Giovedì un libro - "Maniac" di Benjamìn Labatut
HTML-код
- Опубликовано: 3 окт 2024
- Quando alla fine della seconda guerra mondiale John von Neumann concepisce il MANIAC - un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, «afferrare la scienza alla gola scatenando un potere di calcolo illimitato» -, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. Perché quel congegno rivoluzionario - parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e «inesorabilmente logica» - non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo conduce sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. Che «nell’anima della fisica» si fosse annidato un demone lo aveva del resto già intuito Paul Ehrenfest, sin dalla scoperta della realtà quantistica e delle nuove leggi che governavano l’atomo, prima di darsi tragicamente la morte. Sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von Neumann, dentro i quali Labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. Ci ritroveremo a Los Alamos, nel quartier generale di Oppenheimer, fra i «marziani ungheresi» che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a Princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. Questo l’incipit di “Maniac” di Benjamìn Labatut per i tipi di Adelphi questa settimana sotto la lente di Giovedì, un libro. Buona visione! E soprattutto buona lettura! ricordate di iscrivervi al nostro canale RUclips e di attivare le notifiche cliccando sulla campanella a destra del pulsante “iscritto” per essere sempre aggiornati sulle pubblicazioni dei nostri nuovi video d’arte e cultura!
Eccellenti e sempre simpaticissimi anche nelle dispute.
"Sono tutti i più grandi del mondo tranne noi che leggiamo" 😂 è vero alcuni libri danno questa sensazione. È sempre bello ascoltare il vostro punto di vista.
Ho colto anche io questa magnifica perla del professore.
Il video sul libro di Labatut mi ha incuriosito... Sono professore di fisica teorica ma, nel tempo libero, amo "rigenerarmi" interessandomi ad argomenti di carattere umanistico e artistico, come quelli di Dialogues. Anche a me da fastidio quando gli scienziati (famosi) del passato vengono messi su piedistalli piuttosto artificiali o incensati come geni assoluti. Una analisi critica più approfondita, in generale mostra i limiti e le debolezze umane di questi personaggi, il cammino tortuoso ed accidentato per giungere alle tanto celebrate scoperte e, a volte, gli errori scientifici anche gravi da loro commessi. Con ciò non voglio togliere nulla ai loro meriti e alla rilevanza del progresso scientifico come tale. Noto solamente che sarebbe più "vero", più onesto ed anche più interessante per la maggior parte dei lettori, mostrare chiaramente le difficoltà, le luci e le ombre dei personaggi che hanno contribuito al progresso scientifico. Grazie e un caro saluto al Prof. Strinati e alla gentile Annarosa Mattei.