Esiste il merito?

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  • Опубликовано: 18 окт 2024
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Комментарии • 195

  • @sergiorodia1435
    @sergiorodia1435 3 года назад +52

    Da un po il mio criterio non è più il risultato, bensì la serenità. Piu bravo, piu forte o piu vittorioso, conta e trova il merito chi è piu soddisfatto e sereno con se stesso. Il desiderio in qualsiasi forma, incontrollato, è la trappola

    • @coliter
      @coliter 3 года назад +4

      La serenità può essere vista come il risultato per eccellenza. Il discorso credo che vada applicato di volta in volta, caso per caso.

    • @Beppuzk
      @Beppuzk 3 года назад

      @@coliter desiderio è però anche motivazione

    • @Beppuzk
      @Beppuzk 3 года назад

      Sempre se controllato

  • @PESnCc4.7153D.D
    @PESnCc4.7153D.D 2 года назад

    No come singolo individuo,
    si come gruppo

  • @Enattos
    @Enattos 3 года назад +3

    A tal proposito vorrei consigliare il video di Natalino Balasso, Balasso e la scuola.

  • @Riccardopelle98
    @Riccardopelle98 3 года назад +16

    Me lo appendo in camera: "Sono responsabile dell'agire, ma non dei risultati"

    • @dread312
      @dread312 3 года назад

      "Non c'è nessun lieto fine a questo discorso" :')

  • @miriammastroianni6374
    @miriammastroianni6374 3 года назад +4

    Da quando ho capito che, giustificazioni o no, ciò che appare agli altri non è che il risultato tangibile nella nostra vita, ho iniziato a fare davvero ciò che avrei dovuto fare fin dall'inizio: concentrarmi su cosa posso fare per ottenere ciò che desidero, nei limiti del possibile. Ho sprecato tempo, fiato ed energie nel giustificare i miei fallimenti, attribuendoli ad un passato infelice, ad un'infanzia rubata, a conseguenze di un trauma che mi ha plasmato completamente. Non interessa a nessuno, o meglio, nessuno può valutarti davvero sulla base della narrazione che fai di te stesso. Gestire una giornata di lavoro, dare un esame, confrontarsi con qualcuno in modo sano, sono risultati enormi per alcuni, ma insignificanti agli occhi del mondo. E insignificante è il tuo valore, se questo è il meglio che riesci a fare. Resta doloroso e ingiusto convivere con la propria inadeguatezza, combatterla e a tratti accettarla perché alcune cose non possono più cambiare... Essere fieri di se stessi in questo contesto comporta un enorme e continuo esercizio di concentrazione. Non appena lo sguardo si sposta fuori dal tuo micromondo fatto di piccoli passi silenziosi e coraggiosi, vedi quanta poca strada hai percorso rispetto al mondo e ti viene voglia di urlare.

  • @Sounder_
    @Sounder_ 3 года назад +1

    Video top davvero, adoro questo argomento

  • @derprofessor5100
    @derprofessor5100 3 года назад +2

    immagino un qualsiasi utente X di youtube che magari non conosce Wesa e apre questo video blind, forse incuriosito dal titolo. Gli casca la mascella al primo minuto! Ottimi spunti Wesa

  • @psy__
    @psy__ 3 года назад +5

    Não sei como esse vídeo veio parar no meu feed, mas parece que meu ouvido italiano é melhor do que eu imaginava.

  • @francicoli
    @francicoli 3 года назад +7

    Esistono le sedie
    Vsauce 2021

    • @giulytsme
      @giulytsme 3 года назад

      Ho pensato lo stesso iniziato il video! Hahaha

    • @stefanoaltini2642
      @stefanoaltini2642 3 года назад +2

      Quel video e' incredibile

  • @arielpagliero9619
    @arielpagliero9619 3 года назад +9

    Risposta breve: no.
    Risposta lunga: noooooooooooooooooooo.

  • @ildiofattouomo
    @ildiofattouomo 3 года назад +13

    La responsabilità esiste il merito no. Nessuno si merita di nascere povero e senza famiglia costretto a delinquere per sopravvivere. Però uno può scegliere di farsi aiutare di provarle tutte per farsi aiutare ad aiutarsi, assumersi la responsabilità della propria vita, anche se la sua vita non è responsabilità sua. Secondo me nessuno è responsabile della propria sofferenza grande o grossa che sia o della propria fortuna. Ma la nostra fortuna e sfortuna è nostra, ci è capitata e dobbiamo accettarla. Quindi non possiamo altro che essere noi ad agire su ciò che non abbiamo scelto, nessuno può agire per noi al posto nostro. Solo noi possiamo uscire da una sofferenza anche se non l'abbiamo scelta noi. Ovviamente è difficilissimo uscirne da alcune sofferenze, volere non è sempre potere. Ma non volere è sempre meno potere.

    • @ildiofattouomo
      @ildiofattouomo 3 года назад

      @AlbGr97 a mio parere sì ma è tremendamente rara. E quando la si usa va usata coscientemente. Perché a fare del bene spesso si può incontrare chi ci vuole fregare. Non è affatto facile fare del bene è sempre rischioso. Anche per questo a mio parere non è così facile trovare persone veramente pronte ad aiutare il prossimo. Di solito chi aiuta lo fa perché è il suo mestiere, almeno può anche essere tutelato. Sennò non è affatto facile aiutare il prossimo.

    • @ildiofattouomo
      @ildiofattouomo 3 года назад +1

      @@carlonicola3481 secondo me la riflessione nasce né da un troppo vuoto né da un troppo pieno. Né da troppa ricchezza e comfort né da troppa miseria.

    • @ryomanagare1381
      @ryomanagare1381 2 года назад

      Come fai a farti aiutare se nasci in un Paese del terzo mondo e schiatti goivanissimo? Chi può aiutarti e come fai a capire che hai bisogno di aiuto?

  • @andreacaleca7902
    @andreacaleca7902 3 года назад +2

    Da un po' di tempo penso che il libero arbitrio derivi dalla nostra ignoranza: se tutto è davvero già scritto, noi però non lo possiamo leggere (forse è fisicamente impossibile), per cui nelle nostre vite dobbiamo vivere come se fossimo noi a scrivere (i personaggi di un romanzo non conoscono le volontà dell' autore). In questa visione mi viene da pensare che una persona si possa prendere il merito di qualcosa quando è consapevole di quello che sta facendo. È per quello che io penso che la libertà in fin dei conti sia consapevolezza.

  • @albip
    @albip 3 года назад +5

    Discorso interessantissimo, dure e belle le considerazioni finali.
    Complimenti!

  • @ettoree.7896
    @ettoree.7896 3 года назад

    "La forma è vuota, la vacuità è forma..."

  • @Xerses07
    @Xerses07 3 года назад +1

    Il merito non esiste ma qualcuno ha deciso che possiamo vivere solo facendo finta che esista

  • @the_prado
    @the_prado 3 года назад +14

    Sentirti parlare di segni e invocazioni, dopo aver passato l’esame di semiotica, finalmente mi mette il sorriso

  • @MatteoL82
    @MatteoL82 7 месяцев назад

    "E' un pensiero da schiavi pensare che coloro che dominano il mondo sul piano economico e politico se lo meritano" Jean-Jacques Rousseau

  • @scrofascrofa
    @scrofascrofa 3 года назад +1

    Wesa, ti seguo da più di due anni, ma da quando ho iniziato a seguire le tue blind runs ti voglio troppo bene.

  • @long_neck_tlg
    @long_neck_tlg 3 года назад +4

    Avevo letto "esiste il mento?" in anteprima ed ero molto confuso

  • @leonardoperitore6581
    @leonardoperitore6581 3 года назад +7

    Che bel video! Profondo e illuminante. Spero sia MERITO tuo e non solo dell'ambiente

  • @CD-SOI
    @CD-SOI 3 года назад +3

    Più che sul merito volevo commentare sul materialismo.
    Oltre a vedere un misero 2,5% dell'Universo, la materia ordinaria è "vuota". È davvero come la vediamo? Solo lo 0,03% di ciò che c'è nell'Universo è costituito da materia ordinaria più pesante dell'idrogeno e dell'elio, necessarie per creare pianeti e vita. Se, a nostra volta, analizzassimo gli atomi e le molecole che ci compongono, ci accorgeremmo che siamo davvero vuoti per più del 99%. Immaginiamo un atomo come se fosse un Sistema Solare, l'elettrone sarebbe molto più lontano della fascia di Kuiper. Ed è anche molto piccolo. Siamo praticamente vuoti.
    Quindi... perché sembriamo interi o solidi? Le forze nucleari creano un arco o una nube energetica che unisce nuclei ed elettroni, e che una parte della radiazione elettromagnetica non è in grado di attraversare. Curiosamente, quella parte che non può passare è la luce visibile. La luce visibile è l'1% della radiazione elettromagnetica. La luce visibile rimbalza su quell'arco di energia e ci induce a credere che la materia sia tutta solida. Pertanto, se tocchiamo oggetti, non stiamo toccando particelle, tocchiamo solo i campi energetici. Se potessimo vedere l'intero spettro elettromagnetico o luminoso, saremmo nuvole trasparenti di particelle. Esseri energetici.
    Dunque non solo il 98% dell'Universo non è visibile, ma anche il visibile è praticamente vuoto. La luce ci inganna. Tutto è energia.

  • @goromir7093
    @goromir7093 3 года назад +10

    Siamo pessimi giudici di noi stessi, altrimenti uno psicologo o un medico si curerebbero da soli (nel limite del possibile, chiaro). Un esempio che mi ha sempre lasciato affascinato è come nel mondo dello sport di solito chi è nato a gennaio ha più probabilità di fare carriera rispetto a chi è nato a dicembre. Come mai? Semplice: chi è nato prima è cresciuto leggermente di più e viene notato (ergo incoraggiato) più facilmente durante le competizioni. Eppure nessun sportivo penserà di essee arrivato a quel livello anche per via della sua data di nascita.
    La verità è che saimo condizionati dal contesto in cui viviamo molto più di quanto lo vogliamo ammettere, ma se ci pensaimo ha perfettamente senso: se io sono qui, davanti al mio computer, sotto un tetto e al caldo è perché qualcuno negli anni precedenti ha perfezionato le tecniche edili che ci permette di avere abitazioni decenti, qualcuno si è fatto il cul0 per costruire un computer che oggi tutti noi usiamo, qualcuno ha passato la sau vità a fare ricerca e costruire il bagaglio di conoscienza che oggi noi apprendiamo per trovare un lavoro soddisfacente, qualcuno ha estratto quel carbone e quel petrolio necessari a creare un surplus energetico fondamentale allo sviluppo tecnologico che abbiamo oggi.
    Ora, facciamo un brewve esperimento mentale: pensiamo di essere su un'isola deserta e voler ricreare da zero il nostro stato attuale, senza l'aiuto di nessuno ... ci vorrebbero probabilmente migliaia d'anni. Siamo inevitabilmente dipendenti dall'ambiente in cui viviamo a dalle persone che abbiamo intorno, più di quanto lo vogliamo ammettere. Quindi si: la società è importante e la sua "struttura" può favore qualcuno e sfavorire altri (il fatto stesso che le classi vadano da gennaio a dicembre conta più di quanto crediamo).
    Poi non voglio dire che le decisioni personali non abbiano rilevanza, più cresciamo ed impariamo e più abbiamo la possibilità di decidere verso quale direzione andare nella vita. Dobbiamo semplicemente riconoscere che se abbiamo avuto la possibilità di poter scegliere nella vita è anche grazie al contesto in cui siamo vissuti è che indubbiamente ci ha dato una mano.

    • @ryomanagare1381
      @ryomanagare1381 2 года назад

      Il caso decide in quale direzione dobbiamo andare. L'universo è nato dal caso, la vita stessa è nata dal caso, perchè mai noi, che non siamo nulla, siamo gli unici ed esclusivi artefici del nostro destino? Siamo convinti di avere il totale controllo della nostra vita perchè ci fa sentire meglio, è umano, ma in realtà è solo un illusione. Già dalla nascita, tutto è dominato dal caso.

  • @luciabombieri688
    @luciabombieri688 3 года назад +1

    Mi ritrovo a ragionare su questo quesito quasi tutti i giorni. Secondo me la volontà non esiste ma dobbiamo fare finta che invece ci sia, altrimenti se fosse riconosciuta comunemente la sua assenza, questo sarebbe un fattore ambientale che porterebbe le persone a peggiorarsi.

    • @anonimo6603
      @anonimo6603 3 года назад

      Non saprei, per me va anche bene se considerassimo alcune questioni come costrutti sociali. Per esempio io sono nichilista etico, per me il concetto di morale è una costruzione nostra, ma questo non mi impedisce di compiere azioni sulla base di ciò che ritengo giusto. Ma so che non è oggettivo, che è una mia opinione, ma non ho bisogno di fingere che sia qualcosa di più e anzi... sono anche più aperto a cambiare idea su certe questioni.
      -
      Un individuo che, facciamo finta, è conscio che non ha una volontà e che reagisce semplicemente a determinati input sa in che problemi può cadere, si interessa su come funzionano determinati meccanismi e magari tenta di tutelarsi da questi in modo da essere meno in balia degli eventi.
      Anche se sembra una situazione in cui si comporta come se avesse una volontà, in realtà rimarrebbe un individuo privo conscio di esserne privo, semplicemente non da un valore aggiuntivo al suo comportamento.
      -
      Spero che si sia compreso un qualcosa da questa argomentazione confusa.

  • @albornozeilcircoloco
    @albornozeilcircoloco 3 года назад

    Solo una parola. Immenso.

  • @fabrizio5373
    @fabrizio5373 3 года назад +9

    Discorso interessantissimo. Aggiungo un punto che secondo me rende la questione ancora più complessa. "Meritare qualcosa", per com'è inteso qui, è faticoso anche per quelli bravi. Perciò, quanto esista il merito è anche determinato da quanto si pensi che questo merito esista. C'era su questo un modello teorico di un giovane Piketty (solo poi diventato economista rivoluzionario). In una società in cui tutti pensano che il merito conti e quindi convenga impegnarsi, in equilibrio, la maggioranza delle persone s'impegnerà e raggiungerà delle posizioni "con merito". In una società in cui tutti pensano che il merito non conti e quindi non abbia senso impegnarsi, l'equilibrio (stabile nel tempo) è effettivamente che il merito non conti e la maggioranza delle persone occuperà delle posizioni non determinate dal proprio impegno.
    In una traduzione pratica, possiamo pensare ai comportamenti di un giovane italiano in America che, impegnandosi, raggiunga posizioni importanti con "merito". Ritenendo la cosa impossibile in Italia, però, inizierebbe col non impegnarsi, per poi dire (correttamente) che la sua situazione sia dovuta all'ambiente.
    Il merito diventa quindi un'autoillusione che però paradossalmente ci è estremamente utile.

    • @grauciomarx7710
      @grauciomarx7710 2 года назад

      Io credo che piuttosto che autoilludersi si possa trovare un compromesso che non richiede alcun paralogismo ed è prettamente razionale: invece di perdersi in concetti ambigui e incerti come il merito, che perdono di valore appunto per il determinismo, conviene dirigere il proprio agire esclusivamente sulla base dell'appagamento personale. Indirizzi la tua vita sulla base di questo scopo, cerchi di migliorarti e perfezionare le tue qualità non per concetti astratti, ma per appagamento, e lo stesso vale nella ricerca di una posizione lavorativa vantaggiosa e/o prestigiosa

  • @giordanodangelo422
    @giordanodangelo422 3 года назад +45

    18:50 sostieni che i risultati siano l'unica cosa di misurabile intersoggettivamente. Il problema è che i risultati stessi sono astrazioni sociali al di fuori del nostro controllo. Tu puoi valutare i risultati di Le Bron e di Michael Jordan per scoprire chi è più bravo a giocare a pallacanestro, non chi dei due sia l'essere umano più meritevole. Nella vita chi le stabilisce le regole del gioco? Spesso si citano Elon Musk e Steve Jobs come esempi di persone meritevoli, ma cos'è che determina il valore dei loro risultati? Il mercato, visto come giudice supremo delle azioni umane? Oppure lo determina il prestigio, la fama, il potere o l'appartenenza a una determinata dinastia?
    È un problema che ci dobbiamo porre dal momento che il modo in cui vengono valutati e riconosciuti i risultati determinano la qualità della vita delle persone, il loro accesso a diritti o a posizioni rilevanti nelle nostre società.

    • @law_9840
      @law_9840 3 года назад +1

      Sono d'accordo.

    • @mattiadiotti3184
      @mattiadiotti3184 3 года назад +8

      Aggiungo al tuo commento: come decidiamo chi è il migliore a pallacanestro tra LeBron e Jordan? Chi ha vinto più campionati? Chi ha fatto più canestri? Chi ha venduto più biglietti?
      I risultati sono l'unica cosa oggettiva valutabile, ma chi stabilisce QUALI risultati contano? Perché una laurea vale mentre il volontariato no?

    • @alessioa.2140
      @alessioa.2140 3 года назад

      “l’essere umano più meritevole” di cosa? Non c’è merito ad essere degli umani.
      “si citano Elon Musk e Steve Jobs come esempi di persone meritevoli”. Come sempre chi crea i miti o lo fa per profitto o è molto suggestionabile. Per giudicarli come persone “meritevoli” bisognerebbe conoscerle, le persone.
      Riguardo ai risultati, lo sport viene usato per comodità: lì i risultati sono più evidenti e chiari. Ma nella vita di tutti i giorni i risultati, con grosse o grossissime approssimazioni, li possiamo trovare in base all’ambito preso in considerazione. Parlando di Jobs e Musk, i loro risultati saranno le fortune imprenditoriali (sempre ricordando che si stanno valutando i meriti degli imprenditori Jobs e Musk, non delle persone Jobs e Musk). Di un genitore potremmo vedere il risultato nell’educazione del figlio (ancora, con grosse o grossissime approssimazioni). La capacità di avere relazioni stabili potrebbe essere il risultato che ci interessa se stiamo valutando la vita sentimentale di qualcuno.
      È vero, trovare dei feedback chiari che ci indichino il risultato delle nostre azioni nella vita di tutti i giorni è raro, ma delle valutazioni più o meno grossolane riusciamo comunque a darle. Chiameremo “risultato” ciò che più assomiglia ad un risultato.

    • @umbertobasso6178
      @umbertobasso6178 3 года назад +2

      Nope, partendo dai risultati non puoi sapere chi è il giocatore di basket più forte, puoi solo sapere solo chi ha fatto più punti/assist/ rimbalzi; ma non puoi sapere chi è il migliore proprio perché il concetto di migliore entra nella soggettività. Quello è il punto. Puoi essere un fuoriclasse in una squadra di mediocri che non permette al tuo talento di brillare, puoi essere un fuoriclasse che giocano contro altri fuoriclasse che in qualche modo "standardizzano" il livello in modo da non farlo risaltare ecc ecc. Jobs e musk non sono esempi positivi tout-court, ma esempi di gente che in ambito economico ha raggiunto dei risultati evidenti e misurabili e questa è l'unica cosa certa, tutto il resto è fuffa

    • @matteopulla2990
      @matteopulla2990 3 года назад +1

      Aggiungi che Elon Musk è partito da una famiglia molto agiata. Con una famiglia più sfortunata non credo sarebbe arrivato fin lì.

  • @damy2000
    @damy2000 3 года назад +5

    Non c'è dubbio che siamo solo materia, ma la materia non è solo materia :-)

  • @giuseppelovenogarofalo7430
    @giuseppelovenogarofalo7430 3 года назад +3

    Da Berserk a Esiste il merito si sta un attimo

  • @francesco7338
    @francesco7338 2 года назад

    Io mi chiedo invece quale sia la prova dell'esistenza della materia, perchè io tutta questa materia non la vedo dimostrata da nulla.

  • @valentinoandruccioli2740
    @valentinoandruccioli2740 3 года назад

    Bel video wesa, hai dimostrato che non esiste solo la materia. Con i tuoi pensieri, la tua esposizione (e non credo che uno come te si accontenti delle spiegazioni materialistiche rispetto al pensiero) e i sentimenti che susciti

  • @riccardomatrecano2153
    @riccardomatrecano2153 3 года назад +2

    "Non c'è nessun lieto fine a questo discorso" :')

  • @sussurroabissale8565
    @sussurroabissale8565 3 года назад

    La cosa che trovo inquietante è che anche Biglino "fa finta che". Lui fa finta che siano vere altre cose che non sono la responsabilità e il merito ovviamente ma fa sempre "finta che".

  • @nicodimarzio3786
    @nicodimarzio3786 3 года назад

    L' esistenza del soggetto è un modello che ci serve per semplificare il discorso su come percepiamo noi stessi e gli altri.
    Come conseguenza del soggetto vengono i meriti e le colpe che, nonostante siano affetti dall' ingiustizia di cui parli, sono fondamentali per dare un ordine alla società. Per quanto riguarda il punto di vista fisico semplicemente non ha senso parlare di meriti e colpe, la soggettività è un argomento estraneo alla fisica e che riguarda altre branche della scienza.
    Magari è banale ma credo sia fondamentale riconoscere la necessità che abbiamo di identificarci come coscienze influenzate dal contesto che ci circonda ma non del tutto coincidenti con esso.

  • @lucamarsicano3342
    @lucamarsicano3342 3 года назад +9

    Quando si spinge alle estreme conseguenze una rappresentazione efficace della realtà (tutto va come se esistesse il libero arbitrio) si ottengono inevitabilmente degli assurdi...Del resto, come recita il saggio: "Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu (la verità ti fa male lo so)".

  • @PESnCc4.7153D.D
    @PESnCc4.7153D.D 2 года назад

    Gli ultimi saranno ultimi
    se i primi sono irraggiungibili

  • @hachimak
    @hachimak 3 года назад

    Wesa grazie di esistere

  • @ClearMath1
    @ClearMath1 3 года назад +1

    Questo video è arrivato proprio nel momento giusto Wesa. Ho appena ricevuto la conferma che il mio video non ha passato il concorso SoME1, e mi tedio non poco sul concetto che sia colpa mia. Il tuo video mi ha ricordato che io sono solo uno, e che la visione del mio ambiente è ridicolmente limitata: non posso sapere veramente cosa è e cosa non è in mio potere, neanche nell'ambito dei processi decisionali che mi portano a essere più o meno determinato nei miei progetti, o nel bagaglio di competenze che ho avuto la cura (o fortuna?) di arricchire.
    Ancor meno posso definire una visione dell'ambiente degli altri: in questo concorso hanno partecipato 1300 persone di tutto il mondo e venivano presi solo i primi 5. Chi sono quei 5? Hanno già partecipato a concorsi simili? hanno più esperienza di me? Hanno dovuto fallire ed imparare molto più di me per arrivare finalmente a questo risultato? Non ne ho la più pallida idea. Eppure a volte pretendo che il mio piccolo bicchiere d'acqua sia l'oceano e che debba trovare tutte le risposte là, quando invece non potrò mai esplorare tutte le sfaccettature.
    Una cosa però mi sento di dire, forse è solo una convenzione ma è una di quelle costruttive, che il buon Kant ci invita ad usare: _io ho _*_sempre_*_ la responsabilità di quello che mi accade_
    Sempre.
    Se mi rubano la macchina non è certo colpa mia, ma ho sempre la responsabilità (cioè l'abilità a dare una risposta) della mia reazione, emotiva e pratica.
    Non mi butto giù, non sono l'ultimo degli idioti e non è di certo colpa mia se adesso non sono primo in quello che faccio, ma mi prendo la responsabilità di reagire in modo costruttivo.
    Wesa, come sempre, grazie.

  • @gianandreagiacoma
    @gianandreagiacoma 3 года назад

    Uno dei tuoi video migliori.

  • @ryomanagare1381
    @ryomanagare1381 2 года назад

    Il merito non esiste, esiste il caso, cioè la sfortuna e la fortuna. Detto da uno che pur essendo uno svogliato quasi pusillamine, è riuscito ad ottenere per caso discreti risultati. Gli arroganti, gli ottusi credono di essere solo ed esclusivante loro gli artefici del proprio destino.

  • @doctortubes1
    @doctortubes1 3 года назад +1

    Esiste in alcuni individui. I gruppi peró selezionano i loro rappresentanti e appartenenti con criteri vari..

  • @stefohohoh_mm
    @stefohohoh_mm 3 года назад +1

    madonna wesa sarò io in primis ad essere inquieto ultimamente ma sto video mi ha fatto salire il nichilismo hahahah

  • @CasilloLorenzo
    @CasilloLorenzo 3 года назад

    Se vogliamo, ognuno di noi è una volontà immersa nell'ambiente. Sembrerà paradossale ma anche il nostro stesso corpo è parte dell'ambiente contro il quale si scontra la nostra volontà.

  • @RiccardoZanetti
    @RiccardoZanetti 3 года назад +7

    “Per questo siamo così”
    Pelle d’oca…

  • @diegodellamaggiora98
    @diegodellamaggiora98 3 года назад

    Quanto mi fai vivere l'Hic et Nunc tu Wesa nessuno mai è riuscito. Grazie per il tempo concesso.

  • @martinetto86
    @martinetto86 3 года назад +1

    Io esisto? È una bella domanda, tutt'altro che banale.

  • @belluca8380
    @belluca8380 3 года назад

    Video particolarmente ben riuscito ed interessante.

  • @nettuno5094
    @nettuno5094 3 года назад

    Bella argomentazione

  • @noyaV_
    @noyaV_ 3 года назад

    Uno degli apici della carriera cinematografica di Wesa.

  • @planF94
    @planF94 3 года назад

    Cerchiamo di fare arte (individuale) così da deresponsabilizzarci e prenderci tutti i meriti

  • @thugskem7607
    @thugskem7607 3 года назад

    L'io/il soggetto potrebbe essere considerato come deterministicamente l'insieme delle basi biologiche ma anche risultato del suo contatto e apprendimento rispetto all'ambiente, in quanto combinazione molto improbabile e sicuramente unica è possibile vedere quell'organismo come autoorganizzato e capace di fare scelte nel presente e per il futuro, e quindi di avere responsabilità da cui meriti e colpe.

    • @anonimo6603
      @anonimo6603 3 года назад

      Sinceramente non comprendo il passaggio dalla combinazione molto improbabile alla conclusione del commento. Sono concorde con la prima parte, ma la seconda più che dargli una responsabilità mi verrebbe da usarla per... rimuovere la responsabilità alla società più che a darla all'individuo.
      -
      Poi nella mia idea la responsabilità è decisa dalla società alla pari delle leggi giuridiche e morali di questa, un qualcosa che nei fatti non esiste ma che costruiamo noi per il convivere civile.
      -
      Tolta questa parentesi bisogna anche tenere in considerazione che per quanto siamo una combinazione improbabile (e l'improbabilità è data da una nostra mancanza di informazioni, tutto ciò che avviene ha avuto la probabilità al 100% di avvenire, ma lo possiamo sapere solo una volta avvenuto.) è anche vero che sotto certi aspetti siamo fatti con lo stampino. Tutti i discorsi legali alle neuroscienze, alla psicologia sociale, non trattano tanto l'individuo come un singolo ma come un ente che agisce e reagisce a determinati stimoli mediamente allo stesso modo.
      Come nella medicina: ad alcuni un farmaco non fa effetto a causa di una specifica storia personale, ma da bambini questa storia manca e anche una volta da adulti ti puoi aspettare un determinato risultato nella media.

  • @flaviodecursu2088
    @flaviodecursu2088 3 года назад +1

    Risulta il migliore chi sa raccontarsi meglio, come chi sa vendersi meglio. Grazie per la condivisione dei tuoi ragionamenti, avrei voluto averti come insegnante di filosofia, non tanto per le conoscenze che hai sicuramente visto il tuo percorso formativo, ma per il modo di esprimerle. Quasi tutti i tuoi video per sono stati catartici. Grazie.

  • @mperotti17
    @mperotti17 3 года назад

    Incredibile, "sento di sentire" quello che dici, quasi ogni parola perché, anche se con un linguaggio leggermente differente, ho sempre affrontato il problema in modo simile.
    Di base sono scientificamente convinto che la colpa sia "del big-bang", nel senso che credo fermamente che non esista la libera scelta (non sono per forza determinista, basta partire dal concetto di causalità). Come dici anche tu da qui è impossibile parlare di meriti o colpe, e più in generale è impossibile parlare di qualsiasi cosa.
    Per questo io vivo "come se" la libera scelta esistesse, dato che il mio modo di sperimentare la realtà è perfettamente compatibile con questa illusione, e anche molto funzionale.
    Il connubio paradossale di questa mia visione mi aiuta a non essere giudicante in negativo rispetto agli altri e a me stesso (colpe), cercando di puntare sulla positività dei meriti e dei risultati in modo positivo e propositivo per me e per gli altri. Questo non è in contrasto con la responsabilità legale, perché pur non riuscendo a "giudicare" negativamente una persona che commette un crimine, riconosco che abbia commesso un crimine, ed è nei miei interessi che la legge a cui anche io sono soggetto venga applicata. Posso quindi essere contento che una persona che commette un crimine "subisca" le conseguenze, pur non attribuendogli una colpa fondamentalmente. Il grande beneficio pratico di tutto ciò è la giustificazione razionale alla mia naturale empatia.
    Penso che questo discorso sia importante in termini educativi: i risultati sono importanti nella pratica perché sono l'approssimazione pragmatica più compatibile con la realtà quando si tratta di fare delle scelte, specie se collettive. Quindi bisogna educare ad una vita che non potrà fare a meno di giudicare i risultati. Ma l'individuo deve per lo meno essere educato alla consapevolezza del fatto che i risultati sono approssimazioni, nulla di più.
    Senza scomodare niente di più fondamentale, penso che sarebbe positivo educare al dubbio circa la sicurezza cieca nei confronti del merito personale (per se stessi) e l'assegnazione delle colpe (agli altri).
    Grazie Wesa!

  • @chevinno
    @chevinno 3 года назад

    Sintesi: L' esistenza non ha un lieto fine.

  • @SkepticalDragoon
    @SkepticalDragoon 3 года назад

    Video molto bello con riflessioni profonde che toccano temi a me molto cari : Libero arbitrio, colpa-merito-risultati, determinismo, ambiente.
    Io personalmente - estremamente appassionato di genetica e neuroscienza - credo che - come detto tra le righe nel video - se vogliamo attenerci alla scienza in modo duro e crudo non si possa che realizzare come il libero arbitrio non esista e che viviamo in un universo deterministico cosa che pone a zero il valore di concetti come colpa, merito, libertà di scelta.
    Ma sono concetti che almeno in parte sono fondamentali per noi essere umani per vivere, se accettiamo che in realtà non esistono praticamente non faremmo più nulla finendo paralizzati nella depressione più totale.
    Tra l'altro il nostro cervello è programmato per avere una sorta di percezione innata di libero arbitrio e di correlazione causa-effetto su base volontaria, non a caso ci sono svariati BIAS cognitivi che si basano più o meno su questa cosa.
    Se non facciamo uno forzo cognitivo enorme per ricordarci di quanto enorme sia la percentuale di cose fuori dal nostro controllo volontario che determinano tutti i risultati, le azioni e ciò che accade(che più si vuole essere scientificamente duri e più si avvicina al 100% probabilmente) nel quotidiano torniamo sempre a pensare e percepire la nostra vita come libera ed ad attribuirci meriti e colpe di conseguenza.
    Realizzare tutto ciò secondo me può essere molto utile per evitare di colpevolizzarsi e commiserarsi troppo nel caso di fallimenti ed avvenimenti negativi, ma anche di non porsi su un piedistallo e attribuirsi meriti e capacità per successi quando le cose vanno bene praticando invece gratitudine per tutto ciò di buono\fortunato che abbiamo avuto (sempre illudendoci che fare ciò sia su base volontaria)
    Basti pensare che la combo genetica + ambiente durante lo sviluppo (quindi famiglia, scuola, amici, paese, cultura etc) determinano praticamente tutto o quasi ciò che una persona diventerà da adulto... e non ci scegliamo nè la genetica nè l'ambiente.
    Oggettivamente ciò che siamo da adulti e frutto di tutto salvo la nostra volontà, e ciò che siamo da adulti (+ l'ambiente in cui siamo posti - forse unica cosa che da adulti possiamo "scegliere") determinerà in larga parte come condurremo la nostra vita.
    Alcuni libri interessanti su tutti questi concetti :
    Free Will di Sam Harris
    Selfie di Will Storr
    Thinking Fast and Slow di Daniel Kanhneman
    Blueprint di Robert Plomin
    Behave di Robert Sapolski

    • @zaibakk9072
      @zaibakk9072 6 месяцев назад

      Al momento la scienza non è in grado di dire se il libero arbitrio esista o meno quindi non partirei dal preconcetto di dire che non esista, non a caso esistono filoni di pensiero: determinismo, ecc. Ovviamente genetica+ambiente contribuiscono in maniera preponderante allo sviluppo della persona ma non è detto che oltre a questo non ci sia spazio per il libero arbitrio.

  • @Jan_Alexander
    @Jan_Alexander 3 года назад

    Su questa visione competitiva della vita (ed eurocentrica: esistono piccole società felici di essere del tutto avulse dal concetto di individuo e di appoggiare i gomiti sul tavolo) Antonin Artaud sviluppò il Teatro della Crudeltà, cioè la consapevolezza che per vivere e quindi esistere, ogni essere vivente deve mangiare gli altri. Quindi può scegliere solo chi mangiare, o lasciarsi mangiare. Perfetta rappresentazione della società USA in cui chi nasce e si sente oppresso dall'obbligo di essere winner/squalo, prende una pistola e uccide quella società, che però poi dà la colpa alla pistola, perché se ne vendono troppe (psicosi ora disponibile anche in Russia, bias di attribuzione TBA).

  • @lucamascia8154
    @lucamascia8154 3 года назад +13

    "Vince il piu` bravo a raccontarsi". Ci riusciamo solo se proviamo ad ascoltare il nostro inconscio. Complimenti Wesa

  • @gabrielelongo1365
    @gabrielelongo1365 3 года назад

    Video bellissimo, l'ho apprezzato davvero molto, perché è un tema che mi preme. Non sono d'accordo con te, almeno sui principi, anche se nei risultati del ragionamento sì. Sono un determinista e credo che "la responsabilità venga dal big bang", ma, ciò nonostante, credo che l'ascrizione di responsabilità ai soggetti sia comunque legittima, almeno dal punto di vista morale e utilitarista, anche se non metafisico, se vogliamo dirla così. Questo perché vi sono due livelli di libertà: quello per cui posso fare o non fare una certa cosa se decido di farla o di non farla, e quello per cui posso decidere qualcosa di diverso da ciò che decido. La prima indubbiamente esiste, mentre la seconda credo di no. Siamo determinati nello scegliere da fattori esterni, come i geni, l'educazione, la cultura, le circostanze e anche emozioni e desideri, che, in ultima analisi, si riducono alle prime cose, e quindi sono anch'essi fattori esterni. I meccanismi che mi portano a scegliere una certa cosa e non un'altra sono determinati, quindi non sono libero, quindi non sono responsabile. Questo però è compatibile con l'ascrizione di responsabilità perché ciò che consegue da tale ascrizione è uno dei fattori esterni che concorre a determinare le scelte. Essa, sostanzialmente, educa.

  • @vitabeffarda3482
    @vitabeffarda3482 3 года назад

    Dubito del fatto che la metafisica sia necessariamente in contrasto con l'assunto che l'esistente, si esprima pienamente ed esclusivamente nella Res: la metafisica è lo sforzo razionale d'intelligere la struttura intima della realtà e può benissimo essere intesa come un'organizzazione filosofica (attività peraltro inevitabile) dei dati a disposizione. "Metafisica" non significa "spiritualismo" se non in codici espressivi assolutamente popolani; il fatto che già il suo ideatore, Aristotele, abbia tirato in ballo una divinità, non è che un accidente: il riflesso di un preconcetto soggettivo all'interno della disciplina che andava codificando e che mantiene - penso - tutta la sua dignità.

  • @tolohrean
    @tolohrean 3 года назад +1

    Fake it till you make it. Penso che questo modo di dire inglese nasconda molta saggezza. La vita non segue alcun criterio che sia possible ricondurre ai nostri schemi mentali di giustizia o di merito, eppure non esiste altro criterio più valido da seguire nella vita che questo. Un individuo deve agire come se il mondo premiasse l'impegno e il merito, NONOSTANTE non sia cosi e nonostante la fortuna e il caso contino molto di più dell'impegno o della volontà individuale. Tutto quello che possiamo fare è lottare per affermare il nostro valore e se la fortuna non ce lo riconosce, quello sarà il nostro destino. Agire per ottenere un risultato, sapendo ma ignorando che quel risultato non dipende da noi perchè il destino riposa nelle ginocchia di Giove e non nel nostro cuore.

  • @Stracchino1988
    @Stracchino1988 3 года назад

    Sarebbe bello se la possibilità di agire per avere quei risultati la avessero tutti.

    • @Stracchino1988
      @Stracchino1988 3 года назад

      @Phoenix 𝙾𝚙𝚎𝚗 𝙼𝚢 PROFILE non tutti hanno quel potere necessario. Gli inferiori come me non lo hanno.

  • @MegaBase90
    @MegaBase90 3 года назад

    Il concetto di meritocrazia andrebbe rivisto in base al concetto di eredità. L’eredità prende il merito è la responsabilità e lo annulla, anche con valori esigui. Un esempio che amo fare è questo. 3 colleghi, solita mansione, solito livello di istruzione. Al primo viene lasciata una casa, il secondo riesce a ottenere un mutuo, il terzo, per un motivo a noi sconosciuto, non riesce a ottenere il mutuo. Dopo 20 anni cosa abbiamo? Il primo ha una casa + 200k€+ l’equivalente di 20 anni di interessi bancari su 200k€, il secondo ha solo una casa, il terzo non ha nulla. Questo è solo un esempio, ci va aggiunta la zona dove si nasce (già a livello di quartiere, non serve andare a vedere differenze continentali) , l’istruzione etc.

  • @emanuelechelini5163
    @emanuelechelini5163 3 года назад

    Esiste, solo che molti chiamano "merito" quello che merito non è

  • @theanswer9046
    @theanswer9046 3 года назад +1

    wow

  • @Deepbeatu2
    @Deepbeatu2 3 года назад

    consiglio a tutti il video di Veritasium: "Is succes luck or hard work?"

  • @pozzodellaneve
    @pozzodellaneve Год назад

    ti ho ascoltato quasi per caso mentre cercavo qualcosa sulla questione del merito di cui si parla molto. Mi pare tu abbia fatto una lucidissima analisi sulla situazione e sulle inevitabili conseguenze qualora volessimo prescindere dal fatto risultato . Ti inviterei a riflettere sul peso che dai al fatto che non è GIUSTO. Non credi che, dato che siamo immersi in un mondo fluttuante e che noi stessi lo siamo, potremmo attribuire a quel GIUSTO non un giusto trascendentale valido per ogni occasione ma un giusto più modesto e adeguato alle situazioni. Diciamo una versione più debole ma più esatta (perdona il gioco di parole). Certo siamo materia e veniamo dalle scimmie e spesso in questi loops del pensiero mi metto a pensare alla scimmia che riusciva a salvare parte della tribù o per astuzia o per situazione e che magari se lo meritava un certo riconoscimento del merito....:):)

  • @Stracchino1988
    @Stracchino1988 3 года назад

    Una soluzione potrebbe essere quella di premiare l'impegno invece dei risultati; altra soluzione è l'estinzione. La situazione attuale per me non puo essere accettata. Non posso accettare che un influencer sia considerato superiore ad un insegnante, ad un medico o ad un operaio.

  • @Justeego
    @Justeego 3 года назад

    Bel video, la casualità domina gli eventi, il risultato domina la storia.

  • @flavioscote5824
    @flavioscote5824 3 года назад

    Sopratutto all'inizio ci sono diversi punti in cui dovresti semplificare il linguaggio. Io personalmente mi ritengo e sono anche stato valutato da altri come una persona abbastanza intelligente, ma comunque ci sono stati punti in cui ho faticato a seguirti; inoltre lo trovo anche troppo pessimistico.
    Tralasciando questo aspetto, ha pure senso stare a pensare chi o cosa ha colpa o merito? Una cosa del genere ha senso solo se si cerca di replicare un successo o evitare un fallimento, solo in quei casi ha senso cercare i meriti o le colpe di qualcosa, altrimenti l'unica utilità che può esserci in una tale azione è quella di provare un momento di esaltazione nel dirsi quanto si è stati bravi.
    Quello che a mio parere la gente dovrebbe veramente imparare a fare è:
    1 - Conoscere se stessi e cosa ci muove, ognuno dovrebbe chiedersi costantemente perché agisce in un certo modo o persegue certi obiettivi, spesso le persone agiscono solo in base all'identità che altri ci hanno costruito addosso ma che non necessariamente ci rispecchiano; oppure talvolta confondiamo il nostro obiettivo col mezzo che riteniamo necessario per raggiungerlo. Un esempio banale di questo è il denaro, quanta gente persegue la ricchezza? Ma alla fine il denaro in sé non è altro che un mezzo, quindi chiunque persegue la ricchezza dovrebbe chiedersi perché vuole diventare ricco; è per sentirsi realizzato? O magari perché ha paura della povertà? O per ottenere l'approvazione di qualcuno? O magari in realtà desidera una vita tranquilla e senza pensieri? O magari si desidera aiutare la propria gente? Se non si tiene bene a mente qual'è il proprio scopo potrebbe succedere di non accorgersi di un modo più semplice ed efficiente per raggiungere il proprio obiettivo; in casi estremi potrebbe anche succedere di sacrificare il proprio obiettivo per quello che originariamente era il mezzo per perseguirlo (per esempio, chi persegue la ricchezza per aiutare la propria gente potrebbe finire con lo sfruttare la propria gente per fare soldi).
    In sintesi, non bisogna perdere di vista qual'è il proprio obiettivo, e non soltanto nella vita, ma anche nelle piccole cose di tutti i giorni per cercare di non farceli scivolare tra le dita per disattenzione. Poi certo può anche essere che non riusciamo a realizzare i nostri obiettivi per motivi al di fuori del nostro controllo, ma ciò non toglie che se ci dimentichiamo del nostro obiettivo allora le cause esterne saranno l'ultimo dei nostri problemi perché non sapremo nemmeno in quale direzione procedere.
    2 - Valutare la situazione in cui ci si trova e pensare a cosa puoi e sei disposto a fare per migliorarla (se necessario), alla fine la situazione in cui ci si trova può giustamente dipendere da tante cose; da te stesso, dalla tua famiglia, dai tuoi amici, dalla società, ecc., ma alla fine importa veramente sapere perché ci si trova in una situazione sfavorevole? Quello che importa è quali sono le tue circostanze e cosa puoi e sei disposto a fare per cambiarle. Per esempio, non hai un lavoro? Può essere colpa tua, della società o altro, ma hai fatto tutto il possibile per trovarne uno? Ci sono concorsi in continuazione, hai provato a superare uno di quei concorsi? E se non riesci a studiare per un concorso, hai provato a cercare annunci di lavoro su internet? E se su internet non hai trovato nulla che puoi fare hai provato ad andare in ogni bar o ristorante per chiedere di fare il cameriere? E se anche questo è andato male magari potresti provare a scrivere un libro, diventare uno you-tuber, suonare qualche strumento, dipingere, e se anche tutto questo è andato male puoi continuare a provare giorno dopo giorno, se hai il tempo per lamentarti allora hai anche il tempo per guardare un annuncio di lavoro in più, chiedere ad un negoziante in più se ha bisogno di un commesso, pensare a qualche video da pubblicare che potrebbe portarti dei follower, ecc.

  • @marcvsxlii
    @marcvsxlii 3 года назад

    All'estero non saprei, ma in italia...

  • @paolosalvi2606
    @paolosalvi2606 3 года назад

    Di certo non sarò io a chiamarmi ingenuamente fuori da questo gioco di casualità e meriti, ma perché deve tutto rifarsi al risultato? È chiaro che tutti noi ne siamo ossessionati a modo nostro, ma dovremmo semplicemente accettare di stare anche a livelli "inferiori" al massimo raggiungibile, e fare ciò che possiamo per migliorarci senza sentirci in colpa

  • @francescotrifogli5467
    @francescotrifogli5467 3 года назад +14

    Non esiste ma siamo costretti a vivere come se esistesse.

  • @alessioa.2140
    @alessioa.2140 3 года назад +21

    Domanda fondamentale! Quante discussioni, argomenti, divisioni ideologiche e politiche sono generate da questa domanda, da dove posizioniamo arbitrariamente la linea di demarcazione tra merito e "caso". Come dici tu, dovremmo analizzare caso per caso, persona per persona, studiare approfonditamente ogni biografia e studiare ogni contesto per trarre un bilancio e piazzare, sempre con un discreto grado di incertezza, quella linea di demarcazione. Un'analisi praticamente irrealizzabile!
    Perciò non ci rimane che compiere una consapevole persuasione: rimanendo ben consci dei nostri limiti genetici e ambientali, convincerci che abbiamo il potere necessario per indirizzare la nostra vita. Ignorare, quindi, l'elefante nella stanza, ovvero l'idea che forse ben poco dipende realmente da noi e che ci condurrebbe all'impotenza. Un rischio enorme che dal vivere ci porterebbe a lasciarci vivere.

    • @ryomanagare1381
      @ryomanagare1381 2 года назад

      Ci convinciamo di avere il controllo della nostra vita solo perchè ci fa sentire meglio e al sicuro, è umano, ma in realtà è solo un'illusine. L'universo è dato dal caso, il destino dell'universo è dato dal caso, la vita stessa è nata dal caso, perchè mai noi che siamo nulla dovremmo essere diversi? Già solo il fatto di nascere in un Paese o in un altro, determina il nostro destino.

  • @giacomocicalese7103
    @giacomocicalese7103 3 года назад +2

    Per approfondire l'argomento suggerisco un libricino che ho studiato per l'università: "Contro l'ideologia del merito" di Boarelli

  • @FreeWill_is_unintelligible
    @FreeWill_is_unintelligible 7 месяцев назад

    Risposta breve: No.

  • @gion90gion36
    @gion90gion36 3 года назад +2

    Riassumo io. NO

  • @steste4168
    @steste4168 3 года назад

    La vita é il dungeon crawler per eccellenza!

  • @coliter
    @coliter 3 года назад

    Mi permetto di aggiungere una postilla al (validissimo) ragionamento finale, per renderlo un po' meno cinico e duro da digerire: quello che conta davvero, per me, nel giudizio su una persona non è il risultato, ma il risultato NEL TEMPO. Quante più volte vieni messo alla prova e quante più volte riesci a portare dei fatti concreti, quanto più è il tuo valore. Altrimenti, mai come oggi, si potrebbe male interpretare e pensare che anche la vittoria della lotteria sia un risultato concreto. Grande riflessione Wesa, come al solito.

    • @chirecensisceirecensori6744
      @chirecensisceirecensori6744 3 года назад +1

      Anche i risultati nel tempo non sono una certezza di merito, ci sono troppe variabili

    • @coliter
      @coliter 3 года назад

      @@chirecensisceirecensori6744 beh, é proprio questo il punto di partenza: non esiste una certezza di merito. Guardare al risultato (nel tempo) è un modo, un po' brutale ma efficace, di mettere un punto sulla questione.

  • @giosepino5385
    @giosepino5385 3 года назад

    Questo discorso mi fa sempre pensare ad un'altro argomento ovvero la validità e la caratura morale riguardo le raccomandazioni, se è vero che i risultati possono essere menzogneri e che non possono essere un fondamento per un eventuale giudizio, cosa ci vieta di privilegiare chi già conosciamo? Sarebbe la scelta più logica e più facile...

  • @ishmadrad
    @ishmadrad 3 года назад

    "Esiste il merito?"... E inizia a parlare di fede e atomi. Sarà un luuungo video 🙂

  • @stevemuvjele789
    @stevemuvjele789 3 года назад +1

    Qualcuno spieghi questi concetti a Rick Dufer

  • @vino872
    @vino872 3 года назад +3

    No, non esiste. Fine.

  • @mirellasangiovesi6479
    @mirellasangiovesi6479 3 года назад +1

    Il video merita il like 1642 ma NO, non esiste il merito ;)

  • @gabamarsa
    @gabamarsa 3 года назад

    Io sono abbastanza convinto che le scelte individuali siano un prodotto della società che ha educato l'individuo, e che quindi la responsabilità sia sempre collettiva.
    Al contempo credo l'individuo abbia molta più capacità di agire sulla società che costruisce le scelte altrui piuttosto che sulle proprie condizioni individuali, che invece sono state costruite da chi è venuto prima.

    • @anonimo6603
      @anonimo6603 3 года назад

      Io la vedo in modo simile ma con delle varianti.
      Il prodotto di una società è come il prodotto di un rapporto sessuale, scegliendo le variabili (i genitori) puoi prevedere quale sarà il risultato ma sempre con un margine di errore.
      Quindi è sempre il prodotto della società ma non per questo la società è necessariamente responsabile del risultato; può e forse ha anche il dovere di puntare da qualche parte ma un margine d'errore ci sarà sempre.
      -
      Il dare la responsabilità al collettivo, all'individuo o a un ibrido di questi due per me è una scelta della società stessa, fa parte di quei strumenti che servono alla società per puntare da qualche parte. Formando gli individui e quindi la futura società, con sempre quel margine d'errore che può permettere cambiamenti più drastici.

  • @Mannaggialtubo
    @Mannaggialtubo 3 года назад

    Wesa secondo me la domanda iniziale è ottima ma dopo devi dalla domanda in qualche modo rifiutandola e rifugiandoti nel mondo che già abbiamo. Il punto non è quanta responsabilità attribuirsi, anche se scientificamente non esiste: il punto è, visto che sappiamo dalla scienza moderna che la responsabilità NON ESISTE, possiamo noi costruire una società che tenga conto dell'assenza di responsabilità individuale? Una società che per la prima volta rispetti gli umani in quanto esseri biologici? Questa è la vera sfida del ventunesimo secolo. E probabilmente anche ventiduesimo.

  • @law_9840
    @law_9840 3 года назад +2

    Ciao Wesa, ti ringrazio per questi spunti di riflessione interessanti e dirò la mia a riguardo. La mia risposta breve è no, ora la risposta lunga; Fin da quando nasciamo non siamo fautori del nostro destino. Durante la crescita verremo influenzati fisicamente e caratterialmente dal nostro ambiente in cui cresceremo. Una famiglia disfunzionale, povertà, sofferenza e semplice genetica plasmeranno la persona che tu sarai una volta compiuti i famosi 18 anni. Le tue possibilità, le tue occasioni nella vita, così come le tue reazioni saranno determinate in larga parte dal tuo vissuto e dal contesto in cui sei nato e cresciuto. "Ho ottenuto la laurea, è tutto merito mio." Ne sei convinto? Sicuro non sia merito del contesto in cui sei cresciuto, della disciplina acquisita e predisposizione genetica a quella cosa per cui hai ottenuto quella determinata cosa come risultato?
    Non sono nemmeno sicuro esista la responsabilità individuale, perché anch'essa è determinata dal vissuto di una persona e da come vive il concetto di responsabilità.
    La nostra salute, il nostro aspetto, il nostro carattere(spesso influenzato dall'aspetto stesso) e le nostre opportunità sono variabili che sfuggono totalmente dal nostro controllo.

  • @romifilli9576
    @romifilli9576 2 года назад

    Non mi trovo totalmente d accordo nella tua conclusione. Sarà senz' altro vero che sia necessario valutare i risultati e che solo i risultati siano una basa 'attendibile' ma la persona non è solo la somma dei suoi risultati. E ciò ritengo sia vero anche in ambito lavorativo

  • @bintzaaarrghh3628
    @bintzaaarrghh3628 3 года назад

    12:25 non credo che solo perché non si hanno responsabilità allora non si possa discutere, anzi, bisogna discutere a maggior ragione. Se siamo tutti guidati da causa ed effetto, siamo consci dell' importanza che ha per il benessere della gente che tutti vengano trattati bene tenendo in considerazione che non si ha liberta di scegliere.

  • @SuperDriver07
    @SuperDriver07 3 года назад

    Io distinguerei i discorsi sulla 'responsabilità' da quelli sul 'merito/colpa'. Nel discorso si dovrebbero sottolineare i concetti di 'giudizio' e dell'orgoglio che lo genera.

    • @SuperDriver07
      @SuperDriver07 3 года назад

      Per me la responsabilità prescinde dal giudizio sul merito/colpa

  • @flaviocorsi706
    @flaviocorsi706 3 года назад +1

    Non sono d'accordo sulla questione del soggetto , è la scienza che deve dimostrare come sia possibile l'illusione del soggetto, dato che in ogni popolazione umana vi è questa idea falsa, vi è questo velo di maglia. E poi se I segni sono un illusione allora lo è anche la scienza , infatti sono I soggetti a misurare a guardare I dati. il modo di vederli e il giusto modo di ordinarli di usarli, di comunicarli di classificare I diversi enti , per non parlare di quante problematiche abbia il corpo teorico che ne è alla base . Per semplificare dirò soltanto che la scienza non può uscire dal linguaggio. Non può credere di essere astratta , asociale astorica sennò ritorniamo al mondo platonico . Il riduzionismo del mentale deve riuscire a ridurre la coscienza , il soggetto, e ancora le neuroscienze che hanno questo compito non ci sono riusciti. Un correlato neurale della coscienza del soggetto ancora non si trova. Partire dall'idea che non esistiamo come se fosse una certezza è aprioristico. In più se qualcuno riuscisse a ridurre il mentale al fisico dovrebbe ridurre il linguaggio a processi causali , e mi sentirei di dirgli" buona fortuna!" . Aggiungo che anche se si trovasse un correlato neurale si dovrebbe scoprire come da cellule che si scambiano messaggi biochimici sia possibile che nasva la realtà fenomenica. Ancora non mi sono fatto un idea , ma so che il riduzionismo presto scomparirá, sarà uno di quei paradigmi che sono serviti ,sono stati utili ,e poi ciao.

  • @bintzaaarrghh3628
    @bintzaaarrghh3628 3 года назад

    Non capisco come il determinismo porti all'annientamento del concetto di giusto e sbagliato.

  • @paoloscatolini1532
    @paoloscatolini1532 3 года назад

    io temo di essere più sul versante assistenzialista-comunista-statalista sulle questioni economiche. Ma non nego certo la responsabilità individuale

  • @JJSDB67
    @JJSDB67 3 года назад

    Ma se dici che non dobbiamo usare la metafisica, come fai a parlare di materia che è uno dei concetti essenziali della metafisica stessa? Che cos'è la materia fuori dalla metafisica?

  • @gian2kk
    @gian2kk 3 года назад

    Wesa scusa la tangente, verso 20:00 hai parlato di segni e mi hai ricordato eco, mi sono impantanato su kant e l'ornitorinco che hai suggerito in un video e non riesco a trovare da nessuna parte il significato di t.c. e c.n. e non ci sto capendo una fava
    Comunque le bustine di minerva (che avevi anche consigliato) mi sono piaciute un sacco

    • @WesaChannel
      @WesaChannel  3 года назад

      Tipo Cognitivo e Contenuto Nucleare, mi sembra. Sono spiegati nel libro

  • @giovannima
    @giovannima 3 года назад

    Esiste il caso? Non so se la scienza abbia già risposto o non potrà mai farlo perché implicherebbe conoscere tutto. Il resto del discorso lo trovo condivisibile, ma come hai detto tu, lo sport è un mondo semplice con regolo ben definite. Ciononostante non credo sia possibile, anche in questo contesto, determinare chi sia il migliore o il più meritevole, semplicemente perché i risultati spogliati dal contesto non sono nulla. Facendo un passo più indietro e passando al calcio, come si valutano un attaccante e un portiere con gli stessi parametri.
    Prima di chiederci chi è "arrivato", dovremmo chiederci dove, alcuni risultati sono importanti per alcuni e ininfluenti per altri.
    Noi siamo più dell'insieme delle nostre parti, non sto di certo parlando dell'anima ed è così la società rispetto all'individuo. Ciò in cui possiamo intervenire come società è proprio quello che è al di fuori dell'individuo

  • @dadopescara
    @dadopescara 3 года назад

    Se esiste solo la materia esiste solo il mercato della carne un gioco pesante da portare ...si parla solo di persuasioni, errori,vittorie .sconfitte,risultati e dolore...tanto dolore.Illusioni il cui risultato finale è parlare del niente. Allora caro amico curioso io scelgo la mia illusione indimostrabile ma profondamente piu' vera , soddisfacente e leggera...saluti.

  • @CasilloLorenzo
    @CasilloLorenzo 3 года назад

    Credo che la responsabilità possa essere attribuita solo praticamente nell'ambito della finzione in cui per convenzione viviamo. In ambito filosofico/scientifico la vedo molto molto molto difficile non attribuire il limite della responsabilità verso l'estremo dell'inesistenza del libero arbitrio.

  • @kisukoev
    @kisukoev 3 года назад

    Idealmente dovrei chiedere "come t'è andata" e alla risposta dire solo "bella" o "azz"

  • @gabrielecolavini5674
    @gabrielecolavini5674 3 года назад

    Quindi se ho capito bene, il merito é soggettivo mentre il risultato é oggettivo ma non determinante della verità.
    Aggiungo che la verità non é oggettiva e che il risultato dovrebbe avere il focus centrale; cioé che fintanto che il giudizio sul risultato é unico rimane anch'esso inattendibile almeno fino a quando non emerge una serialità di risultati, o meglio che i risultati sono attendibili quando manifestano una precisione maggiore.
    Altrimenti non sarebbero noti pochi nomi degli sportivi bravi, e non li intenderemmo bravi se si trattasse di una singola botta di culo.
    A quel punto probabilmente subentra il merito, l'evidenza indimostrabile dell'onesto impegno sistematico.

    • @gabrielecolavini5674
      @gabrielecolavini5674 3 года назад

      @Phoenix 𝙾𝚙𝚎𝚗 𝙼𝚢 PROFILE mi trovo un pò confuso dalla risposta perché non lo é.
      Ma voglio deviare sul suo contesto per darle ragione e torto, non é la luce ad ingannare ma la percezione dei nostri sensi, adattati semplicemente a permetterci una vita competitiva per la sopravvivenza, dell'universo esistono delle linee guida, ad interpretarla ci sono solo umani soggettivi.

  • @JJSDB67
    @JJSDB67 3 года назад

    Ciao Wesa! Tu dici che siamo solo materia e sta a chi non lo afferma il compito di dimostrare il contrario. Ma che cosa vuoi dire con questa affermazione: siamo solo materia? Scartabellando fra gli atomi infatti non troviamo materia ma relazione (anche perché il concetto di materia è una categoria metafisica e la fisica su questo non fa nessuna affermazione. Se invece per materia intendi dire massa, è ancora peggio perché la fisica ha dimostrato che la massa non è un oggetto proprio ma un interazione fra particelle e campo di Higgs). Insomma, quando diciamo che il mondo è fatto di materia e invochiamo la fisica per sostenerlo facciamo proprio un buco nell'acqua. Su questo di consiglio la lettura di Carlo Rovelli. Potremmo dire, fuori da un linguaggio metafisico e rimanendo in ambito scientifico che a fondamento del reale c'è la relazione non la materia. Lascio a te una riflessione sulle conseguenze. Un abbraccio

  • @Salvogallo0
    @Salvogallo0 3 года назад +15

    L’argomento iniziale mi ha ricordato un discorso che fece Djokovic, il quale affermò più o meno che alcuni farmaci e i vaccini sono inutili perché per guarire è sufficiente volerlo fortemente. Argomento folle dal punto di vista scientifico, ma illusione chiave se guardi ai risultati della sua carriera. Bel video come sempre vez

    • @filipposaba9778
      @filipposaba9778 3 года назад +2

      Dal punto di vista scientifico di certo non sono sufficienti da soli, ma il placebo, il nocebo, l'autosuggestione ecc sono assolutamente ben riconosciuti e tenuti in considerazione, perché esistono eccome. Per chi opera soprattutto in ambito di dolore, il modello più usato é quello biopsicosociale, che quindi tiene conto di tantissime cose.

    • @ilmelangolo
      @ilmelangolo 3 года назад +2

      per fortuna Daniil lo ha "voluto" ancora più fortemente! ;-)