il riferimento a Jaspers è prezioso, ma non direi sia l'unica via non obiettivante all'intersoggettività. La quinta meditazione cartesiana di Husserl è un altro modo certamente non obiettivante di descrizione fenomenologica dell'esperienza dell'altro (ovviamente anche qui emergono dei problemi ma di altra natura). E poi c'è il § 26 di Essere e Tempo, dove il "con-essere" si apre non a partire dallo sguardo ma dal rapporto pratico-esistenziale (la "cura"). Certo, poi ci imbattiamo nella "catastrofe" dell'intersoggettività al paragrafo successivo (e Heidegger chiuderà per sempre quelle aperture nella sua opera tarda). Insomma per una vera apertura all'intersoggettività bisognerà affiancare allo "sguardo" altre dimensioni: l'esistenza pratica, il linguaggio, la comunicazione (la lezione di Apel sull'intersoggettività e sul co-soggetto concludono in un certo senso il tragitto della filosofia tedesca su questi temi). Ma si potrebbe anche tornare indietro, in particolare alla lezione hegeliana nella Fenomenologia dello spirito (non solo il capitolo IV ma anche la conclusione del VI), senza tuttavia nascondere i problemi che vi stanno sotto. Bisognerebbe dedicarvi un video ...
Complimenti professore, la ringrazio, molto interessanti le sue lezioni
Grazie Prof. Cortella
Jaspers è l'unico che riesce veramente a mostrare la via alla intersoggettività non obiettivante
il riferimento a Jaspers è prezioso, ma non direi sia l'unica via non obiettivante all'intersoggettività. La quinta meditazione cartesiana di Husserl è un altro modo certamente non obiettivante di descrizione fenomenologica dell'esperienza dell'altro (ovviamente anche qui emergono dei problemi ma di altra natura). E poi c'è il § 26 di Essere e Tempo, dove il "con-essere" si apre non a partire dallo sguardo ma dal rapporto pratico-esistenziale (la "cura"). Certo, poi ci imbattiamo nella "catastrofe" dell'intersoggettività al paragrafo successivo (e Heidegger chiuderà per sempre quelle aperture nella sua opera tarda). Insomma per una vera apertura all'intersoggettività bisognerà affiancare allo "sguardo" altre dimensioni: l'esistenza pratica, il linguaggio, la comunicazione (la lezione di Apel sull'intersoggettività e sul co-soggetto concludono in un certo senso il tragitto della filosofia tedesca su questi temi). Ma si potrebbe anche tornare indietro, in particolare alla lezione hegeliana nella Fenomenologia dello spirito (non solo il capitolo IV ma anche la conclusione del VI), senza tuttavia nascondere i problemi che vi stanno sotto. Bisognerebbe dedicarvi un video ...
Rivaluto Sartre