Matteotti e il figlio Matteo Matteo Matteotti era il figlio di Giacomo Matteotti. Matteo rilasciò questa intervista al giornalista Marcello Staglieno, intervista pubblicata su Storia Illustrata del novembre 1985. Di questa ne riporto uno stralcio: “(…). Matteo Matteotti: nel 1924, dopo l’uccisione di mio padre, i giornali - ma non solo quelli - parlarono della denuncia che avrebbe dovuta essere portata da Giacomo Matteotti davanti alla Camera, riferendosi in particolare a un dossier contenuto nella sua cartella il giorno del rapimento, che riguardava appunto, assieme alle bische, i petroli. Staglieno: Suo padre aveva realmente con sé quel dossier? M. Matteotti: non ho le prove materiali. Però uno storico serio come Renzo De Felice afferma che le insistenti voci di un delitto affaristico “non possono essere lasciate cadere a priori””. Dopo aver chiamato in causa la Sinclair, la Anglo Persian Oil, la Loggia massonica, The Unicorn and the Lion, fu la volta di Vittorio Emanuele III, interessato ad entrare nei giacimenti nel Fezzan tripolino e in altre zone del retroterra libico. Così l’intervista continua: Staglieno: Benito Mussolini non aveva alcun interesse a far uccidere suo padre… M. Matteotti: Mussolini voleva - fin dal 1922, subito dopo la marcia su Roma - riavvicinarsi ai socialisti. Il 7 giugno 1924, quando già il delitto era in piena fase di progettazione, pronunciò un discorso che era un appello alla collaborazione rivolto proprio ai socialisti (…). Ci sono in proposito due testimonianze: quella di Giunta e quella di Carlo Silvestri. Anzi a quest’ultimo, come risulta da una sua deposizione al processo Matteotti rifatto nel 1947, fu proprio Mussolini in persona a dichiararlo, aggiungendo che Matteotti era stato vittima di loschi interessi. No, il duce non aveva alcun interesse a farlo uccidere: si sarebbe alienato per sempre la possibilità di una alleanza con i suoi vecchi compagni, che non finì mai di rimpiangere (…).”. Povero Matteo Matteotti, non l’avesse mai dette certe verità! Il giorno dopo fu costretto a rimangiarsi tutto. Non è questa la repubblica nata dalla resistenza? Il Duce non deve, sottolineo DEVE essere l’artefice di ogni mascalzonata? Quindi DEVE (anche se la logica, la sua personalità, le prove dimostrano il contrario) DEVE, ripeto, essere stato l’autore anche della morte di Giacomo Mateotti. Illustriamo meglio citando il più fiero accusatore di Mussolini all’epoca dell’assassinio di Giacomo Matteotti: cioè quel Carlo Silvestri, poco sopra menzionato. Carlo Silvestri fu interlocutore e confidente di Mussolini all’epoca della Repubblica Sociale e ne sostenne l’innocenza quando prese parte, come testimone, al processo Matteotti che si tenne a Roma a Febbraio 1947. Silvestri sostenne che Matteotti fu ucciso per sbarrare la strada a qualsiasi pacificazione e il suo cadavere “fu gettato tra il socialismo e Mussolini”. Sempre secondo Silvestri, la creazione di una Repubblica sociale dopo l’8 settembre, ebbe il merito di rimettere il socialismo all’ordine del giorno. Ne fu convinto quando nei suoi contatti con Mussolini sul lago di Garda, soprattutto verso la fine del 1944, scoprì che il suo interlocutore stava coltivando, in circostanze molto diverse, un progetto molto simile a quello del 1924: consegnare la Repubblica Sociale, al momento della disfatta, al partito socialista. L’operazione fallì, fallì per opera soprattutto di Sandro Pertini, perché questi, al contrario del tiranno, voleva il sangue, sangue che ottenne. Sono esattamente 155 i fascisti assassinati dai sovversivi rossi dopo la Marcia su Roma.e fino al 31 Dic 1925. Fra tutti spicca l'assassinio di un deputato fascista, Armando Casalini, ucciso su un tram a Roma il 12/9/24. Sotto gli occhi della figlioletta. Lo stesso Mussolini subì 4 attentati tra il 25 e il 26. Fù per questo motivo che furono introdotte le "leggi speciali".
Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la Fede. Il mondo, quando non ci sarò più, avrà ancora bisogno dell'Idea che è stata e sarà la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee. La storia mi darà ragione. (Benito Mussolini) Mussolini è una delle più grandi realtà culturali della storia: come espressione, creatore e sollecitatore di cultura. Come espressione: Mussolini riassume tutta la storia d’Italia precedente alla Grande Guerra e la proietta nel futuro. Prima di lui c’erano delle antitesi che sembravano inconciliabili: Stato laico, Cattolicesimo, progresso sociale, spirito nazionale e l’interpretazione moderna della vita.
Studia la storia e poi commenta. Moro voleva far entrare in un ipotetico governo anche il PCI. In quegli anni c'era ancora l'Unione Sovietica e la guerra fredda. Riassunto, voleva aprire ad una collaborazione di governo con i comunisti, cosa che gli americani vedevano con orrore.
Ma Petacco è attualissimo! E' proprio lo storico giusto per i nostri tempi in cui nessuno si vuole assumere più la responsabilità di niente. Violenze squadriste praticate dai fascisti? Ma no, quando mai, solo pacche sulle spalle eleganti. ... Mi fate grande pena, cari miei.
Ho molti dubbi a riguardo; comunque se è lecito, secondo me giustamente, riportare alla figura di Alfano le responsabilità per il caso Shalabayeva, ripercorrendo il corso storico mi sembra molto ardito isolare la figura di Mussolini dal contesto del delitto Matteotti. Chi mette in piede una fronda squadrista non può poi assolversi dalle responsabilità che ne derivano; poi che sicuramente il fatto possa essere storicamente approfondito non c'è dubbio.
@@alessandrogini5283 ero sicuro che in Italia fosse noto quanto tale l'ultra-'liberale' Canali, alunno del De Felice... Il primo libro da lui scritto che ho letto era una biografia del Capo Ufficio stampa di Mussolini, Cesare Rossi. Ero stato colpito dalle 4-5 pagine dedicate ad Ernesto Bonomini (uno dei miglior uomini del movimento anarchico italiano) : non si trattava che di diffamazione ingenua senza fine...
Matteotti e il figlio Matteo
Matteo Matteotti era il figlio di Giacomo Matteotti. Matteo rilasciò questa intervista al giornalista Marcello Staglieno, intervista pubblicata su Storia Illustrata del novembre 1985. Di questa ne riporto uno stralcio: “(…). Matteo Matteotti: nel 1924, dopo l’uccisione di mio padre, i giornali - ma non solo quelli - parlarono della denuncia che avrebbe dovuta essere portata da Giacomo Matteotti davanti alla Camera, riferendosi in particolare a un dossier contenuto nella sua cartella il giorno del rapimento, che riguardava appunto, assieme alle bische, i petroli.
Staglieno: Suo padre aveva realmente con sé quel dossier?
M. Matteotti: non ho le prove materiali. Però uno storico serio come Renzo De Felice afferma che le insistenti voci di un delitto affaristico “non possono essere lasciate cadere a priori””.
Dopo aver chiamato in causa la Sinclair, la Anglo Persian Oil, la Loggia massonica, The Unicorn and the Lion, fu la volta di Vittorio Emanuele III, interessato ad entrare nei giacimenti nel Fezzan tripolino e in altre zone del retroterra libico.
Così l’intervista continua:
Staglieno: Benito Mussolini non aveva alcun interesse a far uccidere suo padre…
M. Matteotti: Mussolini voleva - fin dal 1922, subito dopo la marcia su Roma - riavvicinarsi ai socialisti. Il 7 giugno 1924, quando già il delitto era in piena fase di progettazione, pronunciò un discorso che era un appello alla collaborazione rivolto proprio ai socialisti (…). Ci sono in proposito due testimonianze: quella di Giunta e quella di Carlo Silvestri. Anzi a quest’ultimo, come risulta da una sua deposizione al processo Matteotti rifatto nel 1947, fu proprio Mussolini in persona a dichiararlo, aggiungendo che Matteotti era stato vittima di loschi interessi. No, il duce non aveva alcun interesse a farlo uccidere: si sarebbe alienato per sempre la possibilità di una alleanza con i suoi vecchi compagni, che non finì mai di rimpiangere (…).”.
Povero Matteo Matteotti, non l’avesse mai dette certe verità! Il giorno dopo fu costretto a rimangiarsi tutto.
Non è questa la repubblica nata dalla resistenza? Il Duce non deve, sottolineo DEVE essere l’artefice di ogni mascalzonata? Quindi DEVE (anche se la logica, la sua personalità, le prove dimostrano il contrario) DEVE, ripeto, essere stato l’autore anche della morte di Giacomo Mateotti.
Illustriamo meglio citando il più fiero accusatore di Mussolini all’epoca dell’assassinio di Giacomo Matteotti: cioè quel Carlo Silvestri, poco sopra menzionato. Carlo Silvestri fu interlocutore e confidente di Mussolini all’epoca della Repubblica Sociale e ne sostenne l’innocenza quando prese parte, come testimone, al processo Matteotti che si tenne a Roma a Febbraio 1947. Silvestri sostenne che Matteotti fu ucciso per sbarrare la strada a qualsiasi pacificazione e il suo cadavere “fu gettato tra il socialismo e Mussolini”. Sempre secondo Silvestri, la creazione di una Repubblica sociale dopo l’8 settembre, ebbe il merito di rimettere il socialismo all’ordine del giorno. Ne fu convinto quando nei suoi contatti con Mussolini sul lago di Garda, soprattutto verso la fine del 1944, scoprì che il suo interlocutore stava coltivando, in circostanze molto diverse, un progetto molto simile a quello del 1924: consegnare la Repubblica Sociale, al momento della disfatta, al partito socialista. L’operazione fallì, fallì per opera soprattutto di Sandro Pertini, perché questi, al contrario del tiranno, voleva il sangue, sangue che ottenne.
Sono esattamente 155 i fascisti assassinati dai sovversivi rossi dopo la Marcia su Roma.e fino al 31 Dic 1925. Fra tutti spicca l'assassinio di un deputato fascista, Armando Casalini, ucciso su un tram a Roma il 12/9/24. Sotto gli occhi della figlioletta. Lo stesso Mussolini subì 4 attentati tra il 25 e il 26. Fù per questo motivo che furono introdotte le "leggi speciali".
Petacco ha ragione. L'analisi, è corretta. Gli hanno gettato tra i piedi, un cadavere ancora caldo.
Dovete sopravvivere e mantenere nel cuore la Fede. Il mondo, quando non ci sarò più, avrà ancora bisogno dell'Idea che è stata e sarà la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee. La storia mi darà ragione. (Benito Mussolini)
Mussolini è una delle più grandi realtà culturali della storia: come espressione, creatore e sollecitatore di cultura. Come espressione: Mussolini riassume tutta la storia d’Italia precedente alla Grande Guerra e la proietta nel futuro. Prima di lui c’erano delle antitesi che sembravano inconciliabili: Stato laico, Cattolicesimo, progresso sociale, spirito nazionale e l’interpretazione moderna della vita.
Condivido le riflessioni che Petacco fa sull'uccisione dell'on. Matteotti.
Il carteggio di Churchill? Che fine ha fatto ? Documenti scottanti , come mai nessuno e mai riuscito a riportarli alla luce ? 🤔
che audio strano, sembra un copia e incolla di varie registrazioni!
Resta un caso molto spinoso... ma almeno si tenta di fare un pò di luce e chiarezza.
bel video finalmente un pò di storia vicina alla verità è non le solite menzogne sion-comuniste
Con un po di fantasia si perche anche Moro voleva aprire ...... non si capisce cosa voleva aprire.
Studia la storia e poi commenta. Moro voleva far entrare in un ipotetico governo anche il PCI. In quegli anni c'era ancora l'Unione Sovietica e la guerra fredda. Riassunto, voleva aprire ad una collaborazione di governo con i comunisti, cosa che gli americani vedevano con orrore.
@@cix1976 bravo noto che hai studiato continua così
FORZA MOVIMENTO!!!!!!!!!!!!!!
Ma povero Mussolini e povero Grillo🤣🤣🤣🤣
Per non dimenticare ruclips.net/video/mi-QEFpAil0/видео.html
Ma Petacco è attualissimo! E' proprio lo storico giusto per i nostri tempi in cui nessuno si vuole assumere più la responsabilità di niente. Violenze squadriste praticate dai fascisti? Ma no, quando mai, solo pacche sulle spalle eleganti. ... Mi fate grande pena, cari miei.
che vergogna
Ho molti dubbi a riguardo; comunque se è lecito, secondo me giustamente, riportare alla figura di Alfano le responsabilità per il caso Shalabayeva, ripercorrendo il corso storico mi sembra molto ardito isolare la figura di Mussolini dal contesto del delitto Matteotti. Chi mette in piede una fronda squadrista non può poi assolversi dalle responsabilità che ne derivano; poi che sicuramente il fatto possa essere storicamente approfondito non c'è dubbio.
Mussolini ha confessato in pieno Montecitorio 3 gennaio 1925
Caro Petacco, io mi fido più di Mauro Canali che di te!
(dall'estero) hai torto, paolo, non si deve mai fidarsi CIECAMENTE a nessuno : anche il Canali ha fatto dell porcherie...
@@lucnemeth8237 puoi spiegarne qualcuna?
@@alessandrogini5283 ero sicuro che in Italia fosse noto quanto tale l'ultra-'liberale' Canali, alunno del De Felice... Il primo libro da lui scritto che ho letto era una biografia del Capo Ufficio stampa di Mussolini, Cesare Rossi. Ero stato colpito dalle 4-5 pagine dedicate ad Ernesto Bonomini (uno dei miglior uomini del movimento anarchico italiano) : non si trattava che di diffamazione ingenua senza fine...
Grazie, ora so quale libro NON comprare
Ne sai più tu di Petacco?
Continua a leggere topolino, i sinistronzi come te possono arrivare a comprendere solo i giornaletti
seguo sempre con piacere grillo su YT ma questo video revisionista NON mi piace
Casomai i revisionisti sono quelli che dicono il contrario, maledetti sinistronzi comunisti
petacco e' di destra.....
Tua madre di sinistra