Complimenti per la scelta degli argomenti, sempre originali e interessanti. Del grido di guerra romano fa menzione Giuseppe Flavio nel libro sulla guerra giudaica, anche se non ricordo in quale occasione. Ne parlano anche Plutarco e Cassio Dione a proposito della battaglia notturna di Nicopoli, tra le truppe di Pompeo e Mitridate. Le trombe suonarono il segnale dell'attacco, mentre i legionari, comparsi improvvisamente da un'altura con la luna alle spalle, cominciarono a battere le spade sugli scudi lanciando il grido di guerra. Del resto, sappiamo che negli eserciti ellenistici, i soldati della falange, prima di abbassare le sarisse e partire all'attacco elevavano il grido di guerra: alalalalài. Di questo, come di altri aspetti del mondo romano, abbiamo poche fonti perché certamente per i contemporanei erano cose scontate. Ad esempio, non esiste una fonte romana che descriva il pilum. Ne parla invece Polibio, un greco, perché era per lui un'arma sconosciuta, e la descrive in maniera dettagliata per i suoi lettori greci. Credo che il grido di guerra faccia parte degli eserciti di ogni epoca, perché serve a compattare i ranghi e a rafforzare lo spirito di corpo. Nella Grande Guerra i soldati italiani, uscendo dalle trincee per lanciarsi all'attacco gridavano: Savoia! I nostri paracadutisti gridano: Folgore!...
Iniziare la settimana così è, come potrei dire? Una figata!!! Splendido, ricco di storia e di riferimenti, interessante come sempre! In effetti me lo chiedevo, con tutti quegli strilli e quelle urla dei film ... Penso, oggi ad esempio, alla squadra di rugby del Tolone, che ad ogni inizio partita, tramite il proprio speaker, incita il pubblico dei suoi tifosi con il loro "grido di guerra" ... Grazie!
Buonasera Gioal! Da storico della Musica e tuo "collega" qui sul tubo gioisco con brio a questo tuo episodio. Molto forte e ben fatto! Aggiungo qualche dettaglio che conoscerai, ma per sottolineare al meglio il tuo discorso già chiarissimo. Anzitutto la progressiva visione del legionario come figura posata, strategica e razionale in contrapposizione ai berciatori germanici è altamente simbolica. Già nei territori greci ai tempi di Platone si tendeva a descrivere le proprie musiche "doriche" come più sane e lineari, a differenza di quelle frigie o lidie, "provenienti" dell'Anatolia, o più in là. Ma forse un passo molto importante per provare a raccontare le grida romane lo possiamo scovare in Aulo Gellio (Da Noctes Atticae, I, 11). Racconta in breve di come le popolazioni del mondo antico si preparassero alla battaglia attraverso particolari strumenti: i cretesi con la Kithára, gli spartani con gli aulói (aerofoni con doppia ancia dal suono profondo e penetrante). Riporta anche lo stesso Omero il quale scriveva che gli Achei si preparavano all'assalto tramite il "tacito accordo delle menti", quindi senza l'ausilio dello strumento, ma con la posata ragione. Già questo ci fa pensare da dove nasca la visione del ponderato legionario. Aulo Gellio non ha ovviamente risparmiato i romani in battaglia. Ecco che cosa scrive: "che cosa dire allora del grido pieno di furore che i soldati romani erano soliti innalzare nel momento in cui iniziavano il combattimento? Era forse in contrasto con le norme così lodevoli dell'antica disciplina? O forse è necessario avanzare lentamente e in silenzio quando si va contro il nemico che si vede a lunga distanza. Ma quando si è sul punto di venire alle mani, allora, a distanza ormai ravvicinata, ci si deve avventare con impeto e atterrire il nemico con il clamore?" Queste domande le pone per provare a ragionare sull'effetto della musica. In ogni caso lascia qualche spunto curioso. Un caro saluto!
Si anche io me li immaginavo in silenzio, d'altro canto avevo anche sentito del grido di guerra e dei colpi di spada sullo scudo, ma è difficile immaginare i Romani come un qualcosa di mutevole, di solito li si immagina come un corpo monolitico che non muta dai tempi di Romolo a quelli di Giustiniano.
Me li immagino: "LI MEJO MORTACCI TUA!" ... E risposta: "E DE TU NONNA!!!" ... Scherzi a parte: bellissimo video! .... E comunque il grido di guerra è parte stessa del combattimento.
Video affacinante. L'impressione generale che ne ho ricavato è comunque di un voler porre l'enfasi sulla disciplina, il coordinamento, il tempismo e l'uniformità; esplicitamente presentati nelle fonti in opposizione alla individualità e, diciamo, creatività dei barbari; germani, forse, a parte.
9:21 mi garbano tutti Le frasi di riconoscimento sono documentate con certezza nel medioevo, per esempio negli scontri tra ghibellini e guelfi in Italia e nella guerra delle 2 🌹🌹 presso gli albionici
Grazie per le informazioni contenute nel video... faccio una domanda, anche se poco inerente al video: quanta popolazione poteva avere Roma nesecoli della monarchia e quanta nei secoli della repubblica? Quanti soldati potevano essere reclutati in Roma nel periodo monarchico e quanti nel periodo repubblicano?
Esposizione impeccabile e tematiche sempre interessanti. Mi chiedevo, abitando ad Avezzano, nella Marsica, in provincia dell'Aquila, se ti sarà possibile realizzare un video sull'antico popolo dei Marsi (o magari sulla Legio Martia). Grazie mille per lo splendido lavoro. Enrico
Hai dimenticato il grido di guerra " durante la battaglia di Aquae Sextiae ( 102 a.c.), dove i Liguri, ausiliari dei Romani urlarono "Ambrones!" come grido di battaglia e ottennero in risposta lo stesso grido dal fronte nemico, dagli Ambroni.
Questa cosa dei legionari silenziosi deve essere un riflesso dello stoicismo fra le classi privilegiate. Il canto dei Germani? Era quello degli islandesi quando gioca la nazionale! 😂
Plutarco dice che nella battaglia tra romani e cimbri/teutoni ad Aquae Sextiae sia i liguri che i germani scendono in battaglia al grido di “Ambrones!”. Quanto c’è di vero in questa storia?
domanda: che lingua si parlava nella Roma Antica? ho letto che il greco era la lingua dell'amministrazione pubblica, del senato e che i giovani patrizi erano istruiti da maestri greci. Cosa c' é di vero?
Non direi che il Greco possa essere indicato come lingua dell'amministrazione a Roma, ma sicuramente era la "lingua colta", un po' come il Francese nel XIX secolo, e certo chi se lo poteva permettere aveva un maestro greco.
Video interessante che però nel finale mi fa sorgere un dubbio, se le frasi riferite agli schieramenti di Cesare e Pompeo erano grida di guerra (quindi urlate in faccia al nemico) come potevano essere anche "parole di riconoscimento" (penso all'ormai leggendario -Tuono- -Lampo- dei paracadutisti americani nel DDday che tra l'altro ricade oggi) ? Le avrei fatte conoscere al nemico immediatamente o sbaglio ? Insomma mi viene da pensare che o era una cosa o erano l'altra. Complimenti per il video su un argomento sicuramente poco conosciuto.
Dipende come inquadriamo la questione. Se l'intento di evitare pericolose confusioni nella mischia era condiviso non vedo difficoltà nel palesare la frase di riconoscimento all'avversario. In soldoni l'idea potrebbe essere quella di un riconoscimento vocale utilizzato perché entrambi gli schieramenti non erano stati in grado di realizzare una "divisa" che li rendesse immediatamente distinguibili, quindi nel contesto specifico farsi riconoscere era nell'interesse di entrambi.
@@eneasicael3272 quella se l'è inventata un mio vecchio conoscente, Danilo Lazzarini, che ha fatto lo stunt e il consulente per il reboot di Ben Hur, rimaneggiando in latino uno dei canti sempre composti da lui per l'associazione Ars Dimicandi...
Abbiamo almeno un paio di attestazioni di canzoni cantate dai legionari durante dei trionfi ("Urbane", di età cesariana, e "Mille mille mille" del periodo di Aureliano, a memoria), con tanto di almeno parziale testo. È però impossibile sapere sia come suonassero, sia se avessero un uso anche "utilitaristico" es. per delle marce. Esiste anche il testo di una specie di "sea shanty" (purtroppo non ricordo con che titolo tramandata, e ora non posso controllare), usato probabilmente per aiutare con i ritmi di voga.
@@Evropantiqva grazie per aver fugato i miei dubbi. Spesso nei film o nei romanzi vengono menzionate cose abbastanza verosimili e plausibili ma facendo ricerche su internet non è detto che si possa capire se esse siano vere o meno. Per esempio: in un romanzo di Simon Scarrow lessi di una specie di "inno orfico" dedicato a Marte che i legionari recitavano per infondersi coraggio in situazioni di pericolo. Di per se la cosa sembra plausibile, ma non sono mai riuscito a trovare nessun documento su tale argomento. Presumendo che chi scrive certi tipi di romanzi sia anche uno che "se ne intende" sorge il dubbio se ciò che si legge sia inventato totalmente, ispirato a qualcosa di reale, oppure documentato.
Ottimo come sempre. Quando ero al liceo fui incuriosito da una voce presente sul vocabolario di greco. La voce in questione era "alalalai", che sarebbe stato un grido di guerra dei Greci e da cui deriverebbe il verbo "alalazein" (emettere un grido di guerra). Questa parola è attestata in Aristofane come espressione di giubilo, analoga al nostro "evviva!", mentre Pindaro parla addirittura di una thygater Alalà Polemou (Alalà, figlia della guerra), una specie di personificazione del grido di guerra. Certo, pensare a questi opliti avanzare al grido di "alalai!" mi ha sempre lasciato un po' interdetto, ma tant'è...
Comunque come dice lo scrittore Antonio Scurati in alcune delle sue lezioni sulle battaglie più famose della storia l'alalazomai non è molto diverso dall'olee ole olee e varie sue variazioni che potresti sentire in Curva Sud all'Olimpico tutt'oggi. Noi maschi siamo molto banali quando dobbiamo fomentarci e cantare all'unisono qualcosa per andare in guerra/ scontro fra ultras. Osservazione quanto banale ma rivelatoria. Alalala è quella roba là. Oleee Eoo
@@traurigesland4622 Non ci avevo pensato. Sarebbe davvero interessante se la nostra "ola" allo stadio derivasse effettivamente da questo. Magari però è solo una coincidenza, chissà. Ad ogni modo, il GI riporta la voce alalazo o alalalazo all'attivo e non al medio, quindi non credo si tratti di un verbo deponente. O comunque se Franco Montanari nel suo vocabolario lo riporta così è perché nelle fonti in cui ricorre è attestato in questo modo.
Il grido di guerra più bello del mondo è quello degli alpini nella ww1 e ww2, onomatopeico e che in due parole racchiude tutto l'amore del popolo nei confronti del proprio condottiero, una intera filosofia di vita contadina e un impareggiabile sense of humor: TROIASAVOIAAAAA
Bella analisi e ricostruzione, ma è inascoltabile. Almeno qualche volta, cambia tono e accentazione della frase. Sembra un omelia di un curato di campagna con un problema alla trachea.
Buongiorno, ottimo video , le chiedo cortesemente se potrebbe dare un video sul ' argomento del ' uso del pirsing, o meglio e veri che i centurioni romani e italici portavano un pirsing al capezzolo, o in altre parti , e se anche i Celti utilizzassero il pirsing .grazie
Video Fantastico! Se e' possibile, potresti fare un video su come danzava Scipione L'Africano? (Con possibile dimostrazione sarebbe bellissimo) Perche Seneca in De Tranquilitate Animi diceva: "Scipione muoveva a tempo di musica quel corpo avvezzo ai trionfi e alle fatiche di guerra, non snervandosi in mollezze, come ora è abitudine di quanti ondeggiano persino nell'andatura superando la mollezza femminica, ma come quegli antichi uomini erano soliti tra lo svago e i giorni di festa danzare in modo virile, non andando incontro a una perdita di dignità, anche qualora venissero guardati dai loro nemici."
In Albanese "bertit" vuol dire "urlare"... Sara' proveniente dalle recrute illiriche o remnanti della lingua degli abitanti di Albalonga? Mah, mistero ;)
pare che fosse FORZA ROMA FORZA LUPI SO FINITI I TEMPI CUPI...cmq i panilliristi hanno chiarito che il latino deriva dall'albanese (variante ghega e tosca)
Comunque come dice lo scrittore Antonio Scurati in alcune delle sue lezioni sulle battaglie più famose della storia l'alalazomai non è molto diverso dall'olee ole olee e varie sue variazioni che potresti sentire in Curva Sud all'Olimpico tutt'oggi. Noi maschi siamo molto banali quando dobbiamo fomentarci e cantare all'unisono qualcosa per andare in guerra/ scontro fra ultras. Osservazione quanto banale ma rivelatoria. Alalala è quella roba là. Oleee Eoo
Non sò perchè, ma sei come Q. Tarantino, o ti si AMA o ti si ODIA! Nel tuo caso specifico mi riferisco al minutaggio, fino ai 10 minuti i tuoi video sono Estasi Totale... Quelli invece da 20 - 25 minuti sono Suicidio Totale. Poi sarà un mio problema, ovvio...
Si parla di una “parola magica” di Roma conosciuta solo ai sacerdoti.. è quindi possibile che le grida dei soldati fossero delle specie di mantra o parole considerate con una valenza spirituale o magica?
Complimenti per la scelta degli argomenti, sempre originali e interessanti. Del grido di guerra romano fa menzione Giuseppe Flavio nel libro sulla guerra giudaica, anche se non ricordo in quale occasione. Ne parlano anche Plutarco e Cassio Dione a proposito della battaglia notturna di Nicopoli, tra le truppe di Pompeo e Mitridate. Le trombe suonarono il segnale dell'attacco, mentre i legionari, comparsi improvvisamente da un'altura con la luna alle spalle, cominciarono a battere le spade sugli scudi lanciando il grido di guerra. Del resto, sappiamo che negli eserciti ellenistici, i soldati della falange, prima di abbassare le sarisse e partire all'attacco elevavano il grido di guerra: alalalalài.
Di questo, come di altri aspetti del mondo romano, abbiamo poche fonti perché certamente per i contemporanei erano cose scontate. Ad esempio, non esiste una fonte romana che descriva il pilum. Ne parla invece Polibio, un greco, perché era per lui un'arma sconosciuta, e la descrive in maniera dettagliata per i suoi lettori greci.
Credo che il grido di guerra faccia parte degli eserciti di ogni epoca, perché serve a compattare i ranghi e a rafforzare lo spirito di corpo. Nella Grande Guerra i soldati italiani, uscendo dalle trincee per lanciarsi all'attacco gridavano: Savoia! I nostri paracadutisti gridano: Folgore!...
Iniziare la settimana così è, come potrei dire? Una figata!!! Splendido, ricco di storia e di riferimenti, interessante come sempre! In effetti me lo chiedevo, con tutti quegli strilli e quelle urla dei film ... Penso, oggi ad esempio, alla squadra di rugby del Tolone, che ad ogni inizio partita, tramite il proprio speaker, incita il pubblico dei suoi tifosi con il loro "grido di guerra" ... Grazie!
E' stato un piacere fare una chiacchiera e darti una mano! Ottimo video come sempre!
Sempre bello vedervi lavorare insieme
Splendido, come sempre…
Complimenti e grazie del tuo
prezioso lavoro.
👍
Buonasera Gioal! Da storico della Musica e tuo "collega" qui sul tubo gioisco con brio a questo tuo episodio. Molto forte e ben fatto! Aggiungo qualche dettaglio che conoscerai, ma per sottolineare al meglio il tuo discorso già chiarissimo. Anzitutto la progressiva visione del legionario come figura posata, strategica e razionale in contrapposizione ai berciatori germanici è altamente simbolica. Già nei territori greci ai tempi di Platone si tendeva a descrivere le proprie musiche "doriche" come più sane e lineari, a differenza di quelle frigie o lidie,
"provenienti" dell'Anatolia, o più in là. Ma forse un passo molto importante per provare a raccontare le grida romane lo possiamo scovare in Aulo Gellio (Da Noctes Atticae, I, 11). Racconta in breve di come le popolazioni del mondo antico si preparassero alla battaglia attraverso particolari strumenti: i cretesi con la Kithára, gli spartani con gli aulói (aerofoni con doppia ancia dal suono profondo e penetrante). Riporta anche lo stesso Omero il quale scriveva che gli Achei si preparavano all'assalto tramite il "tacito accordo delle menti", quindi senza l'ausilio dello strumento, ma con la posata ragione. Già questo ci fa pensare da dove nasca la visione del ponderato legionario. Aulo Gellio non ha ovviamente risparmiato i romani in battaglia. Ecco che cosa scrive: "che cosa dire allora del grido pieno di furore che i soldati romani erano soliti innalzare nel momento in cui iniziavano il combattimento? Era forse in contrasto con le norme così lodevoli dell'antica disciplina? O forse è necessario avanzare lentamente e in silenzio quando si va contro il nemico che si vede a lunga distanza. Ma quando si è sul punto di venire alle mani, allora, a distanza ormai ravvicinata, ci si deve avventare con impeto e atterrire il nemico con il clamore?"
Queste domande le pone per provare a ragionare sull'effetto della musica. In ogni caso lascia qualche spunto curioso.
Un caro saluto!
Grazie mille, non conoscevo quel passo di Gellio, è molto interessante!
P.S.
se riesci a scrivermi qui il libro e il paragrafo ti sarei molto grato
@@Evropantiqva certamente! Grazie mille. Ecco qui
Noctes Atticae, I, 11
Il passo l'ho letto in Comotti, La Musica nella cultura greca e romana
Interessantissimo. Grazie ad entrambi
Grazie per le tue spiegazioni.
Ottimo video.
Mi immagino un barritus simile all'effetto stadio.
Ottimo video. Mi piacerebbe vedere un video che parla delle interazioni più diffuse tra legionari secondo varie testimonianze storiche scritte
Che piacere ascoltarla su questo canale in cui parla ed insegna su argomenti di cui è competente. Intelligenti pauca, signor Canestrelli.
Sì, il famosissimo:
Li mortacci tu aaaa aaaa.... 😂😂😂
Video stupendo,ti seguo con molto piacere. Potresti fare un video sui Sicani è uno sugli Elimi? Quello sui Siculi è magnifico
Interessantissimo! Grazie
Veramente molto bravo.....notevole
grazie!
Si anche io me li immaginavo in silenzio, d'altro canto avevo anche sentito del grido di guerra e dei colpi di spada sullo scudo, ma è difficile immaginare i Romani come un qualcosa di mutevole, di solito li si immagina come un corpo monolitico che non muta dai tempi di Romolo a quelli di Giustiniano.
👏👏👏ottimo ..come sempre!
Grazie.
Molto interessante grazie...
AAHU AHU AHU
Me li immagino: "LI MEJO MORTACCI TUA!" ... E risposta: "E DE TU NONNA!!!"
... Scherzi a parte: bellissimo video! .... E comunque il grido di guerra è parte stessa del combattimento.
Video pazzesco
Video affacinante. L'impressione generale che ne ho ricavato è comunque di un voler porre l'enfasi sulla disciplina, il coordinamento, il tempismo e l'uniformità; esplicitamente presentati nelle fonti in opposizione alla individualità e, diciamo, creatività dei barbari; germani, forse, a parte.
bello... e senza interruzioni di pubblicità come fa di solito youtube
Grazie gioal. Sempre ottimo. Domanda: potresti fare un video dove spieghi la composizione e il senso dei nomi romani? Grazie.
si, il Barritus. nei secoli si è evoluto. dal battere le lame e i pila sugli scudi gridando ritmicamente, ai motti delle legioni del tardo impero
9:21 mi garbano tutti
Le frasi di riconoscimento sono documentate con certezza nel medioevo, per esempio negli scontri tra ghibellini e guelfi in Italia e nella guerra delle 2 🌹🌹 presso gli albionici
Grazie per le informazioni contenute nel video... faccio una domanda, anche se poco inerente al video: quanta popolazione poteva avere Roma nesecoli della monarchia e quanta nei secoli della repubblica? Quanti soldati potevano essere reclutati in Roma nel periodo monarchico e quanti nel periodo repubblicano?
"AOOOH!"
Un argomento che sarebbe interessante trattare: la cerimonia del Trionfo
Esposizione impeccabile e tematiche sempre interessanti. Mi chiedevo, abitando ad Avezzano, nella Marsica, in provincia dell'Aquila, se ti sarà possibile realizzare un video sull'antico popolo dei Marsi (o magari sulla Legio Martia). Grazie mille per lo splendido lavoro. Enrico
Ciao , voleva porti una domanda che mi portavo da un po' ovvero perché i romani smisero di utilizzare le spine per rinforzare gli scudi.
OOOOO La settimana non poteva cominciare meglio!!!!!!!!!!! Guardo subito!!!!!! Grande Gioal!!!!
Hai dimenticato il grido di guerra " durante la battaglia di Aquae Sextiae ( 102 a.c.), dove i Liguri, ausiliari dei Romani urlarono "Ambrones!" come grido di battaglia e ottennero in risposta lo stesso grido dal fronte nemico, dagli Ambroni.
Questa cosa dei legionari silenziosi deve essere un riflesso dello stoicismo fra le classi privilegiate. Il canto dei Germani? Era quello degli islandesi quando gioca la nazionale! 😂
Stica...!
Plutarco dice che nella battaglia tra romani e cimbri/teutoni ad Aquae Sextiae sia i liguri che i germani scendono in battaglia al grido di “Ambrones!”. Quanto c’è di vero in questa storia?
domanda: che lingua si parlava nella Roma Antica? ho letto che il greco era la lingua dell'amministrazione pubblica, del senato e che i giovani patrizi erano istruiti da maestri greci. Cosa c' é di vero?
Non direi che il Greco possa essere indicato come lingua dell'amministrazione a Roma, ma sicuramente era la "lingua colta", un po' come il Francese nel XIX secolo, e certo chi se lo poteva permettere aveva un maestro greco.
Avevo letto, diversi anni fa, che un grido poteva essere "Mars exsurgis"
Ho finito i complimenti per il tuo lavoro! Posso fare una richiesta? Un video sull'etnogenesi dei magiari. :-)
Video interessante che però nel finale mi fa sorgere un dubbio, se le frasi riferite agli schieramenti di Cesare e Pompeo erano grida di guerra (quindi urlate in faccia al nemico) come potevano essere anche "parole di riconoscimento" (penso all'ormai leggendario -Tuono- -Lampo- dei paracadutisti americani nel DDday che tra l'altro ricade oggi) ? Le avrei fatte conoscere al nemico immediatamente o sbaglio ? Insomma mi viene da pensare che o era una cosa o erano l'altra. Complimenti per il video su un argomento sicuramente poco conosciuto.
Dipende come inquadriamo la questione.
Se l'intento di evitare pericolose confusioni nella mischia era condiviso non vedo difficoltà nel palesare la frase di riconoscimento all'avversario.
In soldoni l'idea potrebbe essere quella di un riconoscimento vocale utilizzato perché entrambi gli schieramenti non erano stati in grado di realizzare una "divisa" che li rendesse immediatamente distinguibili, quindi nel contesto specifico farsi riconoscere era nell'interesse di entrambi.
@@Evropantiqva immagino il casino in casi come la guerra civile 68-69...
Chi se estrae dalla lotta.....😂😂😂😂
Urlavano: Dajeeeeeeeeeeeeeee!!!
❤❤❤🙏🙏🙏❤❤❤
Ogni popolo a avuto la propria danza di guerra è quindi il proprio grido di guerra è il proprio inno di battaglia ed il proprio inno nazionale.
Gioal ❤
Non è più probabile che tra eserciti opposti ci lanciasse più insulti che altro?
Gioal una garanzia
Potresti parlare delle navi da guerra romane
Mi piacerebbe sapere se e quante marce militari romane siano arrivate fino a noi
A occhio nessuna
@@Evropantiqva Legio Aeterna Victrix?
@@eneasicael3272 quella se l'è inventata un mio vecchio conoscente, Danilo Lazzarini, che ha fatto lo stunt e il consulente per il reboot di Ben Hur, rimaneggiando in latino uno dei canti sempre composti da lui per l'associazione Ars Dimicandi...
Abbiamo almeno un paio di attestazioni di canzoni cantate dai legionari durante dei trionfi ("Urbane", di età cesariana, e "Mille mille mille" del periodo di Aureliano, a memoria), con tanto di almeno parziale testo.
È però impossibile sapere sia come suonassero, sia se avessero un uso anche "utilitaristico" es. per delle marce.
Esiste anche il testo di una specie di "sea shanty" (purtroppo non ricordo con che titolo tramandata, e ora non posso controllare), usato probabilmente per aiutare con i ritmi di voga.
@@Evropantiqva grazie per aver fugato i miei dubbi. Spesso nei film o nei romanzi vengono menzionate cose abbastanza verosimili e plausibili ma facendo ricerche su internet non è detto che si possa capire se esse siano vere o meno. Per esempio: in un romanzo di Simon Scarrow lessi di una specie di "inno orfico" dedicato a Marte che i legionari recitavano per infondersi coraggio in situazioni di pericolo. Di per se la cosa sembra plausibile, ma non sono mai riuscito a trovare nessun documento su tale argomento. Presumendo che chi scrive certi tipi di romanzi sia anche uno che "se ne intende" sorge il dubbio se ciò che si legge sia inventato totalmente, ispirato a qualcosa di reale, oppure documentato.
Sì, era "daje"!!!
Ottimo come sempre.
Quando ero al liceo fui incuriosito da una voce presente sul vocabolario di greco. La voce in questione era "alalalai", che sarebbe stato un grido di guerra dei Greci e da cui deriverebbe il verbo "alalazein" (emettere un grido di guerra).
Questa parola è attestata in Aristofane come espressione di giubilo, analoga al nostro "evviva!", mentre Pindaro parla addirittura di una thygater Alalà Polemou (Alalà, figlia della guerra), una specie di personificazione del grido di guerra.
Certo, pensare a questi opliti avanzare al grido di "alalai!" mi ha sempre lasciato un po' interdetto, ma tant'è...
Da Giovanni Pascoli
Alalazomai è in realtà
Comunque come dice lo scrittore Antonio Scurati in alcune delle sue lezioni sulle battaglie più famose della storia l'alalazomai non è molto diverso dall'olee ole olee e varie sue variazioni che potresti sentire in Curva Sud all'Olimpico tutt'oggi. Noi maschi siamo molto banali quando dobbiamo fomentarci e cantare all'unisono qualcosa per andare in guerra/ scontro fra ultras. Osservazione quanto banale ma rivelatoria. Alalala è quella roba là. Oleee Eoo
@@traurigesland4622 Non ci avevo pensato. Sarebbe davvero interessante se la nostra "ola" allo stadio derivasse effettivamente da questo. Magari però è solo una coincidenza, chissà.
Ad ogni modo, il GI riporta la voce alalazo o alalalazo all'attivo e non al medio, quindi non credo si tratti di un verbo deponente. O comunque se Franco Montanari nel suo vocabolario lo riporta così è perché nelle fonti in cui ricorre è attestato in questo modo.
@@kevinmuccardi1899 la ola si fa col corpo non si canta
I Romani non lo so, ma gli unni di abatantuono dicevano “ IMO schbabbari”😂
E comunque prima o poi s'ha da fare un Evropantiqva Total War, eh...
Il grido di guerra romano era.. "Viulenzaaa"
👍👍🇮🇹🇮🇹👍👍👍🇮🇹🇮🇹
squilli di tromba per eseguire gli ordini?
Il grido di guerra più bello del mondo è quello degli alpini nella ww1 e ww2, onomatopeico e che in due parole racchiude tutto l'amore del popolo nei confronti del proprio condottiero, una intera filosofia di vita contadina e un impareggiabile sense of humor: TROIASAVOIAAAAA
😂😂😂😂
@@isabellacarta1120 te lo dico che è vero eh 😎✌️
@@tedipersonicgraaf1293
Ed io ti assicuro che non faccio fatica a crederlo.
😂👍
Se per grido si intende mostrare al nemico la propria aggressività, non c'è religione in questo comportamento. Quindi non è un invocazione del divino.
Bella analisi e ricostruzione, ma è inascoltabile. Almeno qualche volta, cambia tono e accentazione della frase. Sembra un omelia di un curato di campagna con un problema alla trachea.
Perché di campagna?
Comunque figliuolo, a questo punto va' e non peccare più. O sitte va pecca. Ma in ogni caso lontano da qui :-)
🎩🎩🎩
I, Vitelli, dei romani sono belli
?
@@centvriovii8355 un vecchissimo gioco di traduzione. Sembra italiano, ma è una frase latina: "và o Vitellio, al suono di guerra del dio romano"
@@MassimoCinquini7 parla del CESARE VITELLIO ? Del 69 dc?
Olim orta cidesti fidem ignotam
@@MassimoCinquini7"Vitelli" forse è genitivo singolare come "dei romani" non vocativo plurale visto che l'imperativo è singolare ...se non mi sbaglio
Buongiorno, ottimo video , le chiedo cortesemente se potrebbe dare un video sul ' argomento del ' uso del pirsing, o meglio e veri che i centurioni romani e italici portavano un pirsing al capezzolo, o in altre parti , e se anche i Celti utilizzassero il pirsing .grazie
Buongiorno faccia una ricerca con "piercing" e avrà maggiori speranze
Video Fantastico!
Se e' possibile, potresti fare un video su come danzava Scipione L'Africano? (Con possibile dimostrazione sarebbe bellissimo)
Perche Seneca in De Tranquilitate Animi diceva:
"Scipione muoveva a tempo di musica quel corpo avvezzo
ai trionfi e alle fatiche di guerra, non snervandosi in mollezze, come ora è abitudine di
quanti ondeggiano persino nell'andatura superando la mollezza femminica, ma come
quegli antichi uomini erano soliti tra lo svago e i giorni di festa danzare in modo virile, non
andando incontro a una perdita di dignità, anche qualora venissero guardati dai loro
nemici."
Limooortaaacci vostra!
ovviamente, se urlavano ,NON durante incursioni ...
Certo che ce l'avevano: "A regà, menàmoie!"
Non "DAJEEE!!" ?
@@isabellacarta1120 .....ehm...facciamo il mio prima di partire all'assalto e il tuo dopo cominciato?
@@TheBigoteblanco
👍
Vai avanti tu, che a me viene da ridere...😂😂
In Albanese "bertit" vuol dire "urlare"... Sara' proveniente dalle recrute illiriche o remnanti della lingua degli abitanti di Albalonga? Mah, mistero ;)
Elias Canetti lo chiamava slogan (può interessare ai celtofili)
pare che fosse FORZA ROMA FORZA LUPI SO FINITI I TEMPI CUPI...cmq i panilliristi hanno chiarito che il latino deriva dall'albanese (variante ghega e tosca)
Comunque come dice lo scrittore Antonio Scurati in alcune delle sue lezioni sulle battaglie più famose della storia l'alalazomai non è molto diverso dall'olee ole olee e varie sue variazioni che potresti sentire in Curva Sud all'Olimpico tutt'oggi. Noi maschi siamo molto banali quando dobbiamo fomentarci e cantare all'unisono qualcosa per andare in guerra/ scontro fra ultras. Osservazione quanto banale ma rivelatoria. Alalala è quella roba là. Oleee Eoo
@@traurigesland4622 eia eia eia.
Alalà
Ma il latino non deriva dal Tracio-Rumeno, come chiariscono i Pan-Traci?
@@flavioelioadriano credo non ci siano più dubbi.
anche se il panillirismo ci insegna che potrebbe derivare tutto dall'albanese
hmm...sempre contro ::o::O::.::O::o:: ...NON CE LA FACCIO....carne da macello ooh issa...penso che ogni battaglia aveva la sua motivazione
Fattuale
gridavano: "PATROCLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO"
Ao aooooooooo aooooo grido di guerra romano
nessuno urlava wololo ?????????????
Secondo me gridavano "mortacci!"
I romani se ti avessero visto con quelle camicie ti avrebbero asegnato ad metalla
Probabile, considerando che le fantasie a scacchi erano solitamente prerogativa dei Galli ;-)
Marteuhakhbar!
AOOOOOOOOOOOOOO
uurrrraaaaa!!
Non sò perchè, ma sei come Q. Tarantino, o ti si AMA o ti si ODIA! Nel tuo caso specifico mi riferisco al minutaggio, fino ai 10 minuti i tuoi video sono Estasi Totale... Quelli invece da 20 - 25 minuti sono Suicidio Totale. Poi sarà un mio problema, ovvio...
Li montarci vostriiii🤣🤣🤣
In hoc signo vinces !
Si parla di una “parola magica” di Roma conosciuta solo ai sacerdoti.. è quindi possibile che le grida dei soldati fossero delle specie di mantra o parole considerate con una valenza spirituale o magica?
nel film la caduta dell'impero romano funerali di marco aurelio i legionari fanno un verosimile barritus