Per rimanere in contatto: instagram.com/danielerielli/ L'edizione inglese (quella italiana è esaurita) di "Una pazza fede", il libro di Tim sul Verona è qui: amzn.to/49HOjXf Lingue di fuoco" è il libro ispirato all'infanzia puritana di Tim e si trova qui: amzn.to/3VIPfoz
Bellissima intervista. Apprezzo moltissimo che nelle sue analisi critiche lui riconosca una premessa di buona fede in chi porta avanti posizioni che non condivide. Io stesso mi ritrovo in quella situazione, il che rende tutto più complicato, specie rispetto a chi invece pensa che posizioni sbagliate siano necessariamente portate avanti da persone in malafede. Magari. 
Questa credo sia una delle premesse necessarie ad avere una discussione non polarizzata in partenza, cosa che davvero pare merce rara ormai. Grazie Daniele comunque, vorrei scrivere qui da Bz un sacco di bestemmie suscitate puramente dalla felicità che mi dà questa puntata del podcast
Non è solo un problema di buonafede (o meno), visto che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni (o supposte tali). Sono i metodi messi in atto a fare la differenza: se chi non è d'accordo viene demonizzato come fascista, omofobo, razzista, non si parte benissimo...
L' apertura mentale di Tim Parks ed il modo che ha di comunicare hanno reso l'ascolto uno spasso. Complimenti Daniele per la scelta dell' ospite, diciamo che ne sbagli pochi, e per come conduci gli incontri. Ti ho scoperto solo recentemente, ma mi sto mettendo in pari:). Grazie per la compagnia.
Vorrei far presente una cosa: il fatto, ammesso che sia vero, che uno guarda piú volentieri contenuti con la sua etnia é una situazione che hanno creato proprio quelli di netflix and co. Da piccolo-adolescente non mi sono mai posto il problema, e guardavo con gusto i film dei vari will smith, eddie murphy, jackie chan ecc... Ormai, dopo oltre 10 anni di incessante propaganda, skippo tutto quello che ha una faccia nera o asiatica in copertina perché al 99% so che sará inutile propaganda senza una storia dietro
hai ragione: negli anni novanta era zeppo di serie con solo neri e li guardavamo tranquillamente. Per non parlare dei film (in quel caso anche quelli con bruce lee)
@adramelch82 willy il principe di bel air, lo vedevo sempre 😂 I film di bruce lee non li ho mai visti, ma ad esempio sono stato uno dei primi a vedere squid game (era ancora sottotitolato, non doppiato). Che tra l'altro mi pare sia una delle serie piú viste di sempre e ci sono solo koreani
Non credo affatto che nasca con Netflix, soprattutto negli USA e questo per motivi razziali. Dai tempi del jazz per poi passare a disco e funk in ambito musicale c'è musica suonata da neri e ascoltata principalmente da neri. Lo stesso per i film: da molti anni esistono film per famiglie (che da noi non arrivano perchè non hanno mercato) in cui i protagonisti sono afroamericani, l'equivalente dei mille film che sono a maggioranza con attori bianchi. E poi esistono anche film di blaxploitation, non proprio per famiglie. O pure Spike Lee. Il contesto americano, ma anche anglosassone è diverso da quello italiano in cui arrivavano negli anni 80 e 90 i blockbuster per tutti con attori di colore.
@@supasae Sì vero. Lo dicevo per dire che noi spesso prendiamo le "mode" che arrivano dagli USA (importando quindi anche i problemi), ma da noi non ha molto senso. Le tensioni etniche che ci sono in USA qui non ci sono a quel livello, semplicemente perché non abbiamo avuto la segregazione razziale (verso i neri) fino all'altro ieri. C'è stato un problema di razzismo fra nord e sud con le migrazioni qualche decennio fa, ma alla fine è stato risolto abbastanza bene. Ora ci sono problemi di xenofobia con gli stranieri non ancora integrati, dovute alle migrazioni, ma è fisiologico. In USA invece hanno l'ossessione per la divisione in etnie della popolazione.
La penso come lei riguardo alle problematiche razziali che hanno negli stati uniti e noi da bravi esterofili portiamo casa...Non capisco dove nasca questa esigenza di esasperare sempre i nostri difetti. Mentre io non chiamerei razzismo ciò che è successo quando tanti lavoratori del sud sono emigrati al nord. Episodi di becera ignoranza, e anche in quel caso frutto di una narrativa che deve sempre essere peggiorativa... Saluti
Interessantissimo!!! Che piacere ascoltarvi, lui sobrio e appassionato che spazia con tale lucidità in ogni campo, tu incisivo nell' interloquire aprendo sempre nuovi spazi. Grazie mille ❤
piacevolissima chiaccherara… credo che me la risentiro’ piu’ volte… perche’ mi sono perso certamente molti passaggi. bella persona! e le risate spontanee di Rielli sono splendide. anche la “cazziata” sul regno delle due sicilie… 🤦♂️😂😂😂😂
Il podcast della bbc a cui si riferisce e' quello di Jon Ronson. Chi fosse interessato all'esternalismo secondo me dovrebbe approfondire la metefisica di Deleuze. All'origine esiste un informe "campo differenziale", la molteplicita' deriva dalla differenza. Non invece da una " identita' " primaria trascendente che "filia" nel mondo contingente le sue copie imperfette e percio' diverse fra loro. Il collegamento con l'esternalismo e' che il se puo' essere definito solo in rapporto con la sua alterita', quindi solo all'interno di un campo differenziale.
la tesi dell’esistenza di un oggetto in relazione al soggetto… in qualche modo la si trova (sotto forma di “qualita’”) nei libri di Pirsig (lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta)… sorry mi è partita la sinapsi in questa direzione 🤷♂️
Cari amici, la spiegazione è semplice. Se il cosiddetto razzismo fosse soltanto un'invenzione basata sul nulla, su pregiudizi del tutto infondati, be' allora non farebbe alcuna paura o scandalo. Non c'è bisogno, per es., di demonizzare o censurare qualcuno che dice che 2 + 2 fa 5, piuttosto lo si ignora o lo si compatisce. La demonizzazione, la censura, il ricorso al taboo linguistico nasce invece quando si sa bene che ciò che si condanna ha un fondamento reale, una sostanza oggettiva. E' in quel caso che bisogna impedire che la verità intollerabile venga enunciata, che si usino anche soltanto le parole che la evocano. Che le razze umane esistano e che mostrino forti differenze non solo fisiche ma anche psicologiche (basta vedere le clamorose differenze di quoziente di intelligenza media per es. fra africani e estremo orientali, si parla di due deviazioni standard, non so se mi spiego...) è una cosa che tutti sanno o sospettano. Proprio per questo nasce la necessità della censura "magica" di cui parla Rielli: non lo puoi dire, anzi non puoi nemmeno usare le singole parole con cui quell'idea potrebbe essere enunciata, proprio perché è probabile che sia vera. E anzi più è verosimile e tanto più assoluta, fanatica e aggressiva dev'essere la censura. L'unico problema è che quando tu neghi la realtà di un muro - e quel muro è reale - molto probabilmente finirai per andare a sbatterci contro.
La realtà, caro amico , a me pare più complessa, le persone sono tutte diverse e qualsiasi gruppo è diverso da un altro, le classificazioni servono per entrare nella specificità dei vari argomenti mentre spesso invece vengono usate per propaganda con dei fini completamente diversi dal tentativo di conoscere e dare spiegazioni......
@@HenryChinaski-j7f Ma vedi, invocare la “complessità” è sempre un modo semplice e rapido per scansare una questione sgradevole. E’ chiaro che tutti sono diversi da tutti ed in mille modi diversi, ma resta il fatto che se Mario è molto alto e Giovanni è molto basso, se si tratta di giocare a basket è di gran lunga preferibile il primo rispetto al secondo. E la stessa cosa vale per qualsiasi gruppo. Se si prendono tutti gli ingegneri che lavorano al Cern di Ginevra, si vedrà certamente che sono diversi in mille modi gli uni dagli altri, ma resta il fatto che il QI medio- ripeto medio - di quel gruppo sarà molto ma molto più alto che so, dell’insieme dei parlamentari italiani. E questa discriminazione “razzista” degli uni rispetto agli altri sulla base dell’intelligenza (non dei diritti o della dignità) resta necessaria semplicemente per non far saltare in aria il laboratorio e non spendere inutilmente miliardi e miliardi di euro. La stessa cosa vale per le razze umane: tutte sono diverse in mille modi al loro interno e rispetto alle altre. E tutte hanno la stessa dignità e gli stessi diritti. Ma se l’intelligenza media - ripeto media - degli individui di una popolazione razziale è superiore a 100 e quella di un’altra non arriva a 80, i primi faranno come i cinesi, diventando prosperi, economicamente avanzati, in grado di ambire al primato tecnologico, etc. etc. e gli altri faranno come gli africani, cioè rimarranno perennemente arretrati, poveri, senza una economia degna di questo nome e continuamente bisognosi che qualcuno li assista. Adesso mettersi a gridare istericamente al maledetto razzista e dar di mano al bastone può anche evitare che qualcuno abbia il coraggio di parlare di questo semplice dato di fatto, ma il dato di fatto resta lì nella sua solare e scandalosa evidenza. E continuerà ad avere i suoi effetti. Il giorno in cui l’Europa sarà africanizzata e il QI medio, come sta già avvenendo, si sarà proporzionalmente abbassato, gli estremo orientali avranno il primato tecnologico, economico, militare, e quindi POLITICO, bello che assicurato. A noi resterà la grande consolazione d’esser stati tanto tanto politicamente corretti e d'aver sterminato i razzisti. Vedremo quali soddisfazioni concrete ne trarranno i nostri figli.
Per rimanere in contatto: instagram.com/danielerielli/
L'edizione inglese (quella italiana è esaurita) di "Una pazza fede", il libro di Tim sul Verona è qui: amzn.to/49HOjXf
Lingue di fuoco" è il libro ispirato all'infanzia puritana di Tim e si trova qui:
amzn.to/3VIPfoz
Bellissima intervista. Apprezzo moltissimo che nelle sue analisi critiche lui riconosca una premessa di buona fede in chi porta avanti posizioni che non condivide. Io stesso mi ritrovo in quella situazione, il che rende tutto più complicato, specie rispetto a chi invece pensa che posizioni sbagliate siano necessariamente portate avanti da persone in malafede. Magari. 
💫🍀🫂🌻❤️🍀💫
Questa credo sia una delle premesse necessarie ad avere una discussione non polarizzata in partenza, cosa che davvero pare merce rara ormai. Grazie Daniele comunque, vorrei scrivere qui da Bz un sacco di bestemmie suscitate puramente dalla felicità che mi dà questa puntata del podcast
Non è solo un problema di buonafede (o meno), visto che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni (o supposte tali). Sono i metodi messi in atto a fare la differenza: se chi non è d'accordo viene demonizzato come fascista, omofobo, razzista, non si parte benissimo...
Questo è il podcast più interessante su RUclips. Uno spunto di riflessione attuale e intelligente ogni settimana. Grazie Daniele
Nella marea di podcast, questo è una pietra preziosa. Una puntata profonda e letteraria, quasi una lezione di filosofia. Grazie
Approdo qui reindirizzata da Yasmina Pani, e trovo questa intervista stre-pi-to-sa. Non conoscevo Tim Parks... Grazie davvero!!! 💙
💫🍀🫂🌻❤️🍀💫
Io il contrario sono arrivato alla Pani partendo da Tim Parks
L' apertura mentale di Tim Parks ed il modo che ha di comunicare hanno reso l'ascolto uno spasso. Complimenti Daniele per la scelta dell' ospite, diciamo che ne sbagli pochi, e per come conduci gli incontri. Ti ho scoperto solo recentemente, ma mi sto mettendo in pari:). Grazie per la compagnia.
Vorrei far presente una cosa: il fatto, ammesso che sia vero, che uno guarda piú volentieri contenuti con la sua etnia é una situazione che hanno creato proprio quelli di netflix and co.
Da piccolo-adolescente non mi sono mai posto il problema, e guardavo con gusto i film dei vari will smith, eddie murphy, jackie chan ecc...
Ormai, dopo oltre 10 anni di incessante propaganda, skippo tutto quello che ha una faccia nera o asiatica in copertina perché al 99% so che sará inutile propaganda senza una storia dietro
hai ragione: negli anni novanta era zeppo di serie con solo neri e li guardavamo tranquillamente. Per non parlare dei film (in quel caso anche quelli con bruce lee)
@adramelch82 willy il principe di bel air, lo vedevo sempre 😂
I film di bruce lee non li ho mai visti, ma ad esempio sono stato uno dei primi a vedere squid game (era ancora sottotitolato, non doppiato).
Che tra l'altro mi pare sia una delle serie piú viste di sempre e ci sono solo koreani
Non credo affatto che nasca con Netflix, soprattutto negli USA e questo per motivi razziali. Dai tempi del jazz per poi passare a disco e funk in ambito musicale c'è musica suonata da neri e ascoltata principalmente da neri. Lo stesso per i film: da molti anni esistono film per famiglie (che da noi non arrivano perchè non hanno mercato) in cui i protagonisti sono afroamericani, l'equivalente dei mille film che sono a maggioranza con attori bianchi. E poi esistono anche film di blaxploitation, non proprio per famiglie. O pure Spike Lee. Il contesto americano, ma anche anglosassone è diverso da quello italiano in cui arrivavano negli anni 80 e 90 i blockbuster per tutti con attori di colore.
@@supasae Sì vero. Lo dicevo per dire che noi spesso prendiamo le "mode" che arrivano dagli USA (importando quindi anche i problemi), ma da noi non ha molto senso. Le tensioni etniche che ci sono in USA qui non ci sono a quel livello, semplicemente perché non abbiamo avuto la segregazione razziale (verso i neri) fino all'altro ieri. C'è stato un problema di razzismo fra nord e sud con le migrazioni qualche decennio fa, ma alla fine è stato risolto abbastanza bene. Ora ci sono problemi di xenofobia con gli stranieri non ancora integrati, dovute alle migrazioni, ma è fisiologico. In USA invece hanno l'ossessione per la divisione in etnie della popolazione.
La penso come lei riguardo alle problematiche razziali che hanno negli stati uniti e noi da bravi esterofili portiamo casa...Non capisco dove nasca questa esigenza di esasperare sempre i nostri difetti.
Mentre io non chiamerei razzismo ciò che è successo quando tanti lavoratori del sud sono emigrati al nord.
Episodi di becera ignoranza, e anche in quel caso frutto di una narrativa che deve sempre essere peggiorativa...
Saluti
Interessantissimo!!! Che piacere ascoltarvi, lui sobrio e appassionato che spazia con tale lucidità in ogni campo, tu incisivo nell' interloquire aprendo sempre nuovi spazi. Grazie mille ❤
Io non tralascerei una menzione alla camicia dell'ospite👏 ma anche a prescindere da questo, grande scoperta Tim Parks e bellissima intervista, grazie
Due ore sono volate!
Grazie mille!
La migliore puntata fatta, a mio parere. Grazie per portare questi contenuti
piacevolissima chiaccherara… credo che me la risentiro’ piu’ volte… perche’ mi sono perso certamente molti passaggi. bella persona! e le risate spontanee di Rielli sono splendide. anche la “cazziata” sul regno delle due sicilie… 🤦♂️😂😂😂😂
Complimenti! Unica precisazione. La citazione di Kierkegaard a 23:49 in realtà è di Tertulliano!
Gran bella puntata. Il Familismo amorale è un fenomeno che un sociologo statitense, Edward Christie Banfield, aveva già notato nel secondo dopoguerra.
Bellissimo podcast. Una curiosità: qual è il pub milanese a cui fa riferimento? Grazie
Non lo conoscevo ma mi sembra un grande. Grazie daniele
quale biografia di Garibaldi ha consigliato? non ho compreso il nome dell'autore
Il podcast della bbc a cui si riferisce e' quello di Jon Ronson. Chi fosse interessato all'esternalismo secondo me dovrebbe approfondire la metefisica di Deleuze. All'origine esiste un informe "campo differenziale", la molteplicita' deriva dalla differenza. Non invece da una " identita' " primaria trascendente che "filia" nel mondo contingente le sue copie imperfette e percio' diverse fra loro. Il collegamento con l'esternalismo e' che il se puo' essere definito solo in rapporto con la sua alterita', quindi solo all'interno di un campo differenziale.
Grazie, conosco T.Parks , ma non conoscevo questo argomento e mi piacerebbe approfondire..
Saluti
Episodio davvero bello.
È l'unico podcast che seguo
puntata interessante come sempre
Come si spiega la prosopoagnosia senza accettare che ci siano immagini nel cervello? Grazie
È buon senso, semplicemente, rinunciare ad esasperare tutto e tutti. Si deve unire, non dividere😮
Questo podcast non mi delude mai. Grazie Daniele. Perfettamente d'accordo con te, le opere letterarie di narrativa interessanti sono poche, purtroppo
1:20:35 “Se l’uomo fosse razionale spenderebbe tutte le sue risorse per vincere la morte”
“il polpo in cucina di solito ci arriva gia’ morto…” 🤝😂😂😂
la tesi dell’esistenza di un oggetto in relazione al soggetto… in qualche modo la si trova (sotto forma di “qualita’”) nei libri di Pirsig (lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta)… sorry mi è partita la sinapsi in questa direzione 🤷♂️
top
da “cogito ergo sum”… a “posto ergo sum” 🤷♂️😊
ma davvero Rielli è di Bolzano? Mah ...
❤
Cari amici, la spiegazione è semplice. Se il cosiddetto razzismo fosse soltanto un'invenzione basata sul nulla, su pregiudizi del tutto infondati, be' allora non farebbe alcuna paura o scandalo. Non c'è bisogno, per es., di demonizzare o censurare qualcuno che dice che 2 + 2 fa 5, piuttosto lo si ignora o lo si compatisce.
La demonizzazione, la censura, il ricorso al taboo linguistico nasce invece quando si sa bene che ciò che si condanna ha un fondamento reale, una sostanza oggettiva. E' in quel caso che bisogna impedire che la verità intollerabile venga enunciata, che si usino anche soltanto le parole che la evocano.
Che le razze umane esistano e che mostrino forti differenze non solo fisiche ma anche psicologiche (basta vedere le clamorose differenze di quoziente di intelligenza media per es. fra africani e estremo orientali, si parla di due deviazioni standard, non so se mi spiego...) è una cosa che tutti sanno o sospettano. Proprio per questo nasce la necessità della censura "magica" di cui parla Rielli: non lo puoi dire, anzi non puoi nemmeno usare le singole parole con cui quell'idea potrebbe essere enunciata, proprio perché è probabile che sia vera. E anzi più è verosimile e tanto più assoluta, fanatica e aggressiva dev'essere la censura.
L'unico problema è che quando tu neghi la realtà di un muro - e quel muro è reale - molto probabilmente finirai per andare a sbatterci contro.
La realtà, caro amico , a me pare più complessa, le persone sono tutte diverse e qualsiasi gruppo è diverso da un altro, le classificazioni servono per entrare nella specificità dei vari argomenti mentre spesso invece vengono usate per propaganda con dei fini completamente diversi dal tentativo di conoscere e dare spiegazioni......
@@HenryChinaski-j7f Ma vedi, invocare la “complessità” è sempre un modo semplice e rapido per scansare una questione sgradevole. E’ chiaro che tutti sono diversi da tutti ed in mille modi diversi, ma resta il fatto che se Mario è molto alto e Giovanni è molto basso, se si tratta di giocare a basket è di gran lunga preferibile il primo rispetto al secondo.
E la stessa cosa vale per qualsiasi gruppo. Se si prendono tutti gli ingegneri che lavorano al Cern di Ginevra, si vedrà certamente che sono diversi in mille modi gli uni dagli altri, ma resta il fatto che il QI medio- ripeto medio - di quel gruppo sarà molto ma molto più alto che so, dell’insieme dei parlamentari italiani. E questa discriminazione “razzista” degli uni rispetto agli altri sulla base dell’intelligenza (non dei diritti o della dignità) resta necessaria semplicemente per non far saltare in aria il laboratorio e non spendere inutilmente miliardi e miliardi di euro.
La stessa cosa vale per le razze umane: tutte sono diverse in mille modi al loro interno e rispetto alle altre. E tutte hanno la stessa dignità e gli stessi diritti. Ma se l’intelligenza media - ripeto media - degli individui di una popolazione razziale è superiore a 100 e quella di un’altra non arriva a 80, i primi faranno come i cinesi, diventando prosperi, economicamente avanzati, in grado di ambire al primato tecnologico, etc. etc. e gli altri faranno come gli africani, cioè rimarranno perennemente arretrati, poveri, senza una economia degna di questo nome e continuamente bisognosi che qualcuno li assista.
Adesso mettersi a gridare istericamente al maledetto razzista e dar di mano al bastone può anche evitare che qualcuno abbia il coraggio di parlare di questo semplice dato di fatto, ma il dato di fatto resta lì nella sua solare e scandalosa evidenza. E continuerà ad avere i suoi effetti.
Il giorno in cui l’Europa sarà africanizzata e il QI medio, come sta già avvenendo, si sarà proporzionalmente abbassato, gli estremo orientali avranno il primato tecnologico, economico, militare, e quindi POLITICO, bello che assicurato. A noi resterà la grande consolazione d’esser stati tanto tanto politicamente corretti e d'aver sterminato i razzisti. Vedremo quali soddisfazioni concrete ne trarranno i nostri figli.
Quanta politica mamma mia, praticamente la creatività e la libertà creativa sono strangolat...
Onore ai mitici butei!! S.S. Lazio...è gradito l'abito scuro