordinario, ma solo nella testa di chi lo pensa.
Si può immaginare la meravigliosa possibilità di vincere... ma non puoi comprare il biglietto. Nel frattempo devi vivere tutta la vita secondo le regole
che ti impone il 'tabaccaio'. Che ci guadagna per il solo fatto di proporre la lotteria. 🦊
Vivere con Dio non e`solamente vivere secondo le regole. Quello e`un approccio infantile, senza offesa, ma diciamo un approccio da ``alimentazione da latte`` . Vivere con Dio vuol dire vivere una relazione profonda con il proprio creatore, piu`tempo passa e piu`ci si rende conto che quelle regole sembra che ci rendono schiavi, ma in realta`ci rendono liberi. Perche`come disse Gesu`: Chiunque commette il peccato e`schiavo del peccato. E ancora Pietro insegno`: Alcuni dicono di voi di essere schiavi, ma non si rendono conto che loro stessi sono schiavi della corruzione (del peccato). Daltronde se ci pensi, menzogna, odio, orgoglio, mancato rispetto per i genitori, pornografia, fumo, egoismo, sono tutte bestie feroci che consumano anche le persone che apparentemente pensano di essere buone. Cristo vuole fare 2 cose. 1. perdonarti, gratuitamente, tramite la fede in lui. 2. renderti una persona MIGLIORE e LIBERA, come? attraverso il cambiamento che lo Spirito Santo compie nella tua vita, attraverso il piccolo passo di fede di provare a seguire i suoi comandamenti GIUSTI. Dio ti benedica
@@Quei78 risposta illogica e senza senso. Non puoi argomentare che ha senso scommettere su dio dando per scontata la sua esistenza.
@@davideverga2526 il problema è che avete paura di affrontare l'argomento, ma Dio è pronto a perdonarvi. Inoltre il tema Gesù Cristo, oggi è paragonabile orientativamente al tema Ufo. Cioè esiste ? non esiste? bah, qualcuno ha detto di si, ma io non ci credo, dove sarebbe se no? Il problema è anche la totale ignoranza delle Scritture che vi uscire totalmente fuori binario sul tema. Parlo da un punto di vista logico, non religioso. Non uscite fuori binario perchè dite : Ho letto, ci ho riflettuto, ho ascoltato, ho visitato chiese protestanti e non protestanti, ma ho scelto di no. Voi non volete ascoltare, ne leggere, ma pretendete di affiancare il tema dell'esistenza di Dio come al tema sull'esistenza degli alieni. Considerate la bibbia un insieme di storie e leggende ignorandone il contenuto. Studiando la bibbia, ma anche basterebbe il vangelo di Giovanni letto con attenzione (credo siano 40 pagine di libro classico), con un po' di storia del cristianesimo, e qualche epistola della patristica, per esempio le epistole di Giustino Martire, molto brevi, vi farebbe capire orientativamente di cosa si sta parlando. Di un movimento enorme che ha sconvolto la civiltà con fedeli pronti a morire piuttosto che rinunciare alla Fede in Cristo. come disse il Signore: Voi errate di molto perchè non conoscete né le Scritture e né la Potenza di Dio. Se non volete crederci con il cuore, e nemmeno con i miracoli, (anzi, come potreste sapere dei miracoli se ce li raccontiamo tra di noi in chiesa e voi non ci venite mai? dovremmo evangelizzare di piu, errore nostro) beh provate con la storia, con la logica. Vi capisco bene, al giorno d'oggi, scientifico, multiculturale, e materialista, il cristianesimo risulta solo l'ombra di uno di tanti alberi delle religioni del mondo. Vi capisco davvero, come potreste intenderlo senza immergervi dentro? Però ne vale della Vita o della Morte. Puoi dedicare 2 settimane della tua vita a pregare Dio per chiedergli se esiste? leggerti 40 pagine di vangelo, un po di storia, frequentare una comunità cristiana ? che poi, amico, che ci fai in questo video? Dio cerca anche te! un abbraccio
@@Quei78 "Di un movimento enorme che ha sconvolto la civiltà con fedeli pronti a morire piuttosto che rinunciare alla Fede in Cristo": Stai quindi asserendo che dio è stato inventato dall'uomo.
Il tuo problema è sempre lo stesso: cerchi di dimostrare l'esistenza di dio ma allo stesso tempo lo consideri un dato acquisito. Ti informo poi che i cristiani rappresentano il 30% dei credenti, quindi di quale dio stiamo parlando? Risposta: del dio dei conquistatori, il dio venerato dai popoli che in suo nome si sono macchiati dei peggiori orrori contro l'umanità, e che lo hanno inventato per giustificare i loro crimini. Tu dovresti ben saperlo, visto che fai anche riferimento alla sua "potenza", come un predicatore televisivo americano.
@@davideverga2526 Ciao Davide, allora hai detto che siccome il cristianesimo e`subentrato di colpo allora l`hai considerato come invenzione umana. Giusto? Dio non e`stato inventato dall`uomo solo perche`Dio ha deciso che quello era il momento giusto per manifestarsi. Tutto qui, Dio ha stabilito di mandare suo Figlio proprio in quel periodo. I motivi possono essere vari ma diventerebbe un discorso molto lungo e fuori discorso. Non cerco di dimostrare l`esistenza di Dio, cerco innanzitutto di dimostrare che ha senso credere in Cristo Gesu`, valutare poi quanto ha senso e che cosa senti nel cuore, quello e`un altro discorso. Oggi purtroppo l`intero argomento chiamato Cristo Gesu`e `racchiuso in brevi stereotipi o pareri generati da quasi totale assenza di indagine, riflessione o esperienza. P.s. L`esperienza andrebbe fatta da adulti, non da bambini, come molti mi dicono: ``da bambino ero credente e ho fatto cresima ec ecc ma ora non credo piu```e l`esperienza andrebbe fatta in ambienti cristiani magari piu coerenti alle Scritture, come gli ambienti protestanti. Riguardo alle percentuali, Dio ci ha mandato a predicare il vangelo dappertutto, a pregare e ad amare. Non ci ha mandato a fare i matematici. Si ha senso capire le motivazioni per poter lavorarci su, pero`non il Vangelo non e`statistica ma Potenza di Dio. Potenza si, perche`nel nome di Gesu`i demoni sono liberati, le malattie spariscono, i disturbi ossessivi spariscono e le dipendenze si sciolgono. E gloria a Dio. Riguardo al perche`biblicamente ci siano episodi di violenza, nell`antico testamento, e`un tema trattato anche dal professore nel video. Molto complesso e dalle numerose sfumature teologiche .Guardati il video del professore, cerca su internet, o se vuoi ti dico che ne penso. Dio ti benedica. Ricordati che quando un giorno il Signore verra`, non dirgli: Tu non ti sei mai presentato a me.... perche`oggi, proprio oggi, Dio ti sta chiamando anche tramite me, debole messaggero! Cari saluti
Davvero affascinante la mente di questo filosofo, però mi chiedo: é possibile decidere di credere in Dio? secondo me la fede é un dono e Dio non lo possiamo scegliere con la ragione. La formula di Pascal può dimostrare la "convenienza" della fede solo se la si possiede a priori, cioè prima di dimostrarla matematicamente. Grazie Prof!
È possibile decidere di amare? Io dico di sì ed è mettendo in pratica la decisione che ad un dato momento...ci accorgiamo di amare.
Credo anche accada con la fede.
Decidere di avere fede...no: ma si puo' decidere di "vivere come se Dio esistesse" il che sarebbe comunque un bene.
@@marinafiore7843 Mi piace la sua idea... confusa!
Allora, come si fa a _...mettendo in pratica la decisione...?_
Il medico chirurgo e tale anche se sta sulla spiaggia e non ha mai fatto operazioni in vita sua.
Non si decide di aver fede, la fede è un dono che va mendicato.
Chi non ha fede è poiché non l'ha chiesta e richiesta e richiesta e...
Poi trovo difficile aver fede in quel che non si conosce.
@@elenalucebelo Sarebbe assurdo _..."vivere come se Dio esistesse"..._ Esiste il senzaDio fa una vita comoda, poiché "sguazza" con la speranza di non aver puntato una telecamera h24 su di lui.
@@testimoneh2478 "vivere come se Dio esistesse" significa essere aperti alla possibilita' che Dio esista; significa che, pur non avendo la certezza della Sua esistenza, decido di vivere scegliendo il bene e non il male.
Prof ma il video sulle critiche?
Non posso credere di essermi perso per tutto questo tempo un canale come questo. Così abituato a seguire filosofi e apologisti americani e inglesi che avevo dato per scontato non ce ne fossero italiani.
Salve Prof, non ha poi piu' fatto il videdo con le obiezioni a Pascal? Non sono riuscito a trovarlo sul canale. Grazie
Buonasera professore, devo dirvi che da ateo filosofico convinto, sono orgoglioso di aver scoperto il vostro canale. I vostri video sono gemme rare. Complimenti!
non si puo essere convinti di essere atei. dovresti essere una macchina senza intelligenza
@@CostantinoLenzi io non la vedo così mi perdoni.
@@francescodehonestis4305 ma come fai ad essere ateo convinto se nessuno è in grado di dimostrare come ha avuto origine la vita ?? Il tuo è un atto di fede non di convinzione.
@@CostantinoLenzi ripeto è un discorso lungo e sinceramente al momento non mi va di intraprenderlo. Ma non è un atto di fede. Ciò detto, rispetto assolutamente la sua credenza qualche che essa sia e buon pro le faccia.
@@francescodehonestis4305 ma certo che è un atto di fede! Non può essere diversamente! Tu credi per fede alla materia creatrice dicesi anche abiogenesi! Il che è un fondamento totalmente anti scientifico in quanto la scienza lo ha già confutato con la biogenesi ed il famoso esperimento di Pasteur più di 100 anni fa! Hai fede in credenza e superstizione atea di più di 100 anni fa! Renditi conto!
Dove posso trovare l'altro video sulle obiezioni?
Letteralmente affascinato quasi ipnotizzato da questo argomento. Sono nato e cresciuto in una religione che ha segnato la mia infanzia e quando ne sono uscito ho pure negato l'esistenza di Dio. La mia vita adesso è vuota e so bene cosa mi manca nonostante io abbia tutto il necessario per essere felice. La matematica non è il mio forte ma questo discorso è semplice e comprensibile. Voglio davvero adesso scommettere per la cosa giusta, la posta in palio è davvero infinita. Grazie di tutto.
Che la matematica non sia il tuo forte si vede da quello che scrivi. La scommessa di Pascal è campata in aria in quanto è basata solo su un tornaconto personale e non su una logica oggettiva. Inoltre nel caso per esempio del Dio Abramitico pensa solo che scritturalmente nel Paradiso non potresti che fare del bene e che quindi non avresti mai possibilità di scegliere o di non attenerti alle regole là imposte. Insomma un infinita eternità a disegnare fiorellini, sai che divertimento!. Alla fine grideresti: spegnetemi, non ce la faccio più! Le religioni sono tutte uguali, sei tu che sei debole e ne vorresti sostituire una con un altra.
Non è vero ciò che scrivi. Ci sono angeli che hanno rifiutato di attenersi alle regole e hanno scelto di ribellarsi. Se stai in paradiso è perché lo scegli non perché te lo impongono. Uguale se vai dall'altra parte. Quindi se stai in paradiso non è per le regole ma per la propria indole.
@@roni55205 E tu che ne sai? Lo hai sognato?
@@iltrofeo1576 No, l'ha detto padre Amorth e (molti altri sacerdoti) in molte interviste e coincide anche con quanto è scritto nella Bibbia.
Dal Libro di Isaia:
"Negli inferi è precipitato il tuo fasto e la musica delle tue arpe.
Sotto di te v'è uno strato di marciume,
e tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
«Salirò in cielo, sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nella vera dimora divina.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo».
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!"
Lui ha SCELTO di farsi uguale all'Altissimo.
Come, questo ragazzo ha scelto un'altra strada. Grazie a Dio.
@@roni55205 Credulo....
Le ragioni del cuore spiegate con la matematica , vale sempre la pena scommettere sull' infinito,grazie prof
Se si tratta d'amore, attenta a non scottarsi e non si butti giù!
Al gioco della vita, tanti giovani hanno perso la vita in incidenti o per droga o per suicidio!
Lo sa prof, io ho avuto bisogno dell'insegnante di sostegno e non sono quasi mai andata alla lavagna, ma sono diventata colta grazie alla dedizione per me, dei miei insegnanti di sostegno e per l'amore alla lettura! Io devo solo ringraziarli!. Anche lei sa?.
Grazie Prof!
Un ottimo video per invogliare a scommettere anche gli irriducibili scettici. Forse!
Per me che la matematica è sempre risultata lontana, è piú semplice scommettere sull' imprescindibile Bellezza del Creato dal suo Creatore.
E anche sul fatto che se ancora esiste questo, come pure il genere umano, significa che non dipende da noi, visto il nostro impegnarci alla distruzione! Buona estate, Prof!
Saluti. Brunella
ma scettici cosa? non c'e' nessun motivo plausibile per credere in un essere superiore che ha creato tutto ahahahahahahh se poi ci vuoi credere tanto perche' nel caso non si sa mai.. fate ridere
Bisogna prima provare l'esistenza del creatore
@@beaconeersofthesevenmaps3467 si, puoi cercare le prove di cui hai bisogno per crederci ...ma se non vedi quelle giá evidenti, sará difficile che le troverai, secondo i tuoi schemi...comunque, buon lavoro! Ciao
@@papillion3338 credere non è conoscere. Ripeto: prove evidenti oggettive, misurazioni ripetibili, dimostrazioni inconfutabili. Tutto il resto sono costruzioni soggettive indimostrabili. "Non è sufficiente godere della meraviglia di uno splendido giardino senza doversi per forza immaginare che vi siano delle fate in esso?" - cit.
@@beaconeersofthesevenmaps3467 ripeto: continua a cercare le tue prove inconfutabili ecc...conoscere Cristo è frutto della fede non il contrario...la tua fede ti ha salvato, ha sempre detto, e non la tua conoscenza ti ha salvato/ ti salva...del resto, hai ascoltato il video del Prof. E Pascal: fai la tua scommessa. Io l ho fatta! Ciao
Wow!!! Idea geniale e realizzazione del video perfetta del prof!!! Sapete se ha pubblicato il video sulle confutazioni? Non riesco a trovarlo
La scommessa di Pascal si basa sul Dio cristiano come lo ha sempre inteso la dottrina tradizionale. Secondo questa dottrina è condizione necessaria per andare in paradiso, la fede in Dio. A questo proposito mi piace sottoporre la seguente storiella, che ho trovato sul web:
Un missionario va in una tribù di selvaggi, parla con un uomo e gli spiega la religione cristiana, il bene e il male, il peccato, paradiso e inferno. Alla fine l'uomo dice "Vuoi dire che se seguo i comandamenti vado in paradiso e se non li seguo vado all'inferno?" "Sì" risponde il missionario. L'uomo si mette a piangere. "Perché piangi?" chiede il missionario. "Perché penso ai miei parenti e ai miei amici che non conoscendo i comandamenti andranno tutti all'inferno." "Ma no," insiste i missionario "loro non conoscono i comandamenti quindi se non li seguono non fanno peccato, quindi anche loro andranno in paradiso" "E allora perché sei venuto qui???!!" urla l'uomo "Prima che tu arrivassi io certamente sarei andato in paradiso, e invece adesso posso anche finire all'inferno!!!!"
Bellissima storiella! Infatti al giorno d'oggi io trovo assai superata la teoria di pascal, anche perché il "gioco" lo ha inventato qualche umano prima di noi (che se fai il bravo vai in paradiso o meno) , mentre potrebbe essere di tutto.. io potrei benissimo credere in un Dio che non punisce nessuno per le azioni commesse, visto che non esiste in maniera assoluta il "bene" o il "male", ma sono relativi e dipende sempre dal punto di vista.. per di più.. in natura uccidere è appunto "naturale", anche propri simili... Anche lo stupro avviene in natura , anche i saccheggi avvengono in natura.. e chissà quante altre cose esistono che ancora non sappiamo! Ritornando al discorso.. io potrei benissimo credere in un Dio che non punisce nessuno per le azioni commesse durante la vita e quindi non avrei comandamenti da rispettare e alla fine della vita verrò sempre premiato, diventando così una certezza di vittoria e non una scommessa.. insomma il gioco/la scommessa la decidiamo noi, a parte per chi crede davvero che Dio ci ha fatto avere per davvero i comandamenti... Per poi non mostrarsi più per millenni... Per di più non ci ha dato neanche i comandamenti all'inizio della storia dell'essere umano, visto che l'uomo era già presente sulla Terra mooolto prima di 2022 anni fa.. si potrebbe andare avanti per ore.. ma per me questo ragionamento di pascal ha davvero poco valore se non viene preso solo come un esercizio mentale per allenarsi a ragionare..
Lei e' un divulgatore straordinario. Grazie per avermi spiegato una cosa che conoscevo male.
Ho scoperto che sto facendo cassa. Ma non è tanto per motivi di possibile guadagno futuro illimitato ma perchè Dio mi ha svelato la sua presenza ed è quella di un padre amorevole.
Bravo
Amen
Eh?
Due settimane fa una ragazza che abita in provincia di Bologna come me, ragazza di 23 anni innamorata del suo ragazzo, con cui doveva andare a convivere, doveva iniziare a lavorare entusiasta dopo una settimana nel negozio di parrucchiera di sua madre. E partita per andare al mare di sera, verso le sette durante un sorpasso in autostrada, la 500 che guidava ha avuto un guasto, rimanendo ferma nella corsia di sorpasso, non ha fatto in tempo a scendere, impaurita ha chiamato il ragazzo, dietro è arrivata una macchina l ha centrata in pieno uccidendola sul colpo, quale padre amoroso farebbe una cosa del genere, un padre vero salva un figlio, non lo fa mettere in croce alla merce di soldati romani molto masochisti, e la stessa cosa ha fatto con questa ragazzina
@@anotherlogictobelieve9544 leggi la fine
Buongiorno, quando si valutano le strategie in base ai payoff nella teoria dei giochi, bisogna considerare nei pay-off anche i costi del compiere le singole azioni, non solo "le vincite".. studiare richiede risorse (tempo, acquisto di libri, concentrazione, tasse universitarie, ecc), credere ugualmente richiedere uno sforzo, anche solo in termini di "stress emotivo", rinunce, ecc.. quindi a seconda delle probabilità, studiare può essere conveniente o meno.. in aggiunta bisognerebbe considerare che i pay-off ATTESI non vanno considerati come un mero numero, bensì vanno considerati mediante la funzione di utilità del singolo individuo, che cambierà da individuo a individuo a seconda ad esempio della sua avversione al rischio, della sua condizione di partenza, ecc.. naturalmente quando si chiama in gioco la fede diventa ancora più complesso calcolare probabilità e valori di utilità.. inoltre, bisognerebbe forse considerare che per la natura della fede stessa, la fede indotta dallo scopo di "massimizzare il proprio guadagno" su base razionale potrebbe essere contraddittorio con il concetto stesso di fede, intesa su un piano spirituale.
Ho 2 osservazioni:
Per le ultime formule, se inf e p hanno lo stesso grado di infinito e infinitesimo la inf x p + f1 x (1-p) - - - > 1 + f1. Ovviamente non rispettando la premessa 2 che hai detto alla fine
Quindi se la probabilità p dell'esistenza di Dio tende tanto a 0 tanto quanto l'ipotetico guadagno che indichiamo con inf tende ad infinito allora il risultato tende a 1 + f1 che credo si possa tradurre come una vita più quello che ne ho guadagnato seppur la sua non esistenza (non so se questo ha un valore reale positivo o negativo o complesso per assurdo). Immaginando che il guadagno sia di grado maggiore rispetto a qualsiasi probabilità di esistenza, il ragionamento che hai fatto vale.
La seconda cosa che volevo aggiungere è: questo discorso è valido se io suppongo l'esistenza di un unico grande Dio e mi chiedo se esiste o non esiste e che se esiste la mia ricompensa post mortem sarà infinita.
Tutto ciò non posso metterlo in discussione nel senso che chiedersi se dopo la morte, ammessa l'esistenza di Dio, riceverò la ricompensa è "semplicemente" questione di fede ossia di fiducia nei suoi confronti. Oltre a questo però mi chiedo: se io entrassi il giorno seguente in aula e venissi a scoprire che in quello stesso giorno non ci sarebbe mai stato il professore che il giorno prima mi sono immaginato che ha detto che forse avrebbe interrogato ma al posto suo ve ne sono altri?
Cioè questo schema può essere perfetto così se prendiamo in considerazione questo Dio ma può essere applicato a tantissime religioni e dunque non esclude nessuna delle altre. Pascal dunque non risponde pienamente neanche agli agnostici che credono che se una o più Divinità, nel senso di essenze senzienti e creatrici, esistono non è detto che sia quella delle religioni abramitiche.
Posso essere d'accordo con Pascal ma mi sembra di giocare su un tavolo più grande di quello introdotto da lui. Ipoteticamente anche Zeus o Shiva possono essere Dei validi per me, per tanti o per tutti e nulla di ciò che so e conosco (che non è molto) mi può far escludere la loro esistenza o inesistenza o coesistenza.
Ottima riflessione, senza ovviamente i commenti dei credenti, che avanzano come piccioni ignari sulla scacchiera.
Molto bello! Complimenti per la spiegazione e per come è stato costruito. Io punto tutto sull'esistenza di Dio :-)
E Dio dovrebbe puntare sulla tua, di esistenza?
@@teomartini1105 Dio punta sull'esistenza di tutti.
@@lorenzoleone8983 Te lo ha detto lui personalmente ?
@@teomartini1105 Non capisco il senso e il fine di domande così sterili.
Se sei ateo, è una tua scelta, se hai conflitti con il Signore, è una problematica che devi risolverti da solo.
La scommessa di Pascal, nella sua semplice esistenza, ricorda il gioco mentale "the game" in cui puoi solo perdere.
Considerando l'esistenza di almeno 3000 divinità.
Credere in quello giusto è assolutamente improbabile e si deve comunque fare delle rinunce nell'arco della vita, ergo puoi solo perdere.
Il parallelo con l'esame non è calzante.
Il professore esiste ed è tangibile, in quella classe sono iscritto, quella materia mi serve. Al contrario la scommessa di Pascal presuppone che alla data del mio pensionamento potrei essere interrogato su un argomento a caso di una materia a caso.
Quindi secondo Pascal dovrei illudermi di avere sotto mano il libro già aperto sul paragrafo che potrebbe essere proprio quello su cui mi interrogheranno, e passare dei pomeriggi a studiare quel paragrafo.
L'indomani sarei nuovamente incastrato nella logica di Pascal, perché il paragrafo successivo del libro sulla mia scrivania sarebbe papabile esattamente come quello che avevo studiato.
Ergo se volessi basarmi sull' "argomento definitivo" (ci leggo parecchia spocchia nel definirlo tale, ma vabbè) dovrei passare la vita a cercare di ottenere tutti i paradisi promessi da tutte le divinità conosciute, includendo anche le new entry, includendo persino la possibilità dell'esistenza di un Dio che mi darà bene infinito se ammazzo la gente e vado in galera (ma perdo solo la mia vita, che per definizione è finita).
Suvvia...
Se lo desideri lo puoi fare... Pensi quindi esisti❓
È come dice lui, la scommessa non è fatta per chi non è disposto a mettere in dubbio l'esistenza o l'insistenza di Dio
@@ottobass9193 beh l'argomento è complesso.
Di sicuro Pascal semplifica di molto il dubbio sull'esistenza di Dio e tutte le caratteristiche che NOI gli attribuiamo in un unica incognita, e questo è sbagliato.
Non si tratta di "esiste" e "non esiste", bensì come minimo "esiste" + "è come lo descrive la Bibbia"
Ergo due incognite che spostano l'ago del gioco ben lontano dal 50%
Le semplificazioni che fa, sbagliando, non andrebbero confuse con un semplice essere scettici o atei
In ogni caso, non funzionerebbe. Nessun dio ammette che un fedele adori altri dèi, quindi saresti automaticamente fregato dal fatto che se credi in 3000 dèi, stai facendo arrabbiate tutti e 3000.
Inoltre molti dèi (non so se tutti, ma di certo quello cristiano) non ammettono la fede per convenienza, in sostanza non puoi fregarlo.
Penso che la posta in gioco della scommessa di cui si parla nel video stia via via perdendo valore, dal momento che con globalizzazione e istruzione si stanno dimenticando e via via rendendo deboli i vari culti nel mondo.
Personale punto di vista (anche se non richiesto): menomale.
I Lost The Game!
Se posso esprimere la mia il contesto di scommessa della circostanza non fa altro che accentuare le mie considerazioni di dio di vita e di uomo e quindi un bel all in per un bel piatto finale di beatitudine estrema eterna, grazie per l'approfondimento 🙏.
Bellissimo video complimenti, però se mi permette vorrei far notare che anche il gatto e la volpe dicono a Pinocchio che piantando le monete nel campo dei miracoli (scommessa) sarebbe cresciuto un albero pieno di monete (premio esagerato). secondo il ragionamento di Pascal è conveniente per Pinocchio piantare le monete… perchè anche se ci fosse una percentuale minima che l’albero producesse monete, Pinocchio farebbe un grosso affare. Ma guarda caso il gatto e la volpe nottetempo dissotterrano le monete e le rubano a Pinocchio che rimane truffato. Questo discorso è equivalente per la religione, l’eterno benessere che dovrebbe dare un fantomatico Dio non può essere verificato. Quindi è proprio sbagliata l’impostazione iniziale di Pascal. In sostanza non essendo certo il premio non è mai conveniente scommettere in nessun caso.
Se sei sicuro che Dio non c'è non scommetti. Il gioco è per chi è dubbioso = agnostico
Grazie Prof!! Le sue lezioni sono sempre davvero interessanti e stimolanti!! Ma... Il secondo video promesso?? Lo aspettiamo! Grazie
Enrico, è più di un anno che lavoro a questo secondo video. Ho trovato tanta di quella roba che non riesco a condensarlo in pochi minuti. Ma forse dovrei decidermi a buttarlo giù come viene....
@@Bellaprof Grazie Prof! Aspettiamo fiduciosi!!
Il premio che si vincerebbe con la scommessa sul buddismo è di gran lunga superiore a quello che potrei vincere con il cristianesimo. Se ha ragione il buddismo, alla fine diventi Dio, se ha ragione il cristianesimo al massimo andrai in paradiso. Direi che converrebbe scommettere sul buddismo.
Il raggiungimento della felicità infinita si equivale, e non farebbe nessuna differenza.
@@raffaelecritelli5207 Se si equivale in termini di felicità (infinita? che vuol dire?) è più logico scegliere di diventare Dio, no?
nel Buddismo diventi Dio se segui il Dharma. altrimenti rincarni per molto tempo
@@STEFANOPACINI Grazie della precisazione. L'esempio del Buddismo era per far capire il "non senso" delle premesse di base. E' chiaro che quella di Pascal è una provocazione. Ovviamente non si può credere per scommessa, qualunque cristiano, che conosca la propria religione, non può che esserne d'accordo. Si crede per fede. Fra le altre cose, la fede è uno dei doni di Dio (sempre per i cristiani) per cui non averla non può essere una colpa, significa soltanto che il loro dio non ti ha scelto per donartela. La colpa potrebbe essere se hai avuto donata la fede , ma scegli consapevolmente di perseguire il male.
Grazie per l upload.
Landolfi che era un giocatore incallito diceva che la metafora di pascal era indegna di uno schiavo. Credere in dio per scomessa è la peggiore blasfemia che esista.
Ho, uno può essere anche incallito giocatore, ma non significa che automaticamente abbia la mente di Pascal. Dimostralo e prenderò in serio esame le sue parole.
Ciao.
@@antonioborga4809 le posso citare decine di geni che dicono stupidaggini. Lei mi dice che pascal fa eccezione oppure se il genio non dice mai stupidaggini io le potrei rispondere con Nietzsche e Marx che di stupidaggini ne hanno dette tante. Ma pascal non dice mai stupidaggini. Se lo dice lei. Cmq qualsiasi giocatore da Dostoevskij (si fida di fedor?) In giù le dirà che pensare che un giocatore incallito giochi per vincere è una emerita scempiaggine.
@@ventus68 Pascal - l'avrai intuito - ha la mia fiducia. Se ha detto delle emerite stupidaggini, non lo so. Non mi pronuncio se non so. E quindi non so se fa eccezione. Se dovessi scommettere direi che non fa eccezione. Ma da incompetente, valore zero.
Il giocatore compulsivo è pane per la psichiatria, mentre la scommessa, così come presentata nel filmato, è intrigante. Vanno sentite anche le obiezioni, ma per il mio livello intellettivo, quello che viene detto è già impegnativo di suo.
Piuttosto quel giudizio di Landolfi, sarebbe interessante se me lo sunteggiassi: perchè blasfemia? Non può esserlo, in linea di principio, in quanto Pascal poneva tutto il tema come parlasse da agnostico a degli agnostici.
Ciao.
Complimenti... davvero bravo a spiegare e far capire le cose
Dove si trova il video sulle critiche alla scommessa di Pascal?
È ancora sulla mia scrivania, ahimè… ma arriva
Sì, sì, tutto bello e molto interessante. Ma torniamo con i piedi per terra! Il Dio di Pascal si basa su una scommessa, quindi da spazio all'idea che è conveniente credere. Il Dio cristiano vuole, invece, la fede, che non punta sulla probabilità e sulla convenienza, ma sulla fiducia incondizionata! Ma a parte tutti i discorsi più o meno filosofici, dobbiamo considerare il fatto dal punto di vista storico: siamo nel '600, in un'epoca dove l'esistenza di Dio non era praticamente nemmeno messa in discussione (sennò si faceva la fine di G. Bruno o Campanella, nel migliore dei casi). Giocare quindi era, in questo caso, plausibile e accettabile. Poniamo il caso che Pascal avesse dimostrato matematicamente che era vero il contrario; questa teoria l'avrebbe ancora espressa? Anche lui era un figlio del tempo. Oggi, dopo tre secoli, le cose non stanno più proprio così. La teoria dei giochi in parte vale (non tiene conto di un'infinità di variabili), ma in questo specifico caso vale molto molto meno. La scienza ha fatto progressi inimmaginabili solo fino a pochi decenni fa. Con buona pace dei filosofi-matematici.
Stupendo!
Questo è il tipo di argomenti che mi hanno fatto perdere la fede: il credere per CONVENIENZA, vuoi in vista del paradiso o per i vantaggi socio economici associati alla appartenenza religiosa.
È il tipo di fede che abbruttisce l anima, perché ti allontana dalla tua autenticità.
E poi chi l'ha detto che se anche Dio esistesse sia lì pronto a garantire felicità e gioia eterna alle nostre anime? Se tale fosse l'intenzione, dovrebbe poterle dispensare a tutti già nella vita terrena..
Dunque Pascal sta facendo in realtà una doppia o tripla scommessa: che Dio esiste, che sia portatore di amore e felicità, che decida di concederle a ogni credente.. Mmmh un po' troppo, non vi pare?
Tenendo conto che le alternative sono praticamente infinite, direi di si. Pensa all'infinita sofferenza se a Dio non piacciono i giocatori d'azzardo.
Mamma mia che Minestrone Alcol 67 ... Invece di fare queste ragionamenti leggiti il Vangelo dove in Cristo vedi il volto di Dio, Padre Amorevole e Giusto . Lui vorrebbe che tutti i suoi figli fossero felici, ma come è possibile se molti lo rinnegano e non aprono il loro cuore e le loro vite ? Per il nostro rifiuto e ribellione questo mondo da Paradiso Terrestre è dovuto diventare un luogo di prova .
@@didacus71 "questi ragionamenti" derivano dagli argomenti di Pascal, oggetto del video, che Io trovo semplicistici e opportunistici.
Quanto ai vangeli li ho stra-letti, ne ho seguito varie esegesi, ma sono pieni di contraddizioni. Lo sai che ne esistono circa venti, ma per decreto a Nicea sono stati ridotti a 4 canonici. Lo sai che sono stati scritti decenni dopo la vita di Gesù, non da testimoni. Lo sai che al mondo esistono un migliaio di religioni diverse, e almeno 30 di esse professano il culto di un dio nato da una vergine, morto e risorto dopo tre giorni? Sono miti mitraici, antichissimi.
Va bene scommettere, ma non spegnere il cervello, lo studio e l'approfondimento.
@@alcol67quindi Pascal era un cretino insomma .Un semplicione e un opportunista .Poi i Vangeli ora sono diventati 20 e la Resurrezione di Cristo un mito . Insomma una scopiazzatura . Senza tenere conto del significato delle cose e di tutte le differenze. Guarda queste argomentazioni sono tritte e ritritte, smentite, confutate persino da storici Atei e niente ora le sbatti qui con una sicumera assurda . Ci sono sempre scuse per non credere insomma. Voi Atei in alcuni casi mi sembrate casi senza speranza. La verità è che per credere ci vuole una certa profondità di animo che non avete o non volete avere . Pregherò per te che lo Spirito Santo ti illumini e scusa se sono stato franco .
@@didacus71 caro Diego su Wikipedia alla voce Gospel trovi la tabella dei non-canonical Gospel, e sono proprio 20. en.m.wikipedia.org/wiki/Gospel
Prova anche a fare un approfondimento sulla storia delle religioni
it.m.wikipedia.org/wiki/Storia_delle_religioni
Per capire che tutte le religioni si basano su miti e tradizioni, sia tramandate, sia manipolate per certi fini.
Per il resto il tono della tua risposta si commenta da solo. Estremizzare per denigrare.
Per es non ho mai dato giudizi su Pascal, ma sulla logica della sua scommessa, molto riduttiva perché si basa su assunti arbitrari. Aggiungo che mi convincono molto di più il pensiero di Voltaire (vedi la storia del disastro di Lisbona) e di Spinoza, - se mai ti prenderai la briga di studiarli.
Domanda finale: perché mai ll buon Dio ci avrebbe dato intelletto, logica e capacità di studio, per poi non usarli? La prodondità di spirito dovrebbe corrispondere ad una profondità storica e intellettuale, non opporsi a queste.
Ciao! Passo e chiudo.
Grande chiarezza. Da agnostico mi ritrovo molto nel ragionamento. Ho colto però la volontà di sottolineare il fatto che l’agnostico, consapevole di non avere certezza dell’esistenza e della non esistenza di Dio, preferendo “non agire” , in realtà agisce. Cioè: la non scelta è comunque considerabile una scelta. Quindi colui che è agnostico e “rimane” tale, si dovrebbe inserire in coloro che hanno scelto che Dio non esiste, ovvero, seguendo il ragionamento, “scelto sbagliato”.
Tutto ciò fila perfettamente, ripeto, da agnostico capisco e condivido il ragionamento. Se però allargo questa scommessa, lasciando uno spazio bianco ogni qualvolta che c’è scritto “Dio”, e presuppongo che qualsisia parola scrivo all’interno di questo spazio bianco mi possa promettere una “vita infinita” dopo la morte (felicità infinita, verità, conoscenza,…), mi rendo conto che il ragionamento è comunque corretto.
Quindi in realtà , questo ragionamento è valido per qualsiasi “fede” che mi prometta un qualcosa che valga da “infinito” nell’equazione.
E se è così, Dio non sarebbe più LA scommessa su cui è intelligente scommettere, ma solo UNA delle tante.
In altre parole, ci sono troppe ipotesi che semplificano il discorso, ma il discorso semplice non è .
È un'interpretazione che condivido. E condivido anche il fatto che non sia semplice.
L'agnostico dice "non lo so", non credo lo si possa mettere assieme a chi dice "Dio non esiste".
@@andsalomoni Hai ragione, mi sono confuso, cioè ho fatto un passaggio in più, che però non esiste nel suo ragionamento.
Al minuto 8.35 afferma “è necessario scommettere. Non siete liberi di farlo o non farlo, siete costretti. Testa o croce, cosa prenderete? Non si può evitare di giocare perché siamo già dentro il gioco.”
E poi al minuto 23.03, la premessa 2, dice: “l’agnosticismo è la condizione di default della ragione umana”
Da queste due frasi capisco la volontà di rivolgersi a tutti coloro che sono agnostici, i quali ora sceglieranno Testa o Croce. Ma se non scelgono? Cioè, il discorso non accetta la possibilità che non si scelga, nonostante sia anch’essa una possibilità di scelta. Da qui ho dedotto erroneamente che il non scegliere è ritenuto sbagliato secondo Pascal è paragonabile a chi sceglie di non credere.
Qui una domanda sorge spontanea: l’agnosticismo quindi è da lui accettato solo se abbracciato da tutti PRIMA di venire a conoscenza del suo ragionamento? Ma una volta che ne veniamo a conoscenza, e siamo costretti a scegliere Testa o Croce, il continuare ad essere agnostici, ovvero a non scegliere, è ritenuto da lui sbagliato?
@@andreabenvenuti2249 Per come la vedo io, credere - o aver fede, chiamiamolo come vogliamo - nascono da un momento di chiarezza, di consapevolezza, in cui si ha autoevidenza indubitabile. Non è una "scelta", ma una presa di coscienza. La fede può nascere solo dall'essere acutamente coscienti, non da una "scelta" mentale.
Fino a quel momento, se uno è agnostico non gli si può dire "sei costretto a scegliere", perchè sarebbe come dire a una mela acerba "deciditi, sei costretta ad essere matura". Lo sarà a suo tempo.
La mia ignoranza ha sete di questi ragionamenti👍
Bravissimo !, molto pregevole, Grazie !
Dio esiste semplicemente perché l'uomo l'ha creato... a propria immagine e somiglianza❕
Video e narrazione strepitosi
Resta il fatto che Pascal è uno dei rappresentanti più esemplari della miseria morale del cristianesimo. Tutto ruota attorno alla beatitudine del singolo, alla nevrotica paura della morte. Non esiste altra considerazione che il proprio interesse individuale. Altre grandi menti scientifiche si sono tranquillamente messe l'anima in pace circa la propria finitudine e in una vita di studio e lavoro hanno dato grandi contributi all'umanità. Invece un personaggio totalmente corrotto dalla fede cristiana come Pascal, finì per sprecare i suoi grandi talenti per la sordida cura della propria salvezza individuale. Manzoni fu un altro grande esempio, smettendo di scrivere romanzi perché il romanzo inventa "bugie" che il cristianesimo vieta... Brutta cosa la fobia nevrotica della morte, unica vera matrice di quell'orrore morale che è il cristianesimo.
Il problema è la volontà di vincere le ns inclinazioni che ci fanno stare bene ma che non sono attinenti al messaggio cristiano, per una speranza sicuramente l'unica speranza , molto molto piu grande, ma alla quale per aderire dobbiamo accettare che il perdono sia certo (per chi non nasce santo) e condurre il ns corpo come fosse uno schiavo.... Come qualcuno diceva...
Davvero complimenti per l'avvincente esposizione! RIguardo l'esistenza di Dio, Le propongo comunque la considerazione chiave che ha sbriciolato le mie convinzioni atee e materialiste oltre trenta anni fa. La sintetizzo così: la logica umana non è in grado di spiegare sé stessa e non è affatto la causa prima. E che non sia la causa prima è lampante, dal momento che non è esistita da sempre, non esisterà per sempre e non è nemmeno l'unica logica possibile. Più in generale, la mente umana può porsi un'infinità non numerabile di domande ma può fornire un'infinità numerabile di risposte non potendo rispondere a tutte quelle domande per le quali ogni possibile risposta fa necessariamente riferimento all'oggetto stesso della domanda, e che vengono chiamati "paradossi". Il paradosso più banale è quello del mentitore: se qualcuno mi dice "io sto mentendo" non sono in grado di valutare tale affermazione in quanto se suppongo che menta allora dice la verità e se suppongo che dice la verità allora mente. Allo stesso modo non posso dira cosa sia il tempo, in quanto qualsiasi strumento possa utilizzare per farlo è sempre , direttamente o no, funzione del tempo stesso. Tornando alla considerazione iniziale, non posso dire cosa sia la logica. Se poi ci divertiamo ad applicare il metodo di induzione matematica al numero di dimensioni, il che ci autorizza ad ipotizzare uno spazio infinito-dimensionale, abbiamo trovato Dio, quel Dio infinito di cui noi siamo proiezioni "infinitomenotreesime", di cui siamo figli, quel Dio che si è manifestato agli uomini come Gesù, quel Dio che si collega al nostro miserello mondo tridimensionali con quel grosso connettivo che è lo Spirito Santo........La faccio breve: l'esistenza di Dio non è una scommessa ma un fatto razionale nel momento in cui la ragione viene utilizzata correttamente e diventa "comprensiva del suo limite". Che la migliore rappresentazione della divinità sia quella cristiana (oserei dire quella cattolica) potrebbe non essere razionale ma sicuramente è più che ragionevole....ma questa è una storia molto più lunga!
Riferendomi al minuto 20:20 c'é da dire che matematicamente se l'esistenza di dio fosse un numero piccolo, talmente piccolo da essere un infinitesimo dello stesso grado o superiore della "infinità" che si vincerebbe scommettendo su dio, allora la scommessa potrebbe anche essere finita o persino un numero tendente a zero.
Vorrei poter avere la trascrizione di quanto detto nel video, perchè è riuscito con parole semplici e ben ponderate ad esprimere concetti molto profondi ed interessanti.... che riassumerei cosí: Non importa se Dio esiste o meno, o dimostrare con certezza la Sua esistenza o meno (cosa impossibile)..., importa vivere come se esistesse ... se lo facessimo tutti, il mondo sarebbe indubbiamente migliore, e quindi, al di la della posta in gioco, solo questo dovrebbe convincere le persone intelligenti su dove puntare. Una grande e profonda riflessione...
bellaprof.blog/2021/10/03/la-vita-e-un-gioco-la-scommessa-di-pascal-spiegata-bene/
Bella, prof! L'algoritmo di RUclips ha regalato al canale un nuovo iscritto!
Grazie! Spero di essere all’altezza.
Veramente interessante ascoltarla! Iscritto!
Sono felice di aver trovato questo video e di essermi iscritto: non c'è nulla da perdere e c'è un infinito da guadagnare, cosa di più?
Io posso sempre scegliere di studiare il 50% delle pagine, e uscire comunque a farmi una passeggiata più breve. Mi assumo un rischio. Questa opzione non viene presa in considerazione?
Professore la prego ci porti anche il video sulle obbiezioni della scommessa: a 24:10 lo annuncia
Lo sto facendo. Uscirà, promesso.
Bella e chiara spiegazione del pensiero Cartesiano sul tema della fede 👏
A proposito di basi della teoria dei giochi, mi chiedo quali conclusioni avrebbe potuto trarre se avesse conosciuto il modello di Hardy-Weinberg
Rispondo con un papirone che ho scritto prima, perché il signor prof NON ha pubblicato il promesso video sui controargomenti.
È un analisi puramente matematica della cosa.
Però devi fornirle le controargomentazioni, perché sono fondamentali.
L'intero problema è sbagliato, sin dalla definizione della domanda.
Partiamo dall'inizio:
La definizione dello SPAZIO DELLE POSSIBILITÀ non è fatta correttamente: le uniche due possibilità accettate sono a) nessun dio esiste e b) il dio cristiano (possibilmente cattolico) concepito da Pascal esiste. Ma qui stiamo già facendo delle assunzioni fortissime, impossibili da giustificare con argomentazioni che non assumano il risultato già di partenza. È una falsa dicotomia. Le possibili ipotesi dovrebbero essere o a) nessun dio esiste b) almeno un dio esiste OPPURE un numero infinito di ipotesi con tutte le possibili combinazioni di numero e caratteristiche di dei esistenti possibili. I due casi sono esattamente equivalenti, ma vanno trattati con strumenti matematici diversi su cui sorvoliamo [spazio campionario con variabile aleatoria continua].
In ogni caso, per spiegare perché la soluzione è sbagliata prendiamo il caso binario, che avrebbe lo stesso tipo di soluzione del problema non modificato (anche se implicazioni diverse, come mostrerò dopo): la tavola di verità 2×2 mostrata nel video.
Bene: la soluzione ∞×quasi 0=∞ è matematicamente sbagliata o in alternativa comunque frutto di assunzioni prive di fondamento logico. Perché? Beh, perché non si può moltiplicare nulla per ∞, perché __non è un numero__! Al massimo è possibile far tendere la quantità a ±∞ per i "guadagni" e le "perdite", ma se vogliamo usare un'argomentazione di tipo logico-matematico non è possibile usare le regole dell'aritmetica ordinaria trattando ∞ come se fosse un numero.
Allo stesso modo, "quasi 0 ma finito" può essere fatto tendere a 0.
Di conseguenza, l'operazione fatta deve essere affrontata con un'operazione di limite, ma così facendo otteniamo una forma indeterminata del tipo
∞×0=?
Il risultato dipende interamente dal modo in cui le due quantità tendono rispettivamente a ∞ e a 0, non è possibile dare un risultato generale senza avere questa informazione. Di conseguenza, il risultato potrebbe essere qualsiasi cosa, da 0 a ±∞ nei due rispettivi casi. Inoltre, potrebbero essere diversi nel caso "guadagni" e nel caso "danni". Con questo, ho mostrato come l'intera risoluzione del problema come proposto non è corretta.
Ora, usando il secondo caso, mostro come cambiando la definizione del problema in modo da non compiere assunzioni nascoste porti ad un risultato del tutto differente.
Il secondo caso è quello in cui le possibilità sono l'insieme della combinazione di qualsiasi numero e combinazione di caratteristiche di dei possibili.
Partiamo dal caso semplificato, eliminando tutti i casi in cui il numero di dèi è maggiore di 1: vogliamo che le possibilità siano 0 dèi o 1 dio. In questo modo, possiamo esplorare lo spazio delle caratteristiche, per così dire.
Nel problema originale, assumiamo che le caratteristiche del dio siano quelle di Dio; ma chi ci garantisce che sia questo il caso? Se invece il dio avesse, ad esempio, comandamenti differenti? Qualsiasi tipo di proprietà, fintanto che non incompatibile con le altre, andrebbe bene a priori. Abbiamo quindi un'infinità di possibilità diverse. Siccome non possiamo fare assunzioni speciali rispetto alla probabilità di ogni possibilità, dobbiamo assumere una distribuzione uniforme di probabilità.
Prendiamo ora per ipotesi un dio che abbia le caratteristiche di Dio, ma invertite. Per semplificazione diciamo che scambiamo il risultato tra "guadagni" e "perdite", sostanzialmente in modo da ottenere una specie di anti-Dio.
Dato che stiamo considerando tutte le possibili combinazioni e che la probabilità di ogni combinazione è la stessa, nel conteggio del valore atteso questi due elementi dello spazio campionario hanno esattamente valore uguale ed opposto; il valore atteso è dunque 0.
Lo stesso vale per ogni altra possibilità che abbia valore atteso non nullo: siccome lo spazio in esame è isotropo per ipotesi, ad ogni dio con valore atteso non nullo corrisponde un altro dio di valore atteso uguale e opposto che lo annulla.
Questo accade per qualsiasi numero di dèi possibile.
Di conseguenza, il problema formulato cercando di eliminare la soluzione dalle "ipotesi nascoste" porta a un risultato drasticamente diverso.
Come ho mostrato, comunque, ogni punto della questione è problematica: dalla formulazione del problema, alla restrizione erronea dello spazio delle ipotesi, all'abuso di notazione nel calcolo del valore atteso.
Sarei interessato a sapere che ha detto il prof di matematica di questa cosa, perché è possibile (anzi probabile) che la mia conoscenza o comprensione della faccenda sia mancante in qualche punto.
@@Anankin12 Osservazione corretta; è fondamentale la dimensione degli infiniti
Non vorrei sbagliarmi, però, ci sarebbe da tenere conto che stava argomentando ragionando alla "maniera" di Cartesio, che non aveva i metodi matematici forniti successivamente da Newton e Leibniz per arrivare alla tua stessa conclusione
Quando si vedrà la seconda parte? Grazie! 😉
Boh!
Stai ancora aspettando
Scoperto canale x coincidenza anzi sincronicita...e conoscendolo, valore della stesse,sarebbe quantomeno sciocco nn iscrivermi e nn seguire 🙆♀️🌹🌹...grazie Prof... !!! Alla fine Dio in un certo senso tramite te..ha risposto...
Complimenti per il discorso molto ben strutturato e articolato, ma ho un dubbio che non vedo mai trattare da nessuno riguardo a questa scommessa (forse ne ha parlato nell'altro video di cui parlava):
La logica dietro questa scommessa si basa sul fatto che se Dio esiste, allora è quello cristiano. Questo elimina dalla radice tutte le altre possibili interpretazioni religiose. Se io scegliessi di credere in Dio e mi comportassi secondo i suoi comandamenti, potrei scoprire che lui alla fine esiste, ma non è quello cristiano e magari le regole che ho rispettato non porteranno alla vita eterna e felice, ma a pene e dolori senza fine.
In tutto questo sto tralasciando il fatto che trovo particolarmente senza senso decidere di credere in Dio perché conveniente: se seguissimo la dottrina cristiana (e non solo), scopriremmo che Dio necessita di fede e amore incondizionato, non di credere semplicemente che esista perché ci conviene.
Comunque, cmplimenti ancora per il video
Ovviamente non mi sono sorbito tutto il pippone ,quindi in sostanza le conclusioni sarebbero?
Bellissimo video.
Video molto bello, mi piace il ragionamento di Pascal.
Secondo me però su questi temi noi esseri umani facciamo l’errore (siamo costretti a farlo) di pensare in modo duale.
Siamo abituati a vedere le cose in modo duale: vero/falso, esiste/non esiste.
Credo che su temi come ‘l’esistenza’ di Dio siamo limitati da questo pensiero.
Dio potrebbe non stare da un lato o dall’altro della medaglia, ma potrebbe essere la medaglia intera. Probabilmente un paradosso per la nostra mente razionale.
Detto questo, grazie per questo video.
Non conoscevo la scommessa di Pascal :)
questo finché si considera valida la possibile esistenza di un solo dio, cosa succede se ci aggiungiamo altre divinità sulle quali scommettere, e se consideriamo che le scommesse non possono essere cumulative? non scommettere o puntare su uno degli dei? naturalmente dobbiamo considerarli tutti (non possiamo certo essere così presuntuosi da considerare valide le alternative attuali), e quindi includere tutti i pantheon esistiti ed esistenti. considerando che ci sono anche divinità antitetiche a dio (i demoni, satana, le divinità mesopotamiche citate nella bibbia che un credente avrebbe dovuto rifutare), la scommessa andrebbe ricalcolata con le migliaia di opzioni - considerando anche la dannazione eterna, o la rinascita. bisognerebbe includere anche altri credi: le superstizioni e la magia, ad esempio: entrambe mettono in gioco un premio, andrebbero incluse e calcolate.
il buon giocatore, a fronte di migliaia di offerte, si rende conto che a troppi conviene il ruolo del banco.
Esposto ,interessante ,mi abbono non perché sia credente ,non lo sono ,ma ho trovato il video interessante ,il fatto di studiare on non studiare all'inizio è abbastanza Lapalissiano ,ma lo sviluppo della teoria della scommessa ha un interesse
Grazie. Anche se argomento difficile per le mie conoscenze, sono riuscita a seguirla nel senso concreto. 💪
PS: la musica è proprio necessaria? 🙃
rispetto totalmente la teoria e la trovo molto ben spiegata e affascinante. solo che se credere=agire non mi trovate totalmente d'accordo: una persona può agire a causa di molti motivi non per forza perché crede nella religione, non tutte le azioni o i pensieri sono necessariamente legati ad un credo ma, secondo me dato che sono ateo, a delle cause che porteranno a suddette conseguenze.
Secondo Pascal il problema di Dio si può risolvere sul piano pratico proprio perché Dio è il "punto di fuga" della prospettiva nella quale consideriamo il valore delle nostre azioni. In questo senso precede Kant, che rifiuta si possa giungere a Dio con la speculazione, ma solo assumendolo come postulato della ragione pratica, cioè come il presupposto necessario di ogni agire umano. Tuttavia Pascal sposa una morale finalistica (non un imperativo categorico razionale) e dunque Dio diventa il fine di tutte le azioni più che l'autorità dalla quale emana una legge universale. "Scommettere" significa allora "agire secondo un sistema di valori", preferito proprio perché valutato più "conveniente" al proprio fine. Credere dunque equivale ad "agire in situazione di incertezza sperando in qualcosa". Una definizione dii "fede" che non differisce molto da quella classica.
@@Bellaprof prof secondo me si può agire anche sperando in qualcosa di bello dopo una suddetta azione, non per forza bisogna essere motivati nella speranza di qualcosa di bello come Dio. magari agiamo per cercare di ottenere qualcosa di bello nella nostra vita. ci sono molti altri punti di fuga oltre a Dio
Tutto si basa, che vi sia solo una strada veramente buona da seguire e le altre siano solo dei surrogati, ma chi lo dice è colui che vuole che la sua strada fideistica venga messa in cima a tutte le altre, in quanto si è convinto a tal punto che sia quella migliore e quella che li ha dato di più, cosi espande questo suo concetto personale della "cima di felicità" anche agli altri (mi ha aiutato più di ogni altra strada, dovresti percorrerla anche tu!), peccato che siamo tutti differenti e che se una cosa porta beneficio ad una persona non è detto che la porti anche ad un'altra, anzi potrebbe fare il contrario, e ciò che a te porta felicità ad un altro potrebbe portare adirittura frustrazione.
Il problema ancora maggiore si basa sulla deriva dell'ignoranza, dove pongo che se una cosa non esiste=nessun vantaggio o svantaggio, mentre se qualcosa esistesse=attribuisco ad essa un vantaggio personale, dopodiché trasformo la considerazione personale in qualcosa di generale estendendo il mio concetto a tutti, dimenticando che sono partito da una considerazione personale che dovrebbe rimanere tale, visto che si è formata su qualcosa che solo per me è certo!
L'esperienza dell 'Assoluto, per quanto esperita singolarmente in quanto a trasformazione e non come a esperienza di vita generica, è qualcosa di molto esteso in varie tradizioni e culture del mondo, tutt' altro che individuale e isolata. Il Cristianesimo é una decodificazione e esplicazione di questa esperienza. Al di là che si ritenga vera o meno, dire che l'esperienza mistica sia una prospettiva personale è rinnegare millenni di tradizioni profonde come la Storia.
Ovvio che ci sia solo una strada, non potrebbe esser in altro modo, (Efesini 4:5, 6) _...un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; 6 un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce mediante tutti ed è in tutti._
Questo Signore disse che la "strada" fosse stretta ed angusta quella che porta alla vita, larga è spaziosa quella che porta alla distruzione, non all'inferno... Dante ha fatto un sacco di danni!
@@lorenzodesantis7548 Ha detto:
_-...dire che l'esperienza mistica sia una prospettiva personale..._ perché no?
Bellissima spiegazione. Grazie
Ma la seconda parte con le opposizioni?
In arrivo, anche se in ritardo…
...sono convinto che il messaggio del Cristo sia illuminante e rifletta una sapienza di natura non umana. Nonostante le mie conversazioni, mi piacerebbe ascoltare anche la 2 parte del video. Credo che risulti una preparazione piuttosto impegnativa. Un saluto
Si ma qui parla di Pascal, poi si mostra un programma (1:35 ) che NON e' in Turbo Pascal... male, molto male!
14:46 quindi se la vincita è 4 euro il massimo che mi conviene scommettere è 2 euro?
2 euro sono un rischio accettabile con probabilità al 50. “Conviene” invece giocare se la posta supera i 4 euro (giocandone sempre due).
@@Bellaprof ok prof., come si dimostra questa cosa?
Bel video e bella spiegazione.
L'errore sta nell'analogia con il pfof che dice che domani interrogherá, che certamente é una possibilitá diversa da zero. Un'analogia corretta con l'esistenza del dio cristiano e la promessa di una "vita eterna" sarebbe invece: incontro per strada uno sconosciuto che mi dice di farmi trovare domattina alla stazione dei treni, dove incontreró Mark Zukemberg che mi consegnerá una borsa con 100 milioni di euro. Lo sconosciuto mi dice anche che se non mi presenteró alla stazione, entro due giorni verró colpito da un fulmine.
Cosa mi conviene fare?
Grazie per il commento intelligente. L'obiezione però, messa in questi termini, suppone una proposta totalmente inaffidabile, cioè dove la probabilità è zero o infinitesimale. Quindi cade fuori dalle premesse.
@@Bellaprof esatto, ma anche la possibilitá della "vita eterna dopo la morte" é una promessa inaffidabile. Lo possiamo dimostrare anche numericamente: potremmo vivere 1 secondo dopo la morte, 1 minuto, un'ora, un anno, un secolo, un milione di anni, per sempre, o zero. Tutti i valori da zero a infinito di "vita dopo la morte" hanno la stessa probabilitá. Le possibilità oltre a "vita eterna" sono infinite. Quindi la probailitá della "vita eterna" da mettere nella nostra equazione, a mio parere, non é "50 e 50", ma é davvero zero, o meglio infinitesimale.
@@robzecc 50 e 50 vale solo per il primo livello. Per la vera scommessa (il terzo livello) basta un valore diverso da zero o non infinitesimale tendente a zero. Se per te è "zero" non sei scettico, ma hai una risposta, perciò la scommessa non fa per te (il "tu" è impersonale).
@@Bellaprof ma appunto, se qualsiasi valore di tempo é ugualmente valido, il valore "in eterno" é una delle infinite possibilitá
Mi è piaciuto molto!👍
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Caro Prof...ma se si prende una decisione sulla base di una convenienza matematica o di un calcolo....che fine fa la fede?
Quella matematica è solo una conferma.
@@testimoneh2478 Quindi la confutazione è una conferma che non esiste?
Bellissimo video. Bravo
Ciao a tutti. Quindi si potrebbe dire che Dio è uguale a 0?
Ma perchè se conduco una buona vita cercando di non far male al mio prossimo , aiutando chi sta peggio di mè a che mi serve credere ? o devo credere x convenienza? , per ricevere una ricompensa ? penso che dopo questa vita ci sia il nulla totale ma questo non mi disturba minimamente e con tutti i limiti della mia condizione umana continuo ad amare la mia vita e quella altrui.
Secondo me manca una parte fondamentale sia nell’esempio dello studio sia nella scommessa di Pascal: l’antagonista.
Posta così sembra che se non studi o non credi in dio non hai un granché da guadagnare in realtà mentre se non credi o non studi hai tutto da perdere. Ma se le cose stanno così il sillogismo non ha senso in principio è come dire: se non mangi dimagrisci ma muori invece se mangi ingrassi ma vivi. Beh la scelta è scontata (non considero casi patologici quali obesità ed anoressia era un esempio riduttivo).
Il giusto paragone sarebbe: se non studi puoi andare a cena con Megan Fox (o Brad Pitt) ma essere bocciato se studi non verrai bocciato. A questo punto la scelta non sarebbe così scontata. Bisogna vedere se il soggetto è un immanentista o un determinista se è cinico o passionale. Stessa cosa per credere in dio: se dovessimo vivere come “dio” chiede sempre faremmo una vita di sacrifici che pochi sarebbero disposti a barattare per il piacere è la sregolatezza (o meglio autarchia intermittente) quindi Pascal secondo me era figlio di una morale che per quanto si dirigesse verso una secolarizzazione inevitabile, persisteva ancora fortemente nella società.
P.s.
Anche la logica della scommessa non la vedo del tutto corretta: in teoria non è un 50 e 50 ma un 50 e un 50(?). Spiego con un esempio: è come se andassi al casinò e ti dicessero le fish le paghi subito e se vinci i soldi li diamo forse (perché non sappiamo se dio esiste) ai tuoi eredi quando sei morto, varrebbe la pena scommettere ancora su dio? Stessa cosa con il Superenalotto: ovvio che anche io lo sto giocando dato che sta sui 270 milioni MA ATTENZIONE! La probabilità esiste (bassissima) ma è reale e certificata: 1 su 620 milioni. Punto. Dio non ha probabilità perché il 50 % della sua esistenza non è basato su un calcolo a proprio ma su una speculazione filosofica che non può certificarne la varianza. Non si può attribuire a dio un valore assoluto: il fatto che esiste non è quantificabile in quanto la sua esistenza stessa è incerta. Quindi quello che sappiamo dati alla mano è che non esiste ma POTREBBE esistere quindi il 50% non è corretto. Non so come si possa scrivere matematicamente sono sincero ma dovrebbe essere più una “x” di cui non conosciamo nulla.
Pensavo anche che potrebbe esserci la possibilità, non studiando ed andando a passeggiare, di incontrare l'amore della propria vita, il che varrebbe molto più di qualsiasi voto.
@@juditta2003 esattamente
Professore che cosa ne pensa di Mauro Biglino?
Guarda il mio video su Bibbia e alieni con Giovanni Marcotullio
Questa regola può essere applicata a qualunque desiderio che l'uomo ha. Quindi ognuno ricava la sua felicità da ciò in cui crede (non necessariamente un dio). Complimenti alla sua capacità di insegnamento. I suoi alunni, se sono svegli, le saranno sempre riconoscenti.
Ma quello che credere in Dio ti da non è una cosa qualsiasi... occhio!
@@ermenegildoluponi3184 Può illuminarmi? Per cortesia.
@@valterfasani3947 si legga i vangeli e capirà che non sono come topolino
C' è chi ha scritto che chi non adora Dio finisce per adorare tutto il resto.
È una grande verità: l' uomo è fatto per adorare e così succede.
@@paolabrunazzi3353 Il termine adorare non fa parte del mio vocabolario.