@@pilloledistoriaefilosofia si scusami volevo dire, la visione il tatto, tutte le sensazioni. Se tutto è unico e non può essere disgiunto, allora non esiste la visione di A o la visione di B ma esiste un unica visione "AB". L'essere non dovrebbe avere nemmeno dimensioni perché se avesse dimensioni si potrebbe dividere e non sarebbe quell'essere. Ma allora...come si fa a coniugare tutto?
bella domanda :) :) :) ma infatti il problema di Parmenide è che quello che dice sulla natura non si sa bene perché non abbiamo un testo diretto. Fra le varie ipotesi quella che mi sembra (ma è una questione personale) la più probabile è che quello che vuole dire Parmenide è che la natura nella sua complessità è un'unità eterna, che poi al suo interno è composta da più parti. Solo che se ci affidiamo solo ai sensi vediamo le cose molteplici e che cambiano, se invece ragioniamo cogliamo il fatto che ogni "pezzo" della natura non è che un qualcosa all'interno di un insieme più ampio. Attenzione: così la sto semplificando molto, ma a me personalmente sembra che la direzione in cui vuole andare Parmenide è questa
@@pilloledistoriaefilosofia eh ma è proprio questo il problema: se la natura è fatta di piu parti, queste parti dovrebbero comporre una sola parti e le stesse parti quindi non esisterebbero, esisterebbe una sola unica parte indivisibile, altrimenti potremmo dividere appunto la natura in piu parti in antitesi tra di loro.
Rileggendo mi sono spiegato un po' male debbo dire. Le più parti che compongono la natura fanno parte della nostra percezione, siamo noi a suddividere la natura che però è un'unica unità. Ora, il tema sostanziale è che questa cosa qui ci appare impossibile, perché noi inevitabilmente facciamo esperienza di cose molteplici e diverse. Ma secondo Parmenide l'esperienza non ha nessun valore conoscitivo, vale solo la ragione. E la ragione è chiara (secondo Parmenide): la natura è un'unità. Non so se hai presente Spinoza, che poi dirà cose molto simili: la natura è una sostanza unica ed eterna, ma è dotata di infiniti volti, per cui noi poi percepiamo le sue varie manifestazioni che sono i vari enti del mondo. Ma tutto questo fa parte sempre della stessa sostanza, per cui in realtà non ci sono differenze
apprezzo l'impegno anche se ho visto il video 4 volte non capisco nulla DOMANI PRENDO 4 DAJE (non è colpa tua che non ti sai spiegare, ma sono io che non capisco proprio ste cose)
Proprio perchè sei saggio anche tu non fare l errore da liceo di opporre il divenire di Eraclito all Essere immutabile di Parmenide del quale è solo la manifestazione, reale ma solo nella manifestazione. 👍
Questi due giganti ,della filosofia grecanon mettono il logos in cotrario fra di loro.non sono separati ma vomplementari.coca c'e di piu immutamile dell'eyerno divenire?
Questi fue filosofi sono le due colonne fo poggia tutta la filosofia greca e wuindi il pensiero occidentale.non si vontraddicono ma si compenetrano arricchedo il loro pensiero.l,insiemistica direbbe che sono due insiemi nell'umita del cerchio.con la ragine tutto e immutabile perche l'essere non puonon essere,ma cio che vediamo mutare e dempre l'essere medesimo.
Grazie di cuore❤. Ho speso ore per capire-senza riuscirci- quello che hai spiegato in modo chiarissimo, semplice e comprensibile in 4 min.🙏👏👏👏
Contento di essere stato utile. Anche perché effettivamente non è un argomento semplice
grazie mille, ho l’interrogazione domani e questo video mi è stato molto utile🙏
In bocca al lupo!
Ottimo, ben fatto, grazie!
grazie a te per l'apprezzamento
Se tutto è uguale anche le nostre apparizioni dovrebbero essere uguali...ma allora come si fa?
Cosa intendi per apparizioni?
@@pilloledistoriaefilosofia si scusami volevo dire, la visione il tatto, tutte le sensazioni. Se tutto è unico e non può essere disgiunto, allora non esiste la visione di A o la visione di B ma esiste un unica visione "AB". L'essere non dovrebbe avere nemmeno dimensioni perché se avesse dimensioni si potrebbe dividere e non sarebbe quell'essere. Ma allora...come si fa a coniugare tutto?
bella domanda :) :) :) ma infatti il problema di Parmenide è che quello che dice sulla natura non si sa bene perché non abbiamo un testo diretto. Fra le varie ipotesi quella che mi sembra (ma è una questione personale) la più probabile è che quello che vuole dire Parmenide è che la natura nella sua complessità è un'unità eterna, che poi al suo interno è composta da più parti. Solo che se ci affidiamo solo ai sensi vediamo le cose molteplici e che cambiano, se invece ragioniamo cogliamo il fatto che ogni "pezzo" della natura non è che un qualcosa all'interno di un insieme più ampio. Attenzione: così la sto semplificando molto, ma a me personalmente sembra che la direzione in cui vuole andare Parmenide è questa
@@pilloledistoriaefilosofia eh ma è proprio questo il problema: se la natura è fatta di piu parti, queste parti dovrebbero comporre una sola parti e le stesse parti quindi non esisterebbero, esisterebbe una sola unica parte indivisibile, altrimenti potremmo dividere appunto la natura in piu parti in antitesi tra di loro.
Rileggendo mi sono spiegato un po' male debbo dire. Le più parti che compongono la natura fanno parte della nostra percezione, siamo noi a suddividere la natura che però è un'unica unità. Ora, il tema sostanziale è che questa cosa qui ci appare impossibile, perché noi inevitabilmente facciamo esperienza di cose molteplici e diverse. Ma secondo Parmenide l'esperienza non ha nessun valore conoscitivo, vale solo la ragione. E la ragione è chiara (secondo Parmenide): la natura è un'unità. Non so se hai presente Spinoza, che poi dirà cose molto simili: la natura è una sostanza unica ed eterna, ma è dotata di infiniti volti, per cui noi poi percepiamo le sue varie manifestazioni che sono i vari enti del mondo. Ma tutto questo fa parte sempre della stessa sostanza, per cui in realtà non ci sono differenze
apprezzo l'impegno anche se ho visto il video 4 volte non capisco nulla DOMANI PRENDO 4 DAJE (non è colpa tua che non ti sai spiegare, ma sono io che non capisco proprio ste cose)
letteralmente io
anche io 😢
Proprio perchè sei saggio anche tu non fare l errore da liceo di opporre il divenire di Eraclito all Essere immutabile di Parmenide del quale è solo la manifestazione, reale ma solo nella manifestazione. 👍
Sull'ultimo video dedicato a Parmenide il problema che sollevi viene sottolineato infatti: ruclips.net/video/4Prl9u9oSho/видео.htmlfeature=shared
Questi due giganti ,della filosofia grecanon mettono il logos in cotrario fra di loro.non sono separati ma vomplementari.coca c'e di piu immutamile dell'eyerno divenire?
Ma infatti alla fine le somiglianze possono essere anche sostanziali
Questi fue filosofi sono le due colonne fo poggia tutta la filosofia greca e wuindi il pensiero occidentale.non si vontraddicono ma si compenetrano arricchedo il loro pensiero.l,insiemistica direbbe che sono due insiemi nell'umita del cerchio.con la ragine tutto e immutabile perche l'essere non puonon essere,ma cio che vediamo mutare e dempre l'essere medesimo.