@@ecrilibro7337 Sì, la prima volta mi aveva stupita lo stile, così acuto ed ironico assieme. Ad ogni rilettura si svelavano altri significati nascosti. Credo che il messaggio principale del libro sia la risposta alla domanda "per che cosa vale la pena vivere?"...."La bellezza che sta dentro e fuori di noi", potrebbe essere la risposta. L'amore per sé e per le persone che ci hanno fatto sentire come la camelia appoggiata sul muschio. Forse ne troveremo ancora, che dici? 😉🫠
Ma che gioia infinita! Come ti ho già detto è uno dei libri della mia vita! 💖💖💖💐👏🏻 Non ha scritto solo questo, ma ‘Estasi culinarie’ ( che ho letto), ‘Vita degli elfi’ (che non ho letto) e quello di cui ho anche accennato nei miei ultimi video, ovvero ‘Uno strano paese’ e che è un’ultima uscita da acquistare quanto prima! Sì, lei insegna filosofia, lo sapevo e si sente tutta questa sua formazione! Un abbraccio enorme 💖👏🏻👏🏻💖👏🏻👏🏻
ciao cri!! tu pensa che mi e' sempre capitato tra le mani nei mercatini e nn so perche' non l'ho mai preso ma ora mi sto pentendo😅😅 pero', come dici giustamente, non e' mai troppo tardi...😘😘😘 buona settimana cri!!!
Sono sicura che ti piacerebbe! Quando ti capiterà nuovamente tra le mani (e se ne vedono spesso nei mercatini) non fartelo sfuggire... non te ne pentirai! Anche mio marito l'ha adorato 😉
La mia opinione su questo libro è leggermente diversa. E la prima ragione è che lo chiamo, appunto, libro anziché romanzo perché romanzo non è. Il testo è completamente privo di trama. La prima svolta narrativa significativa avviene con l’arrivo nel condominio del signor Ozu, evento che accade esattamente a metà del racconto. E fino ad allora che è successo? Niente, solo un’interminabile serie di riflessioni, elucubrazioni, perle di saggezza, filosofie di vita e così via. Cade un fiore dalla pianta? Ecco tre pagine di riflessioni sull’estetica. Il gatto scende dal divano per andare alla ciotola dei croccantini? E allora partono 2 capitoli sul senso della vita. Dopo l’arrivo di Ozu invece…non cambia nulla! Giusto un paio di incontri tra lui e la portinaia, altrettanti tra portinaia e bambina e infine l’incidente finale. Per capire la pochezza della storia, si riveda quest’ultima scena dove la moribonda dà l’addio alla bambina definendola “la figlia che avrebbe sempre voluto avere”. Ma se le due si sono incontrate solo due volte e si sono parlate solo la seconda volta… e scambiandosi quattro parole messe in croce?! Dove e quando è stato costruito un rapporto tra di loro tale da rendere credibile lo straziante addio finale? Io non voglio entrare nel merito delle considerazioni e delle riflessioni inserite nel libro, ma faccio notare che queste perle di saggezza devono essere il frutto di un percorso narrativo. Di solito i lettori si identificano in uno o più personaggi e vivono insieme a loro una certa avventura che alla fine li fa maturare portandoli ad apprendere una qualche lezione di vita. Pensiamo ad “Orgoglio e pregiudizio”: la morale della storia è evidente eppure non viene esplicitata in nessuna riga del testo, ma il lettore la capisce perché la matura personalmente nel corso degli eventi. Qui invece ci sono decine di profonde verità buttate lì come dati di fatto. Si prenda ad esempio il disprezzo per i ricchi borghesi: più di una volta vengono esplicitamente insultati ma non si capisce cosa abbiano fatto di male a colui che li insulta. Ma allora quale è il senso di questo libro? Il suo scopo? La sua missione? Secondo me la genesi dell’opera è palese: l’autrice aveva una forte smania di illustrare al pubblico tutte le riflessioni che ha elaborato sulla vita, l’universo e tutto quanto, ma non ha voluto scrivere un trattato dal semplice titolo “le mie riflessioni” bensì ha provato a metterlo sotto forma di romanzo. Poi ha capito che non poteva creare una protagonista unica che parlasse a nome suo sennò diventava troppo palese che era solo uno sfogo personale, così ha sdoppiato il suo alter-ego. E per riuscire meglio a depistare il lettore, ha scelto le due “prestanome” in modo che apparissero simili a lei il meno possibile: una vecchia povera e una bambina ricca. Ma l’intento è grossolano perché non è credibile la portinaia che da semplice autodidatta arriva ad una cultura che avrebbe un professore della Sorbona e anche meno una bambina di 13 anni che parla e riflette come una intellettuale parigina snob. I due personaggi sono palesemente un doppione l’uno dell’altra. E la dichiarazione finale di amore materno della vecchia verso la giovane ricorda quegli utenti dei social network che, dopo aver pubblicato un post profondo o brillante, si mettono “mi piace” da soli. In conclusione, per me questo libro è una brillante autocitazione di 350 pagine…
Ciao bellissimo video e ottimi gusti letterari veramente. ISCRITTO A VITA + LIKE + CAMPANELLA SEMPRE ACCESA. Anch'io ho fatto dei video, e molto presto ne farò altri, da booktuber e gradirei molto avere il tuo parere. Se vuoi passare a trovarmi ne sarei molto felice.
Ne ho appena ascoltato un'altra recensione lunga e dettagliata e non ci ho trovato niente di profondo, anzi, le parti lette, sono molto approssimative, raffazzonate e piene di rabbia repressa senza il minimo sforzo, da parte della protagonista, per affrancarsene... elegantemente.
Concordo, un libro che mi ha colpita al cuore. L'ho letto tre volte, e lo sto rileggendo.
... e credo che ad ogni rilettura ti lasci qualcosa in più 😉
@@ecrilibro7337 Sì, la prima volta mi aveva stupita lo stile, così acuto ed ironico assieme. Ad ogni rilettura si svelavano altri significati nascosti. Credo che il messaggio principale del libro sia la risposta alla domanda "per che cosa vale la pena vivere?"...."La bellezza che sta dentro e fuori di noi", potrebbe essere la risposta. L'amore per sé e per le persone che ci hanno fatto sentire come la camelia appoggiata sul muschio. Forse ne troveremo ancora, che dici? 😉🫠
Anch'io ho amato moltissimo questo libro (e ho anche pianto tantissimo :D)
Devo ammettere che anche io alla fine ho versato qualche lacrimuccia... veramente un bel libro 😍
Ma che gioia infinita! Come ti ho già detto è uno dei libri della mia vita! 💖💖💖💐👏🏻 Non ha scritto solo questo, ma ‘Estasi culinarie’ ( che ho letto), ‘Vita degli elfi’ (che non ho letto) e quello di cui ho anche accennato nei miei ultimi video, ovvero ‘Uno strano paese’ e che è un’ultima uscita da acquistare quanto prima! Sì, lei insegna filosofia, lo sapevo e si sente tutta questa sua formazione! Un abbraccio enorme 💖👏🏻👏🏻💖👏🏻👏🏻
Si, sapevo dei primi due che hai citato ma non dell'ultimo. Cercherò di recuperarlo quanto prima! E magari anche gli altri 😊
ECriLibro 🤗🤗🤗💚
Concordo. Anche il film non è male, ma il romanzo appartiene ad una dimensione superiore
Comunque il film lo voglio recuperare ugualmente...ancora non sono riuscita a vederlo, ma arriverà il suo momento 😉
ciao cri!! tu pensa che mi e' sempre capitato tra le mani nei mercatini e nn so perche' non l'ho mai preso ma ora mi sto pentendo😅😅
pero', come dici giustamente, non e' mai troppo tardi...😘😘😘 buona settimana cri!!!
Sono sicura che ti piacerebbe! Quando ti capiterà nuovamente tra le mani (e se ne vedono spesso nei mercatini) non fartelo sfuggire... non te ne pentirai! Anche mio marito l'ha adorato 😉
Libro Meraviglioso❤
Perfettamente d'accordo!😊
La mia opinione su questo libro è leggermente diversa. E la prima ragione è che lo chiamo, appunto, libro anziché romanzo perché romanzo non è.
Il testo è completamente privo di trama. La prima svolta narrativa significativa avviene con l’arrivo nel condominio del signor Ozu, evento che accade esattamente a metà del racconto. E fino ad allora che è successo? Niente, solo un’interminabile serie di riflessioni, elucubrazioni, perle di saggezza, filosofie di vita e così via. Cade un fiore dalla pianta? Ecco tre pagine di riflessioni sull’estetica. Il gatto scende dal divano per andare alla ciotola dei croccantini? E allora partono 2 capitoli sul senso della vita.
Dopo l’arrivo di Ozu invece…non cambia nulla! Giusto un paio di incontri tra lui e la portinaia, altrettanti tra portinaia e bambina e infine l’incidente finale.
Per capire la pochezza della storia, si riveda quest’ultima scena dove la moribonda dà l’addio alla bambina definendola “la figlia che avrebbe sempre voluto avere”. Ma se le due si sono incontrate solo due volte e si sono parlate solo la seconda volta… e scambiandosi quattro parole messe in croce?! Dove e quando è stato costruito un rapporto tra di loro tale da rendere credibile lo straziante addio finale?
Io non voglio entrare nel merito delle considerazioni e delle riflessioni inserite nel libro, ma faccio notare che queste perle di saggezza devono essere il frutto di un percorso narrativo. Di solito i lettori si identificano in uno o più personaggi e vivono insieme a loro una certa avventura che alla fine li fa maturare portandoli ad apprendere una qualche lezione di vita. Pensiamo ad “Orgoglio e pregiudizio”: la morale della storia è evidente eppure non viene esplicitata in nessuna riga del testo, ma il lettore la capisce perché la matura personalmente nel corso degli eventi.
Qui invece ci sono decine di profonde verità buttate lì come dati di fatto. Si prenda ad esempio il disprezzo per i ricchi borghesi: più di una volta vengono esplicitamente insultati ma non si capisce cosa abbiano fatto di male a colui che li insulta.
Ma allora quale è il senso di questo libro? Il suo scopo? La sua missione?
Secondo me la genesi dell’opera è palese: l’autrice aveva una forte smania di illustrare al pubblico tutte le riflessioni che ha elaborato sulla vita, l’universo e tutto quanto, ma non ha voluto scrivere un trattato dal semplice titolo “le mie riflessioni” bensì ha provato a metterlo sotto forma di romanzo.
Poi ha capito che non poteva creare una protagonista unica che parlasse a nome suo sennò diventava troppo palese che era solo uno sfogo personale, così ha sdoppiato il suo alter-ego. E per riuscire meglio a depistare il lettore, ha scelto le due “prestanome” in modo che apparissero simili a lei il meno possibile: una vecchia povera e una bambina ricca. Ma l’intento è grossolano perché non è credibile la portinaia che da semplice autodidatta arriva ad una cultura che avrebbe un professore della Sorbona e anche meno una bambina di 13 anni che parla e riflette come una intellettuale parigina snob.
I due personaggi sono palesemente un doppione l’uno dell’altra. E la dichiarazione finale di amore materno della vecchia verso la giovane ricorda quegli utenti dei social network che, dopo aver pubblicato un post profondo o brillante, si mettono “mi piace” da soli.
In conclusione, per me questo libro è una brillante autocitazione di 350 pagine…
Ciao bellissimo video e ottimi gusti letterari veramente.
ISCRITTO A VITA + LIKE + CAMPANELLA SEMPRE ACCESA.
Anch'io ho fatto dei video, e molto presto ne farò altri, da booktuber e gradirei molto avere il tuo parere.
Se vuoi passare a trovarmi ne sarei molto felice.
Grazie mille! Passerò sicuramente e sono molto curiosa di sentirti parlare di libri 😉
@@ecrilibro7337 Il prossimo booktuber uscirà a giugno per il momento ti consiglio di vedere quelli che ho fatto a Marzo.
Ne ho appena ascoltato un'altra recensione lunga e dettagliata e non ci ho trovato niente di profondo, anzi, le parti lette, sono molto approssimative, raffazzonate e piene di rabbia repressa senza il minimo sforzo, da parte della protagonista, per affrancarsene... elegantemente.
ecco perchè non mi è piaciuto, non comprendo la filosofia