Ascolto solo ora le preziose parole di Ricolfi che mi confortano nella mia crisi di sinistra(ta) : mi sta spiegando il perché non ho più un'appartenenza politica
Conversazione interessante, le considerazioni di Ricolfi gettano luce su tante mancanze della sinistra. È molto bello vedere poi dialogare due persone separate da 30aa di età
Seguo attonito la questione woke da tempo, soprattutto nella delirante deriva americana. Conseguentemente seguo anche molti che esprimono le loro posizioni contro le assurdità woke. Credo di non avere mai sentito trattare il tema in modo tanto articolato e profondo quanto come dal prof. Ricolfi. Penso che solo con argomentazioni di questo calibro e sostanza ci sia qualche speranza. Grazie
Ricolfi e il suo intervistatore sono persone intelligenti e, fino a un certo punto, tracciano un quadro sociologicamente interessante e lucido delle distorsioni del politicamente corretto in salsa anglosassone. Tuttavia perdono poi completamente questa lucidità quando si affrettano a trarre da questa analisi conclusioni sul piano politico. E'', infatti, semplicemente ridicolo sostenere che i valori fondanti della sinistra (soprattutto della sinistra italiana intrisa di umanesimo e cattolicesimo francescano) come la difesa dei deboli e l'emancipazione attraverso la cultura possano essere sposati dalla destra e, soprattutto, dalla destra emersa negli ultimi 40 anni, da Reagan a Berlusconi a Trump, Da Briatore a Santanché, da Salvini a Meloni. Questa gente non è e non sarà mai né vicina ai deboli né desiderosa di emanciparli. Tantomeno è pensare che questi campioni della più crassa ignoranza che troviamo regolarmente alla guida di qualunque destra populista in tutto il mondo possano o vogliano emancipare i deboli con una cultura che essi stessi non comprendono e della quale fondamentalmente diffidano. Il disinteresse, confinante con l'ostilità, per i deboli e per la diffusione della cultura "alta" ha del resto nella destra radici ataviche che non promettono certo di venire meno in futuro. Ai conservatori e ai reazionari la cultura è sempre sembrata una cosa pericolosa, da tenere sotto controllo, e soprattutto qualcosa da vietare alle masse. Era così nel medioevo e le cose non sono cambiate con l'avvento, nei paesi anglosassoni, del liberalismo. Il liberismo anglosassone non è mai stato attento ai deboli, considerati calvinisticamente scarti umani da eliminare attraverso la competizione e non è mai stato favorevole alla diffusione della cultura, quella vera, quella che davvero può emancipare, alle masse. I sistemi scolastici inglese e americani sono sempre stati e rimangono ancora oggi estremamente classisti. Molto più classisti di quanto non lo fossero, ad esempio, le istituzioni culturali medioevali europee (soprattutto italiane e francesi) come i monasteri e le università. Questi furono, in Europa occidentale, i posti, relativamente indipendenti dal potere politico ed economico, dove nacque l'amore per la cultura "alta", quella umanistica, il greco, il latino ecc. di cui parla Ricolfi e l'idea che solo attraverso di essa si potessero emancipare le classi subalterne. Anche quando la crescita dell'economia capitalistica ha prodotto la necessità di elevare il grado di istruzione delle masse si è stati bene attenti a limitarsi a insegnare ad operai e contadini niente più che leggere, scrivere e fare semplici conti e per il resto a preparare a quel lavoro al quale la classe sociale d'appartenenza destinava l'allievo. La diffusione dell'istruzione di massa anche nei paesi culla dell'umanesimo come l'Italia, la Francia e la Germania ha coinciso con l'eliminazione progressiva dalla scuola di massa dello studio del latino, del greco, della storia, della filosofia, delle arti figurative e della musica, e oggi anche della geografia. Ricordiamo tutti il motto berlusconiano Internet, Impresa Inglese: al popolo va dato questo e basta. Il liberalismo e il capitalismo anglosassoni, del resto, non inventarono la democrazia moderna a ma una sorta di aristocrazia elettiva fondata, come l'effimera democrazia ateniese, sull'esistenza di una massa di servi privi di diritti politici. La vera cultura doveva, come i diritti politici, rimanere sotto il controllo diretto di una ristretta élite al potere attraverso una ancora più ristretta casta di scribi e chierici alle strette dipendenze, prima di tutto economiche, di quell'élite. La diffusione della cultura, dell'informazione e dei diritti politici alle masse è frutto della pressione, a partire dalla metà dell'800, esercitata dalle sinistre che ha indotto a fare evolvere i sistemi politici liberali in sistemi democratici con il suffragio universale, il welfare e la teorizzazione della necessità di garntire a chiunque. il diritto di seguire qualunque tipo di studio e carriera in base alle proprie capacità e inclinazioni. Il disinteresse confinante con l'ostilità sia per i deboli sia per la cultura sia, sorpattutto, per la diffusione della cultura ai deboli, sono quindi sempre state una prerogativa della destra, compresa quella "liberale" molto prima di arrivare a corrompere per osmosi anche il centro e poi la sinistra. I ridicoli eccessi del politicamente corretto in salsa anglosassone non sono quindi la causa di questo doppio disinteresse per i deboli e per la cultura ma casomai ne sono una conseguenza e non vengono "da sinistra" ma sono casomai un giochetto elaborato dalle elites che controllano economicamente le università americane per tener fuori da quelle istituzioni culturali qualunque pensiero davvero di sinistra o comunque anticapitalista. Queste elites sono le stesse che al tempo del maccartismo chiedevano ai professori, molti dei quali di origine europea e sfuggiti alle persecuzioni nazifasciste, di giurare di essere anticomunisti, cioè di giurare di non essere di sinistra. Il Woke è un raffinato trucchetto elaborato dalle elites economiche americane per ottenere quello che con il rozzo maccartismo degli anni 50 non si era riusciti ad ottenere: l'espunzione di ogni residuo di contaminazione europea e di sinistra dalle istituzioni culturali americane.
Bel pensiero, mi piacerebbe espandesse la seconda parte, quella sull'essenza del Woke. Sono quasi sicuro che lei possa addurre i motivi concreti per cui lei pensa che sia un trucchetto delle elites (neoliberiste?). Grazie.
Latouche non è semplicemente un luddista nè un nostalgico romanticista dell'era preindustriale. Tantomeno è portatore di un pensiero irrazionale. Viviamo in un epoca in cui la razionalità è in crisi. Ma gli atteggiamenti irrazionali vengono anche dal fronte degli industrialisti. Irrazionale e antiscientifico, ad esempio, è il semplice fatto di dare per scontata la possibilità di uno sviluppo economico quantitativo illimitato. Irrazionale e antiscientifico è anche pensare che il progresso scientifico arriverà certamente a risolvere tutti i problemi che oggi abbiamo. lo scientismo è un atteggiamento antiscientifico. D'altra parte è antiscientifico anche pensare che le conoscenze scientifiche (come quelle sul clima o sul COVID) se non sono "incontrovertibili" allora possano essere negate da chiunque. Le conoscenze scientifiche sono sempre incerte incomplete e da mettere in dubbio ma di solito non c'è niente di meglio a disposizione quando si tratta di prendere decisioni razionali e utili. Allora non bisogna avere due pesi e due misure: se bisogna, nelle decisioni pratiche, seguire il mainstream scientifico e tecnico sulla xilella allora è giusto farlo anche quando si tratta di COVID e clima.
Non sapevo (d'altronde non seguo né la TV né i quotidiani, quindi vivo in una sana inconsapevolezza) della proposta per lei come ministro dell'Istruzione e del Merito: un vero peccato. Talenti come il suo fanno davvero la differenza. Mi rammarico di non aver avuto l'opportunità di seguire i suoi corsi; la mia età non mi avrebbe permesso di averla come docente. Un grande dispiacere davvero.
Il tentativo di appiattimento della competizione nello sport, anche in contesti del tutto sani e amatoriali, sta diventando una regola. Io ad esempio vado in bicicletta. Oggi le classifiche nella maggioranza delle manifestazioni (non competitive) sono bandite. Pare che misurarsi con gli alti sia quasi un atto di porsi in modo antisociale di usare una leggera forma violenza. Così facendo si appiattisce qualsiasi stimolo al miglioramento seppur finalizzato alla sola salute fisica e mentale ed al doverti mento insito nella competizione in un consesso di pari.
Non sempre si vede molta "salute" in certi sport amatoriali quando l'agonismo viene esasperato. Nello sci giovanile, ad esempio ho sentito parlare addirittura di doping su ragazzi adolescenti. Il ciclismo amatoriale su strada e la mountain bike sono, come certe forme di alpinismo basate solo sulla competizione e sul forzare i limiti, pratiche pericolose, più del deltaplano e questo non lo dico io ma lo dicono le statistiche delle compagnie assicurative. A parte questo le nostre società sono piagate dall'ossessione per la competizione e dalla perdita di altre capacità fondamentali che lo sport ben fatto sviluppa nelle persone: la capacità di cooperare, quella di rispettare le regole e quella di tener conto dei limiti e delle possibilità di ciascuno. La cosa bella dello sport, poi, quello che veramente fa star psichicamente bene la gente, anche in quella che lei chiama "competizione tra pari! sta più nell'espressione "tra pari" che nella parola "competizione".
davvero interessante, ma quando Daniele parla di pressione della comunità dimentica il triste periodo dell'emergenza sanitaria: avendo girato un po' il mondo in quel periodo, la pressione autoritaria in alcuni contesti - soprattutto Cina, Australia, Italia, Canada e alcuni Stati USA - è stata ributtante, del tutto comparabile agli autoritarismi del Novecento.
La differenza tra ascoltare i pensieri profondi, ragionati, circostanziati del prof. Ricolfi e la confusione di tanti altri finti intellettuali che con una cascata di parole cercano di affabulare persone con limitata capacità critica. Complimenti anche all’intervistatore.
@@Agnello58 sant'iddio invece di cercare di correggere il mio commento pensa a correggere il tuo che hai iniziato col voler dire una cosa e hai concluso senza esporre questa "differenza". Per carità, si capisce comunque, come si capisce anche che ce l'hai con la sinistra finta intellettuale radical chic, cose che vengono comunque in mente quando si parla di destra e sinistra.
Salve. Un ideale della sinistra fu tutelare la libertà di espressione? Dipende quale sinistra intendiamo. Non certo quella con falce e martello. Stesso discorso dovrebbe valere per il primo degli ideali qui sotto sottolineati, soprattutto per quanto riguarda, non l'intenzione, ma la realtà e le conseguenze del come si difendevono i lavoratori, anzi, certi lavoratori. In Italia quella sinistra non ha mai governato, e sappiamo quanto sia facile sbandierare ideali quando si sta all'opposizione. Concordo sul terzo ideale qui sotto accennato. Grazie.
Per gli aggiornamenti su PDR podcast: IG: instagram.com/danielerielli FB: facebook.com/danielerielli Il libro "La mutazione: come le idee di sinistra si sono spostate a destra" di Luca Ricolfi è qui: amzn.to/3Cyi0NN
Fino a che punto pernetteremo all' economia di governare la politica , la scienza e l'amore? Per tener testa a livello mondiale cosa serve? Quanto la cultura woke è finzionale al mercato?
La cultura woke è antieconomica, infatti ogni film, serie tv, libro che ha troppi elementi "progressisti" ha poco successo. Non a caso si dice "go woke, go broke". Nessuno vuole vedere la "fata dai capelli turchini", nera e pelata, oppure Biancaneve latinoamericana.
salve, Vorrei fare un paio di considerazioni perché alcuni temi, in una puntata molto interessante per la quasi totalità, sono trattati in maniera un po' troppo politicizzata, pur dicendo di dover fare il contrario. -condivido in pieno un fatto e cioè che la cultura woke, termine che usate generalizzando in maniera un po' scorretta a mio parere, nasce da scelte di marketing e spindoctoring,su delle popolazioni che sono state "cresciute" in maniera sinistro-liberale e che atomizzandosi in questa maniera ha generato tante piccole minoranze formate da una persona e che vuole il predominio sull'altra. Però, il vuoto che ha permesso a Cambridge Analytica di infiltrarsi l'ha creato la "sfera" politica che ha fatto l'amore con la quella della finanza da molti anni, e che ha generato prima il WTO del 1999 e poi la crisi del 2008. -Il merito che cita la Meloni, non è quello dei padri costituzionali. È inteso in una maniera completamente diversa e molto legata all'ideologia patriarcale & c, del dare e avere.Ma aspettiamo cosa farà realmente -Il talento come dono dall'alto è una percentuale molto piccola del totale per arrivare al successo o ad un obbiettivo. Alcuni pur avendo talento da vendere saranno tirati fuori perché questo sistema economico e sociale invoglia a schiacciare la competizione e a tenere fuori chi ha meno strumenti, chi non riesce a costruire rete e chi non ha conoscenze adatte ad arrivare in certi posti, se il talento c'è e lo vedo come una minaccia, terrò quella persona lontana da certi posti, altrimenti lo sfrutterò all'interno di un meccanismo che forse farà godere un po' anche quella persona, che per anni dovrà sottostare a certe regole pur di far parte di "elite". Ma se una persona nasce in posti disagiati con certi genitori o altre sfighe sociali, state tranquilli che non riuscirà ad avere "ciò che merita" che poi in certe visioni è soldi -La svalutazione dell'istruzione, è sempre figlia di un certo tipo di mentalità che abbiamo inglobato negli ultimi 30/40 anni, perché si è solo svalutato il lavoro artigianale, si è precarizzato quello "non specializzato" e si è puntato a sfornare laureati, creando facoltà che spesso sono fuori dal mondo per il percorso di studi che offrono e che anzi salvano i baroni o chi dal 1960 ha il sogno del "posto fisso" a cui non vuole rinunciare. Dopo aver visto cosa significa essere liberi professionisti, cosa significa lavorare all'interno delle cooperative e del precariato, all'interno di un sistema bancario ed economico che NON PREVEDE la possibilità di vivere senza certe garanzie e con uno stato che toglie il reddito di cittadinanza e alza il tetto del contante per favorire il nero e lo sfruttamento, andiamo tutti di corsa a prendere "il pezzo di carta" che tra l'altro, con la svalutazione di qualsiasi materia umanistica, diventa un valore se sta nelle stem (e neanche in tutte) altrimenti garantisce qualche punto ai concorsi oppure qualche precariato ma fatto vestiti meglio. Quando la politica, i media & c insegneranno che i mestieri sono redditizi, lo stato non ti ruba i soldi ma che si pagano anche le tasse degli altri e che si può stare sereni senza "spaccarsi la schiena" per niente, cresceranno gli artigiani; quando si farà una vera opera di dignità verso i contratti di chi fa il cassiere o il commesso e gli si garantisce la possibilità di avere vite decenti, invece di farci percepire come fosse una colpa aspirare a stare bene, vedrete che si potrà applicare il concetto che chi si laurea fa uno sforzo che viene riconosciuto e che però ha la stessa identica dignità e capacità critica della "semplice" commessa. -che il selfid produca stupri e prendere gli esempi di singoli licenziamenti, senza neanche approfondire i fatti, è tendenzioso ed è fare di un esempio singolo un esempio generale. Gli stupri in carcere in alcuni casi li ha fatti qualcuno detenuto già per stupro, ad esempio. Il numero di persone trans all'interno delle carceri è un numero esiguo e all'interno di quel numero c'è qualcuno che commette questi reati, che è ancora meno. Ma siccome alcune testate ci riempiono diverse pagine e servizi in tv, se ne parla molto. Lo stesso per le polemiche sterili sui Jack e sulla "normalità" -vi contraddicete poco prima (o poco dopo) verificando che i deliri di chi vive all'interno delle sue echo chamber poi non si riscontrano (citate l'esempio di superman mi pare) e quindi anche qui, si prende una piaga terribile che sta prendendo la rete ma che ha dei chiari responsabili a mio avviso non ho riletto, chiedo scusa in anticipo per refusi e virgole messe ad cazzum
Che bella! La libreria dietro il tipo che sta riposizionandosi (insieme al prof.Ricolfi, che dovrebbe ripassare biologia dall’alto si intende della sua cultura!)
Senza confondere la dottrina politica del liberalismo , con la dottrina economica del liberismo vorrei sottoporre alcuni eventi: il genocidio dei Tutsi da parte degli Huti di cui a nessuno è interessato nulla idem del maremoto di Sulawesi 2018. Secondo il liberismo secondo empirismo economico la vita delle persone è direttamente proporzionale al loro reddito pro capite questo significa che anche le nazioni hanno una scaletta di priorità tanto più il PIL pro capite è alto più quella nazione a campo diritti e la sua popolazione avrà diritti e dei quali ci si preoccuperà maggiormente. Circa il maremoto ha fatto scalpore perché c'erano in vacanza cittadini di nazioni ricche che vi hanno perso la vita, non per le migliaia di sfollati autoctoni. Quanti di questi eventi vengono presentati, per quanto tempo, come vengono presentati e come ci si torna sopra? I diritti dei ricchi e delle ricche nazioni sono universali, quelli degli altri un po' meno. All'interno delle Nazioni ricche si viene a formare anche lì una scala dei diritti dove le classi dirigenti scaricano doveri e responsabilità. Ma non solo di fronte alla legge, c'è chi può difendersi fino ad arrivare alla prescrizione o modificare le leggi stesse e chi cerca un alloggio gratis sovraffollato... Se per ridere siamo tutti uguali di fronte alla legge, non tutti possono permettersi una Bongiorno ogni mattina... Gli stessi lavoratori statali spesso hanno stipendi più bassi degli operai specializzati.
Un fatto che chi viene inserito nella seconda fascia con stipendi garantiti di mera sopravvivemza e non si lamenti, non significa che gli garbi la situazione. Di contro, ci sono categorie come liberi professionisti e i governanti di ogni ordine e grado che possono per motu proprio possono alzarsi lo stipendio quando e come vogliono, adeguandolo alle proprie esigenze. L'inflazione colpisce maggiormente gli stipendi fessi. Con stipendi di 1000€/mese con affitti, bollette, medicine, cibo e un qualche imprevisto si è solo dei penestanti...
@ “l’approccio fascista alla vita” è al governo. Ecco qua. Mancava il commento di chi pensa di aver capito tutto e invece ha compreso l’esatto opposto di quello che ha detto Ricolfi.
Ascolto solo ora le preziose parole di Ricolfi che mi confortano nella mia crisi di sinistra(ta) : mi sta spiegando il perché non ho più un'appartenenza politica
Col prof. Ricolfi non si resta mai delusi. Ottimi spunti di riflessione per chi vuol riflettere
Il podcast migliore in assoluto. E ascoltare Ricolfi è sempre interessante.
Conversazione interessante, le considerazioni di Ricolfi gettano luce su tante mancanze della sinistra. È molto bello vedere poi dialogare due persone separate da 30aa di età
Ti ho scoperto da poco. Veramente un bel canale, mi sto facendo una scorpacciata di video 😁
Personalmente, ritengo un privilegio poter ascoltare il prof. Ricolfi
Uomo intellettualmente onesto e acuto il professor Ricolfi. Una bellissima scoperta
Interessante, grazie!!!!
Seguo attonito la questione woke da tempo, soprattutto nella delirante deriva americana.
Conseguentemente seguo anche molti che esprimono le loro posizioni contro le assurdità woke.
Credo di non avere mai sentito trattare il tema in modo tanto articolato e profondo quanto come dal prof. Ricolfi.
Penso che solo con argomentazioni di questo calibro e sostanza ci sia qualche speranza.
Grazie
Infatti alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni,la divagazione delle "due destre" non mi sembra tale ma è realtà.
Ricolfi e il suo intervistatore sono persone intelligenti e, fino a un certo punto, tracciano un quadro sociologicamente interessante e lucido delle distorsioni del politicamente corretto in salsa anglosassone.
Tuttavia perdono poi completamente questa lucidità quando si affrettano a trarre da questa analisi conclusioni sul piano politico.
E'', infatti, semplicemente ridicolo sostenere che i valori fondanti della sinistra (soprattutto della sinistra italiana intrisa di umanesimo e cattolicesimo francescano) come la difesa dei deboli e l'emancipazione attraverso la cultura possano essere sposati dalla destra e, soprattutto, dalla destra emersa negli ultimi 40 anni, da Reagan a Berlusconi a Trump, Da Briatore a Santanché, da Salvini a Meloni. Questa gente non è e non sarà mai né vicina ai deboli né desiderosa di emanciparli. Tantomeno è pensare che questi campioni della più crassa ignoranza che troviamo regolarmente alla guida di qualunque destra populista in tutto il mondo possano o vogliano emancipare i deboli con una cultura che essi stessi non comprendono e della quale fondamentalmente diffidano.
Il disinteresse, confinante con l'ostilità, per i deboli e per la diffusione della cultura "alta" ha del resto nella destra radici ataviche che non promettono certo di venire meno in futuro.
Ai conservatori e ai reazionari la cultura è sempre sembrata una cosa pericolosa, da tenere sotto controllo, e soprattutto qualcosa da vietare alle masse. Era così nel medioevo e le cose non sono cambiate con l'avvento, nei paesi anglosassoni, del liberalismo. Il liberismo anglosassone non è mai stato attento ai deboli, considerati calvinisticamente scarti umani da eliminare attraverso la competizione e non è mai stato favorevole alla diffusione della cultura, quella vera, quella che davvero può emancipare, alle masse. I sistemi scolastici inglese e americani sono sempre stati e rimangono ancora oggi estremamente classisti.
Molto più classisti di quanto non lo fossero, ad esempio, le istituzioni culturali medioevali europee (soprattutto italiane e francesi) come i monasteri e le università. Questi furono, in Europa occidentale, i posti, relativamente indipendenti dal potere politico ed economico, dove nacque l'amore per la cultura "alta", quella umanistica, il greco, il latino ecc. di cui parla Ricolfi e l'idea che solo attraverso di essa si potessero emancipare le classi subalterne.
Anche quando la crescita dell'economia capitalistica ha prodotto la necessità di elevare il grado di istruzione delle masse si è stati bene attenti a limitarsi a insegnare ad operai e contadini niente più che leggere, scrivere e fare semplici conti e per il resto a preparare a quel lavoro al quale la classe sociale d'appartenenza destinava l'allievo. La diffusione dell'istruzione di massa anche nei paesi culla dell'umanesimo come l'Italia, la Francia e la Germania ha coinciso con l'eliminazione progressiva dalla scuola di massa dello studio del latino, del greco, della storia, della filosofia, delle arti figurative e della musica, e oggi anche della geografia. Ricordiamo tutti il motto berlusconiano Internet, Impresa Inglese: al popolo va dato questo e basta.
Il liberalismo e il capitalismo anglosassoni, del resto, non inventarono la democrazia moderna a ma una sorta di aristocrazia elettiva fondata, come l'effimera democrazia ateniese, sull'esistenza di una massa di servi privi di diritti politici. La vera cultura doveva, come i diritti politici, rimanere sotto il controllo diretto di una ristretta élite al potere attraverso una ancora più ristretta casta di scribi e chierici alle strette dipendenze, prima di tutto economiche, di quell'élite.
La diffusione della cultura, dell'informazione e dei diritti politici alle masse è frutto della pressione, a partire dalla metà dell'800, esercitata dalle sinistre che ha indotto a fare evolvere i sistemi politici liberali in sistemi democratici con il suffragio universale, il welfare e la teorizzazione della necessità di garntire a chiunque. il diritto di seguire qualunque tipo di studio e carriera in base alle proprie capacità e inclinazioni.
Il disinteresse confinante con l'ostilità sia per i deboli sia per la cultura sia, sorpattutto, per la diffusione della cultura ai deboli, sono quindi sempre state una prerogativa della destra, compresa quella "liberale" molto prima di arrivare a corrompere per osmosi anche il centro e poi la sinistra. I ridicoli eccessi del politicamente corretto in salsa anglosassone non sono quindi la causa di questo doppio disinteresse per i deboli e per la cultura ma casomai ne sono una conseguenza e non vengono "da sinistra" ma sono casomai un giochetto elaborato dalle elites che controllano economicamente le università americane per tener fuori da quelle istituzioni culturali qualunque pensiero davvero di sinistra o comunque anticapitalista. Queste elites sono le stesse che al tempo del maccartismo chiedevano ai professori, molti dei quali di origine europea e sfuggiti alle persecuzioni nazifasciste, di giurare di essere anticomunisti, cioè di giurare di non essere di sinistra. Il Woke è un raffinato trucchetto elaborato dalle elites economiche americane per ottenere quello che con il rozzo maccartismo degli anni 50 non si era riusciti ad ottenere: l'espunzione di ogni residuo di contaminazione europea e di sinistra dalle istituzioni culturali americane.
Bel pensiero, mi piacerebbe espandesse la seconda parte, quella sull'essenza del Woke. Sono quasi sicuro che lei possa addurre i motivi concreti per cui lei pensa che sia un trucchetto delle elites (neoliberiste?). Grazie.
Molto interessante, complimenti
Latouche non è semplicemente un luddista nè un nostalgico romanticista dell'era preindustriale. Tantomeno è portatore di un pensiero irrazionale. Viviamo in un epoca in cui la razionalità è in crisi. Ma gli atteggiamenti irrazionali vengono anche dal fronte degli industrialisti. Irrazionale e antiscientifico, ad esempio, è il semplice fatto di dare per scontata la possibilità di uno sviluppo economico quantitativo illimitato. Irrazionale e antiscientifico è anche pensare che il progresso scientifico arriverà certamente a risolvere tutti i problemi che oggi abbiamo. lo scientismo è un atteggiamento antiscientifico. D'altra parte è antiscientifico anche pensare che le conoscenze scientifiche (come quelle sul clima o sul COVID) se non sono "incontrovertibili" allora possano essere negate da chiunque. Le conoscenze scientifiche sono sempre incerte incomplete e da mettere in dubbio ma di solito non c'è niente di meglio a disposizione quando si tratta di prendere decisioni razionali e utili. Allora non bisogna avere due pesi e due misure: se bisogna, nelle decisioni pratiche, seguire il mainstream scientifico e tecnico sulla xilella allora è giusto farlo anche quando si tratta di COVID e clima.
Cerca di migliorare l'audio. Sempre molto interessante, grazie
Non sapevo (d'altronde non seguo né la TV né i quotidiani, quindi vivo in una sana inconsapevolezza) della proposta per lei come ministro dell'Istruzione e del Merito: un vero peccato. Talenti come il suo fanno davvero la differenza. Mi rammarico di non aver avuto l'opportunità di seguire i suoi corsi; la mia età non mi avrebbe permesso di averla come docente. Un grande dispiacere davvero.
molto bello, ma l'audio è un po basso
Il tentativo di appiattimento della competizione nello sport, anche in contesti del tutto sani e amatoriali, sta diventando una regola. Io ad esempio vado in bicicletta. Oggi le classifiche nella maggioranza delle manifestazioni (non competitive) sono bandite. Pare che misurarsi con gli alti sia quasi un atto di porsi in modo antisociale di usare una leggera forma violenza. Così facendo si appiattisce qualsiasi stimolo al miglioramento seppur finalizzato alla sola salute fisica e mentale ed al doverti mento insito nella competizione in un consesso di pari.
Non sempre si vede molta "salute" in certi sport amatoriali quando l'agonismo viene esasperato. Nello sci giovanile, ad esempio ho sentito parlare addirittura di doping su ragazzi adolescenti.
Il ciclismo amatoriale su strada e la mountain bike sono, come certe forme di alpinismo basate solo sulla competizione e sul forzare i limiti, pratiche pericolose, più del deltaplano e questo non lo dico io ma lo dicono le statistiche delle compagnie assicurative.
A parte questo le nostre società sono piagate dall'ossessione per la competizione e dalla perdita di altre capacità fondamentali che lo sport ben fatto sviluppa nelle persone: la capacità di cooperare, quella di rispettare le regole e quella di tener conto dei limiti e delle possibilità di ciascuno.
La cosa bella dello sport, poi, quello che veramente fa star psichicamente bene la gente, anche in quella che lei chiama "competizione tra pari! sta più nell'espressione "tra pari" che nella parola "competizione".
Se la gente accetta di non porsi più sempre in termini di competizione forse è perché si è rotta il cazzo di sentirsi in competizione?
davvero interessante, ma quando Daniele parla di pressione della comunità dimentica il triste periodo dell'emergenza sanitaria: avendo girato un po' il mondo in quel periodo, la pressione autoritaria in alcuni contesti - soprattutto Cina, Australia, Italia, Canada e alcuni Stati USA - è stata ributtante, del tutto comparabile agli autoritarismi del Novecento.
Ci sono problemi al file audio di questa puntata su Spotify. È sparita la traccia della tua voce. Comunque complimenti per il tuo lavoro.
La differenza tra ascoltare i pensieri profondi, ragionati, circostanziati del prof. Ricolfi e la confusione di tanti altri finti intellettuali che con una cascata di parole cercano di affabulare persone con limitata capacità critica. Complimenti anche all’intervistatore.
Io mi domando perché pensiate che chi si definisca di sinistra si debba per forza definire intellettuale o chic.
@ dove ha letto “sinistra “ ? E poi chic cosa c’entra con il mio commento ?
@@Agnello58 sant'iddio invece di cercare di correggere il mio commento pensa a correggere il tuo che hai iniziato col voler dire una cosa e hai concluso senza esporre questa "differenza". Per carità, si capisce comunque, come si capisce anche che ce l'hai con la sinistra finta intellettuale radical chic, cose che vengono comunque in mente quando si parla di destra e sinistra.
Lo scienziato sovietico era Lysenko, credo. Ne ha parlato una volta Paolo Attivissimo.
Ok. L'hai scritto poco dopo, lol
Esatto, ho messo il link alla sua storia in descrizione.
@@PDRIlPodcastdiDanieleRielli si si. Scusa. :)
Ma il PD è un partito di sinistra? Io non penso che lo sia.
Salve. Un ideale della sinistra fu tutelare la libertà di espressione? Dipende quale sinistra intendiamo. Non certo quella con falce e martello. Stesso discorso dovrebbe valere per il primo degli ideali qui sotto sottolineati, soprattutto per quanto riguarda, non l'intenzione, ma la realtà e le conseguenze del come si difendevono i lavoratori, anzi, certi lavoratori. In Italia quella sinistra non ha mai governato, e sappiamo quanto sia facile sbandierare ideali quando si sta all'opposizione. Concordo sul terzo ideale qui sotto accennato. Grazie.
Ma unabella intervista a forchielli/boldrin?
Mai sentite tante faziosità tutte insieme. Poi ho scoperto che Ricolfi è stato invitato da Fratelli d’Italia
Comprato libri di prof ricolfi, belli, onestamente oggi e' penoso
Per gli aggiornamenti su PDR podcast:
IG: instagram.com/danielerielli
FB: facebook.com/danielerielli
Il libro "La mutazione: come le idee di sinistra si sono spostate a destra" di Luca Ricolfi è qui: amzn.to/3Cyi0NN
Fino a che punto pernetteremo all' economia di governare la politica , la scienza e l'amore? Per tener testa a livello mondiale cosa serve?
Quanto la cultura woke è finzionale al mercato?
La cultura woke è antieconomica, infatti ogni film, serie tv, libro che ha troppi elementi "progressisti" ha poco successo. Non a caso si dice "go woke, go broke". Nessuno vuole vedere la "fata dai capelli turchini", nera e pelata, oppure Biancaneve latinoamericana.
salve, Vorrei fare un paio di considerazioni perché alcuni temi, in una puntata molto interessante per la quasi totalità, sono trattati in maniera un po' troppo politicizzata, pur dicendo di dover fare il contrario.
-condivido in pieno un fatto e cioè che la cultura woke, termine che usate generalizzando in maniera un po' scorretta a mio parere, nasce da scelte di marketing e spindoctoring,su delle popolazioni che sono state "cresciute" in maniera sinistro-liberale e che atomizzandosi in questa maniera ha generato tante piccole minoranze formate da una persona e che vuole il predominio sull'altra. Però, il vuoto che ha permesso a Cambridge Analytica di infiltrarsi l'ha creato la "sfera" politica che ha fatto l'amore con la quella della finanza da molti anni, e che ha generato prima il WTO del 1999 e poi la crisi del 2008.
-Il merito che cita la Meloni, non è quello dei padri costituzionali. È inteso in una maniera completamente diversa e molto legata all'ideologia patriarcale & c, del dare e avere.Ma aspettiamo cosa farà realmente
-Il talento come dono dall'alto è una percentuale molto piccola del totale per arrivare al successo o ad un obbiettivo. Alcuni pur avendo talento da vendere saranno tirati fuori perché questo sistema economico e sociale invoglia a schiacciare la competizione e a tenere fuori chi ha meno strumenti, chi non riesce a costruire rete e chi non ha conoscenze adatte ad arrivare in certi posti, se il talento c'è e lo vedo come una minaccia, terrò quella persona lontana da certi posti, altrimenti lo sfrutterò all'interno di un meccanismo che forse farà godere un po' anche quella persona, che per anni dovrà sottostare a certe regole pur di far parte di "elite". Ma se una persona nasce in posti disagiati con certi genitori o altre sfighe sociali, state tranquilli che non riuscirà ad avere "ciò che merita" che poi in certe visioni è soldi
-La svalutazione dell'istruzione, è sempre figlia di un certo tipo di mentalità che abbiamo inglobato negli ultimi 30/40 anni, perché si è solo svalutato il lavoro artigianale, si è precarizzato quello "non specializzato" e si è puntato a sfornare laureati, creando facoltà che spesso sono fuori dal mondo per il percorso di studi che offrono e che anzi salvano i baroni o chi dal 1960 ha il sogno del "posto fisso" a cui non vuole rinunciare. Dopo aver visto cosa significa essere liberi professionisti, cosa significa lavorare all'interno delle cooperative e del precariato, all'interno di un sistema bancario ed economico che NON PREVEDE la possibilità di vivere senza certe garanzie e con uno stato che toglie il reddito di cittadinanza e alza il tetto del contante per favorire il nero e lo sfruttamento, andiamo tutti di corsa a prendere "il pezzo di carta" che tra l'altro, con la svalutazione di qualsiasi materia umanistica, diventa un valore se sta nelle stem (e neanche in tutte) altrimenti garantisce qualche punto ai concorsi oppure qualche precariato ma fatto vestiti meglio. Quando la politica, i media & c insegneranno che i mestieri sono redditizi, lo stato non ti ruba i soldi ma che si pagano anche le tasse degli altri e che si può stare sereni senza "spaccarsi la schiena" per niente, cresceranno gli artigiani; quando si farà una vera opera di dignità verso i contratti di chi fa il cassiere o il commesso e gli si garantisce la possibilità di avere vite decenti, invece di farci percepire come fosse una colpa aspirare a stare bene, vedrete che si potrà applicare il concetto che chi si laurea fa uno sforzo che viene riconosciuto e che però ha la stessa identica dignità e capacità critica della "semplice" commessa.
-che il selfid produca stupri e prendere gli esempi di singoli licenziamenti, senza neanche approfondire i fatti, è tendenzioso ed è fare di un esempio singolo un esempio generale. Gli stupri in carcere in alcuni casi li ha fatti qualcuno detenuto già per stupro, ad esempio. Il numero di persone trans all'interno delle carceri è un numero esiguo e all'interno di quel numero c'è qualcuno che commette questi reati, che è ancora meno. Ma siccome alcune testate ci riempiono diverse pagine e servizi in tv, se ne parla molto. Lo stesso per le polemiche sterili sui Jack e sulla "normalità"
-vi contraddicete poco prima (o poco dopo) verificando che i deliri di chi vive all'interno delle sue echo chamber poi non si riscontrano (citate l'esempio di superman mi pare) e quindi anche qui, si prende una piaga terribile che sta prendendo la rete ma che ha dei chiari responsabili a mio avviso
non ho riletto, chiedo scusa in anticipo per refusi e virgole messe ad cazzum
J. Kaczynski - la società industriale e il suo futuro.
Ovviamente si parla solo delle discriminazioni che subirebbero le donne , peccato che il prof non abbia il coraggio di parlare di quelle maschili
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Che bella! La libreria dietro il tipo che sta riposizionandosi (insieme al prof.Ricolfi, che dovrebbe ripassare biologia dall’alto si intende della sua cultura!)
Senza confondere la dottrina politica del liberalismo , con la dottrina economica del liberismo vorrei sottoporre alcuni eventi: il genocidio dei Tutsi da parte degli Huti di cui a nessuno è interessato nulla idem del maremoto di Sulawesi 2018.
Secondo il liberismo secondo empirismo economico la vita delle persone è direttamente proporzionale al loro reddito pro capite questo significa che anche le nazioni hanno una scaletta di priorità tanto più il PIL pro capite è alto più quella nazione a campo diritti e la sua popolazione avrà diritti e dei quali ci si preoccuperà maggiormente.
Circa il maremoto ha fatto scalpore perché c'erano in vacanza cittadini di nazioni ricche che vi hanno perso la vita, non per le migliaia di sfollati autoctoni. Quanti di questi eventi vengono presentati, per quanto tempo, come vengono presentati e come ci si torna sopra?
I diritti dei ricchi e delle ricche nazioni sono universali, quelli degli altri un po' meno.
All'interno delle Nazioni ricche si viene a formare anche lì una scala dei diritti dove le classi dirigenti scaricano doveri e responsabilità. Ma non solo di fronte alla legge, c'è chi può difendersi fino ad arrivare alla prescrizione o modificare le leggi stesse e chi cerca un alloggio gratis sovraffollato... Se per ridere siamo tutti uguali di fronte alla legge, non tutti possono permettersi una Bongiorno ogni mattina...
Gli stessi lavoratori statali spesso hanno stipendi più bassi degli operai specializzati.
Un fatto che chi viene inserito nella seconda fascia con stipendi garantiti di mera sopravvivemza e non si lamenti, non significa che gli garbi la situazione. Di contro, ci sono categorie come liberi professionisti e i governanti di ogni ordine e grado che possono per motu proprio possono alzarsi lo stipendio quando e come vogliono, adeguandolo alle proprie esigenze. L'inflazione colpisce maggiormente gli stipendi fessi. Con stipendi di 1000€/mese con affitti, bollette, medicine, cibo e un qualche imprevisto si è solo dei penestanti...
mammamia che tristezza, un sociologo quantitativo che fornisce dati su una parte della comunità senza controllare per classe, censo, età etc...
Video da prendere e da far vedere e rivedere in loop ai “cosiddetti “ intellettuali di sinistra che parlano di fascismo ed altre amenità del genere.
L'approccio fascista alla vita c'è, ed è al governo. Ed è al governo proprio perché la sinistra non ha visto questo video
@ “l’approccio fascista alla vita” è al governo. Ecco qua. Mancava il commento di chi pensa di aver capito tutto e invece ha compreso l’esatto opposto di quello che ha detto Ricolfi.
Mafia straniera😂
Marxismo puro, ma cosa dice , ma pensi invece di citare i matti
Non bestemmiare pubblicamente