@@gilgamess3 Beh, uno che decostruisce testi intoccabili, non fino al punto da renderli irriconoscibili ma da renderli comunque perfettamente suoi, suoi per cui puoi dire "E' Bene questo!" (la scrittura di scena), come lo vuoi definire negli anni '60? A definirlo meno di genio gli faresti un torto, considerando che di così, in Europa, non ce n'erano prima e forse nemmeno dopo. Anzi forse dopo sì, c'è stato Quartucci, Scabia, l'avanguardia romana... ma dopo.
Bene era ermetico e parlava a se stesso. Ma non faceva supercazzole. Semplicemente dava sempre per scontato che il suo interlocutore avesse una tale cultura da cogliere tutti i rimandi e riferimenti che faceva.
@ericgriffin9851 Era un gran figo in tutto! L'unica sua pecca quella spiccata propensione all'autodistruzione che lo ha accompagnato fino alla fine. Che è poi uno dei tratti distintivi del genio
Un Gainsbourg a l italienne avec Jane a l italienne parlé du génie buster keaton et la yen a qu' en trave qdale . En tout qu' à un type incroyable et femme magnifique j aurai bien aimé parlé de buster keaton avec eux.
@@Sergioprana923 Ciao, si vede solo di spalle, però corporatura e capigliatura farebbero pensare proprio a lui. Inoltre all'epoca c'era un forte sodalizio tra i due, quindi ti direi proprio di sì.
Nel senso di una perfetta consapevolezza del potenziale "tecnico" del cinema a differenza di Chaplin ancora legato ad una concezione troppo teatrale del cinema (infatti, certi film di Keaton sarebbe davvero impossibile da portare al teatro perchè sfruttano i "trucchi" del cinema)
In questo c'è la mia obiezione al ragionamento di Bene. Su Keaton ed ovviamente su Welles si concentra sull'aspetto tecnico della messinscena, di un cinema consapevole di essere un effetto. E' vero che l'abbondare di acrobazie, trucchi scenici e giochi di prestigio nei film di Keaton rendevano bene questa poetica dell'avventura senza senso e senza approdo ad alcun obiettivo, che Bene coglie perfettamente. Ma è soprattutto la mimica di Keaton, la sua impassibilità che sottolineava il suo straniamento dalla trama, che lo rendeva davvero al di qua ed al di là della macchina da presa.
@unfiltered77 credo che si riferisse infatti proprio alla mimica, su Orson Welles sbaglia solo per il fatto che anche il suo è un cinema di trucchi, ne è il discendente più diretto
Non esisteva. Non c'era. Però quando faceva il TUTTO ESAURITO (guadagnando molto e partecipando anche a numerose trasmissioni), quando ha avuto 4 mogli (specialmente l' ultima, una bella fica!), allora esisteva, eccome! allora c'era, eccome!
Sono le mitiche supercazzole di Bene....cmq ha ragione chi ti ha già risposto....guarda i film di Keaton che vengono da un altro pianeta!nn per farmi pubblicità ma ne ho caricato qualcuno anche sul mio canale
Nessuna supercazzola. Carmelo Bene fa capire come Keaton avesse una conoscenza e una curiosità della tecnologia (il cinema) che sfruttava in tutta la sua potenzialità, quindi sapeva perfettamente quanto la macchina da presa deformasse la realtà che rappresentava. E quindi era "soggetto" del cinema e non oggetto. Chaplin cercava la concretezza, la partecipazione del pubblico (lo lusinga), come a teatro insomma (e infatti il suo cinema è più "teatrale", la macchina è ferma e lui lavora davanti. Keaton invece era astratto, sapeva di poter "scomparire" (vedi la Palla 13), era un uomo di cinema in tutto e per tutto, come Welles, perfettamente cosciente che NON era a teatro, ma a "servizio" di una tecnologia che aveva tutta un'altra applicazione, specifica al 100%. Chaplin teatro (ma fallisce), Keaton cinema (100%), questo il discorso di Bene.
Questa discussione sulla consapevolezza sorgeva soprattutto con film come Io e la scimmia e La Palla 13, all'epoca si era nel pieno della rivalutazione di Keaton e Bene ne fu coinvolto al 100%
o un matto che la gente ha timore di contraddire perché con una supercazzola pseudoartistica, vista la fama, può infangare una carriera. per me, per quello che vale, non era nessuno degno di memoria. molti difetti comportamentali e personali, non dei geni, ma dei malati. difatti, onestamente, chi passa la vita ad interpretare altri è perché non gli piace essere sé stesso. tutti gli attori sono persone malate con conflitti interiori degni dei peggiori manicomi di Caracas😂 idem Pasolini, che asseriva che il cinema fosse la vera realtà, costruita ed artefatta, solo perché era l'unica realtà che riusciva a vivere. la recitazione è intrattenimento; poi c'è chi si droga di cinema, e quelli sono i malati, alla stregua dei tossicodipendenti, ma almeno i tossici usano sostanze per alterarsi, loro invece, già alterati, usano il cinema per normalizzarsi. c'è di peggio?
Nulla basta semplicemente ascoltare bene quello che dice Carmelo Bene per capire che dice delle cose a volte interessanti a volte assume un atteggiamento che anela nella ricerca mistificatoria della semantica, tradotto: delle supercazzole.
Qui non mistifica. Capisco quello che dice, perchè conosco i film muti di Buster Keaton (col sonoro il suo stile cambiò del tutto). Bene ha abbastanza ragione e forse manca di sottolineare che la poetica di Keaton rispetto alle avventure inutili e senza soluzione che vive sono soprattutto sottolieate dall'impassibilità del suo volto. Di fatto è lo straniamento di Keaton, unito senz'altro all'utilizzo continuo di effetti speciali e trucchi di prestigio ed acrobazie nei suoi film, che rende l'idea di un'avventura non comclusa priva di un finale consolatorio.
CHI LO HA INTERVISTATO? DOVE LO HA INTERVISTATO? IN CHE MESE E ANNO? schiaffare uno spezzone senza supporto didascalico è fare il peggior torto all'opera!
1:38 "Keaton non è la prima persona ad avere giostrato [...] di qua e di la della macchina da presa." e poi cita Orson Wells e Laurence Olivier!.. ma come si fa ad abboccare a questi impostori? Carmelo Bene era un impostore allora ed è stao un impostore tutta la sua carriera. Buster Keaton era all'apice della carriera negli anni 20, mentre Wells ed Olivier hanno cominciato a lavorare negli anni 30. Che brutta cosa l'ignoranza: permette a pseudo intellettuali di pontificare e passarla liscia solo perché l'interlocutore è più ignorante di loro...
Welles? Welles ha fatto il primo film nel 1941... E cosa avrebbe detto di strano Bene? Era questo il dibattito che c'era negli anni '70 su Keaton e Chaplin, il primo consapevole del mezzo cinema tanto da astrarsi da esso (vedi La Palla 13), il secondo legato ancora alla concretezza (e alla ricerca di consenso) tipicamente teatrale, dove il pubblico però non è presente fisicamente nel momento e quindi si consegna al "fallimento"
Carmelo bene, come al solito, non é per nulla chiaro e sempre autocelebrativo. Tra l'altro, gli esempi che porta, sono successivi al periodo di Keaton e poco affini alla domanda fatta.
Cosa c'è di poco chiaro? Per altro Bene riprende un dibattito di critica all'epoca molto diffuso. La perfetta consapevolezza di Keaton di essere già "moderno" quanto lo sarà Welles per via della sua conoscenza e curiosità tecnica nel mezzo: per questo il "grandangolo umano", sapeva sempre e con precisione quanto la camera lo deformasse, come lo riprendesse, come ciò cambiava la realtà che gli è intorno. Chaplin meno. Ancora legato al teatro e ad una concezione teatrale del cinema.
che livello ragazzi, credo sia stato il più grande genio Italiano degli ultimi 70 anni.
Carmelo Bene è il più grande genio italiano del Novecento
@@alessandragavioli4598 si probabilmente è così.
Perché lo definisci genio? Premetto che amo Bene
Di sempre.
@@gilgamess3 Beh, uno che decostruisce testi intoccabili, non fino al punto da renderli irriconoscibili ma da renderli comunque perfettamente suoi, suoi per cui puoi dire "E' Bene questo!" (la scrittura di scena), come lo vuoi definire negli anni '60? A definirlo meno di genio gli faresti un torto, considerando che di così, in Europa, non ce n'erano prima e forse nemmeno dopo. Anzi forse dopo sì, c'è stato Quartucci, Scabia, l'avanguardia romana... ma dopo.
Le supercazzole di Bene sono meravigliose!!specie sul genio di Keaton,poi nn hanno prezzo!!!Quanto ci manchi Carmelone anche vecchio cuore ❤🖤
Ma non sono supercazzole, sono discorsi molto ragionati
@@godisdeadandwememedhim4174 "discorsi molto ragionati" è un'espressione che lo stesso Bene avrebbe ripudiato sdegnosamente
Bene era ermetico e parlava a se stesso. Ma non faceva supercazzole. Semplicemente dava sempre per scontato che il suo interlocutore avesse una tale cultura da cogliere tutti i rimandi e riferimenti che faceva.
“Poi non vedo a cosa serve far capire…”
@@itsiwhatitsi quello che dico sempre ai miei studenti
6:16 lei che fugge in bicicletta non ha prezzo
Carmelo Bene in completo di jeans tempestato di strass è la cosa più sexy che si può trovare su YT!
L'ho sempre visto da anziano,devo dire che da giovane era davvero un bell uomo.
@ericgriffin9851 Era un gran figo in tutto! L'unica sua pecca quella spiccata propensione all'autodistruzione che lo ha accompagnato fino alla fine. Che è poi uno dei tratti distintivi del genio
Unicooooooo
Un Gainsbourg a l italienne avec Jane a l italienne parlé du génie buster keaton et la yen a qu' en trave qdale . En tout qu' à un type incroyable et femme magnifique j aurai bien aimé parlé de buster keaton avec eux.
5:33 lo sguardo della signorina è tipico di chi ha capito tutto ...ahaha :)
La signorina è Lydia Mancinelli, un'attrice con cui Bene ha lavorato insieme per tanti anni e con la quale ha avuto anche una lunga relazione.
@@TheJudoka777 Bello.
@@Sergioprana923 Ciao, si vede solo di spalle, però corporatura e capigliatura farebbero pensare proprio a lui. Inoltre all'epoca c'era un forte sodalizio tra i due, quindi ti direi proprio di sì.
ma in che senso Welles viene prima di Keaton?
anagraficamenteFORSE?certo che no .
Nel senso di una perfetta consapevolezza del potenziale "tecnico" del cinema a differenza di Chaplin ancora legato ad una concezione troppo teatrale del cinema (infatti, certi film di Keaton sarebbe davvero impossibile da portare al teatro perchè sfruttano i "trucchi" del cinema)
@@Gieffe4491 Hai colto nel segno.
In questo c'è la mia obiezione al ragionamento di Bene. Su Keaton ed ovviamente su Welles si concentra sull'aspetto tecnico della messinscena, di un cinema consapevole di essere un effetto. E' vero che l'abbondare di acrobazie, trucchi scenici e giochi di prestigio nei film di Keaton rendevano bene questa poetica dell'avventura senza senso e senza approdo ad alcun obiettivo, che Bene coglie perfettamente. Ma è soprattutto la mimica di Keaton, la sua impassibilità che sottolineava il suo straniamento dalla trama, che lo rendeva davvero al di qua ed al di là della macchina da presa.
@unfiltered77 credo che si riferisse infatti proprio alla mimica, su Orson Welles sbaglia solo per il fatto che anche il suo è un cinema di trucchi, ne è il discendente più diretto
Non esisteva.
Non c'era.
Però quando
faceva il TUTTO
ESAURITO (guadagnando
molto e partecipando
anche a numerose trasmissioni),
quando ha avuto
4 mogli (specialmente
l' ultima, una bella fica!),
allora esisteva, eccome!
allora c'era, eccome!
io non ho capito nulla . Qualcuno mi spiega?
Non devi comprendere, riascolta e guarda i film di Keaton, poi un giorno scoprirai quello che cerchi.
Sono le mitiche supercazzole di Bene....cmq ha ragione chi ti ha già risposto....guarda i film di Keaton che vengono da un altro pianeta!nn per farmi pubblicità ma ne ho caricato qualcuno anche sul mio canale
Nessuna supercazzola. Carmelo Bene fa capire come Keaton avesse una conoscenza e una curiosità della tecnologia (il cinema) che sfruttava in tutta la sua potenzialità, quindi sapeva perfettamente quanto la macchina da presa deformasse la realtà che rappresentava. E quindi era "soggetto" del cinema e non oggetto. Chaplin cercava la concretezza, la partecipazione del pubblico (lo lusinga), come a teatro insomma (e infatti il suo cinema è più "teatrale", la macchina è ferma e lui lavora davanti. Keaton invece era astratto, sapeva di poter "scomparire" (vedi la Palla 13), era un uomo di cinema in tutto e per tutto, come Welles, perfettamente cosciente che NON era a teatro, ma a "servizio" di una tecnologia che aveva tutta un'altra applicazione, specifica al 100%. Chaplin teatro (ma fallisce), Keaton cinema (100%), questo il discorso di Bene.
Di quale scena di Keaton parla CB? Di quale finale si tratta?
Neighbors (1920)
Sine tarapia tapioco come se fosse antani con la supercazzola prematurata e lo scappellamento a destra!
Di che film parla?
Questa discussione sulla consapevolezza sorgeva soprattutto con film come Io e la scimmia e La Palla 13, all'epoca si era nel pieno della rivalutazione di Keaton e Bene ne fu coinvolto al 100%
qualcuno sa di che film parla?
... o per meglio disquisire: qualcuno sa di che parla? 🤭
Vabbè io sono qui ancora che cerco Dopo anni di capire quello di cui parla Carmelo Bene in senso generale. Deve essere stato veramente un genio
o un matto che la gente ha timore di contraddire perché con una supercazzola pseudoartistica, vista la fama, può infangare una carriera. per me, per quello che vale, non era nessuno degno di memoria. molti difetti comportamentali e personali, non dei geni, ma dei malati. difatti, onestamente, chi passa la vita ad interpretare altri è perché non gli piace essere sé stesso. tutti gli attori sono persone malate con conflitti interiori degni dei peggiori manicomi di Caracas😂 idem Pasolini, che asseriva che il cinema fosse la vera realtà, costruita ed artefatta, solo perché era l'unica realtà che riusciva a vivere. la recitazione è intrattenimento; poi c'è chi si droga di cinema, e quelli sono i malati, alla stregua dei tossicodipendenti, ma almeno i tossici usano sostanze per alterarsi, loro invece, già alterati, usano il cinema per normalizzarsi. c'è di peggio?
E siamo tutti felici di perdere la testa anche se dovessimo morire con la testa, per l’appunto, persa.
Nulla basta semplicemente ascoltare bene quello che dice Carmelo Bene per capire che dice delle cose a volte interessanti a volte assume un atteggiamento che anela nella ricerca mistificatoria della semantica, tradotto: delle supercazzole.
Qui non mistifica. Capisco quello che dice, perchè conosco i film muti di Buster Keaton (col sonoro il suo stile cambiò del tutto). Bene ha abbastanza ragione e forse manca di sottolineare che la poetica di Keaton rispetto alle avventure inutili e senza soluzione che vive sono soprattutto sottolieate dall'impassibilità del suo volto. Di fatto è lo straniamento di Keaton, unito senz'altro all'utilizzo continuo di effetti speciali e trucchi di prestigio ed acrobazie nei suoi film, che rende l'idea di un'avventura non comclusa priva di un finale consolatorio.
Pare la Versiliana
la sottomissione di quella donna nei suoi confronti è assoluta...imbarazzante, ma lei sarà stata contenta così
Ma che ne sai? Tu non sai neanche chi sia quella donna. Chiaramente non sai un cazzo nè dei Bene nè della Mancinelli-
Fumo e alcool spiegano meglio di ogni cosa tutto ciò che non si capisce di ciò che Bene dice!
Purtroppo per capirlo bisogna conoscere il cinema di Buster Keaton. Io lo conosco ed ho capito.
Perché chi conduce l'intervista continua a parlare sopra Bene? Fastidioso.
Tarapio tapioco.......😂
Mi prenos vin kun mi
CHI LO HA INTERVISTATO? DOVE LO HA INTERVISTATO? IN CHE MESE E ANNO? schiaffare uno spezzone senza supporto didascalico è fare il peggior torto all'opera!
... gli intervistatori non dovrebbero proprio parlare...sono solo fastidiosi
1:38 "Keaton non è la prima persona ad avere giostrato [...] di qua e di la della macchina da presa." e poi cita Orson Wells e Laurence Olivier!.. ma come si fa ad abboccare a questi impostori? Carmelo Bene era un impostore allora ed è stao un impostore tutta la sua carriera. Buster Keaton era all'apice della carriera negli anni 20, mentre Wells ed Olivier hanno cominciato a lavorare negli anni 30.
Che brutta cosa l'ignoranza: permette a pseudo intellettuali di pontificare e passarla liscia solo perché l'interlocutore è più ignorante di loro...
Welles? Welles ha fatto il primo film nel 1941... E cosa avrebbe detto di strano Bene? Era questo il dibattito che c'era negli anni '70 su Keaton e Chaplin, il primo consapevole del mezzo cinema tanto da astrarsi da esso (vedi La Palla 13), il secondo legato ancora alla concretezza (e alla ricerca di consenso) tipicamente teatrale, dove il pubblico però non è presente fisicamente nel momento e quindi si consegna al "fallimento"
@@Gieffe4491 avrebbe detto che Wells e Olivier hanno fatto cinema prima di Keaton: na cazzata! Ma non credo sia un problema accusarlo di ciò.
@@antoniodada6009 cioè?
Carmelo bene, come al solito, non é per nulla chiaro e sempre autocelebrativo. Tra l'altro, gli esempi che porta, sono successivi al periodo di Keaton e poco affini alla domanda fatta.
Cosa c'è di poco chiaro? Per altro Bene riprende un dibattito di critica all'epoca molto diffuso. La perfetta consapevolezza di Keaton di essere già "moderno" quanto lo sarà Welles per via della sua conoscenza e curiosità tecnica nel mezzo: per questo il "grandangolo umano", sapeva sempre e con precisione quanto la camera lo deformasse, come lo riprendesse, come ciò cambiava la realtà che gli è intorno. Chaplin meno. Ancora legato al teatro e ad una concezione teatrale del cinema.
Il vizio dei giornalisti di parlare SOPRA ha origini antiche
quando i manicomi furono aperti.........