davvero un video intelligente e ricco di contenuti stimolanti, in questo momento riesco a trovare conforto solo nei tuoi video, in quanto sei forse l'unica persona che ho il piacere di ascoltare, per via del tuo ragionamento che si differenzia da quello di qualsiasi persona io conosca in questo momento... mi sento frustrato da una società che non è in grado di comprendere ciò che dico e che mi vede strano, fatta eccezione per una cerchia ristretta di persone, che vedo molto simili a me e con le quali avrei piacere di conversare anche per ore perché intelligenti e stimolanti. Marco credimi quando dico che spno felicissimo che tu faccia parte di quella cerchia ristretta di persone.
Mi ha colpito subito una cosa che hai detto: la nostra incredibile difficoltà nel dimostrare passo per passo intuizioni che arrivano in un batter d'occhio senza manco pensarci. Per non parlare poi delle connessioni che si vedono fra le cose!
Ai tempi in cui ero alunno le cose andavano un po' diverse da quel che racconti te, erano tempi diversi. La mia disgrazia fu che nelle scuole dell'obbligo ero troppo ben valutato dagli insegnanti e mi sentivo schiavo del ruolo di "primo", così alle superiori per reazione mi rifiutai di studiare ed impegnarmi nei programmi scolastici, ma poi studiavo, leggevo, altro per mio conto al di fuori dell'ambito didattico. Ritengo che nell'Istruzione deve valere ciò che vale nello sport: chi ha la statura di un metro e sessanta non può giocare a Pallacanestro, come se io stonato come sono pretendessi di studiare lirica al Conservatorio. Bisogna differenziare, giudicando che ogni differenza (alta e bassa) se ben coltivata può diventare una ricchezza. Non concordo col giudizio sugli Scacchi, l'attenzione di sicuro la aumenta infatti io che attualmente sono deficitario in questo, probabilmente per motivi inconsci psicologici, sto perdendo punti elo a cascata, sigh. Riguardo all'arte marziale i famosi nunchaku (quelli usati da Bruce Lee), i corti bastoni connessi da corda, erano un mezzo di lavoro dei contadini, un esempio di creatività combattiva! Secondo la mia esperienza conta nell'istruzione appassionare gli alunni o comunque mostrargli anche l'utilità nel quotidiano di quel che imparano, soprattutto nelle materie scientifiche. Non mi dilungo oltre, ti esprimo i migliori auspici di raggiungere le mete matematiche che ti sei proposto. Buon lavoro.
Sollevi una questione molto interessante che teoricamente incontra gli orientamenti della didattica: nelle linee guida della normativa scolastica si parla di "personalizzazione" dell'insegnamento, con cui si intende appunto il ritagliare l'approccio didattico sulle caratteristiche dello studente. Purtroppo l'idea resta una dichiarazione di principio più che una prassi e quindi non è stata affatto sviluppata È sensata,, ma di difficile accettazione, credo, per ragioni politiche e culturali, la proposta di docenti gifted per studenti gifted. Una cosa che forse già si potrebbe attuare, e a cui tu accenni, potrebbe essere lavorare sulla metacognizione degli studenti gifted in maniera tale da renderli consapevoli della specificità del loro tipo di pensiero e quindi non incapaci, ma al contrario dotati di rilevanti caratteristiche cognitive
Infatti secondo me in un mondo ideale ad ogni insegnante corrisponde un alunno o comunque pochi alunni.anche per personi “normali” dal punto di vista cognitivo servono lavori ultra personalizzati,non siamo macchine.
Ciao Marco sapresti fare un video o una live che parla delle tecniche di concentrazione o modi per trovare l’ispirazione? Per esempio io sono convinto che un ambiente di lavoro non troppo comodo o troppo ordinato generi più impegno e concentrazione,oltre a stimolare il pensiero creativo (come se l’essere non troppo rilassati possa tenerti più “sul pezzo”). Ho sentito anche chi trovava ispirazione in apnea aha… comunque se può essere uno spunto anche per un piccolo discorso mi incurioserebbe. Saluti
Sono molto d'accordo. Anche per me, scoprire da adulta di essere gifted (e molto più marcatamente di quanto pensassi), mi ha aiutata a rivedere la mia carriera scolastica 😎
Stavo pensando, al di là delle capacità, la motivazione ovviamente conta parecchio nello studio, e questo per un 160 di QI , penso venga molto a mancare se trova estremamente inutile e noioso il modo in cui vengono affrontati gli argomenti a scuola, perché immagino che dovrebbe memorizzarsi definizioni e nozioni che magari non gli entrano bene in testa perché le trova scontate, mentre magari il ragazzo nella media , trova quelle nozioni utili e necessarie e trova motivo di ricordarsele. Immagino , poi non so , faccio un esempio esagerando: Memorizzare le varie fasi che servono per stappare una bottiglia d'acqua paradossalmente è più difficile da memorizzare rispetto a qualcosa di non un po' più complesso, semplicemente perché per quale motivo uno dovrebbe ricordarsi le varie fasi di un processo che tutti fanno in modo automatico e non avrebbe nessun riscontro concreto impararle? Sarebbe totalmente inutile.
Per esempio dimostrare che "due triangoli sono isosceli sse hanno gli angoli alla base congruenti", certo si vede ad occhio che è così e magari pure il macellaio sotto casa (senza voler offendere la categoria) lo intuisce, ma tutt'altro è dimostrarlo deducendolo dagli assiomi della geometria euclidea, lì sta il non banale, lì sta il difficile, lì c'è la cosa interessante, è lì che c'è il viaggio matematico, perché non è solo il risultato in sé , ma è anche la potenza di quel processo teorico che affascina il matematico che dunque si potrà applicare anche a cose meno intuitive, ed è lì che il povero macellaio non potrà capire non arrivare, anche se in questo caso la sua intuizione è corretta. Da lì magari un giorno si arriverà a dimostrare il paradosso di Banach - Tarski equivalente all'assioma di scelta che sembrerebbe tanto intuitivo .... suddividendo una sfera piena in un numero finito di certi pezzi per poi riassemblarli (o come si scrive) in altra maniera e formarne due identiche alla prima con lo stesso raggio, ops ...l'intuizione è andata a farsi friggere oops, clownesca la cosa !!!
Sì, ma nel mio caso il processo di deduzione non fu né lineare né necessitava di step così piccoli come quelli che servono a un non-gifted per convincersi della correttezza logica di un percorso di dimostrazione. Poi, col tempo, mi sono abituato a fare ciò che è necessario per convincere gli altri di quello che già ho intuito/compreso in modo spontaneo e nei casi che poi mi si sono presentati nei paper ho avuto necessità di procedere step-by-step per capire io stesso se ciò che ritenevo corretto lo fosse davvero, poi magari potendo generalizzare grazie a un impianto formale adeguato. A 14 anni non era così e quella dimostrazione era per davvero auto-evidente nella mia testa... la mia risposta fu interpretata dalla docente come una presa in giro/provocazione, ma non lo era affatto: è questo il punto.
@@Ripa Ma io penso però che anche un gifted dovrebbe essere in grado di mostrare i piccoli step se vuole, pur non avendone lui bisogno, magari per scopi didattici o altre necessità, anche per non farsi bocciare o correre il rischio, li mostri fai contenta la prof. e amen !
@@Livius4 Non è cosi semplice. Il plusdotato ha una intuitività estremamente elevata, ma allo stesso tempo non è in grado di dimostrare passo per passo le intuizioni che gli arrivano in un batter d'occhio senza quasi neanche essere state elaborate in un pensiero. Ovvero, questa risposta intuitiva e sua relativa impossibilità di accedere ai procedimenti mentali avviene a causa dell'attivazione di connessioni neurali che imboccano circuiti che sono talmente ultrarapidi da essere impercettibili alla coscienza. Io avevo difficoltà incredibile a scuola, capivo e sapevo dentro la mia testa un argomento alla perfezione, ma non ero in grado di spiegarlo. Tanti plusdotati hanno dei vei e propri problemi di comunicazione. Difatti se ci pensi, il fatto di dover trasformare il tuo pensiero arborescente nel linguaggio strutturale e lineare della comunicazione scritta e verbale, esige un enorme sforzo di concentrazione, che nel caso della comunicazione verbale, risulta assai difficile attuare in modo simultaneo, fluido, veloce e comprensibile.
A questo proposito io suggerisco di leggere zarathustra. Dico solo che credo che questo libro garantistica l indipendenza individuale. Credo si possa riassumere in “impazzisci amando!”( il punto esclamativo serve per mettere il punto sulla questione, credo debba essere una virtù, potevo anche spegnere una sigaretta per mettere il punto, ma okei, il punto rimane, intanto un punto a me, okei metto il punto a tutto ciò. …).
davvero un video intelligente e ricco di contenuti stimolanti, in questo momento riesco a trovare conforto solo nei tuoi video, in quanto sei forse l'unica persona che ho il piacere di ascoltare, per via del tuo ragionamento che si differenzia da quello di qualsiasi persona io conosca in questo momento...
mi sento frustrato da una società che non è in grado di comprendere ciò che dico e che mi vede strano, fatta eccezione per una cerchia ristretta di persone, che vedo molto simili a me e con le quali avrei piacere di conversare anche per ore perché intelligenti e stimolanti. Marco credimi quando dico che spno felicissimo che tu faccia parte di quella cerchia ristretta di persone.
Io vorrei creare una comunità l'in cui riunirsi e discutere,una digitale e pian piano dei punti di ritrovo fisici.Cosa ne pensi tu?
Onorato del complimento, ma ci sono tante (magari non tantissime) persone intelligenti a cui dare credito. Courage!
Mi ha colpito subito una cosa che hai detto: la nostra incredibile difficoltà nel dimostrare passo per passo intuizioni che arrivano in un batter d'occhio senza manco pensarci. Per non parlare poi delle connessioni che si vedono fra le cose!
Ai tempi in cui ero alunno le cose andavano un po' diverse da quel che racconti te, erano tempi diversi. La mia disgrazia fu che nelle scuole dell'obbligo ero troppo ben valutato dagli insegnanti e mi sentivo schiavo del ruolo di "primo", così alle superiori per reazione mi rifiutai di studiare ed impegnarmi nei programmi scolastici, ma poi studiavo, leggevo, altro per mio conto al di fuori dell'ambito didattico. Ritengo che nell'Istruzione deve valere ciò che vale nello sport: chi ha la statura di un metro e sessanta non può giocare a Pallacanestro, come se io stonato come sono pretendessi di studiare lirica al Conservatorio. Bisogna differenziare, giudicando che ogni differenza (alta e bassa) se ben coltivata può diventare una ricchezza. Non concordo col giudizio sugli Scacchi, l'attenzione di sicuro la aumenta infatti io che attualmente sono deficitario in questo, probabilmente per motivi inconsci psicologici, sto perdendo punti elo a cascata, sigh. Riguardo all'arte marziale i famosi nunchaku (quelli usati da Bruce Lee), i corti bastoni connessi da corda, erano un mezzo di lavoro dei contadini, un esempio di creatività combattiva! Secondo la mia esperienza conta nell'istruzione appassionare gli alunni o comunque mostrargli anche l'utilità nel quotidiano di quel che imparano, soprattutto nelle materie scientifiche. Non mi dilungo oltre, ti esprimo i migliori auspici di raggiungere le mete matematiche che ti sei proposto. Buon lavoro.
Sollevi una questione molto interessante che teoricamente incontra gli orientamenti della didattica: nelle linee guida della normativa scolastica si parla di "personalizzazione" dell'insegnamento, con cui si intende appunto il ritagliare l'approccio didattico sulle caratteristiche dello studente. Purtroppo l'idea resta una dichiarazione di principio più che una prassi e quindi non è stata affatto sviluppata È sensata,, ma di difficile accettazione, credo, per ragioni politiche e culturali, la proposta di docenti gifted per studenti gifted. Una cosa che forse già si potrebbe attuare, e a cui tu accenni, potrebbe essere lavorare sulla metacognizione degli studenti gifted in maniera tale da renderli consapevoli della specificità del loro tipo di pensiero e quindi non incapaci, ma al contrario dotati di rilevanti caratteristiche cognitive
Sarebbe una già una gran cosa, assolutamente d'accordo.
Infatti secondo me in un mondo ideale ad ogni insegnante corrisponde un alunno o comunque pochi alunni.anche per personi “normali” dal punto di vista cognitivo servono lavori ultra personalizzati,non siamo macchine.
Ciao Marco sapresti fare un video o una live che parla delle tecniche di concentrazione o modi per trovare l’ispirazione? Per esempio io sono convinto che un ambiente di lavoro non troppo comodo o troppo ordinato generi più impegno e concentrazione,oltre a stimolare il pensiero creativo (come se l’essere non troppo rilassati possa tenerti più “sul pezzo”). Ho sentito anche chi trovava ispirazione in apnea aha… comunque se può essere uno spunto anche per un piccolo discorso mi incurioserebbe. Saluti
Nel caso te la fossi persa: ruclips.net/video/rh-ONRXcHok/видео.html
@@Ripa grazie! 👍
quant'è bello sentir parlare qualcuno intelligente
Sono molto d'accordo. Anche per me, scoprire da adulta di essere gifted (e molto più marcatamente di quanto pensassi), mi ha aiutata a rivedere la mia carriera scolastica 😎
Eh, comprendo... ahinoi!
@@Ripa hai un indirizzo mail? Vorrei contattarti per proporti una cosa (sono pedagogista)
Certo, lo trovi in tutti i miei paper recenti o nelle info del presente canale :)
Stavo pensando, al di là delle capacità, la motivazione ovviamente conta parecchio nello studio, e questo per un 160 di QI , penso venga molto a mancare se trova estremamente inutile e noioso il modo in cui vengono affrontati gli argomenti a scuola, perché immagino che dovrebbe memorizzarsi definizioni e nozioni che magari non gli entrano bene in testa perché le trova scontate, mentre magari il ragazzo nella media , trova quelle nozioni utili e necessarie e trova motivo di ricordarsele. Immagino , poi non so , faccio un esempio esagerando: Memorizzare le varie fasi che servono per stappare una bottiglia d'acqua paradossalmente è più difficile da memorizzare rispetto a qualcosa di non un po' più complesso, semplicemente perché per quale motivo uno dovrebbe ricordarsi le varie fasi di un processo che tutti fanno in modo automatico e non avrebbe nessun riscontro concreto impararle? Sarebbe totalmente inutile.
Per esempio dimostrare che "due triangoli sono isosceli sse hanno gli angoli alla base congruenti", certo si vede ad occhio che è così e magari pure il macellaio sotto casa (senza voler offendere la categoria) lo intuisce, ma tutt'altro è dimostrarlo deducendolo dagli assiomi della geometria euclidea, lì sta il non banale, lì sta il difficile, lì c'è la cosa interessante, è lì che c'è il viaggio matematico, perché non è solo il risultato in sé , ma è anche la potenza di quel processo teorico che affascina il matematico che dunque si potrà applicare anche a cose meno intuitive, ed è lì che il povero macellaio non potrà capire non arrivare, anche se in questo caso la sua intuizione è corretta. Da lì magari un giorno si arriverà a dimostrare il paradosso di Banach - Tarski equivalente all'assioma di scelta che sembrerebbe tanto intuitivo .... suddividendo una sfera piena in un numero finito di certi pezzi per poi riassemblarli (o come si scrive) in altra maniera e formarne due identiche alla prima con lo stesso raggio, ops ...l'intuizione è andata a farsi friggere oops, clownesca la cosa !!!
Sì, ma nel mio caso il processo di deduzione non fu né lineare né necessitava di step così piccoli come quelli che servono a un non-gifted per convincersi della correttezza logica di un percorso di dimostrazione. Poi, col tempo, mi sono abituato a fare ciò che è necessario per convincere gli altri di quello che già ho intuito/compreso in modo spontaneo e nei casi che poi mi si sono presentati nei paper ho avuto necessità di procedere step-by-step per capire io stesso se ciò che ritenevo corretto lo fosse davvero, poi magari potendo generalizzare grazie a un impianto formale adeguato. A 14 anni non era così e quella dimostrazione era per davvero auto-evidente nella mia testa... la mia risposta fu interpretata dalla docente come una presa in giro/provocazione, ma non lo era affatto: è questo il punto.
@@Ripa Ma io penso però che anche un gifted dovrebbe essere in grado di mostrare i piccoli step se vuole, pur non avendone lui bisogno, magari per scopi didattici o altre necessità, anche per non farsi bocciare o correre il rischio, li mostri fai contenta la prof. e amen !
@@Livius4 Non è cosi semplice. Il plusdotato ha una intuitività estremamente elevata, ma allo stesso tempo non è in grado di dimostrare passo per passo le intuizioni che gli arrivano in un batter d'occhio senza quasi neanche essere state elaborate in un pensiero. Ovvero, questa risposta intuitiva e sua relativa impossibilità di accedere ai procedimenti mentali avviene a causa dell'attivazione di connessioni neurali che imboccano circuiti che sono talmente ultrarapidi da essere impercettibili alla coscienza. Io avevo difficoltà incredibile a scuola, capivo e sapevo dentro la mia testa un argomento alla perfezione, ma non ero in grado di spiegarlo. Tanti plusdotati hanno dei vei e propri problemi di comunicazione. Difatti se ci pensi, il fatto di dover trasformare il tuo pensiero arborescente nel linguaggio strutturale e lineare della comunicazione scritta e verbale, esige un enorme sforzo di concentrazione, che nel caso della comunicazione verbale, risulta assai difficile attuare in modo simultaneo, fluido, veloce e comprensibile.
A questo proposito io suggerisco di leggere zarathustra. Dico solo che credo che questo libro garantistica l indipendenza individuale. Credo si possa riassumere in “impazzisci amando!”( il punto esclamativo serve per mettere il punto sulla questione, credo debba essere una virtù, potevo anche spegnere una sigaretta per mettere il punto, ma okei, il punto rimane, intanto un punto a me, okei metto il punto a tutto ciò. …).
Letto e riletto oltre un decennio fa... grande profondità di pensiero di N.
E soprattutto velocità 2 per sempre... Magari ci fosse velocità 3!
Ahahahhaha, finalmente qualcuno/a che mi capisce ^_^
@@Ripa alla grandissima caro Marco!!
Bravissimo, fissarsi sugli scacchi... Che stupidità
io come te