QUANTE USANZE PERSE E DIMENTICATE. HO RIVISTO " SA MURRA " IL GIOCO " SA CHINTA " DOVE I GIOVANI MISURAVANO LA FORZA FISICA L ARTIGIANATO TUTTO MI SEMBRA UN SOGNO D INCANTO E SAPIENZA GRAZIE
Grazie Francesca, si tante cose sono andate perdute purtroppo... il mondo ha perso tanti valori che davano un senso alla vita lavorativa, alla famiglia e alla comunità in cui si viveva...
Donne e uomini con l'arte nelle mani! grazie Teresa se desideri dai uno sguardo a IL PANE DELLA SARDEGNA e DOLCE SARDEGNA vedrai le donne nel creare il buon cibo tradizionale della Sardegna!
Sentire che la Sardegna è "una terra povera di risorse", fa capire molte cose su chi conduce e scrive questi documentari. La Sardegna è sempre stata ricca e ricchissima di risorse di ogni tipo (solo per citarne alcune, il più grande giacimento d'ossidiana d'Europa e il più grande filone di piombio argentifero affiorante d'Europa). Bisognerebbe lapidare chi ha scritto questo scempio culturale e inoltre aggiungo che Cagliari è nuragica, non fenicia, esisteva già, si veda la scoperta del nuraghe di Monte Urpinu e tutti i nuraghi intorno a Cagliari, molti distribuiti anche intorno allo stagno di Santa Gilla. Si sentono ancora troppe incongruenze scientifiche quando si parla della Sardegna, soprattutto dal punto di vista storico dell'Isola, troppa superficialità nella ricerca e nell'esposizione.
Grazie Raffaele per il tuo commento e per aver espresso la tua opinione. Sono io l'autore dei testi di questi documentari. Il senso della frase in cui descrivo la Sardegna come una terra povera di risorse è piuttosto chiaro e in una terra non esistono solo le risorse naturali per rendere più facile la vita di una comunità e sicuramente ci andrei molto cauto sulla lapidazione di chi scrive i testi...
@@DavideMocciDOC Ciao Davide, ovviamente il tutto va preso con ironia, è più che apprezzabile il contributo che dai alla comunità sarda con i tuoi documentari divulgativi (di ricerca anche del particolare), pochi possono vantare tanta maestria nel realizzare documentari nell'interesse di un popolo come quello sardo. Grazie a te, gran parte delle tradizioni che si perderanno, rimarranno "impresse in pellicola", le mie parole non devono assolutamente offenderti, ma spronarti a lavorare meglio nel dato riportato a chi, purtroppo, non è esperto come noi (lo spettatore) e quelli da lapidare sono gli studiosi che hanno detto tutto e niente della Sardegna, creando confusione, false prospettive e false identità, non tu che riporti il dato studiato seppur poco indagato e ricercato, però credo che alcune parole che usi e scrivi nei testi vadano rivisitate e apportate a un linguaggio attuale con una visione moderna della società. Per il resto il problema è proprio questo, i documentari da te fatti sono belli, sono fatti bene, ma il testo rischia, come vediamo, di creare fraintendimenti e false verità. Le parole hanno un peso e non vanno assolutamente buttate là. Un'altra piccola considerazione, c'è da rivedere il concetto di ricchezza e povertà da un punto di vista antropologico/culturale, oggi sappiamo che è proprio questa "apparenza" di mancanza di risorse che crea la ricchezza effettiva del proprio territorio, come quello della Sardegna. La ricchezza sta nel fatto che si fa, e si è sempre fatto, ciò che si può con ciò che si ha, in Sardegna. E questa penso che sia la ricchezza più grande che l'uomo possa aver elaborato nel corso dei secoli, l'adattamento e la capacità di preservare, custodire e tramandare quelle tradizioni millenarie di cui la Sardegna è ancora ricca. E con "risorse" ti prego di specificare quali delle tante allora, poiché la Sardegna è ricca di risorse naturali che sono anche quelle che contano di più per l'uomo, oserei dire, che è povera di investimenti finanziari e progettuali, infrastrutture, ma ricca di ogni altro genere di risorsa (e vedendo i tuoi documentari e le persone con cui sei stato a contatto per realizzarli, penso lo sappia anche meglio di me). Proprio oggi che la natura sta venendo a mancare sempre di più per via delle scellerate azioni antropiche, vanno preservate anche le parole.
@@rafmurru Ecco Raffaele, questi sono concetti che riconosco pronunciati da chi mi ha dato una bella impressione da subito. Io credo che tu abbia tanta competenza per quanto riguarda la storia della Sardegna e parlando in termini esageratamente negativi di persone legate al mondo della scuola e delle università potresti essere frainteso e annoverato tra coloro che sono semplicemente invidiosi, questa potrebbe essere l'impressione che potrebbero avere i lettori di questi post, ma non è la mia visione. Ritornando alla Sardegna povera di risorse, mi riferivo soprattutto alla capacità produttiva, una terra povera di risorse umane capaci di gestire la propria terra a livello comunitario fuori dal proprio orticello. La nostra terra è una miniera d'oro, ma con l'incapacità degli abitanti di estrarlo. Potremmo avere una funzionale industria turistica 10 volte maggiore di quella esistente e non parlo tanto in termini numerici ma qualitativi e in maniera decentrata in modo da includere tutto il territorio e in tutte le stagioni. Potremmo produrre nel mondo agricolo e pastorale a livelli potenti e pur sostenibili dal punto di vista ambientale, per non parlare poi delle tradizioni artigianali. Come pure potremmo valorizzare ogni pietra e invece abbiamo un patrimonio inestimabile letteralmente sprecato e abbandonato! Parliamo poi della natura montane e marina? Tira tu le somme!!!
@@DavideMocciDOC condivido pienamente ogni parola espressa e ti ringrazio poiché capisci che le mie parole vertono a smuovere l'intelletto e non a provocare odio. Ti sono più che grato e riconoscente per questo. Purtroppo abbiamo il problema evidente dell'organizzazione culturale e turistica dell'Isola, colpa a parer mio, di scelte politiche errate in passato e che oggi piuttosto che riparare, si cerca di occultare, senza confutare, ma andando semplicemente oltre, facendo scena muta e mantenendo il silenzio, come se le cose non esistessero, per paura di smuovere troppo le acque e di conseguenza gli equilibri. Tutti sappiamo, che se il tubo del rubinetto lo lasci bucato, continuerà a perdere acqua, sino a formare un lago. Spero che questa metafora esprima il concetto. Dal punto di vista delle risorse, condivido. Adesso ho pienamente compreso il significato, anche se nel video, che ho appena riguardato per essere sicuro, non è chiaro e sembra alludere ad altro, però comunque, posta in questi termini la questione "risorse", ha un senso e la condivido. Ahimè oggi, questi sono concetti che da un giorno all'altro mutano e cambiano, e non so per quanto ancora il termine si possa utilizzare per alludere a questo genere di cose. Di sicuro, vista la gestione delle capacità odierne, quel termine "assenza di risorse", si sposa benissimo con la politica interna dell'Isola e con chi presiede alcune delle cattedre accademiche sarde, inclusa la soprintendenza. Grazie ancora per la condivisione di questi documentari, che comunque, arricchiscono in modo significativo il bagaglio culturale dell'Isola a livello internazionale (vista la molteplicità delle traduzioni) e ci vorrebbero più persone dedite a prendere questo genere di iniziative nei confronti della divulgazione della nostra amata Terra. Un saluto.
@@rafmurru Grazie a te Raffaele perchè apprezzi i miei lavori! Purtroppo i documentari doppiati in diverse lingue è stato possibile realizzarli molti anni fa e come puoi immaginare senza nessun sostegno dalla Regione Sardegna... Cari saluti!
Di sei anni, però come posso rientro assaporare ciò che mi sono persa, è sono contenta di conoscere le nostre tradizioni tramite questi filmati meravigliosoi
Grazie Annarita! Purtroppo tanti devono lasciare la terra dove nascono, per tanti motivi... ma trovo bello che comunque possiate scoprire tanti aspetti della Sardegna anche attraverso i miei documentari, mi fa piacere!
QUANTE USANZE PERSE E DIMENTICATE. HO RIVISTO " SA MURRA " IL GIOCO " SA CHINTA " DOVE I GIOVANI MISURAVANO LA FORZA FISICA L ARTIGIANATO TUTTO MI SEMBRA UN SOGNO D INCANTO E SAPIENZA GRAZIE
Grazie Francesca, si tante cose sono andate perdute purtroppo... il mondo ha perso tanti valori che davano un senso alla vita lavorativa, alla famiglia e alla comunità in cui si viveva...
Grazie
Bellissima la Sardegna
Grazie Anna!
Queste donne sono fantastiche😀
Donne e uomini con l'arte nelle mani! grazie Teresa se desideri dai uno sguardo a IL PANE DELLA SARDEGNA e DOLCE SARDEGNA vedrai le donne nel creare il buon cibo tradizionale della Sardegna!
@@DavideMocciDOC❤
Amo la nostra Isola....❤
Grazie mille per questa documentazione.
🥰👍
Grazie a te "HaNa"
@@DavideMocciDOC 🤍🕊
Grazie interessante
🙂
Bella la mia sardegna
Grazie
Sentire che la Sardegna è "una terra povera di risorse", fa capire molte cose su chi conduce e scrive questi documentari. La Sardegna è sempre stata ricca e ricchissima di risorse di ogni tipo (solo per citarne alcune, il più grande giacimento d'ossidiana d'Europa e il più grande filone di piombio argentifero affiorante d'Europa). Bisognerebbe lapidare chi ha scritto questo scempio culturale e inoltre aggiungo che Cagliari è nuragica, non fenicia, esisteva già, si veda la scoperta del nuraghe di Monte Urpinu e tutti i nuraghi intorno a Cagliari, molti distribuiti anche intorno allo stagno di Santa Gilla. Si sentono ancora troppe incongruenze scientifiche quando si parla della Sardegna, soprattutto dal punto di vista storico dell'Isola, troppa superficialità nella ricerca e nell'esposizione.
Grazie Raffaele per il tuo commento e per aver espresso la tua opinione. Sono io l'autore dei testi di questi documentari. Il senso della frase in cui descrivo la Sardegna come una terra povera di risorse è piuttosto chiaro e in una terra non esistono solo le risorse naturali per rendere più facile la vita di una comunità e sicuramente ci andrei molto cauto sulla lapidazione di chi scrive i testi...
@@DavideMocciDOC Ciao Davide, ovviamente il tutto va preso con ironia, è più che apprezzabile il contributo che dai alla comunità sarda con i tuoi documentari divulgativi (di ricerca anche del particolare), pochi possono vantare tanta maestria nel realizzare documentari nell'interesse di un popolo come quello sardo. Grazie a te, gran parte delle tradizioni che si perderanno, rimarranno "impresse in pellicola", le mie parole non devono assolutamente offenderti, ma spronarti a lavorare meglio nel dato riportato a chi, purtroppo, non è esperto come noi (lo spettatore) e quelli da lapidare sono gli studiosi che hanno detto tutto e niente della Sardegna, creando confusione, false prospettive e false identità, non tu che riporti il dato studiato seppur poco indagato e ricercato, però credo che alcune parole che usi e scrivi nei testi vadano rivisitate e apportate a un linguaggio attuale con una visione moderna della società. Per il resto il problema è proprio questo, i documentari da te fatti sono belli, sono fatti bene, ma il testo rischia, come vediamo, di creare fraintendimenti e false verità. Le parole hanno un peso e non vanno assolutamente buttate là. Un'altra piccola considerazione, c'è da rivedere il concetto di ricchezza e povertà da un punto di vista antropologico/culturale, oggi sappiamo che è proprio questa "apparenza" di mancanza di risorse che crea la ricchezza effettiva del proprio territorio, come quello della Sardegna. La ricchezza sta nel fatto che si fa, e si è sempre fatto, ciò che si può con ciò che si ha, in Sardegna. E questa penso che sia la ricchezza più grande che l'uomo possa aver elaborato nel corso dei secoli, l'adattamento e la capacità di preservare, custodire e tramandare quelle tradizioni millenarie di cui la Sardegna è ancora ricca. E con "risorse" ti prego di specificare quali delle tante allora, poiché la Sardegna è ricca di risorse naturali che sono anche quelle che contano di più per l'uomo, oserei dire, che è povera di investimenti finanziari e progettuali, infrastrutture, ma ricca di ogni altro genere di risorsa (e vedendo i tuoi documentari e le persone con cui sei stato a contatto per realizzarli, penso lo sappia anche meglio di me). Proprio oggi che la natura sta venendo a mancare sempre di più per via delle scellerate azioni antropiche, vanno preservate anche le parole.
@@rafmurru Ecco Raffaele, questi sono concetti che riconosco pronunciati da chi mi ha dato una bella impressione da subito. Io credo che tu abbia tanta competenza per quanto riguarda la storia della Sardegna e parlando in termini esageratamente negativi di persone legate al mondo della scuola e delle università potresti essere frainteso e annoverato tra coloro che sono semplicemente invidiosi, questa potrebbe essere l'impressione che potrebbero avere i lettori di questi post, ma non è la mia visione. Ritornando alla Sardegna povera di risorse, mi riferivo soprattutto alla capacità produttiva, una terra povera di risorse umane capaci di gestire la propria terra a livello comunitario fuori dal proprio orticello. La nostra terra è una miniera d'oro, ma con l'incapacità degli abitanti di estrarlo. Potremmo avere una funzionale industria turistica 10 volte maggiore di quella esistente e non parlo tanto in termini numerici ma qualitativi e in maniera decentrata in modo da includere tutto il territorio e in tutte le stagioni. Potremmo produrre nel mondo agricolo e pastorale a livelli potenti e pur sostenibili dal punto di vista ambientale, per non parlare poi delle tradizioni artigianali. Come pure potremmo valorizzare ogni pietra e invece abbiamo un patrimonio inestimabile letteralmente sprecato e abbandonato! Parliamo poi della natura montane e marina? Tira tu le somme!!!
@@DavideMocciDOC condivido pienamente ogni parola espressa e ti ringrazio poiché capisci che le mie parole vertono a smuovere l'intelletto e non a provocare odio. Ti sono più che grato e riconoscente per questo. Purtroppo abbiamo il problema evidente dell'organizzazione culturale e turistica dell'Isola, colpa a parer mio, di scelte politiche errate in passato e che oggi piuttosto che riparare, si cerca di occultare, senza confutare, ma andando semplicemente oltre, facendo scena muta e mantenendo il silenzio, come se le cose non esistessero, per paura di smuovere troppo le acque e di conseguenza gli equilibri. Tutti sappiamo, che se il tubo del rubinetto lo lasci bucato, continuerà a perdere acqua, sino a formare un lago. Spero che questa metafora esprima il concetto. Dal punto di vista delle risorse, condivido. Adesso ho pienamente compreso il significato, anche se nel video, che ho appena riguardato per essere sicuro, non è chiaro e sembra alludere ad altro, però comunque, posta in questi termini la questione "risorse", ha un senso e la condivido. Ahimè oggi, questi sono concetti che da un giorno all'altro mutano e cambiano, e non so per quanto ancora il termine si possa utilizzare per alludere a questo genere di cose. Di sicuro, vista la gestione delle capacità odierne, quel termine "assenza di risorse", si sposa benissimo con la politica interna dell'Isola e con chi presiede alcune delle cattedre accademiche sarde, inclusa la soprintendenza. Grazie ancora per la condivisione di questi documentari, che comunque, arricchiscono in modo significativo il bagaglio culturale dell'Isola a livello internazionale (vista la molteplicità delle traduzioni) e ci vorrebbero più persone dedite a prendere questo genere di iniziative nei confronti della divulgazione della nostra amata Terra. Un saluto.
@@rafmurru Grazie a te Raffaele perchè apprezzi i miei lavori! Purtroppo i documentari doppiati in diverse lingue è stato possibile realizzarli molti anni fa e come puoi immaginare senza nessun sostegno dalla Regione Sardegna... Cari saluti!
Io. purtroppo ho dovuto abbandonare la nostra❤ terra all'età d
Di sei anni, però come posso rientro assaporare ciò che mi sono persa, è sono contenta di conoscere le nostre tradizioni tramite questi filmati meravigliosoi
🤝🖐️
Grazie Annarita! Purtroppo tanti devono lasciare la terra dove nascono, per tanti motivi... ma trovo bello che comunque possiate scoprire tanti aspetti della Sardegna anche attraverso i miei documentari, mi fa piacere!
Sambuco?
Si Daniela Sambuco, perchè la tua perplesità?
Povera di risorse....😂😂😂😂, ..nella fase, conosciuta come nuragica, si è calcolato che in Sardegna vivevano qualcosa come un milione di abitanti. ..
Ciao Sandro, avrei apprezzato di più la tua critica senza le risattine sarcastiche... e ti vrei anche spiegato cosa intendevo dire con quella frase...